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9. IL NUOVO SPAZIO PER LE ATTIVITÁ COMMERCIALI E LA PIAZZA BUONTALENTI

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Academic year: 2021

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9. IL NUOVO SPAZIO PER LE ATTIVITÁ COMMERCIALI

E LA PIAZZA BUONTALENTI

Per riqualificare la piazza Buontalenti è necessario eliminare le numerose e disomogenee bancarelle che attualmente la occupano e trovare loro una diversa collocazione. Si è così pensato di spostare la funzione commerciale al livello inferiore, cioè al primo piano interrato della nuova realizzazione. In questo modo si viene, quindi, a creare un grande spazio, costituito sia dalla parte di nuova edificazione sia dal sotterraneo del Mercato Centrale, in gran parte adibito ad accogliere negozi, in cui l’asse principale è il percorso che dal fosse Reale termina all’anfiteatro realizzato sulla piazza.

9.1. IL COLLEGAMENTO CON IL MERCATO DELLE VETTOVAGLIE

Il collegamento tra il nuovo piano di attività commerciali e le cantine del Mercato è necessario per la realizzazione del grande spazio sotterraneo e, quindi, un requisito da rispettare nel progetto è stato quello di collocare allo stesso livello il pavimento dei due ambienti. Studiando la sezione trasversale del Mercato, in relazione alla quota stradale, però si è subito notato che l’allineamento dei due ambienti non è realizzabile perché nella nuova struttura non si verrebbero rispettate le minime altezze richieste.

Infatti l’interpiano minimo per attività commerciali, secondo quanto previsto dagli Indirizzi tecnici di igiene edilizia per i locali e gli ambienti di lavoro dell’A.S.L. Toscana è di 3,00 m. Inoltre, trovandosi ad un livello sotterraneo, si vuole aumentare questa altezza, anche soltanto di qualche decina di centimetri, per evitare di creare ambienti troppo opprimenti e soffocanti.

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Il sotterraneo del Mercato delle Vettovaglie ha un interpiano di circa 3,70 m, ma sul lato di piazza Buontalenti una parte di questa altezza, circa 1,10 m, è posta al di sopra del piano stradale. Volendo mantenere inalterata questa quota, nel punto di collegamento tra i due ambienti l’altezza utile risulta soltanto di 2,60 m. Per questo motivo è necessario spostare il pavimento del nuovo piano più in basso in modo da avere un’altezza di almeno 3,20 m nella parte immediatamente adiacente al Mercato. Il pavimento del nuovo ambiente risulta, quindi, più basso di 60 cm rispetto a quello delle cantine del Mercato.

Lo spazio antistante il Mercato delle Vettovaglie, attualmente occupato dalla strada, pur diventando parte integrante della piazza, deve comunque ancora consentire il passaggio carrabile almeno in circostanze di emergenza ed in determinate ore del giorno. L’intenzione è quella di rendere pedonale tutta l’area e di permettere l’accesso soltanto ad alcuni veicoli, quali i mezzi di soccorso in caso di necessità, quelli per il ritiro dei rifiuti e per la pulizia della piazza nelle ore notturne e quelli per il rifornimento delle attività commerciali all’alba.

Superata la larghezza necessaria al passaggio dei veicoli, che si trova in prossimità della prima fila di pilastri, però, è possibile aumentare l’interpiano del

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nuovo ambiente sfalsando il solaio rispetto alle travi: nella fila di negozi adiacenti al Mercato, le travi sono all’interno del solaio, mentre nel resto del piano il solaio si appoggia su di esse consentendo di aumentare l’altezza utile di circa 30 cm e di avere, quindi, un interpiano di 3,50 m.

Al livello della piazza questo piccolo dislivello viene superato mediante pendenze lievemente superiori a quelle normalmente utilizzate per il deflusso delle acque meteoriche e comunque inferiori al 4%. Il punto più alto della piazza si trova in corrispondenza dell’asse longitudinale e discende sia verso il Mercato Centrale sia verso l’edificio porticato situato dalla parte opposta. In questo modo non si percepisce il dislivello tra i soffitti interni perché il piano della piazza risulta continuo e soltanto vagamente pendente; si evita così di creare ostacoli alle persone con ridotta capacità motoria e si ripristina la continuità con le zone adiacenti a quella di intervento.

