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La vittoria contro la

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Academic year: 2022

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Venerdì 9 Luglio 2021 || Anno XXIII - n° 115 || Direttore Mimmo Porpiglia || www.genteditalia.org

Direzione, Amministrazione Porps International Inc.||Miami, FL||Trademark n°75/829279|| Venduto in abbinamento con "El Pais" (60 pesos)

Tra i due litiganti, il Gril- lo gode. A voler dar retta a Dagospia, il garante si sarebbe quasi convinto di sotterrare l'ascia di guerra accettando di rinunciare al potere di poter “mettere bocca” sulle nomine e di orientare la comunicazio- ne del M5S, due compiti che spetterebbero a Conte, il quale, però, in virtù del nuovo Statuto, sarebbe presidente e non capo po- litico dei 5Stelle.

Caos a 5Stelle, continua il lavoro dei 7 'saggi: il MoVimento verso la diarchia

Tra i 2 litiganti, Beppe Grillo... gode Al garante il ruolo di capo politico

a pagina 5

segue a pagina 8

L

a vittoria contro la Spagna dà all’Ita- lia il lasciapassare per la finale degli Europei di calcio e fa esplodere la gioia nelle piazze. In ogni grande città in migliaia sono scesi per le strade ad esultare e festeggiare. A Roma, i tifosi si sono spar- si da piazza del Popolo in tutte le vie del centro al suono di trombette, clac- son e caroselli. La Darse- na di Milano ha visto un vasto concentramento di persone: numerosi loca- li si sono attrezzati con schermi all’aperto. Poi Genova, Torino, Napoli, Firenze, Palermo. Ban- diere, parrucche e maglie azzurre hanno dipinto le città dei colori che da sempre uniscono gli ita- liani di ogni regione. Da- vanti alla Nazionale ogni odio, ogni astio tra Nord e Sud, ogni campanilismo viene dimenticato. Per tutta la durata della par- tita il Belpaese è unito dal desiderio di veder trion- fare la propria squadra.

Quest’anno la vittoria è carica di un significato più profondo. Veniamo da sedici lunghi mesi di quarantena, di (...)

Una notte particolare

dalla REDAZIONE

alle pagine 6 e 7 a pagina 2

La entrega del Puerto de Montevideo es mucho más grave de lo que parece

OPINIÓN

El decreto presiden- cial N° 114/021 que le entrega a la em- presa Katoen Natie la explotación mo- nopólica de la termi- nal de contenedores (TCP) del puerto de Montevideo, es mu- cho más grave que sus peores aparien- cias.

COVID

Anticuerpos y aerosoles próximas

armas antivirus

DOMENICA SERA PER LA FINALE DI EUROPA2020

Ci sarà anche

Sergio Mattarella a Wembley per Italia-Inghilterra

a pagina 4

(2)

2 EMERGENZA CORONAVIRUS

Uruguay e Sud America Pubblicità ed abbonamenti:

Tariffe di abbonamento: Un anno usd $ 300,00 sei mesi usd $ 165,00 (più spese postali). In Europa Euro 400,00 (più spese postali). Sostenitori un anno $ 5000,00.

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“L’Associazione aderisce all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria – IAP – vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e del Comitato di Controllo”.

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Mimmo Porpiglia REDAZIONE CENTRALE Francesca Porpiglia Stefano Casini Blanca de los Santos Matteo Forciniti Matilde Gericke Francisco Peluffo REDAZIONE USA Roberto Zanni Sandra Echenique

Anticuerpos y aerosoles próximas armas antivirus

LA CIENCIA INVESTIGA REMEDIOS ANTIVARIANTES

Los laboratorios en el mun- do entero buscan nuevos remedios para contener el coronavirus, incluso cuando las vacunas han contribuido a reducir el número de casos graves de Covid.

Los laboratorios del Cein- ge-Biotecnologie avanzados de Nápoles, con una empresa farmacéutica coreana, pusie- ron a punto un aerosol que se mostró eficaz en laboratorio contra el virus SarsCoV2 y sus variantes.

La Organización Mundial de la Salud (OMS) incluyó dos anticuerpos monoclonales, usados para la artritis reu- matoidea, entre los remedios recomendados para los en- fermos graves.

Se trata de dos medicamen- tos que bloquean el receptor de la interleuquina-6, tocili- zumab y sarilumab, y deben tomarse junto con los corti- coesteroides.

Son los primeros medica- mentos eficaces contra el Covid, después de los corti- coesteroides recomendados por la Organización Mundial de la Salud (OMS) el pasado septiembre.

Estos anticuerpos monoclo- nales actúan bloqueando la excesiva reacción inmunita- ria que a menudo se desarro- lla en los enfermos de Covid.

La decisión se tomó sobre la base de los análisis de los da-

tos de más de 10.000 pacien- tes involucrados en 27 estu- dios clínicos, que mostraron una reducción de las muertes del 13% respecto de los trata- mientos estándar y del 28%

de las probabilidades de ser sometidos a ventilación me- cánica.

Habrá que esperar todavía un poco, en cambio, para sa- ber si bastará un aerosol para poder curarse del Covid.

El grupo del genetista Mas- simo Zollo, del departamen- to de Medicina Molecular y Biotecnologías médicas de

la Universidad Federico II de Nápoles, está trabajando para iniciar la experimenta- ción en seres humanos.

El aerosol contiene polifosfa- tos (PolyPs) de cadena larga, semejantes a los compuestos químicos usados comúnmen- te como aditivos alimenta- rios.

Hasta ahora se habían expe- rimentado en laboratorio so- bre el virus HIV responsable del sida, y estudios recientes habían demostrado su acción positiva contra el virus Sars- CoV2.

Los experimentos efectua- dos en Italia indican ahora que los mismos compuestos son eficaces también contra las variantes del virus res- ponsable de la pandemia de Covid-19, empezando por el Alfa.

Por ahora, los resultados son muy alentadores. Si las carac- terísticas observadas en labo- ratorio fueran confirmadas, dicen los investigadores, "nos hallaremos frente a un fár- maco-no fármaco, de grandí- sima eficacia, de absoluta se- guridad, de fácil accesibilidad y suministro".

El arsenal de armas probadas contra el virus SarsCov2 en este año y medio de pande- mia avanzó mediante inten- tos. Por el momento entre los medicamentos usados están la heparina, para afrontar las alteraciones de la sangre en los pacientes internados, los corticoesteroides, como la dexametasona, que redu- cen la mortalidad, el antiviral remdesivir y los anticuerpos monoclonales, que se dan en fase precoz de la enfermedad.

SECONDO GLI SCIENZIATI DELLA LONDON BUSINESS SCHOOL

Contrastare l'invecchiamento è un business che vale trilioni

I trattamenti che mirano a contrastare l’invecchiamento, prolungare l’aspet- tativa di vita e migliorare le condizio- ni di salute generale potrebbero tra- dursi in un ritorno di trilioni di euro in termini di guadagni economici. Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Nature Aging e condotto da- gli scienziati della London Business School, che hanno valutato il valore economico dell’invecchiamento sano.

Il team, guidato da Andrew Scott, ha realizzato un modello utilizzando i dati economici, sanitari e demografici

esistenti negli Stati Uniti per attribu- ire un valore monetario ai guadagni derivanti dall’allungamento della vita media della popolazione, dai cambia- menti nel tasso di invecchiamento e dal miglioramento della salute. Gli autori hanno cercato di aumentare l'accessibilità del modello applicando quattro diversi scenari di test, illu- strati da noti personaggi di fantasia per aiutare l'interpretazione del letto- re. Peter Pan rappresentava pertanto la giovinezza prolungata, Wolveri- ne la prospettiva di salute più lunga

possibile, Dorian Gray l’inversione dell’invecchiamento e gli struldbrug, i personaggi da ‘I viaggi di Gulliver’ di Jonathan Swift dotati di immortalità ma non dell’eterna giovinezza, riman- davano al peggioramento delle con-

dizioni di salute nonostante l’allun- gamento della prospettiva di vita. Il modello, riportano gli autori, ha rive- lato che gli interventi mirati all'invec- chiamento possono incrementare allo stesso tempo la salute e l’aspettativa di vita. Secondo i risultati del gruppo di ricerca, il valore economico di ogni anno aggiunto si traduce in un gua- dagno di oltre 32 trilioni di euro. Tale stima, precisano gli autori, è altamen- te suscettibile alla calibrazione stessa del modello, per cui sarà necessario convalidare il sistema nelle analisi fu- ture. Da un punto di vista economico, concludono gli scienziati, questi risul- tati supportano gli investimenti nella ricerca sui trattamenti che mirano a migliorare le condizioni di salute ge- nerale piuttosto che le prospettive di vita legate alle malattie specifiche.

