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COMUNICATO STAMPA. 3283ª sessione del Consiglio. Affari esteri. Bruxelles, 12 dicembre 2013 STAMPA

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(1)

S T A M P A

Rue de la Loi, 175 B – 1048 BRUXELLES Tel.: +32 (0)2 281 6319 / 6319 Fax: +32 (0)2 281 8026

CONSIGLIO

DELL'UNIONE EUROPEA

IT

17715/1/13 REV 1 (OR. en)

PRESSE 572 PR CO 68

COMUNICATO STAMPA

3283ª sessione del Consiglio

Affari esteri

Bruxelles, 12 dicembre 2013 Presidente Catherine Ashton

Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza

(2)

Principali risultati del Consiglio

Il Consiglio ha deciso che sono state soddisfatte le condizioni per la ripresa a pieno titolo della cooperazione allo sviluppo con la Repubblica di Guinea. Lo svolgimento di elezioni politiche pacifiche e inclusive il 28 settembre 2013 ha reso possibile la revoca delle misure appropriate dell'UE adottate nel 2009 a norma dell'articolo 96 dell'accordo di Cotonou.

Il Consiglio ha altresì preso atto dei lavori compiuti nella comunità internazionale nel cammino verso un quadro globale post 2015 per l'eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile che sostituirà gli obiettivi di sviluppo del Millennio alla loro scadenza nel 2015.

In aggiunta il Consiglio ha discusso la coerenza delle politiche per lo sviluppo, ribadendo il suo impegno politico e i suoi attuali impegni in materia di coerenza delle politiche per lo sviluppo, e evidenziando che il trattato impone di tener conto degli obiettivi della cooperazione allo sviluppo nelle politiche che possono avere incidenze sui paesi in via di sviluppo.

Il Consiglio ha altresì adottato misure transitorie di gestione del Fondo europeo di sviluppo (FES).

Poiché è probabile che l'entrata in vigore dell'accordo interno che istituisce l'undicesimo FES sarà rinviata a una data successiva al 1° gennaio 2014, il Consiglio ha istituito un meccanismo di

transizione per garantire la disponibilità di fondi per la cooperazione con i paesi ACP e con i paesi e territori d'oltremare tra gennaio 2014 e l'entrata in vigore dell'accordo interno.

(3)

1 Per le dichiarazioni, conclusioni o risoluzioni formalmente adottate dal Consiglio, il titolo del punto pertinente riporta un'apposita indicazione e il testo è ripreso tra virgolette.

I documenti di cui viene indicato il riferimento sono accessibili nel sito Internet del Consiglio http://www.consilium.europa.eu.

Gli atti adottati che comportano dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono contrassegnati da un asterisco; dette dichiarazioni sono disponibili nel summenzionato sito Internet del Consiglio o possono essere ottenute presso il servizio stampa.

SOMMARIO1

PARTECIPANTI ... 4

PUNTI DISCUSSI Verso un quadro globale post 2015... 6

Attuazione del programma di cambiamento ... 6

Coerenza delle politiche per lo sviluppo ... 7

Repubblica democratica del Congo / questione dei Grandi Laghi ... 9

ALTRI PUNTI APPROVATI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO Fondo europeo di sviluppo - meccanismo di transizione ... 10

Ripresa della cooperazione allo sviluppo con la Repubblica di Guinea ... 10

Anno europeo dello sviluppo 2015 ... 10

Finanziamento dell'eliminazione della povertà ... 11

Relazione annuale sulle politiche di sviluppo dell'UE nel 2012 ... 17

Sostegno dell'UE alla governance democratica ... 19

(4)

PARTECIPANTI

Alto rappresentante

Sig.ra Catherine ASHTON Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza

Belgio:

Sig. Jean-Pascal LABILLE Ministro delle imprese pubbliche e della cooperazione allo sviluppo

Bulgaria:

Sig. Dimiter TZANTCHEV Rappresentante permanente

Repubblica ceca:

Sig. Tomáš DUB Viceministro degli affari esteri

Danimarca:

Sig. Rasmus HELVEG PETERSEN Ministro della cooperazione allo sviluppo

Germania:

Sig. Dirk NIEBEL Ministro federale della cooperazione economica e dello

sviluppo Estonia:

Sig. Urmas PAET Ministro degli affari esteri

Irlanda:

Sig. Joe COSTELLO Ministro aggiunto incaricato del commercio e dello

sviluppo Grecia:

Sig. Théodoros SOTIROPOULOS Rappresentante permanente

Spagna:

Sig. Jesús Manuel GRACIA ALDAZ Sottosegretario di Stato alla cooperazione internazionale e per l’America latina

Francia:

Sig. Pascal CANFIN Ministro delegato presso il Ministro degli affari esteri,

incaricato dello sviluppo Croazia:

Sig.ra Vesna BATISTIĆ KOS Ministro aggiunto, Ministero degli affari esteri ed europei Italia:

Sig. Lapo PISTELLI Viceministro degli affari esteri

Cipro:

Sig. Kornelios KORNELIOU Rappresentante permanente

Lettonia:

Sig. Viktors MAKAROVS Sottosegretario di Stato parlamentare, Ministero degli

affari esteri Lituania:

Sig. Rolandas KRIŠČIŪNAS Viceministro degli affari esteri

Lussemburgo:

