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2. Tumori mesenchimali (emangiomi, lipomi) 5 % dei tumori. TUMORI BENIGNI Adenoma pleomorfo Tumori misti Adenolinfoma

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(1)

NEOPLASIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI

• Parotidi 80% (20% maligni)

• Ghiandole sottomandibolari 10-20%

• Ghiandole salivari minori (palato) 5-15%

• Ghiandole sottolinguali 0,5%

Esiste un diverso rapporto tra tumori benigni e maligni in relazione alla ghiandola interessata:

parotide 3/5 :1 gh. sottomandib 2:1 gh.palato 1:1

Una neoplasia in una ghiandola salivare minore è molto più probabilmente maligna.

ANATOMIA PATOLOGICA 1. Tumori epiteliali

• Adenomi (monomorfo, adenolinfoma, adenoma ossifilo)

• Tumori muco-epidermoidi (parotide 2-7%, sottomandib. <1%)

• Tumori cellule acinose( <0,5%)

• Carcinomi (adenoidocistico o adenocarcinoma parotide 2-3 % gh.sottomandib 11-17%, adenoma pleomorfo 1,5%-9%, epidermoide1,5-4% in parotide,2% in gh. sottomand., indifferenziato).

2. Tumori mesenchimali (emangiomi, lipomi) 5 % dei tumori TUMORI BENIGNI

• Adenoma pleomorfo • Tumori misti

• Adenolinfoma TUMORI MALIGNI

• Tumore muco-epidermoide (2-7%) • Tumore a cellule acinose

• Carcinoma adenoidocistico

• Carcinoma in adenoma pleomorfo • Carcinoma epidermoide ADENOMA PLEOMORFO

E' il tumore più frequente delle ghiandole salivari maggiori. Componenti epiteliali e mioepiteliali immersi in abbondante matrice di tessuto di sostegno, è una lesione benigna. Sono tumori

misti(chiamati cosi per l’estrema variabilità del fenotipo dovuta a componente mioepiteliale) per la presenza di isole cartilaginee, tess. osseo o cell. epit. sebacee. Stretto rapporto con il nervo

faciale(c’è pericolo durante la rimozione di paresi); presenza di capsula con spessore non uniforme:

pretrusione extracapsulare del tumore, elevata percentuale di recidive. Si presenta irregolare lobulato, aspetto solido con aree a diversa consistenza non dolente colore bianco(pr tess.

connettivo);la funzione del nervo faciale è preservata.

Eziologia:sconosciuta probabilm.radiaz.ionizzanti.

Terapia:

-escissione chirurgica ma l’incompletezza della capsula impone asportazione allargata al tessuto sano limitrofo.

-paratiroidectomia

ADENOLINFOMA

• Rappresenta il 5-15% dei tumori della parotide TUMORE DI WHARTIN

• Prende spesso origine dalla porzione inferiore della parotide

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• Massa ovale di consistenza duro-elastica Presenza dì capsula

• Costituito da spazi cistici o gh. rivestiti da strati :epiteliale cilindrico e di cell. mioepiteliali • Sono quasi tutti benigni

• Facilmente palpabili ed enucleabili chirurgicamente

• Meno del 1% sono maligni.

Eziologia: radiaz., fumo, virus di Epstein Barr TUMORI MUCOEPIDERMOIDI (2-7%)

• Colpiscono più le parotidi

• Alcuni hanno un decorso benigno, altri recidivano, infiltrano e metastatizzano

• Difficoltà di predizione del loro comportamento sulla base dell'istologia

• Potenzialmente maligni

• Non sono totalmente capsulati

-sono composti da una variabile mescolanza di cell. Squamose mucosecernenti raggruppate in nidi -esiste una correlazione tra aspetto istologico decorso clinico

-le neoplasie meno aggressive hanno una predominanza di cell. mucosecernenti con definite formazioni cistiche. I tumori scarsamente differenziati sono solidi con predominanza di cell epidermoidi.

TUMORI A CELLULE ACINOSE (rari)

• Prende origine dalle cellule multipotenti dei dotti intercalari • Ben capsulato con aree di necrosi ed emorragie

-nella parotide e nelle gh. sottomandibolari

-disposizione delle cell. Acinose in strutt. ghiandolari.

