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Le interviste impossibili: Vincenzo Giordano

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Academic year: 2022

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Le interviste impossibili:

Vincenzo Giordano

di Tommaso D’Angelo

Il 13 aprile del 2009 moriva l’ex sindaco Vincenzo Giordano.

Riproponiamo per la serie le interviste impossibili, quella

“realizzata” con lo stesso Giordano. Sempre di grande attualità pur essendo stata scritta nel 2013

In lontananza la sua voce è inconfondibile: “Tre tre e napoletana a coppe”. Vincenzo Giordano, secondo incontro del mio viaggio nell’aldilà, non ha perso la passione per il tressette. Alle sue spalle guardano la partita gli inseparabili Raffaele Galdi e Franco Amatucci. Saluto l’ingegnere Amatucci con lo stesso affetto con cui la domenica mattina prendevamo l’aperitivo a Torrione. Erano gli anni del post arresto, quando gli amici dei tempi d’oro – (e di d’oro non era rimasto nemmeno il compasso) erano scomparsi, e Franco era rimasto praticamente solo. Alla fine sei stato bravo, il famoso elicottero non l’hanno mai trovato. La mia battuta lo fa sorridere. “Come il mio memoriale –di rimando Amatucci- di cui si sono perse le tracce. E poi dicono che la giustizia non fa acqua…”. (Per chi non ricorda quello che doveva essere una grande inchiesta sull’ex acquedotto di Salerno finì in una bolla di sapone, unitamente allo scritto consegnato ai magistrati dallo stesso Amatucci n.d.r.). “Silenzio” –arriva la voce di Giordano a bloccare la nostra breve conversazione.

“Sapete che odio essere interrotto mentre gioco a tressette”.

Brutti ricordi essere interrotti, caro sindaco (così chiamavo Giordano)… “Ignobili ricordi che mi portano a quella sera del 31 maggio 1993 quando gli uomini della polizia giudiziaria si presentarono a casa mia mentre facevo una partitella a tressette per arrestarmi”. Si dice che De Luca, da poco eletto

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sindaco al suo posto grazie al voto dell’ex socialista Marco Siniscalco, portato di forza in Aula consiliare, lo avesse avvertito dell’imminente provvedimento giudiziario. “Andate a rivedervi qualche mia intervista o chiedete al vostro collega Bianchini. Io sono ormai dall’altra parte del mondo. Ma poi caro direttore, cosa volete da me. La mia storia è arci nota e quello che avevo da dire l’ho detto e anche scritto grazie a voi e a Cronache che ogni sabato ospitava la mia rubrica Controcanto”. Ricorda ancora la rubrica, mi fa piacere. Come nacque l’idea? “Caro direttore ricordo che quando ero sindaco finivo spesso, per non dire tutti i giorni, nel suo mirino.

Continui attacchi televisivi. Poi l’ho incontrata anni dopo quando ero praticamente in pensione e nessuno più mi chiamava.

Ricordo che facemmo una pessima cena a Torrione (naturalmente pagando Bianchini non potevo aspettarmi di meglio) e fu proprio il professor Amatucci a pungolarmi. E così venne fuori l’idea di questa rubrica settimanale che faceva il controcanto alle dichiarazioni del sindaco De Luca in tv”. Bei ricordi ma c’è voglia di conoscere un po’ il Giordano pensiero. Per esempio sul Crescent. “Dico solo che se avessi fatto una cosa del genere all’epoca non solo mi avrebbero arrestato ma buttato le chiavi. E’ una colata di cemento che non so quali benefici potrà dare alla nostra città. Le linee guida del mio sindacato puntarono a valorizzare le caratteristiche di Salerno, avviammo una serie di progetti incredibili dopo anni di immobilismo democristiano. Aggiungo che trovai grande sintonia con l’assessore Bonavitacola: quando realizzammo il Corso da Re regalammo una scossa ai salernitani che passarono dal grande caos di corso Vittorio Emanuele ad un’isola di pace e di passeggio che ancora oggi è un fiore all’occhiello nonostante una manutenzione non proprio eccezionale”. Beh l’elenco è lungo e tutti riconoscono che lo stesso De Luca ha raccolto quanto da Lei ha seminato. “Basta dare un’occhiata a g l i a t t i : l o s t a d i o , i l V e r d i , i l t r i n c e r o n e , ristrutturazione dell’ex seminario e altro ancora. Era una giunta compatta perché avevamo un solo voto di maggioranza e i consiglieri Milo ed Erberto Manzo che ogni volta ci facevano