Sig. Romain SCHNEIDER Ministro della cooperazione e dell'azione umanitaria

Ungheria:

Sig. Péter WINTERMANTEL Sottosegretario di Stato aggiunto presso il Ministero degli affari esteri

(5)

Malta:

Sig.ra Marlene BONNICI Rappresentante permanente

Paesi Bassi:

Sig. Pieter DE GOOIJER Rappresentante permanente

Austria:

Sig. Walter GRAHAMMER Rappresentante permanente

Polonia:

Sig.ra Katarzyna PEŁCZYŃSKA-NAŁĘCZ Sottosegretario di Stato aggiunto presso il Ministero degli affari esteri, incaricato della cooperazione allo sviluppo Portogallo:

Sig. Luís CAMPOS FERREIRA Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione

Romania:

Sig. Radu PODGOREAN Sottosegretario di Stato alla cooperazione

Slovenia:

Sig. Bogdan BENKO Sottosegretario di Stato presso il Ministero degli affari

esteri Slovacchia:

Sig. Peter MISIK Ambasciatore, Rappresentante al comitato politico e di

sicurezza Finlandia:

Sig. Pekka HAAVISTO Ministro dello sviluppo internazionale

Svezia:

Sig.ra Hillevi ENGSTRÖM Ministro dell'aiuto allo sviluppo

Regno Unito:

Sig.ra Justine GREENING Ministro dello sviluppo internazionale

Commissione:

Sig. Andris PIEBALGS Membro

(6)

PUNTI DISCUSSI

Verso un quadro globale post 2015

Il Consiglio ha discusso l'agenda post 2015, segnatamente un quadro globale per il periodo

successivo al 2015, data di scadenza degli obiettivi di sviluppo del millennio. Ha altresì proceduto a uno scambio di opinioni sul finanziamento dell'eliminazione della povertà e dello sviluppo

sostenibile oltre il 2015.

Attuazione del programma di cambiamento

Il Consiglio è stato informato dalla Commissione in merito ai progressi nell'attuazione del

programma di cambiamento, che è stato approvato dal Consiglio nel maggio 2012. I ministri hanno discusso la programmazione comune dell'aiuto allo sviluppo tra l'UE e gli Stati membri, che sarà portato avanti in circa 40 paesi partner.

(7)

Coerenza delle politiche per lo sviluppo

Il Consiglio ha proceduto ad uno scambio di opinioni sulla coerenza delle politiche per lo sviluppo ed ha adottato le seguenti conclusioni:

"1. Il Consiglio conferma il suo impegno politico, in materia di coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS), riaffermando anche tutti i suoi attuali impegni e ricorda che il trattato impone di tener conto degli obiettivi della cooperazione allo sviluppo nelle politiche che possono avere incidenze sui paesi in via di sviluppo, nonché di perseguire tali obiettivi nel contesto generale dell'azione esterna dell'Unione.

2. Il Consiglio accoglie con favore la quarta relazione biennale dell'UE sulla CPS1 che espone i progressi realizzati e fornisce informazioni sugli sforzi compiuti dall'UE e dagli Stati membri per promuovere la CPS dal punto di vista politico e pratico. Il Consiglio esprime soddisfazione anche per l'impegno politico e le risorse istituzionali maggiori che alcuni Stati membri e il Parlamento europeo hanno dedicato al miglioramento della CPS e sottolinea l'importanza di diffondere e discutere la relazione all'interno delle istituzioni dell'UE e negli Stati membri al di là della comunità dello sviluppo.

3. Il Consiglio prende nota dei progressi compiuti dalla Commissione e dal SEAE nel portare avanti le raccomandazioni contenute nelle conclusioni del Consiglio, del 14 maggio 2012, sulla coerenza delle politiche per lo sviluppo, in particolare in termini di promozione delle valutazioni indipendenti e di rafforzamento della CPS a livello di paese mediante, fra l'altro, un ruolo rafforzato delle delegazioni dell'UE. È tuttavia necessario progredire ulteriormente.

4. Il Consiglio ricorda che il ruolo delle delegazioni è essenziale per fornire un riscontro sulle questioni relative alla CPS e incoraggia la Commissione e il SEAE a continuare i loro sforzi e a riferire ulteriormente sui processi e le iniziative in materia a livello di paese. Ciò include un dialogo rafforzato con i soggetti interessati locali per quanto riguarda l'impatto delle politiche dell'UE. A questo proposito potrebbe essere utile designare nelle

delegazioni dell'UE i punti focali per la CPS.

5. Il Consiglio rileva che, nel contesto dell'azione esterna dell'UE, per rafforzare la CPS è necessario una stretta collaborazione tra il SEAE, la Commissione europea e gli Stati membri dell'UE.

