1. SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO 2. CASCHI BIANCHI: MAROCCO 2018
SCHEDA SINTETICA – MAROCCO (OVCI) Volontari richiesti: 2 (Sede RABAT)
PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: MAROCCO
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo ai sensi legge 125/2014INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.
FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso l’ente OVCI
L’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale OVCI la Nostra Famiglia, è stato costituito nel 1982 a Ponte Lambro (CO) e riconosciuto dal Ministero Affari Esteri come “idoneo” ai sensi della L. 38/79 con D.M. 2/9/83 n. 2129, idoneità riconfermata ai sensi della Legge 49/87, con D.M. 14/9/1988 n.
4187.Ampliamento idoneità alla formazione in loco di cittadini di Paesi in via di Sviluppo, decreto del 30/8/1995. Dal 2016 è iscritta all’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo (Decreto n. 2016/337/000245/4) secondo la nuova normativa che regola la cooperazione internazionale italiana, Legge n. 125/2014.OVCI nasce dall’iniziativa di due Enti Promotori:
l’Associazione Italiana “la Nostra Famiglia”, impegnata dal 1948 nel recupero delle disabilità infantili, anche gravi, realizzando progetti di ricerca, cura e riabilitazione
il gruppo Amici di don Luigi Monza, Associazione che si propone di approfondire la spiritualità del Beato don Luigi Monza, affiancando “la Nostra Famiglia” nel suo impegno.
OVCI è attualmente attivo con i suoi volontari, specializzati nel campo della salute di base, dell’educazione, formazione professionale e riabilitazione di soggetti con disabilità, in Sud Sudan, Sudan, Ecuador, Cina, Marocco e Brasile. Sul territorio italiano, l’Organismo si articola attraverso sedi territoriali - “gruppi di animazione OVCI”, referenti e soci. Attualmente, i gruppi di animazione OVCI, sono 8.Opera in Marocco dal 2000, inizialmente fornendo una consulenza all’ONG Ai.Bi. per la gestione e organizzazione di un’ala di un orfanotrofio dove erano ospitati 21 bambini con disabilità. Questa prima esperienza ha portato a una collaborazione tra OVCI e Ai.Bi. nella gestione di un progetto finanziato da Unione Europea finalizzato a prevenire l’abbandono dei bambini con disabilità in Marocco e migliorare le proprie condizioni di vita, favorendo lo sviluppo di un sistema integrato di servizi sociali, sanitari ed educativi: sono stati presi in carico 352 bambini con disabilità con le loro famiglie. Risultato del progetto è stato il materiale promozionale e formativo prodotto, ancora in uso, ma il risultato maggiore è stata una presa di coscienza da parte di alcuni familiari di bambini con disabilità seguiti dal progetto, che hanno deciso di costituire un’associazione per avere un peso maggiore nella società marocchina sui temi della disabilità. OVCI ha seguito questi genitori favorendo il confronto in Italia con associazioni simili, risultato è stata la costituzione dell’Associazione Genitori “Casa Lahnina” (casa della Tenerezza) il 30 marzo 2006: ne fanno parte 55 genitori di bambini disabili che lottano per l’inclusione dei loro bambini nella vita sociale del Paese. Da allora, Casa Lahnina è il partner privilegiato di OVCI in Marocco. Il primo progetto realizzato da OVCI e Casa Lahnina aveva come obiettivo l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità, attraverso la formazione sulle tecniche di
inclusione a insegnanti delle scuole speciali presenti in Marocco, formazione che è proseguita fino al 2014, con una media di 120 insegnanti per scuola speciale ogni anno. In concomitanza sono state avviate due esperienze pilota nel paese rivolte a bambini con disabilità:
il primo Centro Socio-Educativo (CSE) aperto a Temara, il primo di tutto il Marocco per soggetti con grave disabilità, attivo dal 2008 e che da allora accoglie mediamente 25 bambini l’anno;
una Classe Speciale pilota (CLIS) per bambini con disabilità medio-lieve, attiva dal 2008, da allora sono state istituite altre 6 Classi Speciali per promuovere i Programmi Educativi Individualizzati (PEI) con l’obiettivo di ritagliare la didattica alle esigenze speciali della singola persona con disabilità.L’impegno successivo, sempre in partenariato con Casa Lahnina, è stato quello di creare uno sportello di orientamento-SAFIRdiTemaraper genitori di bambini con disabilità, inaugurato nel 2012, gli operatori del SAFIR si mettono in ascolto dei bisogni delle famiglie di bambini con disabilità, per orientarli ai diversi servizi già presenti sul territorio, oltre a realizzare momenti formativi e distribuire materiale informativo che - con un linguaggio semplice e di facile accesso anche a persone culturalmente svantaggiate - fornisca indicazioni utili per la gestione familiare di bambini con disabilità e per migliorarne la qualità di vita. L’ultimo impegno assunto da OVCI inizia nel 2015, con l’attivazione di un progetto pilota per implementare il modello della Riabilitazione su Base Comunitaria-RBC sul territorio marocchino, con l’obiettivo ultimo di presentare al Governo Marocchino un modello efficace e sostenibile in quanto basato sui seguenti presupposti fondamentali:
offrire un servizio domiciliare semplice ed accessibile, che sia complementare ai servizi istituzionali presenti sul territorio e che ne assicuri al contempo l’accessibilità
raccolta ed elaborazione continua dei dati, per ri-orientare il programma in itinere.
Dopo aver individuato la Municipalità di Ain Al Aouda, a circa 20 km di Rabat -nella Provincia di Temara- come sede di realizzazione del progetto, sono stati formati i primi volontari RBC, che hanno effettuato le prime visite domiciliari. Da inizio progetto sono stati seguiti 105 bambini così distribuiti: 65 del comune di Ain Al Aouda seguiti a domicilio, 40 bambini ospitati in 2 orfanotrofi (20 presso il Centro Lalla Meriem di Rabat e 20 presso la l’orfanotrofio Le Nid a Meknes).
