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PANORAMICA DEI CRITERI DI RISARCIMENTO IN ALCUNI PAESI EUROPEI

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PANORAMICA DEI CRITERI DI RISARCIMENTO IN ALCUNI PAESI EUROPEI

di

Bruno Bossart*

Introduzione

Prima di incominciare a parlare in generale della problematica dello sviluppo del costo dei sinistri, mi premetto d'introdurre l'argomento con alcune riflessioni di base relative alla natura dell'assicurazione, essendoci una stretta relazione fra tali principi ed il concetto di danno patrimoniale.

L'essere umano ha un concreto bisogno di protezione e cerca di proteggersi da un rischio futuro il cui il cui verificarsi è però incerto. Egli ha anche riconosciuto che, da solo, non può provvedere in modo adeguato ad ogni bisogno futuro di protezione. I suoi mezzi non sono sufficienti a costituire le necessarie riserve per far fronte ad ogni eventualità.

Egli ha altresì constatato che ha comune con altri questo concreto bisogno di protezione e che un gran numero di individui è confrontato con la probabilità di un rischio (evento) identico, ma che tale rischio non si verificherà in ogni singolo caso (legge della probabilità).

Ne consegue che la constatazione dell'esistenza di un rischio reciprocamente comune fa sorgere l'esigenza e l'opportunità di sostenere insieme il rischio stesso. Una delle caratteristiche essenziali dell'assicurazione è, quindi, la mutualità. In questo sta anche il valore etico dell'assicurazione: "Uno per tutti, tutti per uno".

Si viene così a creare una comunità di rischi intesa come comunità di individui soggetti ad uno stesso rischio in cui la legge dei grandi numeri può produrre i suoi effetti. Questa comunità di individui ha bisogno di un'orgnizzazione per poter funzionare, cioè dell'assicuratore, ovvero di colui che assuma e gestisca il rischio.

Questi si pone come proprio ed esclusivo compito, servendosi di regole tecnico-attuariali, quello di assumersi, dietro compenso, la copertura dei rischi assicurabili. Provvede alla compensazione dei rischi e organizza la collettività degli assicurati (comunità di rischi). L'assicuratore oggi esiste sotto forma di società per azioni o sotto forma mutualistica. Gli azionisti, a loro volta, mettono a disposizione della società il capitale necessario per poter esercitare l'attività. Questo capitale investito deve produrre un reddito adeguato.

Riassumendo, l'assicuratore deve garantire ai suoi assicurati la protezione promessa in caso di eventi dannosi che possono generare conseguenze economiche negative e non sostenibili in proprio.

Nell'ambito dell'assicurazione RC obbligatoria, tale proiezione è rivolta anche al danneggiato, dato che quest'ultimo gode di un'azione diretta verso l'assicuratore del responsabile. In questo caso si può dire che, per quanto riguarda la protezione, assicurato e danneggiato si trovano al medesimo livello.

In cambio di questa protezione, l'assicurato deve pagare un premio adeguato che consenta inoltre all'impresa assicuratrice di conseguire un'adeguata redditività. Le recenti esperienze ci hanno comunque insegnato che le imprese e gli azionisti rischiano anche di doversi assumere delle perdite sostanziose sul capitale investito.

Soltanto quell'assicuratore che è all'altezza di far fonte a tutte queste esigenze ha la possibilità di sopravvivere a medio o lungo termine, garantendo la continuità della sua funzione.

Ciò avviene nell'interesse dell'assicurato e del danneggiato. Non giova a nessuno se, in caso di necessità, la protezione assicurativa non può più essere prestata perché l'assicuratore fallisce in seguito a difficoltà economiche o per esempio in seguito a inadeguato calcolo delle tariffe con premi insufficienti.

