• Non ci sono risultati.

Scarica il documento a cura Tavolo di Lavoro AIOM – SIF in formato PDF

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Scarica il documento a cura Tavolo di Lavoro AIOM – SIF in formato PDF"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

RACCOMANDAZIONI PER ANALISI

FARMACOGENETICHE

AIOM: Coordinatore: Giuseppe Altavilla (Messina), Roberto Bordonaro (Catania), Antonio Contu (Sassari) Evaristo Maiello (S. Giovanni Rotondo – FG), Maria Rosa Strada (Pavia)

SIF: Coordinatrice: Teresita Mazzei (Firenze), Romano Danesi (Pisa), Enrico Mini (Firenze), Giorgio Minotti (Roma), Giuseppe Toffoli (Aviano – PN), Marina Ziche (Siena)

A cura del Gruppo di Lavoro di AIOM-SIF

Bibliografia

http://www.pharmgkb.org/

http://www.fda.gov/drugs/scienceresearch/researchareas/pharmacogenetics/ucm083378.htm http://www.mayomedicallaboratories.com/index.html

(2)

RACCOMANDAZIONI PER ANALISI FARMACOGENETICHE

DPD E FLUOROPIRIMIDINE 1. Indicazioni cliniche

Le fluoropirimidine possono provocare tossicità ga- strointestinale ed ematologica anche gravi riconducibili a deficit del loro metabolismo inattivante dipenden- te dalla diidropirimidina deidrogenasi (DPD), enzima chiave di tale processo. Il gene codificante per l’enzima DPD, DPYD, può infatti presentare varianti alleliche risultanti in una ridotta attività enzimatica.

L’analisi farmacogenetica di DPYD è raccomandabile:

1.a In pre-terapia con fluoropirimidine (5-FU, ca- pecitabina, tegafur) ogni qual volta, a giudizio dell’oncologo, il trattamento venga proposto per un paziente in cui, per le caratteristiche cliniche (comorbilità , PS, stadio di malattia) il vantaggio terapeutico in termini di sopravvivenza e/o rispo- sta possa ipotizzarsi di limitato impatto e /o sia elevato il rapporto rischio/beneficio.

1.b Durante la terapia con fluoropirimidine (5-FU, ca- pecitabina, tegafur) nei casi di tossicità gastroin- testinale di grado ≥3 e/o ematologica di grado 4 (NCI-CTCAE v.4.0), verificatisi dopo l’inizio della terapia e in tutti i casi di tossicità inattese.

2. Materiale biologico e documentazione necessaria per l’analisi molecolare

L’analisi molecolare del gene DPYD viene effettuata su DNA germinale estratto da sangue periferico. Il sangue va raccolto in provetta con anticoagulante (EDTA) e sono necessari almeno 3 ml di sangue. Il sangue può essere conservato in attesa di processamento a bre- ve termine in provetta chiusa sterile preferibilmente a temperatura di +4 °C per un periodo massimo di 5 giorni o anche a temperatura ambiente per un periodo massimo di 48 ore o, in caso di processamento a medio termine, congelato a -20°C.

Il campione deve essere accompagnato da:

2.a richiesta su ricetta del SSN o opportuna documen- tazione ospedaliera per i pazienti ricoverati nei DH delle strutture richiedenti con la seguente dicitura

“analisi molecolare DPYD pre-trattamento” oppure

“analisi molecolare DPYD per tossicità da fluoro- pirimidine”;

2.b scheda riassuntiva del regime chemioterapico con fluoropirimidine e dei trattamenti concomitanti (per valutare interazioni a carico dell’enzima DPD).

In caso di analisi molecolari post-trattamento in- dicare le tossicità che si sono manifestate (come da scheda allegata).

3. Esecuzione del test

L’estrazione del DNA e l‘analisi del DNA devono es- sere effettuate con procedura validata, di riconosciuto valore per uso diagnostico e conforme alle normative in vigore (CE-IVD).

