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VENERDI 24 GENNAIO 2020

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Academic year: 2022

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VENERDI’ 24 GENNAIO 2020

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IL MATTINO

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Assemblea pubblica: invito per dialogare e confrontarsi

Dietro un pc è facile esprimere il proprio parere, soprattutto con vivacità se discordante. Ma altra cosa è dialogare vis a vis per rafforzare il senso del dialogo, confrontarsi ed esprimere la propria opinione.

E’ per questo motivo che dopo un anno di presenza sui social network, comunicando costantemente via Facebook attraverso commenti pubblici e messaggi privati, ho deciso di cogliere l’occasione per lanciare un’assemblea pubblica aperta a tutti.

Da sempre ho rivolto l’invito agli interlocutori, sia in caso di critiche e suggerimenti, che di richieste di aiuto e commenti positivi, di incontrarci per confrontarci.

Qualche volta è accaduto, ma adesso più che mai, complice il periodo storico che stiamo vivendo, è necessario e indispensabile.

PENSIONATI CISL CAMPANIA

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Vi prego di farmi conoscere il vostro pensiero, per poter avviare incontri personali in preparazione di un’assemblea pubblica, aperta anche ai referenti dei mass media.

Il Segretario Generale Fnp Cisl Campania Augusto Muro

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Pensioni: nel vivo confronto governo-sindacati, tavolo lunedì

Entra nel vivo il confronto governo-sindacati sulla riforma del sistema pensionistico con l'obiettivo di superare la rigidità della legge Fornero e lo scalone di Quota 100.

Lunedì 27 gennaio dalle 11, al Ministero del Lavoro in Via Flavia, il Ministro Nunzia Catalfo presiederà un tavolo articolato in tre sessioni di incontri. Lo rende noto il ministero del Lavoro, specificando che alle ore 11 riceverà CGIL-CISL-UIL, alle ore 15 CISAL-CONFSAL-USB-UGL ed alle ore 17:30 CIDA-CONFEDIR- COSMED-CODIRP-CGS-CSE-UNADIS-USAE.

Un punto chiave della riforma è la flessibilità in uscita. Un nodo che va sciolto subito perché Quota 100 è in scadenza a fine 2021 e il rischio è che nel 2022 si verifichi il cosiddetto 'scalone', con un salto di cinque anni per andare in pensione. Allo studio ci sono

IL MESSAGGERO

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strumenti alternativi a Quota 100 ma meno costosi, da affiancarsi ad un riassetto generale del sistema in chiave strutturale. Tuttavia, questo non è l'unico tema al centro del dibattito. Si discute anche giovani, donne, previdenza integrativa e meccanismi di rivalutazione.

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Riforma Pensioni 2020, Sindacati in attesa del vertice di lunedì prossimo

Siamo sempre più vicini all’incontro tra Sindacati e Governo in programma la settimana prossima per discutere della riforma delle pensioni 2020 e di come superare definitivamente la legge Fornero.

Si parlerà delle proposte di quota 99 e non solo, intanto i sindacati in questi giorni che precedono il tavolo di discussione ricordano al Governo le loro richieste. Vediamo le parole rilasciate nelle ultime ore da Annamaria Furlan della CISL e da Carmelo Barbagallo della Uil.

Ultime novità Riforma Pensioni 2020, Furlan: ‘Serve confronto serio’

La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, è intervenuta ieri a Firenze, al centro studi della Cisl, in occasione della tavola rotonda ‘Infrastrutture: per lo sviluppo e la crescita del Paese” e ha parlato anche di Riforma delle Pensioni e del confronto che avverà il prossimo 27 gennaio. Ecco le sue parole: “Mi auguro che finalmente ci sia un confronto molto serio, che parta da dati di fatto e soprattutto dai bisogni del nostro Paese e del bisogno di lavoro delle donne e degli uomini“.

