• Non ci sono risultati.

View of Livio Sacchi (2019) Il futuro delle città. Milano: La nave di Teseo

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "View of Livio Sacchi (2019) Il futuro delle città. Milano: La nave di Teseo"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

ISSN 2533-2899 https://doi.org/10.26375/disegno.6.2020.21

6 / 2020

215

Livio Sacchi

Il futuro delle città

La nave di Teseo, Milano 2019

pp. 541

ISBN 9788834601334

Recensire il volume di Livio Sacchi sul futuro delle città non è certo impresa semplice, vista l’articolazione e la pro- fondità del contenuto, che si snoda – con una prosa assai piacevole e scor- revole – per più di 500 pagine senza illustrazioni di alcun tipo; libro intrigan- te, dunque, già a partire dalla singolare strutturazione e dalla scelta felice della casa editrice La nave di Teseo, nota non per una caratterizzazione tecnico-spe- cialistica, bensì per l’occuparsi di nar- rativa, saggistica e poesia internazionali, comunque attenta anche ai classici.

Il volume si articola in due parti, delle quali la prima riguarda l’excursus su te- matiche di carattere teorico – dall’idea stessa di città, fino alla condizione pro- fessionale – che indagano presupposti, condizioni, condizionamenti, potenziali- tà e criticità dei nuclei urbani, mentre la seconda propone in modo narrativo e insieme analitico esemplificazioni di cit- tà/megalopoli del mondo.

13 capitoli compongono la prima, 5 la seconda; una vera e propria opera omnia, nella quale convivono dialetti- camente temi legati alla natura stessa dell’essere città accanto a letture dei luoghi del mondo, suddivisi per ambiti continentali.

Difficile, dunque, tirare le fila per rac- contare gli aspetti peculiari del lavoro;

la strada migliore sembra essere quella delle parole-chiave che muovono dalla lettura del saggio e che possono dive- nire una guida per una sua interpreta- zione personale.

La prima parola-chiave che si presenta al lettore è RISPOSTA ed è la risposta che la città dà al desiderio di cambia- mento, di crescita individuale e di supe- ramento dei limiti imposti da una pro- venienza sub-urbana; in questo senso va letta la fortuna dell’urbanesimo, che risponde ai bisogni di individui spinti a cercare indipendenza e scollamento con le proprie origini per attuare una libertà di pensiero e di azione che pos- sa corrispondere anche a potenziali re- alizzazioni del proprio essere. Ed è ciò che ancora oggi accade, con passaggi di scala sempre maggiori, che vedono la trasformazione delle città in metropoli e in megalopoli, alla ricerca di oppor- tunità via via crescenti, fino alla visione di una globalizzazione degli interessi e delle possibilità.

Strettamente connessa alla precedente, è la parola TERRITORIO, che implica riflessioni sulla nascita e l’espansione stessa dei nuclei urbani, sul loro legame con l’attitudine della porzione di mon- do sulla quale insistono, sul genius loci e sul conseguente possibile condiziona- mento, sulla risposta dell’uomo-costrut- tore in termini di rispetto di tale con- dizionamento o di volontà di negarlo e/o superarlo. Territorio implica anche il concetto di paesaggio, ma soprattutto implica il concetto di antropizzazione:

l’impronta che l’uomo dà e che si espli- cita attraverso il costruito, a tutti i livelli.

In particolare, ciò significa affrontare al- meno due quesiti fondamentali: da un lato il rapporto con il passato e con

Recensioni

(2)

6 / 2020

216

le tracce – più o meno forti e invasive – con le quali ci si deve confrontare e dall’altro il linguaggio architettonico, in- teso come visualizzazione dell’identità di un luogo… solo questi due ambiti di riferimento aprono la strada alla mag- gior parte delle riflessioni critiche per le scelte ideative che un progettista si tro- va a dover affrontare prima della realiz- zazione, sovente condizionate o quan- tomeno guidate dal rispetto dei vincoli di legge, articolati e a volte stringenti.

Ancora legata al territorio inteso come la cornice entro la quale si collocano i nuclei urbani alle diverse scale dimensio- nali – ma necessitante di una trattazione a parte – è la riflessione sulla SOSTENI- BILITÀ, che nel contemporaneo è una vera e propria emergenza, purtroppo non di rado interpretata come slogan; in maniera propositiva, invece, si vuole qui rimandare al contributo che la digitaliz- zazione sta dando anche oggi in termini di efficace globalizzazione e continuità dei rapporti interpersonali – lavorativi e non – come supporto al mantenimento di un difficile e complesso equilibrio.