Il programma si è ben radicato nel territorio perché le visite sono state momento per creare un punto di svolta nella vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, favorendo cambiamenti positivi nelle abilità quotidiane, con una particolare attenzione alle abilità motorie, relazionali, comunicative e di socializzazione.
Il vero punto di forza del programma RBC è stato il coinvolgimento attivo della famiglia e dei caretakers, che ha migliorato notevolmente la loro capacità di presa in carico dei bambini con disabilità. Solo attraverso questa collaborazione tra équipe di progetto e famiglie, infatti, è possibile che il lavoro svolto dai volontari RBC continui anche in loro assenza, entri a far parte della quotidianità e del vissuto dei beneficiari.Fiore all’occhiello di OVCI in Marocco è l’Handifilm Festival di Rabat, manifestazione cinematografica che OVCI sostiene e accompagna fin dalla sua nascita, nel 2007. Unico nel suo genere in tutto il continente africano, e con pochi eguali nel resto del mondo, Handifilm, attraverso i film si propone di cambiare lo sguardo del mondo sulla disabilità: non uno stigma, ma un mondo vario e pieno di mille sfumature. Dal 2013 nel Festival vengono coinvolti dei licei locali per la realizzazione di spot di sensibilizzazione sulla disabilità, inseriti in un’apposita sezione di concorso. Gli studenti vengono sensibilizzati sui temi della disabilità e formati su competenze filmiche: ogni liceo realizza uno spot che viene presentato al concorso del Festival ad esso dedicato. Negli ultimi anni il festival Handifilmè diventato sempre più internazionale, coinvolgendo non solo artisti e licei del Marocco, ma anche di altre nazioni, in particolare Italia eFrancia.
OVCI ha una lunga esperienza di Servizio Civile in Marocco, la prima esperienza è stata nel 2009, da allora sono stati seguiti 8 ragazzi in Servizio Civile con successo.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:
Protettorato francese dal 1912, Il Marocco divenne indipendente il 28 marzo 1956 (salvo Ceuta e Melilla, che tuttora sono città autonome spagnole) e dal 1972 è una monarchia costituzionale. Da luglio del 1999 alla guida del Paese è il Re Mohamed VI che ha contribuito all’apertura del dialogo democratico, soprattutto per quanto riguarda gli estremisti islamici, e alla liberalizzazione della vita politica. Resta però tuttora irrisolto l’annoso conflitto con il popolo Saharawi (l’occupazione militare del Sahara Occidentale è avvenuta nel 1975, innescando un conflitto che non ha ancora trovato soluzione, nonostante l’autoproclamazione della Repubblica Araba Saharawi da parte del Fronte Polisario, che gode anche di riconoscimenti a livello internazionale). Re Mohammed VI, all'inizio del 2011 ha risposto alla diffusione delle proteste pro- democrazia con un referendum per trasferire parte dei suoi poteri assoluti al Parlamento, al governo e alla giustizia e per conferire al berbero, cultura a cui appartiene la maggioranza degli abitanti del paese, lo status di lingua ufficiale accanto all'arabo. Gli esiti della consultazione, tenutasi nel luglio dello stesso anno, hanno registrato una schiacciante vittoria dei consensi, ma le forze dissidenti ritengono la riforma costituzionale del tutto inadeguata a limitare i poteri del regime monarchico e ad avviare il paese verso la democrazia. Nel novembre 2012, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo - un partito moderato islamico - ha vinto il maggior numero di seggi alle elezioni parlamentari, diventando il primo partito islamico a guidare il governo marocchino. Nonostante il nuovo sultano si presenti come moderatore e riformatore, le violazioni dei diritti
umani e civili nel Paese sono ancora presenti. Le restrizioni alla libertà di stampa, espressione, associazione e riunione sono evidenti soprattutto con riferimento a temi quali la monarchia o la protesta del popolo saharawi. In particolare, le autorità si sono rese protagoniste di persecuzioni a carico di giornalisti ritenuti di essere stati critici verso le Istituzioni dello Stato o verso i dati del governo sulla situazione dei diritti umani.
Prosegue inoltre la repressione nei confronti degli attivisti saharawi che invocano l’autodeterminazione del Sahara Occidentale. In diverse occasioni, le autorità hanno disperso raduni di protesta con l’uso della forza, spesso eccessiva, e perseguito i manifestanti anche con procedimenti penali o limitazioni alla libertà di movimento. Inoltre, le donne sono ancora fortemente discriminate e spesso sono vittime di violenze e abusi sessuali. A livello sociale non si registrano nel Paese miglioramenti nelle condizioni di vita della popolazione, mentre si accentuano le differenze sociali tra una minoranza ricca e la maggior parte della popolazione (soprattutto nelle campagne) che vive secondo livelli minimi di sussistenza. Si calcola infatti che circa il 15%
della popolazione ovvero 4 milioni di persone viva ben al di sotto della soglia di povertà. Le vittime più vulnerabili di questa povertà sono i bambini (la mortalità infantile sotto i 5 anni è del 34,4%) che sono costretti ad abbandonare la scuola per supportare le proprie famiglie. In Marocco infatti la percentuale di lavoro minorile tocca l’8% dei minori fra i 5 e i 14 anni, ed è un fenomeno che riguarda prevalentemente le bambine che, piuttosto che intraprendere gli studi, restano a casa per aiutare nelle faccende domestiche.