PENSIONI PER TUTTI

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Furlan auspica che si riesca a “costruire una pensione di garanzia per i nostri giovani che, di precariato in precariato, iniziano davvero ad avere prospettiva di essere futuri anziani poveri, e noi questo non lo accettiamo; di riconoscere un anno di contributi per figlio per le donne lavoratrici, perché la maternità è un bene sociale, complessivo di una comunità, non solo individuale; creare in modo strutturale l’Ape sociale, individuando la gravosità per ogni professione, creando condizioni di separazione tra assistenza e previdenza, e poi, finalmente, aumentando le pensioni dei nostri anziani, da anni bloccate”.

Riforma Pensioni 2020 ultime oggi: Barbagallo

In una intervista all’agenzia di stampa di Italpress, Carmelo Barbagallo è tornato a parlare dell’incontro tra Governo e parti sociali sulle pensioni. Tra le richieste dei sindacati c’è quella di una maggiore flessibilita’ in uscita e la separazione della previdenza dall’assistenza: “Abbiamo fatto rimettere in pista le due commissioni che avevamo chiesto con il governo Gentiloni, poi abolite dal primo Governo Conte: quelle riguardanti la separazione della previdenza dall’assistenza e quella sui lavori gravosi e usuranti“, afferma Barbagallo. “Purtroppo per ritornare a prima della Fornero occorreranno piu’ Finanziarie – aggiunge il leader della Uil -.

L‘errore della Fornero era proprio quella di equiparare chi fa lavori usuranti a chi non li fa. I primi devono potere andare in pensione senza penalizzazioni, in base a quanto hanno versato”.

Poi nell’intervista leggiamo anche un riferimento anche alle centinaia di vertenze aperte nel Paese: “Purtroppo si continuano a rinviare le decisioni. Abbiamo bisogno di ricostruire una nuova Cassa per il Mezzogiorno. Non sono un nostalgico ma serve un contenitore pubblico per le aziende in crisi, altrimenti volta per volta bisognerà cercare soluzioni improbabili – afferma Barbagallo -.

Spesso coloro che fanno fallire queste aziende sono le multinazionali che spesso fanno il bello e il cattivo tempo e se ne vanno poi insalutato hospite”.

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Pensioni: novità riscatto della laurea agevolato. La circolare INPS

Per le pensioni arrivano novità e in particolare sul riscatto della laurea agevolato. La circolare INPS n.6 fornisce dei chiarimenti e apre la platea dei destinatari della misura.

Per le pensioni arrivano novità con il riscatto della laurea agevolato che riguarderà una platea più ampia di ex studenti.

A precisarlo è la circolare INPS n.6 del 22 gennaio che fornisce alcuni chiarimenti alla decreto legge 4/2019 che ha introdotto il riscatto della laurea agevolato per gli anni di studio ai fini della pensione.

Il riscatto della laurea prevede un pagamento annuo della cifra agevolata che per il 2020 è di 5.260 euro per ogni anno di studio universitario e di conseguenza più vantaggioso di quello ordinario.

Vengono conteggiati ai fini della pensione al massimo 5 anni di studio universitario. Il periodo fuori corso non può essere riscattato e resta riservato a coloro che sono iscritti alla gestione separata INPS.

MONEY

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Con la circolare n.6 dell’Istituto vengono introdotte importanti novità, o meglio chiarimenti, sui destinatari del riscatto della laurea agevolato ai fini della pensione. Vediamo quali sono.

Pensioni e riscatto della laurea agevolato: le novità nella circolare INPS

Per le pensioni e il riscatto della laurea agevolato la circolare INPS introduce delle novità che in realtà sono più che altro dei chiarimenti ad alcuni dubbi interpretativi di quanto stabilito del decreto 4/2019.