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penare. Però resistemmo e alla tornata elettorale successiva Salerno divenne la città più socialista d’Italia. Ho visto questo progetto sul porticciolo di Pastena. Roba vecchia, date un’occhiata al progetto che preparò Franco Amatucci e confrontatelo con questo. Ne vedrete delle belle anche leggendo le motivazioni per cui fu bocciato”. Lei ha citato Bonavitacola, compagno di sventura in una vicenda giudiziaria che vi ha visto poi innocenti. “Una persona perbene e preparata. E con lui Aniello Salzano, avversari politici ma una grande persona. Il tempo cura le ferite ma non ci ha ridato quello che ingiustamente ci tolsero i magistrati. Ho sentito dire che Bonavitacola potrebbe essere il successore di De Luca così come Enzo Napoli: due ottime persone”. E su De Luca: sindaco e vice ministro. “Io rinunciai ad una comoda candidatura al Senato (avrebbe evitato anche l’arresto n.d.r.) per restare e combattere a Salerno. Si deve scegliere. La mia più grande soddisfazione era essere chiamato il sindaco della gente, ricordo che il buon Ientile (capo della segreteria del sindaco n.d.r.) lavorava giorno e notte perché la solidarietà e l’aiuto sociale erano un punto fermo del nostro programma, oltre alle grandi opere. Vedo che oggi chiudono negozi e fabbriche, la disoccupazione è a mille ma non ci sono interventi di sostegno per le famiglie. Si cerca di indossare il vestito delle grandi occasioni ma sotto abbiamo la maglia con i buchi. Noi ereditammo i guasti del terremoto ma non lasciammo mai sole le persone”. E su Carmelo Conte “Anche Lui ha pagato la ferocia della magistratura a caccia di socialisti. Mi pare che i fatti e soprattutto le sentenze lo dimostrino. Ha pagato però personalmente, chiudendo quasi subito una carriera politica che sembrava destinata al successo. Poi la divisione dei socialisti ha fatto il resto.

Col senno del poi possiamo dire che politicamente fece un errore (22 maggio 1993) a far votare De Luca e fare un accordo con l’ex Pci, gettando alle ortiche il grande feeling che c’era con Scarsi e i repubblicani. Quella sera non doveva farsi prendere dalla paura di un ribaltone Del Mese-De Luca.

Un errore di strategia pagato a caro prezzo”. I compagni di

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tavolo lo reclamano e il tressette prende il sopravvento sulla politica. Almeno una battuta sindaco su questa richiesta bipartisan di intitolarle una strada o una piazza. “Ho letto che in un convegno di socialisti o ex qualcuno ha sottolineato la dimenticanza di ricordare il mio nome da parte dei compagni di una volta. Questo è un dolore che porto nel mio cuore, e non basta una piazza a ripagarmi di questo anche se ringrazio tutti. Ripeto: mi basta essere rimasto nel cuore delle persone, mi basta essere per sempre il sindaco della gente”.