1 Doc. 15646/13.

(8)

6. Il Consiglio riconosce che vi è il bisogno di discutere periodicamente sul piano politico di questioni tematiche relative alla CPS, a tutti i livelli e in tutte le pertinenti configurazioni del Consiglio, incluso a livello ministeriale. Il Consiglio rileva altresì che sono necessari sforzi continui e volontà politica per ancorare più saldamente la CPS nei settori che oltrepassano l'azione esterna e nelle discussioni in corso su problemi e sfide globali, comprese le discussioni su un quadro post 2015, al fine di integrare la CPS nei processi di elaborazione e sviluppo delle politiche oltre il 2015. L'UE può svolgere un ruolo di primo piano nella promozione della CPS a riguardo. A tal fine il Consiglio chiede alla

Commissione, al SEAE, al Parlamento europeo e alle prossime presidenze del Consiglio dell'UE di adoperarsi per un più vasto impegno sulla CPS nei settori programmatici e nelle istituzioni al fine di creare un'interpretazione comune e lungimirante delle sfide e delle possibilità per la CPS.

7. Il Consiglio ritiene altresì necessario progredire ulteriormente su numerose questioni affrontate dalle conclusioni del Consiglio del 2012, ad esempio la misurazione della CPS e la promozione di un approccio più basato sui fatti, anche mediante la quantificazione dei costi delle incoerenze in casi determinati, e sottolinea che occorre uno sforzo maggiore per giungere ad un approccio alla CPS più mirato, operativo e orientato ai risultati. È richiesta un'attenzione particolare alla qualità di obiettivi e indicatori. Le valutazioni d'impatto sostenibili e di altro tipo realizzate dall'UE possono rivestire un ruolo importante nell'assicurare un'integrazione ex ante della CPS e nel valutare i risultati. Il Consiglio chiede il rafforzamento della dimensione dello sviluppo di tali strumenti nell'ambito del riesame dei rispettivi orientamenti.

8. In tale contesto il Consiglio incoraggia la Commissione e il SEAE a sviluppare

ulteriormente la base di conoscenza della CPS, intensificando le attività di ricerca relative alla CPS, anche mediante un lavoro continuo con l'OCSE sulle metodologie e gli indicatori pertinenti e attraverso studi tematici, di casi o paesi, in materia di CPS, nonché valutazioni ed analisi indipendenti.

9. Il Consiglio ribadisce la decisione di concentrarsi nell'immediato futuro su cinque sfide CPS: commercio e finanza, cambiamento climatico, sicurezza alimentare, migrazione e sicurezza. In tale contesto il Consiglio chiede alla Commissione e al SEAE di sviluppare, in cooperazione con gli Stati membri, una panoramica delle prossime proposte e iniziative politiche relative alla CPS sulla base dei programmi di lavoro annuali della Commissione da condividere con i pertinenti organi del Consiglio a partire dall'inizio del 2014 in poi.

10. Il Consiglio incoraggia inoltre la Commissione e il SEAE a sviluppare un programma a lungo termine che si concentri su settori in cui l'UE possa agire come strumento di

cambiamento e in cui risultati concreti possano essere ottenuti sulla base di chiari obiettivi politici. Il nuovo programma di lavoro della CPS dovrebbe anche tenere in considerazione, se opportuno, le questioni che emergono dal quadro post 2015.

11. Il Consiglio attende con interesse la presentazione, nel 2015, della quinta relazione biennale sulla CPS."

(9)

Repubblica democratica del Congo / questione dei Grandi Laghi

Il Consiglio ha proceduto ad uno scambio di opinioni sul modo migliore per sostenere la pace e lo sviluppo durevoli nella Repubblica democratica del Congo (RDC) e nella regione dei Grandi Laghi, dato che la sconfitta militare della ribellione dell'M23 nella zona orientale dell'RDC e la prevista conclusione del dialogo di Kampala tra il governo dell'RDC e l'M23 forniscono un'occasione che deve essere colta.

(10)

ALTRI PUNTI APPROVATI

COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

Fondo europeo di sviluppo - meccanismo di transizione

Il Consiglio ha adottato misure di gestione transitorie per il Fondo europeo di sviluppo (FES) poiché è probabile che l'entrata in vigore dell'accordo interno che istituisce l’11º FES, firmato nel giugno 2013, sarà rinviata a una data successiva al 1° gennaio 2014. Il Consiglio ha pertanto istituito un

meccanismo di transizione per garantire la disponibilità di fondi per la cooperazione con i paesi ACP e con i paesi e territori d'oltremare tra gennaio 2014 e l'entrata in vigore dell'accordo interno. Tale meccanismo sarà finanziato da saldi e importi disimpegnati del 10° FES e dei FES precedenti.

Ripresa della cooperazione allo sviluppo con la Repubblica di Guinea

Il Consiglio ha approvato una lettera al Presidente della Repubblica di Guinea che annuncia la ripresa a pieno titolo della cooperazione allo sviluppo tra l'UE e la Repubblica di Guinea. Per maggiori informazioni si veda il comunicato stampa 17479/13.

Anno europeo dello sviluppo 2015

Il Consiglio ha adottato un orientamento generale parziale sulla decisione relativa all'anno europeo dello sviluppo (2015). Lo scopo dell'anno europeo è promuovere la partecipazione diretta, il pensiero critico e l'interesse attivo dei cittadini europei e delle parti interessate in materia di cooperazione allo sviluppo e aumentare la consapevolezza dei benefici che la cooperazione allo sviluppo dell'UE comporta non solo per i beneficiari degli aiuti UE, ma anche per i cittadini dell'UE.