* Dirigente Winterthur Versicherung, Winterthur (Svizzera)

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Aspetti tecnico-assicurativi

Per essere assicurabile, il temuto evento deve essere identificabile e valutabile. Affinché ciò sia possibile, si deve disporre prima di tutto, di statistiche, ad esempio della frequenza e del costo dei danni avvenuti. L'assicurazione deve tuttavia poter usufruire non solo di dati che riguardano il passato, ma deve anche poter valutare le future necessità. Questi dati sono ad esempio il presupposto per il calcolo delle tariffe. Statistiche e calcolo delle probabilità danno dei risultati attendibili, se il campo di osservazione si estende sufficientemente nel tempo e nello spazio e se la massa, cioè la popolazione osservata, si distingue per sufficiente omogeneità.

Il comportamento sociale, lo sviluppo della tecnica, la legislazione e la giurisprudenza influiscono in modo significativo sulla frequenza dei sinistri e sul loro costo. Solo nella misura in cui l'evoluzione di questi parametri resta prevedibile, l'assicuratore può stimare la propria futura esposizione a tutela del fabbisogno dell'assicurato.

In linea di principio l'evoluzione del costo dei sinistri, non pone l'assicuratore di fronte a problemi insolubili, a patto che siano riunite le seguenti condizioni:

a) La prevedibilità dello sviluppo del costo dei sinistri che permette il calcolo di un premio adeguato.

Più alto è il costo dei sinistri più alto sarà il premio puro.

b) L'adeguatezza del premio richiesto. Il premio deve essere commisurato alle esigenze e dai fenomeni di mercato, ma anche sostenibile dall'assicurato e proporzionato al rischio da coprire.

Uno squilibrio sensibile di questi parametri comporterebbe ripercussioni negative nel rapporto fra assicurato e assicuratore. Ciò potrebbe anche produrre ingiustizie sociali per es. perché solo le persone benestanti potrebbero procurarsi la necessaria copertura assicurativa.

Nell'ambito dell'assicurazione RC Auto, ciò potrebbe significare che una parte della popolazione sarebbe costretta a rinunciare all'uso dell'auto o circolerebbe senza assicurazione. Un'altra conseguenza negativa potrebbe essere per l'assicuratore la diminuzione del volume d'affari.

La parte più importante della tariffa è il premio puro. Quest'ultimo, dipende dal canto suo, esclusivamente dal costo dei sinistri.

Per quanto riguarda le spese di gestione del singolo sinistro o della struttura liquidativa dei sinistri (personale etc), queste possono essere influenzate in buona parte dalle imprese assicurative, tramite una oculata gestione amministrativa, limitando per esempio le spese di resistenza. Le regole del mercato, cioè la pressione della concorrenza e le aspettative di reddito, impongono che ciò avvenga.

La posizione più importante e determinante per il calcolo della tariffa è comunque il costo dei sinistri, cioè l'ammontare delle prestazioni dovute agli assicurati, o ai danneggiati.

Lo sviluppo del costo dei sinistri dipende da fattori esterni all'ambito assicurativo. Gli assicuratori non possono determinare la realtà. Sono il legislatore, i giudici e ciò che la società considera accettabile, ad influenzare e a stabilire come e in che misura si deve risarcire il danneggiato.

La prevedibilità del costo dei sinistri significa, per l'assicuratore, poter offrire un prodotto assicurativo a un prezzo adeguato.

Prevedibilità per il danneggiato significa che egli ottiene ciò che gli spetta legalmente, contenendo al minimo il carico emozionale connesso all'evento dannoso.

Le disposizioni legali in quasi tutti i paesi europei si basano sui seguenti principi:

1. Il danneggiato deve essere risarcito integralmente del danno sofferto

2. Il danneggiato deve adoperarsi per mantenere il danno possibilmente minimo. Non deve cioè trarre profitto dell'avvenimento dannoso a spese dell'autore dell'evento (e del suo assicuratore RC).

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Gli interessi delle diverse parti coinvolte devono trovare nella liquidazione del danno un riscontro equilibrato. Ciò vale innanzitutto per il danneggiato come per l'assicuratore. Ma vale anche per le altre pratiche che direttamente o indirettamente concorrono alla liquidazione del danno. Vale a dire quindi anche per il legislatore, per il giudice, per gli avvocati, per i medici, i quali hanno tutti un notevole influsso sulla valutazione e sulla rapida ed equa liquidazione dei danni a persona.

