Cronaca di Tempio – Pag. 28 10 dicembre 2008
GLI ESPERTI A CONFRONTO
Sì al marchio «tappo di sughero naturale»
RICERCATORI RIUNITI IERI IN UN CONVEGNO: COSÌ SI CERTIFICA L’ECCELLENZA DEL VINO
TEMPIO. «Tappato con tappo di sughero». È stato il tormentone lanciato nel corso dell’ultimo decennio dal compianto ed inascoltato Antonio Pes, ricercatore e poi direttore della Stazione sperimentale del sughero di Tempio, impegnato con altri organismi nella campagna per far incidere questa dicitura sulla bottiglia. A garanzia e come valore aggiunto del suo nobile contenuto: il vino. Nessuna cantina però l’ha ancora impressa sulle sue bottiglie, a indicazione del buono e naturale trattamento riservato al vino e contro il sempre più diffuso impiego di tappi sintetici. Tappi, questi ultimi, che non rendono sicuramente un bon servizio alla qualità e al mantenimento nel tempo delle caratteristiche. Da poco invece qualche azienda operante in paesi di recente realtà vitivinicola, forse australiana o sudafricana, ha deciso di incidere sul tappo delle loro bottiglie di vino l’acronimo FSC a certificazione della sua naturalezza. Ma ci sarebbero dappertutto in ballo una serie di iniziative che mirano a questo obiettivo. Lo ha riferito, nel corso del convegno dal titolo «Il sughero: una risorsa ambientale e produttiva fra tradizione ed innovazione», svoltosi ieri mattina in città ed organizzato da Sardegna Ricerche, Nora Berrahmouni del Progetto Foreste del Mediterraneo del Wwf. Nel suo interessante intervento ad illustrazione della strategia del Wwf internazionale per la conservazione delle sugherete nel bacino del Mediterraneo, la Berrahmouni ha evidenziato quanto importante sia il fattore natura nella commercializzazione dei prodotti e quante aspettative ci siano da parte dei consumatori nell’acquisto di prodotti che abbiano alla base il rispetto della natura e dell’ambiente. L’indicazione del tappo di sughero naturale potrebbe esser un valido testimonial. Di qui l’impegno del Fondo mondiale della natura, anche a livello regionale, per una tracciabilità del prodotto: in questo caso il tappo che provenga da foreste certificate. «Anche nella nostra isola - ha detto poi Luca Pinna del Wwf Sardegna - parte il nuovo impegno perché la tutela della natura risulti anche un fattore propulsivo dell’economia». Del pianeta sughero, nel corso del convegno introdotto da Benedetta Iannelli di Sardegna Ricerche, hanno parlato in tanti. Tino Pintus, direttore del dipartimento sughero di Agris Sardegna, ex stazione sperimentale del sughero di Tempio, ha riferito della certificazione della sughereta che fa capo al suo dipartimento, unica in Italia. Mentre di sughero nell’enologia hanno riferito l’enologo Davide Pera e Marco Tarantola dell’Associazione industriali. Nella tavola rotonda coordinata da Marco Sabellico della rivista “Il Gambero Rosso”, sono poi intervenuti il
Cronaca di Tempio – Pag. 28 10 dicembre 2008
sindaco di Calangianus, Antonio Scano, in qualità di presidente di ReteCork, rete europea fra paesi produttori di sughero, i consiglieri membri della commissione ambiente della provincia Olbia-Tempio Carlo Ferrari e Gigi Pintus e tanti operatori del settore sugheriero.
Tonio Biosia