Biografia di Rachele Lea Stern Mänas
Rachele Lea Stern nasce a Tarnopol, in Polonia, l’11.09.1889. Vienna è la sua città d’adozione: qui si sposa con Simon Mänas, originario di Galtz (Romania), e qui diventa mamma di cinque figlie:
Charlotte, Stella, Karoline, Blanka e Cecilia.
Nel 1938 l’occupazione nazista dell’Austria rende i Mänas cittadini tedeschi e quindi perseguitati sulla base delle leggi razziste vigenti nel Reich. Rachele diventa nonna di Nenry, figlio di Blanka, nato il 15 maggio dello stesso anno. La famiglia decide di espatriare: Stella e il marito fuggono in Uruguay, Rachele insieme al marito, alla figlia Cecilia e alla famiglia di Blanka raggiungono Milano.
Qui vive la figlia Charlotte che, in Italia già dagli anni Trenta, è un’artista affermata. Ѐ l’ottobre 1938 e le Leggi per la difesa della razza stanno entrando in vigore: gli ebrei stranieri sono le prime vittime.
Con l’entrata in guerra dell’Italia, il marito e il genero di Rachele sono internati a Civitella della Chiana, mentre le donne restano a Milano. Nel dicembre 1941 la famiglia di Blanka ottiene un visto per gli USA. Rachele chiede di raggiungere il marito e insieme a Cecilia sono ad Agropoli e poi a Polla (Sa), dove li raggiunge anche Charlotte.
Nel febbraio 1942 ottengono un trasferimento a Treviglio ed è qui che Rachele e il marito sono arrestati nel dicembre 1943 e portati nel carcere di piazza Setti, dove il 30.01.1944 Simon muore per emorragia cerebrale.
Non abbiamo date certe sul trasferimento di Rachele a Fossoli e il suo invio ad Auschwitz, da cui non farà più ritorno. Ѐ certo che quando, il 16.05.1944, nella casa di Treviglio si procede all’inventario per la confisca dei suoi beni, Rachele è già lontana e quell’elenco resta oggi l’unica traccia che conserviamo di lei in bergamasca.