Nel settore ambientale i maggiori problemi sono legati all’industrializzazione (per ciò che ne deriva in termini di smaltimento dei rifiuti ed inquinamento), alla desertificazione e ai cambiamenti demografici dovuti al graduale e costante spostamento dalle campagne alle città. L’economia marocchina in questi ultimi anni non ha registrato una crescita considerevole e capace di incidere sul benessere nazionale, fatto che causa la dipendenza del Marocco dall’estero per fonti energetiche. Anche la mancanza di una microimprenditoria incide negativamente sulla capacità di sviluppo del territorio. Solo da poco si sono avuti investimenti nello sviluppo tecnologico e delle infrastrutture. Inoltre, la recente scoperta di giacimenti di petrolio potrebbe avviare quel processo di sviluppo di cui il Paese ha bisogno. Attualmente però il turismo e le rimesse degli emigranti sono le principali fonti di ricchezza del Paese. La disoccupazione, che coinvolge quasi il 10% della popolazione, e la povertà diffusa causano inoltre l’acuirsi del flusso di emigrazione verso l’Europa. Il Marocco infatti è diventato in questi ultimi anni Paese di transito per molti migranti irregolari che dai Paesi dell’Africa Subsahariana cercano di raggiungere l’Europa, fenomeno che determina destabilizzazione sociale e insicurezza tra la popolazione locale. Per quanto riguarda l’indice di sviluppo umano, il Marocco risulta al 126° tra i 182 Stati, con un ISU del 0,628 (Rapporto UNDP 2015), un tasso di alfabetizzazione dello 68,5%, con un tasso di alfabetizzazione femminile del 59% e con la presenza e la valorizzazione del ruolo della donna nella società tra i più bassi al mondo.
Infine, il sistema sanitario nazionale presenta importanti lacune. Molte strutture sono in stato insoddisfacente e non hanno abbastanza capacità per erogare l’assistenza medica necessaria. Il sistema sanitario marocchino è caratterizzato dall’enorme differenza tra gli ospedali pubblici (carenti di attrezzature e di requisiti igienici) e cliniche private(di elevato livello qualitativo sia in termini di professionalità disponibili che di equipaggiamenti).L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) colloca il Marocco tra i 57 Paesi ad elevata carenza di personale sanitario: nel Paese sono disponibili appena 6 medici ogni 10.000 abitanti. In termini di capacità ospedaliera, infine, il Marocco è molto indietro nelle statistiche internazionali: 11 posti letto per 10.000 abitanti. Nonostante questo, le spese relative all’investimento del Paese nell’assistenza sanitaria corrispondono solo al 6% del PIL.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE
Rabat è la capitale amministrativa del Marocco situata sulla costa atlantica del paese, sulla sponda sinistra del fiume Bouregreg, nella Regione omonima. La Regione Rabat – Salé – Zemmour – Zaer ha una superficie di 9.580 km² con una popolazione di 2.366.494 abitanti (contando anche i sobborghi), che rappresentano il 7.9% della popolazione totale del Paese. E’ composta da 4 Prefetture : Rabat, Salé, Skhirat-Témara e Khémisset. La popolazione della città di Rabat è di 627.932 abitanti, con un tasso di disoccupazione del 22,5%, mentre il tasso di disoccupazione generale è dell’8,8%. La popolazione in situazione di estrema povertà è del 10,6%. L’aspettativa di vita è di 72,4 anni.Secondo il Rapporto Congiunto Ambasciate/Consolati/ENIT 2015, pubblicato dal Ministero Affari Esteri, il PIL del Marocco ha registrato nel 2013 un aumento considerevole del 4,4% trainato principalmente dall’agricoltura (+13%). La crescita del PIL è anche determinata dal boom della produzione industriale automobilistica e dal relativo automobilistico. In termini di produzione industriale, la città di Rabat occupa il terzo posto dopo Skhirat – Temara e Salé. La rete autostradale è in grande sviluppo e nel 2015 è stato terminato anche il tratto Berrechid-Beni Mellal (172 km) e la tangenziale di Rabat. Dal punto di vista sanitario, il settore “servizi alla salute” si posiziona al primo posto in termini di unità di servizi. A Rabat sono presenti 8 ospedali, di cui 5 specializzati e 3 generali con una capacità totale di 3.043 posti letto. Tuttavia le prestazioni sono quasi tutte a pagamento, anche per le persone più indigenti e per questo da 5 anni è attivo il programma RAMED su cui interviene anche un progetto del CEFA. Sono presenti molte cliniche private, soprattutto nei due quartieri: Centre Ville e Agdal,
che offrono cure moderne e all’avanguardia a pagamentoe, quindi, destinate alla popolazione più benestante. La Regione offre 900 scuole primarie, 225 college tra pubblico e privato, 2Università pubbliche.
Il progetto di OVCI verrà implementato in un’area ben più vasta, che comprende, oltre alla città di Rabat, il comune di Ain Al Aouda, la città di Temara (situate nella Regione di Rabat-Salé-Kenitra) e la cittadina di Meknes (situata nella Regione di Fes-Meknes).
Il comune di Ain Al Auoda si trova a 30 km a sud di Rabat nell’entroterra. Conta 49.816 abitanti. E’ una cittadina periurbana, dove prevale una cultura contadina, oltre a non essere facilmente raggiunto dai trasporti pubblici .
La città di Temara dista 8 km a sud di Rabat, si trova sull’oceano Atlantico, conta 250.000 abitanti (Censimento del 2010), ha diverse spiagge e un piccolo porto. Ad oggi la popolazione di Temara è composta da tutte le etnie presenti in Marocco, a causa della forte immigrazione vissuta dalla città e dai suoi sobborghi.
La popolazione è molto giovane e sta avendo negli ultimi anni una significativa crescita demografica. Da un punto di vista economico, i settori prevalenti sono quelli tessile, stampa, alimentare, elettronico e chimico.