-buona prognosi dopo asportazione chirurgica (sopravvivenza a 50 anni del 70-80%) -possibilità di recidive e neoplasie tardive

CARCINOMA ADENOIDOCISTICO (cilindroma)

• Più frequente nella parotide e anche nelle ghiandole sottomandibolari

• Il maligno più comune delle ghiandole salivari minori

• Discretamente infiltrante il parenchima ghiandolare circostante

• Metastasi soprattutto ai linfonodi regionali fegato ed encefalo

• Frequente interessamento del nervo faciale

-Esistono:forme tubulari (migliore prognosi), forme cribriformi e forme solide -crescita lenta

CARCINOMA IN ADENOMA PLEOMORFO

• 11 2-10% degli adenomi pleomorfi sono maligni

• Possono coesistere con residui adenomi pleomorfi benigni

• Il 35% dei pazienti muore a 5 anni

• La ghiandola più colpita è la parotide seguita dalla gh. sottomandib.

• Le neoplasie hanno un lento decorso

-L’ingrossamento delle gh. salivari e meno freq. dovuto ad un tumore piuttosto che a condiz.

flogistiche (ostruzione duttale) -rapporto con il nervo faciale

-tessuto infiammato con elementi corpuscolati:essudato indice di flogosi liquido con elementi proteici: trasudato che non è indice di flogosi SINTOMATOLOGIA

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• Aumento di volume sopra e dietro l'angolo della mandibola (parotidi) o in sede sottomandibolare:

dolore, torpore parestesie o paralisi in caso di neoplasie maligne con invasione del n.faciale DIAGNOSI

-Anamnesi(epoca, insorgenza della tumefazione, rapidità di crescita)

-esame clinico(sede, consistenza, mobilità,esame linfonodale, compromissione del n.faciale) -biopsia chirurgica con esame istologico

-ecografia

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

• Calcolosi salivare

• Scialoadenite(se fà male è flogosi non tumore)

• Cisti bronchiale

• Linfoadenite reattiva

-invasione linfatica neoplastica

-scialometaplasia necrotizzante(palato)

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GOZZO(o struma)

Con questo termine si indica un aumento di volume e di peso della tiroide determinato da ipertrofia (volume) e iperplasia (numero) o neoplasia del tessuto ghiandolare.

Classificazione:

1. Gozzo non tossico:

• Diffuso

• Multinodulare

2. Gozzo tossico (associato e ipertiroidismo)

• Morbo di Basedow

• Adenoma tossico di Plummen -altri (gozzo tossico multi nodulare) GOZZO NON TOSSICO

Ipertrofia e iperplasia compensatoria dell'epitelio follicolare secondaria a una carenza cronica di iodio o a una alterazione della biosintesi ormonale. Si classifica in:diffuso(endemico e sporadico)e multinodulare

GOZZO DIFFUSO ENDEMICO

• Interessamento diffuso dell'intera ghiandola senza nodularìtà

• Eutiroidismo(normali livelli di T3 e T4 sia se TSH è normale sia se il TSH è alto quando

compensa una disfunzione tiroidea latente normalizzando ormoni tiroidei ma aumentando il volume tiroide-gozzo-)

• Localizzazione in maniera endemica in particolari aree geografiche

• Eziologia: carenza di iodio nella dieta - presenza nella dieta di sostanze gozzigene (cavoli calcio e fluoruri nell’acqua, cavolfiori,rape. Queste interferiscono nel trasporto di iodio nella tiroide e quindi nella produz. Di ormoni tiroiedei)

PATOGENESI

Diminuzione iodio->diminuita biosintesi ormonale-> aumento TSH(perché l’ipofisi per compensare il deficit di ormoni stimola la tiroide ->iperstimolazione tiroidea-> gozzo.

Se la risp. compensatoria è adeguata gozzo semplice->eutiroidismo

Se la risp. compensatoria è inadeguata gozzo con -> ipotiroidismo( T3 e T4 bassi)

GOZZO DIFFUSO SPORADICO

• E' determinato da un'anomala risposta individuale in presenza di disponibilità iodiche sufficienti al fabbisogno della popolazione

• E' più frequente nelle donne 8: 1 e nell'età puberale EZIOLOGIA:

-fattori ambientali(aumentata domanda di ormoni tiroidei o carenza di iodio minima) -fattoti genetici(errore biosintetico congenito, alterato trasporto di iodio, alterati enzimi e

meccanismi biochimici per sintesi di T3 e T4 per es. alterato accoppiamento della iodio tirosina) ANATOMIA PATOLOGICA: il gozzo endemico e quello sporadico presentano somiglianza anatomopatologica. Si individuano 2 stadi:

1. Iperplastico(MICROFOLLICOLARE) = ghiandola aumentata di volume in maniera simmetrica.

L'epitelio follicolare è alto e cilindrico, i follicoli con scarsa colloide

2. Colloide(MACROFOLLICOLARE) => notevole aumento di volume per accumulo di colloide dentro i follicoli

SINTOMATOLOGIA

• Tumefazione tiroidea di dimensioni variabili che si presta a spostamenti laterali e segue i movimenti di salita della laringe alla deglutizione o uscendo la lingua

• Alla palpazione la consistenza è parenchimatosa. La tiroide non assume rapporti di continuità con le altre formazioni del collo.

• Sintomi compressivi:

stenosi tracheale(per deviazione e deformazione della trachea compressa)

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tracheomalacia,(rammollimento tracheale per alterazione progressiva)

turgore alle v. giugulari superficiali(per compensazione alla compressione delle giugulari interne e maggiore quantità di sangue refluo dal gozzo)

disfonia(per compressione dei nervi laringei inf.) disfagia (per compressione esofago)

dispnea(per compressione trachea) cardiomegalia(cuore da gozzo)

-abbiamo prima cisti del dotto tireo-glosso quando deglutendo la pallina rimane ferma perché la cisti essendo legata all’ osso ioide non si muove alla deglutizione se si muove alla deglutizione o uscendo la lingua è un gozzo.

Complicanza (gozzo talmente grande che penetra nel torace):

GOZZO ENDOTORACICO

Origina da un lobo laterale della tiroide e si sviluppa al di sotto dello stretto superiore del torace lateralmente alla trachea e all'esofago.(latero-viscerale)

SINTOMATOLOGIA: dispnea, tracheomalacia, compressione della v. cava superiore(con edema della faccia,dell’arto sup e turgore delle vene del collo), compressione dei tronchi venosi

bracheocefalici con congestione della rete toracica sottocutanea, compressione vena azigos (rara).

DIAGNOSI DI GOZZO EUTIROIDEO

• T4 , T3 e TSH aumentano lievemente

• Elevata captazione di radioiodio (nodulo caldo)

• Scintigrafia(si fà con radioiodio e uso di una gamma camera che registra impulsi luminosi =>

impulsi elettrici => immagini analogiche => lettura): aumento di volume della tiroide con uniforme fissazione del tracciante =>iodio captato dalla gh.

• Rx torace ed esofagogramma TERAPIA

• medica:L-tiroxina(nelle fasi iniziali)

• chirurgica: exeresi (nei gozzi sintomatici che danno compressione)

GOZZO MULTINODULARE

Rappresenta l'evoluzione naturale di un gozzo semplice da lunga data. Si classifica in:

1. Semplice tiroideo 2. Tossico ipertiroideo

ANATOMIA PATOLOGICA

• Comparsa di grossi noduli e cisti colloidi tali da conferire al gozzo un aspetto bozzuto.

• Alla microscopia il connettivo assume caratteri cicatriziali. Sono presenti emorragie e calcificazioni focali (che possono far pensare al carcinoma papillifero)

• L'aumento di volume della ghiandola può essere notevole.

SINTOMATOLOGIA

• Sintomatologia compressiva

• Tireotossicosi(stato ipermetabolico dovuto all’eccesso di ormoni tiroidei a livello tissutale) da lieve a moderata con sintomi prevalentemente cardiovascolari e alterazione ritmicità: fibrillazione e tachicardia

• Improvviso e doloroso aumento di volume della tiroide da emorragie intraghiandolari -aspetto bozzoluto

DIAGNOSI

• T3 e T4 aumentano lievemente

• Scintigrafia: accumulo del tracciante in diversi focolai irregolari (TSH lievemente aum.) o accumulo di iodio in un solo focolaio iperfunzionante (TSH basso). Le zone ipercaptanti (noduli caldi)=>allontanano l’ipotesi di carcinoma tiroideo perché è sempre un nodulo freddo.

• Ecografia: evidenzia la presenza di diffuse modularità • Agobiopsia: consente la diagnosi differenziale con il cancro.

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TERAPIA exeresi

GOZZO TOSSICO DI PLUMMER prima causa di ipertiroidismo nei sogg.< 40 anni. Si tratta di uno sviluppo di ipertiroidismo in un contesto di un gozzo multi nodulare per lo più esistente da lungo tempo.

