391
A
PPENDICE AL
C
APITOLO
V
V.1
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 16 febbraio 1776, c. 681.
A dì 16 febbraio 1776
Io infrascritto perito Muratore abitante in questa Città di Monte Pulciano con ordine del Signore Cancelliere, di questa suddetta Comunità, ed i Signori Deputati per visitare il palazzo del tribunale con farne una pianta della medesima fabbrica e con farci di nuovo un disegno di nuova rimodernazione come si vede in disegno. Per fare li quartieri per Illustrissimo Signore Vicario, e i Signori due Ministri Primo Nella Loggia che al presente bisogna al farle al piano delle medesime stanze appresso con farci nella medesima loggia un salotto con suo caminetto, arcova, e una Stanza appresso alla medesima loggia con un anditino come si vede in disegno
2.° In Cucina è necessario rifare di novo le sue Scale, che vadino da Capo, e fondo di muro, che al presente sono tutte di legno assai infrante
3.° Nel Salone volendosi fare un quartiere per i ministri dassè parato è necessario fare un piccol Cortile con scale a due branche come è in disegno con farci nelle medesime Scale due luoghi comuni uno ne mezzanini, e l'altro sotto al piano del Salone
4.° Sopra le medesime Stanze del Salone con riunire le medesime Stanze, e farci due quartieri, a due stanze per uno libere
5.° Palcare il restante del Salone che rimane con suo palco morto, e sopra farci una finestra per dare lume al detto palco.
6.° Le dette Scale come è il disegno queste devono essere Scale libere da capo, e fondo per dare l'ingresso alla Carcere, e a fondi del medesimo
7.° Sotto alle Stanze abitate dal Signore Vicario è necessario cavarci due Secrete libere, che abbino lume dallo scuperto del medesimo Tribunale
8.° Altre due Carceri Segrete da farsi sotto al medesimo Salone, che una abbi lume dal medesimo Cortile, e l'altra dalla Strada Maestra //
9.° La Segreta che al presente si deve fare Carcere pubblica per l'omini
10.° Rifare la gronda di novo al medesimo Palazzo di tre quarti di aggetto per Levare l'umidità di detta muraglia che al presente l'acqua da medesimo tetti cola giù per le muraglie, e rende gran pregiudizio alle medesime
11.° Scialbare in dove bisogna nelle medesime stanze che si fa di nuovo imbiancare, e dare il colore a suoi palchi
392
12.° Le medesime scale che si farà di novo nel Salone si devono fare tutta in volta 13.° Sopra ad Arcova del Signore Vicario si deve fare un’apertura per farci una loggia Sarà la spesa che è appresso
Mattoni n° 38000... £ 1657.
Mezzane per li spini... £ 100. 6. Calcina Moggia 84... £ 588. Rena some 3240... £ 225. 13. 4 Gesso stara 375………... £ 124. 6. 8 Pietra Cave 62………... £ 434. Cannelli n° 800... £ 37. 6. 8 Pianelle n° 500... £ 26. 13. 4 Quadrucci per i camini n° 800... £ 21. 6. 8 Chiodi libbre 26... £ 9. 1. 4 Travi di B.a 10 n° 12... £ 108.
Travi di B.a 15 N° 4... £ 70.
Travi di B.a 8 N° 6... £ 40.
Piane per i palchi n° 700 di B.a 3 d'abeto... £ 210.
Gronde per il tetto n° 120... £ 50.
Quadroni per li Scaloni delle scale n° 325... £ 88.
Pietre concie per finestre e porte per le Carceri... £ 160.
Nolo per ponti, e centini, e sgombro de calcinacci... £ 184.
Maestranza per i descritti lavori... £ 2900. Somma... £ 7058. 14. 8
Io Bernardino Barchi ho fatto la suddetta perizia Mano propria
V.2
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 15 marzo 1776, c. 686.
393
La repugnanza ritrovata in questo Pubblico nel rendere un poco più comodo il quartiere di questo Pretorio destinato per i Ministri del medesimo, e nel provvederlo dei Mobili necessari ci obbliga ad incomodare con la presente V.S. Illustrissima, e Clarissima
Giunti in questo Palazzo, e trovato, che il nostro quartiere consisteva in sole due stanze, che due per uso di Camera, e la terza per uso di cucina, per starvi a scaldarsi nella fredda stagione, per pranzarvi, e cenarvi, e per camera della serva, che il Banco del Ministro Civile era nel Pubblico Salone, e in un angusto Casotto composto di tavole,che il Notaro Criminale non aveva altro comodo per farvi Banco, che la Camera da Letto,e che il detto quartiere era sprovvisto di molti mobili necessarissimi si da camera, che da cucina, appoggiati a quanto ordina S.A.R. Nel § 56 della sua Veneratissima Legge de 30 7bre 1772 si richiesero i Rappresentanti questo Pubblico acciò riducessero un poco più comodo detto quartiere, e lo provvedessero dei mobili necessari, con molte lusinghe, e buone parole ci han tenuti sospesi fino al presente tempo, nel quale han risposto di non voler fare cosa alcuna.
Sentita questa resoluzione eramo nella determinazione di farne Rappresentanza a S.A.R., ma meglio reflettendo si ricorre // alla bontà di V.S. Illustrissima, e Clarissima, che voglia degnarsi di rappresentare queste nostre indigenze al Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco acciò ordini a questo Pubblico Magistrato, che faccia fare tutto il bisognevole si di quartiere, come di mobili sperando con l'autorevole mediazione di V.S. Illustrissima e Clarissima, che detto Signore Senatore non difficulterà di dare quelli ordini opportuni ad effetto, che restiamo provvisti di quanto con gran necessità si richiede.
Speriamo un benigno perdono del tanto incomodo che se le arreca, e di avere da V.S. Illustrissima e Clarissima qualche riscontro su tal particolare, e pieni di vera stima, e rispetto con farle umilissima reverenza ci confermiamo
Di V.S. Illustrissima e Clarissima
Monte Pulciano 15 marzo 1776
Devotissimi et Obbligatissimi Servitori Claudio Masini
Paolo Noè Silvani
V.3
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 2 giugno 1776, cc. 693r-694r.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
Montepulciano C.a L'Istanze di quel Giusdicente per resarcimento delle Carceri, e per i Nuovi Comodi al Pretorio Scritto 8 giugno 1776
In aggiunta di quanto mi diedi l'onore di significare a V.S. Illustrissima, e Clarissima con altra Mia del 22 Gennaio passato relativamente ai Risarcimenti della Carceri, e Palazzo Pretorio richiesti da questo
394
Signore Vicario Regio coll'annessa Sua Lettera scritta a codesto Signore Auditore Fiscale, ho l'onore di dirle, che avendo questo Magistrato Comunitativo in sequela dei di Lei veneratissimi ordini partecipatimi con sua Lettera de 14 dicembre 1775 fatta fare da un Perito la Pianta e Relazione dei Lavori occorrenti tanto alle Carceri che all'Abitazione del Giusdicente, e suoi Ministri per l'angustia in cui si trovano, si rileva, che la spesa ascenderebbe alla somma di circa S 1200 sicché considerandosi da detto Magistrato, che tale eccessiva spesa incomoderebbe non poco questa Comunità, propose di risarcire per ora due Carceri, e di aggiungere nel sito di un Terrazzo un piccolo comodo al Signore Vicario di una Stanza per l'Udienza, e per L'Archivio Segreto. //
Con tutto che i Ministri del Tribunale non ricevessero da tali Lavori maggiore comodo di quello hanno di presente, per cui non cessano di reclamare non stante questo Signore Vicario per non aggravare adesso di tanto la Comunità, si contentava di tal piccolo comodo purché fosse fatto prontamente, ma vedea che sotto un pretesto, o l'altro non è stato ciò mai eseguito, fece nei qui passati a questo Magistrato Nuove Istanze, non solo per il riattamento delle Carceri, quanto per il comodo del suo Quartiere dichiarandosi, che se presentemente la Comunità non fosse stata in grado di fare una grave spesa si sarebbe al riattamento delle Carceri contentato che la medesima gli pagasse la pigione del Quartiere, che ha dovuto prendere in affitto nel contiguo Palazzo del Signore Conte Malvasia.
Non essendosi detto Magistrato non ostante tale Istanza determinato ciò che credo proprio di fare detti Lavori nel suddetto Pretorio, per non volere adattarsi // a fare pagare dalla Comunità la richiesta pigione del Quartiere del Signore Conte Malvasia, ciò ha dato motivo a detto Signore Vicario di avanzare nuove doglianze a codesto Signore Auditore Fiscale acciò sieno dati quegli ordini, che si convengono per tale affare.