(11)

Finanziamento dell'eliminazione della povertà

Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:

"1. L'operato dei prossimi mesi e anni sarà centrale per il processo teso a stabilire un quadro post-2015 globale e ambizioso. L'Unione europea (UE) e i suoi Stati membri credono fermamente che l'agenda post-2015 dovrebbe rafforzare l'impegno della comunità internazionale per l'eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile. Riconoscendo i legami intrinseci tra l'eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile, ribadiamo il nostro impegno per un unico quadro esaustivo e un'unica serie di obiettivi globali, come convenuto dalle conclusioni del Consiglio del giugno 2013 sull'agenda globale post 20151 e ci

rallegriamo dell'adozione da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, avvenuta il 25 settembre, del documento finale dell'evento speciale dedicato al follow-up degli sforzi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM).

2. In questo contesto, il Consiglio si compiace della comunicazione della Commissione

"Oltre il 2015: verso un'impostazione globale e integrata al finanziamento

dell'eliminazione della povertà e dello sviluppo sostenibile" e della relazione di rendiconto 2013 sul finanziamento per lo sviluppo2che l'accompagna.

A. Verso un approccio globale e integrato al finanziamento dell'eliminazione della povertà e dello sviluppo sostenibile oltre il 2015

3. Alla luce dei notevoli cambiamenti globali del pianeta, l'UE e i suoi Stati membri sollecitano l'adozione di un approccio internazionale coerente e globale ai finanziamenti oltre il 2015, relativo a tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, sociale e ambientale), che dovrebbe basarsi sul consenso di Monterrey e sulla dichiarazione di Doha sul finanziamento dello sviluppo ed essere concreto, lungimirante e guidato dai seguenti principi di applicazione universale:

a. ogni paese ha la responsabilità primaria del proprio sviluppo. Allo stesso tempo, tutti i paesi devono agire per rispettare gli impegni, gli obiettivi e i traguardi strategici concordati nell'ambito dei pertinenti processi internazionali, compresi quelli riguardanti beni pubblici e sfide mondiali, mantenendo nel contempo la flessibilità nella scelta delle misure più efficaci a tal fine.

1 Doc. 11559/13.

2 Doc. 12434/13 e doc. 12440/13 + ADD 1 + ADD 2 + ADD 3.

(12)

b. un contesto favorevole, politiche oculate e coerenti, tra cui un'azione più forte da parte di tutti i paesi per quanto riguarda la coerenza delle politiche per lo sviluppo, come pure il buon governo, i diritti umani e lo stato di diritto sono elementi

fondamentali nel cammino verso lo sviluppo sostenibile, e i finanziamenti

dovrebbero essere considerati nel contesto di altri mezzi di attuazione e di azioni a sostegno dei progressi verso la realizzazione di un quadro post-2015;

c. al fine di ottenere i migliori risultati, tutte le fonti di finanziamento (pubbliche e private, nazionali e internazionali) devono essere mobilitate e impiegate

strategicamente in modo tale da massimizzare sinergie e impatto;

d. è opportuno che i processi di finanziamento internazionali sostengano a livello nazionale sinergie tra i vari obiettivi globali, garantendo in tal modo che gli sforzi e le risorse possano contribuire a diversi obiettivi strategici simultaneamente e rafforzandosi reciprocamente.

e. Tutti i paesi devono dare il proprio contributo. In tale contesto, l'UE e i suoi Stati membri riconoscono il valore della cooperazione sud-sud e triangolare e chiedono pratiche più armonizzate tra tutti i partner dello sviluppo. I flussi finanziari

internazionali pubblici alle condizioni più favorevoli, segnatamente le sovvenzioni, devono essere orientati maggiormente verso i paesi più bisognosi, compresi quelli in situazioni di fragilità.

f. la responsabilità reciproca e la trasparenza di tutti gli attori sia a livello nazionale sia a livello globale e il monitoraggio globale dei finanziamenti nazionali e

internazionali sono necessari per garantire un impiego efficace delle risorse e una maggiore attenzione ai risultati.

4. Partendo da questi elementi chiave, l'UE e i suoi Stati membri sono pronti a contribuire alla riflessione su un quadro strategico finanziario integrato che riunisca varie discussioni internazionali in materia di finanziamenti. Esso dovrebbe riunire il sistema di

finanziamento di Rio+20 e il processo di follow-up del finanziamento dello sviluppo, e inoltre basarsi sui risultati dei processi relativi al quadro post 2015. In questo contesto, l'UE e i suoi Stati membri sostengono l'operato del comitato intergovernativo di esperti sul finanziamento dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nel raccogliere le opinioni di tutti i soggetti interessati e ne attendono la relazione quale importante contributo al

processo internazionale. Occorre inoltre garantire la coerenza dei flussi di finanziamento e negoziati tematici (ad es. cambiamenti climatici, biodiversità e desertificazione).