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Speranza: "Le varianti preoccupano Siamo ancora dentro la pandemia"

LA SITUAZIONE Il ministro della Salute: "La guardia deve restare alta, situazione difficile" L'ANALISI

Gimbe: "Dopo 15 settimane i contagi

tornano a salire"

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe ri- leva nella settimana 30 giugno-6 luglio, rispetto alla precedente, un in- cremento di nuovi casi (5.571 vs 5.306); in calo i decessi (162 vs 220), i casi positivi (42.579 vs 52.824), le persone in isolamento domiciliare (41.121 vs 50.878), i rico- veri con sintomi (1.271 vs 1.676) e le terapie intensive (187 vs 270).

"Sul fronte dei nuovi casi settimanali – dice Nino Cartabellotta, pre- sidente della Fondazio- ne – dopo 15 settimane consecutive di discesa si rileva un incremento del 5% rispetto alla set- timana precedente. An- che l’attività di testing, dopo 7 settimane di calo, registra un aumen- to del 15,5%, continuan- do tuttavia ad attestarsi su numeri troppo bassi, con conseguente sot- tostima dei nuovi casi e insufficiente traccia- mento dei contatti".

Sì, la Delta fa paura. Inuti- le negarlo. I dati in aumen- to dei contagi non possono di certo far dormire sonni tranquilli e difatti ieri il mi- nistro della Salute Roberto Speranza ha confermato di essere preoccupato per la situazione che si sta ve- nendo a creare, nonostante la campagna vaccinale stia proseguendo, in Italia, tutto sommato molto bene. Ospi- te dell’assemblea pubblica di Farmindustria, ha spie- gato di essere d’accordo con l’appello lanciato dall’Oms che chiede prudenza: “La pandemia – le parole di Speranza – non è mica fi- nita, bisogna fare grande attenzione soprattutto per quel che riguarda le varian-

ti che sono fonte di preoc- cupazione”. Il ministro si è appellato nuovamente al buon senso delle persone, chiedendo di mantenere alto il livello di cautela: “In- dubbiamente la situazione di oggi è migliore rispetto a quella di alcuni mesi va, ma la guardia deve restare alta”.

Da segnalare che negli ulti- mi giorni, i dati della sor- veglianza epidemiologica del Covid suggeriscono una possibile inversione di ten- denza rispetto all’andamen- to in costante decremento registrato dalla fine di aprile in poi in tutta Italia. I dati elaborati per il periodo 1°

giugno – 7 luglio dal gruppo di lavoro dell’Associazione Italiana di Epidemiologia

Il ministro Speranza che ha sviluppato il siste- ma MADE (Monitoraggio e Analisi dei Dati dell’Epide- mia indicano un incremen- to dell’indice di replicazione diagnostica (RDt) a partire dal 20 giugno, con 11 Re- gioni che negli ultimi giorni

hanno superato la soglia di 1, indicando una tendenza all’aumento del numero di nuove diagnosi di infezione.

Come l’anno scorso, ci ritro- viamo all’inizio dell’estate, dopo circa un mese dall’al- lentamento delle misure di restrizione, con chiari se- gnali di ripresa della circo- lazione virale, che non potrà che aumentare alla luce de- gli spostamenti turistici, tra regioni e da altri Paesi. An- che se l’Rdt è solo uno degli indicatori dell’attuale fase pandemica, è importante notare che finora non si è registrato un calo evidente della letalità delle infezioni e che i decessi sono diminuiti in proporzione alla diminu- zione dei casi.

L’invito lanciato ieri via sociale dall’Oms Europa ai ‘vacanzieri’

con l'hashtag ‘SummerSense’

sembra essere quello di trascor- rere le ferie in posti quanto più possibile vicini alle proprie re- sidenze. “"Quest'estate, se vuoi viaggiare, pensa bene alla ne- cessità di partire. E se decidi di farlo, fallo in sicurezza”. E poi ancora: “Quest'estate valuta-

te attentamente la necessità di viaggiare. Viaggiare non è sen- za rischi”. Un invito, insomma, come quello formulato dalla Francia alla propria cittadinan- za. In pratica Clement Beaune, segretario agli Affari europei, ha esortato i transalpini a non recarsi in vacanza in Portogallo e Spagna dove i casi di infezione da Coronavirus sono in costan-

te aumento. Beaune ha definito preoccupante la situazione at- tuale del Portogallo. Nel mirino del segretario, alcune decisioni politiche che hanno allentato troppo presto le restrizioni per favorire la stagione turistica.

Nessun divieto per l’Italia e altri paesi dell’Unione europea, così come non ci sono restrizioni per chi proviene dagli Stati Uniti.

MESSAGGIO AI VACANZIERI

Oms Europa:

"Pensare bene alla necessità di partire"

I DATI NEL BELPAESE CLASS ACTION

In Italia infezioni in risalita così come il tasso di positività

Lombardia, i parenti dei morti chiedono 100 milioni di danni

Continua la risalita dei contagi in Italia. Sono infatti 1.394 i nuovi casi accertati di Coronavirus nelle ul- time 24 ore nel Paese, a fronte di 174.852 tamponi:

mercoledì erano stati 1.010 con 177.977 tamponi. Lo certifica il bollettino quotidiano del ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia. In diminuzione i decessi: 13 contro i 14 del giorno prima. Tasso di positività invece in aumento, 0,8% rispetto allo 0,6%

dell'ultimo bollettino.

Si è tenuta ieri a Roma presso il Tribunale Civile la prima udienza in merito alla class action chiesta da 500 familiari di persone morte per Covid nella bergamasca. Viene chiesto un risarcimento danni (100 milioni di euro) nei confronti del governo, del ministero della Salute e della Regione Lombardia.

Secondo i parenti delle vittime, la pandemia non è stata gestita bene e non sarebbero stati osservate le linee guida dell’Oms e dell’Ecdc.

EMERGENZA CORONAVIRUS

(4)

4 CALCIO

Ci sarà anche Sergio Mattarella a Wembley per Italia-Inghilterra

DOMENICA SERA PER LA FINALE DI EUROPA2020

Ci sarà anche Sergio Matta- rella a Wembley per Italia-In- ghilterra, finale di Euro 2020:

come Pertini nel 1982 e Napo- litano nel 2006. Il presidente della Repubblica ha deciso di presenziare all’ultimo atto di Euro 2020. Con l’auspicio di poter festeggiare come San- dro Pertini nel 1982 e Giorgio Napolitano nel 2006. Gli altri due presidenti della Repub- blica hanno potuto celebrare la conquistata della Coppa del Mondo di calcio. Mattarella potrebbe festeggiare il trion- fo nel Campionato Europeo di calcio. Un trionfo che non sarebbe di poco conto perché, per assurdo, gli azzurri hanno vinto più Mondiali che Eu- ropei. Infatti la Nazionale ha vinto per ben 4 volte la Coppa del Mondo, solamente il Brasi- le ha fatto meglio con 5 succes- si all’attivo, ma agli Europei ha fatto sempre fatica. Infatti l’ul- timo e unico trionfo risale ad- dirittura al 1968. Quindi sono 53 anni che l’Italia non vince l’Europeo. Negli ultimi anni, ci è andata vicina in due occasio- ni. Facciamo riferimento alle finali perse contro la Francia nel 2000 (2-1) e la Spagna nel 2012 (4-0). Contro la Francia, gli azzurri ci andarono vera- mente vicini. Stavano vincen- do per uno a zero con la rete di Marco Delvecchio e si sono fatti recuperare solamente nei minuti di recupero dai france- si. Poi persero al Golden Goal (cosa che per fortuna non esi- ste più…). Nel 2012, non ci fu storia. Gli azzurri vennero travolti dalla Spagna. Crol- larono sia mentalmente che fisicamente. Avevano speso troppe energie nei turni pre- cedenti (compresa la vittoria epica contro la Germania con doppietta di Mario Balotelli).