Io per tanto ho stimato proprio il prevenire V.S. Illustrissima, e Clarissima di quel quanto succede su tal particolare soggiungendole che siccome per la mala costruzione di questo Pretorio, essendo in necessità la Comunità, o di fare un'eccessiva spesa per ridurlo in migliore essere, oppure di fare acquisto del contiguo Palazzo del Signore Conte Malvasia, che si esibisce di venderlo con condizioni rispetto al pagamento assai vantaggiose alla Comunità, sarei di sentimento presentemente per acquietare detto Signore Vicario di farli pagare la pigione del Quartiere, che ha preso in affitto ascendente a scudi 8 l'anno, di risarcire, e riattare le Carceri, e di aggiungere qualche piccolo comodo ai Ministri, che anch'essi non cessano di dolersi, // ed intanto questa Comunità averà comodo di risolvere quello, che più convenga in avvenire relativamente alla suddetta fabbrica, che in qualunque maniera sarà infinitamente dispendiosa.
Tanto ho l'onore di significare a V.S. Illustrissima, e Clarissima mentre col più profondo rispetto, ed ossequio passo a soscrivermi
Di V.S. Illustrissima, e Clarissima Monte Pulciano 2 giugno 1776
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco Soprintendente alle Comunità / Firenze /
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servitore Lorenzo Mercanti Cancelliere
395 V.4
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 8 giugno 1776, c. 694v (biglietto appiccicato).
Monte Pulciano = 8 giugno 1776
Al Cancelliere che dalla sua de 2 del corrente si rileva che due oggetti hanno le Istanze di quel Signor Vicario, una cioè che vengano resarcite le Carceri in forma da renderle servibili per gli usi ai quali son destinate, senza che pregiudichino alla salute de' carcerati come si dice che facciano adesso, e l'altro di aggiungere nuovi comodi al Pretorio per abitazione di detto Signor Vicario, e suoi Ministri con passarli intanto l'importare della pigione che si conviene di pagare per non poter avere il necessario comodo nel Pretorio.
Quanto al primo è indispensabile di fare quei Lavori che occorrono per rendere servibili, e sicure le Carceri, quando pure non si abbia da giustificare che esse fin d'ora siano tali. E rispetto all'altro o già il Vicario ha la decente sua abitazione nel Pretorio, e in questo caso va rilevato questo punto per far vedere l'insussistenza della sua pretensione, o sivvero non avendolo conviene necessariamente farglielo, come prescrive la Legge del Compartimento Provinciale, e passarli intanto la pigione che deve pagare altrove finché non possa abitare nel Pretorio. Informerà pertanto su tali articoli accennando ciò che ne dica la Comunità, affinché possano prendersi le resoluzioni che sembreranno espedienti.
V.5
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 23 giugno 1776, c. 677.
Altezza reale
V. Regolamento Generale 25 Giugno 1776 Lettera A
Il Soprastante delle Carceri del Tribunale di Montepulciano è costretto di abitare fuori di quel Pretorio a motivo, che le due Stanze, che dovrebbero servire per uso di detto Soprastante, sono inservibili, per essere umide, e secondo le perizie già state fatte, assai pregiudiciali alla salute di chi le abitasse. L'istesso Soprastante è costretto a pagare del proprio il Lume, che deve servire per la visita dei Carcerati; e le chiavi delle Carceri sono esposte ad esser prese da chiunque, per essere l'Armadio, in cui sogliono tenersi, affatto Lacero, ed inservibile. //
Il Vicario di Montepulciano, che mi ha dato questo ragguaglio, mi aggiunge, che quel Magistrato Comunitativo, a cui è stato parlato del bisogno, che vi è di rendere servibili le stanze del Soprastante, di provvedere il medesimo del Lume per la visita dei Carcerati, e di fare improntare un Armadio forte, in cui custodire le Chiavi delle Carceri, non ha voluto finora prendere alcun provvedimento.
Il lasciare le cose nello stato, in cui sono, può essere causa di pessime conseguenze; onde mi sono creduto in dovere di dare conto a V.A.R. di questo Negozio, acciò si degni di prendere in // considerazione, e di dare in appresso quegli ordini, che stimerà del suo migliore Servizio.
396
Il Rescritto, che ardirei di proporre, sarebbe il Seguente = Il Senatore Soprassindaco, e Soprintendente delle Comunità faccia sollecitamente rendere abitabile, e servibile un Quartiere nel Pretorio di Montepulciano per uso del Soprastante di quelle Carceri, a cui dovrà esser dato il Lume per le visite dei Carcerati; E faccia prontamente fare un Armadio stabile per custodirvi le Chiavi di dette Carceri =. E profondamente m'inchino
Di Vostra Altezza Reale
Pres.a Li 23. Giugno 1776.
Umilissimo Servo e suddito
Domenico Brichieri Colombi Auditore Fiscale
V.6
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 25 giugno 1776, c. 676r.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
Debbo rimettere all'informazione, e parere di V.S. Illustrissima e Clarissima l'annessa rappresentanza del Signore Auditore Fiscale di Firenze relativa a varie istanze, che fa il Soprastante delle Carceri del Tribunale di Monte Pulciano pregandola di farne partecipazione a S.A.R nelle solite forme
E con perfetto ossequio ho l'onore di confermarmi Di V.S. Illustrissima, e Clarissima
Di Segreteria di Finanze 25 giugno 1776 Signore Senatore Soprassindaco
Devotissimo Obbligatissimo Servitore Francesco Benedetto Mormoraj
V.7
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, senza data, c. 702.
Altezza Reale
Al Senatore Soprassindaco
Il Dottore Claudio Masini, e Paolo Noè Silvani, il primo Notaio Criminale, e Civile il secondo del Tribunale di Montepulciano umilissimi Servi, e Sudditi dell'A.V.R., col più profondo ossequio si danno l'onore di rappresentare alla R.A.V. Come nel Palazzo Pretorio di detta Città gli viene destinato un angusto, e
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indecente Quartiere, composto di una sola Camera per ciascheduno, nella quale il Notaro Criminale deve fare banco, ed, in Comune, un'altra Stanza ad uso di Salotto, ove devono far cucina, pranzare, cenare, e tenervi a dormire la Serva, con due altre stanze oscure, e umide da riporvi legne, e detto Quartiere è privo di molti necessarissimi Mobili.
E come nel Mese di Novembre prossimo passato 1775, tempo nel quale li Oratori giunsero al detto loro impiego, richiesero il Pubblico Magistrato di detta Città, acciò riducesse più comodo il detto Quartiere, e lo provvedesse dei Mobili necessari, a forma di quanto viene disposto dalla R.A.V. Al § 56 della veneratissima Legge de 30 settembre 1772, dal quale per lungo tempo, furono lusingati, et alla fine gli fu detto, che non volevano fare cosa alcuna.
E come ancora i Supplicanti, in seguito di detta risposta, ricorsero // al Senatore Soprassindaco, e soprintendente della Camera delle Comunità dal quale, come bene informato dello Stato del detto Quartiere, fu più volte ordinato a questi Rappresentanti, che pensassero a risarcire, e ridurre detto Quartiere non solo, come ancora le Carceri tanto pubbliche, che segreti, e il Quartiere del Vicario, o a pagarli la pigione di certo Quartiere prossimo a questo Pretorio.
Comunicati simili ordini da questo Cancelliere Comunitativo a detti Rappresentanti, deliberarono di pagare la pigione del Quartiere al Vicario, e di risarcire le Carceri, e quanto al Quartiere, e Mobili dei ricorrenti non vollero fare alcuna deliberazione, nulla affatto curando li Ordini del detto Senatore Soprassindaco coerenti al disposto dell'A.V.R. coll'accennata Legge de 30 settembre 1772, che però prostrati avanti al Regio Trono
Supplicano l'innata Bontà, e Clemenza dell'A.V.R., che voglia ordinare ai suddetti Rappresentanti, che prontamente dieno esecuzione alli Ordini del detto Senatore Soprassindaco con fare risarcire,e ridurre più comodo, e decente il Quartiere dei Ricorrenti, e provvederlo dei Mobili occorrenti, acciò essi, e loro Successori possino stare con quel commodo, e pulizia che conviene al loro Impiego, e che gli viene accordata dalla R.A.V. Con la sopraindicata Legge che della Grazia
Io Claudio Masini supplico come sopra Mano propria Io Paolo Noè Silvani supplico come sopra mano propria
V.8
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 28 giugno 1776, c. 695.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
Montepulciano
Scritto 5 Luglio 1776
Avendo partecipata a questo Magistrato Comunitativo la stimatissima di V.S. Illustrissima, e Clarissima del dj 8 giugno cadente sopra i risarcimenti richiesti da questo Signore Vicario nel Palazzo Pretorio tanto per le Carceri, quanto per aggiunte a migliori comodi per la Sua abitazione, e de suoi Ministri, dopo avere il medesimo fatte sopra di ciò le dovute riflessioni, e specialmente, che alcune Carceri realmente hanno necessità di essere risarcite per ridursi servibili e che il Quartiere del Signore Vicario in conformità
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degli ordini, che vi sono, è ristretto, e non vi è sufficiente comodo per la Stanza dell'Udienza, e per l'Archivio Segreto, è stato sentimento d'ordinare per ora con sua deliberazione il pronto risarcimento alle Carceri, che ne hanno più bisogno, e rispetto al Quartiere di detto Signore Vicario di accordarli presentemente che la Comunità gli passi la pigione di scudi otto l'anno, che egli paga per il Quartiere del Signore Conte Malvasia fino a tanto che detto Magistrato non ha determinato quello, che più convenga alla Comunità di fare per minore aggravio // della medesima, e di ciò è restato detto Signore Vicario totalmente appagato, e soddisfatto, restando solo poco contenti i Ministri, che per l'angustia dei Loro Quartieri anch’essi reclamano, ma vedo difficile, che presentemente possi questi contentarsi attesa la male ordinata fabbrica di questo Pretorio, che richiederebbe una gravosissima spesa.