(continua)

I Centri Verrengia sempre in prima linea

La Salernitana serra ulteriormente le fila per contrastare il Covid e… tampona tutti. Dopo l’inasprimento delle norme per l’accesso alla sede e non solo disposto nelle ultime ore (clicca qui per leggere l’articolo) il club granata ha deciso di investire ulteriormente nel protocollo anti-Covid. A partire dalla sfida di sabato pomeriggio con il Venezia, verrà richiesto un certificato di negatività mediante l’analisi di un tampone effettuato due giorni prima della partita. Tali misure saranno estese anche a tutto il personale di servizio che sarà presente allo stadio, compresa la stampa. Lo ha comunicato la stessa Salernitana sul suo sito internet, specificando la collaborazione con il Comune di Salerno e i Centri Verrengia.

“Così come già comunicato nella giornata di ieri, si sta adoperando per attivare ulteriori misure di prevenzione da Covid-19 con l’obiettivo di preservare la salute dei propri tesserati e di tutto il personale di servizio. A tal fine la

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Società comunica che, d’intesa con il Comune di Salerno e il proprio partner Centri Verrengia, in occasione delle prossime gare interne, il personale accreditato al fine di accedere allo Stadio dovrà esibire un tampone negativo effettuato nelle precedenti 36 ore o in alternativa sottoporsi gratuitamente ad un tampone rapido presso la postazione mobile (foto in alto, ndr) predisposta presso il Varco 2 dello Stadio Arechi. Sarà altresì obbligatorio continuare a presentare all’accesso autocertificazione debitamente compilata”, si legge nel comunicato del club.

Sarno incassa il sostegno dei Liberaldemocratici Italiani e del presidente di Io Sono Salernitano

E’ un progetto politico che si fa strada, che aggiunge nuovi tasselli che hanno una diversa riconoscibilità, da una parte i partiti politici, dall’altra persone che hanno un alto senso civico e voglio dare un contributo a questa comunità.

C o s ì i l c a n d i d a t o s i n d a c o p e r l a c i t t à d i S a l e r n o l’avv. Michele Sarno che incassa anche il sostegno dei Liberaldemocratici Italiani, rappresentato dal coordinatore provinciale Rino Ruggiero e la fiducia del presidente di “Io Sono Salernitano”, Giovanni Novella.

Nuove adesioni che arricchiscono il progetto civico che raccoglie il consenso della comunità – ha dichiarato nel c o r s o d i u n a c o n f e r e n z a s t a m p a i l c a n d i d a t o Sindaco Michele Sarno, che ha registrato la partecipazione

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all’incontro anche dell’esponente salernitano Angelo Giubileo, portavoce nazionale dei Liberaldemocratici Italiani.

L’occasione per chiarire la posizione del partito stabilmente nell’area di centro-destra, ma lontano dal dialogo di altri tavoli, che ha deciso di sostenere il progetto del penalista salernitano.

“Sono convinto che con l’avvocato Michele Sarno si possa d a v v e r o c o s t r u i r e u n p r o g e t t o i m p o r t a n t e , h a dichiarato Giovanni Novella, pronto a candidarsi in qualità di capolista di “Io Sono Salernitano” e ad intraprendere un nuovo percorso per dare linfa a questa città. Una rimessa in gioco, dopo una precedente esperienza elettorale, una chance importante, per contribuire al cambiamento di Salerno.”

“La nostra scelta, come partito di stare vicino all’avvocato Sarno è dettata da due motivi: il primo quello della coerenza, il secondo quello della correttezza politica. Così Gennarino Ruggiero, coordinatore provinciale dei Liberaldemocratici italiani certo che questo progetto civico sia l’unico che possa meglio rappresentare la città di Salerno “.

Salerno, nuovo appello all’unità dai partiti del centrodestra

A Salerno si sono riuniti il commissario di Forza Italia, Enzo Fasano, il responsabile cittadino della Lega, Rosario Peduto, il coordinatore provinciale dell’Udc, Mario Polichetti, il responsabile provinciale del Nuovo Psi, Antonio Di Cunzolo e il coordinatore cittadino di Cambiamo, Alfonso Baviera.