Il dislivello tra il pavimento delle cantine del Mercato e quello del piano commerciale sotto piazza Buontalenti è superato mantenendo comunque una buona accessibilità. Infatti l’eventuale presenza sia di persone disabili sia di visitatori anziani, le cui capacità motorie sono aggravate dal carico della spesa, deve essere tutelata consentendo un agevole passaggio tra la zona nuova e quella del Mercato Centrale.

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I tratti di collegamento sono cinque: il principale è in corrispondenza dell’asse trasversale che dal fosso Reale conduce all’anfiteatro, gli altri quattro si trovano tra la zona destinata alla ristorazione, sottostante al salone delle Gabbrigiane e la parte del nuovo livello adiacente ad essa. Le volte a crociera permettono, infatti, di aprire dei varchi sottostanti alle attuali aperture che si affacciano sul prospetto di via Buontalenti.

Il dislivello di 60 cm è superato principalmente mediante rampe con pendenza inferiore all’8% e lunghe, quindi, non meno di 4,80 m, quanto cioè la prima fila di spazi commerciali, ma in corrispondenza delle due aperture esterne realizzate nel grande ristorante si hanno dei gradini per consentire comunque un rapido deflusso delle persone.

9.2. IL PIANO COMMERCIALE

La progettazione del primo piano, di forma e dimensioni analoghe a quelli sottostanti dell’autorimessa, è stata regolata da alcuni criteri di natura formale e commerciale. In primo luogo, data la stretta connessione con il Mercato delle Vettovaglie, si è voluta riproporre un’organizzazione simile a quella dei saloni: negozi lungo il perimetro e banchi stabili al centro.

Questa scelta si adegua anche alla necessità di mantenere un’offerta commerciale simile a quella attuale, cioè di prediligere un numero elevato di rivenditori piuttosto che attività di ampie dimensioni. Inoltre questo tipo di

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organizzazione si concilia con l’aspetto dei locali del piano sotterraneo del Mercato: il visitatore, pur accorgendosi che si passa da un edificio preesistente ad uno nuovo, ha una percezione dello spazio comunque scandita da piccoli negozi, tutti simili tra loro.

I negozi sono disposti lungo il perimetro e la loro continuità è interrotta soltanto in corrispondenza degli accessi al piano delle cantine. Il percorso risulta, quindi, circolare e chiuso. L’ostacolo dovuto alla presenza dell’anfiteatro è stato superato realizzando una galleria semicircolare e ricavando dei negozi con altezza ridotta al di sotto dei gradoni.

Il primo piano interrato e la parte delle cantine del Mercato ad esso adiacente.

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Nonostante le grandi aperture realizzate nel solaio di separazione tra il piano dei negozi e quello della piazza, il percorso adiacente agli spazi commerciali è coperto perché rimane all’interno della fila di pilastri e comunque ha in ogni punto un aggetto di almeno 1,50 m. Rispetto alle condizioni attuali, infatti, oltre ad aumentare la superficie di vendita, è stato richiesto il normale svolgimento delle attività indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e, quindi, pur mantenendo una struttura aperta all’esterno, si è garantita la protezione dalla pioggia nel percorso che permette di accedere ai negozi.

Per garantire un’offerta commerciale vasta e diversificata ed allo stesso tempo uguale per tutti i commercianti gli spazi commerciali hanno pressoché tutti la stessa superficie di vendita. La larghezza dei negozi è di 4,90 m e la loro profondità di 3,75 m, per un totale di circa 18 mq. Queste dimensioni variano soltanto lungo i lati corti del piano: dalla parte di via del Cardinale la profondità arriva fino a 4,95 m e da quella di via Gherardi Del Testa la larghezza è pari a 5,50 m. Altre eccezioni si hanno nei fondi angolari in cui la necessità di garantire l’accesso ha determinato una superficie di vendita leggermente

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superiore alla media. La separazione tra gli spazi commerciali e quelli di sosta e di distribuzione avviene mediante superfici vetrate in modo da avere il massimo fronte di esposizione e da ridurre al minimo la distinzione tra spazio di vendita e di passeggio.

Tra i negozi e la parete controterra corre per quasi tutto l’intero perimetro il camino di ventilazione dell’autorimessa. Per garantire l’opportuna resistenza al fuoco ed il benessere termo-igrometrico all’interno degli spazi commerciali il muro di separazione tra i negozi ed il cavedio è realizzato con una parete doppia in cui è interposto uno strato di isolante.