Tanto ho l'onore sopra di ciò rendere informata V.S. Illustrissima,e Clarissima, mentre col più profondo rispetto, ed ossequio passo a soscrivermi
Di V.S. Illustrissima, e Clarissima Monte Pulciano 28 giugno 1776
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco Soprintendente alle Comunità
/ Firenze / Umilissimo Devotissimo ed Obbligatissimo Servitore
Lorenzo Mercanti Cancelliere
V.9
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 20 luglio 1776, cc. 696r-697v.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
Montepulciano C.a: i Comodi da farsi ai Ministri, e Soprastante di quel Pretorio Scritto 8 Agosto 1776
Nel ritornare a V.S. Illustrissima, e Clarissima la Rappresentanza fatta a S.A.R da codesto Illustrissimo Signore Auditore Fiscale trasmessami per informazione colla stimatissima Sua de 28 giugno prossimo scorso, mi trovo in dovere di rappresentarle, come per gli opportuni riscontri fatti, è verissimo che il soprastante delle Carceri di questo Tribunale è necessitato di abitare fuori di questo Pretorio, per essere le due Stanze destinate per uso del medesimo assai umide e per conseguenza inservibili, ma è altresì vero, che con qualunque risarcimento, che possa farsi alle medesime, sarà quasi impossibile di ridurle in grado che non sieno pregiudiciali alla Salute di chi le abitasse, per essere situate in Luogo basso, e prive d'aria salubre.
La Cattiva, e disordinata fabbrica di questo Pretorio non somministra altro commodo tanto per il Soprastante, che per i Ministri, che quello hanno di presente, che non può negarsi, che non sia ristretto, poco proprio, e poco sufficiente, ma il riflettere che non puole in conto alcuno farsi, ne accrescersi detto commodo, se non col fabbricarsi di nuovo, e con altro Metodo, e disegno tutto il Suddetto Palazzo con Spesa di qualche migliaja di Scudi, dovrebbe ciò persuadere questi Ministri del Tribunale che non
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cessano continuamente di reclamare, che questo non puole effettuarsi in un subito, come pretenderebbero sì per la grave Spesa, quanto anche per una giusta considerazione di ciò che convenga per Minore aggravio delle Comunità.
Rispetto all'altro punto contenuto nella Rappresentanza che il Soprastante è costretto mantenere del proprio il Lume, che deve servire per la visita de Carcerati, per tutti i Riscontri fatti, non trovasi che la Comunità abbia mai pensato al Mantenimento del suddetto Lume, a riserva del Salario di £ 74, che annualmente passa al Soprastante suddetto. Si crede bensì, che un'tal'obbligo fosse del Giusdicente, mentre ne i tempi passati era tenuto il Commissario pagare annualmente // al suddetto Soprastante circa £ 70 che si suppone per il mantenimento del Lampione nella Stanza del Salone e del Lume per la Visita de Carcerati. Questo emolumento per quanto mi viene rappresentato fu di proprio arbitrio levato al Soprastante nel tempo, che trovavasi quì Commissari il Signore Cavaliere Settimio Laparelli, e così è stato sempre seguitato de i Suoi successori. Con tutto ciò questo Magistrato Comunitativo, quanto V.S. Illustrissima, e Clarissima creda giusto, che deva la Comunità pensare al Mantenimento di detto Lume per la visita de Carcerati, sarà sempre pronto ad eseguire quanto si compiecerà ordinarli.
Alla prima Istanza, che fu fatta a detto Magistrato per il riattamento dell'Armadio, dove si tengono le Chiavi delle Carceri, fu immediatamente dato ordine al Provveditore delle Fabbriche di farlo eseguire, e se ciò non fu subito effettuato non è stato colpa del Magistrato, ma solo un'indolenza del Provveditore o de Manifattori, che // hanno differito finora, essendo però adesso per tal conto stata data esecuzione. Tanto per la comandatami informazione sono in dovere di rappresentare a V.S. Illustrissima, e Clarissima, d'ordinare anche di questo Magistrato Comunitativo, mentre sull'attenzione di quegli ordini, che si compiacerà comunicarmi col più profondo rispetto, ed ossequio ho l'onore di soscrivermi Di V.S. Illustrissima, e Clarissima Montepulciano 20 luglio 1776
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco Soprintendente alle Comunità
/ Firenze / Umilissimo Devotissimo, et Obbligatissimo Servitore
Lorenzo Mercanti Cancelliere
V.10
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, senza data, c. 682.
Riforma
della Pianta, e Perizia fatte da Maestro Bernardino Barchi Capomastro Muratore, ordinatele dalla Magistratura antecessora per rimodernare il Palazzo Pretorio di questa Città di Montepulciano per ricavare nel Salone di detto Palazzo li Quartieri, e Uffizij per li Ministri del Signore Vicario, ad un Archivio, come ancora di accrescere due Segrete, una Carcere pubblica, e l'Abitazione per il Soprastante. Ed Essendo sembrata la Perizia di spesa eccessiva, e la Pianta fatta con poco buono scompartimento, per
400
ciò da me Innocenzo Neri uno delli componenti la presente Magistratura, sono state fatte l'opportune annesse Piante da potersi eseguire a conto della Comunità coll'infrascritte spese, cioè
La Comunità, oltre il materiale da ricavarsi dalla demolizione della Loggia, si ritrova in essere circa Canne venti tra pietre, e altro lavoro da potersi impiegare nelli muri di mezzo braccio disegnati nel salone per scompartimento dell'Uffizij, Cappella, e Scale per salire alli Quartieri da farsi di sopra per li Ministri del Signore Vicario.
Li Travi, e altri legnami possono servire quelli della Loggia da domolirsi, e delli tre Travi armati da levarsi dal Tetto del Salone, in vece de quali il Tetto sarà sostenuto da Muri
Mattoni nuovi n° 2300 mezzane n° 6400 a z 2.13... £ 232.
Calcina moggia 40 a £ 7 il moggio…... £ 280.
Rena some 1600 a quatrini sette la soma... £ 186. 1. 4 Gesso stara 150 a soldi 6.8 lo staio... £ 50.
Piane d'Abeto di Braccia 3 n° 300 a soldi sei l'una……… £ 90.
Maestranze di Muratori, e Manuali, circa S 100.-………. £ 700.
Sgombro di Calcinacci, spese diverse, e d'altro circa... £ 350.
In tutto... £ 1888. 1. 4 // Perizia Per ridurre le due Stanze del Soprastante, a due Segrete, per ridurre la Segreta nuova a Carcere pubblica, e ridurre la stanza sopra alla stalla del Signore Vicario per abitazione del Soprastante, che resta contigua alle Carceri. Quadrucci per le volte n° 4000 a £ 2.13.4... £ 106. 13. 4 Mattoni n° 1400. a £ 2.13.4 il cento... £ 37. 6. 8 Mezzane per li spini n°3000 a £ 2.13.4... £ 80.
Calcina moggia 25 a £ 7.- il moggio………..……….. £ 175.
Rena soma 1000 a q.ni 7 la soma... £ 116. 13. 4 Gesso staja 100 a soldi 6.8 lo stajo... £ 33. 6. 8 Maestranze circa S. 60.-……….. £ 420.
Sgombro di Calcinaccio, spese diverse, ed'altro………... £ 140.
Somma……... 1109.
401
Le spese di Falegnami, Fabbri, e altri Artefici, proviste di legname per Porte, e finestre, ferro per detti lavori, e per ferrate delle Carceri si considerano circa £
300……… £ 2100.
In tutto……….…..……… £ 5097. 1. 4 La Perizia del Barchi per li soli muramenti, monta a……….……… £ 7058. 14. 8 Differenza………..……….. £ 1961. 13. 4 Si aggiunghino li S 300 per li Falegnami, Fabbri posti di sopra... 2100.
Differenza in tutto di……….…..……... 4061. 13. 4
V.11
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 25 agosto 1776, cc. 699r-700v.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
Montepulciano Scritto 29 agosto 1776
In esecuzione della stimatissime di V.S. Illustrissima, e Clarissima del dj 8 stante, ho l'onore di trasmetterle le richiestemi Piante colle occorrenti Relazioni per i Lavori, che vengono proposti in questo Pretorio, che una fatta fa Bernardino Barchi Perito Muratore, e l'altra dal Signore Innocenzio Neri ambedue di questa Città, in cui appariscono tutte le Stanze di detto Pretorio con il Salone, e Sue Misure, e tutto ciò, che vien proposto farsi di nuovo. La Relazione, e Pianta del Signore Neri rileva una Minore Spesa di quello occorrerebbe secondo la prima Pianta, e Relazione del Barchi, e però inclinerebbe questo Magistrato Comunitativo ad eseguire più tosto questa, che l'altra, qualora non possino farsi detti Comodi con Minore Spesa, il che secondo il Mio Sentimento, non credo potrà meglio Riconoscersi, se non da // un Ingegnere capace.