(13)

B. Azione continuata dell'UE a sostegno della mobilitazione delle risorse

5. L'UE e i suoi Stati membri rafforzeranno gli sforzi a sostegno del conseguimento degli OSM entro il 2015. In linea con l'approccio globale per il sostegno ai paesi in via di sviluppo nella mobilitazione di finanziamenti da tutte le fonti, strumenti e meccanismi disponibili, l'UE e i suoi Stati membri ribadiscono i loro attuali impegni di finanziamento per lo sviluppo. L'UE e gli Stati membri ricordano le conclusioni del Consiglio

sulla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 3e rimangono inoltre impegnati ad aumentare gradualmente la mobilitazione dei finanziamenti per il clima nel contesto di azioni significative di mitigazione e di un'attuazione trasparente, al fine di apportare il proprio contributo all'obiettivo dei paesi sviluppati di mobilitare

congiuntamente 100 miliardi di USD all'anno entro il 2020 partendo da un'ampia varietà di fonti pubbliche e private, bilaterali e multilaterali, comprese le fonti di finanziamento alternative. Continuano altresì ad adoperarsi per preparare il terreno all'adozione, entro il 2015, di un accordo unico globale, ambizioso e giuridicamente vincolante in materia di cambiamento climatico, applicabile a tutti. Ribadiscono la loro determinazione a

contribuire al rispetto degli impegni di Hyderabad di raddoppiare i flussi totali di risorse finanziarie collegate alla biodiversità entro il 2015 utilizzando come livello di riferimento la media dei finanziamenti per la biodiversità nel periodo 2006-2010, a mantenere almeno tali livelli fino al 2020 e a includere la biodiversità nella definizione delle priorità e della pianificazione nazionali. L'UE e i suoi Stati membri continueranno inoltre a sostenere la cooperazione in materia di scienza, tecnologia e cooperazione e la creazione di capacità, anche tramite le loro competenze.

Finanziamenti nazionali pubblici

6. Tenuto conto che complessivamente le risorse nazionali pubbliche superano già di venti volte i finanziamenti internazionali pubblici nei paesi in via di sviluppo, sebbene

rimangano esigue in alcuni dei paesi più poveri, l'UE e i suoi Stati membri mantengono l'impegno volto a sostenere sia una maggiore mobilitazione delle risorse nazionali sia la capacità dei paesi partner in materia di fiscalità. L'UE e i suoi Stati membri riconoscono inoltre l'operato sulla mobilitazione delle risorse nazionali svolto nei consessi

internazionali come il G8 e il G20. L'UE e i suoi Stati membri continueranno ad appoggiare il buon governo, comprese la buona gestione finanziaria, la lotta alla

corruzione, ai paradisi fiscali e ai flussi finanziari illeciti, e aumenteranno il loro sostegno a un'amministrazione e a politiche fiscali efficaci, efficienti, trasparenti e sostenibili, anche mettendo a disposizione le proprie competenze e la propria assistenza tecnica. Sollecitano inoltre l'eliminazione graduale delle sovvenzioni nocive sotto il profilo ambientale.

3 Doc. 14714/13.

(14)

7. L'UE e i suoi Stati membri continueranno a incoraggiare la partecipazione di tutti i paesi alla cooperazione internazionale in materia fiscale e a sostenere i quadri di cooperazione regionale in ambito di amministrazione fiscale. Dato il ruolo significativo che le entrate generate dalle risorse naturali possono svolgere nello sviluppo, l'UE e i suoi Stati membri si impegneranno ulteriormente a favore dell'Iniziativa per la trasparenza delle industrie estrattive (EITI) e incoraggeranno un impiego efficiente di tali entrate. Essi tradurranno inoltre in pratica gli impegni internazionali e interni dell'UE e degli Stati membri in materia di trasparenza e di responsabilità. Taluni fra questi impegni sono stati integrati nella legislazione UE, come le direttive sulla contabilità e la trasparenza4.

8. L'UE e i suoi Stati membri continueranno a sostenere le attuali iniziative di riduzione del debito, a promuovere pratiche responsabili di concessione e assunzione di prestiti e ad appoggiare il coordinamento, il dialogo e la trasparenza tra i soggetti interessati.

Promuoveranno ulteriormente la partecipazione dei creditori emergenti alle discussioni sul debito in diverse sedi, incluso il Club di Parigi.

Finanziamenti internazionali pubblici

9. L'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) rimane un elemento importante e catalizzatore del finanziamento globale di cui dispongono i paesi in via di sviluppo, in particolare quelli che ne hanno maggiormente bisogno. Una priorità chiave per gli Stati membri è rispettare l'impegno formale dell'UE a destinare collettivamente lo 0,7% dell'RNL all'aiuto pubblico allo sviluppo entro il 2015. L'UE e i suoi Stati membri ribadiscono tutti i loro impegni individuali e collettivi in materia di APS, tenendo conto della situazione di bilancio eccezionale5.

10. Il Consiglio sottolinea l'importanza di una cooperazione allo sviluppo più efficace, il ruolo centrale del partenariato globale di Busan e il proprio impegno per l'attuazione dei risultati di Busan. L'UE e i suoi Stati membri si adoperano per il rafforzamento della trasparenza del finanziamento dello sviluppo sostenibile ed evidenziano la necessità di un sistema modernizzato e coerente di comunicazione e controllo che sia adeguato agli obiettivi post 2015. In questo contesto ed in vista di una partecipazione attiva alle discussioni in sede di OCSE/DAC, l'UE e i suoi Stati membri continueranno a lavorare uniti alla

misurazione dei finanziamenti esterni per lo sviluppo, inclusi il ruolo e il quadro dell'APS.