Interessi di parte o la bramosia di profitto inquinano la rapidità del processo liquidativo il cui obiettivo è di risarcire il danneggiato equamente e velocemente.

Dopo queste constatazioni di principio desidero affrontare più da vicino la tematica specifica.

Sviluppo del costo dei sinistri RC Auto

Il totale del costo dei sinistri è costituito per circa il 40-50% dai danni alle cose e per il 50-60%

dai danni a persone. Se si considera invece il numero dei sinistri, il rapporto risulta ben diverso: 85- 90% sono casi con solo danni a cose e il 10-15% riguardano i sinistri con danni fisici.

Danni a cose

Nel campo della liquidazione dei danni alle cose, che riguarda il maggior numero dei sinistri e cioè di danneggiati, molto è stato fatto dal settore assicurativo per evitare contenziosi e per semplificare e snellire le procedure di liquidazione.

Nella maggior parte dei paesi latino-europei esistono convenzioni di indennizzo diretto. (Penso alla CID in Italia, alla RDR in Belgio, alla CIDE/ASIDE in Spagna e alla IDA in Francia).

In queste convenzioni la ripartizione delle responsabilità è fatta su base tabellare partendo da situazioni standard. Questi accordi regolano anche la valutazione dei danni e la compensazione degli esborsi tra le compagnie coinvolte.

In Belgio, ad esempio, avvengono annualmente circa 450.000 collisioni tra i veicoli di cui circa 300.000 casi vengono liquidati con il sistema RDR.

Rimane da aggiungere che in alcuni paesi, tali accordi sono stati estesi anche ai sinistri con danni a persone, di piccola entità.

Danno alla persona

Per quanto riguarda il danno a persona in molti paesi europei gli assicuratori RC devono confrontarsi, già da anni, con un aumento esplosivo dei costi.

I livelli dei risarcimenti rispecchiano lo sviluppo sociale che va verso un materialismo estremo e che ha determinato un aumento dei fattori che influenzano l’entità del danno.

Anche l’aumento o l’adeguamento dei minimi di copertura per l’assicurazione RC Auto obbligatoria alle norme comunitarie hanno contribuito, in particolare in Italia e in Spagna, al rialzo dei risarcimenti.

La vittima, sempre più sensibilizzata e cosciente dei propri diritti, è per lo più assistita da professionisti o da organizzazioni specializzate. L’attenzione verso la protezione del danneggiato è in costante aumento.

E’ evidente inoltre la tendenza generalizzata verso la responsabilità oggettiva (causale) del conducente, in favore della vittima non motorizzata o i passeggeri.

Diritti di regresso sono stati estesi o ne sono stati introdotti dei nuovi per esempio in favore del datore di lavoro e di enti gestori dell’assicurazione sociale.

Un esempio recente viene dall’Austria con il regresso da parte dell’ente di previdenza sociale per i costi ospedalieri. Fino ad ora erano dovuti solo importi forfetari. (Accordi tariffari tra gli ospedalieri e gli enti di previdenza sociale).

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Dal 1.1.97, gli esborsi effettivi sono totalmente ricuperabili. Il mercato assicurativo austriaco stima che i costi da versare per le ospedalizzazioni nel campo dell’assicurazione RC verranno almeno raddoppiati. Si teme attualmente anche che questo regolamento si applicherà a tutti i casi ancora aperti e non solo a quelli avvenuti a partire dal 1.1.97.

Improvvisi sviluppi giurisprudenziali o di dottrina (ma anche sociali), possono portare a grandi insicurezze e disuguaglianze giuridiche che si ripercuotono negativamente sulla liquidazione dei sinistri e sul contenzioso. (Quello che valeva ieri, domani sarà già obsoleto). Ne risultano perturbati, oltre che la certezza del diritto, anche i rapporti di fiducia reciproca tra le parti in causa.

A tale proposito può verificarsi anche la situazione paradossale dove l’assicuratore vuole velocemente risarcire il danno, per evitare ulteriori carichi per futuri interessi legali o inflazionistici, mentre il danneggiato, da parte sua, vuole approfittare, quanto più possibile, degli interessi legali esenti da imposte e di future norme di risarcimento probabilmente più elevate.