In quanto all'emolumento, che soleva darsi dal Commissario pro tempore al Soprastante per il mantenimento del Lume nel Salone, ed altro vengo accentato, che questo fusse Levato dal Signore Cavaliere Settimio Laparellj, che fu Commissario dal dj primo 9bre 1757 a tutto Aprile 1761. Non potendole precisamente accennare in quale di questi anni ciò seguisse per non esservi di tale affare alcun riscontro. Presentemente è da tal tempo in poi mi viene asserito, che fosse a carico del Giusdicente il Mantenere detto Lume nel Salone, benché in oggi non vi è alcuno, che lo mantenga e per le Carceri ha dovuto pensare, e pensa del proprio il Soprastante, non trovandosi sui Libri di questa Cancelleria che tale spesa sia stata a carico della medesima.
Tanto ho l'onore di Rappresentare a V.S. Illustrissima, e Clarissima, mentre col più profondo rispetto, ed // ossequio passo a soscrivermi
Di V.S. Illustrissima, e Clarissima
402 Illustrissimo, e Clarissimo, Signore Senatore Soprassindaco Soprintendente alle Comunità /
/Firenze / Umilissimo Devotissimo, et Obbligatissimo Servitore
Lorenzo Mercanti Cancelliere
V.12
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 26 agosto 1776, c. 687.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
So che in quest'ordinario vengono trasmesse a' V.S. Illustrissima e Clarissima alcune Piante, e Perizie riguardanti queste Carceri, il mio Quartiere, quello dei miei Ministri, e quello per questo Soprastante. Per il miglior buon Servizio mi giova notiziar V.S. Illustrissima, e Clarissima
I°: Che per fare le divisate Fabbriche, non è certamente sufficiente, anche a' mente di persone intendenti e Perite la somma di scudi mille due, ò trecento, benché la faccino scendere a soli sei, ò settecento scudi. II°: Che il progetto di minore spesa sarebbe di fare acquisto del Palazzo dei Signori Aldovrandi, ò sia Malvasia, che resta a Muro col Pretorio, che è in vendita, e che a buon' prezzo si venderebbe. A Terreno di detto Palazzo vi sono due Comode Stanze, che servir potrebbero per farci i due Banchi per i due Notari Civile, e Criminale. Al medesimo Livello vi è una Loggia, ove con poca spesa potrebbe farsi una sicura, e sana Carcere Pubblica per gl'Uomini, e quella, che di presente serve per gl'Uomini farla servire per le Donne, per le quali non vi è. Il primo piano di detto Palazzo potrebbe essere più che Comodo, e decente // per il Vicario, e il secondo, comodo, e decente altresì sarebbe per i Ministri. Il quartiere ove di presente stanno i Ministri potrebbe darsi al Soprastante, e quello del Vicario al Bargello, potendo la Comunità con vantaggio vendere, ò appigionar' la Casa, abitata di presente dal Bargello. Così la Comunità predetta spenderà meno.
I quartieri per il Vicario, e Ministri saranno più comodi, e decenti, e sollecitamente si libererà dal peso di pagare al Vicario la pigione del quartiere, che gli paga presentemente, e dal dover'pagare la pigione d'altro quartiere ai Ministri, in'occasione di far'detta Fabbrica.
V.S. Illustrissima, e Clarissima meglio di me saprà considerare le circostanze di quest'affare. E con tutta la Maggiore stima mi protesto Ossequiosamente
Di V.S. Illustrissima, e Clarissima
Montepulciano 26 agosto 1776
Signore Senator Soprassindaco, Umilissimo Devotissimo, ed Obbligatissimo Servitore e Soprintendente / Firenze / Ranieri Tozzi Vicario
V.13
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 8 giugno 1776, c. 701.
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A di 10 settembre 1776
Noi Sottoscritti Periti Muratori di questa Città di Montepulciano stati chiamati dall'Illustrissimi Signori Cavaliere Marc'Antonio Gagnoni Gonfaloniere, ed Innocenzio Neri uno delli Priori di questa Comunità per visitare, ed esaminare la spesa, che possa occorrere nel Palazzo dell'Illustrissimi Signori Aldovrandi, o Malvasia situato nella Piazza Grande di questa Città, e contiguo al Palazzo Pretorio, per risarcirlo in modo stabile, e ridurlo colli commodi necessari per uso del Signore Vicario Regio, e suoi Ministri, e per le Carceri, ci siamo trasferiti in questo giorno in Compagnia di detti Signori al detto Palazzo, e considerasi prima i Fondi del medesimo che sono tutti in volta reale abbiamo veduto esser soggetti a grand'umido, ed inservibili per Cerceri, ed avere (V) bisogno di un notabile risarcimento colla spesa almeno di scudi cinque cento……….…….. S. 500.
Il Piano Terreno consistente nell'Andito Scale, e quattro Stanze, due delle quali sono molto umide, e poco luminose, e due meno umide, e luminose, ma tutte assieme col Andito richiedono un risarcimento di Scudi cento quaranta………..……….……… S. 140.
La Loggia proposta chiudersi per far carceri saria necessario oltre li grossi muri da farsi per chiudere le quattro Arcate della medesima farvi al di fuori un intonacatura di travertini conci per non deturpare la bella Facciata costruita di Travertini simili a quelli del Tempio di S. Biagio, e si ricercherebbe la spesa almeno di scudi trecento... S. 300.
Il primo Piano di detto Palazzo consistente in una Sala grande a Travi, un Camerone con soffitta di Legname, la Cappella in volta, e sei Stanze, che si abitano presentemente dal Signore Vicario Regio, tre delle quali sono in Volta Reale, e tre a Travi, e quasi in tutte anderebbero rifatti i piantiti ridotti in mal'essere, risarciti // alcuni Palchi, e crepature delle volte colla spesa almeno di scudi cento sessanta...S. 160.
Il Secondo Piano, nel quale si sale per una ripida scala è talmente disordinato, ed in pessimo stato, che per ridurlo in due Quartieri per commodo delli Ministri del Signore Vicario vi vuole la spesa almeno di Scudi trecento cinquanta………..………S. 350.
Il Tetto poi è così mal composto, ed i legnami poco buoni, che è necessario disfarlo tutto, e rifarlo di nuovo con la spesa almeno di Scudi trecento... S. 300.
Nelle due Muraglie Laterali alte circa braccia venticinque, che una verso il Seminario Vecchio, ed una verso lo scoperto di detto Palazzo, si vedono alcune crepature, per le quali è necessario scoprire i fondamenti, e risarcirli, come ancora risarcire le dette Crepature colla spesa almeno di scudi dugento cinquanta... S. 250.
Le Case unite a detto Palazzo, nelle quali sono le Stalle, e Finai, e sopra questi le Cucine, Dispense, ed altre Stanze sono tutte minaccianti rovina, e richiedono la spesa almeno di Scudi dugent'ottanta………. S. 280. S. 250. S. 300. S. 350. S. 160. S. 300. S. 140. S. 500.
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______________ In tutto S. 2280. Io Maestro Pietro Fineschi Muratore Mano propria
Io Maestro Angelo Meschini Muratore Mano Propria
V.14
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, senza data (post 10 settembre 1776), cc. 691r-692r.
Illustrissimi Signori Rappresentanti la Comunità di questa Città di Montepulciano
Chiunque siasi, che progetta l'acquisto del Palazzo de Signori Aldrovandi, o sia Malvasia per la minore spesa della nostra Comunità per l'Abitazione del Vicario, suoi Ministri, e Carceri, dà a divedere di essersi appagato dell'apparenza della bella Facciata del medesimo, e che sia a muro col Palazzo Pretorio, senza esaminare l'interno necessitoso di molti risarcimenti per riparare alla non molto lontana rovina, come si può dedurre dalla qui ingiunta Relazione di due Capomastri Muratori, che dicono essere necessaria la spesa di Scudi duemila duecento ottanta.
A questa spesa di risarcimenti si deve aggiungere la valuta del Palazzo, e quella de legnami, e ferramenti per le Porte, e Finestre ridotte quasi tutte in pessimo stato, non solo per essere più d'un secolo, che detto Palazzo non è stato abitato dalli propri Padroni, ma anche per che in questo tempo, come sottoposto ad'uno strettissimo Fidecommisso, è passato in più cospicue Famiglie forestiere, le quali non si sono date altro pensiero, che di mantenere il puro bisognevole per l'alloggio de Fattori, o Casenghi. Li Fondi di questo Palazzo sono umidissimi, e quasi inservibili.
Le stanze del Piano Terreno non sono molto comode, e soggette a qualche umidità.