Al centro del piano si trovano l’accesso principale dal Mercato delle Vettovaglie e l’anfiteatro che interrompe la continuità dell’asse longitudinale e che divide l’ambiente in due parti. L’organizzazione delle zone laterali è analoga, nonostante abbiano dimensioni leggermente diverse e qui è prevista la presenza di punti vendita su banco stabile. In questo modo si riproporre una disposizione simile a quella dei saloni del Mercato Centrale e si offre ai rivenditori una tipologia di punto vendita alternativa.

Nella zona più esterna delle parti centrali si trovano anche i vani scale, prosecuzione di quelli dell’autorimessa ed i camini di aerazione circolari. Sia le pareti delle scale, sia quelle dei camini sono in vetro per dare maggior visibilità al piano stesso e per fornire al visitatore la percezione degli spazi sottostanti.

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Avendo un interpiano maggiore rispetto a quello dell’autorimessa, le scale hanno una rampa aggiuntiva, collocata sopra a quelle sottostanti e l’arrivo sulla piazza è, quindi, rivolto all’esterno.

I servizi igienici sono collocati negli angoli sul lato rivolto al Mercato delle Vettovaglie. Quelli di sinistra sono a disposizione dei rivenditori e sono dimensionati prevedendo un wc ogni dieci lavoratori ed un lavabo ogni cinque. I punti vendita realizzati sono, compresi i banchi stabili, 44 e si ipotizza che ciascuno sia occupato da un solo lavoratore viste le ridotte dimensioni. Così i servizi igienici, divisi per sesso, sono dotati ognuno di tre wc e di cinque lavabi.

Il primo piano interrato: la zona laterale.

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Sull’angolo opposto, cioè dalla parte di via Gherardi Del Testa, si trovano i servizi igienici dei visitatori, divisi per sesso e dotati dei bagni per disabili.

9.3. L’ANFITEATRO

L’anfiteatro è stato previsto come elemento terminale dell’asse principale che dal fosso Reale attraversa interamente il piano sotterraneo. Nell’ambito dell’intervento diventa, quindi, un elemento di importanza rilevante che ha lo scopo di assolvere diverse funzioni. La principale è quella di realizzare una struttura capace di permettere la sosta dei visitatori e di creare un punto di ritrovo per i cittadini.

Inizialmente si è posto il problema di decidere se coprire la gradinata con una struttura in vetro che si addicesse al nuovo aspetto della piazza oppure se lasciare questo spazio a cielo libero. Nel corso dello sviluppo del progetto, la seconda soluzione è stata ritenuta più opportuna, sia per accentuare la necessità di realizzare uno spazio sotterraneo aperto all’esterno, sia per la predilezione dei livornesi a sostare all’aperto anche quando le condizioni meteorologiche non sono ottimali.

Inoltre, come si è rilevato a Covent Garden, i luoghi di attrazione commerciale e turistica hanno la particolarità di attirare artisti di strada e saltimbanchi di ogni genere; l’anfiteatro vuole così creare uno spazio ben

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definito e specifico per accogliere questi attori che rendono la zona ancora più vivace e pittoresca, garantendo al visitatore una buona visibilità.

Lo spazio interposto tra il primo gradone e l’ingresso al Mercato delle Vettovaglie è di circa 10 m ed è diviso in due parti dalla fila di pilastri. Questa separazione si presta bene ad essere allestita in modo che la parte rivolta all’anfiteatro costituisca la scena e quella retrostante le quinte e la scenografia per piccole rappresentazioni teatrali. Lo sfondo sarebbe, inoltre, quello del Mercato, del quale in questo modo si potrebbe apprezzare la bellezza architettonica e l’imponenza.

L’anfiteatro è costituito da dieci gradoni la cui alzata è di 40 cm e la pedata di 80 cm in modo da avere lo spazio sufficiente per la seduta del visitatore e, allo stesso tempo, garantire una buona visibilità. Alle estremità della scalinata l’alzata è dimezzata da un gradino intermedio per consentire l’accesso a ciascun gradone.

