• Non ci sono risultati.

C.1 Chiarimento sul calcolo del danneggiamento Appendice C

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "C.1 Chiarimento sul calcolo del danneggiamento Appendice C"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

Appendice C

179

Appendice C

C.1 Chiarimento sul calcolo del danneggiamento

Nel Capitolo 9 è stato osservato come, a partire da una fissata PSD, si possano ottenere in linea teorica infinite storie di carico, ognuna delle quali si distingue dalle altre per il numero di cicli presente nell’intervallo

[ ]

0,T e per il valore del danneggiamento calcolato D , dopo aver fissato un’opportuna legge del materiale. Di conseguenza se vengono estratte n time histories, si otterranno n valori diversi di D : si è visto, inoltre, che la distribuzione del danno, a parità di PSD è di tipo gaussiano. Tutto questo rappresenta il cosiddetto metodo “esatto” e si può notare, quindi, come sia possibile definire due sequenze particolari, quella di massimo danno e quella di minimo danno.

Utilizzando invece i metodi semplificati, poiché questi fanno uso esclusivamente delle proprietà della PSD fissata, il valore del danno D che si può ricavare a parità di PSD è unico e ben determinato. Di conseguenza, fissando la PSD e la legge del materiale, non esiste una dispersione del danno come invece è stato trovato applicando il metodo “esatto”.

Tuttavia, durante il Capitolo 10, verranno effettuati alcuni confronti tra i risultati ottenuti dai metodi “esatto”, di Dirlik e di Rayleigh, con i dati provenienti da prove in laboratorio e questi sono espressi in termini di cicli a rottura N . Di f conseguenza, nel momento in cui si passa a considerare il numero di cicli a rottura è necessario dichiarare il tipo di sequenza analizzata e il suo numero di cicli. Quindi, anche se a partire da una PSD i metodi semplificati forniscono un unico valore del

(2)

Appendice C

180

danno D indipendente dalle time histories che potenzialmente possono essere ricostruite, in realtà, quando si parla in termini di cicli a rottura si deve dichiarare il tipo di sequenza temporale oggetto del confronto, per cui non si avrà un unico valore di N , ma se ne avranno molti, in numero f n, pari appunto al numero di time histories che sono state generate.

Riferimenti

Documenti correlati