Un tale turbolento sviluppo può portare come conseguenza ad una insufficienza delle riserve sinistri. Tutto ciò significa che in presenza di uno sviluppo incontrollato e imprevedibile, qualunque ne sia la causa, i sinistri di oggi e di domani dovranno essere risarciti con i premi inadeguati di ieri.

Questa situazione si ripercuote negativamente sui dati di bilancio e sulla forza di redditività dell’impresa assicurativa.

Possibili soluzioni per attenuare le difficoltà maggiori

La soluzione per ovviare a queste difficoltà possono essere molteplici. Soprattutto in situazioni di grande incertezza o anomalia si invocano quale rimedio norme uniformi e sistemi tabellari (Barèmes) per il calcolo dei danni a persone nell’ambito della responsabilità civile.

Se in un paese sia opportuno stabilire per via legislativa un sistema di valutazione dei danni a persone con cosiddetti valori tabellari unitari, dipende fortemente dalle varie esigenze, fra l’altro anche dal sistema della previdenza sociale, dal diritto al risarcimento e dalle modalità del suo esercizio.

Un sistema tabellare per la valutazione uniforme dei danni a persona, legalmente regolato, può avere i seguenti vantaggi.

• Meno incertezze giuridiche

• Incremento e accelerazione della liquidazione stragiudiziale dei sinistri con riduzione dei costi di gestione e eliminazione delle spese di giudizio

• Riduzione di ulteriore carico emozionale per il danneggiato grazie ad una liquidazione veloce ed equa

• Rivalutazione dell’immagine dell’assicuratore

• Facilitazione nella valutazione dei danni, e delle riserve che sono alla base del sistema tariffario.

Un ulteriore importante presupposto per la trasparenza nel risarcimento del danno è certamente una giurisprudenza univoca e omogenea. Le sentenze della Corte Suprema dovrebbero essere indicative e non dovrebbero essere sempre messe in discussione o ignorate.

Infine in quei paesi nei quali per l’accertamento della riduzione della capacità lavorativa si ricorre a consulenze medico legali, i consulenti medici (medico dell’assicuratore della controparte e eventuale CTU), dovrebbero possedere cognizioni tecniche e di infortunistica di alto livello e applicare criteri di valutazione omogenei e obiettivi. Divergenze notevoli nella valutazione medico- legale delle lesioni dovrebbero essere piuttosto l’eccezione e non la regola.

Soluzioni adottate da alcuni paesi europei

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In Spagna, nel 1995, venne introdotto, per i sinistri RC Auto, nell’ambito della nuova legge per la vigilanza sulle assicurazioni private, un regolamento del sistema di valutazione con valori tabellari, i

“barèmes”, per danni a persone. Il sistema risarcitorio si basa sul principio della responsabilità oggettiva dell’autore del sinistro.

Vi rimando a questo proposito alla relazione del Dr. Pedro Luna Candela che egli tenne nel 1995 durante il V Congresso a Montecatini1 e nell’art. dell’Avv. Josè Luis Barròn de Benito2.

Lo sviluppo del costo del danno a persone ed alcune delle sue cause erano allora simili a ciò che da parecchi anni si verifica in Italia.

Un’accumulazione simultanea di vari concause e dei loro effetti provocano un’esplosione dei costi dei sinistri.

Parallelamente al progressivo aumento dei massimali dell’assicurazione obbligatoria RC Auto (adattamento alle norme comunitarie) esplosero gli indennizzi stabiliti dai giudici.

Gli stessi giudici emisero le più svariate sentenze per casi analoghi. Ne conseguirono fra l’altro delle perdite nella liquidazione delle riserve sinistri in generale, e fallimenti di alcune imprese assicurative.

In relazione a quanto detto sono da nominare anche la mancanza di organico nell’amministrazione giudiziaria e la marea di processi pendenti. I due suddetti fattori avevano prodotto grandi ritardi dei processi fino all’entrata in vigore, nel 1989, di una riforma del codice penale, che ha depenalizzato gli incidenti stradali. I sinistri con danni a persona costituivano fino a qual momento delitti ex ufficio.