Adesso, ci attendiamo tutti un epilogo differente anche se non sarà facile avere la meglio dei padroni di casa. Infatti l’I- talia si giocherà l’ultimo atto di Euro 2020 in casa dell’In- ghilterra. Gli inglesi non han- no una grande tradizione in questo torneo visto che non lo hanno mai vinto. Ma l’u- nico trofeo al loro attivo, la

Coppa del Mondo del 1966, l0 hanno vinto giocando proprio in casa (e con un arbitraggio controverso…). Gli Azzurri di Roberto Mancini, dopo aver superato in semifinale la Spa- gna ai calci di rigore, dovran- no vedersela con i padroni di casa, che hanno superato la Danimarca ai tempi supple- mentari. Attorno al match c’è più di qualche preoccupazio- ne per la forte diffusione nel Regno Unito della Variante Delta che ha alzato notevol- mente il numero dei contagi, anche se restano molto bassi i livelli di ospedalizzazione degli infetti. Il presidente del Consiglio Mario Draghi si era fatto capofila della proposta di trasferire a Roma la finale pro- prio per motivi sanitari, ma il Governo di Londra ha resistito con forza. Da verificare anco- ra se Draghi sarà presente alla finale. Intanto si prepara la trasferta per circa mille tifosi italiani. “L’Uefa ha concorda- to con le autorità britanniche la possibilità per un numero massimo di 1000 tifosi pro- venienti dall’Italia di recarsi a Londra per assistere alla sfida”

si legge in una nota della Fe- dercalcio. “L’’iniziativa preve- de comunque il rispetto di una serie di condizioni attraverso le quali poter derogare le at- tuali disposizioni relative alla

necessaria quarantena impo- ste dal Governo britannico per i viaggiatori provenienti dall’Italia”. Nello specifico “i tifosi provenienti dall’Italia potranno rimanere nel territo- rio britannico per un massimo di 12 ore; dovranno raggiun- gere Londra rispettando il concetto di ‘bolla di sicurezza’

tramite l’utilizzo esclusivo di voli charter e di trasporti de- dicati dall’aeroporto di arrivo a Londra fino al Wembley Sta- dium e viceversa, che verran- no organizzati direttamente dalla Figc; al Wembley Sta- dium sarà dedicato loro uno specifico settore dell’impianto per garantire la bolla di sicu- rezza; compilare un formu- lario online (‘Travel Locator Form’) nelle 48 ore precedenti

la partenza”, precisano dalla Federcalcio. Inoltre, “tutti i tifosi che viaggeranno alla vol- ta di Londra dovranno esibire la prova di un test Covid PCR (tampone molecolare) con ri- sultato negativo da effettuarsi tassativamente dopo le 15 del 9 luglio (requisito necessario per entrare in Gran Bretagna).

Per consentire, inoltre, il ri- spetto delle attuali normative del Governo italiano in merito al rientro in Italia, si consi- glia vivamente di effettuare tale tampone nella giornata di sabato 10 luglio. Infine, così come previsto dalle attuali normative e disposizioni del Governo italiano e del Mini- stero della Salute, al rientro in Italia tutti i tifosi dovranno effettuare obbligatoriamente 5

giorni di isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora, nonché effettuare un ulteriore test molecolare o an- tigenico al termine dei 5 giorni di isolamento”, si legge ancora nella nota della Figc.

ITALIA PROTAGONISTA ANCORA A LONDRA

Berrettini fa la Storia e vola in semifinale a Wimbledon

Matteo Berrettini entra nella Storia di Wim- bledon e del tennis italiano. Batte per tre set a uno (6-3, 5-7, 7-5, 6-3) nei quarti il ca- nadese Felix Auger-Aliassime ed arriva alle semifinali del torneo, secondo italiano dopo Pietrangeli ad arrivare così avanti nello slam londinese. Incontrerà venerdì Hubert Hur- kacz che ha eliminato la leggenda Roger Federer. Il tennista romano incrocia il desti- no dell’Italia del calcio a Londra, anche se

per lui, per ora, è semifinale. Ma è un gran momento per i colori azzurri.

Era dal 1998 che un tennista italiano non giungeva tra i primi otto a Wimbledon, Ber- rettini è il quinto in assoluto (dopo De Mor- purgo, Pietrangeli, Panatta e Sanguinetti) e ora è il secondo a qualificarsi per le semifi- nali: l’unico a farcela è stato nel 1960 Nicola Pietrangeli, che fu sconfitto 6-4 al quinto da Rod Laver.

Il presidente Mattarella

DOMENICA SERA

L'olandese Kuipers arbitrerà la finale

Sarà l'olandese Bjorn Kui- pers l'arbitro della finale di Euro 2020, Italia-Inghilter- ra, in programma domeni- ca sera allo stadio di Wem- bley. Come assistenti avrà i suoi connazionali Sander Van Roekel ed Edwin Zein- stra, quarto uomo sarà lo spagnolo Carlos Del Cer- ro Grande. Alla Var è sta- to designato il tedesco Bastian Dankert, con as- sistenti l'olandese Pol Van Boekel e i tedeschi Chri- stian Gittelmann e Marco Fritz. Kuipers ha già diretto tre incontri in questo Eu- ropeo, Van Boekel è stato Var nella semifinale di ieri Inghilterra-Danimarca, Git- telman assistente Var nella stessa partita.

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5 POLITICA

Beppe Grillo e Giuseppe Conte

Il ministro Cartabia

IL CASO All'ex comico spetterebbe il ruolo di capo politico dei 5Stelle

M5S, tra i due litiganti per ora gode solo Grillo Si va verso la diarchia?

DIVISI IN AULA L'ACCUSA DI FDI

Ddl Zan al palo C'è il rischio di un rinvio a dopo l'estate

Lollobrigida:

"Il reddito di cittadinanza non serve a niente"

Ddl Zan rigorosamen- te al palo. E' "tutto fer- mo, al momento non ci sono segnali", spiega il capogruppo di Italia Viva al Senato Davide Faraone. "A noi non è arrivato nulla, nessuna proposta", spiegano dal gruppo Pd di palaz- zo Madama. Al termine della settimana di lavo- ro (il Senato è convoca- to martedì 13 alle 16,30) il Ddl Zan appare in una posizione di stallo e un'ipotetica intesa sul testo - spiega Adnkro- nos - è ancora tutta da costruire. "Cosa man- ca? Un accordo politico.

In un senso o nell'altro", spiega uno dei senato- ri di maggioranza più esperti. "E’ possibile che si arrivi al voto sul Ddl Zan solo dopo l'e- state", si sbilancia un altro inquilino di Palaz- zo Madama. Ad alzare le barricate dovrebbe essere il Carroccio, sia con il voto segreto che con "migliaia di emen- damenti" al testo.

Durol capogruppo di Fratelli d'Italia alla Ca- mera, Francesco Lol- lobrigida, in merito al reddito di cittadinanza, voluto dal M5S: "Ha ra- gione il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ad affermare che non funziona e ri- schia di trasformarsi in una pensione a vita.

Non solo troppo spes- so il Rdc va a chi non ne ha diritto, ma spinge i percettori a rifiutare posti di lavoro anche da 1.300 euro al mese, mettendo in difficoltà tutto il comparto del lavoro stagionale. Da tempo Fratelli d'Italia si batte contro questo in- sensato provvedimento che, come ha ammes- so lo stesso presidente dell'Inps Pasquale Tridi- co, non è servito a crea- re occupazione. Ancora una volta chiediamo al governo di ripensare il Reddito di cittadinanza per usare quelle risorse in sostegno di famiglie e imprese, tagliando le tasse".

Tra i due litiganti, il Grillo gode. A voler dar retta a Da- gospia, il garante si sarebbe quasi convinto di sotterrare l'ascia di guerra accettando di rinunciare al potere di poter “mettere bocca” sulle nomine e di orientare la co- municazione del M5S, due compiti che spetterebbero a Conte, il quale, però, in virtù del nuovo Statuto (da lui stesso disegnato e conce- pito), sarebbe presidente e non capo politico dei 5Stel- le. Una nomina, quest'ulti- ma, che resterebbe in capo proprio all'ex comico ge- novese. Insomma, tirando le somme: Conte dovreb- be adattarsi a convivere in qualche modo con colui che lo ha voluto a capo del Movi- mento. E questa rappresen- terebbe, per lui, una sorta di sconfitta dal momento che quella che si profila all'o- rizzonte è proprio la cara e vecchia diarchia contro la quale il professore aveva al- zato la voce. Nel frattempo nel M5S si fa professione di ottimismo: "siamo all' 85%, abbiamo superato altre cri-

ticità", sussurra qualcuno.

Resta il fatto che i legali rap- presentanti dei due fronti in lotta (contiani da una parte, grillini dall'altra), si vedran- no a breve per provare a “li- mare” il testo dello statuto.