La Loggia a livello delle medesime non può serrarsi senza privare il Pubblico dell'antichissimo comodo destinato per uso delli Mercati di Grano, e d'altro, soliti farsi nella Piazza grande, nella qual'è collocata la detta Loggia sotto al predetto Palazzo Malvasia.
Il primo piano di detto Palazzo, a riserva delle sei Stanze, delle quali la nostra Comunità ne paga presentemente la pigione per comodo del vicario, tutte l'altre stanze, che lo compongono, sono necessitose di molti dispendiosi risarcimenti. //
Il secondo Piano richiederebbe una grossa spesa per ridurlo in quartieri separati per comodo de Ministri del Vicario, tanto più che per salire in detto secondo Piano, vi è una scala ripidissima
La Casa dove abita il Bargello, difficilmente la nostra Comunità trovarebbe da venderla, ò appigionarla a persone di garbo, per essere questa attorniata dalle Case dove abitano li sbirri.
Li Ministri in tempo di fabbrica potranno valersi del comodo di trè stanze del Quartiere vecchio del Vicario, e ritenere ancora quelle, che abitano di presente.
In veduta per tanto dello stato presente di questo progettato Palazzo vien tolto ogni dubbio, che alla nostra Comunità apporterà minore spesa, e maggior comodo la rimodernazione del Palazzo Pretorio
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ideata con due disegni di già mandati all'Illustrissimo, e Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco, uno de quali può eseguirsi colla spesa di circa Scudi ottocento, e che di già si vanno preparando li materiali necessarij per dar principio alla fabbrica subbito, che da detto Signor Senatore Soprasindaco sarà dichiarato, quale dovrà eseguirsi delli due disegni mandati.
Questo Pubblico non ha mai recusato di dare esecuzione alla veneratissina Legge di S.A.R. delli 30 settembre 1772, come è stato rappresentato all'istessa A.S.R. Dalli moderni Notari Criminale, e Civile, ma bensì ha avuto sempre in mira quest'affare per eseguirlo con stabile,e ordinato disegno, senza del quale non poteva darsi principio alla fabbrica, come ancora perche nell'Inverno non si potevano avere dalle Fornaci li Mattoni, e le Calcine.
Finalmente si pone in vista, come l'acquisto del Palazzo Malvasia sarebbe di un perpetuo accrescimento di spesa alla nostra Comunità, che restarebbe soggetta al mantenimento di più fabbriche, che non sia di presente, come ancora essendo il detto Palazzo Malvasia considerato per la somma // di Scudi cinquemila nelle Stime fatte del Fidecommesso Nobili, al quale è soggetto, come si è detto di sopra, non può la nostra Comunità sperare quel'buon prezzo, che dicesi dal Progettista, che lo suppone in vendita, mentre quando la Comunità fosse in necessità di comprarlo, per la differenza che passa dall'offerire al ricercare una compra, non otterrebbe agevolezza dal prezzo, stante il dover'questo restar sempre surrogato per detto Fidecommisso, e questo è quanto ci diamo l'onore di rappresentare alle Signorie loro Illustrissime in rapporto dell'incumbenza addossataci colla loro deliberazione delli 5 del corrente settembre 1776, e le facciamo divotissima riverenza.
Io Cavaliere Marcantonio Gagnoni Gonfaloniere deputato Mano propria Io Innocenzo Neri Priore, e Deputato mano propria
V.15
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 15 settembre 1776, c. 680.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
Avendo partecipato a questo Magistrato Comunitativo il Progetto trasmessomi colla stimatissima di V.S. Illustrissima, e Clarissima de 29 agosto prossimo passato riguardante la Compra del Palazzo de Signore Aldobrandi, in oggi del Signore Conte Malvasia per provvedere alla congrua Abitazione de Ministri di questo Pretorio, sul supposto di una Minore Spesa di quella accennata nell'altra mia de 25 agosto prossimo passato, detto Magistrato ha stimato proprio per sincerarsi della Verità di deputare il Signore Cavaliere Gagnoni Gonfaloniere, ed il Signore Innocenzio Neri uno de Priori, acciò con due Periti Muratori riscontrino, e riconoscino se possa aver sussistenza l'accennato Progetto.
Doppo dunque di avere i medesimi fatte con detti Periti le opportune, e necessarie osservazioni, hanno presentata a detto Magistrato Comunitativo l'annessa loro Relazione, assieme colla Perizia di Mastro Pietro Fineschi, e Mastro Angelo Meschini Periti Muratori, in cui resulta, che oltre alla non piccol Spesa, che si richiederebbe per la compra di detto Palazzo, vi occorrerebbero necessariamente molti gravi refacimenti, specialmente alle Muraglie Maestre, che si fanno ascendere ad un'esorbitante spesa di S. 2280. // conforme V.S. Illustrissima, e Clarissima potrà meglio riconoscere da detta Relazione, e Perizia,
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che ingiunte alla presente ho l'onore di trasmetterle, e però detto Magistrato sarebbe di sentimento di non attendere il suddetto Progetto, ma più tosto per la Minore Spesa di fare eseguire nel Vecchio Pretorio i Lavori stati proposti nella pianta, e Relazione del Signore Innocenzio Nerj, che con altra mia trasmessi a V.S. Illustrissima, e Clarissima.
In tale congiuntura stimo opportuno di ritornarle la trasmessami supplica fatta a S.A.R. Da i Ministri di questo Pretorio, giacché riguardando l'istesso affare del commodo dell'Abitazione, V.S. Illustrissima, e Clarissima verrà in cognizione dei Motivi, per cui finora non ha potuto detto Magistrato aderire subito alle Loro Istanze, conforme pretendevano.
Sull'attenzione intanto di quanto V.S. Illustrissima, e Clarissima sarà sopra di ciò per ordinarmi, ho l'onore col più profondo rispetto, ed ossequio di Soscrivermi
Di V.S. Illustrissima, e Clarissima
Monte Pulciano 15 settembre 1776 Illustrissimo, e Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco
Soprintendente alle Comunità
/ Firenze / Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servitore
Lorenzo Mercanti Cancelliere
V.16
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 6 dicembre 1777, cc. 671r-674r.
Illustrissimo e Clarissimo Signore Senatore e Cavaliere Giovan Battista Nelli Soprassindaco e Soprintendente della Camera delle Comunità
Mi sono portato a visitare il Palazzo Pretorio della Città di Montepulciano, ed ho esaminato lo stato attuale del medesimo colla veduta di rilevare quali aggiunte vi occorrerebbero per costituirvi i necessari comodi che ora vi mancano.
Devo primieramente notare che alcune carceri segrete sono facili alla comunicazione esterna, ma quel che è peggio le ho trovate tutte così umide, senza luce, e talmente cattive, che non possono quelli che vi sono ritenuti, se non essere in breve tempo attaccati da qualche malattia.
La carcere pubblica delle Donne oltre ad essere situata dentro il Salone del Palazzo è ancora angusta, e senza luce, e quella parimente pubblica degl'Uomini rimane in un angolo della piazza sotto una Loggia, onde non verificandosi rigorosamente la condizione dell'essere pubbliche, mentre in conseguenza, che tutti quei miserabili che vi si trovano rinchiusi, rimangono privi di quei soccorsi che sogliono essere Loro portati dalle pie persone.
Tutti questi inconvenienti sono di tanta rilevanza, che richiedono il più sollecito provvedimento. In oltre è notabile che nel Palazzo Pretorio ove sono Le carceri vi manca il quartiere per il Soprastante.// L'abitazione poi del Vicario Regio è assolutamente angusta, ma per adesso è stato a ciò provvisionalmente provveduto avendo preso la Comunità a pigione un quartiere del contiguo Palazzo
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Malvasia, e con ridurre permanente un tal Sistema si viene a rimediare nella miglior forma possibile a questa mancanza.
Per i due notari Criminale, e Civile non vi è che una sola Camera per ciascheduno con una cattiva cucina che è in oltre destinata al passo per una Segrete, e per camera della Serva, ed il primo deve per necessità tener banco nella propria Camera, essendovi soltanto per il secondo un piccolo stanzino ricavato in un angolo dell'inutile Salone che si trova all'ingresso.
Da questa narrazione apparisce manifestamente l'angustia attuale del predetto Palazzo Pretorio, e la necessità di ampliare il medesimo riducendolo capace a tutti gl'usi ai quali è per necessità destinato. Nello Spazio però del detto Palazzo non vi è modo di ricavarvi tutti i necessari, ed indispensabili servizi facendo ancora uso dell'indicato Salone che è l'unico posto da poterne profittare con farvi dell'adeguate divisioni, per che sebbene sia grande come salone, è però piccolo per tanti bisogni.
