D I E T I
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA ELETTRICA E DELLE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE
Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
C ENNI ALLA TEORIA DEI GRAFI
Ciro Visone
Definizioni ed applicazioni alla teoria dei circuiti
Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
Origini storiche della Teoria dei Grafi
A B
C
D e 1
e 2
e 3
e 4
e 5
e 6
e 7
Problema: E’ possibile raggiungere tutte le parti della città attraversando tutti i ponti una sola volta?
Tale percorso lo chiameremo Euleriano
Eulero trasforma la mappa in una struttura schematica che contiene tutte le proprietà di connessione tra le parti della terraferma e i ponti che le collegano: il GRAFO
A B
C
D e 1
e 2
e 3
e 4
e 5
e 6
e 7
I Ponti di Konisberg…
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Ciro Visone — Teoria dei Grafi
Origini storiche della Teoria dei Grafi
A B
C
D e 1
e 2
e 3
e 4
e 5
e 6
e 7
Eulero conclude che il problema dei ponti di Konisberg non ammette soluzione!
Dato un GRAFO, è possibile individuare un percorso euleriano se e solo se il numero di vertici del grafo con ordine dispari non è superiore a due
Gli elementi A, B, C, D si definiscono VERTICI gli elementi e1, e2, … si definiscono LATI.
Il numero di lati che incidono in un vertice si definisce GRADO o ORDINE del vertice.
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Ciro Visone — Teoria dei Grafi
A B
C
D e 1
e 2
e 3
e 4
e 5
e 6
e 7
Un grafo è una struttura costituita da un insieme di vertici V, un insieme di lati E e da una relazione che esprime le connessioni tra di essi.
Definizione di GRAFO
Ben al di là dei destini delle passeggiate degli abitanti della cittadina tedesca, Eulero ci ha consegnato una teoria matematica che oggi trova largo uso in una gran quantità di applicazioni della fisica e dell’ingegneria.
Per esempio nella TEORIA DEI CIRCUITI ELETTRICI.
G = {V, E, ψ}
V = Insieme dei vertici, o nodi E = Insieme dei lati
= Relazione di incidenza
ψ
Esempio:
V = {A, B, C, D}
E = {e 1 , e 2 , . . . , e 7 }
ψ(e
1) = AB ψ(e
2) = AC ψ(e
3) = AB ψ(e
4) = AC ψ(e
5) = AD ψ(e
6) = BD ψ(e
7) = CD
ψ : e ∈ E → V a V b ∈ V × V
Esempi e definizioni
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Ciro Visone — Teoria dei Grafi
Esempi e definizioni: Grafo e Sottografo
A B
C
D e 1
e 2
e 3
e 4
e 5
e 6
e 7
GRAFO
SOTTOGRAFO
G = {V, E, ψ}
H = {V′ , E′ , ψ}
V ≠ V′ ; E ≠ E′
V′ ⊆ V; E′ ⊆ E; ψ′ : E′ → V′ × V′
SOTTOGRAFO PROPRIO
ψ : e ∈ E → V a V b ∈ V × V
sottografo
sottografo proprio
sottografo proprio
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Esempi e definizioni: Grafo Completo
GRAFO
GRAFO COMPLETO
G = {V, E, ψ}
∀V 1 , V 2 ∈ V(G), ∃e ∈ E(V) : ψ(e) = V 1 V 2 ψ : e ∈ E → V a V b ∈ V × V
Quadrilatero completo:
K
4Pentalatero completo:
K
5Per ogni coppia di nodi del grafo esiste un lato che li collega, o, più formalmente:
Trilatero completo:
K
3Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
Esempi e definizioni: Grafo Bipartito
GRAFO BIPARTITO
G = {V, E, ψ}
Ogni lato del grafo unisce vertici appartenenti a partizioni X e Y diverse
V = X ∪ Y
∀e ∈ E, ψ(e) = ab ⇔ a ∈ X, b ∈ Y
GRAFO
G = {V, E, ψ}
ψ : e ∈ E → V a V b ∈ V × V
X
Y
X
Y
Grafo Bipartito Grafo Bipartito Completo
K
42Se risulta anche che:
∀a ∈ X, b ∈ Y ∃e ∈ E : ψ(e) = ab
allora il Grafo Bipartito si dice completoOgni coppia di nodi di due partizioni diverse è collegata da un lato!
