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INTRODUZIONE. Infortuni da caduta e conseguenze per la salute

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Academic year: 2022

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VIA DEI SANDOLINI,79 – 00122 OSTIA LIDO TEL.+39/0656434603-602 – FAX+39/0656434801 P.IVA01379961004

SITO WEB: www.fijlkam.it E-MAIL: progettosportscuola@fijlkam.it

INTRODUZIONE

Infortuni da caduta e conseguenze per la salute

Esiste una corposa letteratura riguardo gli infortuni causati dalle cadute, la loro incidenza ed il peso delle conseguenze di questi incidenti sulla spesa sanitaria (James et al. 2018, Patel et al. 2017, Nauta et al. 2013). Anche l’Organizzazione Mondiale della sanità (WHO) ha sottolineato che le lesioni da caduta rappresentano la seconda causa di morte nel mondo: il dato annuale ammonta a 37.7 milioni di casi che hanno richiesto la necessità dell’intervento di un medico per un danno conseguente a caduta accidentale, con una maggiore incidenza tra gli over 60 ed i bambini, per un totale di 640.000 decessi ogni anno (WHO 2018). La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in luce la necessità di elaborare interventi a scopo preventivo che puntino sulla educazione, sull’allenamento e sulla necessità di creare contesti sicuri in cui il rischio di caduta e degli infortuni correlati sia minimo. I risultati di un progetto pilota sviluppato in questa direzione dall’European Judo Union di concerto con la Federazione Andalusa di Judo e le Università di Siviglia (Spagna), Dalarna (Svezia), Belgrado (Serbia), Pécs (Ungheria) e Milano ha messo in luce che l’introduzione nella scuola dell’obbligo di

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un programma propedeutico allo sviluppo degli schemi motori della caduta del judo (ukemi) sia in grado di migliorare in modo significativo le risposte motorie alle cadute, inducendo un generale miglioramento delle abilità motorie dei partecipanti (Toronjo-Hornillo et al. 2018, Invernizzi et al. 2019, Kerner et al. 2021).

Il judo e le cadute

Il Judo è uno sport olimpico ed una disciplina marziale nata come sistema di educazione fisica per la scuola alla fine del XIX secolo. All’interno del sistema scolastico, se proposto sotto l’aspetto ludico e non agonistico, questo sport può rappresentare uno strumento estremamente efficace sia per lo sviluppo psicofisico, che per quello cognitivo e relazionale degli individui. La multilateralità e gli elementi motori propri della disciplina, insieme al ricco background storico, filosofico e valoriale ne fanno un’attività completa ed inclusiva in termini di adattabilità a tutti i contesti ed individui.

La parola Judo è composta da due ideogrammi: “JU” è il principio della cedevolezza che trova le sue origini nel principio “la cedevolezza controlla la forza, la dolcezza controlla l’arroganza” che si traduce in un utilizzo intelligente della forza e del movimento dell’altro; la parola “DO” significa via: è il concetto stesso della vita, è la strada che un individuo deve percorrere durante lo sviluppo fisico, morale, intellettuale per il miglioramento personale e della società che lo circonda.

CADERE – Uno degli elementi fondamentali della disciplina è la caduta (ukemi), che rappresenta il cedere in modo adattivo alla forza dell’avversario. La caduta opportunamente insegnata è la chiave di volta della disciplina che consente di ingaggiare la lotta con l’avversario/compagno senza incorrere in danni. Imparare a cadere “nella testa” è l’aspetto più complesso della caduta: significa accettare l’idea di cadere, superare l’idea che una caduta sia una sconfitta.

RIALZARSI – Rimettersi in piedi dalla caduta significa ripartire: ciò implica essere caduti con abilità, con percezione e consapevolezza di sé e del proprio corpo;

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significa aver vinto la “paura di cadere”; significa aver avuto un partner

“responsabile”, capace di controllare la caduta.

FAR CADERE, LOTTARE - L’obiettivo del corpo a corpo nel judo è prendere il controllo dell’avversario per farlo cadere, “schienarlo” sul tatami con velocità e controllo. Salvaguardare l’avversario proiettato è indispensabile per ogni judoka affinché la lotta – il gioco – possa proseguire.

TARGET

Fare prevenzione significa apprendere quanto prima comportamenti e capacità spendibili nell’arco di vita, in modo adattivo, a tutela della propria salute. A questo proposito i destinatari del progetto sono i bambini della scuola primaria: affinché le risposte motorie alle cadute diventino elementi interiorizzati ed automatizzati in modo efficace è opportuno sfruttare le caratteristiche dei bambini di questa fascia d’età, in cui le abilità coordinative risultano in pieno sviluppo. Esistono infatti finestre di maggiore ricettività e dunque di maggiore allenabilità delle capacità motorie all’interno delle quali è opportuno agire per potenziare comportamenti e abilità in modo duraturo (Martin, 1986).