La forte diminuzione di nuovi incarichi permise allora ai giudici di sbrigare le vecchie pratiche. E ciò avvenne proprio in concomitanza ai rincari a cui accennavo prima.

Il fatto di essere vincolati a un sistema tabellare legale, ha messo fine a un periodo di grande insicurezza e di grandi disuguaglianze giuridiche (per non parlare addirittura di un certo caos) che erano iniziate negli anni 80 contemporaneamente all’ingresso della Spagna nella Comunità europea.

Al momento viene discussa un’estensione del regolamento RC Auto a tutti i sinistri fisici del ramo RC generale. (Resta da ricordare che esiste già il diritto dell’azione diretta da parte di terzi verso l’assicuratore in tutti i rami RC).

Anche in Portogallo si discute l’introduzione di un regolamento simile a quello spagnolo per i danni a persone del ramo RC Auto.

La Danimarca, dal canto suo, conosce già dal 1985 un sistema tabellare per il calcolo del danno a persona nei sinistri RC.

Il risarcimento del danno morale è limitato al periodo di guarigione fino al consolidamento dello stato di salute.

Nel caso di lesione permanente dell’integrità fisica o di una limitazione del suo stile di vita almeno del 5%, il danneggiato ha diritto a un risarcimento parificabile al “danno biologico” italiano. Egli ha altresì diritto ad un risarcimento qualora la propria capacità lavorativa si riduca almeno del 15%.

In Svezia, il danno a persona, causato da un veicolo a motore, viene risarcito dall’assicuratore (“traffico”) del proprio veicolo, senza riguardo a responsabilità o colpe delle parti coinvolte. Anche il detentore e il conducente del veicolo godono della stessa copertura, cioè anche loro vengono risarciti dal proprio assicuratore. Le voci di danno sono le stesse degli altri paesi.

Nel caso di collisione fra veicoli esiste fra gli assicuratori, per importi pagati, una compensazione in base alla colpa.

Questo può condurre, in casi estremi al risarcimento da parte dell’assicuratore del veicolo colpevole di tutti i danneggiati di ambedue i veicoli. Non esiste nessuna rivalsa da parte degli enti sociali.

1 vedi vol. 3 “Le nuove frontiere del danno risarcibile” ed. ACOMEP s.a.s. anno 1995 da pag. 193 a pag.

200.

2 vedi rivista Tagete n.2 marzo 1997 “Il nuovo sistema legale vincolante di fissazione del danno fisico nel diritto spagnolo dell’autoveicolo” a pag. 48.

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E’ stata istituita inoltre dal governo una commissione permanente per unificare la prassi di risarcimento. Questa commissione stabilisce obbligatoriamente il valore e la forma del risarcimento da parte dell’assicuratore nei casi gravi:

• caso di morte: solo il danno patrimoniale

• in caso di diminuzione permanente della capacità lavorativa in base a una invalidità biologica di almeno il 10%

• Non è ammessa una transazione tra assicuratore e danneggiato senza l’intervento della commissione.

L’associazione olandese degli assicuratori danni, preso atto dell’aumento dei costi dei danni alle persone, ha istituito nel 1995 un gruppo di progetto “danni a persone”, che ha iniziato la sua attività dal 1996 e che ha reso noto i suoi risultati.

In poco tempo si sono ottenuti tre risultati:

• tre accordi di regresso con gli enti della provvidenza sociale che hanno permesso il risparmio di considerevoli costi di gestione.

• una statistica dei danni alle persone: in questa statistica vengono raccolte, in termini numerici, informazioni sui danni alle cose. Esse servono per facilitare i rapporti tra associazione nazionale e gli enti istituzionali, e inoltre vengono utilizzate dalle singole compagnie per un reciproco confronto o verifica (benchmarking).