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Ciro Visone — Teoria dei Grafi
Esempi e definizioni: Grado di connessione
GRAFO CONNESSO
Se il grafo è costituito da un’unica partizione, cioè , allora il grafo si dice CONNESSO.
ω = 1
V = ∪ V k , k = 1,..,ω
Se ∀e ∈ E, ψ(e) = ab ⇔ a, b ∈ V k
GRAFO
G = {V, E, ψ}
ψ : e ∈ E → V a V b ∈ V × V
Grafo non connesso:
ω = 3
risulta G = ∪ k G(V k )
Il Grafo è quindi PARTIZIONATO in partiω
X
Y Z
Grafo connesso:
ω = 1 PARTIZIONI DI UN GRAFO
Dato il grafo G, si considerino gli insiemi di nodi tali che:
V
1, . . . . , V
ωFondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
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Esempi e definizioni: Matrice di Incidenza
Matrice di incidenza
3 where the symbol hi means the average over the can-
tilever’s length, while
⌘ = µ
0abN
2
41 +
µz
µ0
1 1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ (1
d) 3
5 , (9)
⇠ = a⇣
zzn 1
d1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ . (10)
where n is N/L. By using eqns. (4) and (8), the following expression for the average flux can be written:
h'i (t) = ⌘ (hH
bi + ni(t)) ⇠ L
I hm
0i (t)
2
2
h 1 + 2 x
0i . (11) Finally, the circuit’s equation ' = Ri, in AC steady ˙ state condition, easily reads:
I = ˆ j!⇠
R + j!n⌘
L
I M ˆ
02
2
h 1 + 2 x
0i
, (12)
having assumed the bias field H
bas constant in time, while ˆ I and ˆ M
0represent the phasors of the sinusoidal current i(t) and bending moment hm
0i (t). It is easy to get that when a fully symmetric layout is concerned (the neutral axis lies exactly in the middle of the magneto- elastic layer, i.e. x
0= /2), no currents is induced and hence no output power is expected.
I. CHECK!!!
• aggiungere ipotesi di lavoro;
• controllare formule;
• scomporre formula potenza in modulo e fase e rap- presentare graficamente in funzione di R e !, al variare del parametro x
0;
• trovare relazione tra il momento flettente e la frec- cia, al fine di poter stimare tale grandezza e poter effettuare confronto misure/simulazioni (Damiano, ci pensi tu?)
2 6 4
a
11a
12. . . a
1na
21a
22. . . a
2n. . . . a
n1a
n2. . . a
nn3 7 5
a
ij=
8 >
<
> :
1 se e
jincide una volta nel vertice n
i, 0 se e
jnon incide nel vertice n
i, 2 se e
jincide due volte nel vertice n
i1
2
3 4
e1 e2 e3
e4
e5
e6
e7
3 where the symbol hi means the average over the can-
tilever’s length, while
⌘ = µ
0abN
2
41 +
µz
µ0
1 1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ (1
d) 3
5 , (9)
⇠ = a⇣
zzn 1
d1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ . (10)
where n is N/L. By using eqns. (4) and (8), the following expression for the average flux can be written:
h'i (t) = ⌘ (hH
bi + ni(t)) ⇠ L
I hm
0i (t)
2
2
h 1 + 2 x
0i . (11) Finally, the circuit’s equation ' = Ri, in AC steady ˙ state condition, easily reads:
I = ˆ j!⇠
R + j!n⌘
L
I M ˆ
02
2
h 1 + 2 x
0i
, (12)
having assumed the bias field H
bas constant in time, while ˆ I and ˆ M
0represent the phasors of the sinusoidal current i(t) and bending moment hm
0i (t). It is easy to get that when a fully symmetric layout is concerned (the neutral axis lies exactly in the middle of the magneto- elastic layer, i.e. x
0= /2), no currents is induced and hence no output power is expected.
I. CHECK!!!
• aggiungere ipotesi di lavoro;
• controllare formule;
• scomporre formula potenza in modulo e fase e rap- presentare graficamente in funzione di R e !, al variare del parametro x
0;
• trovare relazione tra il momento flettente e la frec- cia, al fine di poter stimare tale grandezza e poter effettuare confronto misure/simulazioni (Damiano, ci pensi tu?)
