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10 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXV numero 3 - aprile 2018

Non faremo più battaglie - esclama Domenico Crisarà, segretario di Fimmg Veneto - ma a perdere sono i malati, so- prattutto i cronici. In più saltano 4mila posti di lavoro tra collabora- tori di studio e personale infermie- ristico”. È questo il commento a caldo del segretario regionale alla notizia del diktat alla Regione da parte del Ministero dell’Economia e della Finanza (MEF), e supporta- to dalla Relazione della Corte dei Conti sulla spesa sanitaria regio- nale, di bloccare la costituzione delle Medicine di Gruppo Integra- te (MGI) perché troppo costose.

“Il contratto per tre anni inerente al periodo di sperimentazione del- le MGI costa alla Regione 150 milioni di euro complessivi - preci- sa il segretario regionale Fimmg - rispetto a un bilancio triennale di 27 miliardi. Se palazzo Balbi va in default per questa spesa, sono davvero preoccupato. Prima dico- no che soltanto con questi super ambulatori si potrà sostenere la medicina nel territorio, e adesso veniamo a scoprire che non è più così. A questo punto, noi conti- nueremo a fare i medici come possiamo, in base agli strumenti che ci daranno in dotazione. Quan- do i problemi si amplieranno, ognuno si assumerà le proprie re- sponsabilità”.

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¼ Una questione di costi

Per i magistrati contabili la Regione, pur essendo in attivo e garantendo i Lea, correrebbe il rischio con le MGI di effettuare un investimento pubblico che non ha ritorni certi e neanche certezze rispetto alla co- pertura finanziaria. Secondo il Mini- stero le previsioni di spesa del Ve- neto per il quadriennio 2015/2018 non coprono gli oneri effettivi. La delibera regionale 751 del 2015, che regola i rapporti con i Mmg attraverso contratti d’esercizio, ha previsto per l’attivazione delle MGI un finanziamento con un fondo speciale da parte della Regione.

Ma tutto ciò sembra non bastare anzi, c’è stato uno sforamento di 30 milioni, in parte già ripianato dalla Regione. Ed è proprio questo sforamento a preoccupare. Ma a tale riguardo Crisarà ha tenuto a precisare che l’investimento regio- nale vale per tre anni, dopodiché il sistema deve autosostenersi, un elemento che la magistratura con- tabile non ha tenuto nella giusta considerazione.

Al momento in Veneto sono più di 50 le Medicine di Gruppo Integrate attivate rispetto alle oltre 80 previ- ste, garantiscono un’apertura fino a 12 ore al giorno, una copertura infermieristica e persino speciali- stica. Si tratta di un modello assi-

stenziale nato dal ‘basso’. Soggetti fondamentali di questo cambia- mento sono stati i medici - in parti- colar modo i Mmg - che avevano già un’esperienza di lavoro di grup- po - reattivi alla delibera regionale del 2011 con cui si cercava di co- minciare a declinare quanto detta- to dal decreto Balduzzi.

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¼ Un avvertimento

Il MEF inoltre chiede alla Regione Veneto di fare chiarezza sull’au- mento dei costi dei Mmg e diffida le altre Regioni dall’adottare il mo- dello proposto dal Veneto, soste- nendo che se questo dovesse av- venire sarebbe pari ad un esborso di 1,5 miliardi di euro per il Ssn.

Questo diktat mette in discussio- ne l’intero Piano Socio Sanitario del Veneto di cui le Medicine di Gruppo Integrate sono il fulcro.

Inoltre vanifica una parte consi- stente della protesta dei Mmg del Veneto che ad ottobre li aveva visti compatti nel chiedere alla Regione lo sblocco delle Medicine di Grup- po Integrate.

Le MGI già esistenti, conclusi i tre anni di sperimentazione, divente- ranno così Medicine di gruppo semplici, cioè studi associati di medici di di famiglia senza più specialisti e in funzione 7 ore al giorno.

Il Veneto, e non solo, dovrà rinunciare alle Medicine di Gruppo Integrate, troppo costose. Il diktat viene direttamente dal Ministero dell’Economia

e delle Finanze ed è supportato dalla recente Relazione della Corte dei Conti sulla spesa sanitaria regionale

Addio alle Medicine di Gruppo Integrate

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