Da queste scalinate è possibile accedere fino al piano sotterraneo destinato al commercio e la forma semicircolare che si restringe verso il centro

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vuole essere un esplicito invito a visitare i negozi sottostanti. Inoltre il gioco che si viene a creare tra le parti ben visibili dall’anfiteatro, come l’ingresso al piano delle cantine del Mercato e quelle che rimangono nascoste, come i negozi perimetrali, vuole ulteriormente suscitare la curiosità del visitatore ed invogliarlo ad entrare nella grande struttura commerciale che si sviluppa fino al primo piano del Mercato Centrale.

9.4. LA PIAZZA

La piazza è l’elemento di raccordo tra le realizzazioni dell’intervento e la zona circostante al Mercato Centrale. Ha, quindi, una duplice funzione: da un lato far percepire al visitatore la presenza delle attività commerciali sottostanti, dall’altro inserirsi nel contesto dell’area mercatale.

Per concretizzare il primo obiettivo la sua continuità è stata interrotta, oltre che dall’anfiteatro, da altre aperture orizzontali che siano in diretto collegamento con il piano sottostante. Sembra, infatti, riduttivo interpretare questi due livelli separatamente perché la loro progettazione è stata

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reciprocamente influenzata. L’immagine che si vuole dare al visitatore, non è quella di due ambienti separati, uno interno e l’altro esterno, ma è quella un unico spazio organizzato su due livelli: il superiore per la sosta ed il passeggio, quello inferiore per lo scambio commerciale.

La sensazione di trovarsi in un doppio volume e in una situazione di estrema permeabilità tra i due livelli è fornita dalle grandi aperture realizzate nel solaio di copertura che si trovano al sopra della zona occupata dai banchi di vendita. La funzione di tali aperture è principalmente quella di creare un diretto collegamento visivo tra le due parti, in modo che la percezione dei diversi livelli sia reciprocamente imprescindibile.

La pianta di piazza Buontalenti.

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Per accentuare questa unica spazialità, organizzata su due piani, il parapetto di protezione attorno alle aperture ed all’anfiteatro è realizzato mediante esilissime ringhiere metalliche attraverso le quali è possibile vedere il piano inferiore ed essere invogliati a discendervi. In questo modo per scorgere la vivacità dello spazio commerciale e della zona destinata agli artisti di strada non è necessario affacciarsi volontariamente, ma è sufficiente passeggiare sulla piazza ed abbassare leggermente lo sguardo.

Un’altra funzione di queste aperture è legata alla vivibilità del piano commerciale ed alla necessità di creare un ambiente protetto, ma aperto all’esterno. Il timore che attività commerciali sotterranee potessero non avere la sufficiente capacità attrattiva per il successo ha spinto le scelte progettuali verso soluzioni che cercassero di ricreare uno spazio più simile a quello esterno di una piazza che non a quello di centri commerciali tradizionali. In questo senso, quindi, è stato necessario dotare il piano commerciale di illuminazione naturale che proviene da questi grandi pozzi di luce e di una sufficiente ventilazione naturale che evitasse la realizzazione di impianti di condizionamento dell’aria.

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Sulla piazza ci sono anche altri due pozzi di luce più piccoli rispetto ai precedenti che sono collocati in prossimità dell’accesso ai vani scala. Come le aperture più ampie della parte centrale, anche queste hanno la funzione di illuminare il sotterraneo nella zona tra le scale ed i negozi perimetrali sul lato corto. A protezione di questi pozzi di luce però, non si è voluta riproporre la ringhiera metallica utilizzata nella parte centrale, perché nel piano sottostante si voleva creare una zona più intima. A protezione del foro sono state predisposte delle vetrate che permettessero il passaggio della luce ma che rendessero la zona sottostante più protetta per creare un percorso coperto più ampio. Inoltre, essendo vicini ai servizi igienici, è stato necessario creare uno spazio riservato e non apertamente comunicante con il livello superiore.

Nelle immediate vicinanze dei pozzi di luce si trovano due grandi strutture in acciaio e vetro che coprono l’accesso ai vani scale. Da questo punto in poi questi elementi verranno chiamati “fiori” perché la loro forma ricorda un fiore che sta sbocciando. La descrizione dettagliata dei “fiori” è oggetto del successivo paragrafo e per ora è sufficiente accennare al fatto che diventano gli elementi caratterizzanti la piazza.