2 6 4
a
11a
12. . . a
1na
21a
22. . . a
2n. . . . a
n1a
n2. . . a
nn3 7 5
A =
2 6 4
1 0 0 0 1 1 0 1 1 1 2 0 0 0 0 1 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1 1
3 7 5
a
ij=
8 >
<
> :
1 se e
jincide una volta nel vertice n
i, 0 se e
jnon incide nel vertice n
i, 2 se e
jincide due volte nel vertice n
iLa somma degli elementi di ciascuna colonna è uguale a 2
La matrice di incidenza rappresenta in maniera sintetica la relazione di incidenza del grafo e contiene tutte le informazioni relative all’incidenza di un lato in un nodo.
Nella teoria dei circuiti avremo bisogno non solo di descrivere l’incidenza LATO-VERTICE ma anche se il lato è ENTRANTE o USCENTE dal NODO o vertice.
Tale richiesta può essere soddisfatta semplicemente orientando i lati del grafo, come vedremo più avanti.
Grado di un vertice: Numero di lati che incidono su quel nodo.
E’ facile verificare che il grado di un vertice è la somma degli elementi di una riga:
∑
ka
ik= d(V
i)
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Ciro Visone — Teoria dei Grafi
Esempi e definizioni: Matrice di Incidenza
Matrice di incidenza
3 where the symbol hi means the average over the can-
tilever’s length, while
⌘ = µ
0abN
2
41 +
µz
µ0
1 1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ (1
d) 3
5 , (9)
⇠ = a⇣
zzn 1
d1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ . (10)
where n is N/L. By using eqns. (4) and (8), the following expression for the average flux can be written:
h'i (t) = ⌘ (hH
bi + ni(t)) ⇠ L
I hm
0i (t)
2
2
h 1 + 2 x
0i . (11) Finally, the circuit’s equation ' = Ri, in AC steady ˙ state condition, easily reads:
I = ˆ j!⇠
R + j!n⌘
L
I M ˆ
02
2
h 1 + 2 x
0i
, (12)
having assumed the bias field H
bas constant in time, while ˆ I and ˆ M
0represent the phasors of the sinusoidal current i(t) and bending moment hm
0i (t). It is easy to get that when a fully symmetric layout is concerned (the neutral axis lies exactly in the middle of the magneto- elastic layer, i.e. x
0= /2), no currents is induced and hence no output power is expected.
I. CHECK!!!
• aggiungere ipotesi di lavoro;
• controllare formule;
• scomporre formula potenza in modulo e fase e rap- presentare graficamente in funzione di R e !, al variare del parametro x
0;
• trovare relazione tra il momento flettente e la frec- cia, al fine di poter stimare tale grandezza e poter effettuare confronto misure/simulazioni (Damiano, ci pensi tu?)
2 6 4
a
11a
12. . . a
1na
21a
22. . . a
2n. . . . a
n1a
n2. . . a
nn3 7 5
a
ij=
8 >
<
> :
1 se e
jincide una volta nel vertice n
i, 0 se e
jnon incide nel vertice n
i, 2 se e
jincide due volte nel vertice n
i1
2
3 4
e1 e2 e3
e4
e5
e6
e7
3 where the symbol hi means the average over the can-
tilever’s length, while
⌘ = µ
0abN
2
41 +
µz
µ0
1 1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ (1
d) 3
5 , (9)
⇠ = a⇣
zzn 1
d1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ . (10)
where n is N/L. By using eqns. (4) and (8), the following expression for the average flux can be written:
h'i (t) = ⌘ (hH
bi + ni(t)) ⇠ L
I hm
0i (t)
2
2
h 1 + 2 x
0i . (11) Finally, the circuit’s equation ' = Ri, in AC steady ˙ state condition, easily reads:
I = ˆ j!⇠
R + j!n⌘
L
I M ˆ
02
2
h 1 + 2 x
0i
, (12)
having assumed the bias field H
bas constant in time, while ˆ I and ˆ M
0represent the phasors of the sinusoidal current i(t) and bending moment hm
0i (t). It is easy to get that when a fully symmetric layout is concerned (the neutral axis lies exactly in the middle of the magneto- elastic layer, i.e. x
0= /2), no currents is induced and hence no output power is expected.
