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5.2 Analisi della germinabilità di quattro specie del genere Salvia Complessivamente è possibile migliorare la germinazione di queste 4 specie riferendoci ai risultati ottenuti nelle varie prove

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Academic year: 2021

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5. CONCLUSIONI

5.1 Screening germinativo di 47 specie e varietà del genere Salvia

Il lavoro ha consentito di mettere in evidenza non solo profonde differenze morfologiche, cromatiche e ponderali dei semi ma soprattutto le proprietà germinative delle 47 specie e varietà analizzate. I dati possono fornire, oltre ad un parametro identificativo del materiale in esame, informazioni pratiche utili ai vivaisti e coltivatori circa le potenzialità delle specie in modo da attuare un idoneo protocollo di tecnica propagativa. L’analisi combinata della qualità ornamentale delle specie e delle potenzialità germinative consente di suggerire almeno 5 specie che presentano valore estetico e standard propagativo elevato: S. argentea (per il colore del suo fogliame), S.

coccinea “Brenthurst”, S. iodantha, S. patens, e S. roemeriana.

5.2 Analisi della germinabilità di quattro specie del genere Salvia

Complessivamente è possibile migliorare la germinazione di queste 4 specie riferendoci ai risultati ottenuti nelle varie prove.

Quindi possiamo affermare che per una germinazione ottimale di S. haematodes non si necessita della vernalizzazione e del trattamento ormonale,à si ottiene una maggiore germinazione in presenza di luce rispetto al buio ed una temperatura ottimale di 20°C.

Per S. virgata non abbiamo bisogno della vernalizzazione e del trattamento ormonale ed otteniamo migliori risultati alla luce rispetto al buio con una temperatura ottimale di 15°C, inoltre la semina in vitro, rispetto al vivo, da una resa maggiore, anche se con un TMG più alto di circa 2 giorni.

Per una buona germinazione di S. pratensis m.c., invece, abbiamo bisogno di circa 30 giorni di vernalizzazione ed un trattamento ormonale con GA3 alla concentrazione di 750 ppm; otteniamo una germinazione migliore alla luce con una temperatura ottimale di circa 24°C, anche se con un TMG di circa 8 giorni, rispetto ai 4 giorni a 20°C, ma con una % di germinazione dimezzata;

inoltre si ottiene una maggiore resa germinativa in vitro rispetto al vivo.

Per S. roemeriana si ha una % di germinazione maggiore in vitro rispetto alla semina in vivo con circa 2 giorni di anticipo rispetto al vivo, si ha un effetto positivo dal trattamento alla luce ed è consigliabile utilizzare seme giovane, anche se le differenze di germinazione e TMG con seme invecchiato di 1 anno sono piccole.

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5.3 Prova con brachizzanti su 23 specie e varietà del genere Salvia

Tra i principali risultati ottenuti dalla prova con brachizzanti va segnalato l’effetto fitotossico dell’applicazione del flurprimidol per via radicale (51 g prodotto commerciale Topflor/hl; 0,2/l vaso di sospensione acquosa).

Tra i trattamenti che hanno garantito il migliore effetto in termini sia di contenimento della taglia sia di isodiametricità della chioma è da segnalare l’applicazione di clormequat per via radicale (335 g/prodotto commerciale Cycocel 5C, 0,2/l vaso di sospensione) e di prohexadione calcium per via fogliare (2500 g/ha prodotto commerciale Regalis®), che hanno consentito di ottenere un’effetto positivo sul contenimento della taglia nella maggior parte delle salvie trattate. Infine va evidenziato come alcune specie di Salvia sono maggiormente sensibili ad interventi di gestione dell’architettura della chioma mediante interventi con brachizzanti, rispetto ad altre specie della stessa famiglia (Lamiaceae) o altre piante ormanetali riportate in letteratura.

Come ultimo aspetto va segnalato come alcuni dei prodotti utilizzati hanno influenzato positivamente la produzione di infiorescenze.