L’incontro è stata l’occasione per consolidare lo spirito

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unitario della coalizione di centrodestra che si appresta ad affrontare il prossimo turno per le elezioni Amministrative in provincia di Salerno. I rappresentanti dei partiti, in accordo con i rispettivi riferimenti regionali, hanno deciso di rinviare l’esame delle situazioni di Battipaglia ed Eboli per concentrarsi sul capoluogo, anche alla luce della candidatura civica dell’avvocato Michele Tedesco che continua a consolidarsi con il sostegno già incassato di diverse espressioni della società civile. Le forze presenti al tavolo si rivedranno, ovviamente, a strettissimo giro per definire il quadro. Inoltre rivolgono un accorato appello a Fratelli d’Italia, affinché si possa raggiungere l’unità del centrodestra, considerata un valore aggiunto per affrontate le future battaglie.

Politiche giovanili e di genere, “ora istituzioni sono assenti”

di Erika Noschese

Non accenna a placarsi la polemica sull’ultimo consiglio comunale a Pontecagnano Faiano. Al centro della querelle, questa volta, le politiche giovanili e di genere che non avrebbe ricevuto l’attenzione tanto richiesta, soprattutto da associazioni e comitati che vorrebbero proprio i giovani al centro dell’agenda politica locale. “Mentre la politica locale, chiusa nella sua bolla, cerca di stabilire se sia più offensiva una pernacchia o il gesto delle corna, noi invece siamo molto dispiaciuti per come nell’ultimo consiglio comunale non sia emersa la dovuta attenzione da parte

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dell’amministrazione verso le politiche giovanili che sono state rappresentate come un’appendice rispetto all’indirizzo assunto dal governo locale: la mancanza di risposte rispetto alle sollecitazioni sul tema provenienti dalle minoranze d u r a n t e l a s e d u t a e l a r e i t e r a t a a s s e n z a d i s u o i rappresentanti nelle commissioni dedicate (si pensi alla vicenda sulle modifiche al regolamento del Forum dei Giovani) danno l’idea di come l’argomento costituisca l’ultima delle priorità in un momento in cui invece sulle tematiche giovanili si dovrebbe avere un approccio differente. Qualora nessuno se ne fosse accorto, infatti, esiste un’altra faccia della pandemia che sta portando a mutamenti sociali e culturali soprattutto fra i più giovani, la cui portata non è ancora determinabile”, hanno infatti dichiarato gli esponenti del comitato Amina di Pontecagnano Faiano che chiedono all’amministrazione comunale di “cominciare a lavorare in maniera seria e competente sulla comunicazione e sulle strategie istituzionali che si vogliono mettere in campo perché i giovani sono il nostro inestimabile “capitale umano”.

E’ necessario pertanto un cambio di passo così come per le p o l i t i c h e d i g e n e r e ” . D i f a t t i , c o n l e d i m i s s i o n i dell’Assessora Manzo, le deleghe alle politiche sociali/piani di zona sono state accentrate nelle mani del sindaco.

“Nonostante ciò ci auguriamo che le istanze che provengono dalle associazioni che in queste settimane si sono mobilitate sul territorio siano raccolte dal primo cittadino. A cominciare dalla richiesta di “detassare” i prodotti igienici femminili essenziali da parte della farmacia comunale la cui attività speriamo venga presto rilanciata. Ricordiamo infatti che la legge vigente sulle aliquote dell’Iva prevede un’agevolazione per i prodotti considerati di prima necessità come alcuni generi alimentari, libri, giornali e riviste, materiali terapeutici e altro, ai quali è applicata un’imposta al 4% anziché al 22%. Ai prodotti igienici o sanitari destinati alle donne come assorbenti igienici, tamponi, coppe e spugne mestruali, invece, l’Iva viene applicata al 22%

influendo notevolmente sul prezzo al consumo di questi beni.