• Creazione di un ufficio chiamato “Kenntnisbureau” (raccolta di Know-how, informazioni relative ai danni alle persone)

Constatazioni da questo gruppo di progetto

La protezione delle vittime è una realtà e costringe gli operatori sinistri a non dover più trattare le pratiche in termini astratti e impersonali. La comunicazione con il danneggiato e il suo patrocinatore è perciò di decisiva importanza.

L’operatore sinistri per poter svolgere bene il suo lavoro deve avere un grande bagaglio di conoscenze e grande capacità.

Non tutte le cognizioni riguardanti i danni alle persone e esistenti sul mercato erano conosciute dagli operatori sinistri o erano state loro trasmesse. Le informazioni erano eccessivamente accentrate su questioni giuridiche.

L’ufficio “Kennisbureau” disporrà di una banca dati tecnico-giuridici che sarà accessibile a tutti gli operatori. Essa conterrà informazioni riguardanti questioni medico-legali, aspetti fiscali ed economici, come pure informazioni sul reinserimento nel mondo del lavoro per coloro che hanno subito un danno fisico.

L’ufficio “Kennisbureau” introdurrà e/o coordinerà gruppi di studio che verificheranno per esempio il sistema di valutazione nelle riserve sinistri o gli sviluppi medico-legali o giuridici relativi al risarcimento del danno.

Per finire sarà creato un “Help-Desk” per rispondere ai possibili quesiti degli operatori sinistri.

Considerazioni finali

Negli ultimi 100 anni l’assicurazione è diventata un importante fattore economico. Oggi, senza la protezione assicurativa, l’economia non potrebbe più funzionare. Accanto alle prestazioni agli assicurati e ai danneggiati, molti capitali confluiscono in migliaia di posti di lavoro fuori e dentro il settore assicurativo, nei poteri pubblici, nel settore immobiliare e nelle finanze. Oggi le società di assicurazione sono delle imprese eterogenee volte a conseguire un adeguato profitto in dura concorrenza fra di loro.

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E’ indiscusso però che la protezione dell’assicurato e il risarcimento del danneggiato debbano costituire l’elemento principale e più importante. Il costo dei danni è la voce passiva più importante nel bilancio dell’assicurazione. La gestione e liquidazione dei sinistri sono considerate fattore essenziale per il raggiungimento del successo. E' quindi evidente che si cerchi di ottimizzare la procedura di liquidazione dei danni. Il danneggiato deve ricevere il giusto risarcimento a cui ha diritto, non di più e non di meno.

L’accertamento dei danni e il risarcimento sono da effettuarsi il più veloce possibile e a costi di gestione contenuti.

Tanto più vi è certezza nella quantificazione delle voci di danno che concorrono al risarcimento tanto più il danneggiato ne trarrà giovamento.

Ciò può essere incoraggiato attraverso una chiara legislazione e la conseguente univoca applicazione da parte dei giudici.

Altri presupposti sono una buona conoscenza della materia da parte di tutti coloro che si occupano della liquidazione dei sinistri, volontà di collaborazione e di conciliazione.

La transazione stragiurisprudenziale dovrebbe essere la regola mentre il percorso giudiziario dovrebbe essere l’eccezione.

Si deve favorire e istituzionalizzare la comunicazione reciproca e la formazione. Congressi periodici, come ad esempio quelli che vengono organizzati dall’associazione Medico giuridica M.

Gioia in Italia possono contribuire in un paese all’armonizzazione e all’incremento della cultura di comunicazione nel campo della liquidazione dei danni.

Il Verkehrserichtstag a Goslar in Germania potrebbe essere un ulteriore modello specialmente per dimostrare l’utilità concreta di tali manifestazioni e istituzioni nella realtà.

A Goslar vengono discussi, in gruppi di lavoro, problemi concreti che riguardano il diritto al risarcimento. Partecipano tutti i protagonisti della procedura di liquidazione dei danni: giudici, avvocati, medici, ingegneri e assicuratori. Le raccomandazioni che ne scaturiscono hanno nella prassi un considerevole peso sia per la legislazione, per la giurisprudenza e per la prassi di liquidazione.

Anche in Italia sarebbe da auspicare che questo congresso si trasformasse in un’istituzione con un simile segnale di effetto.

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