La città di Meknes, si trova a 150 km da Rabat, è stata la prima grande opera della dinastia alawita, oggi considerata una testimonianza esemplare delle città fortificate del Maghreb. Circondata da imponenti mura, lunghe 40 chilometri e con i bastioni che raggiungono i 15 metri d’altezza, intarsiate da 9 porte monumentali, al suo interno passeggerete tra stupendi edifici in stile ispano-moresco risalenti al 1600. Il tessuto urbano di Meknes è unico nel suo genere ed è composto dalla Medina, dalla Kasbah, da 25 moschee, da 10 bagni turchi e numerosi granai e palazzi.Importante nodo stradale e ferroviario, collegato con Tangeri, Marrakech e Algeri, è un frequentato centro turistico, sede di industrie alimentari, tessili e del cemento. Capitale per un breve periodo (fine sec. XVII-prima metà sec. XVIII), è divisa dall'ouedBoukefrane in due parti distinte: la città vecchia (medina), quartiere arabo dai vicoli stretti e tortuosi, nonché la cosiddetta Città Imperiale e la città nuova, sede dei primi coloni francesi e ancora abitata in parte da europei. La rete autostradale nazionale è in grande sviluppo: nel 2010 è stato completato l’asse Tangeri-Rabat-Casablanca-Settat- Marrakech-Agadir, nel 2011 quello Rabat-Oujda; sono in costruzione la tratta Berrechid-Beni Mellal (172 km) e la tangenziale di Rabat. La rete ferroviaria in Marocco è una delle più sviluppate in tutta l’Africa, al 2010 contava 2067 km; è in parte adibita al trasporto dei fosfati dai giacimenti ai porti di Casablanca e Safi; un accordo con la Francia prevede l’avvio per il 2017 di una linea ferroviaria ad alta velocità tra Casablanca e Tangeri. Il Marocco si prepara ad essere il primo Paese dell’Africa mediterranea ad avere una linea ferroviaria super veloce. Il clima è mediterraneo-temperato con estati calde (25-35 °C) ed inverni miti (10-20
°C). Il primo trimestre del 2016 il tasso di disoccupazione è stato del 10% (pari a 1,17 milioni di disoccupati), di cui l’80% in aree metropolitane. Più preoccupante è il dato riferito alla fascia di età tra i 15 e i 24 anni, che ha raggiunto il 41,5% (dati Ice di Casablanca). Dall’inchiesta del 2014 del Ministère de la Solidarité, de la Femme, de la Famille et duDéveloppement Social, emerge che il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità in età lavorativa è del 13,6%, mentre il tasso di occupazione delle persone con disabilità è tre volte inferiore rispetto al tasso di occupazione nazionale.Le donne soffrono di una grande emarginazione perché la popolazione con disabilità impiegata è prevalentemente di sesso maschile (91,1%), anche se spesso le persone con disabilità sono impegnati in aziende familiari o come aiutante di un membro della famiglia.
Settore di intervento del progetto: SANITA’ E GRANDI MALATTIE (OVCI 109784)
Il Marocco è uno degli Stati firmatari della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.La prima inchiesta sulla disabilità nel Paese realizzata dal Ministère de la Solidarité, de la Femme, de la Famille et duDéveloppement Social (Ministero della Solidarietà, della Donna, della Famiglia e dello Sviluppo Sociale) ha fatto emergere un tasso di prevalenza della disabilità del 5,12% (anno 2004). Dieci anni dopo è stata realizzata una seconda inchiesta che ha mostrato come il tasso di prevalenza sulla disabilità sia arrivato a 6,8%. Si tratta di 2.264.672 persone che hanno dichiarato di avere una disabilità a diversi livelli di gravità (lieve, moderata, severa, molto severa) rispetto a una popolazione di 33.304.000. Dalla ricerca effettuata a livello nazionale, emerge che la popolazione con disabilità compresa tra i 15 e i 59 anni è del 4,8%, mentre quella di età inferiore ai 15 anni è del 1,8%.La ricerca evidenzia come la situazione disabilità in Marocco sia una problematica seria, causa di ghettizzazione e mancata integrazione da parte delle persone e bambini con disabilità nella società marocchina. Nelle due Regioni in cui OVCI è presente, su una popolazione totale di 8.817.758 il numero delle persone con disabilità censite sono 660.761 (7,49%), dato superiore alla media nazionale che, tra l’altro , molto probabilmente è un dato parziale, vista la difficoltà riscontrata nell’accesso ai servizi di base (tra cui l’iscrizione all’anagrafe), soprattutto per le persone con disabilità.OVCI vuole dare risposta al conflitto sociale che vede le persone con disabilità -con una particolare attenzione all’età evolutiva- marginalizzati rispetto alla società in cui vivono. Nella Regione di Rabat-Salé-Kenitra non ci sono strutture in grado di seguire le persone con disabilità, non tanto da un punto di vista riabilitativo, quanto su come muoversi nella burocrazia marocchina per ottenere il riconoscimento dello status di DISABILE, che permette di acquisire determinati diritti, o su come ottenere delle sovvenzioni per la gestione e la cura delle persone con disabilità presenti in famiglia. Per questo motivo OVCI ritiene sia fondamentale ottimizzare i servizi offerti dal Centro di Orientamento-SAFIRper sostenere le famiglie di bambini con disabilità, sia da un punto di vista riabilitativo sia per fornire informazioni utili per la gestione quotidiana dei bambini con disabilità. educativo.Il tasso di scolarizzazione dei bambini con disabilità in Marocco tra i 4
e i 15 anni è del 28%, spesso abbandonano la scuola per mancanza di un aiuto qualificato alle loro specifiche esigenze. Il tasso di iscrizione dei bambini >15 anni è del 38% per i maschi e solo del 18% per le femmine. Il 58,2% dei bambini con disabilità medio-grave non hanno potuto frequentare la scuola a causa della loro disabilità, o hanno abbandonato il percorso scolastico. I bambini più gravi non possono essere inseriti nel contesto scolastico e non hanno uno spazio dove soddisfare il proprio bisogno ludico.Per far fronte a questa evidenza, OVCI ha inaugurato il primo Centro Socio Educativo-CSE per ragazzi con gravi disabilità e vuole continuare a sostenerne le attività per garantire l’accoglienza di bambini e ragazzi con disabilità grave che hanno abbandonato la scuola e, altrimenti, rimarrebbero segregati in casa. Convinti che l’integrazione parta da azioni semplici, come imparare a gestire la vita quotidiana, fare una gita e conoscere il territorio circostante, gli operatori del CSE propongono attività ricreative ed educative che permettono alle famiglie di ragazzi con disabilità grave di avere momenti liberi e di dedicarsi agli altri figli. Oltre al CSE, OVCI prosegue il lavoro di supervisione all’educatrice inserita nella Classe Pilota-CLIS per favorire l’inclusione educativa di bambini con disabilità medio-lieve.