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Un’ingiustizia bella e buona – hanno dichiarato ancora dal comitato – Possibile è impegnata sul tema sin dal 2016, da quando cioè fu presentata dai suoi parlamentari una proposta di legge seppellita in Parlamento”. Da qui poi l’appello ad un impegno concreto anche sullo Sportello Anti violenza: “abbiamo già sottolineato nelle scorse settimane come il fenomeno della violenza di genere nel salernitano sia stato definito nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in allarmante aumento, anche questo un effetto “collaterale” della pandemia, dal momento che l’invito a restare a casa non sempre per tutt*

ha rappresentato sinonimo di sicurezza – hanno aggiunto – Il tema di genere, infine, è anche una questione di comunicazione e di linguaggio e a tal proposito invitiamo chi rappresenta le istituzioni a confrontarsi sempre in maniera rispettosa e civile nei confronti di tutt*, al di là del colore politico, evitando considerazioni sessiste, misogine o maschiliste”.

Spiagge libere come bene comune, la battaglia di Coraggio Salerno

di Erika Noschese

Spiagge cittadine come bene comune. È la battaglia che sta portando avanti Coraggio Salerno che, nei giorni scorsi, ha firmato una richiesta al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli per chiedere non solo che le spiagge cittadine siano restituite alla loro natura di “bene comune” ma che si punti ad una riqualificazione significativa delle spiagge libere e una progressiva restituzione alla libera fruizione. Tra le richieste avanzate anche che gli accessi alla spiaggia libera

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siano segnalati, tutelati, ripristinati e garantiti da servizi pubblici. Si tratta, nello specifico, di: Torre Angellara, tra la scogliera e il vecchio Arenella; – Mercatello, tra Lido Mercatello e Lido; Mercatello, tra il Nuovo Mercatello e il lido Colombo; Spiaggia e scogliera del Polo Nautico; Pastena, spiaggia del Porticciolo; Spiaggia da Lido Caravella al bar Marconi; Torrione, ex Ostello della Gioventù; Spiaggia del porto e, hanno aggiunto gli attivisti di Coraggio Salerno, a

“tutte le spiagge libere della litoranea fino al confine con Pontecagnano che hanno costituito proprio un gruppo di lavoro denominato “spiagge libere” per la tutela del patrimonio in questione, in questi mesi oggetto di ripascimento.

Fumata nera al tavolo del centrosinistra, la coalizione si spacca: tre i candidati sindaci

di Erika Noschese

Il centrosinistra si spacca. In vista delle prossime elezioni amministrative, infatti, sono tre – per ora – i candidati sindaci nella città guidata, fino al suo arresto, da Massimo Cariello. Nella serata di venerdì, infatti, si è riunito il tavolo del centrosinistra al quale hanno partecipato anche gli aspiranti primi cittadini, oltre ai coordinatori provinciali.

Il confronto si è chiuso con una fumata nera. In corsa ci sono infatti l’ormai ex sindaco facente funzioni, Luca Sgroia; il socialista Giancarlo Presutto e Tonino Cuomo, voluto fortemente da Italia Viva. Sul tavolo della coalizione la

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possibilità di indire le primarie per eleggere il nome ufficiale del candidato sindaco. Proposta, questa, rifiutata da tutti e tre. Dunque, Presutto, Cuomo e Sgroia faranno la propria corsa verso Palazzo di Città in solitaria. “Ieri sera (venerdì per chi legge ndr) si è svolto un incontro tra i rappresentanti provinciali dei partiti di centro-sinistra strutturati e presenti ad Eboli. Italia Viva ha ascoltato le posizioni del PD e del PSI e, pur rispettandole, ha ribadito con fermezza la propria posizione ritenendo di avere le prerogative per proporsi come sintesi politica di una eventuale coalizione. Nessuna bocciatura sui nomi quindi, i nomi emersi fanno riferimento a persone stimabili ed attrezzate politicamente, ma semplicemente abbiamo una lettura diversa del futuro – ha dichiarato il coordinamento provinciale del partito fondato da Matteo Renzi – È stata avanzata anche la proposta di primarie che abbiamo declinato:

pericoloso in piena pandemia portare persone a votare. Qualora le tre diverse posizioni arriveranno tutte a presentarsi all’elettorato, le primarie si faranno con voti veri e liberi al primo turno delle prossime Amministrative. Noi ci saremo”.