Le mutazioni oggetto di analisi sono: DPYD*2A (IVS14+1G>A, c.1905+1G>A, rs3918290), DPYD*13 (c.1679T>G, rs55886062) e DPYD c.2846A>T (rs67376798). Con DPYD*1 si indica l’allele wild-type.

4. Refertazione

Il referto, conforme a modelli prestabiliti in uso nei laboratori eroganti le analisi, dovrebbe contenere le seguenti informazioni:

4.a anagrafica del paziente, indicazione della struttura e del medico richiedente l’analisi;

4.b matrice utilizzata per l’analisi, metodica impiegata per la sua esecuzione e specifica delle varianti alleliche esaminate;

4.c risultati dell’analisi (allele rilevato) a firma del far- macologo clinico e del responsabile dell’esecuzione dell’analisi con indicazione del deficit dell’attività enzimatica.

La terapia con fluoropirimidine è controindicata nei pa- zienti con genotipi omozigoti DPYD*2A/*2A, *13/*13 e c.2846TT poiché esse annullano l’attività enzimatica DPD, mentre è necessario ridurre il dosaggio della fluoropirimi- dina almeno del 50% nei pazienti portatori dei genotipi eterozigoti DPYD*1/*2A, *1/*13 e c2846AT. La modifi- ca della dose dovrà, inoltre, considerare anche eventuali trattamenti concomitanti.

5. Laboratori abilitati ad eseguire il test

Perché un laboratorio possa garantire risultati affidabili è necessario quanto segue:

5.a presenza di strumentazione idonea (cappe per ma- nipolazione di acidi nucleici, strumenti per estra- zione automatica di DNA, PCR, strumentazione per pyrosequencing; certificazione del laboratorio UNI EN ISO9001:2008

5.b carico di lavoro di almeno 350 tests DPD/anno;

5.c presenza del farmacologo clinico per la refertazione e la consulenza sulle modificazioni di dose even- tualmente richieste.

RACCOMANDAZIONI PER ANALISI FARMACOGENETICHE

UGT ED IRINOTECANO 1. Indicazioni cliniche

L’irinotecan può provocare grave tossicità gastroin- testinale ed ematologica derivante da deficit del suo metabolismo di coniugazione con acido glucuronico dipendente dall’enzima UGT1A1.

L’analisi molecolare del gene UGT1A1 nella sua re- gione promoter (allele *1 wild-type [(TA)6TAA] e *28 mutato [(TA)7TAA] rs8175347) è raccomandabile:

1.a In pre-terapia con irinotecano ogni qual volta, a giudizio dell’oncologo, il trattamento venga pro- posto per un paziente in cui, per le caratteristiche cliniche (comorbilità , PS, stadio di malattia) il vantaggio terapeutico in termini di sopravvivenza e/o risposta possa ipotizzarsi di limitato impatto e /o sia elevato il rapporto rischio/beneficio.

1.b Durante la terapia nei pazienti che abbiano ma- nifestato tossicità gastrointestinale di grado ≥3 e/o ematologica di grado 4 (NCI-CTCAE v.4.03) ed in tutti i casi di tossicità inattese.

2. Materiale biologico e documentazione necessaria per l’analisi molecolare

L’analisi molecolare del gene UGT1A1 viene effettuata su DNA germinale estratto da sangue periferico. Il san- gue va raccolto in provetta con anticoagulante (EDTA) e sono necessari almeno 3 ml di sangue.

Il sangue può essere conservato in attesa di processa- mento a breve termine in provetta chiusa sterile prefe- ribilmente a temperatura di +4 °C per un periodo mas- simo 5 giorni o anche a temperatura ambiente per un periodo massimo di 48 ore o in caso di processamento a medio termine, congelato a -20°C.