I. CHECK!!!
• aggiungere ipotesi di lavoro;
• controllare formule;
• scomporre formula potenza in modulo e fase e rap- presentare graficamente in funzione di R e !, al variare del parametro x
0;
• trovare relazione tra il momento flettente e la frec- cia, al fine di poter stimare tale grandezza e poter effettuare confronto misure/simulazioni (Damiano, ci pensi tu?)
2 6 4
a
11a
12. . . a
1na
21a
22. . . a
2n. . . . a
n1a
n2. . . a
nn3 7 5
A =
2 6 4
1 0 0 0 1 1 0 1 1 1 2 0 0 0 0 1 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1 1
3 7 5
a
ij=
8 >
<
> :
1 se e
jincide una volta nel vertice n
i, 0 se e
jnon incide nel vertice n
i, 2 se e
jincide due volte nel vertice n
iLa somma degli elementi di ciascuna colonna è uguale a 2
3 where the symbol hi means the average over the can-
tilever’s length, while
⌘ = µ 0 abN
2
41 +
µ z
µ 0 1 1 + d ⇣
µ z
µ 0 1 ⌘ (1 d )
3
5 , (9)
⇠ = a⇣ zz n 1 d 1 + d ⇣
µ z
µ 0 1 ⌘ . (10)
where n is N/L. By using eqns. (4) and (8), the following expression for the average flux can be written:
h'i (t) = ⌘ (hH b i + ni(t)) ⇠ L
I hm 0 i (t)
2
2
h 1 + 2 x 0 i .
(11) Finally, the circuit’s equation ' = Ri, in AC steady ˙ state condition, easily reads:
I = ˆ j!⇠
R + j!n⌘
L
I M ˆ 0
2
2
h 1 + 2 x 0 i
, (12)
having assumed the bias field H b as constant in time, while ˆ I and ˆ M 0 represent the phasors of the sinusoidal current i(t) and bending moment hm 0 i (t). It is easy to get that when a fully symmetric layout is concerned (the neutral axis lies exactly in the middle of the magneto- elastic layer, i.e. x 0 = /2), no currents is induced and hence no output power is expected.
I. CHECK!!!
• aggiungere ipotesi di lavoro;
• controllare formule;
• scomporre formula potenza in modulo e fase e rap- presentare graficamente in funzione di R e !, al variare del parametro x 0 ;
• trovare relazione tra il momento flettente e la frec- cia, al fine di poter stimare tale grandezza e poter effettuare confronto misure/simulazioni (Damiano, ci pensi tu?)
A =?
2 6 4
a 11 a 12 . . . a 1n a 21 a 22 . . . a 2n . . . . a n1 a n2 . . . a nn
3 7 5
A =
2 6 4
1 0 0 0 1 1 0 1 1 1 2 0 0 0 0 1 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1 1
3 7 5
a ij =
8 >
<
> :
1 se e j incide una volta nel vertice n i , 0 se e j non incide nel vertice n i , 2 se e j incide due volte nel vertice n i
1
2
3
4
e1
e2
e3
e4
e5
e6
e7
e8
Trovare la matrice di incidenza del Grafo in figura.
ESERCIZIO
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Esempi e definizioni: Grafo Planare
Grafo Planare
Grafo non Planare Un grafo è planare se può svilupparsi con qualunque deformazione
continua su un piano senza che i lati si intreccino.
Nell’esempio sopra il grafo è PLANARE, mentre quello in basso, se sviluppato in un piano, richiede comunque che il lato che connette i nodi A e B “incroci” necessariamente un lato del grafo.
ESERCIZIO
Un quadrilatero completo è planare?
Un pentagono completo è planare?
