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STRUTTURA DEI FILE DEL SIMULATORE APPENDICE B

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Academic year: 2021

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STRUTTURA DEI FILE DEL SIMULATORE

In questa appendice vengono riportate le strutture di alcuni file utilizzati dal programma usato per le simulazioni così come descritti nel Capitolo 3.

B.1 STRUTTURA DEL FILE ANSYS

Il file ha la seguente struttura:

N1-1 N1-2 N1-3 N1-4 O1-1 …….. O1-8 Cη1 1

N2-1 N2-2 N2-3 N2-4 O2-1 …….. O2-8 Cη2 2

NNe-1 NNe-2 NNe-3 NNe-4 ONe-1 ……..ONe-8 CηNe Ne

-888 k1 k2 k3 ... k11 k12 k13 1 XN1 YN1 ZN1 2 XN2 YN2 ZN2 Nn XNn YNn ZNn dove:

(2)

- Ne è il numero di elementi triangolari,

- Nn è il numero di nodi,

relativi alla struttura in esame.

B.2 STRUTTURA DEL FILE CAMPO

Il file campo da passare in ingresso al programma rappresenta l’interfaccia principale con l’utente, in esso si settano le varie opzioni del programma stesso e il tipo di simulazioni che si vogliono effettuare.

La sua struttura è la seguente:

estens.

- riga non significativa per un eventuale commento - tx ld iiii alfa tol niter din jjj ircs

(3)

nofm ……… C

η

1

η

1

C

η

nofm

η

nofm

freqmax fremin numfreq nfield

θmin θmax nθ φmin φmax nφ EθRe EθImm EφRe EφImm

θmin θmax nθ φmin φmax r

xmin xmax nx ymin ymax ny zmin zmax nz

dove:

estens. è l’estensione che si desidera fornire al file d’ingresso ansys ed ai

file d’uscita.

tx indica se stiamo trattando o meno un problema di trasmissione.

ld è un intero al quale si dà valore pari ad “1” se si vuole che il programma

si sviluppi nella sua interezza, “2” se si vuole escludere il pre-processing ed il calcolo della matrice delle impedenze (nel caso in cui si voglia, ad esempio, analizzare più volte la stessa struttura con differenti campi incidenti) , “3” se si vuole partire direttamente dai coefficienti di corrente salvati in una precedente esecuzione.

(4)

iiii è un intero il quale ha valore pari ad “1” se si vuole che il programma

utilizzi, nel processing, il software RMA_Iterative_Solver per la risoluzione dell’equazione matriciale, 2 se si vuole utilizzare la routine

csminv, 3 se si vuole utilizzare la routine zgesv.

alfa è una variabile reale a doppia precisione, necessaria se si utilizza il

software RMA_Iterative_Solver per la risoluzione della (2.4.19).

tol è la tolleranza entro la quale si decide di accettare il risultato fornito dal

solver iterativo.

niter è il numero massimo di iterazioni che permettiamo di far eseguire al

solver iterativo.

din è una costante a doppia precisione necessaria alla funzione Exprn

presente nel blocco Math, e alla quale è consigliato assegnare il valore 1.0E-6.

jjj è un intero il quale assume valore pari ad “1” se si vuole che il

programma utilizzi, nel post-processing, delle routine atte ad una rappresentazione tridimensionale delle densità superficiali di corrente e di carica attraverso l’ausilio di Matlab (tali routine sono valide nel solo caso di piastra piana disposta sul piano x-y), “2” in caso contrario (la rappresentazione è realizzata, sempre con Matlab, attraverso una scala di

(5)

ircs è un intero al quale si dà valore pari ad “1” se si vuole che il

programma effettui anche il calcolo della Radar Cross Section, “0” in caso contrario.

iffield è un intero al quale si dà valore pari ad “1” se si vuole che il

programma effettui anche il calcolo del campo lontano, “0” in caso contrario.

inear è un intero al quale si dà valore pari ad “1” se si vuole che il

programma effettui anche il calcolo del campo elettrico vicino reirradiato, “0” in caso contrario.

nofm è il numero di materiali contemplati.

C

η

i ed

η

i sono rispettivamente il descrittore del materiale i-esimo presente

in tabella e la relativa impedenza caratteristica.

freqmax, fremin, numfreq rappresentano rispettivamente la frequenza

massima e la frequenza minima la frequenza di lavoro espressa in GHz e il numero di frequenza prese nell’intervallo, la divisione considera gli estremi in frequenza inclusi.

nfield è il numero di campi incidenti (tale informazione è significativa solo

(6)

θ e φ individuano la direzione di provenienza dell’onda elettromagnetica

incidente in un sistema di coordinate sferiche (anche questi dati risultano significativi solo se tx=0). E’ possibile indicare anche in questo caso uno sweep di osservazione compreso tra un θmin e un θmax e un φmin e un φmax

e anche in questo caso è possibile dividere lo sweep in un numero nθ e un

nφ sempre estremi inclusi.

EθRe ed EθImm sono rispettivamente la parte reale e la parte immaginaria della

componente del campo elettrico incidente lungo la direzione θ, nel caso sia

tx=0.

EφRe ed EφImm rappresentano coefficiente reale e coefficiente immaginario

del campo elettrico lungo φ, nel caso risulti tx=0.

La riga successiva è significativa solo se il programma deve calcolare la Radar Cross Section o il campo lontano (cioè se iffield=1 o ircs=1); in dettaglio:

θmin θmax φmin φmax delimitano la regione lungo φ e lungo θ su cui si è

interessati a conoscere il valore della Radar Cross Section e/o del campo lontano.

nφ e nθ rappresentano il passo con cui scandire la regione d’interesse

(7)

L’ultima riga è significativa solo se inear = 1; in dettaglio:

xmin xmax ymin ymax zmin zmax delimitano la regione lungo x, y e z su cui si è

interessati a conoscere il valore del campo.

nx, ny ed nz rappresentano il passo con cui scandire la regione d’interesse.

B.3 STRUTTURA DEL FILE SOURCE

Tale file è necessario solo nel caso di simulazioni in trasmissione ed ha la seguente struttura: S A1 B1 1 A2 B2 1 Ak Bk j AS Bs Ns Amp1 Phase1 AmpNs PhaseNs Nzin

(8)

dove:

S è il numero di spigoli di sorgente.

Ak Bk j sono i nodi che individuano lo spigolo k appartenente

alla sorgente j.

Ampj Phasej sono l’ampiezza e la fase della sorgente j.

Nzin indica l’alimentazione rispetto alla quale si vuole conoscere

(9)

TABELLA 2

IERR

Descrizione

0 Risoluzione riuscita

(il risultato è collocato in I, il numero d’iterazioni in NITER e l’errore residuo in TOL)

1 Matrice di sistema mal condizionata (nessun’uscita)

2 Memoria insufficiente

(nessun’uscita)

3 Tutti od alcuni dei seguenti parametri non sono validi: N, NITER, TOL

(nessun’uscita)

6 La convergenza non è riuscita nel numero N d’iterazioni richieste

(10)

Figura

TABELLA 2  IERR  Descrizione

Riferimenti

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