A questo punto "ogni cosa può interferire" si affretta a spiegare uno dei saggi, invi- tando alla cautela. Quel che più conta è che bisogna fare in fretta perché la situazio- ne non ammette perdite di tempo. In autunno si vota e il M5S non può farsi tro-

Italia fai attenzione: sei ultima per i tempi della giustizia civile. In particolar modo per quanto con- cerne l'ultimo grado di giudizio. È quanto risulta dall'ultimo rapporto della Commissione europea sulla Giustizia riferito al 2019. Un vero e proprio

“monito” che da Bruxelles arriva, dritto dritto, fino al cuore del governo italiano impegnato, in questi giorni, proprio nella difficile riforma del vasto e variegato “pianeta giustizia” in special modo per quanto concerne il processo penale. Più facile a dir- si che a farsi. Intanto nella giornata di ieri è stato dato il via libera unanime da parte del Consiglio dei

ministri alla riforma della giustizia penale, tanto at- tesa. La riforma del processo penale messa a punto dalla guardasigilli punta a velocizzare i tempi della giustizia e renderli compatibili con gli obiettivi del Pnrr e gli standard europei. Il pacchetto di proposte del ministro della giustizia è in Cdm per essere po- liticamente blindato. L'intervento è davvero molto corposo: dal reset della durata delle indagini pre- liminari, al 'contingentamento' della obbligatorietà dell'azione penale e al capitolo sanzioni e riti alter- nativi, ma soprattutto per il ritorno 'parziale' della prescrizione.

vare impreparato al nuovo, decisivo test delle ammini- strative. L'attuale reggente Vito Crimi, dal canto suo, non può concedersi il lus- so di aspettare che Grillo e Conte trovino una formale accordo.

L' idea, allora, è quella di iniziare a lavorare "subito"

sulle liste per sbloccare la situazione sui territori. E a farlo dovrà essere - almeno per queste primissime fasi - il membro anziano del co- mitato di garanzia.

LA DENUNCIA Intanto in Consiglio dei ministri è arrivato l'ok alla riforma

Giustizia, Italia lumaca per l’Europa

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La entrega del Puerto de Montevideo es mucho más grave de lo que parece

OPINIÓN

El decreto presidencial N° 114/021 que le entrega a la empresa Katoen Natie la explotación monopólica de la terminal de contenedores (TCP) del puerto de Montevideo, es mu- cho más grave que sus peores apa- riencias.

Regístrenlo porque pasará a la his- toria como una de las peores ver- güenzas nacionales, gestadas a es- paldas del parlamento, de los otros partidos de la coalición, del directo- rio de la ANP, de la oposición y de toda la sociedad uruguaya y, ade- más de la forma más oscura y opa- ca. Registren: decreto 114/21, el decreto de la entrega y la vergüenza. https://www.impo.

com.uy/bases/decretos-origina- les/114-2021. Lean el decreto y que no se les caiga la cara de vergüenza.

ES GRAVE EN SUS ASPECTOS OPERATIVOS

Porque liquida cualquier otra em- presa que pueda competir tal como lo establecía la ley de 1992 (gobier- no de Luis Lacalle) y de la ley de la competencia del 2008 y porque además del control de un aspecto fundamental de las operaciones del principal puerto del país, le pone en manos de una empresa prepotente e ineficiente un instrumento clave, que no tenía hasta ahora, el Regla- mento de atraque. Y se lo da por 60 años. (sononce gobiernos próxi- mos, además del gobierno actual).

Le entregaron la llave de comercio y del desarrollo nacional por 60 años,

violando la constitución y las leyes a través de un decreto

¿Después de este antecedente que otra cosa se puede esperar?

ES GRAVE POR SU IMPACTO EN EL COMERCIO

INTERNACIONAL DEL PAÍS Porque los costos del manejo del principal sistema de exportación e importación (los contenedores) quedan librados y sin control en

manos de una empresa extranjera totalmente ineficiente, que en 20 años de disponer de una venta- ja fundamental: las grúas pórtico (que no se les permitía incorporar a nadie más) y que trabajan al doble de velocidad y a mitad del costo de las otras grúas, logró captar solo el 50% del movimiento de contenedo- res. ¿La razón? Muy simple y am- pliamente conocida en el puerto:

porque cobraban más y tenían un pésimo trato con los operadores.

La opinión de la segunda operado- ra más grande del mundo Medite- rranean Shipping Company (MSC) ha sido terminante, así como otros operadores portuarios nacionales.

ES GRAVE POR

LA ARGUMENTACIÓN

Katoen Natie amenazó con un jui- cio por 1.500 millones, una cifra ridícula que no se sostiene ni en un detalle presentado por los ame- nazadores, ni en el más elemental análisis, porque equivaldría a más de 70 años de ganancias y, con esa simple amenaza le entregan 60 años de la principal herramienta de toda la logística nacional. Y si el país se presenta ante el mundo aceptan- do un chantaje infame como este, y se entrega de esa manera, no somos confiables, somos un interlocutor

despreciable.

Recientemente se presentaron va- rios juicios internacionales, (jui- cios y no amenazas) Phillips Morris (cien veces más potente que Katoen Natie), Aratirí y nada menos que la República Argentina ante la Corte de La Haya por las pasteras y los uruguayos resistimos, nos defen- dimos y GANAMOS. Y ganamos prestigio. Ahora en el mundo y en particular en el mundo portuario, somos unos peleles. Ni siquiera ne- gociamos.

No negociamos, porque estaba todo arreglado desde antes.

La redacción del decreto muestra sin la menor duda que fue elabo- rado por los abogados de Katoen Natie y sus alumnos... Es difícil de imaginar algo peor.

El experto en Derecho Internacio- nal, Edison González Lepeyre, re- firiéndose al tema, afirmó que "El nudo es el reglamento de atraques, que establece un sistema preferen- cial a TCP para los buques porta- contenedores (...) Esa obligación se podía haber incorporado al con- trato, pero no todo el reglamento".

(https://www.uypress.net/Politi- ca/Gonzalez-Lapeyre-en-el-Puer- to-de-Montevideo-se-actuo-con- ineptitud--uc113776)

No hay la menor duda de que se

crea un monopolio privado y para ello la Constitución de la República exige una ley con mayoría especial de 2/3 de los parlamentarios. El Catedrático de Derecho Constitu- cional Rubén Correa Freitas sos- tuvo que "nuestro ordenamiento jurídico prevé que para que exis- ta un monopolio en favor de una empresa privada, "se requiere una ley sancionada por el Parlamento, por dos tercios de votos del total de componentes de cada Cámara;

conforme al art 85 numeral 17 de la Constitución de la República".

(https://www.uypress.net/Eco- nomia/Segun-constitucionalis- ta-acuerdo-con-Katoen-Natie-ge- nero-monopolio-ilegal-uc113526) No llevan el tema a discutir al par- lamento porque no tienen los votos no solo de la oposición, ni siquiera de la coalición.

ES GRAVE POR LO QUE SE VIENE

Se viene el aumento a gusto y gana de los belgas, de las diferentes componentes del costo de los con- tenedores. No solo son las tarifas, tienen total discrecionalidad para fijar el costo final. Si tienen dudas pregunten a todos los demás opera- dores y usuarios del movimiento de contenedores. Por lo tanto ese au-

por ESTEBAN VALENTI

MOVIMIENTO DE CONTENEDORES EN EL PUERTO AUMENTA CASI 30%

La principal terminal portuaria del país registró un incremento en el movimiento de contenedores de casi el 30% entre los meses de enero a mayo de este año, en comparación con el mismo período del año pasado.Según informó el portal de Presi- dencia, en esos meses se registró un movimiento de 230.862 contenedores, mientras que el año pa- sado en el mismo período se movilizaron 177.094 contenedores. Según informó el presidente de la Administración Nacional de Puertos (ANP), Juan Curbelo, “actualmente hay un importante dina- mismo en las áreas de exportaciones, importacio- nes y captación de carga de tránsito proveniente de los países de la región”. En esta línea, desde la ANP afirman que se está trabajando en el de- sarrollo de políticas que permitan posicionar a

Montevideo como el principal puerto del Río de la Plata. Para lograr ese objetivo, desde la ANP buscan implementar una política que apunta a la eficiencia en todos los puertos del país, con énfa- sis en la terminal de Montevideo. Según el portal de Presidencia, las autoridades apuntan a que es- tas mejoras faciliten captar la elección de países como Paraguay, Bolivia y Argentina para utilizar el puerto capitalino, algo que “se ha ido logrando”, según Curbelo. Asimismo, el presidente adelantó la propuesta que se presentará ante el Directorio de la ANP para establecer un incentivo económico por cada movimiento realizado para las cargas en tránsito y los transbordos de la región. Por otra parte, la actual gestión planea mejoras en la in- fraestructura.