A A
B B
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Esempi e definizioni: WALK, TRAIL e PATH
Cammino o WALK : sequenza di vertici e lati che unisce il vertice al vertice
V
0V
k1
2
3 4
e1 e2 e3
e4
e5
e6
e7
V
0e
1V
1e
2V
2. . . e
kV
kTracciato o TRAIL: cammino senza ripetizioni di lati nella sequenza
Percorso o PATH : tracciato senza ripetizioni di vertici nella sequenza
CICLO O MAGLIA: E’ un tracciato senza ripetizioni di nodi interni. L’unica ripetizione di nodi ammessa è
V
0≡ V
k1e
12e
33e
74e
61
1e
12e
33e
3WALK 2e
23e
74
1e
12e TRAIL
33e
22
4e PATH
61e
53e
22
Lato percorso due volte
E’ una maglia!
Proprietà: Il grado di ogni nodo di una maglia è 2
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Ciro Visone — Teoria dei Grafi
Esempi di tagli:
T
1= e
1, e
2, e
3T
2= e
1, e
5, e
71
2
3 4
e1 e2 e3
e4
e5
e6
e7
T AGLIO
TAGLIO: Insieme MINIMO di lati che asportati dal grafo ne aumenta l’ordine di connessione. In simboli:
T = {e
1, e
2, . . . , e
r} ⊆ E
G = {V, E, ψ}
GRAFOTAGLIO SE E SOLO SE
G* = {V, E − T, ψ}
TALE CHEω(G*) > ω(G)
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T
⇤= {T e
s} with s = 1, .., r
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T = ˆ {T e
s} with s = 1, .., r
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T = ˆ {T e
s} with s = 1, .., r G = ˆ n
V, E T , ˆ o
Se, invece,
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T = ˆ {T e
s} with s = 1, .., r G = ˆ n
V, E T , ˆ o
!( ˆ G) = !(G)
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T AGLIO
1
2
3 4
e1 e2 e3
e4
e5
e6
e7
taglio
1
2
3 4
e1 e2 e3
e4
e5
e6
e7
non è un taglio
TAGLIO: Insieme MINIMO di lati che asportati dal grafo ne aumenta l’ordine di connessione. In simboli:
T = {e
1, e
2, . . . , e
r} ⊆ E
G = {V, E, ψ}
GRAFOTAGLIO SE E SOLO SE
G* = {V, E − T, ψ}
TALE CHEω(G*) > ω(G)
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T
⇤= {T e
s} with s = 1, .., r
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T = ˆ {T e
s} with s = 1, .., r
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T = ˆ {T e
s} with s = 1, .., r G = ˆ n
V, E T , ˆ o
Se, invece,
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T = ˆ {T e
s} with s = 1, .., r G = ˆ n
V, E T , ˆ o
!( ˆ G) = !(G)
Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
CO -A LBERO
Se è un GRAFO e
un suo albero
G = {V, E, ψ}
è un co-albero𝒜 E − L
(lati neri…)
A LBERO
𝒜 = {V, L, ψ}
GRAFO CONNESSO ALBERO: Grafo di cui ogni lato è un TAGLIO.𝒜* = {V, L − e
k, ψ} : ω(𝒜*) > ω(𝒜) 𝒜 è un albero ⇕
∀e
k∈ L
(solo lati rossi…)
Albero
Path
Un albero non è necessariamente un path!
Dato un Grafo,
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T = ˆ {T e
s} with s = 1, .., r G = ˆ n
V, E T , ˆ o
!( ˆ G) = !(G) G(V, E, )
Un albero di un grafo è un sottografo
BRIEF ARTICLE 7
i(t) = J · nS R =
Z
⌘
ds
⌘S V = Ri
(E + E
⇤) = J E + E
⇤= 0 v
0=
Z
ext
E · tds =
Z
int
E · t
0ds =
Z
int
E
m· t
0ds =
Z
int
E
m· tds ⌘ "
v =
Z
int
E · t
0ds =
I
int
E
m· tds
Z
int
1 J · tds Z
int
1 J · tds =
Z
int
1
S (J · tS)ds = Ri(t) v = " Ri
T = ˆ {T e
s} with s = 1, .., r G = ˆ n
V, E T , ˆ o
!( ˆ G) = !(G) G(V, E, ) A (V, L, )
di cui ogni lato è un TAGLIO.
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G RAFI O RIENTATI E M ATRICI T OPOLOGICHE
Circuito: Su tutti i bipoli è stata assunta la convenzione dell’utilizzatore.
Assumendo pertanto il riferimento delle correnti, il riferimento per le tensioni è implicitamente assegnato!