4 Direttiva 2013/34/UE del 26 giugno 2013 (GUCE L 182 del 29.6.2013, pag. 19) e direttiva 2013/50/UE del 22 ottobre 2013 (GUCE L 294 del 6.11.2013, pag. 13).

5 Come dichiarato nelle conclusioni del Consiglio del 29 maggio 2013: "Relazione annuale

(15)

Finanziamenti privati

11. Il settore privato è un fattore chiave di crescita e occupazione e può svolgere un ruolo fondamentale nella transizione verso un'economia verde inclusiva. L'UE e i suoi Stati membri sono pronti a sostenere i paesi in via di sviluppo che attuano trasformazioni economiche ambiziose al fine di creare un ambiente sicuro e prevedibile per realizzare il potenziale delle imprese, il quale deve comprendere norme fiscali e regolamentari eque e stabili e un accesso efficiente ai mercati nazionali ed esterni, incluso l'accesso a

finanziamenti inclusivi. L'UE e i suoi Stati membri riconoscono gli sforzi profusi nell'ambito del Patto mondiale (Global Compact) dell'ONU per mobilitare iniziative significative del settore privato in materia di sviluppo sostenibile ed esorteranno altresì le aziende ad aderire a principi e norme di responsabilità sociale e ambientale delle imprese concordati a livello internazionale, incluse le norme fondamentali dell'OIL in materia di lavoro e le linee guida dell'OCSE.

12. L'UE ed i suoi Stati membri sono aperti a nuovi partenariati e accordi di cooperazione con il settore privato, al fine di promuovere flussi finanziari privati, compresi gli investimenti esteri diretti (IED) che miglioreranno la sostenibilità economica, ambientale e sociale.

13. L'UE e i suoi Stati membri continueranno a impiegare le sovvenzioni in modo più strategico ed efficace al fine di mobilitare le risorse del settore pubblico e privato a sostegno delle priorità politiche, tenendo conto al contempo della sostenibilità e della responsabilità del debito ed evitando perturbazioni di mercato e rischi di bilancio. L'UE e i suoi Stati membri elaboreranno migliori pratiche relative alle modalità, ai periodi e ai luoghi in cui tali finanziamenti misti possono produrre i maggiori effetti, segnatamente tramite la Platform for Blending in External Cooperation (piattaforma per i finanziamenti misti nella cooperazione esterna).

14. Riconoscendo l'importanza fondamentale delle rimesse per molti paesi in via di sviluppo, l'UE e i suoi Stati membri ricordano l'obiettivo del G8 e del G20 di ridurre, entro il 2014, il costo medio di trasferimento delle rimesse dal 10% al 5% e ribadiscono la necessità di garantire trasferimenti di rimesse più rapidi, facili e a buon mercato, al fine di massimizzare l'incidenza della migrazione e della mobilità sullo sviluppo. Si prodigheranno inoltre per potenziare, estendere e standardizzare la misurazione dei flussi di rimesse.

15. L'UE rimane il maggiore partner commerciale dei paesi in via di sviluppo e il mercato più aperto a essi. L'UE e i suoi Stati membri hanno tenuto fede ai loro impegni relativi

all'aumento dell'aiuto per il commercio aiutando i paesi in via di sviluppo a trarre maggiori benefici dal commercio. In futuro si adopereranno per migliorare il coordinamento e l'efficacia dell'aiuto per il commercio dell'UE e per allinearlo alle strategie per lo sviluppo dei paesi partner.

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Migliore mobilitazione delle risorse esistenti del settore pubblico e privato: finanziamenti innovativi

16. Dato che i finanziamenti privati sono maggiori di tutte le risorse pubbliche considerate insieme, l'Unione e i suoi Stati membri continueranno ad appoggiare un clima nazionale e internazionale che favorisca la realizzazione di tale potenziale, anche tramite i pertinenti strumenti per gli investimenti dell'UE. Il Consiglio sottolinea l'importanza di impiegare meglio il significativo potenziale delle fonti, dei meccanismi e degli strumenti di finanziamento innovativi, sia pubblici che privati. Approcci innovativi ai finanziamenti possono contribuire a generare nuovi flussi finanziari, a catalizzare gli investimenti privati e il finanziamento dei mercati e massimizzare l'impatto dei fondi pubblici e privati

esistenti. Il Consiglio prende atto del lavoro del gruppo pilota sui finanziamenti innovativi per lo sviluppo. Il Consiglio chiede inoltre un esame e un'attuazione ulteriori delle fonti, dei meccanismi e degli strumenti innovativi da parte di tutti i soggetti interessati.

C. Le prossime tappe per l’UE

17. L'UE e i suoi Stati membri attendono con interesse di instaurare un dialogo aperto e costruttivo sui finanziamenti e la presentazione di relazioni post 2015 con tutti i soggetti interessati. Partendo da tale dialogo, essi perfezioneranno e adegueranno, se del caso, la posizione dell'UE e dei suoi Stati membri sui finanziamenti e su altri mezzi di attuazione, tra cui la coerenza delle politiche per lo sviluppo, la lotta ai flussi finanziari illeciti, ed elaboreranno sinergie tra le diverse fonti di finanziamento.