In particolare secondo l’interpretazione fino a oggi considerata valida il riscatto della laurea agevolato per le pensioni future era previsto per una platea che riguardava gli iscritti alla gestione separata INPS fino a 45 anni ma per un periodo di studio considerato a partire dal 1996. Per un lavoratore di oggi che ha frequentato l’università prima del 1996 sarebbero stati conteggiati ai fini della contribuzione per la pensione solo gli anni successivi a quella data e non antecedenti.

Con i chiarimenti della circolare invece c’è la possibilità di riscatto anche degli anni che precedono il 1996 allargando quindi la platea dei beneficiari toccati dalla norma che non sono solo gli under 45 come inizialmente previsto dall’interpretazione prevalente.

Per riscattare anche gli anni universitari antecedenti al 1996 ci sono però delle condizioni affinché possa avvenire:

1. il lavoratore deve avere dai 15 ai 18 anni di contributi versati prima del 1996;

2. il lavoratore deve avere almeno 5 anni accantonati con sistema contributivo.

Inoltre la condizione principale perché il riscatto agevolato possa avvenire è che il lavoratore che vuole considerare ai fini della pensione gli anni della laurea precedenti al 1996 scelga

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necessariamente la liquidazione dell’assegno della pensione con il solo sistema contributivo.

In particolare lo studio universitario prima del 1996 per chi ne abbia i requisiti può essere riscattato applicando quanto stabilito dalla Legge Dini articolo 1, comma 23, legge 335/1995 sulla liquidazione della pensione esclusivamente con il metodo contributivo.

La circolare chiarisce dunque che il riscatto della laurea agevolato non è legato al requisito anagrafico ma al metodo di calcolo dell’assegno della pensione con il solo contributivo.

Nella circolare inoltre l’INPS informa che il calcolo del riscatto della laurea agevolato potrà essere chiarito contestualmente alla presentazione della domanda di pensione e fornisce anche delle indicazioni per le lavoratrici che decidono per l’anticipo pensionistico con Opzione donna.

Pensioni con Opzione donna e riscatto della laurea agevolato

Per le pensioni delle lavoratrici che decidono di congedarsi prima dal lavoro con Opzione donna la circolare n.6 dell’INPS fornisce indicazioni sul riscatto della laurea agevolato.

Questo significa, stando a quanto afferma l’Istituto, che le lavoratrici che hanno raggiunto il requisito anagrafico per accedere alla pensione previsto da Opzione donna, vale a dire 58 anni di età per le dipendenti e 59 anni per le autonome, me non quello contributivo di 35 anni, possono incrementare quest’ultimo scegliendo il riscatto degli anni di laurea agevolato.

La lavoratrice può riscattare la laurea che viene calcolata con la riserva matematica. Il calcolo della pensione per le lavoratrici di Opzione donna invece avviene con il solo sistema contributivo, tanto che molte lavoratrici possono chiedersi se questo convenga o meno ai fini dell’assegno finale.

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Scegliendo però il riscatto della laurea agevolato per accedere a Opzione donna e presentando la domanda riscatto contestualmente a quella di pensione anticipata la lavoratrice può invece godere del calcolo dell’onere di riscatto con il metodo a percentuale.

Pertanto per le lavoratrici con Opzione donna, il riscatto potrebbe essere più conveniente.

Requisiti per il riscatto della laurea agevolato

In generale per il riscatto della laurea agevolato restano validi i requisiti previsti per tutti i tipi di riscatto a fini contributivi. Può fare richiesta e ottenere di calcolare nell’assegno finale di pensione anche gli anni di studio universitario:

chi è iscritto alla gestione separata INPS a patto che la gestione in cui si chiede il riscatto fosse già esistente. Il riscatto della laurea agevolato non è accessibile per chi sia iscritto esclusivamente a una cassa professionale;

inoltre la persona che ha versato contribuzione nel periodo degli studi (studente-lavoratore) non può richiedere il riscatto della laurea agevolato;

lo studente-lavoratore che in quel periodo ha versato in modo discontinuo può richiedere il riscatto agevolato della laurea solo per il periodo di studi scoperto da contributi.