Per rimediare a tali inconvenienti fu fatto fare dalla Comunità l'annesso disegno al Capomaestro Muratore Bernardino Banchi, che calcola la Spesa di scudi 1008.2.14.8 non compreso l'importare degl'Impostami ferramenti che da altri si fa ascendere a scudi 300, e così in tutto scudi 1308.2.14.8. Ma essendo sembrata alquanto rilevante la detta Spesa venne in appreso formato l'altro qui ingiunto disegno dal Sig. Innocenzio Neri il quale suppone che possa effettuarsi colla somma di scudi 728.1.1.4. //
Nei precitati due progetti tutto il Lavoro principale si riduce a costituire qualche Stanza nell'attuale inutile Salone, ed avendo fatto l'esame opportuno ho rilevato che niuno di essi è attendibile per che quello che propongono di fare non provvede a tutte le occorrenze, e molto più per che si tralasciano le cose principali, oltre di che è da notarsi che lo spartito è malamente ideato, e che la Spesa riuscirebbe anche assai superiore alla somma proposta di maniera che se si eseguisse uno dei detti progetti non si farebbe altro che spendere molto danaro per costruire una cattiva, e mancante fabbrica.
Nelle circostanze delle quali si tratta il mio Sentimento sarebbe che la Comunità di Montepulciano acquistasse, come altra volta è stato proposto, il Palazzo Malvasia che è contiguo al Palazzo Pretorio, giacche come ho accennato di sopra, senza estendersi non si può fare niente di buono.
Ne mi fa ostacolo ciò che è stato rappresentato dell'essere il medesimo in pessimo grado, e bisognoso di grandiosi resarcimenti che si fanno ascendere alla rilevante somma di scudi 2280 per che dalle osservazioni da me fatte ho riconosciuto che in questo rapporto vi è una massima esagerazione, mentre se bene sia vero che vi occorrino dei resarcimenti questi richiederanno sempre una spesa // minore assai di quella che può occorrere in una fabbrica nuova che abbia i medesimi comodi.
Il detto Palazzo Malvasia si tiene adesso in parte a pigione dalla Comunità appunto per comodo del Vicario Regio, e corre la voce che il proprietario si presterebbe ben volentieri ad alienarlo. La Spesa non può essere che di pochi centi di scudi, ed in conseguenza di tenue oggetto, e niente gravosa per la predetta Comunità per che si risparmierebbe il dispendio che porterebbe una maggior fabbrica nel suo antico suolo.
Vi è però chi suppone che il detto Palazzo sia Fidecommisso, ma ciò non è un impedimento per che o La Comunità potrebbe ritenersi il prezzo in mano pagandone il frutto recompensativo fin tanto che non fosse rinvestito in altro capitale sicuro, o pure avrebbe la maniera di cautelarsi, senza fare niuno sborso con dare in contraccambio altri effetti propri di egual valore esistenti nel suo territorio, ove possiede altri beni la precitata famiglia Malvasia.
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La fissazione di questo trattato richiede un qualche tempo, né un tal indugio apporta qualche incomodo, giacche il vicario Regio con aver avute alcune stanze nel precitato Palazzo si ritrova presentemente provvisto di un sufficiente comodo Quartiere.
Quello che non ammette ritardo si è la fabbrica delle Carceri Segrete, ed un luogo sicuro per i debitori civili, oltre i quartieri per i due Notari Criminale, e Civile, e per il Soprastante.
Dall'annessa Pianta notata di Lettera A la quale dimostra l'estensione del primo piano dell'attuale Palazzo Pretorio // che ho delineata dalle carte che mi sono state comunicate, e che però non può riguardarsi per esattissima se bene sia prossima al vero, apparisce manifestamente che con i Lavori che vi ho in essa delineati vi si possono ricavare tutti i predetti comodi, e di più ancora il quartiere per il Bargello, talmente che la Comunità verrebbe a fare per questo capo un altro risparmio potendo alienare la casa ora abitata dal medesimo.
Il primo piano adunque secondo il mio pensiero conterrebbe in primo luogo un andito segnato 1 per liberare tutti i quartieri, ed altri servizi.
In secondo luogo a sinistra all'entrare nel detto andito vi sarebbero due stanze segnate 2. 3. per la custodia dei Debitori Civili.
In terzo luogo ne verrebbe una stanza segnata 4 per il Banco del Notaro Civile. In quarto luogo la Camera 5 per il detto Notaro Civile.
In quinto luogo la Camera 6 per il Notaro Criminale.
In sesto luogo il salotto 7, e la cucina 8 per i detti due Notari, e dalla cucina si potrebbe per il sottoscala, e per l'andito 9 scendere ad una Camera per la serva dei medesimi.
In settimo luogo la stanza 10 per il Banco del Notaro Criminale
In ottavo luogo vi sarebbe il quartiere per il Bargello composto delle Stanze 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. con altre sopra
Nel secondo piano poi al quale si perverrebbe per la scala 19 vi sarebbero quattro Carceri segrete sopra le stanze 2. 3. 4. e 5., ed in oltre il quartiere per il soprastante sulle stanze 6. 7. 8 con più una Stanza per gl'esami dei // Carcerati sopra quella segnata 10.
Quanto poi alle Carceri pubbliche crederei che si potesse provvedere con ridurre per gl'uomini la Loggia che mi si dice appartenga alla Comunità esistente sotto il Palazzo Malvasia, e per le Donne sarebbe sufficiente quella che ora serve per gl'uomini.
Le stanze 2.3.4.5 andrebbero fatte in volta formando prima gl'opportuni pilastri, ed Archi nello stallone a terreno che rimane appunto al di sotto del precitato suddescritto spazio, ed in volta pure dovrebbero esser fabbricare le Carceri segrete che verrebbero situate sulle medesime stanze.
Ad oggetto di poter calcolare con esattezza la precisa spesa che richiederebbe una tal fabbrica vi sarebbero occorsi molti scandagli, che io non ho avuto tempo di effettuare, attese le altre incumbenze, che mi ritengono adesso in queste parti. Tutta volta crederei che il dispendio potesse ammontare verso i mille scudi, e siccome quello che propongo è il puro necessario, così non può farsi a meno di non l'eseguire qualunque sia la spesa che possa portare un tal Lavoro.
Converrebbe per tanto che venisse effettuata immediatamente la sola fabbrica che ho delineata nello spazio del salone del Palazzo Pretorio colla quale si provvede alle Carceri dei Debitori Civili, alle Segrete,
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ed ai quartieri dei due Notari, e del Soprastante, lasciando per ora sospeso il Lavoro che pure propongo nell'antico quartiere del Vicario Regio
Quindi anderebbe contemporaneamente trattato l'acquisto del Palazzo Malvasia, e quando fosse seguita la compra // 674r potrà meglio considerarsi se possa riescire più economico il fare nel medesimo il comodo anco per l'alloggio dei precitati dueNotari, mentre in questo caso le stanze già ridotte per Essi a forma del suddetto disegno potranno servire per il Bargello, senza che occorra altrimenti edificare per tal uso nel suddescritto antico quartiere del Vicario Regio.
E con tutto l'ossequio ho l'onore di confermarmi Di V.S. Illustrissima, e Clarissima
Chiusi 6 dicembre 1777
Umilissimo Obbligatissimo Servitore Giuseppe Salvetti
V.17
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 7 dicembre 1777, cc. 667r-668r.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
In replica della Stimatissima, di V.S. Illustrissima, e Clarissima de 29 novembre prossimo scorso ho l'onore di significarle, come La fabbrica di questo Palazzo Pretorio si ritrova nello stesso stato, e grado degl'anni passati, sì rispetto a Quartieri che respettivi Ministri, che alle Carceri, senza che finora sia seguita novazione alcuna, non essendovi però alcun Segno, o pericolo di Rovina.
Ritrovandosi però la suddetta Fabbrica assai male ordinata e scomposta, e mancante dei necessari commodi per il Vicario, e Ministri, alle Replicate istanze dei medesimi. E coerentemente agl'ordini di V.S. Illustrissima, e Clarissima, si dà tutto il […] questo Magistrato Comunitativo di provvedere non solo a detti commodi quanto ancora al riattamento, e Costruzione delle Carceri di cui specialmente vi è somma Necessità.
La diversità di pareri / trattandosi in qualunque Maniera di una Spesa Rilevante /, e i diversi Disegni fatti per detta Fabbrica stati già con altre mie de 25 Agosto, e 15 settembre 1776, trasmessi a V.S. Illustrissima, e Clarissima hanno dato motivo a questo Magistrato Comunitativo di Sospendere L'esecuzione di tali Lavori fin tanto, che non viene ordinato quello che più convenga farsi.
Il Sig. Ingegnere Giuseppe Salvetti nel dì 23 novembre passato scorso // si portò a questa Città, dicendo avere ordine da V.S. Illustrissima e Clarissima di fare la visita al suddetto Palazzo Pretorio per farne in appresso la sua Relazione. Sicché avendo il medesimo visitato non solo il detto Pretorio, quanto anche il Palazzo contiguo del Sig. Conte Malvasia, mostrò il medesimo di essere di sentimento, che convenisse più tosto a questa Comunità fare acquisto di detto Palazzo Malvasia, ed ivi farvi gl'opportuni commodi, che fabbricare nel solo Pretorio, dove per l'angustia del medesimo, non dava Luogo di potere ricavare gl'occorrenti Quartieri, e specialmente le Carceri per non essere quelle che vi sono servibili.