Al circuito fisico associamo quindi un GRAFO ORIENTATO
1 2 3
4
e1 e2 e3
e4
e5
e6 e7
5
Per un GRAFO ORIENTATO la matrice di incidenza si definisce come segue:
BRIEF ARTICLE
THE AUTHOR
2 A =?
6 6 4
a
11a
12. . . a
1na
21a
22. . . a
2n. . . . a
n1a
n2. . . a
nn3 7 7 5
A = 2 6 6 6 6 4
1 0 0 0 0 1 0
0 1 0 0 0 0 1
0 0 1 0 0 1 1
1 1 0 1 1 0 0
0 0 1 1 1 0 0
3 7 7 7 7 5
a
ij=
8 >
<
> :
1 se e
jENTRA nel vertice n
i, 0 se e
jNON INCIDE nel vertice n
i, + 1 se e
jESCE dal vertice n
i1
MATRICE DI INCIDENZA +
-
Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
G RAFI O RIENTATI E M ATRICI T OPOLOGICHE
Al circuito fisico associamo quindi un GRAFO ORIENTATO
1 2 3
4
e1 e2 e3
e4
e5
e6 e7
5
3 where the symbol hi means the average over the can-
tilever’s length, while
⌘ = µ
0abN
2
41 +
µz
µ0
1
1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ (1
d) 3
5 , (9)
⇠ = a⇣
zzn 1
d1 +
d⇣
µz
µ0
1 ⌘ . (10)
where n is N/L. By using eqns. (4) and (8), the following expression for the average flux can be written:
h'i (t) = ⌘ (hH
bi + ni(t)) ⇠ L
I hm
0i (t)
2
2
h 1 + 2 x
0i . (11)
Finally, the circuit’s equation ' = Ri, in AC steady ˙ state condition, easily reads:
I = ˆ j!⇠
R + j!n⌘
L
I M ˆ
02
2
h 1 + 2 x
0i
, (12)
having assumed the bias field H
bas constant in time, while ˆ I and ˆ M
0represent the phasors of the sinusoidal current i(t) and bending moment hm
0i (t). It is easy to get that when a fully symmetric layout is concerned (the neutral axis lies exactly in the middle of the magneto- elastic layer, i.e. x
0= /2), no currents is induced and hence no output power is expected.
I. CHECK!!!
• aggiungere ipotesi di lavoro;
• controllare formule;
• scomporre formula potenza in modulo e fase e rap- presentare graficamente in funzione di R e !, al variare del parametro x
0;
• trovare relazione tra il momento flettente e la frec- cia, al fine di poter stimare tale grandezza e poter effettuare confronto misure/simulazioni (Damiano, ci pensi tu?)
A =?
2 6 4
a
11a
12. . . a
1na
21a
22. . . a
2n. . . . a
n1a
n2. . . a
nn3 7 5
A =
2 6 6 6 4
1 0 0 0 0 1 0
0 1 0 0 0 0 1
0 0 1 0 0 1 1
1 1 0 1 1 0 0
0 0 1 1 1 0 0
3 7 7 7 5
a
ij=
8 >
<
> :
1 se e
jENTRA nel vertice n
i, 0 se e
jNON INCIDE nel vertice n
i, 2 se e
jESCE dal vertice n
iProprietà: La somma delle righe di una matrice di incidenza in un grafo orientato è ZERO!
Le righe della matrice di incidenza non sono INDIPENDENTI!
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G RAFI O RIENTATI E M ATRICI T OPOLOGICHE
Circuito: Su tutti i bipoli è stata assunta la convenzione dell’utilizzatore.
A lato sono rappresentate alcune delle maglie orientate del grafo.