Clicca qui per il testo della circolare INPS n.6 per il riscatto agevolato della laurea ai fini della pensione.

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Pensioni, non solo quota 100: tutti i sistemi per anticipare l’uscita dal lavoro

Dal 2022 la quota 100 potrebbe non esistere più, anche se già si ipotizza la sua sostituzione con la quota 102. Ma per anticipare la pensione i lavoratori italiani hanno anche altre opzioni oltre a quella introdotta dal governo Conte 1. Andiamo a vedere quali sono tutte le forme di pensione anticipata previste per i lavoratori.

L’addio alla quota 100 si avvicina: dalla fine del 2021 l’anticipo pensionistico potrebbe non esistere più. Anche se potrebbe essere sostituito da altre misure, come la quota 102 di cui si sta parlando in questi giorni. Ma l’addio a questo tipo di anticipo pensionistico non corrisponderà all’addio di ogni forma di pensione anticipata:

non sarà sempre necessario, quindi, aspettare i 67 anni per ritirarsi dal lavoro. Per anticipare l’uscita dal lavoro non c’è solo la quota 100, ma le soluzioni per accorciare i tempi e ricevere l’assegno previdenziali prima del previsto esistono già ed è Il Sole 24 Ore a ricapitolarle.

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Pensione di vecchiaia e quota 100

La pensione di vecchiaia prevede la possibilità di uscire dal mondo del lavoro a 67 anni d'età e con almeno 20 di contributi versati: il dato sull'età va agganciato alla speranza di vita, ma fino al 2022 la cifra rimarrà invariata. Il sistema di cui più si parla e ad oggi previsto è invece la quota 100: sarà possibile aderire fino al 31 dicembre 2021 per tutti quei lavoratori che hanno almeno 62 anni d'età e 38 di contributi versati.

La pensione anticipata e la pensione anticipata contributiva

La pensione anticipata dipende dagli anni di contributi versati: per gli uomini sono necessari almeno 42 anni e 10 mesi, per le donne almeno 41 anni e 10 mesi. Almeno 35 di questi anni devono essere di contributi effettivi, quindi non fanno parte del calcolo quelli figurativi riconosciuti per disoccupazione e malattia. In sostanza per chi ha iniziato presto a lavorare è possibile anticipare di qualche anno la pensione. C'è poi la pensione anticipata contributiva, che vale solamente per chi versa i contributi a partire dal 1996 ed è interamente soggetto al metodo di calcolo contributivo. In questo caso servono almeno 64 anni d'età per uscire dal lavoro, con 20 di contributi e un assegno previdenziale che sia pari almeno a 2,8 volte l'assegno sociale. Per ora questo sistema non è molto utilizzato perché per avere almeno 64 anni e 20 di contributi versati dopo il 1995 bisogna aver iniziato a lavorare tardi, intorno ai 40 anni.

I lavoratori precoci e le attività usuranti e notturne

Un'altra forma di pensione anticipata è quella che riguarda i lavoratori precoci, ovvero coloro i quali abbiano lavorato per almeno 12 mesi prima di compiere 19 anni. Queste persone, se ritenute in tutela, possono andare in pensione con 41 anni di contributi versati indipendentemente dall'età. Le categorie che rientrano in questa tutela sono: i disoccupai, chi ha in cura un parente con disabilità grave, chi ha una invalidità almeno del 74%, chi ha svolto una mansione gravosa per almeno sei anni negli ultimi sette o per sette negli ultimi dieci. Altro sistema per il pensionamento anticipato è quello per i lavoratori che svolgono attività usuranti o notturne: servono, in questo caso,

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almeno 35 anni di contributi e almeno 61 anni e sette mesi di età, purché la somma dei due valori non sia inferiore a 97,6. Questa pensione si applica per quei lavoratori che abbiano svolto almeno metà della loro vita lavorativa o almeno sette degli ultimi anni attività faticose e pesanti, come nei casi dei minatori o, anche, degli autisti dei bus del servizio pubblico. Per i lavoratori autonomi il limite di età sale di un anno. Lo stesso criterio si applica anche per chi ha lavorato di notte per almeno 78 giornate all'anno.