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Dalle di Lui Relazioni, che suppose dover trasmettere a V.S. Illustrissima, e Clarissima potrà meglio riconoscere non solo lo Stato di dette Fabbriche quanto anche venire in cognizione del di Lui Sentimento. Onde in tale stato di cose non vedo, che potrà darsi esecuzione a tali Lavori fin tanto che non sarà stabilito dove, e come dovranno farsi i medesimi, che in qualunque Maniera richiederanno senza dubbi una rilevante ed eccessiva Spesa qualora venisse determinato di farsi acquisto del Palazzo Malvasia, per essere questo sottoposto a // uno strettissimo fidecommesso, crederei, che convenisse a questa Comunità colle debite facoltà di permutarlo in tanti effettj, più tosto, che sborsare il denaro, che in tal maniera ancora non si aggraverebbero esorbitantemente i Comunisti nell'Imposizione del Dazio, che converrebbe farsi per tali occorrenti Spese.
Rispetto a Mobili destinati per il Sig. Vicario, e Suoi Ministri, questi a forma degli ordini furono ad essi già assegnati con Inventario e per Stima in quel Numero, e qualità, che a Loro è parso conveniente. Tanto sopra di ciò mi trovo in dovere di rappresentare a V.S. Illustrissima, e Clarissima, mentre col più profondo Rispetto, ed ossequio passo all'onore di Soscrivermi.
Di V.S. Illustrissima, e Clarissima
Monte Pulciano dicembre 1777 Illustrissimo, e Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco
Soprintendente alle Comunità
/ Firenze / Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servitore
Lorenzo Mercanti Cancelliere
V.18
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 6 dicembre 1778, c. 666.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Clarissimo
Le precise indigenze, e la mancanza di tutti i generi e comodi incompatibili con le Sovrane disposizioni mi poartano a ricorrere a V.S. Illustrissima e Clarissima, acciò si voglia degnare di prendere in considerazione le mie giuste lagnanze, derivanti dall'avere una sol Camera malamente tessuta, e assai Buia, nuda affatto di quegl'utensili correspettivi, e necessari; un Casotto di legno perforato dagl'anni, in cui a gran stento tiro a fine le mie incumbenze, per esser d'ogni dove penetrato dal freddo, e questo situato a terreno in uno spazioso Salone Per terzo comodo in Comune col Ministro Criminale / corredato esso pure di una sola Camera, vi è una cucina, in cui con stomachevole disdicenza avvi il letto la Serva, dovendoci fare quegl'usi che sono coerenti al dormire, per non esservi altro comodo, ove da precisa necessità ridotti, ambidue si mangia, e per cui devono passare i Carcerati, allorché condotti vengano in due Segreti / delle quali viene asserito essere avvanzate l'antecessori le loro pessime situazioni al Real Padrone / rimanendo questa pure a Livello del Salone, con varie mancanze in essa di queste cose che si chiamano necessarie. Se dovessi trattare un affare di tanta importanza con persone meno interessate per la giustizia, e per i ministri m'arrenderei ad un sacrifizio, e tacerei, ma bene inteso di quanto prenda
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parte V.S. Illustrissima, e Clarissima nelle giuste lagnanze, per ciò mi sono reso ardito d'interessarla in un affare che il disagio mi compone in disapunto. //
Mi conceda la consolazione di vedermi da V.S. Illustrissima e Clarissima assistito, e commiserato per che possa attenere quelle convenienze che sono coerenti alla volontà Sovrana. Prendendo da ciò il motivo con tutto il rispetto, e dovuta stima di segnarmi
Di V.S. Illustrissima, e Clarissima Montepulciano 6 dicembre 1778
Illustrissimo Signore Senatore Soprassindaco
della Camera delle Comunità / Firenze Devotissimo Obbligatissimo Servitore Giuseppe Ruggieri Notaro Civile
V.19
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 5 maggio 1779, c. 665.
Altezza Reale
I due Notari del Tribunale di Monte Pulciano Rappresentano, che si trovano talmente ristretti di Quartiere, che sono obbligati a fare Le Loro incumbenze in una Sola Stanza, che deve servir Loro di Camera, di Quartiere per gli Esami, ed in somma a tutti quegli usi, che Richiedono Le incumbenze del loro Impiego, ritenendo più la figura di Arsenale, che di Luogo per Amministrare Giustizia.
Aggiungono, che una Sola Cucina deve servire per detti due Ministri, e che questa deve altresì servire di Camera alle Persone di Loro Servizio.
Rappresentano in fine di avere dato parte al Senatore Soprassindaco della Loro miserabile Situazione, ma chè fino al presente non è Stato preso veruno provvedimento. //
Io non posso dispensarmi dal fare presente a Vostra Altezza Reale Le istanze di detti due Ministri, acciò voglia compiacersi di dare i suoi ordini all'effetto, che venga riparato al bisogno, tanto più , che La Cucina destinata per gl'accennati Ministri ha la comunicazione con una Carcere Segreta contigua, cose tutte, che malamente si combinano con La decenza, e col buon Servizio del Tribunale; E profondamente m'inchino
Di Vostra Altezza Reale
Pres Lì 5 maggio 1779
Umilissimo servo e suddito Domenico Brichieri Colombi
412 V.20
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 13 dicembre 1779, c. 659r1.
17.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
scritto 24 dicembre 1779
S.A.R., a cui sono pervenute delle Doglianze sopra l'insalubrità delle Carceri del Palazzo Pretorio di Monte Pulciano, mi ha ordinato, di significare a V.S. Illustrissima, e Clarissima, che Ella faccia fare sollecitamente i Risarcimenti occorrenti alla suddette Carceri, a forma degli Ordini già dati dalla R.A.S. con suo veneratissimo rescritto del dì 14 Luglio 1777 per i Risarcimenti da farsi ai Palazzi Pretori, che ne avessero di bisogno.
E con perfetto ossequio mi confermo Di V.S. Illustrissima, e Clarissima
Dalla Reale Segreteria di Finanze Lì 13 dicembre 1779
V. Angelo Tavanti
Signore Senatore Soprassindaco, e Devotissimo Obbligatissimo Servitore
Soprintendente delle Comunità Luigi Di Schimidreiller
V.21
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 24 dicembre 1779, cc. 660r-661v2.
24 dicembre 1779 Montepulciano
Al Cancelliere = Dalla compiegata Circolare de' 16 Maggio 1778 V.S. rileverà quanto piacque a S.A.R. di comandare Relativamente ai nuovi Lavori, e Resarcimenti da farsi ai Palazzi Pretori; in conseguenza delle quali sovrane determinazioni L'Ingegnere Signore Giuseppe Salvetti che fece la visita del Pretorio di cotesta Città mi rimesse La Relazione con Sua Relazione de 16 dicembre 1777 descrisse i Lavori che si rendono necessarj per le Carceri, e per la conveniente Abitazione del Giusdicente, Ministri, e altri destinati al Servizio della Giustizia.
1 Del documento esistono due copie, una a c. 648r e una a c. 659r.
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Le accompagno pertanto la detta Relazione, e Pianta annessa perche la partecipi alla Magistratura Comunitativa, La quale preso in considerazione quanto vien proposto rapporto all'acquisto // del Palazzo Malvasia intraprenda opportunamente trattato per renderlo concluso all'oggetto che non debba ulteriormente esser differita la Reduzione del Pretorio in quel grado in cui è indispensabile che sia costituito in ordine all'Editto de' 30 7bre 1772 per doversi supplire alla spesa di tutti i Lavori di nuova costruzione da codesta Comunità, La quale penserà poi a ritirarne per suo rimborso Le respettive tangenti dalle altre Comunità che sarebbero state tenute a contribuire alle spese di Vicariato, giacche sulla Cassa di questa Camera non deve posarsi che L'importare dei resarcimenti per aver'essa in accollo il solo mantenimento di codesto Pretorio già ridotto nel punto in cui si vuole dai veglianti Ordini. // Ma frattanto che si prenderanno le necessarie disposizioni, e misure Rispetto a ciò, che convenga per L'abitazione proposta per il Signore Vicario, e per il Bargello, Ella farà presente alla Magistrata suddetta La necessità di far'eseguire senza il minimo ritardo La Fabbrica delle Carceri Segrete, quella per i Debitori Civili, per i Quartieri dei due Notari, e del Soprastante, al quale oggetto La stessa Magistratura procurerà che tali Lavori siano effettuati colla assistenza, e vigilanza del Provveditore di Strade, e di V.S. nella forma espressa nella precitata Relazione del Signore Ingegnere Salvetti a regola d'Arte, e colle vedute approvate col divisato Rescritto de 14 Luglio 1777 espresso nella precitata Circolare vedendo che sopra ogn'altro sia principalmente eseguito // quant'occorre relativamente alle Carceri, le quali in conseguenza delle Doglianze prevenute a S.A.R. con Biglietto della Reale Segreteria di Finanze de 13 del corrente mi vien Significato essere intenzione della R.A.S. che siano immediatamente Resarcite come conviene.
