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11116666 maggio maggio maggio 2012 maggio 2012 2012 2012
A cura della Direzione di Confagricoltura Asti
SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE CONVEGNO CONVEGNO CONVEGNO CONVEGNO
“Dolci bollicine di successo”
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“Dolci bollicine di successo”
Cossano Belbo, 25 maggio 2012
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SCHEDA PRESENTAZIONE DELL’EVENTO
Terra vocata per il Moscato bianco, straordinaria per qualità e personalità, la zona di origine dell’Asti D.O.C.G. è stata ufficialmente delimitata sin dal 1932.
Un territorio vasto che comprende 53 Comuni ed interessa le province di Alessandria, Asti e Cuneo: qui la superficie totale del vigneto a Moscato bianco è di quasi 10.000 ettari, suddivisa tra oltre 4000 vignaioli.
Confagricoltura, che ha scelto per la 46ma edizione di Vinitaly il tema dell’internazionalizzazione e della competitività del settore vitivinicolo, proprio in occasione della kermesse veronese ha istituito, di concerto con il Gambero Rosso, il premio dal nome “7 terroir vincenti”, con il quale ha voluto dimostrare come alcune zone vitivinicole e alcuni imprenditori di Confagricoltura, grazie alle proprie capacità, abbiano trasformato le difficoltà congiunturali in opportunità di mercato, con la proposta di etichette dall’eccellente rapporto qualità-prezzo, e abbiano saputo superare le difficoltà grazie alla professionalità imprenditoriale, creando valore aggiunto in termini economici e per l’immagine del Made in Italy (per il Moscato d’Asti, infatti, sono stati premiati l’Az, Agricola Bava e “La Caudrina” di Romano Dogliotti, ndr) Questo incontro sarà quindi per Confagricoltura un’occasione per affermare che l’eccellenza enologica del Bel Paese, quella che si trova sui più importanti mercati del mondo, fa parte dell’Organizzazione sia se consideriamo le griffe più blasonate del “made in Italy” sia se pensiamo alle piccole cantine emergenti.
Del resto, l’Asti spumante e il Moscato d’Asti hanno registrato negli ultimi anni un trend di vendite in costante ascesa, tanto che gli attuali vigneti risultano insufficienti a coprire le richieste del mercato e a garantire la formazione di adeguate scorte: i due vini, tutti prodotti con uve Moscato bianco nei 52 Comuni a sud di Asti (capoluogo escluso) sono piuttosto diversi ma si distinguono con facilità perché il Moscato è tappato a tappo raso, mentre l'Asti ha il tappo funghetto degli spumanti. Le differenze però ci sono anche in bottiglia. L'Asti spumante è più alcolico (circa 9 gradi) e meno dolce. In bottiglia ha la pressione di uno spumante metodo Charmat, mentre il Moscato può avere anche solo 5 gradi di alcol, molto più zucchero e solo un paio di atmosfere di pressione. I due vini hanno venduto nel 2005 107 milioni di bottiglie, ma mentre lo spumante è cresciuto lentamente da 65 a 82 milioni di bottiglie in tre anni, il moscato in tre anni è passato da 8 a 25 milioni.
La crescita è stata alimentata da un aumento delle rese per ettaro fino a 115 quintali di uva, che però – argomento spinosissimo - è il massimo tecnicamente accettabile?
A seguito di questo boom, dunque, il Consorzio dell’Asti Docg ha proposto alla Regione Piemonte, nel marzo 2012, l’aumento della superficie di produzione di mille ettari di vigneti di uve Moscato entro il 2016 per far fronte alle richieste del mercato
. "Siamo favorevoli ad un aumento graduale delle superfici investite a Moscato – ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente di Confagricoltura Piemonte – recuperando innanzitutto le superfici vitate revocate dal piano dei controlli. Si tratta di circa 350 ettari, che potrebbero aiutare a soddisfare l’attuale fabbisogno del mercato e scongiurare così la possibilità per i nostri
5 competitori di occupare gli spazi che abbiamo conquistato grazie alle caratteristiche uniche del nostro prodotto".
"L'aumento della superficie - precisa Coscia – deve essere però deciso da tutta la filiera. La commissione paritetica per l’accordo Moscato è il luogo più adatto per discutere la proposta del Consorzio dell'Asti Docg e, più in generale, per programmare il futuro dell'Asti spumante e del Moscato d'Asti".
Argomenti caldi che nell’’80° anniversario di fondazione, il Consorzio vuole sottolineare insieme alla vocazione “glocal”, cioè insieme locale e globale, dell’Asti docg e del Moscato d’Asti docg, vini che si producono in Piemonte, ma che sono conosciuti, apprezzati e venduti nel mondo, e che sono sinonimo, per antonomasia, di “socializzazione”
«La parola d’ordine della mia presidenza – ha affermato il neo presidente del Consorzio dell’Asti, Gianni Marzagalli (al centro nella foto) - sarà mediazione. Il Consorzio è una casa aperta a tutti coloro, nessuno escluso, che vogliono impegnarsi per lo sviluppo della filiera, al di là di polemiche e discussioni, sia pure nel rispetto dei ruoli. Questo è stato l’anno dei abbiamo venduto oltre 107 milioni di bottiglie di Asti e Moscato docg per l’85% esportate. Siamo una delle bandiere del made in Italy nel mondo, ma non è giusto “dormire sugli allori”».
“Un fatto è certo” – conclude il Presidente di Confagricoltura Asti, Massimo Forno – “il reddito in campagna va preso quando c’è ed è follia, come qualche associazione agricola ha sostenuto e sostiene, non fornire moscato alle aziende in previsioni di scenari futuribili. L’agricoltura vera non è questo, ma è quella che opera in sinergia con l’industria vera, quella che garantisce qualità e mercati creando i presupposti per un mantenimento di un reddito agricolo dignitoso. Questo continuare a fare nel comparto Moscato e per gli altri settori vitivinicoli e agricoli».
SPECIFICHE LOGISTICHE
Barricaia Cantine Fratelli Martini Secondo Luigi spa, Loc. S.Bovo, Via Statale 26 - Cossano Belbo (CN) - Tel.0141/837211 - Fax. 0141/837204
SPECIFICHE ORGANIZZATIVE
Segreteria e ufficio stampa convegno (riferimento: Daniela Prasso)
Confagricoltura Asti: Via Monti 15 – 14100 Asti – tel. 0141.434943 – fax 0141.434922 - [email protected]; [email protected]