L'isopensione e il contratto di espansione

Per alcuni lavoratori esiste poi un'altra possibilità, che non può prescindere dalla volontà dell'azienda per cui si lavora. L'isopensione vale per chi ha almeno 60 anni di età e 36 anni e 4 mesi di contributi versati (un anno in meno per le donne):

si tratta di uno scivolo che garantisce un assegno ponte da quando si concorda l'uscita dall'azienda fino alla maturazione dei requisiti previdenziali di vecchiaia o per il trattamento anticipato.

L'operazione è a carico del datore di lavoro, che continua a versare i contributi. In parte simile è il meccanismo del contratto di espansione, che si può applicare solo per le imprese con più di mille lavoratori. Queste aziende possono accompagnare alla pensione i propri dipendenti a cui mancano meno di cinque anni al trattamento di vecchiaia o a quello anticipato. L'assegno è pari alla pensione maturata al momento in cui smettono di lavorare. Rispetto all'isopensione gli oneri per le aziende sono minori, così come i benefici per i lavoratori.

L'opzione donna e l'ape sociale

L'opzione donna vale per le lavoratrici dipendenti con almeno 58 anni d'età e per quelle autonome di almeno 59 anni: in entrambi i casi è necessario aver versato almeno 35 anni di contributi. Le donne che aderiscono a questa forma di pensione anticipata (dovendo inoltre aspettare almeno 12 mesi per poter effettivamente lasciare il lavoro dopo la richiesta) si vedranno ridurre l'assegno, avendo accumulato meno contributi e venendo applicato integralmente il calcolo contributivo. Un'ultima forma di pensione anticipata è quella prevista dall'ape sociale: non è, in realtà, una

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vera e propria pensione, ma si prevede un reddito mensile senza lavorare. Possono aderire le persone con almeno 63 anni d'età, fino al raggiungimento della vera e propria pensione. L'importo dell'assegno sarà poi uguale a quello della pensione maturata quando si chiede l'ape sociale. Vale, però, solo per alcune categorie: i disoccupati con almeno 30 anni di contributi versati, chi da almeno sei mesi (sempre con 30 anni di contributi minimi) si occupa di un parente con disabilità grave, gli invalidi almeno al 74%

e chi rientra tra le mansioni gravose avendo versato almeno 36 anni di contributi.

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Pensioni, gli ultimi dati Istat sugli aumenti non sono corretti

La nostra segretaria nazionale, Patrizia Volponi, ci spiega perchè i dati forniti dall'ultimo rapporto Istat sugli aumenti delle pensioni non sono corretti.

Clicca qui per visualizzare il video

PENSIONATI CISL

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ArcelorMittal, sindacati: sospendere stop acciaieria 1

L’area acciaieria 1 dell’ex Ilva non va fermata. Lo chiedono i sindacati dei metalmeccanici Fim Fiom Uilm. Lo stop provocherebbe una riduzione di personale da 477 a 227 unità determinando la collocazione di 250 lavoratori in cassa integrazione ordinaria. "La direzione aziendale - dicono i sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil - ha convocato le organizzazioni sindacali per comunicare i nuovi assetti di marcia dell'Acciaieria che andranno in vigore da giovedì fino al 31 marzo. Assetti produttivi determinati da una scarso approvvigionamento di materie prime e dall'attuale capacità produttiva legata alle commesse. Pertanto - si afferma - l'azienda ha conseguentemente determinato la fermata di Acc/1, spostando parte della stessa produzione in Acc/2 che passerebbe dall'attuale regime di due convertitori a 3 in marcia. "Riteniamo inaccettabile tale scelta in quanto ad oggi non vi è un piano industriale condiviso con il Governo e le organizzazioni sindacali e pertanto chiediamo l'immediata sospensione della iniziativa unilaterale della multinazionale". "L'azienda - spiegano i sindacati - ha ribadito la