Ella farà Le necessarie partecipazioni di quanto sopra a chi occorre, e si darà tutta La premura per La più spedita ultimazione di tutto ciò che si richiede per la reduzione in buon grado del Pretorio suddetto.
V.22
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 1 febbraio 1780, c. 6583.
Montepulciano
Illustrissimo e Clarissimo Sigre Sigre Padrone Clarissimo
scritto 11 Febbo 1780
Per ordine di S.A.R. rimetto a V.S. Illustrissima e Clarissima la Pianta qui annessa per La riduzione del Palazzo Pretorio di Monte Pulciano a fine che la faccia pervenire a quel Magistrato Comunitativo con dichiararli che, o crede di proprio Interesse L'acquisto dell'Antico Palazzo della Famiglia de' i Nobili che ora appartiene al Marchese Malvasia, o all'opposto non reputa questa compra attendibile.
Nel primo caso il Magistrato Suddetto dovrà devenire sollecitamente alla Fabbrica delle nuove Carceri del Pretorio, e all'ampliazione, e Separazione de' troppo angusti quartieri dei due Notarj Criminale e Civile a norma dello Spartito segnato in pianta dall'Ingegnere Giuseppe Salvetti, e che è stato già
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comunicato al Magistrato predetto, ò a norma di qualche altro disegno, salve però le Condizioni // di sopra espresse.
Nel secondo caso poi i Comunisti medesimi potranno prendere in considerazione il compiegato Disegno che oltre una comoda Abitazione del Giusdiciente, e de notarj adempie nella sola Pianta del Palazzo Pretorio agli Altri Oggetti del Tribunale, e alle comode Carceri e sue dipendenze con rilasciare all'Arbitrio del Magistrato Comunitativo quelle variazioni che più gli piacessero ferme stanti le solite Condizioni, che la pubblica autorità esige in ogni Pretorio per il discreto comodo degli Amministratori della Giustizia, e per La salutare Custodia de' Rei, o convinti, o Sospetti.
E con perfetto ossequio mi confermo. Di V.S. Illustrissima, e Clarissima
Dalla Reale Segreteria di Finanze Primo febbraio 1780
Al Signore Senatore Soprassindaco Devotissimo Obbligatissimo Servitore Angelo Tavanti
V.23
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 11 febbraio 1780, c. 653v. A sinistra del testo: Copia di Lettera scritta dal Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco, sotto dì 11 febbraio 1780 al Signore Cancelliere di Montepulciano.
Molto Illustre, ed Eccellente Signore Mio Oss.mo
Accompagno a V.S. unita alla presente una Pianta per la Riduzione di cotesto Palazzo Pretorio colla copia di un Biglietto della Reale Segreteria di Finanze del di primo del Corrente, perché ne partecipi il contenuto al Magistrato Comunitativo, all'oggetto che in conformità de Sovrani Ordini di S.A.R. nel medesimo espressi sia eseguito colla dovuta esattezza, e sollecitudine quanto si richiede per costituire il detto Pretorio nel grado conveniente.
E resto
V.24
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 28 settembre 1781, c. 642r.
Illustrissimo, e Clarissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
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Reg.to 21 dicembre 1781
Conviene che V.S. Illustrissima, e Clarissima faccia visitare la fabbrica del pretorio di Montepulciano, mentre si suppone che sia in qualche parte non bene ideata, e tra gli altri difetti siano cattive le Carceri, ed oltre a ciò abbiano le Finestre sulla strada. Sono con il più distinto ossequio.
Di V.S. Illustrissima, e Clarissima
Di Segreteria di Stato li 28 settembre 1781
Sig. Senatore Soprassindaco Devotissimo et Obbligatissimo Servitore Vincenzio degl'Albizzi
V.25
A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Montepulciano, 12 dicembre 1781, c. 643r-644v.
Al dì 12 dicembre 1781
Illustrissimo e Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco, e Soprintendente all'acquisto Economico delle Comunità dello Stato Fiorentino
Fino degl'ultimi d'ottobre passato in adempimento degl'ordini di V.S. Illustrissima, e Clarissima partecipatimi con suo Decreto del dì primo di detto mese mi portai a visitare la nuova Fabbrica del Pretorio di Montepulciano ad oggetto di verificare i difetti che li venivano attribuiti, e specialmente la qualità delle Carceri, doppo avere fatta la detta Visita colla maggiore accuratezza, e precisione, e fatte intorno ad essa l'opportune osservazioni venni in cognizione che la detta Fabbrica è stata giudiziosamente eseguita per quanto permetteva la qualità del Luogo, che è stato provvisto al bisogno di tutti i ministri, e che tutti hanno Luogo, dove decentemente abitare; che è stato pensato a tenere separate le Stanze dell'Udienza di ciascun ministro, e per ricevere gl'atti. Siccome le Carceri tanto le Segrete, che Pubbliche sono tutte in buona situazione, poste in volta Reale sotto, e sopra di forti mura attorniate, asciutte, sane, e sicure. E quantunque sia vero che le Segrete habbino le Finestre sulla Strada, questo difetto è quasi comune a tutti i Luoghi e fino in questa Città di Firenze, essendo ordinariamente inevitabile, come lo era appunto Montepulciano, al quale per altro Vi è stato bene provveduto coll'averle fatte contigue al Luogo, ove habitano il Bargello, ed i Famigli, ed oltre a ciò l'altezza della situazione delle più importanti di esse, che è di circa 24 braccia // dalla Strada fa si, che non ben s'intenda la voce, solo si senta appena un suono confuso, conforme è stato provato, e sono inoltre nella migliore posizione, che possa darsi, essendo situate a Ponente, dove hanno il Sole fino al Suo Tramontare. E per maggiore chiarezza di quanto mi sono dato l'onore di esporre a V.S. Illustrissima le farò la descrizione di tutto il detto Palazzo Pretorio da me fatta nell'atto della Visita, la quale intanto servirà per maggiore intelligenza della qui compiegata Pianta, che crederei necessario il fare per adempire ai di Lei ordini.
Descrizione delle Stanze, Carceri, e altro, che compongono il Palazzo Pretorio della Città di Montepulciano, non peranche terminato, e consistono
416 Al primo Piano del quale è ricavata l'ingiunta Pianta, in
N° 1 Una Carcere larga per le Donne in Volta Reale sotto, e sopra asciutta, e buona, in
2. Una Carcere Segreta in Volta Reale simile asciutta, buona, e sicura, con la sua Finestrina rispondente sulla Strada Maestra in altezza da essa di Braccia sedici in circa in
3. Altra Carcere larga per i Debitori in Volta Reale simile, asciutta, e buona in
4. Una Scala Segreta aperta che và da fondo a Cima con anditi a Squadra per uso di dette Carceri, in 5. Un Passare, che và in sala, in
6. Altra scala nobile a Pozzo quadro, ove nel voto sono cavati alcuni stanzini, e va da fondo a Cima, in 7. Un Salone pubblico con Sua Cappella
8. 9. Due Stanze libere per l'Udienza, che una per il Notajo Civile, l'altra per il Criminale, in // 10. Altra Stanza d'Udienza per il Vicario in
11. Una Stanza ad uso di Ricetto a Caposcala in
12. 13. 14. 15. 16. 17 Un Andito, quattro Stanze, ed una Cucina, che formano il Quartiere per il Notajo Civile, ed in
18. 19. Una Cucina, e Camera con altre tre Stanze Separate, da descriversi, che formano l'abitazione per il Notajo Criminale
Sotto al suddetto primo Piano in
Altre due Carceri Segrete in Volta Reale asciutte, sane, e sicure rispondenti sotto i numeri della Pianta, 1, e 3 con loro Finestrine alte dalla detta Strada Braccia dieci circa, e in
Una Carcere pubblica ben grande a Terreno che fa cantonata havente una Finestra per parte, e risponde sotto i numeri 8, e 9,
Al Secondo Piano in
Altre due Carceri Segrete poste in Volta Reale esistenti Sopra i numeri 1, e 2 asciutte, sane e sicure colle sue Finestrine alte dalla Suddetta Strada e braccia ventiquattro in circa, e tutte le Sopraddette Carceri, tolto la Pubblica corrispondono colle Loro Finestre di contro coll'abitazione del Bargello, e dei Famigli mediante la predetta Via maestra, che è larga intorno a Braccia dodici, in
Tre Stanze citate Sopra, che una con Camminetto, le quali compongono il restante del quartiere del Suddetto Notajo Criminale rispondenti Sopra i numeri della Pianta 3, 18, e 19 in
Una Sala, Stanza di Ricetto, tre Camere, una Arcova, Salotto con Camminetto, Cucina, ed altre tre Stanze per usi diversi esistenti Sopra i Suddetti numeri 5 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16, e 17; che tutto ciò forma l'abitazione del Vicario, e
Nei Fondi restavi una Stalle ben grande per uso del medesimo, // ed anco per gl'altri ministri occorrendo. E parimente in detti Fondi deve esservi cavata anche l'abitazione per il Soprastante
Che è quanto. E mentre con la maggiore Venerazione, e Stima passo a confermarmi Di V.S. Illustrissima, e Clarissima