URUGUAY

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7 URUGUAY

mento de los costos los pagaremos los consumidores de productos im- portados y los exportadores. Y es parte fundamental de la estrategia de los belgas, cuyo objetivo es pre- parar bien el paquete y venderlo en pocos años.

No quiero quedar como un misera- ble, pegando todo a la platita, que importa, lo más grave es que ade- más de los precios, entregamos la soberanía y la dignidad del país. Y eso no tiene precio.

Para ello y de acuerdo a la expe- riencia que tuvieron en la anterior operación de oferta de TCP (2017) los belgas saben que la clave es el EBIDTDA, el beneficio bruto de explotación calculado antes de la deducibilidad de los gastos finan- cieros, porque el precio de la venta de sus acciones surge de multipli- car ese indicador (el EBIDTA) por un múltiplo. Imaginen lo que subió el múltiplo cuando la concesión es de 60 años y es monopólica y a precio libre. El interés de Katoen Natie es mejorar su ganancia y no mejorar las operaciones del país.

Ya lo demostraron en 20 años de operaciones.

Además los supuestos 455 millones de inversiones, son contrapartida del dragado del canal de acceso al puerto (42 kilómetros de longitud) y al borde de los muelles a 14 me- tros de profundidad (Argentina ya dijo que no los autorizaba...) en la actualidad tiene una profundidad de 12 metros.

Toda esa obra de dragado la tene- mos que pagar los uruguayos. Y KN se va a amparar en eso para enlen- tecer y negarse a completar esas in- versiones. Una pregunta elemental:

¿Si tenemos en la actualidad

¡El 50% de todo el puerto para contenedores desocupado (TCP y los muelles públicos)! que urgencia hay en ampliar las insta- laciones? Ninguna, es todo parte de la maniobra. Y de eso se trata, de una maniobra.

ES GRAVE PARA TODA LA COMUNIDAD PORTUARIA

Una empresa grande con muchos años de trabajo en el puerto pre- vio a la llegada de Katoen Natie, Montecon no tiene manera de sos- tenerse si no opera con contenedo- res. Iniciará juicios diversos y 700 trabajadores quedarán en la calle.

Pero no aceptemos la maniobra de presentar toda la situación como un choque entre dos empresas. Eso es falso.

Todas las otras empresas portua- rias que tengan alguna relación con los contenedores, por ejemplo

UPM2 que traerá parte de su equi- pamiento en contenedores, ya fue indirectamente amenazada. Todos conocen la prepotencia de Katoen Natie. Hace pocos días hubo un ejemplo claro luego de una sesión de la comisión del Parlamento que trató el tema.

Es grave porque el Partido Colo- rado quiere remediar un bombazo con una curita. Crear un organismo regulador es la receta para terminar de liquidar a la ANP y a la compe- tencia y además hacer que la ANP venda las acciones que tiene (20%) en TCP en la Terminal de contene- dores. Es lo que hizo con AFE, nos dolía la cabeza, cortémosla.

ES GRAVE PARA LOS TRABAJADORES

No solo porque se pierden 700 puestos de trabajo, sino que las re- laciones entre el personal de TCP que dirige Katoen Natie han sido siempre pésimas. Y ahora tiene el poder de hacer todo a su antojo.

Tiene al gobierno en un puño.

ES GRAVE PARA LA INDUSTRIA NACIONAL, LOS EXPORTADO- RES Y LOS CONSUMIDORES URUGUAYOS

Porque las ineficiencias, las inca- pacidades y los manejos de Katoen Natie los pagaremos todos noso- tros. Ya lo dijeron varias institucio- nes representativas, antes de que empezara la campaña de amenazas.

ES GRAVE PARA LA TRANSPARENCIA

Muy grave.Cualquier gobierno debe ser transparente, pero este ha hecho un discurso interminable so-

bre esa exigencia básica en el ma- nejo de la cosa pública, y el puerto, es una cosa pública de primera im- portancia. Y mientras no hay una sola medida visible de parte del go- bierno con visión estratégica, de fu- turo, para poner en marcha el país en serio y no en el discurso, se apre- suran a toda máquina a firmar un documento de la vergüenza como este decreto. Que es toda oscuridad y opacidad.

ES MUY GRAVE PARA EL FUTURO

Por las preguntas que nos dejan formuladas: ¿Si fueron capaces de violar la Constitución y la ley para entregar nada menos que por 60 años el puerto de Montevideo, que otras cosas de este tipo pueden ha- cer, con la complicidad y el silencio de sus socios en la coalición?

¿Si ante una simple amenaza de un juicio, ni siquiera un solo docu- mento y ningún estudio presentado ante el parlamento que justifique esta cobarde retirada, que nos po- demos esperar de aquí para adelan- te?¿Por este opaco y oscuro camino, manejado por cuatro o cinco inte- grantes del gobierno,abogados y lo- bistas hasta donde piensan llegar?

Y que no me vengan con el cuento de las cosas mal que se hicieron en anteriores gobiernos, yo estoy tran- quilo porque las denuncié y pagué un alto precio personal de ataques e incomprensiones, esta entrega vergonzosa y vergonzante, no tiene ninguna explicación ni justifica- ción, ni hay bandera partidaria que la pueda tapar. Ensucia todo.

JUEVES A SÁBADO

Montevideo: Día del Centro con estacionamiento gratuito

MONTEVIDEO (Uypress) – Del jueves 8 al sábado 10 se celebra una nueva edición del Día del Centro, Cordón y Ciudad Vieja. El estacionamiento será gratuito en la zona tarifada de Centro, Cor- dón y Ciudad Vieja, por una nueva edición del Día del Centro, que se realizará los días jueves 8 y viernes 9 de julio, según informó la Inten-

dencia de Montevideo. Las jornadas son organizadas por el Grupo Centro, Cordón y Ciudad Vieja, con apoyo de la Intendencia de Montevideo y el municipio B. Durante

esos días se podrá estacionar gra- tuitamente en la zona de estacio- namiento tarifado. El Grupo Cen- tro informó que en esta edición se podrá comprar con descuentos especiales en locales comerciales adheridos hasta el sábado 10 de julio.

Los organizadores recuerdan te- ner en cuenta.:

Usar barbijo que cubra nariz y boca.

Mantener una distancia física sostenida entre paseantes (dos metros si se está caminando).

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8 ATTUALITÀ

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

(...) regole sempre diverse e mu- tevoli, di bollettini giornalieri di morti e di una gestione compli- cata dell’emergenza sanitaria. Il Paese è stremato, l’incertezza per il futuro domina i pensieri di mi- gliaia di persone e le voci di una nuova quarantena, per bloccare la diffusione della variante Delta, non aiutano certo a risollevare il morale di un popolo stanco delle

restrizioni, dei divieti e della co- stante paura che il proprio vicino su un mezzo pubblico possa essere infetto.

Per una notte, però, è stato tutto dimenticato. Distanziamento so- ciale, Coronavirus e paura sono passati in secondo piano e la gioia ha preso il controllo della mente e del corpo di tutti coloro che si tro- vavano davanti a uno schermo.

Abbracciarsi, cantare in coro e ri- empire le piazze, tre cose che i più

rispettosi delle regole anti-Covid avranno visto come una gravissi- ma e tragica infrazione, destinata a riportarci nel baratro della qua- rantena ferrea. Non si accorgono che le persone avevano bisogno di questa vittoria, dopo tutte le scon- fitte e le tragedie di questi mesi. Le profonde divisioni che tormenta- no il nostro Paese si sono acuite con la pandemia e il tessuto socia- le ed economico è sull’orlo del col- lasso. Gli italiani si sono meritati

una notte di gioia, di leggerezza e di festeggiamenti. Una notte in cui dimenticare tutto e abbrac- ciarsi, urlando i nomi dei propri idoli e i cori ormai entrati nella tradizione. Adesso, i ragazzi della Nazionale devono prepararsi alla finale. Domenica tutta Italia sarà di nuovo con loro, pronto ad unir- si un’altra volta sotto il tricolore e far sentire il tifo dalle piazze fino a Wembley. Forza Azzurri!