All’opposto, il DISEQUILIBRIO sociale delle città, ma soprattutto delle me- tropoli e delle megalopoli, è facilmente percepibile nel dualismo, spesso in con- trapposizione, tra il centro e la perife- ria, che comporta addirittura possibili segregazioni: quartieri “ricchi” chiusi e inaccessibili in una sorta di segregazione volontaria, ma anche quartieri “poveri”, altrettanto segregati e separati, sovente

anche per distanza fisica gli uni dagli al- tri. In aggiunta, un tema contemporaneo scottante, qual è quello delle migrazioni e dei flussi che potenzialmente potreb- bero costituire un arricchimento e un riequilibrio delle compagini civili – visto anche il diffuso problema del calo de- mografico di parti del mondo e sovrap- popolamento di altre –, ma che invece si trasformano per lo più in contrasti socio/politici e in ulteriori forme di se- gregazione. Su tutto, il tema della rigene- razione degli spazi urbani e della propo- sizione di modelli comportamentali che attraverso nuove architetture propon- gano nuove forme di urbanesimo.

Ultima chiave di lettura importante è INFRASTRUTTURAZIONE TECNO- LOGICA, che abbraccia e collega quasi come un fil rouge tutte le edificazioni di città, indipendentemente dalla dimen- sione e dalla loro formazione, se deri-

vata da trasformazioni di sedimi antichi

o progettata ex novo. Oggi non è più prefigurabile una visione di città futura che non impieghi tecnologie adeguate alla realizzazione di importanti infra- strutture, fisiche e digitali, per permet- tere mobilità a vasto raggio altrettanto veloci ed efficaci – dagli ascensori per la distribuzione di edifici a grattacielo sempre più alti, alle metropolitane, ai sistemi viari e ferroviari che consentano percorrenze ad alta velocità, la sfida che l’uomo costruttore affronta è quotidia- na e potenzialmente senza limiti – e per potenziare ulteriormente gli attuali processi di condivisione che si attuano a molteplici livelli – culturale, commer- ciale, finanziario, politico ecc.

Ecco, in estrema sintesi, le riflessioni che il volume di Livio Sacchi sul futuro delle città apre al lettore; riflessioni a tutto tondo, accompagnate dalle splendide descrizioni di affascinanti luoghi alta- mente urbanizzati del mondo contem- poraneo, nelle quali la città appare in tutto il suo potere di soddisfazione di quelle possibilità delle quali si è parlato in apertura; e non può non venire alla mente la provocazione sulla decrescita felice di Serge Latouche… Allora, forse, la questione si amplia e va a intersecare i ragionamenti sull’etica e sul concetto di limite, nella consapevolezza che an- che le tensioni verso il futuro delle città dovranno tener conto del ridisegno ge- ografico che l’aumento dell’espansione urbana comporta, con l’occupazione dell’acqua, i collegamenti ad alta quota, lo spianamento dei monti; della trasfor- mazione della popolazione già in atto e della formazione di nuove compagini civili; della permanenza della memoria del passato; della limitazione del degra- do ambientale.

Non la rinuncia, quindi, ma la proposi- zione – attraverso il presente – di un pensiero sul futuro delle città, fatto di nuovi modelli di edificazioni, di infra-

Autori

Maria Linda Falcidieno, Dipartimento Architettura e Design, Università degli Studi di Genova, marialinda.falcidieno@unige.it Enrica Bistagnino, Dipartimento Architettura e Design, Università degli Studi di Genova, enrica.bistagnino@unige.it

Riferimenti

Documenti correlati

Si vedrà come la quantità stimata di biometano producibile presso i sette impianti di Gruppo CAP valutati nel presente studio, prodotta a partire dalla frazione umida dei rifiuti

Il Protocollo d’Intesa sottoscritto da Città metropolitana di Milano, ente autorizzativo degli impianti e propositivo di cicli bioeconomici integrati, e Gruppo CAP, gestore

La consegna della restante parte di merce non consegnabile tramite la ciclologistica (considerata la tipologia e le dimensioni del prodotto), potrà essere distribuita

– riassume Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile Legambiente – è stato proposto un piano strategico per uscire dal diesel nelle città nel 2025 e in

Closely connected to the previous word is TERRITORY, which implies reflections on the birth and the expansion of urban nuclei, on their link with the disposition of the portion

For each city, the information is always accompanied by very explanatory graphs and diagrams and provides a clear dimensioning of the planimetric extension of the conurba- tion,

Se infatti nella seconda metà del secolo XX la città ha avuto spesso il problema di rap- presentare non il meglio della qualità della vita (grande densità abitativa, mobilità

Lunghezza = Perimetro del prodotto (nella parte più lunga) / 2 +80 (100) mm In caso di confezionamento con le clips, il valore calcolato della lunghezza del sacco deve