Il campione deve essere accompagnato da:

2.a richiesta su ricetta del SSN o opportuna docu- mentazione ospedaliera per i pazienti ricoverati nei DH delle strutture richiedenti con la seguente dicitura “analisi molecolare UGT1A1 in paziente candidato a trattamento con irinotecano” oppure

“analisi molecolare UGT1A1 per tossicità da iri- notecano”;

2.b scheda riassuntiva del regime chemioterapico con irinotecano e dei trattamenti concomitanti (per va-

lutare interazioni a carico dell’enzima UGT1A1). In caso di analisi molecolari durante il trattamento indicare le tossicità che si sono manifestate (come da scheda allegata).

3. Esecuzione del test

L’estrazione e l’analisi del DNA devono essere effettua- te con procedura validata, di riconosciuto valore per uso diagnostico e conforme alle normative in vigore (CE-IVD).

4. Refertazione

Il referto, conforme a modelli prestabiliti in uso nei laboratori eroganti le analisi, dovrebbe contenere le seguenti informazioni:

4.a anagrafica del paziente, indicazione della struttura e del medico richiedente l’analisi;

4.b matrice utilizzata per l’analisi, metodica impiegata per la sua esecuzione e specifica della variante al- lelica esaminata;

4.c risultati dell’analisi (allele rilevato) a firma del far- macologo clinico e del responsabile dell’esecuzione dell’analisi con indicazione del deficit dall’attività enzimatica.

Nei soggetti con genotipo omozigote mutato UGT1A1*28/*28 [(TA)7/7TAA], che risulta associato a significativa riduzione dell’attività enzimatica UGT, è necessario ridurre inizialmente il dosaggio dell’irino- tecano almeno del 30%.

La modifica della dose dovrà, inoltre, considerare an- che eventuali trattamenti concomitanti.

5. Laboratori abilitati ad eseguire il test

Perché un laboratorio possa garantire risultati affidabili è necessario quanto segue:

5.a presenza di strumentazione idonea (cappe per ma- nipolazione di acidi nucleici, pyrosequencer, stru- menti per estrazione automatica di DNA, PCR, stru- mentazione per pyrosequencing);

5.b ce r t i f i c a z i o n e d e l l a b o r a t o r i o U N I E N ISO9001:2008;

5.c carico di lavoro di almeno 200 tests UGT1A1/anno;

5.d presenza del farmacologo clinico per la refertazione e la consulenza sulle modificazioni di dose even- tualmente richieste.

RACCOMANDAZIONI

PER ANALISI FARMACOGENETICHE

Riferimenti

Documenti correlati

durante la valutazione verrà registrata l’eventuale presenza od occorrenza nei giorni precedenti di episodi febbrili, tosse o dispnea. L’anamnesi sarà raccolta riguardo a

La modifica della dose dovrà, inoltre, considerare anche eventuali trattamenti concomitanti; l’entità delle interazioni farmaco-metaboliche sarà oggetto di consulenza da parte

Ragionevole dal punto di vista fisiopatologico • Strategia valida solo per i pazienti a basso rischio: i pazienti giudicati a rischio maggiore nel corso delle valutazione

In una seconda fase lo stesso farmaco ha ottenuto un’indicazione anche nel contesto della prima linea di trattamento e, specificatamente, come “trattamento in

Resumption of imatinib to control metastatic or unresectable gastrointestinal stromal tumours after failure of imatinib and sunitinib (RIGHT): a randomised,

Sulla base del suddetto Decreto Ministeriale sulla “Disciplina dell’uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica”, è pre- visto il ricorso al cosiddetto

Da alcuni anni la presenza di una variante patogenetica (VP) nei geni BRCA1 e BRCA2 si è dimostrata associata ad un incremento del rischio di sviluppare tumori del pancreas. Queste

Sulla base del dato che le mutazioni NRAS sono pressoché mutualmente esclusive con quelle BRAF (<3% di casi con coesistenza di mutazioni in BRAF e NRAS; vedi so- pra),