DALLA REDAZIONE

Una notte particolare

“In due modi si raggiunge Despina: per nave o per cam- mello. La città si presenta differente a chi viene da ter- ra e a chi viene dal mare”. È una delle ‘città invisibili’ di Italo Calvino: città ‘di con- fine’ tra mare e terra. Ed è una romantica suggestio- ne che sembra abbastanza richiamare uno dei luoghi -ancora immaginati e da im- maginare- che rappresenta una delle sfide del presente e del futuro. È della settimana scorsa la pubblicazione del bando del concorso di idee per realizzare una soluzione off-shore per far fermare le grandi navi da crociera e i cargo merci fuori dalla lagu- na di Venezia. Ci vorranno 10 anni e forse anche di più. E non è detto che di ‘soluzioni’

sull’acqua, fuori da Venezia per preservarla, non ne esca dal cilindro più di una: una per le grandi navi e l’altra per i container. Mica male come sfida: costruire in mezzo al mare non certo un’altra ‘cit- tà’, ma uno spazio speciale

‘di confine’ dove far sbarcare visitatori e passeggeri, o le merci, per farli re-imbarca- re e portarli a destinazione…

‘Suona’ come qualcosa di più che inventarsi una ‘banale’

piattaforma. Se si pensa alla tormentata e lunga storia del Mose, si comprende che per Venezia si apra un percorso niente affatto scontato. Ma il punto è che appare decisivo.

La pubblicazione del bando di concorso è una scelta: la

‘soluzione’ da cercare è quella e dalla capacità di realizzar-

la passa un pezzo di futuro.

“Il progetto che scaturirà dal bando dovrà essere real- mente innovativo e sosteni- bile per traguardare l’attività portuale nel 21esimo secolo”, spiega il presidente dell’Auto- rità portuale, Fulvio Lino Di Blasio. E aggiunge il ministro Enrico Giovannini: il concor- so di idee sui punti di attracco delle grandi navi e dei porta- container fuori dalla laguna di Venezia “è un passaggio determinante per individuare la migliore soluzione struttu- rale ed evitare danni alla città e al suo patrimonio artisti- co, culturale, paesaggistico e ambientale“. Servono “solu- zioni” per “contemperare l’e- sigenza di tutelare Venezia e la sua laguna con la necessità di non penalizzare le attività

commerciali e il turismo che alimentano l’economia regio- nale e nazionale”.

Non è peraltro indifferen- te notare che il giorno dopo l’annuncio del concorso è risuonato un altro allarme:

le Agenzie per la protezione dell’ambiente (Snpa) e l’Isti- tuto superiore per la prote- zione e la ricerca ambientale (Ispra), con altri istituti ed enti di ricerca, hanno certifi- cato che “particolare attenzio- ne merita il caso di Venezia”

dove si verifica un fenomeno combinato di innalzamento del livello del mare e abbas- samento del livello del terre- no. Le variazioni del livello del mare, che “costituiscono fonte di preoccupazione per le conseguenze sulle coste”, sono fenomeni “continui e

appaiono ad oggi irreversi- bili”. Ecco che allora proprio il mare diventa il campo per tentare di ‘risolvere’.

Tutto l’insieme dice che que- sta ‘opera’ per Venezia, que- sta strana ‘costruzione’ che -si potrebbe dire- “si presen- ta differente a chi viene da terra e a chi viene dal mare”, ma che conviene a entrambi (salva la città, ma anche la sostenibilità dei suoi traffici economici), rende quel ‘pez- zo’ di mare uno dei luoghi che

‘parlano’ al nostro presente ponendo l’urgenza di agire.

E non solo una questione tec- nica.

Il suo bello è che potrebbe es- sere pure filosofica.

Se volessimo piantare una tenda, dice il filosofo Michael Brataman, docente universi-

tario a Stanford, e “se fossimo dei, potremmo semplicemen- te proclamare ‘che tenda sia’, perché compaia. Ma natural- mente il nostro agire non è di questo tipo. Per noi piantare una tenda richiede tempo” e nei vari stadi dell’attività che si protrae nel tempo -secondo la sua teoria- matura e pesa una “comprensione di ciò che si è fatto prima e di ciò che si farà dopo se tutto va bene” e una dimensione sociale (che è il concorrere di più attori allo scopo). Che sono ciò che distingue da un agire basato solo su desiderio e credenza (bevo, perché voglio disse- tarmi e credo che la acqua disseti). E dunque stavolta se davvero così tanto può cam- biare da questa opera, il tem- po necessario deve diventare un modo, per una volta, di arrivare puntali alla soluzio- ne del problema riuscendo a fare in modo che vada bene al cammelliere e al marinaio di Calvino che arrivano da dire- zioni diverse, ma ugualmente sanno che l’approdo funziona perché frutto di uno sforzo che per dirimere un proble- ma ne risolve anche altri. Se il cambiamento climatico è già iniziato, quel tratto di mare lì dirà quanto siamo bravi a sta- re al passo.

Dieci anni per non sbagliare: la sfida, anche filosofica, al largo di Venezia

IL PROGETTO PER FAR ATTRACCARE IN MARE LE NAVI E LE MERCI

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9 POLITICA

I diciottenni potranno votare per il senato

VIA LIBERA DEFINITIVO DA PALAZZO MEDAMA

Con 178 voti favorevoli, 15 contrari e 30 astensioni, il Senato ha approvato, in via definitiva, il ddl costituzio- nale che modifica l'articolo 58 della Costituzione e si abbassa da 25 a 18 anni il li- mite di età per l’elezione del Senato. Cambierebbe anche il limite di età per candidar- si al Senato, che é oggi di 40 anni. Visto che sono man- cati i due terzi richiesti dalla Costituzione, la riforma sarà promulgata tra tre mesi per consentire di chiedere il re- ferendum che possa confer- mare la nuova disposizione.

Il voto è giunto dopo che si era conclusa la discussione generale. Nelle dichiarazio- ni di voto favorevole, i sena- tori Grimani (IV-PSI) e To- taro (FdI) hanno detto che, in ogni caso, sarebbe stato opportuno ridurre anche i requisiti d'età di quell’eletto- rato passivo del Senato per coinvolgere definitivamente i giovani. Bressa (Aut) e Mal- pezzi (PD), hanno qualificato la modifica costituzionale che generalizza il voto a 18 anni come l'inizio di un tempo nuovo, mentre De Petris (Mi- sto-LeU), anche dopo aver riconosciuto l'importanza del nuovo provvedimento propo- sto nei confronti dei giovani, ha dichiarato che la parte- cipazione politica, il plura- lismo politico e la rappre- sentanza sono questioni più complesse, anche per il fatto della riduzione del numero dei parlamentari e della leg- ge elettorale in vigore. Gras- si della Lega ha confermato il suo SI ed ha ricordato che sono venute meno le ragioni storiche per distinguere gli elettorati delle due Camere, mentre Garruti del Movi- mento 5 Stelle, ha detto che l’aumento del numero di elet- tori per via dell’età é salute politica per quanto riguarda rappresentanza e governabi- lità. È stato critico Malan di Forza Italia, il quale, mentre si asteneva, ha ricordato che gli squilibri derivanti dalla ri-

duzione del numero dei par- lamentari, rende più debole la rappresentanza e la pro- posta non è accompagnata

da una modifica che amplia il corpo elettorale del Senato.

L’Italia é uno dei pochissimi paesi nei quali l’età per votare

non sia di 18 anni per Came- ra e Senato. In Italia il diritto di voto nel 1861 era riservato ai soli cittadini maschi di età superiore ai 25 anni e di ele- vata condizione sociale. Nel 1881 il Parlamento approvò l'estensione del diritto di voto e fu ammessa anche la media borghesia; inoltre il limite d'età fu abbassato a 21 anni.

Nel 1912, su proposta di Gio- vanni Giolitti, il Parlamento approvò l'estensione del di- ritto di voto a tutti i cittadini maschi a partire dai 21 anni di età che avessero superato con buon esito l'esame di scuola elementare e tutti i cittadini di età superiore ai trenta anni indipendentemente dal loro grado di istruzione. Il suffra- gio universale maschile vero e proprio è stato introdotto con

la legge n. 1985/1918, che ha ammesso al voto tutti cittadi- ni maschi di età superiore ai ventun anni, nonché i cittadi- ni di età superiore ai diciotto anni che avessero prestato il servizio militare nella la pri- ma guerra mondiale. Il voto alle donne e in questo aspetto abbiamo impiegato troppo tempo, è stato invece rico- nosciuto soltanto nel 1946, quindi, molte nostre nonne e anche madri, non hanno po- tuto votare prima dell’affer- mazione della Repubblica nel 1946. La disposizione di vota- re per la Camera a 18 anni e per il Senato a 25 risale all’ul- tima Costituzione, ma ora, si disporrebbe anche che, per essere Senatore della Repub- blica (oggi bisogna avere 40 anni) basteranno 25 anni.