PATOGENESI incerta: oftalmopatia e dermopatia eccezionali

Ha un aspetto nodulare sovrapponibile a quello del gozzo non tossico; istologicamente sono delle aeree iperfunzionanti alternate ad aree morfologicamente silenti; successivamente noduli multipli con emorragie e calcificazioni

T3 e T4 diminuiscono TSH aumenta

Iperplasia e aumento di volume della tiroide MORBO DI BASEDOW

Sindrome caratterizzata da tireotossicosi causata da un gozzo iperplastico diffuso, iperfunzionante ed associato a oftalmopatie e dermopatie(con mixedema dovuto ad accumulo di grasso) in quanto gli autoanticorpi sono comuni sia ai fibroblasti dermici che a quelli retro orbitari.

• Prevalentemente femminile 5: 1 e con insorgenza tra la 2°-4° decade

-in associazione con HLA B8 e HLA DR3( malattie del sistema immunitario)e a malattie del sistema ormonale

EZIOLOGIA: teoria immunitaria(reaz. Di ipersensibilità di IV tipo = nel morbo di Basedow l'iperplasia e l'iperattività tiroidea sono causate da immunoglobuline stimolanti la tiroide TSI( Ig appartenenti alla classe Ig G il cui antigene corrispondente è rappresentato dal recettore per il TSH che stimolano)

PATOGENESI: predispozione genetica e/o individuale da stress, infez. virali => abnorme funz. Dei linfociti T (a causa di deficit di linfociti T suppressor –metodo con cui si attua la tolleranza

periferica-) => alterazione dei linfociti B => prod. TSI (attraversano la placenta) => ipertiroidismo (aumento T3 e T4) => tireotossicosi

ANATOMIA PATOLOGICA => ghiandola lievemente aumentata di volume in maniera

simmetrica. Follicoli con colloide chiara e di dimensioni variabili con cell. dell’epit. follicolare che formano cilindri. Infiltrato linfocitario associato a centri germinativi e ricca vascolarizzazione( per questo è pulsatile alla palpazione)

SINTOMATOLOGIA: eretismo(facile eccitabilità), nervosismo, insonnia, intolleranza al caldo, iperidrosi(aumento sudore), tachicardia, astenia e affaticabilità, fame, diarrea, perdita di peso, gozzo diffuso, tremori, fibrillazione atriale, osteoporosi, oftalmopatia simmetrica distinta in infiltrativa(

edema della congiuntiva detta chemosi, chiusura incompleta della rima palpebrale e compressione del nervo ottico che causa cecità) e non infiltrativa

COMPLICANZE

Crisi tireotossiche: improvvise esacerbazioni dei sintomi di ipertiroidismo, insorge in occasioni di -interventi chirurgici sulla tiroide in pazienti non preparati

-dopo terapia con radioiodio

-in concomitanza di malattie intercorrenti

Ipertiroidismo(aumento recettori catecolamine) e/o malattia acuta da stress(immissione in circolo di ormoni tiroidei) causano la crisi tireotossica=>SINTOMATOLOGIA: ipertermia >40 °C,

tachicardia, tachiaritmia ,tremore intenso con agitazione psicomotoria e delirio, sintomi gastrointestinali (vomito diarrea e nausea), morte per scompenso cardiaco o shock vagale DIAGNOSI

Ormoni basali:

• T3 e T4 elevati

• TSH soppresso perché gozzo iperfunz. è diffuso Test dinamici:

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-Test con TRH : nell’ipertiroidismo il TSH soppresso non aumenta dopo somministrazione di TRH

• Test di Werner: mancata inibizione della captazione del radioiodio alla somministrazione di T3 e T4 (perché la gh. è stimolata da anticorpi stimolanti

-RAIU elevato: captazione tiroidea del radioiodio è aumentata

• Scintigrafia TERAPIA

• Antitiroidei (metimazolo, carbamazolo), betabloccanti, tiroidectomia subtotale (rara), radioterapia radiante per somministrazione di radioiodio nei pazienti di età > 50 anni che non tollerano gli antitiroidei.