Già nella serata di venerdì anche Presutto ha annunciato di continuare il suo percorso in solitaria, con tre liste già pronte al suo sostegno. Tutto, dunque, sembra essere ormai definito, nessuno è intenzionato a fare un passo indietro, men che meno Sgroia: lui ha avuto l’onere e l’onore di potere il Comune fino al commissariamento prefettizio dopo l’arresto dell’ormai ex primo cittadino. Ora, resta da capire cosa farà invece il centrodestra che, come nel caso delle altre grandi città al voto non sembra essere compatto. Al momento spicca solo il nome di Damiano Cardiello, civico di espressione centrodestra, il primo ad aver ufficializzato la candidatura intascando già il sostegno dell’Udc, come riconfermato anche recentemente proprio attraverso queste colonne.

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Alle comunali, tra i protagonisti ci sarà anche il gruppo civico Ali per la città

di Erika Noschese

A l i p e r l a c i t t à i n c a m p o a l l e p r o s s i m e e l e z i o n i amministrative. Il movimento civico guidato dall’avvocato Oreste Agosto sarà tra i protagonisti della prossima tornata elettorale. In questi giorni, infatti, si susseguono i confronti con Aniello Salzano, commissario cittadino dell’Udc e G a e t a n o A m a t r u d a , e s p o n e n t e d e l l ’ a s s o c i a z i o n e Liberalsocialisti. Ali per la Città chiede da sempre che siano invertite le modalità della politica che privilegiano la nomina di un candidato rispetto alla selezione delle idee. Il Gruppo ritiene che, nelle attuali condizioni della Città, sia economiche che sanitarie, non possa essere scelto un nome perché provveda ad elaborare un programma, ma che le forze politiche debbano fornire le scelte e specifiche indicazioni per avere la certezza che l’azione amministrativa segua poi effettivamente gli indirizzi. “Non è possibile continuare con programmi costruiti sotto silenzio e nell’assenza di informazioni ai cittadini. In tal senso, i tavoli aperti per indicare un nome di bandiera non hanno senso. La bandiera, oggi, deve essere un progetto serio, concreto e sostenibile – ha dichiarato il leader del movimento civico – Solo dopo, si può individuare il nome di chi possiede le capacità per realizzarlo. Bisogna cambiare metodo, se volgiamo cambiare il futuro della Città”. La Città vive oggi nel buio di una crisi sociale, economica e ambientale senza precedenti. “Perché,

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come risulta dai dati del Bilancio Comunale, le risorse finanziarie sono ridotte al lumicino, se non inesistenti, i debiti sono ingentissimi, i tributi a carico dei cittadini sono tra i primi in Italia, mentre il territorio è allo stremo, aggredito da più parti per interessi particolari, le attività languono, crescono la povertà, la disperazione e il degrado sociale ed umano”, ha spiegato Oreste Agosto. Ali lancia dunque un appello a tutte le forze che condividono la necessità di “una svolta” “perché vogliano superare divisioni e contrapposizioni per aspirare a realizzare la “Città Nuova”, espressione di una Comunità di anime, non di un groviglio di interessi, di egoismi e di personalismi”. Agosto ribadisce infatti la necessità di una svolta radicale per superare il buio della crisi sociale, economica e ambientale. Ali ha già pronto anche un dettagliato programma elettorale che parte dalla necessità di una trasformazione urbana, nell’interesse di tutti i cittadini. Ali per la Città ha proposto di assegnare alla Città una Missione Sociale ed una Missione Economica come linee-guida di una progettualità idonea a trasformare un groviglio urbano in una vera Comunità di anime, unite da uno stesso interesse, da uno stesso sentimento di appartenenza, da uno stesso ideale e da una stessa speranza.