Insomma, i millenials, saran- no presto messi sulla stra- da giusta. Oggi, nel mondo, abbiamo Direttori Generali di Multinazionali di 25 o 30 anni e non soltanto per esse- re “figli di”. Il mondo cambia troppo velocemente e biso- gna adeguarsi.

di STEFANO CASINI

UN INTERO BRANCO DI CINGHIALI “ASSEDIA” IL PARLAMENTO

Invasione di cinghiali in tutta Italia con raccolti ko: scatta il blitz a Montecitorio

Sono già migliaia gli agricoltori, alle- vatori e pastori scesi in piazza contro l’invasione dei cinghiali in tutti i capo- luoghi di Regione a partire dalla Ca- pitale in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento per chiedere di fermare una calamità che distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stal- le e causa incidenti stradali nelle cam- pagne ma anche all’interno dei cen- tri urbani con pericoli concreti per gli agricoltori ed i cittadini. Nella piazza piena di gente – sottolinea la Coldiret- ti - ci sono le sagome di un branco di cinghiali a grandezza naturale per di- mostrare concretamente cosa significa trovarseli di fronte in strada, nei campi o davanti alla propria abitazione. Molti dei presenti sono agricoltori e denun- ciano storie personali con drammatiche conseguenze per cose, animali e perso- ne ma anche l’amarezza di aver visto

distruggere in pochi minuti il lavoro di un anno come si vede dalle foto in numerosi cartelli. Alcuni hanno portato frutta, insalate e cereali completamenti distrutti dal passaggio dei cinghiali. Un gruppo di giovani travestiti da cinghia- li cerca i parlamentari per spiegare la situazione di emergenza che devono affrontare ogni giorno. Sugli striscioni si legge “Dopo il COVID la peste dei cinghiali”, “Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono”, “Difendiamo il nostro ter-

ritorio”, “Diventeremo noi una specie protetta” mentre dietro il Palco c’è una grande scritta “Città e campagna unite contro i cinghiali” Al fianco degli agri- coltori si sono schierati esponenti del- le istituzioni, sindaci con i gonfaloni e cittadini preoccupati dalla presenza dei cinghiali sotto casa. In Piazza Monte- citorio a Roma è già presente il presi- dente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini e sono attesi rappresentanti delle Istituzioni e della politica.

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10 CALCIO

Inghilterra-Danimarca, partita con due gialli chia- ve: rigore inesistente e due palloni in campo. Nella stessa azione, quella decisi- va per vincere la semifinale degli Europei. Risultato: in finale ci vanno gli inglesi.

E sarà Inghilterra-Italia, a Wembley.

Ma i danesi hanno da re- criminare. Nella situazione che si è rivelata decisiva, prima l’arbitro ha lasciato giocare anche se c’erano due palloni in campo. Poi ha assegnato un rigore ine- sistente su Sterling (anche se a velocità regolare pote- va sembrare netto). Fatto sta che esiste il Var, perché non usarlo? O meglio, se ha rivisto le immagini e l’ha confermato, viene qualche dubbio sulla buona fede.

Siamo nei tempi supple- mentari di Inghilterra-Da- nimarca. Gli inglesi hanno pareggiato ma non sono riusciti a segnare il gol qua- lificazione. Nell’extra time attaccano a testa bassa.

Ormai si gioca a una porta sola, i danesi sono spom- pati.

Sterling ha ancora la forza di accelerare sulla destra.

In campo c’è anche un al- tro pallone, ma nessuno sembra farci caso. Salta un uomo ed entra in area. Qui, con vari giochi di gambe, prova a passare in slalom tra diversi avversari. Poi crolla a terra. A velocità normale sembra rigore net- to. E infatti l’arbitro fischia.

Poi, però, rivedendo il re- play, il fallo netto non sem-

bra poi così netto. Anzi, non sembra nemmeno fal- lo. Ma l’arbitro conferma la decisione. Dal dischetto Kane si fa ipnotizzare da Schmeichel, poi però riba- disce in rete. E gli inglesi sono in finale.

Resta da capire quali im- magini l’arbitro e i suoi col- laboratori abbiano visto al Var. Se è rigore questo…

Pronti-via, e l’Inghilter- ra parte a mille, sospinta dall’onde sonore vibranti di Wembley, cuore pulsan- te di una nazione in trepida attesa. Rispetto all’ultima vittoria, contro l’Ucraina, ritrova una maglia da tito- lare Bukayo Saka, preferito a Jadon Sancho. Solito mo- dulo, difesa a quattro, con Kane terminale offensivo.

Ma è del solito Raheem Sterling il primo graffio della serata: imbeccato da Kane, strozza la conclu- sione, para facile Schmei- chel. Superati gli impacci iniziali, la Danimarca non tarda ad entrare in partita.

E, quando lo fa, per i tifosi inglesi, sono brividi.

Perché la squadra di Kasper Hjulmand, che conferma gli 11 vincenti sulla Repub- blica Ceca, gioca spavalda, pressando a tutto campo, senza timori reverenziali. A darle una mano, involonta- riamente, ci pensa Jordan Pickford che prima salva su Pierre-Emile Hojgberg ma poi rinvia malamente sui piedi di Martin Braithwai- te. Palla di poco sul fondo.

Poco prima della mezz’o- ra sale in cattedra Mikkel

Damsgaard, giovane talen- to della Sampdoria: dopo aver preso le misure con una conclusione a giro, che termina sul fondo, porta avanti i suoi con una spettacolare punizione dai 30 metri. Una soluzione balistica di rara potenza, seppur centrale, che inter- rompe dopo 555 minuti l’inviolabilità della porta inglese.

Chi si attende l’immedia- ta reazione dei padroni di casa resta deluso. Kane e compagni sembrano accu- sare il colpo, cala il gelo su Wembley. Southgate invi- ta alla calma, ma è ancora Kane, nelle vesti di ispi- ratore, a dover suonare la carica. Con un assist smar- cante per il solito Sterling che però calcia su Schmei- chel.

E’ il preludio del pareggio,

che si concretizza prima dell’intervallo: Kane trova in profondità Bukayo Saka, sul suo cross basso Simon Kjaer – per anticipare Ster- ling – insacca nella propria porta, per l’11esimo autogol di questo Europeo. Un pari casuale, ma meritato per- ché ora l’Inghilterra c’è.

E lo conferma al ritorno in campo, quando assume decisamente il controllo della manovra. Aumenta la pressione sulla Danimar- ca che fatica sempre più a ripartire. Ma è addirittura spettacolare il salvataggio di Schmeichel sull’incorna- ta a colpo sicuro del suo ex compagno di squadra Har- ry Maguire: un volo plasti- co da cartolina, degno del cognome che porta.

Al di là di un sussulto dane- se, con Martin Braithwaite, è solo Inghilterra, che pre-

me, senza però trovare lo strappo o l’invenzione vin- cente. Così Southgate gio- ca la carta Jack Grealish, ma col passare dei minuti prevale la paura di perde- re ed entrambe le squadre finiscono per affidarsi alle sole iniziative individuali.

Dopo l’ultimo colpo di testa di Maguire, la semifinale si trascina ai supplementari.

Subito accesi dal diagonale di Kane: salva Schmeichel.

Che respinge anche il rigo- re di Kane, ma nulla può sulla ribattuta del centra- vanti inglese, al quarto cen- tro europeo. Manca ancora un tempo supplementare alla vittoria: un lungo as- sordante conto alla rove- scia, vissuto in apnea emo- tiva, fino al triplice fischio finale. Quando Wembley è un’eruzione di incontenibi- le gioia.

INGHILTERRA-DANIMARCA

Rigore inesistente

e due palloni in campo:

inglesi vanno in finale, ma il Var dov’è?

ISTRUTTORIA SULLE CLAUSOLE DELL’ACCORDO

Antitrust contro Tim e Dazn per i diritti tv della Serie A

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria su alcu- ne clausole dell’accordo fra Tim e Dazn per la distribuzione e il supporto tecnologico relativo ai contenuti dei Pacchetti 1 e 3 dei diritti per la visione delle partite del Cam- pionato di calcio di Serie A nel triennio 2021- 2024.