(17)

Relazione annuale sulle politiche di sviluppo dell'UE nel 2012

Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni sulla relazione annuale 2013 sulle politiche dell'Unione europea in materia di sviluppo e assistenza esterna e sulla loro attuazione nel 2012:

"1. Il Consiglio accoglie con favore la relazione annuale 2013 sulle politiche di sviluppo e assistenza esterna dell'Unione europea e sulla loro attuazione nel 2012 nonché gli sforzi messi in atto dalla Commissione e dal SEAE per migliorarne continuamente la qualità e la facilità d'impiego. Il Consiglio ritiene che la relazione annuale costituisca un contributo essenziale al rafforzamento della responsabilità e della trasparenza nonché per una politica di sviluppo e assistenza esterna dell'UE orientata ai risultati.

2. Il Consiglio rammenta l'importanza del nuovo quadro della politica di sviluppo dell'UE che figura in particolare nelle conclusioni del Consiglio di maggio 2012 relative a "Potenziare l'impatto della politica di sviluppo dell'UE: un programma di cambiamento". La relazione annuale deve dimostrare in che modo i principali aspetti del programma di cambiamento sono stati attuati, particolarmente in termini di programmazione, e quali risultati si sono in tal modo ottenuti in merito a promozione dei diritti umani, democrazia, Stato di diritto e buona governance, nonché a crescita inclusiva e sostenibile. Il Consiglio sottolinea inoltre la necessità di riferire in merito ai lavori finalizzati a destinare il 20% almeno degli aiuti dell'UE al sostegno dell'inclusione sociale e dello sviluppo umano, nonché in merito al modo in cui le politiche di sviluppo dell'UE contribuiranno al raggiungimento

dell'obiettivo fissato nelle conclusioni del Consiglio di febbraio 2013 relative al quadro finanziario pluriennale 2014-2020 di destinare almeno il 20% della spesa dell'UE al rafforzamento della sicurezza energetica, costruendo un'economia a basse emissioni di carbonio, efficiente sotto il profilo delle risorse e resiliente ai cambiamenti climatici.

3. Il Consiglio invita inoltre la Commissione ed il SEAE a riferire ulteriormente nella prossima relazione annuale in merito all'attuazione del sostegno al bilancio, e ai risultati ottenuti, tenendo in considerazione le conclusioni del Consiglio di maggio 2012 relative al

"Futuro approccio al sostegno dell'UE al bilancio dei paesi terzi".

4. Il Consiglio prende atto del lavoro svolto per l'attuazione di un quadro dei risultati per la cooperazione allo sviluppo dell'UE e, in tale contesto, sottolinea la necessità di riferire sistematicamente sui risultati. Inoltre, il Consiglio invita la Commissione e il SEAE a riferire in modo sufficientemente particolareggiato circa programmi e progetti tematici finanziati tramite combinazioni di strumenti finanziari.

5. Il Consiglio accoglie con favore gli sforzi compiuti per rispondere alle raccomandazioni espresse nelle sue conclusioni relative alla relazione annuale 2012, in particolare per quanto riguarda un approccio alla coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS)

maggiormente basato sui fatti, migliori relazioni in merito al coordinamento, il sostegno ai paesi in transizione, il rafforzamento della resilienza in situazioni di fragilità, nonché i progressi compiuti nell'attuazione di un approccio allo sviluppo basato sui diritti. Il Consiglio sottolinea inoltre l'importanza della presentazione di relazioni periodiche sulla cooperazione con la società civile, le autorità locali ed il settore privato.

(18)

6. Il Consiglio apprezza gli sforzi compiuti per migliorare le relazioni in merito

all'integrazione delle questioni trasversali ed invita la Commissione e il SEAE, nelle future relazioni annuali, a concentrarsi maggiormente sulla parità tra donne e uomini e, ove appropriato, illustrare i progressi compiuti con esempi concreti quali l'attuazione del piano d'azione in materia di genere. Il Consiglio attende con interesse la relazione sugli sforzi compiuti nell'attuazione del "New Deal" per l'impegno negli Stati fragili.

7. Inoltre, poiché mancano solo due anni al 2015, termine fissato per il raggiungimento dell'obiettivo di sviluppo del millennio (OSM), il Consiglio sottolinea la necessità che, nella relazione 2014, si riferisca costantemente in merito al contributo dell'UE a questi sforzi nonché ai lavori per predisporre un nuovo quadro post 2015.

8. Il Consiglio sottolinea inoltre la necessità che la relazione annuale riferisca

esaurientemente in merito al raffronto tra progressi compiuti e progressi attesi e obiettivi fissati, così come ai settori in cui la cooperazione allo sviluppo dell'UE ha incontrato difficoltà. L'analisi degli insegnamenti tratti potrebbe essere utile per la programmazione e l'attuazione future di assistenza allo sviluppo.

9. Il Consiglio incoraggia la Commissione e il SEAE a continuare a sviluppare e a perfezionare la loro relazione annuale, tenendo conto delle conclusioni del Consiglio adottate sulla relazione di quest'anno.

(19)

Sostegno dell'UE alla governance democratica

Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni sulla relazione della Commissione sul sostegno dell'UE alla governance democratica, con particolare attenzione all'iniziativa sulla governance:

"1. Il Consiglio accoglie con favore la relazione della Commissione sul sostegno dell'UE alla governance democratica, con particolare attenzione all'iniziativa sulla governance 1 e la presentazione degli insegnamenti tratti dai lavori svolti dall'UE nell'ambito dell'iniziativa sulla governance per i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e del Fondo per la governance per i paesi contemplati dalla politica europea di vicinato.