La conoscenza del territorio acquisita in questi anni, ci ha permesso di sperimentarci in un programma pilota di Riabilitazione su Base Comunitaria per supportare altre 65 famiglie del comune di Ain Al Aouda, situato in una zona rurale e poco servita dai servizi di base, e 40 bambini ospitati in due orfanotrofi. Questa discrepanza tra zone urbane e zone rurali è stata evidenziata dallo stesso Ministero della Salute locale (strategia settoriale 2012-2016) secondo cui la difficoltà di accesso alle cure è aggravata da una distribuzione non uniforme dei servizi, oltre al fatto che le famiglie marocchine sono chiamate a partecipare per il 53,6% alle spese sanitarie (ComptesNationaux de la Santé CNS - 2010). Nella Regione di Rabat-Salé- Kenitra, dove è attivo il programma RBC, l’incidenza delle persone residenti nelle zone rurali è del 30,17%
(1.382.154 abitanti nelle zone rurali su 4.580.866 abitanti in tutta la Regone). È risaputo di come le condizioni economiche nelle zone rurali siano meno favorevoli rispetto alle famiglie residenti in città.
L’attenzione di OVCI, è andata anche verso gli ospiti con disabilità dell’Orfanotrofio “Le Nid” di Meknes (Regione di Fes-Meknes) dove su 100 bambini, 20 hanno problemi di disabilità (20% sul totola).
Per la realizzazione del presente progetto OVCI collaborerà con i seguenti partner:
CASA LAHNINA
Il nome dell'associazione deriva dalla italiano - CASA - e dall’arabo dialettale - LAHNINA - tenerezza - è stato scelto come riconoscimento per gli sforzi delle tre associazioni che hanno permesso la costituzione dell’associazione stessa: OVCI, AiBi e LigueMarocaine pour la Protection de l’Enfance.Nata per rispondere ai bisogni dei bambini con disabilità e delle loro famiglie, con particolare riferimento all'integrazione scolastica, all'educazione, agli aspetti medici e di inclusione sociale. Casa Lahnina ha lo scopo primario di difendere i diritti dei bambini con disabilità. Obiettivi dell’associazione sono: orientare e sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie; promuovere un’azione di lobby a favore delle persone con disabilità;
combattere l'esclusione sociale e lo sfruttamento delle persone con disabilità, favorire la loro integrazione sociale, scolastica e professionale; fare rete con le altre associazioni del territorio che si occupano di disabilità. Le attività che si propone di sostenere si rifanno agli ambiti dell’educazione speciale e inclusione scolastica; riabilitazione (fisioterapia, logopedia, terapia occupazionale, ecc); assistenza psicologica;
formazione dei genitori; laboratori professionali e promozione di attività ricreative. Nel 2011 è stato cambiato lo statuto dell’Associazione, permettendo l’ingresso nel proprio Consiglio di amministrazione anche di adulti non genitori di bambini con disabilità, è stata eletta una fisioterapista come presidente e un’educatrice come vice-presidente; mentre le altre cariche sono state ricoperte da genitori di bambini con disabilità.L’associazione ha quindi potuto arricchirsi di nuove competenze e nuove energie. Come primo grande risultato, Casa Lahnina ha partecipato come partner dell’associazione marocchina AMSAT a un progetto finanziato dalla Delegazione dell’Unione europea in Marocco dal titolo “Création d’un RestaurantPédagogique et activation d’un curriculum de formationprofessionnellecentrésurlesmétiers de la bouche pour la promotion de la situation desjeunestrisomiques”.
Inoltre, grazie alle numerose formazioni organizzate da OVCI nell’ambito dei suoi progetti, Casa Lahnina ha potuto presentare due richieste di finanziamento a due istituzioni marocchine: il Ministero dell’Educazione e l’EntraideNationale. I finanziamenti sono stati accettati e dal 2016 l’associazione partecipa attivamente al pagamento degli stipendi degli educatori che lavorano presso i servizi che gestisce in partenariato con OVCI per i bambini disabili:
- Il Centro Socio Educativo della scuola Mohammed elFassi di Temara - La classe integrata della scuola Zlaqua di Salé
CLIO (Centro Locale d’Informazione e di Orientamento)
Centro di Informazione e Orientamento per famiglie di persone disabili di Salé, è un Servizio affine al SAFIR, costituito da persone con disabilità. Ha lo scopo di consigliare, analizzare le richieste, mettere in relazione persone con disabilità con Organismi e/o professionisti che rispondano ai loro bisogni e orientarli verso dei servizi adattati o specialistici. Vi accedono circa 2.000 persone disabili e genitori di figli disabili all'anno.
Lanciato ufficialmente nel 2008 grazie all'iniziativa dell'UE, di Handicap International, dell'Associazione Bouregreg e dell’"Entraide National", il CLIO è la destinazione perfetta per persone con disabilità provenienti
dalla città di Salé e da città limitrofe. È una delle Associazioni di persone con disabilità, più in vista nel panorama Marocchino, con grandi capacità di lobby sia a livello locale che nazionale.