La Città immaginata dal Gruppo deve disporre di nuove regole amministrative e gestionali (la ‘Città Semplice’), di servizi efficienti ed innovativi (la ‘Città Attiva’), di programmi specifici per aree (la ‘Città Possibile’) e di progetti coerenti e compatibili con le forze e le risorse disponibili (la ‘Città Concreta’). Due, inoltre, le missioni: quella sociale e quella economica. “La ‘Città Sociale’ si impegna a tutelare, con equità e giustizia, gli interessi generali della Comunità nonché a migliorarne la qualità della vita con proposte ed azioni volte a favorire lo sviluppo delle condizioni economiche, sociali, culturali e spirituali – ha chiarito il gruppo civico – La ‘Città Economica’ promuove la crescita delle attività produttive sostenendo progetti coerenti con le effettive esigenze, rispettosi degli equilibri ambientali, adeguati alla qualità delle risorse, anche umane,

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disponibili. Essa esalta, in funzione di componente propulsiva, la sua natura meridionale e mediterranea, la posizione geografica, le ricchezze ambientali e storiche, le tradizioni, il talento, il sapere e il saper fare della gente”. Tra le priorità di Ali per la città, indubbiamente, Beni Comuni; il Piano Urbanistico Comunale; la Scuola, l’Assistenza, la Sicurezza; la Cultura, le Attività Artistiche; la Socialità; l’Ambiente; la Mobilità; l’Igiene Urbana; le Affissioni; lo Sport, il Tempo Libero; il Verde Urbano per un totale di 29 progetti che il gruppo civico vorrebbe mettere a disposizione della città capoluogo, durante la prossima amministrazione.

Invalida attende vaccino da due mesi

di Erika Noschese

Over 80 e invalida al 100% è ancora in attesa del vaccino. È quanto accaduto alla signora Elisa De Maio che, dal 2 febbraio, contatta – attraverso i figli – l’Asl di Salerno. E a denunciare quanto accaduto è proprio il figlio, Antonio Di Giacomo, preoccupato per sua madre che rientra tra le categorie fragili. “Io non vivo a Salerno, mia madre vive con mia sorella ed è lei ad occuparsi di tutto, dalla spesa alle commissioni più generali – ha raccontato Antonio – Da quando è stata aperta la piattaforma della Regione Campania per le categorie fragili, il 2 febbraio, mia madre è ancora in attesa di ricevere la sua dose di vaccino”. La difficoltà maggiore sta nel fatto che a Salerno non si ha ancora la possibilità, per i non deambulanti, di ricevere il vaccino a casa. “Chiamo l’Asl ogni giorno ed è un continuo scaricabarile, mi

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rimbalzano da un dipendente all’altro senza mai ricevere una valida spiegazione e, peggio ancora, senza aver ricevuto ancora un’ipotetica data per la vaccinazione – ha dichiarato ancora Di Giacomo – Mi hanno spiegato che per poter effettuare la vaccinazione a domicilio è necessario avere a disposizione due dipendenti muniti di tutto il necessario, dispositivi di protezione individuale compresi ma non credo che questo possa essere un problema mio o della mia famiglia, mia madre ha diritto al vaccino, per l’età e per le patologie e non può attendere ancora”. La sua preoccupazione sta nel fatto che, per comprovate esigenze, la sorella esce per fare le varie commissioni e, nonostante tutte le precauzioni del caso, i rischi sono sempre particolarmente elevati. “Mia madre potrebbe essere costantemente a rischio, l’Asl deve darsi sbrigarsi, è necessario far partire nell’immediato le vaccinazioni a domicilio per le persone non deambulanti, non è possibile. Siamo in attesa da oltre due mesi”. Da qui poi l’appello alle istituzioni locali, regionali e nazionali affinché chi di dovere intervenga nell’immediato senza attendere ancora. Come la signora Elisa ci sono ancora tanti anziani non deambulanti in attesa del vaccino ma dall’azienda sanitaria locale, almeno per il momento nulla si muove, tra persone in attesa e famiglie estremamente preoccupate perchè il rischio di contagiare i propri casi è sempre alto.