5.4 Prove di fotoperiodo su tre specie del genere Salvia

Le due prove di fotoperiodo condotte in tempi diversi hanno permesso di confermare l’ipotesi che il fotoperiodo a giorno corto induca la formazione dei fiori nelle tre salvie testate con un comportamento simile a quello di S. leucantha (Armitage, 1989) e di S. elegans (Zanin G and Erwin J.E, 2006). Questo è testimoniato dal fatto che in ambedue le prove il fotoperiodo 16 h ha completamente inibito la fioritura sia in confronto con il fotoperiodo naturale corto sia con quello fisso a 12 h.

È da segnale che nella 2° prova la S. gesneriflora allevata con un fotoperiodo di 12 h ha mostrato la formazione di boccioli, ma non è riuscita a terminare il processo di sviluppo del fiore, come nella 1°

prova, in cui il fotoperiodo naturale è stato inferiore sempre alle 12 h. Questo fa presumere che questa salvia, per poter sviluppare dei fiori completi e funzionali, necessiti di un fotoperiodo inferiore alle 12 h di illuminazione; una diversa esigenza fotoperiodica per le fasi di differenziazione e di formazione completa dei fiori è riportata da Armitage, A.M. and Laushman, J.M. (1989) per S. leucantha, dove una lunghezza di 8 -10 h è indispensabile affinchè le infiorescenze giungano a completo sviluppo.

I risultati ottenuti potranno permettere di programmare la fioritura delle tre specie ottenendo prodotti ornamentali in vaso fioriti in periodi prefissati attraverso una opportuna gestione fotoperiodica in campo.

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5.5 Coltura in vitro - Prove di sterilizzazione, radicazione ed ambientamento

Possiamo affermare che per quanto riguarda la sterilizzazione si sono avuti diversi problemi di messa in coltura per le otto selezioni di interesse ornamentale. Problemi derivanti dalla presenza di peli e ghiandole sulle pagine fogliari e sullo stelo. Questo ha reso difficile eliminare tutte le contaminazioni batteriche e fungine che erano presenti in questi punti degli espianti. L’utilizzo di miscele diverse di sterilizzazione e più prove di sterilizzazione (22) ha permesso di stabilire dei protocolli specifici per ciascun clone, eccetto clone 5, con risultati accettabili di sterilizzazione. La qualità degli espianti si presentava buona per clone 7, che hanno dato ottimi risultati all’ambientamento, risultati altalenanti sono stati ottenuti per il clone 4 (4 piante) ed 8 (1 pianta) (Fig.9), anche se gli espianti si presentavano verdi e di bell’aspetto. Mentre clone 3 e 6 (Fig.8), dopo la sterilizzazione si presentavano di aspetto brutto a dalla crescita stentata. Infatti clone 6 non si è ambientato e clone 3 è presente con una sola pianta.

Per concludere possiamo affermare che è stato possibile stabilire un buon protocollo di sterilizzazione, radicazione ed ambientamento per clone 7 con il 44,23% di ambientamento (93 piante), per le altre sono necessarie ulteriori prove ed approfondimenti.

Per quanto riguarda i cinque cloni della prova di organogenesi si può costatare come sia stato difficile ottenere rigenerazione; infatti solo Salvia jamensis cv. la siesta ha dato una bassissima percentuale di rigenerazione (8,3%) in terreno MS+BA1+NAA1 (Fig. 22), invece la callogenesi e radicazione si ottiene bene in S. coccinea (Fig.20) e S. sinaloensis (S29) (Fig.21) nel terreno con BA1 insieme con NAA sia a dose di 0,5 mg/L sia 1 mg/L; in questi terreni le radici emergono direttamente dalla massa callosa.

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6. DISCUSSIONI

Questo lavoro, ampio ed articolato è stato di supporto ad un progetto europeo sulla valorizzazione del genere Salvia come pianta multidisciplinare. L’aspetto propagativo sulla germinazione del seme è stato affrontato su un numero rappresentativo di specie evidenziando in alcune di esse problemi di germinabilità; è stato possibile poi analizzare i sistemi di sterilizzazione di diversi tipi di espianto e di diverse specie per poter effettuare una micropropagazione veloce di genotipi selezionati per caratteri ornamentali.

L’aspetto ornamentale per la produzione di piante fiorite, affrontata attraverso importanti tematiche coltutali quali il controllo fotoperiodico della fioritura e l’uso di brachizzanti potrà permettere di definire protocolli colturali per la produzione di piante in vaso di alcune nuove specie.

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