CONQUISTE DEL LAVORO

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necessità di mantenere i presidi per la quasi totalità della manutenzione e del personale necessario di esercizio per garantire, in entrambi i casi, la salvaguardia impiantistica propedeutica alla ripartenza dell'impianto. Inoltre, una parte del personale di esercizio di Acc/1, formato e informato, verrà impiegato in Acc/2 a saturazione organico". Fim, Fiom e Uilm - si conclude - hanno ribadito "la propria contrarietà a tale decisione aziendale" in quanto ritengono che il momentaneo trasferimento della produzione su Acc/2, rispetto all'attuale assetto di marcia, "possa creare possibili ripercussioni dal punto di vista della sicurezza e dell'ambiente".

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Le scadenze del mese di Gennaio…

3 GENNAIO

Rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali

e calendario di pagamento 2020

Nel solo mese di gennaio l'erogazione delle prestazioni viene eseguita il secondo giorno bancabile del mese, ossia giovedì 3 gennaio per Poste Italiane ed Istituti di credito. Gli assegni pensionistici sono rivalutati del + 0,4%, in base all'indice di rivalutazione provvisorio delle pensioni per l'anno 2020.

PENSIONATI CISL CAMPANIA

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Anche quest'anno sulla corrente mensilità di gennaio, l'Inps non procederà ad alcun recupero a titolo di conguaglio di perequazione, essendo stato confermato, senza variazioni rispetto al provvisorio, il valore definitivo di rivalutazione per l'anno 2019.

Ricordiamo inoltre che sulla rata di gennaio – ed anche su quella di febbraio, se il debito non è stato estinto - sarà praticato il conguaglio fiscale. Come accaduto negli altri anni, è possibile che qualcuno si veda azzerare la rata della pensione dal momento che, nel caso del conguaglio fiscale, non vale la regola della trattenuta di un importo massimo pari ad un quinto della pensione.

10 GENNAIO

Versamento contributi lavoratori domestici E' il termine ultimo per il versamento dei contributi all'Inps, relativi al 4° trimestre ottobre/dicembre 2019, da parte dei datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze lavoratori domestici e familiari.

15 GENNAIO

Sisma Centro Italia 2016- ripresa versamenti Prorogato dal 15 ottobre 2019 al 15 gennaio 2020 il termine per la ripresa della riscossione dei tributi non versati per effetto delle sospensioni, con versamento in un'unica soluzione o prima rata, per i soggetti residenti nei comuni colpiti dal sisma Centro Italia nel 2016.

16 GENNAIO

Sisma Sicilia 2018 ripresa versamenti Riprende la riscossione dei tributi non versati per effetto delle sospensioni per i contribuenti aventi alla data del 26 dicembre 2018 la residenza o la sede legale o la sede operativa nel territorio dei comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Acireale, Milo, Santa Venerina Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea che hanno usufruito della sospensione dei termini dei versamenti

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tributari scadenti nel periodo 26 dicembre 2018 al 30 settembre 2019. Il versamento può essere effettuato in un'unica soluzione entro oggi senza applicazione di sanzioni e interessi, o a decorrere da oggi mediante rateizzazione fino a un massimo di 18 rate mensili di pari importo da versare entro il 16 di ogni mese.

31 GENNAIO

Scadenza pagamento premio annuale Assicurazione casalinghe

Ultimo giorno utile per versare la quota di 24,00 euro per la copertura assicurativa. La polizza è obbligatoria per tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 67 anni che svolgono un'attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell'abitazione in modo abituale, esclusivo e senza vincoli di subordinazione.