La Polizia di Stato compie 40 anni: “Giorno importante ma triste, 14 sono le vittime”

di Erika Noschese

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Ieri, in tutte le città d’Italia, è stato celebrato il 169°

Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato. La data è una ricorrenza speciale: coincide infatti con il giorno della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge n.

1 2 1 d e l 1 9 8 1 , r e c a n t e i l “ N u o v o O r d i n a m e n t o dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza”. Dunque, sono esattamente 40 anni che con tale legge la Polizia di Stato ha assunto l’attuale veste di “corpo civile militarmente organizzato”, per garantire la tutela dello Stato e dei suoi cittadini, prevenire e contrastare tutte le espressioni della criminalità e le turbative all’ordine ed alla sicurezza pubblica. La riforma ha conferito al Ministro dell’Interno la funzione di Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza e al Prefetto e Questore quella di Autorità provinciali, rispettivamente con competenza generale e tecnico-operativa per la gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica, e ha introdotto il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, a capo del quale è preposto il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. Al Capo della Polizia è affidato il coordinamento di tutte le Forze di Polizia per l’assolvimento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica. Con la Legge sono stati istituiti nella Polizia di Stato i ruoli dei tecnici e dei sanitari nonché quello degli ispettori, quest’ultimo con compiti inizialmente solo investigativi. Alle donne venne riconosciuta la parità di trattamento economico, di carriera e di funzioni e fu introdotta la figura dei sindacati di polizia. La riforma ha, inoltre, rafforzato i valori che contraddistinguono la nostra missione e la memoria di chi ci ha preceduto sacrificando la propria vita al servizio degli altri. Tali valori hanno assunto maggiore rilevanza rafforzando i concetti di identità e servizio. Un servizio fatto di assidua presenza tra la gente, come parte integrante delle comunità, sempre pronti ad aiutare chi è in difficoltà o vive in condizioni di bisogno. Il Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini ha infine evidenziato:

“Celebriamo questo 40° anniversario non solo con iniziative formali ma dando attuazione al processo riformatorio delle

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articolazioni centrali e territoriali del Dipartimento della PS. Una riorganizzazione che, pur conservando lo spirito di quella straordinaria legge, ne attualizza i contenuti. Per avere un Dipartimento della PS e una Polizia di Stato al passo coi tempi, in grado di rispondere alle istanze di sicurezza delle nostre comunità”. A Salerno, la celebrazione si è tenuta alle ore 09:30 in Piazza Amendola. Il Questore della Provincia di Salerno, Maurizio Ficarra, alla presenza del Prefetto Francesco Russo, ha deposto, dinanzi alla lapide per i caduti della Polizia di Stato, una corona di fiori, in ricordo delle tante donne ed uomini in uniforme, che hanno sacrificato la propria vita a servizio delle Istituzioni e dei cittadini. Una cerimonia sobria, in conformità con le misure di contenimento per la limitazione della diffusione del contagio del Coronavirus Covid-19. A livello nazionale, sono 10mila i poliziotti risultati positivi al Covid e 14 le vittime del virus: “È un momento doloroso sotto tutti i punti di vista ma il ricordo è sempre forte della nascita di una polizia moderna che si è adeguata alla società – ha dichiarato il dottor Ficarra – Avremmo voluto viverlo diversamente, tra i cittadini, come abbiamo sempre fatto, anche perché il quarantennale della nascita della Polizia di Stato è un anno doloroso per tutti e noi stiamo vivendo con molto dolore questo momento, sia per l’emergenza sanitaria con tutti i lutti”.

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