Destinatari diretti:
100 famiglie che si riferiscono al SAFIR per ricevere orientamento e formazione sulla gestione del bambino con disabilità nella quotidianità e 2 operatori del SAFIR
25, tra bambini e giovani, con disabilità medio-grave che accedono al CSE e 8 bambini inseriti nella Classe di Integrazione Scolastica-CLIS, che ricevono un’educazione scolastica mirata e individualizzata
72 persone con disabilità del Comune di Ain al Aouda, inseriti nel programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (di cui 6 nuovi casi) e 9 promotori di RBC
20 bambini seguiti presso l’Orfanotrofio “Le Nid” di Meknes e 10 assistenti che lavorano presso l’Orfanotrofio
Beneficiari:
almeno 200 familiari di bambini con disabilità accolti dal SAFIR;
60 familiari dei bambini con disabilità che frequentano il CSE;
istituzioni, associazioni, ospedali, enti deputati a farsi carico della disabilità, associazioni di genitori, autorità marocchine, per un totale stimato di n° 10.000 persone
2 Associazioni (“Mourouj” di Ain Al Aouda, e “Fondation Rita Zniber” di Meknes) che beneficeranno del Servizio Integrato RBC
65 famiglie di bambini con disabilità del Comune di Ain al Aouda e comuni limitrofi che riceveranno formazione e informazioni sul tema dell’inclusione sociale delle persone con disabilità
20 associazioni sul territorio della Regione di Rabat-Salè-Kenitra, denominata “Piattaforma Regionale di Associazioni che si occupano di Disabilità: PARADI che si occupano di disabilità e che hanno come obiettivo il favorire l’inclusione delle persone con disabilità
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Ottimizzare il sevizio offerto dal SAFIR, rafforzando le competenze degli operatori e offrendo percorsi di supporto psicologico-educativo e riabilitativo alle famiglie che accedono al servizio.
Migliorare la qualità di vita dei 25 bambini e adolescenti che frequentano il Centro Socio Educativo (Temara) e degli 8 bambini inseriti nella CLIS (Salè)
Promuovere la sensibilità della comunità di Ain Al Aoudarispetto all’inclusione sociale delle persone con disabilità, aumentando del 10% le persone con disabilità seguite dal programma di RBC (tot 72) implementato nel comune di Ain al Aouda e migliorando le competenze dei 9 promotori di RBC sui temi della disabilità/inclusione sociale delle persone con disabilità
Migliorare le capacità di cura di 10 assistenti che lavorano presso l’Orfanotrofio “Le Nid” nella gestione quotidiana dei bambini con disabilità
COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Azione 1. Ottimizzare il sevizio offerto dal SAFIR, rafforzando le competenze dei due operatori
1. Gestione giornaliera del Centro di Orientamento-SAFIR per genitori di bambini disabili nella città di Temara
2.
Implementazione di un programma di colloqui di sostegno post-diagnostico, in favore delle 100 famiglie che afferiscono al SAFIR3.
Organizzazione di un corso di aggiornamento della durata di 3 giornate agli operatori sull’implementazione di un programma di RBC per favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità4.
Organizzazione di un percorso di 5 incontri per il rafforzamento delle competenze psico-educative per le famiglie più fragili che accedono al SAFIR5.
Organizzazione di un percorso di 10 incontri per supportare le famiglie più fragili che accedono al SAFIR nella gestione quotidiana del bambino con disabilitàAzione 2.Migliorare la qualità di vita dei 25 bambini e adolescenti che frequentano il CSE e gli 8 alunni inseriti nella CLIS attraverso la realizzazione di attività ludico-educative
1.
Partecipazione agli incontri mensili di programmazione e verifica dell’attività del CSE e della CLIS2.
Valutazione continua dei ragazzi con disabilità che frequentano il CSE e la CLIS per la definizione, implementazione e aggiornamento dei Piani Educativi Individualizzati (PEI), ovvero dei programmi di intervento per ciascun ragazzo con disabilità in linea con le competenze residue3. Organizzazione di n. 4 gite educative per i ragazzi del CSE e gli alunni della CLIS
4. Realizzazione di un percorso educativo per migliorare le competenze sportive, rivolto ai ragazzi con disabilità che frequentano il CSE e agli alunni della CLIS
5. Realizzazione attività ludico-ricreative per i ragazzi che frequentano il CSE e la CLIS Azione 3. Promuovere la cultura sulla disabilità nella comunità di Ain al Aouda,aumentando le persone raggiunte dal programma di RBC e migliorando le competenze dei 9 promotori di RBC sui temi della disabilità/inclusione sociale delle persone con disabilitàoltre a migliorare le capacità di cura e presa in carico di 10 assistenti che lavorano presso l’Orfanotrofio “Le Nid” di Meknes
1. Proseguimento del censimento -iniziato nel 2015-di nuove persone con disabilità (PCD), con realizzazione delle prime visite e raccolta dei dati anamnestici
2.
Individuazione delle persone con disabilità (soprattutto bambini) per l’eventuale presa in carico o il riferimento ad altre strutture delle PCD che hanno bisogno di un livello di intervento diverso o specifico3.
Realizzazione di 1 corso di aggiornamento di 30 ore per i 9 promotori di RBC4.
Realizzazione di 3 seminari informativi di mezza giornata ciascuno sull’importanza del coinvolgimento della comunità di appartenenza per l’inclusione sociale delle PCD rivolte alla comunità di Ain al Aouda e ai familiari di persone con disabilità5.