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Il limite della piazza è ben scandito dalla presenza dei camini di aerazione perimetrali dell’autorimessa. Infatti le pareti di separazione dei cavedi si alzano oltre il livello stradale per circa 1,30 m in modo da circoscrivere l’area di intervento. L’apertura di ventilazione è collocata lungo la parete verticale, dalla parte esterna alla piazza, in modo tale da avere camini coperti e da sfruttare la superficie orizzontale come aiuola. Infatti la parte superiore di questi muretti è incavata per permettere l’allestimento di fioriere con le quali abbellire l’ambiente e definire in maniera netta la forma della piazza.

Per garantire un agevole accesso ai pedoni la continuità delle aiuole è interrotta negli angoli e nella parte centrale del lato rivolto verso il palazzo porticato in prossimità dell’anfiteatro. A protezione dei camini di ventilazione in questi tratti si pongono delle griglie metalliche, allineate con la pavimentazione, che permettono la ventilazione.

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Le aperture di ventilazione sul lato del Mercato delle Vettovaglie sono allineate alla pavimentazione perché qui non si vuole far percepire la distinzione tra la parte di nuova realizzazione e quella preesistente, ma anzi si vuole creare una continuità tra la piazza e gli accessi al Mercato. In primo luogo, per garantire l’accesso carrabile, le aperture di ventilazione sono mantenute a raso e sono protette con griglie simili a quelle già utilizzate sul lato opposto, in secondo luogo per evitare che il camino cada nel mezzo del percorso, è stata effettuata una deviazione verso il Mercato. Data l’accentuata pendenza della piazza, che nasconde lo sfalsamento del soffitto sottostante, alle aperture di ventilazione è stata anteposta una canaletta per il raccoglimento delle acque piovane al fine di evitare l’allagamento del cavedio di aerazione.

9.5. GLI ELEMENTI IN ACCIAIO E VETRO

Le due enormi strutture in acciaio e vetro che per somiglianza nella forma sono chiamati “fiori” nascono da diverse esigenze principalmente legate alla loro duplice caratteristica di essere elementi architettonici e funzionali allo stesso tempo. L’arrivo delle scale e dell’ascensore necessita, infatti, della presenza di locali che proteggano i collegamenti verticali dalle intemperie. Tali

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locali si dimostrano anche di estrema importanza ai fini della capacità attrattiva della nuova realizzazione perché la loro presenza diventa un punto di riferimento per i visitatori e, quindi, ha lo scopo di attrarre ed invitare a scendere nel sotterraneo.

A queste componenti si aggiunge l’esigenza di dare ai locali costruiti in superficie una forte valenza architettonica che determini l’aspetto formale della piazza. Come il lucernario del Mercato Centrale con le sue capriate ha una funzione statica e di copertura, ma contribuisce allo stesso tempo ad abbellire l’aspetto dell’edificio, così i “fiori” hanno la funzione di proteggere i vani scala e di fornire alla piazza strutture con un notevole valore estetico. In relazione alla copertura del Mercato, anche la scelta di materiali, quali acciaio e vetro, non è casuale perché si vuole proporre un chiaro richiamo all’edificio preesistente ed alle caratteristiche che lo contraddistinguono.

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La forma dei “fiori” nasce anche dalla volontà di porre sulla piazza dei segni evidenti che facciano intendere al visitatore la presenza di ciò che si trova nel sotterraneo. L’intenzione è quella di dare la sensazione di qualcosa che emerge dal sottosuolo e che poi “sboccia” in superficie mostrando la sua grandezza. I “fiori” nascono, infatti, al primo piano interrato, attorno ai camini di ventilazione circolari dell’autorimessa. In questo modo, quindi, il foro centrale permette il ricambio dell’aria, mentre le pareti perimetrali in vetro proteggono dalla caduta e consentono l’illuminazione naturale.

La simulazione tridimensionale del “fiore”.

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La struttura dei “fiori” è costituita da dodici profili in acciaio, inseriti nel cordolo circolare intorno al camino di ventilazione, rettilinei nel primo piano interrato, curvilinei a partire dal livello stradale, e da sette profili circolari e concentrici, disanti circa 1,20 m l’uno dall’altro. La superficie dei “fiori” è completamente in vetro per garantire l’illuminazione agli ambienti inferiori e per dare trasparenza allo spazio della piazza.