MATRICE DI MAGLIA
1 2 3
4
e1 e2 e3
e4
e5
e6 e7
5
m
1m
2m
3m
4m
5BRIEF ARTICLE
THE AUTHOR
2 A =?
6 6 4
a
11a
12. . . a
1na
21a
22. . . a
2n. . . . a
n1a
n2. . . a
nn3 7 7 5
A =
2 6 6 6 6 4
1 0 0 0 0 1 0
0 1 0 0 0 0 1
0 0 1 0 0 1 1
1 1 0 1 1 0 0
0 0 1 1 1 0 0
3 7 7 7 7 5
b
ij=
8 >
<
> :
1 se e
j2 m
i– versi discordi
0 se e
j62 m
i+ 1 se e
j2 m
i– versi concordi
1
Anello
Ogni maglia di un GRAFO PLANARE che non contiene maglie al suo interno si definisce ANELLO
Nel grafo in figura
m
1, m
2, m
3 sono degli anelliFondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
G RAFI O RIENTATI E M ATRICI T OPOLOGICHE
Circuito: Su tutti i bipoli è stata assunta la convenzione dell’utilizzatore.
A lato sono rappresentate alcune delle maglie orientate del grafo.
ALCUNE MAGLIE SONO UNIONE DI ALTRE
m 1 = e 1 ∪ e 2 ∪ e 6 m 2 = e 2 ∪ e 3 ∪ e 7 m 4 = m 1 ∪ m 2
I lati comuni si elidono!!!
E’ possibile individuare un insieme di maglie da cui costruire per unione tutte le altre del grafo.
Tali maglie si chiamano MAGLIE FONDAMENTALI
1 2 3
4
e1 e2 e3
e4
e5
e6 e7
5
m
1m
2m
3m
4m
5Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
M AGLIE F ONDAMENTALI DI UN G RAFO
MAGLIA FONDAMENTALE
BRIEF ARTICLE
THE AUTHOR
2 A =?
6 6 4
a
11a
12. . . a
1na
21a
22. . . a
2n. . . . a
n1a
n2. . . a
nn3 7 7 5
A =
2 6 6 6 6 4
1 0 0 0 0 1 0
0 1 0 0 0 0 1
0 0 1 0 0 1 1
1 1 0 1 1 0 0
0 0 1 1 1 0 0
3 7 7 7 7 5
b
ij=
8 >
<
> :
1 se e
j2 m
i– versi discordi
0 se e
j62 m
i+ 1 se e
j2 m
i– versi concordi
1
ALBERO Aggiungendo all’albero un lato di co-albero viene chiusa
una maglia, che si definisce MAGLIA FONDAMENTALE.
Il Numero di maglie fondamentali è pari al numero di lati di co-albero
l − (n − 1)
La definizione degli elementi della matrice NON CAMBIA!
Ogni altra maglia è ottenibile come unione di maglie fondamentali
m
1m
2m
4m
3m
5m
2e1
e2
e3
e4
e5
e6 e7
m
1m
2m
3m
4= m
1∪ m
2m
5= m
2∪ m
3m
6= m
1∪ m
2∪ m
3m
6Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
T AGLI F ONDAMENTALI DI UN G RAFO
MATRICE DI TAGLIO FONDAMENTALE
Si può mostrare che per ogni lato di albero è possibile costruire un taglio che lo contenga.
Esso viene definito come TAGLIO FONDAMENTALE.
Il Numero di tagli fondamentali è pari al numero di lati di albero:
(n − 1)
BRIEF ARTICLE
THE AUTHOR
2 A =?
6 6 4
a
11a
12. . . a
1na
21a
22. . . a
2n. . . . a
n1a
n2. . . a
nn3 7 7 5
A =
2 6 6 6 6 4
1 0 0 0 0 1 0
0 1 0 0 0 0 1
0 0 1 0 0 1 1
1 1 0 1 1 0 0
0 0 1 1 1 0 0
3 7 7 7 7 5
⌧
ij=
8 >
<
> :
1 se e
jentra in S
i0 se e
jnon incide in S
i+ 1 se e
jesce da S
i1
𝒯
1𝒯
2𝒯
31 2
3 4
e
1e
2e
3e
4e
5e
6𝒯
1𝒯
21 0 0 0 0 1 0 1 0 -1 1 1
𝒯
30 0 -1 1 -1 0
-1 1 0 -1 1 0 1
0 0 -1 1 -1 0 2 1 0 0 0 0 1 3
Nel grafo si può vedere c h e a l c u n i t a g l i coincidono con i lati che incidono in un nodo, mentre ad esempio il taglio si ottiene come unione dei lati dei nodi 1 e 3.
In altri termini, le righe della Matrice di Taglio s o n o c o m b i n a z i o n i lineari delle righe di .