Realizzazione di 4 corsi di aggiornamento on-the-job per 10 assistenti che lavorano nell’Orfanotrofio“Le Nid” di Meknes sui temi della presa in carico e gestione quotidiana dei bambini con disabilità Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
il Volontario 1 collaborerà realizzazione delle seguenti attività:
Supporto nella gestione giornaliera del Centro di Orientamento-SAFIR per genitori di bambini disabili nella città di Temara
Affiancamento nell’implementazione di un programma di colloqui di sostegno post-diagnostico, in favore delle 100 famiglie che afferiscono al SAFIR
Supporto nell’organizzazione di un corso di aggiornamento della durata di 3 giornate agli operatori sull’implementazione di un programma di RBC per favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità
Affiancamento nell’organizzazione di un percorso di 10 incontri per supportare le famiglie più fragili che accedono al SAFIR nella gestione quotidiana del bambino con disabilità
Affiancamento nella valutazione continua dei ragazzi con disabilità che frequentano il CSE e la CLIS per la definizione, implementazione e aggiornamento dei Piani Educativi Individualizzati (PEI), ovvero dei programmi di intervento per ciascun ragazzo con disabilità in linea con le competenze residue
Supporto nella realizzazione di un percorso educativo per migliorare le competenze sportive, rivolto ai ragazzi con disabilità che frequentano il CSE e agli alunni della CLIS
Supporto nella realizzazione attività ludico-ricreative per i ragazzi che frequentano il CSE e la CLIS
Affiancamento nel proseguimento del censimento -iniziato nel 2015- di nuove persone con disabilità (PCD), con realizzazione delle prime visite e raccolta dei dati anamnestici
Affiancamento nell’individuazione delle persone con disabilità (soprattutto bambini) per l’eventuale presa in carico o il riferimento ad altre strutture delle PCD che hanno bisogno di un livello di intervento diverso o specifico
Supporto nella realizzazione di 1 corso di aggiornamento di 30 ore per i 9 promotori di RBC
Supporto nella realizzazione di 3 seminari informativi di mezza giornata ciascuno sull’importanza del coinvolgimento della comunità di appartenenza per l’inclusione sociale delle PCD rivolte alla comunità di Ain al Aouda e ai familiari di persone con disabilità
Affiancamento nella realizzazione di 4 corsi di aggiornamento on-the-job per 10 assistenti che lavorano nell’Orfanotrofio “Le Nid” di Meknes sui temi della presa in carico e gestione quotidiana dei bambini con disabilità
il Volontario 2 collaborerà realizzazione delle seguenti attività:
Supporto nella gestione giornaliera del Centro di Orientamento-SAFIR per genitori di bambini disabili nella città di Temara
Affiancamento nell’implementazione di un programma di colloqui di sostegno post-diagnostico, in favore delle 100 famiglie che afferiscono al SAFIR
Supporto nell’organizzazione di un corso di aggiornamento della durata di 3 giornate agli operatori sull’implementazione di un programma di RBC per favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità
Affiancamento nell’organizzazione di un percorso di 5 incontri per il rafforzamento delle competenze psico-educative per le famiglie più fragili che accedono al SAFIR
Affiancamento nella partecipazione agli incontri mensili di programmazione e verifica dell’attività del CSE e della CLIS
Affiancamento nella valutazione continua dei ragazzi con disabilità che frequentano il CSE e la CLIS per la definizione, implementazione e aggiornamento dei Piani Educativi Individualizzati (PEI), ovvero dei programmi di intervento per ciascun ragazzo con disabilità in linea con le competenze residue
Supporto nell’organizzazione di n. 4 gite educative per i ragazzi del CSE e gli alunni della CLIS
Supporto nella realizzazione di un percorso educativo per migliorare le competenze sportive, rivolto ai ragazzi con disabilità che frequentano il CSE e agli alunni della CLIS
Supporto nella realizzazione attività ludico-ricreative per i ragazzi che frequentano il CSE e la CLIS
Affiancamento nel proseguimento del censimento -iniziato nel 2015- di nuove persone con disabilità (PCD), con realizzazione delle prime visite e raccolta dei dati anamnestici
Supporto nella realizzazione di 3 seminari informativi di mezza giornata ciascuno sull’importanza del coinvolgimento della comunità di appartenenza per l’inclusione sociale delle PCD rivolte alla comunità di Ain al Aouda e ai familiari di persone con disabilità
Affiancamento nella realizzazione di 4 corsi di aggiornamento on-the-job per 10 assistenti che lavorano nell’Orfanotrofio “Le Nid” di Meknes sui temi della presa in carico e gestione quotidiana dei bambini con disabilità
REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.
Generici:
Esperienza nel mondo del volontariato;
Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;
Competenze informatiche di base e di Internet;SpecificI:
Volontario/a n°1
preferibile formazione in discipline socio-sanitarie o riabilitative
preferibile conoscenza della lingua francese Volontario/a n°2
preferibile formazione in discipline socio –educative
preferibile conoscenza della lingua franceseULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente 10 mesi
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:
elevato spirito di adattabilità;
flessibilità oraria;
eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;
comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;
partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;
rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;
scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
partecipare alla valutazione finale progettuale
Si richiede al volontario di riferire al Responsabile di Progetto in loco/OLP per ogni suo spostamento o comportamento, anche nel periodo di permesso, a garanzia del regolare svolgimento delle attività e del rispetto delle finalità dell’Ente
Si richiede al volontario in servizio civile di mantenere un rapporto costante con il Responsabile del Servizio Civile presso la sede italiana
Si richiede al volontario, se necessario, la disponibilità ad utilizzare una macchina intestata all’Organismo per la realizzazione delle attività progettuali
Si richiede al volontario la disponibilità a spostarsi in tutte le aree di realizzazione del progetto e, nello specifico, Rabat, Temara, Ain-El-Aouda e Meknes (missioni di due giorni ogni 2 settimane)
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:
il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;
il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto
il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato. condividere l’appartamento che l’Organismo mette a disposizione con un altro volontario
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Rischi politici e di ordine pubblico:
SITUAZIONE POLITICA: Tensioni socio-politiche: continuano ad avere luogo manifestazioni in alcune città del Marocco in un clima sostanzialmente pacifico, senza particolari problemi di ordine pubblico, salvo alcuni episodi di vandalismo, e di circoscritti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
TERRORISMO: Gli attentati avvenuti in vari Paesi, suscettibili di verificarsi ormai ovunque, rendono consigliabile mantenere elevata la soglia di attenzione anche in Marocco. Il rischio di atti terroristici ai danni di istituzioni, di luoghi e strutture frequentati anche da occidentali interessa potenzialmente tutto il territorio
marocchino. Nel corso degli ultimi anni, le Autorità di sicurezza hanno ulteriormente elevato il livello di allerta, smantellando numerose cellule terroristiche. Si raccomanda pertanto di esercitare particolare cautela nelle grandi città ad elevata presenza turistica, come Fez, Rabat, Salé, Casablanca, Agadir, Chefchaouen, Marrakech, Tangeri e al-Madiq. I Paesi vicini, in particolare la Mauritania e il Mali, hanno registrato negli ultimi anni un’intensificazione delle attività di gruppi terroristici, anche con sequestri di occidentali. E’ pertanto del tutto sconsigliato intraprendere viaggi via terra dal Marocco verso la Mauritania e il Mali. Si raccomanda infine di evitare i viaggi nelle zone immediatamente a ridosso del confine meridionale con l’Algeria.
