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Con 37 di febbre devo andare al lavoro?

Autore: Noemi Secci | 18/06/2018

Il lavoratore con una leggera febbre è obbligato ad andare al lavoro o può assentarsi per malattia?

Ti sei misurato la temperatura e il termometro segna 37 gradi? Non è detto che tu abbia la febbre: la temperatura di ciascuno di noi, difatti, è leggermente

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differente; c’è chi percepisce una temperatura di poco superiore ai 37 gradi come normale e chi, invece, inizia a sentirsi male superando i 36,5 gradi.

Inoltre, la temperatura può variare anche a seconda della zona del corpo in cui è misurata: così, all’interno dell’orecchio è normale una temperatura pari a 37,5 gradi, mentre se la misurazione avviene in una zona esterna, come l’ascella, è normale una temperatura di 36,5 gradi.

Non esiste quindi un valore unico considerato come normale, ma questo può leggermente variare a seconda della persona, della zona corporea di misurazione, dell’attività svolta, dell’ambiente e di ulteriori fattori: in pratica, si ha la febbre quando la temperatura è superiore a quella normale.

Di conseguenza, non è possibile stabilire con certezza e in modo assoluto se con 37 di febbre si deve andare al lavoro, ma deve essere il medico a valutare, caso per caso, se il lavoratore può assentarsi per malattia, a seconda delle sue condizioni di salute e della riduzione temporanea della capacità lavorativa, cioè della possibilità di svolgere le proprie mansioni.

Che cos’è la febbre?

Molto in generale, si definisce febbre una temperatura superiore a quella normale:

come abbiamo osservato, non esiste una temperatura normale uguale per tutti, ma questa varia da individuo a individuo, anche se non in modo macroscopico.

Quel che devi sapere è che la febbre non è una malattia di per sé, ma un meccanismo di difesa (ostacola la replicazione di virus e batteri), che normalmente compare durante le infezioni a risoluzione spontanea, cioè che non richiedono alcun trattamento.

I cosiddetti farmaci per la febbre, ad esempio il paracetamolo (principio attivo della Tachipirina), non curano la febbre, ma servono solo per ridurre la sensazione di malessere.

Il lavoratore con febbre leggera può

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chiedere l’assenza per malattia?

Se la tua febbre è molto leggera, ad esempio pari a 37 gradi, non è detto che tu non possa assentarti dal lavoro: come abbiamo detto, non esiste una temperatura minima assoluta, al di sotto della quale non si ha la febbre, ma questa può manifestarsi, in alcune persone, anche con valori notevolmente inferiori alla media.

Per quanto riguarda l’opportunità di assentarsi dal lavoro per la febbre, non è comunque il lavoratore a decidere, ma deve essere il medico a valutare le sue condizioni di salute: se lo stato di malessere derivante dalla febbre è tale da rendere impossibile o molto difficile l’attività lavorativa si ha, ovviamente, il pieno diritto di assentarsi per malattia.

Come si chiede l’assenza per malattia per febbre a 37?

Se hai la febbre a 37, ma hai difficoltà a svolgere la tua attività lavorativa per via del tuo stato di malessere, ad esempio emicrania, brividi alle ossa o nausea, la prima cosa da fare è recarti dal tuo medico curante.

Questi, dopo una visita, sarà in grado di stabilire se la gravità delle conseguenze della febbre è tale da essere incompatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa e ad assegnare i dovuti giorni di riposo. A tal proposito, deve trasmettere telematicamente all’Inps il certificato di malattia e fornirti il numero di protocollo, che poi dovrai inviare al datore di lavoro.

In ogni caso, resta fermo per te l’obbligo di avvertire tempestivamente il datore di lavoro dell’assenza, possibilmente prima dell’inizio del turno. Per approfondire:

Entro quando avvisare l’azienda in caso di malattia.

Visita fiscale per febbre a 37

Come per tutte le assenze per malattia, anche in caso di leggera febbre sei tenuto alla reperibilità durante le fasce orarie previste per la visita fiscale:

dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00, per i lavoratori del settore

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privato;

dalle 9:00 alle 13:00, e dalle 15:00 alle 18:00, per i dipendenti pubblici.

Ricorda che, da quest’anno, la visita fiscale può passare più volte, soprattutto se ti sei assentato a ridosso di una giornata non lavorativa o festiva. Inoltre, il medico fiscale può passare anche più volte nell’arco della stessa giornata.

Sono giustificabili le assenze alla visita fiscale dovute all’effettuazione di terapie o visite specialistiche (per le quali dovrai comunque avvertire e fornire idonea attestazione), nonché quelle necessitate.

Ricordiamo, poi, che non esiste obbligo di reperibilità in caso di ricovero ospedaliero e patologie collegate all’invalidità attestata. Pertanto, se la febbre che ti ha fatto assentare è dovuta all’acutizzarsi della patologia a cui è collegata un’eventuale riduzione della capacità lavorativa (superiore al 67%) o ad una malattia connessa, non puoi essere sanzionato per la mancata disponibilità alla visita fiscale.

Niente obbligo di reperibilità, poi, se hai una patologia grave che richiede terapie salvavita, o un’invalidità per causa di servizio riconosciuta, che abbia dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della Tabella A allegata del Testo unico in materia di pensioni di guerra, o a patologie rientranti nella Tabella E.

Se il medico dell’Inps dice che posso rientrare al lavoro con la febbre a 37?

Se il medico dell’Inps contesta il certificato del tuo medico di base e vuole farti rientrare al lavoro, puoi contestare il certificato del medico dell’Inps: devi però contestarlo immediatamente, ossia all’esito della visita fiscale. In particolare, devi dichiarare al medico fiscale di non accettare il suo giudizio e, quindi, il certificato da lui rilasciato.

Il medico fiscale dovrà annotare la tua contestazione sul referto da lui redatto e consegnarla all’Inps insieme al certificato. L’ultima parola sulla tua contestazione spetterà al coordinatore sanitario della competente sede Inps. Nel frattempo che questi decide, però, non sei obbligato a rientrare al lavoro, in quanto hai il certificato di malattia del tuo medico. Il tuo comportamento, rispettoso del giudizio

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fornito dal medico di famiglia e non di quello del medico fiscale, non può dar vita a un licenziamento e la tua assenza dal lavoro non si può considerare ingiustificata, anche se hai la febbre molto bassa [1].

Il datore di lavoro potrebbe comunque dimostrare, in sede di contenzioso, la non veridicità del certificato del medico curante o l’inesistenza della malattia [2].

Note

[1] Pret. Milano, sent. del 28.07.1995. [2] Cass. sent. n. 2953/1997.

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