In particolare, il procedimento Antitrust è volto ad accertare se esista una possibi- le intesa restrittiva della concorrenza per le clausole che limitano commercialmente DAZN nell’offerta di servizi televisivi a pa- gamento. Con l’effetto, fra l’altro, di ridurre la sua capacità di proporre sconti agli utenti finali e di ostacolare altri operatori di tele- comunicazioni. L’istruttoria, spiega inoltre l’Autorità Antitrust in una nota, è, anche

volta a verificare la restrittività dell’intesa con riferimento a ulteriori elementi che ri- guardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concor- renti e che potrebbero tradursi in ostacoli all’adozione di soluzioni tecnologiche pro- prie. L’Antitrust ritiene che l’intesa fra TIM e DAZN potrebbe determinare significative distorsioni della concorrenza, in un contesto caratterizzato dall’evoluzione delle modalità di fruizione dei servizi televisivi verso la piat- taforma internet e dai conseguenti benefici per i consumatori. Le restrizioni oggetto del procedimento potrebbero, dunque, pregiu- dicare lo sviluppo concorrenziale nel merca- to della pay-tv e nei mercati collegati, come

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11 CALCIO

Gareth Southgate ha chiuso il suo personale conto in sospeso del '96

INGHILTERRA IN FINALE A WEMBLEY

L’Inghilterra arriva a dispu- tare una finale di un campio- nato europeo di calcio per la prima volta nella sessanten- nale storia del torneo.

Lo fa sconfiggendo in se- mifinale a Londra, come da copione ma non senza emozione, i danesi orfani del loro sfortunato prence Eriksen, uno che a Londra, sponda Tottenham, ha co- struito gran parte della sua fama calcistica. Lo fa guidata dall’uomo che, venticinque anni fa, sbagliando un calcio di rigore in campo contro la Germania di Sammer e Bierhoff, l’aveva condannata all’esclusione dalla finale di Euro ’96, poi vinta dalla stes- sa Germania nel “tempio”

inglese di Wembley. Il suo personale conto in sospeso con i teutonici il cinquan- tenne c.t. Gareth Southgate l’ha chiuso il 29 giugno scor- so, quando prima Sterling e poi Kane hanno rimandato a casa i “resti” dell’invincibile armata che sette anni pri- ma aveva umiliato il Brasile come mai in precedenza: 7-1 nel catino di Belo Horizonte, il “Mineirazo”. Ma il tempo passa per tutti. In sette anni i tedeschi sono invecchiati, gli inglesi, invece, sono cresciu- ti. Soprattutto da quando, nell’autunno del 2016, sono stati affidati alle cure dell’ex

“capitano di vent’anni” del

Crystal Palace, vincitore nel 1994 della First Division, la seconda serie professionisti- ca inglese.

L’uomo di Watford si era guadagnato i galloni di ma- nager della Nazionale dei tre leoni con un tirocinio di tre anni a coltivar talenti

nell’Under 21 e, non ultimo, in seguito alle improvvise dimissioni del tecnico tito- lare, Sam Allardyce, primo sostituto del celebre Roy Ho- dgson, spazzato via a giugno 2016 dalla sconfitta patita con i vichinghi islandesi agli Europei. Da selezionatore delle nazionali di Sua Mae- stà, ha ottenuto migliori ri- sultati che non da allenatore di squadre di club.

Il ruolino di Southgate parla infatti di sole quattro stagio- ni in panchina al Middle- sbrough, sua ultima squadra da calciatore, con un 29,80%

di vittorie, una retrocessione e un esonero. Le percentua- li di vittorie sono salite al 68,57% e al 64,41%, rispet- tivamente, nei tre anni con l’Under 21 e nei quasi cinque con la Nazionale maggiore.

“Capitan Sensibile”, lo chia- mavano i suoi compagni al Crystal Palace, il primo ad arrivare al campo per l’alle- namento, l’ultimo ad andar- sene, intelligente e brillante,

meticoloso nell’analizzare i propri errori, non il più do- tato tecnicamente, ma quello più disposto a lavorare sodo per migliorarsi. Da allenato- re, lascia molta autonomia ai suoi ragazzi, perché, ha detto al Times, soprattutto negli ultimi cinque minuti

“potrebbero dover pren- dere decisioni che ci fanno vincere o ci fanno perdere e non possiamo prenderle noi fuori dal campo”. Ma è anche uno che va per la sua strada e non esita a “tagliare” chi non si incastra nei suoi sche- mi. Non ha paura di dover prendere decisioni difficili, come, ad esempio, quando ha lasciato fuori due ex pun- ti fermi come Jack Wilshere e Joe Hart. Dei 23 presenti nella “rosa” di Euro 2016, cinque anni dopo ne sono rimasti solo sei: Walker, Sto- nes, Henderson, Sterling, Rashford e Kane. Proprio quest’ultimo, capitano e cen- travanti, è il suo portavoce in campo, l’alfiere del c.t., al quale finisce con l’assomi- gliare per l’altezza e la barba da saggio dispensatore di buoni consigli. Harry Kane è cresciuto nell’Under 21 con Southgate fino a diventare

“Hurricane”, uragano Kane.

E Southgate si è affidato e si affida a lui, ai suoi gol e alla sua forte personalità, per ri- percorrere una strada che lo dovrebbe portare, nelle in- tenzioni, a ricalcare le orme di Sir Alf Ramsey, il selezio- natore dell’Inghilterra cam- pione del mondo, quella che vinse nel ’66 giocando - orro- re - senza ali, ma adattando gli interni Ball e Peters, e poi fidando nel genio di Bobby Charlton e nella grinta di Nobby Stiles.

Di ali e trequartisti fanta- siosi, questa Inghilterra è

piena: Sterling, Rashford, Foden, Grealish, Saka, San- cho... sono tutti giocatori ve- loci e dal dribbling facile. La grinta a centrocampo non è mai stato un problema per le rappresentative britanniche, casomai il contrario. Per la prima volta da qualche anno, dopo il precoce declino di Hart, i “bianchi” dispongo- no di un portiere affidabile (Pickford), al quale la coppia di centrali Stones e Maguire sembra assicurare la neces- saria copertura.

Kane non sarà Charlton, ben pochi potrebbero esser- lo, ma in questo momento è un attaccante in grado, da solo, di tenere in ambasce qualsiasi difesa, liberando i compagni per la conclusione a rete. Basterà domenica per far vincere all’Inghilterra il suo primo titolo continenta- le nell’anno che suggella l’u- scita del Regno Unito dall’U- nione Europea? Il pronostico è di quelli incerti come po- chi. Caduti inopinatamente per mano delle guardie sviz- zere i grandi pretendenti di Francia, al ballo finale sono arrivate Italia e Inghilterra, due damigelle di nobile li- gnaggio, entrambe vogliose di rinnovare l’argenteria di famiglia. I loro accompagna- tori, Roberto Mancini e Ga- reth Southgate, da bravi pig- malioni, le hanno rese belle ed eleganti. Sono in molti, adesso, a salire sulle carroz- ze che le portano al castel- lo di Wembley. Domenica sera una di queste carrozze si svuoterà, mentre l’altra si riempirà all’inverosimile.

Questo i due cinquanten- ni col fisico da trentenne lo sanno. E, giustamente, non se ne curano. Comunque vada, per loro due, è già un successo.

ISTRUTTORIA SULLE CLAUSOLE DELL’ACCORDO

Antitrust contro Tim e Dazn per i diritti tv della Serie A

quelli dei servizi di telecomunicazioni fisse al dettaglio e all’ingrosso a banda larga e ultralarga e delle telecomunicazioni mobili.

Secondo l’Antitrust, l’accordo potrebbe al- tresì impedire ai consumatori di scegliere liberamente il proprio fornitore di connet- tività internet e la modalità di fruizione di DAZN, con un possibile pregiudizio econo- mico ed in termini di varietà delle soluzioni tecnologiche disponibili. In considerazione del fatto che la vendita delle offerte dei con- tenuti del Campionato di calcio di Serie A è appena iniziata, l’Autorità ha anche avviato un procedimento per l’eventuale adozione di misure cautelari che verranno decise solo laddove, all’esito del contraddittorio con le parti, dovesse risultare che i comportamen- ti attuati da TIM e DAZN determinino danni gravi e irreparabili alla concorrenza.

Gareth Southgate

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