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C Oneri e onori dell’essere donna e medico di famiglia

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M.D. Medicinae Doctor - Anno XXII numero 2 - Marzo 2015 5

p r i m a p a g i n a

Oneri e onori dell’essere donna e medico di famiglia

C

onta la differenza di genere nella professione di Mmg? Sembrerebbe proprio di sì tenuto conto di quanto evidenziato da Raffaella Michieli, segretario nazionale della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) nell’intervista che ha rilasciato a M.D. “Essere donna, Mmg e dirigente di una Società professionale è stato ed è tuttora un impegno non solo lavorativo - sottolinea Michieli - ma soprattutto psicologico, anche di fronte alle difficoltà legate alla famiglia e ai molteplici ruoli da sostenere contemporaneamente”. A fare da spartiacque nella sua vita lavorativa e non solo è stata inizialmente la nomina di segretario generale dell’Unione Europea dei Mmg e poi quella di segretario nazionale della Simg. “La nomina a segretario genera- le dell’Unione Europea dei Mmg - afferma Michieli - ha dato il via a un percorso paral- lelo e molto impegnativo tra la pratica quotidiana della mia professione e l’impegno rappresentativo che mi ha cambiato la vita. Dalla esperienza europea, che è stata mol- to formativa, sono passata a ricoprire un ruolo oneroso nella più grande Società Italia- na della Medicina Generale, la Simg. Ma se da un lato questo incarico è stato motivo di orgoglio, dall’altro essere l’unica donna nell’esecutivo nazionale, in tutte le riunioni è il pessimo segno della mancanza di possibilità data alla componente di genere femmi- nile nella nostra società. Viviamo in un contesto sociale in cui le capacità femminili sono ancora poco riconosciute. Questa realtà ci costringe a dover essere particolar- mente vigili e a difendere i nostri spazi, perché, si sa, che se arriviamo noi a occupare una poltrona, di sicuro l’abbiamo tolta a un uomo e tra loro la solidarietà è certamente più forte di quella che c’è tra le donne”. Da qui l’impegno a fare la differenza, portando anche nel vissuto lavorativo e professionale le proprie peculiarità di genere.

Non nascono quindi a caso i progetti mirati alla salute della donna promossi dalla Simg come, ad esempio, il progetto “Vìola” il cui obiettivo in primis è quello di sensibilizzare i medici delle cure primarie affinché prendano in considerazione la violenza domestica nelle diagnosi differenziali dei disturbi più comunemente associati al fenomeno per intercettarne i segnali.

Per poter centrare quest’obiettivo però c’è bisogno di un percorso formativo appropria- to che non può non contemplare la medicina di genere. “Si tratta di uno step fonda- mentale - tiene a precisare Michieli - per poter arrivare a una

reale personalizzazione delle cure”. Ed è proprio da qui che scaturisce la consapevolezza di dover puntare sulle nuove ge- nerazioni di medici e sulla loro formazione per colmare i gap di genere ancora esistenti. “Trasferendo le conoscenze - puntua- lizza Michieli - saremo sicure che il testimone passerà e qualcu-

no o meglio qualcuna lo porterà orgogliosamente avanti”.

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Attraverso

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il presenteQR-Code è possibile ascoltare con tablet/smartphone l’intervista a

Raffaella Michieli

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