𝒯
2A
rLe righe della matrice di taglio fondamentale sono INDIPENDENTI.
Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
E QUIVALENZA TRA LE EQUAZIONI AI NODI E LE EQUAZIONI AGLI INSIEMI DI TAGLIO
Se consideriamo un insieme di taglio esso divide il grafo in due parti disgiunte.
e sono i due sottografi disgiunti e il primo contiene i primi m nodi. Essi corrispondono a m righe della matrice. Sommando tali righe, solo gli elementi che corrispondono ai lati dell’insieme di taglio non si elidono (gli altri lati appartengono a ).
8 THE AUTHOR
v = d
dt = µ
0N
2⇡a
2h
di dt T
k8 THE AUTHOR
v = d
dt = µ 0 N 2 ⇡a 2 h
di dt T k
8 THE AUTHOR
v = d
dt = µ 0 N 2 ⇡a 2 h
di dt T k
G 1
8 THE AUTHOR
v = d
dt = µ
0N
2⇡a
2h
di dt T
kG
2m nodi
n-m nodi
8 THE AUTHOR
v = d
dt = µ
0N
2⇡a
2h
di dt T
kG
18 THE AUTHOR
v = d
dt = µ 0 N 2 ⇡a 2 h
di dt T k
G 2
i
ri
si
p8 THE AUTHOR
v = d
dt = µ
0N
2⇡a
2h
di dt T
kG
2X
mk=1
a
kji
j⌘ i
r+ i
si
p= 0
8 THE AUTHOR
v = d
dt = µ
0N
2⇡a
2h
di dt T
kG
1In conclusione ogni LK agli insiemi di taglio si ottiene da una c.l. di equazioni ai nodi. Vale anche il viceversa.
Le righe della matrice di taglio sono c.l. della matrice di incidenza ridotta e viceversa.
Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
F ORMA SINTETICA DELLE EQUAZIONI DI K IRCHHOFF
Le equazioni di Kirchhoff alle correnti possono scriversi come segue:
𝒜 i = 0
Dal momento che la matrice non ha rango pieno, è possibile considerare la matrice di incidenza ridotta, ottenuta eliminando una riga della matrice di incidenza.
𝒜
𝒜 r i = 0
Ma la matrice
𝒜
r ha rango pieno?Le righe di sono combinazioni lineari di ;
Ogni riga di ha un elemento diverso da zero non condiviso con le altre righe, cioè le righe di sono LINEARMENTE INDIPENDENTI;
Pertanto anche la matrice ha rango pieno.
𝒯 𝒜
r𝒯 𝒯
𝒜
r𝒯i = 0
Legge di Kirchhoff alle correnti - LKC
Rappresenta equazioni alle correnti linearmente indipendenti.
n − 1
Possiamo concludere che il numero massimo di LKC L.I. è
n − 1
Possiamo formulare quindi, come usuale, le LKC attraverso la matrice di incidenza ridotta.
In altri termini, per formulare le LKC basterà scrivere le equazioni alle correnti per
n − 1
nodi della rete.Fondamenti di Circuiti Elettrici Ingegneria Informatica e Automatica
Ciro Visone — Teoria dei Grafi
F ORMA SINTETICA DELLE EQUAZIONI DI K IRCHHOFF
Le equazioni di Kirchhoff alle tensioni possono scriversi come segue:
ℬ v = 0
Con intendiamo la MATRICE DI MAGLIA FONDAMENTALE.
ℬ
Ma la matrice ha rango pieno?
ℬ
Ogni riga di ha un elemento diverso da zero non condiviso con le altre righe, perché corrisponde al lato di co-albero che ha in esclusiva;
Quindi le righe di sono LINEARMENTE INDIPENDENTI;
Pertanto la matrice ha rango pieno.
ℬ
ℬ ℬ
Poiché ogni altra maglia è unione di maglie fondamentali
ogni altra equazione alla maglia è una C.L. delle equazioni alle maglie fondamentali
Pertanto, possiamo concludere che il numero massimo di LKT L.I. è
l − (n − 1)
Si potrebbe dimostrare che in un grafo planare il numero di anelli è pari a
l − (n − 1)
In un grafo planare le LKT possono scriversi per gli