In particolare, il progetto si rivolge indirettamente ai bambini delle classi prima e seconda primaria, attraverso un percorso di formazione degli insegnanti di educazione motoria, e direttamente ai bambini delle classi terza, quarta e quinta primaria, attraverso il personale FIJLKAM.

OBIETTIVI

Il progetto si pone l’obiettivo primario di insegnare risposte adattive alle cadute al fine di ridurre il rischio di infortuni ad esse correlati, riducendo altresì l’entità dei danni da caduta.

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In termini pratici questo si traduce nell’implementazione di un percorso atto a:

• sviluppare pre-requisiti psicomotori, come la coordinazione dinamica, l'agilità, la destrezza, il senso del ritmo, dello spazio, l'equilibrio statico e dinamico, la velocità la rapidità capacità di elaborazione di una strategia di azione tenendo conto di tutti i dati dell'esperienza (aspetto cognitivo);

• sviluppare le capacità condizionali, come risultato di un armonico sviluppo morfo-fisiologico.

Secondariamente il progetto mira a:

• acquisire consapevolezza di se riflettendo sulla propria fisicita , sulla propria percezione sensoriale e sulle dimensioni spazio temporali;

• acquisire più coraggio e fiducia in se stessi;

• stabilire con i compagni relazioni improntate al rispetto e alla collaborazione;

• stimolare la creazione di un gruppo classe vivo e interattivo.

METODOLOGIA

Dalla prima alla quinta classe della scuola primaria

Il progetto si rivolge agli studenti e si articola in una lezione settimanale in presenza (1 ora a classe), realizzata dai tecnici federali FIJLKAM per due mesi (metà ottobre 2021 – metà dicembre 2021). Il percorso propone l’introduzione in forma ludica ad alcuni elementi didattici basilari della disciplina (i.e. giochi di prese e contatto che aiutano a prendere coscienza del corpo proprio e altrui e di come spostarsi per trarre vantaggio; giochi di destrezza o di abilità che portano a simulare un combattimento) per procedere gradualmente all’inserimento di elementi tecnici specifici approdando all’esecuzione delle cadute anche attraverso l’apprendimento di tecniche di proiezione e di controllo. L’obiettivo finale sarà quello di consolidare l’apprendimento delle principali tecniche di caduta del judo

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(indietro, laterale, avanti), in maniera da rendere spontanea ed automatica l’esecuzione del movimento specifico in ogni contesto di vita quotidiana.

Kit Tecnico

Il Judo si pratica su un tatami, una superficie a pannelli che ricopre il pavimento, per cadere senza danni. In passato i tatami erano composti da paglia di riso intrecciata e pressata, oggi i tatami sono costruiti in materiale plastico di polimeri spongiosi, capaci di attutire la caduta.

Il vestiario del judoka (judogi) si compone di una giacca di cotone bianco, legata in vita con una cintura (obi) e da un paio di pantaloni lunghi. Per la realizzazione del progetto non sarà obbligatorio l’utilizzo del Judogi, ma sarà sufficiente indossare una t-shirt e i pantaloni della tuta da ginnastica.

Per la realizzazione del progetto la stessa Federazione metterà a disposizione i tatami; a tutti i partecipanti sarà omaggiata una t-shirt.

PROTOCOLLO TECNICO

L’obiettivo tecnico-sportivo del progetto è quello di consentire agli alunni di acquisire le competenze base per imparare a cadere. Il protocollo tecnico, che si articola in dieci lezioni, è riassunto nella tabella sotto riportata in cui, accanto all’argomento trattato in ogni lezione, si esplicitano le capacità motorie stimolate:

l’obiettivo è infatti quello favorire lo sviluppo di competenze che al termine del progetto potranno essere ulteriormente stimolate, allenate e mantenute vive dai docenti scolastici, attraverso la semplice proposta di alcuni degli esercizi proposti, così da rafforzare gli automatismi acquisiti durante il percorso.

Per monitorare in modo diretto l’efficacia del progetto, quindi verificare l’acquisizione di una competenza base relativa alla caduta, nelle lezioni 1 e 9 è prevista la somministrazione del test “saper cadere”.

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Le indicazioni operative, le lezioni esemplificative e le modalità didattiche sono contenute nel manuale operativo del docente allegato al progetto.

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