2. Il Consiglio prende atto che l'impegno, la titolarità e la leadership dei paesi partner sono indispensabili nel promuovere la governance democratica e che la titolarità del paese richiede un approccio su misura e il coinvolgimento di tutti gli attori locali pertinenti (OSC, autorità locali, parlamenti nazionali, settore privato) al fine di rafforzare i processi democratici e i sistemi di assunzione di responsabilità. Il sostegno dell'UE dovrebbe fondarsi su un approccio basato sui diritti che comprenda tutti i diritti umani, e sui principi di partecipazione, non discriminazione, responsabilità e trasparenza.

3. Il Consiglio sottolinea l'importanza di un dialogo politico e strategico strutturato su questioni di governance, in base ai quadri internazionali in materia di diritti umani e di governance, per individuare le riforme più appropriate e sostenere le misure, con indicatori e criteri specifici per paese chiari e concordati in comune allo scopo di valutare risultati e prestazioni. Nonostante le esigenze del paese partner e l'impegno dell'UE di fornire un finanziamento prevedibile, il Consiglio rileva che gli elementi di un approccio basato sugli incentivi nella programmazione possono stimolare progressi e risultati nella governance democratica e dovrebbero rispondere in modo dinamico al livello di impegni e di progressi per quanto riguarda i diritti umani, la democrazia, lo stato di diritto e il buon governo. Il Consiglio constata altresì che, se è vero che gli incentivi finanziari non sono sufficienti per promuovere riforme democratiche, non di meno un approccio basato sugli incentivi

funziona meglio laddove - per produrre risultati ed effetti di rilievo - è disponibile una massa critica di finanziamenti, e gli stanziamenti fanno parte di una strategia più ampia dell'impegno dell'UE.

4. Il Consiglio sottolinea inoltre l'importanza di un sostegno continuato a favore delle iniziative sulla governance regionale e continentale quali l'Architettura della governance africana e il Meccanismo africano di valutazione inter pares ai fini di un rafforzamento della titolarità, della trasparenza e della responsabilità e rileva che la titolarità locale del Meccanismo africano di valutazione inter pares dipende essenzialmente anche dal sostegno politico e finanziario fornito dagli Stati africani partecipanti.

1 Doc. 10939/13.

(20)

5. Il Consiglio sottolinea che occorre fare migliore uso del patrimonio di esperienze che l'UE ha accumulato nel settore della transizione democratica, anche promuovendo ulteriormente la condivisione delle conoscenze e delle esperienze, i contatti interpersonali e l'uso a livello mondiale, se del caso, di strumenti quali l'assistenza tecnica e il gemellaggio.

6. Il Consiglio invita l'UE e gli Stati membri a potenziare le analisi congiunte su questioni relative al sostegno della governance democratica, cui dovrebbe informarsi lo sviluppo di pacchetti di assistenza su misura e un ulteriore coordinamento, in particolare nei processi di programmazione congiunta, nonché nel contesto più ampio dei dialoghi politici e strategici e nell'attuazione del quadro strategico e del piano d'azione sui diritti umani e la democrazia 2.

7. Il Consiglio ritiene altresì che, al fine di incentivare i paesi partner ad avviare e accelerare le riforme, il sostegno alla futura governance debba meglio incorporare monitoraggio e analisi comparativa e che l'impatto del monitoraggio possa aumentare ulteriormente se si coinvolgono nel processo più parti interessate, compresa la società civile.

8. Il Consiglio osserva che è necessario prestare un'attenzione particolare ai contesti difficili in cui il governo può mancare di legittimità o di capacità e in cui occorre ricercare un rafforzamento del partenariato con gli attori non governativi e le autorità locali. Tale flessibilità è spesso particolarmente importante, fra l'altro, in Stati fragili e teatro di conflitti. La politica inclusiva e la titolarità locale in tali situazioni possono essere promosse basandosi sui principi del "New Deal" per l'impegno negli Stati fragili.

9. In prospettiva il Consiglio sottolinea che il sostegno alla governance democratica dovrebbe rimanere una priorità nella cooperazione allo sviluppo dell'UE, conformemente alle

conclusioni del Consiglio "Potenziare l'impatto della politica di sviluppo dell'UE: un programma di cambiamento"3 e in linea con la continua attuazione delle conclusioni del Consiglio di novembre 2009 sul sostegno alla democrazia nelle relazioni esterne dell'UE4. È necessario affrontare correttamente le questioni relative alla governance democratica e allo stato di diritto nell'ambito dei lavori verso un nuovo quadro post-2015 come

prerequisiti fondamentali per l'eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile nonché come valori e obiettivi importanti in sé stessi.

10. Il Consiglio invita la Commissione e il SEAE a fare il punto periodicamente e a riferire entro il 2015 al Consiglio su come i suddetti principi siano applicati nel contesto del dialogo e dell'assistenza allo sviluppo e come possa essere garantito che essi siano rispecchiati nel processo decisionale strategico e nella programmazione per l'ulteriore potenziamento del sostegno dell'UE alla governance democratica."

2 Doc. 11855/12.

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