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TUMORI

BENIGNI = adenoma e cisti

MALIGNI => derivati da cellulari follicolari. Possono essere:

1. Differenziati

• Carcinoma papillifero 80-60%

• Carcinoma follicolare 20-30%

2. Indifferenziati

- carcinoma anaplastico 8-10%

-carcinoma epidermoide

3. Derivati dalle cellule parafollicolari

• Carcinoma midollare 5-10%

4. Di derivazione mesenchimale

• Linfomi - sarcomi - angiosarcomi 5-10%

ADENOMA (ricorda nodulo freddo =>no captazione tracciante = neoplasia;

nodulo caldo =>captazione tracciante = NO neoplasia)

Neoplasia benigna, circoscritta in mezzo a tessuto ghiandolare anatomicamente e funzionalmente normale, il sesso femminine ha una prevalenza di 5: 1, insorgenza 2°-4°decade.

L'adenoma tiroideo sarebbe il risultato di una prima malformazione dell'apparato vasale nella cui area il parenchima è sottoposto, dall'iperflusso sanguigno ad una stimolazione tixotropica in eccesso con effetti di carattere ipertrofico e iperplastico.

(carcinomi => metastasi per via linfatica; sarcomi => metastasi per via ematica) ANATOMIA PATOLOGICA

• Presenza di una capsula fibrosa completa

• Chiara differenza tra l'architettura all'interno e quella all'esterno della capsula (che serve a fare diagnosi differenziale con il carcinoma)

-compressione parenchima tiroideo adiacente all’adenoma

• Mancanza di multinodularità nella restante ghiandola SINTOMATOLOGIA

• Tumefazione nodosa, unica di dimensioni inferiori.a 4cm.

• Alla palpazione appare di consistenza elastica; mobile con la deglutizione

• Il dolore è assente

• I disturbi compressivi appaiono rari e se ci sono, sono a carico del parenchima circostante -la comparsa improvvisa di dolore accompagnata a brusco aumento di volume dell’adenoma con sintomi compressivi è segno di infarcimento emorragico.

DIAGNOSI

• Ecografia: evidenzia un nodulo ben circoscritto ed ecostruttura solida ed omogenea, talora con lacune cistiche per fatti necrotico emorragici.

• Termografia: l’80% dei noduli benigni sono normotermici ma l’elevato numero di falsi positivi e negativi ne invalidano l’uso come metodica autonoma

• Scintigrafia: nodulo freddo, non fissante il tracciante

• Agobiopsie consente la diagnosi differenziale con il carcinoma -TAC per i rapporti con organi vicini nervi vasi

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

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• I noduli tiroidei solitari devono essere considerati maligni sino a quando non viene provato il contrario. Da togliere!

• Fattori di rischio: irradiazione pregressa, accrescimento recente del nodulo, disfonia(indica infiltrazione nervo faringeo inf.), CEA (antigene-carcino-embrionale), calcitonina.

Se alla scintigrafia vedo nodulo caldo => gozzo multi nodulare

nodulo freddo => se i fatt. di rischio sono elevati exeresi ;se il rischio è basso si procede con ecografia. Dall’ecogr. possono risultare nodulo cistico o nodulo solido => agoaspirato e svuotamento con esame citologico.

TERAPIA

• se l’esame citologico dà il risultato benigno :soppressione con L-tiroxina

• se invece si tratta di noduli dubbi: exeresi con lobectomia CISTI TIROIDEE

Dal 10% al 25% dei noduli solitari della tiroide è costituito da cisti. Esse derivano in prevalenza dalla degenerazione cistica di un adenoma. Le cisti sono ripiene di liquido bruno, torbido, contenente sangue e detriti cell.

TUMORI MALIGNI DI ORIGINE DALL’EPITELIO FOLLICOLARE DIFFERENZIATI

• Papillifero 80-60%

• Follicolare 20=30%

• A cellule di Hurtle : costituisce la variante ossifila del ca. follicolare di cui rappresenta il 15-20%.

Le cell. di hurtle che lo compongono sono grandi cell. poligonali con citoplasma eosinofilo. È ben capsulato, aggressivo è capta meno radioiodio

INDIFFERENZIATO

• Epidermoide

• Anaplastico 5-10%

L’incidenza è di 25-35/milione di ab. , la mortalità 0,4%

STADIAZIONE

tipo1. Lesione intratiroidea

tipo 2. Carcinoma non aderente alle strutture circostanti ma presentano metastasi ai linfonodi laterocervicali mobili.(si vedono con TAC)

tipo3. Carcinoma con fissazione locale o con linfonodi latero-cervicali fissi in quanto il ca. ha invaso la capsula tiroidea

tipo4. Cancro con metastasi a distanza ( spesso ossee)

PATOGENESI = individui irradiati durante l’infanzia per affezioni banali quali ingrossamento tonsillare o timico, hanno sviluppato un ca. della tiroide dopo un periodo di latenza di 20 anni. In Giappone il 6,7 % degli individui esposti alla bomba atomica ha sviluppato cancri tiroidei.