MANIFESTAZIONI E DISORDINI: Si sconsigliano i viaggi non indispensabili a Dakhla e Laayoune (dove in passato si sono verificati disordini) e si sconsigliano viaggi a qualsiasi titolo nel resto della regione del Sahara Occidentale, in particolare ad est della linea del “Berm” (dove il controllo del territorio da parte delle autorità è assai limitato) ed alla frontiera meridionale con la Mauritania, sia per il perdurare di controversie territoriali con il Fronte Polisario, sia perché possono ripetersi disordini, già avvenuti in passato sia per la presenza di campi minati. La serie di proteste che ha interessato la città di Al Hoceima e località limitrofe da fine 2016, si è andata intensificando progressivamente, facendo registrare nel corso dell’estate 2017 episodi di violenza e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine: qualora si decida di intraprendere viaggi in quelle zone, si raccomanda di evitare ogni assembramento e di attenersi alle indicazioni delle Autorità locali. Poiché non è possibile escludere l’eventualità di ulteriori manifestazioni anche in altre aree del Paese, è bene tenersi informati sulla situazione attraverso i mass media locali ed internazionali o il proprio agente di viaggio.
MICROCRIMINALITA’: Vanno evitati anche i quartieri periferici e degradati di Casablanca e, in misura minore, i quartieri periferici e degradati delle altre grandi città dove sono possibili scippi e rapine. Altra zona di cautela è quella delle regioni settentrionali, in particolare nella catena montuosa del Rif ove è estesa la coltivazione dell’hashish e dove piccoli spacciatori locali a volte avvicinano i turisti per indurli ad acquistare droga. Nell’intera zona è preferibile evitare di viaggiare isolati.
Rischi sanitari:
STRUTTURE SANITARIE: La situazione sanitaria è, nel complesso, soddisfacente. Le strutture medico- sanitarie pubbliche non sono pari al livello europeo. Nelle maggiori città esistono invece cliniche private a pagamento adeguate per interventi semplici e/o urgenti. Nelle principali città si trovano medici di buon livello professionale. Le farmacie sono numerose e generalmente ben fornite. Il servizio ambulanza risulta invece generalmente inadeguato.
MALATTIE PRESENTI: Si registrano casi di epatite, di rabbia e, più raramente, di tifo (malattie endemiche in Marocco). I disturbi gastro-intestinali sono frequenti ed accompagnati da diarrea e/o vomito ed anche febbre.
COMPETENZE ACQUISIBILI
Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.
Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:
Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;
Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;
Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;
Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;
Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;
Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;
Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo
Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;
Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;
Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;
Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);
Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto
FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI
La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto
FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI
La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.
Tematiche di formazione
Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica del Maroccoe della sede di servizio Presentazione del progetto
Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto
Conoscenza di usi e costumi locali
Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)
Informazioni di tipo logistico
Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi Introduzione alla Riabilitazione su Base Comunitaria
Riflessione sui dati epidemiologici nell’ottica di uno sviluppo del territorio in cui si opera
Approfondimento del quadro legislativo di riferimento e riguardo la percezione della disabilità sul territorio Il significato dell’intervento educativo-riabilitativo nel territorio di implementazione del progetto
Finalità e strumenti di sensibilizzazione sociale e coinvolgimento delle famiglie e delle comunità locale sul tema della disabilità
Il percorso valutativo e rieducativo della persona con disabilità
COSA SERVE PER CANDIDARTI
Per presentare la tua candidatura a questo progetto, è necessario produrre una serie di moduli.
l’ allegato 3 Domanda di Partecipazione alla quale specificare la sede progetto per la quale si intende concorrere;
l’allegato 4 Dichiarazione titoli, che può essere accompagnato dal un CV;
l’allegato 5 Informativa privacy UNSC;
Modulo sul consenso al trattamento dei dati FOCSIV, previa lettura dell’informativa Privacy;
Copia di un documento d’identità valido;
Fotocopia del proprio Codice fiscale;
Qualsiasi certificato o documento che si ritiene significativo ai fini della selezione
N.B.: nella domanda specificare sempre la sede (Città, Paese), per la quale si intende concorrere Per maggiori dettagli consultare la sezione del sito FOCSIV “Come Candidarsi”
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
a mano (entro le ore 18.00 del 28 settembre) all’indirizzo sotto riportato;
a mezzo “raccomandata A/R” ( spedite entro le ore 23:59 del 28/09/2018, fa fede il timbro dell’Ufficio Postale di invio), ) all’indirizzo sotto riportato;ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO
OVCI Ponte Lambro
(CO) Via don Luigi Monza, 1 – 22037
031-625311 www.ovci.org
tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) (spedita entro le ore 23:59 del 28/09/2018) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI: MAROCCO 2018”
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.