Attorno ai “fiori”, rivolti verso l’interno della piazza, in posizione simmetrica rispetto ai vani scala, si trovano anche due locali a forma di porzione di corona circolare da adibirsi ad attività terziarie legate al turismo od a spazi commerciali. Le pareti curvilinee che delimitano l’interno di questi locali e di quello dei vani scale sono trasparenti e scandite da una maglia quadrata in acciaio per ricercare un diretto rapporto con l’esterno e per permettere la completa visibilità dello spazio. I setti rettilinei e radiali sono, invece, in muratura per creare nelle zone antistanti il Mercato Centrale ed il palazzo porticato delle zone di sosta coperte e per dare un certo respiro alla piazza.

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9.6. LA PAVIMENTAZIONE DELLA PIAZZA

La pavimentazione della piazza è l’elemento di collegamento tra il nuovo intervento e le altre strade della zona mercatale. Per questo motivo, pur posizionando le lastre di pietra in modo da accentuare le caratteristiche della piazza, si sono ripresi i materiali già usati nelle zone limitrofe.

I locali sotto al “fiore”.

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Come sotto tutti i porticati della città, quali quelli di via Grande e del percorso sottostante al palazzo che costeggia la piazza Buontalenti, le zone coperte ed esterne sono state rifinite con una graniglia costituita da un getto cementizio, che tiene uniti pezzi di marmo di dimensioni piuttosto grandi, diversi per colore e per forma. In questo modo si accentua la percezione dello spazio protetto dalla copertura del “fiore” da quello della piazza.

Sul resto della piazza si impiegano, invece, lastre di pietra grigia come nelle strade vicine, chiuse al traffico. Per scandire i motivi della piazza e riprendere quelli utilizzati nell’area mercatale si posiziona la pavimentazione in modo diverso a seconda della parte da rifinire.

Le zone centrali, interposte tra l’anfiteatro ed i “fiori” hanno la tradizionale disposizione perpendicolare al principale verso di percorrenza. Le zone laterali ai “fiori”, invece, hanno le lastre disposte in modo radiale rispetto al centro della circonferenza del camino di ventilazione perché si vuole rafforzare il senso di convergenza verso l’accesso al piano commerciale. Allo stesso modo è pavimentata anche la parte circostante l’anfiteatro perché si vuole accentuare la centralità di questo elemento.

Il perimetro della piazza è, invece, scandito da una cornice di lastre di pietra più piccole posizionate perpendicolarmente e parallelamente al camino di ventilazione in modo da riprende il motivo già utilizzato nelle strade vicine.

Questa disposizione varia sul lato del Mercato delle Vettovaglie perché in questa zona si vuole far percepire il percorso che conduce agli ingressi dell’edificio: le lastre di pietra sono quelle più piccole della cornice perimetrale e sono posizionate perpendicolarmente alle parete del Mercato. La direzione longitudinale e l’assialità del percorso sono accentuate anche dalle griglie di aerazione e dalla canaletta per il deflusso delle acque piovane. La continuità di questo tipo di disposizione viene interrotta soltanto di fronte all’ingresso principale del Mercato Centrale per dare maggiore importanza a questo elemento.

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9.7. LA CHIUSURA NELLE ORE NOTTURNE

Per garantire un livello di sicurezza accettabile nelle ore notturne è necessario trovare un sicuro sistema di chiusura della nuova struttura commerciale e dell’autorimessa, per evitare che la costruzione diventi un covo di malavita, come è successo alle Halles. Si ritiene opportuno, in primo luogo, chiudere gli accessi alle zone sottostanti al livello della piazza in modo da impedire l’ingresso ai collegamenti verticali.

Inoltre vengono realizzati dei cancelli, come quelli già previsti nel sotterraneo del Mercato delle Vettovaglie, che chiudono lo spazio tra l’anfiteatro e l’ingresso alle cantine. Resta così esterna alle chiusure soltanto la gradinata centrale e lo spazio ad essa antistante che però non hanno nessun pregio particolare e possono essere considerati semplicemente elementi di arredo urbano.

Infine vengono chiuse con gli stessi cancelli le aperture di collegamento tra il Mercato Centrale e la nuova struttura sia per motivi di sicurezza, sia per mantenere l’autonomia funzionale tra i due ambienti e, quindi, consentire l’apertura di una parte indipendentemente dall’altra. Nel caso di rappresentazioni teatrali serali, per esempio, è possibile chiudere al pubblico il Mercato Centrale, ma lasciare aperto il piano commerciale di piazza Buontalenti, oppure chiudere il nuovo spazio commerciale e garantire soltanto l’accesso dal fosso Reale.

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