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Sono stati compiuti studi per garantire l’efficacia  di una controversia che deve avvenire all’interno  di una struttura di scopi di interdipendenza.

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Academic year: 2022

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Testo completo

(1)

Interazioni sociali, collaborazioni,  conflitti: stato dell’arte e problemi 

aperti

(Felice Carugati)

(2)

Introduzione

Studi su come l’interazione fra partner influenzi le prestazioni  di un compito sono stati affrontati da molti autori.

CATTANEO argomenta 2 temi: 

Le menti associate 

La relazione tra tesi e antitesi.

Egli influenzò il pensiero di Triplett, Maller, Thorndike.

LEWIN riflette riguardo a:

Atmosfere di gruppo

L’importanza del contesto

Ruolo adulti (area di sviluppo prossimale)

Acquisizione dell’abilità democratica

(3)

1. Verso un’ingegneria educativa

Alla morte di Lewin sono stati avanzati 3 filoni di ricerca:

PRIMO FILONE ha affrontato temi riguardanti le  prestazioni dei gruppi (in rapporto alla struttura, alle  comunicazioni, alla formazione, al mantenimento e al  cambiamento delle norme di gruppo, allo status dei  membri e alle caratteristiche della leadership). 

I risultati hanno mostrato la differenza tra compiti  eseguiti alla presenza di un altro e compiti eseguiti 

attraverso un’interdipendenza dei partner (facilitazione  sociale e assopimento sociale di Zajonc)

(4)

• SECONDO FILONE ha affrontato temi riguardanti  le forme di apprendimento cooperativo e i problemi  nati dall’uso di queste all’interno della classe. 

DEUTSCH descrive gli scopi come competitivi,  cooperativi, individualistici. 

Riguardo agli effetti di questi scopi, i livelli di abilità  scolastiche e le relazioni fra gli alunni, sono state 

portate avanti da due protagonisti:      

SLAVIN sostiene che i risultati scolastici migliori  sono legati alle ricompense attribuite al termine  delle attività; 

I JOHNSON sostengono che avere scopi comuni  produce interazioni positive che favoriscono 

risultati scolastici migliori.

(5)

• TERZO FILONE ha affrontato temi riguardanti i 

conflitti che nascono nel corso della vita quotidiana  delle classi. 

I JOHNSON hanno considerato tali situazioni come  positive, in quanto in grado di attivare 

l’apprendimento, stimolare la creatività, le abilità di  problem solving e le relazioni amichevoli; come 

negative se attivano risentimenti, aggressività e  invidia. Più nel dettaglio vengono distinte  4 

dinamiche: controversie, dibattiti, compromessi e discussioni. 

L’efficacia è massima quando si ha una combinazione  tra elementi di cooperazione e competizione di idee,  punti di vista, soluzioni e spiegazioni divergenti.

(6)

Sono stati compiuti studi per garantire l’efficacia  di una controversia che deve avvenire all’interno  di una struttura di scopi di interdipendenza.

Inoltre il compito deve essere comunicato e  compreso. 

Si richiede sostegno emotivo, capacità di  decentrazione cognitiva e di sentimenti e  condotte empatiche. 

Non è una competizione (‘‘Io vinco tu perdi’’).

Si tiene conto dell’eterogeneità inziale degli 

alunni.

(7)

BENNETT (terzo filone) si sofferma sullo studio degli  scambi verbali nelle attività di gruppo per risolvere il  problema dell’impiego del tempo scolastico. 

Emergono scarsi risultati dato che gli alunni lavorano  in gruppo ma non come un gruppo e gli insegnanti  parlano poco.

Egli distingue in base ai livelli iniziali di abilità 3  gruppi: 

• Omogenei

• Eterogenei

• Misti

Lo scopo è analizzare la relazione tra comprensione  delle decisioni e spiegazioni elaborate. 

(8)

Il lavoro di gruppo “ideale”

Studio di BENNETT

Campione considerato: Studenti di 1° e 2° Elementare  Durata: 6 settimane

Caratteristiche gruppo: Poco numeroso ed eterogeneo, caratterizzato  da membri con capacità cognitive e provenienza socio‐culturale  diverse

Compito: Si realizza in 3 fasi:

F. INDIVIDUALE ogni membro produce risultati intermedi  adempiendo al sotto‐compito affidatogli;

F. COMUNE terminato il lavoro individuale lo si condivide con gli  altri;

RIELABORAZIONE COLLETTIVA momento di discussione, confronto e  difesa dei propri punti di vista.

Ruolo dell’insegnante: Interviene solo quando tutti i tentativi per  risolvere eventuali disaccordi sono stati compiuti internamente al  gruppo senza successo.

(9)

I vantaggi della cooperazione e la 

confutazione dei pregiudizi degli insegnanti

Idea degli insegnanti sui  lavori di gruppo

Mezzo che non permette:

Individuazione di problemi,  difficoltà o errori

Valutazione oggettiva

Apprendimento sufficiente  per alunni migliori

La realtà

Su testimonianza degli stessi  insegnanti:

“Gli alunni sono stati in grado  di utilizzarsi a vicenda in modo  positivo e di aiutarsi 

reciprocamente”

•Coinvolgimento di tutti

Ottimizzazione del tempo  dell’insegnante

Aumento della quantità e della  qualità delle discussioni

•Socializzazione 

Valorizzazione della diversità

(10)

2.Il contributo delle ricerche sperimentali

Ricerche sull’efficacia delle interazioni fra pari sulle produzioni cognitive  dal punto di vista sperimentale

Teoria dell’elaborazione del conflitto

Individua diverse condizioni per la realizzazione di una dinamica conflittuale

Interazione fra almeno due partner che devono affrontare un  compito per il quale hanno soluzioni iniziali diverse

Questione epistemica, cioè trovare la 

risposta corretta Questione relazionale, cioè mostrare la  propria competenza

Situazione di non minaccia Situazione di minaccia

Attenzione sul compito I partner cercano di mostrare di essere  competenti

(11)

2.1 Informazioni identiche o  complementari?

Se un compito ha un’unica soluzione Complementarietà tra i partner 

Benefici

Considerare gli altri  come fonti di  informazione

Ridurre la  competizione

(12)

2.2 Scopi di prestazione escopi di  apprendimento

Obiettivi di apprendimento

Acquisire conoscenze e  sviluppare competenze 

(compito)

Obiettivi di approccio   Obiettivi di evitamento

Obiettivi di prestazione

Dimostrare maggiori competenze  nei confronti degli altri e agli altri 

(io)

Obiettivi di  approccio

Compito non troppo  difficile

Obiettivi di  evitamento

Compito troppo  difficile

(13)

Conclusioni

Meritocrazia = Principio di giustizia che postula che  a scuola ognuno debba essere ricompensato o 

valorizzato in funzione dei proprio meriti.

È legittimo offrire attività maggiormente stimolanti  a coloro che imparano più in fretta?

Se gli obiettivi della meritocrazia sono quelli di  promuovere l’eccellenza, allora bisogna 

abbandonare l’uso della meritocrazia se ridotta a  competizione tra gli individui.

(14)

Lavoro di gruppo svolto da  Teachers in work:

• Baldinellli Federica

• Bramucci Benedetta

• Bugossi Elisa 

• Giorgetti Michela

• Mogini Elisa

• Romiti Martina

23, Aprile 2012

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