Canone Rai- presentazione della domanda di esenzione over75

Ultimo giorno per gli over75 con redditi fino a 8.000 euro annui per presentare la dichiarazione sostitutiva con cui si attesti il possesso dei requisiti per essere esonerati dal pagamento del canone TV.

Canone Rai- presentazione della dichiarazione sostitutiva di non detenzione di apparecchio televisivo Scade il termine per poter presentare la dichiarazione sostitutiva di non detenzione di un apparecchio televisivo. La dichiarazione sostitutiva può essere resa dall'erede in relazione all'utenza elettrica intestata transitoriamente ad un soggetto deceduto.

Canone Rai – versamento senza addebito in bolletta I contribuenti obbligati al pagamento del canone di abbonamento alla televisione per uso privato, per i quali non è possibile l'addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche devono provvedere, entro tale data, al pagamento del canone annuale o della prima rata semestrale o trimestrale.

Contratti di locazione- versamento imposta di registro Ultimo giorno per il versamento dell'imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati in data 01/01/2020 o rinnovati

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tacitamente con decorrenza dal 01/01/2020. La scadenza non riguarda i contratti di locazione abitativa per i quali si è scelto il regime della "cedolare secca".

Spese sanitarie opposizione

Scade il termine per esercitare l'opposizione a rendere disponibili all'Agenzia delle entrate i dati relativi alle spese sanitarie sostenute nel 2019 e ai rimborsi ricevuti nello stesso anno per prestazioni parzialmente o completamente non erogate, per l'elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata.

Erogazioni liberali per progetti culturali- Comunicazione

ammontare e beneficiari

Ultimo giorno per effettuare la comunicazione al MIBAC e al Sistema Informativo dell'Agenzia delle Entrate delle proprie generalità, comprensive dei dati fiscali, dei dati relativi all'ammontare delle erogazioni effettuate nell'anno d'imposta 2019 e dei dati relativi ai soggetti beneficiari di tali erogazioni.

Denuncia annuale delle variazioni dei redditi dominicale e agrario

Ultimo giorno per la presentazione della denuncia annuale delle variazioni dei redditi dominicale e agrario dei terreni verificatisi nel 2019.

Bollo auto- versamento

Ultimo termine per il pagamento tasse automobilistiche (cosiddetto bollo auto) da parte dei proprietari di autoveicoli con oltre 35 Kw con bollo scadente a dicembre 2019 residenti in Regioni che non hanno stabilito termini diversi.

Superbollo- versamento

Ultimo giorno per il pagamento dell'addizionale erariale alla tassa automobilistica (c.d. superbollo), pari a venti euro per ogni kilowatt di potenza del veicolo superiore a 185 Kw, ridotta dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione del veicolo rispettivamente al 60%, al 30% e al 15%. Non è più dovuta decorsi venti anni dalla data di costruzione.

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Sisma Sicilia 2018 – ripresa adempimenti tributari I contribuenti aventi alla data del 26 dicembre 2018 la residenza, la sede legale o la sede operativa nel territorio dei comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Acireale, Milo, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea che hanno usufruito della sospensione dei termini dei versamenti tributari scadenti nel periodo dal 26 dicembre 2018 al 30 settembre 2019, devono riprendere entro il 31 gennaio gli adempimenti tributari, diversi dai versamenti, non eseguiti per effetto della sospensione.

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CALENDARIO 2020 con i giorni di pagamento delle pensioni Poste Italiane

3 Gennaio, 1 Febbraio, 2 Marzo, 1 Aprile, 2 Maggio, 1 Giugno, 1 Luglio, 1 Agosto, 1 Settembre, 1 Ottobre, 2 Novembre, 1 Dicembre e tredicesima

Istituti di credito

3 Gennaio, 3 Febbraio, 2 Marzo, 1 Aprile, 4 Maggio, 1 Giugno, 1 Luglio, 3 Agosto, 1 Settembre, 1 Ottobre, 2 Novembre, 1 Dicembre e tredicesima

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Riferimenti

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