CARCINOMA PAPILLIFERO 80%

E' il carcinoma tiroideo più comune rappresentato da solo, oltre la metà di tutti i carcinomi tiroidei.

Colpisce F:M 2:3 nella 3°-7° decade.

ANATOMIA PATOLOGICA

I carcinomi papilliferi variano da foci microscopici, rinvenuti accidentalmente nella tiroide o in linfonodi asportati, a noduli che possono raggiungere i 10 cm di diametro. Sono multifocali per diffusione intragh. L’aspetto patognomonico è rappresentato da formazioni papillifere che protrudono da spazi cistici provviste di asse fibrovascolare ; nucleo dentellato. L’epitelio della papilla è normale ; nella parte opposta cell. fortemente anaplastiche . Dentro la papilla si osservano corpi psammomatosi(lamelle calcificate)queste indicano la prersenza di ca. di vecchia data. Si

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usano per diagnosi differenziale con ca. follicolare in quanto le papille del ca. papillifero non bastano perché poco rappresentate

SINTOMATOLOGIA

• Presenza di piccole tumefazioni tiroidee datate da anni

• Nel 10% dei casi la manifestazione iniziale è data da linfoadenomegalia laterocervicale

-raramente si ha un lento accrescimento volumetrico tale da provocare disfonia, disfagia e dispnea.

DIFFUSIONE METASTATICA => per via linfatica ai linfonodi laterocervicali. Solo nel 10% dei casi si ha metastasi per via ematica(polmone e scheletro)

DIAGNOSI

• Scintigrafia: nodulo freddo

• Ecografia: nodulo a struttura solida a contorni irregolari

• Agobiopsia: consente di porre diagnosi di carcinoma capillifero -Rx sistematico dello scheletro: per vedere metastasi ossee -Rx torace: per metastasi ai polmoni

PROGNOSI

• 100% dei pazienti con carcinoma papillifero con invasione minima ha una sopravvivenza da 10 a 20 anni

-nei pazienti con diffusione a distanza (linfonodi) il tasso di sopravvivenza a 10 anni è del 40%

TERAPIA

• Chirurgica tireoidectomia totale o subtotale

• Radioiodio terapia con I 31 + tireosoppressione( abbassamento TSH) con ormoni tiroidei per prevenire ulteriore crescita poiché il ca. capillifero è responsivo agli ormoni tiroidei.

CARCINOMA FOLLICOLARE

Rappresenta il 25% dei tumori tiroidei ha una maggiore malignità del ca. capillifero e si manifesta in età più avanzata

ANATOMIA PATOLOGICA

Macroscopicamente si può presentare come un piccolo e solido nodulo apparentemente capsulato tale da somigliare ad un adenoma follicolare e come una massa francamente invasiva che a

differenza del ca. papillifero può occupare l'intero lobo da dove è partito ed estendersi alle strutture circostanti.

Microscopicamente si individuano forme a grado variabile di differenziazione.

L’esame citologico non può distinguere adenoma follicolare dal ca. follicolare quindi è importante:

-infiltraz. capsula

-aree necrotiche ed emorragiche -microinvasione capsulare e vascolare SINTOMATOLOGIA

• Si presenta come un nodulo duro, talora dolente (a diff. Dell’adenoma)o come un accrescimento nodulare e teso di un lobo tiroideo.

• L'accrescimento della massa è più rapido rispetto al carcinoma papillifero

• L'infiltrazione dei nervi laringei ricorrenti può determinare disfonia

• E' presente sintomatologia compressiva nelle masse di grande dimensioni (dispnea, disfagia) -una frattura patologica o una rachialgia(dolore alla colonna) può costituire la prima manifestazione a distanza di ca. follicolare latente(I segno)

DIFFUSIONE METASTATICA

• La metastasi del carcinoma follicolare avvengono prevalentemente per via ematica prediligendo le parti spugnose dello scheletro dove si accrescono con intensa azione osteolitica.

• Infrequente la diffusione per via ematica ai linfonodi latero-cervicali

-nelle forme più aggressive si ha diffusione per contiguità alla trachea, ai muscoli del collo, ai nervi ricorrenti, alla cute

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