N. 18/2006 - Anno VI - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Poste Italiane spa - Spedizione in A.P. - 70% - DCB Taranto Transiti) - 1
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L’OCCHIO PARLANTE
18/2006 Quindicinale di attualità e informazioneReg. Trib. Taranto n. 568/2000 Direzione, Redazione, Amministrazione Taranto - Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759
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Editoriale
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ono passati molti mesi dall’insediamento del Commissario prefettizio al Comune di Taranto ma, di chiarezza e mi- glioramenti, purtroppo, poco o niente.La questione dissesto si/dissesto no è, quindi, ancora aperta.
Ricordiamo solo alcuni dati comunicati in forma più o meno ufficiale: disavanzo 138 milioni di euro (la passata Amministrazione ne aveva previsto qualcuno in più ed aveva pensato di risolvere il problema con la dismissione del patrimonio immobiliare e quant’altro...), problemi di liquidità corrente 60 milioni di euro (la passata Ammini- strazione aveva pensato di rimediare con una razionaliz- zazione della spesa).
Da precisare, per non creare confusione, che l’eventuale dichiarazione di dissesto è chiaramente un atto tecnico e non politico, e quindi può essere effettuata solamente se ci sono i requisiti previsti dalla legge, naturalmente in assenza di possibili soluzioni al problema.
E qui c’è qualcosa che non torna a tutti coloro che stanno seguendo le vicende del Comune di Taranto attraverso giornali e tv.
Se il problema della liquidità corrente esiste ancora e, addirittura, è lo stesso importo previsto dalla passata Amministrazione, il Commissario prefettizio cosa ha fatto?
Ha attuato il piano di razionalizzazione della spesa previsto o che altro?
E da qui tutta una serie di domande...
In tutti questi mesi come mai non si è ancora saputa la situazione reale con i numeri precisi, considerando tutti i sub-commissari, dirigenti, impiegati e magari anche consulenti (speriamo non esterni) utilizzati per questo lavoro?
Perchè si perde tempo a fare atti (politici?) tipo cambiare i Consigli di Amministrazione o dirigenti delle Aziende comunali, generando così altri contenziosi, invece di pensare a svolgere l’incarico per il quale si è stati nominati?
Queste e tante altre le domande che tutta la cittadinanza tarantina, e non solo, si sta ponendo.
Ma in base a quanto sentito in questi ultimi giorni (l’offerta, da parecchi mesi, da parte di alcune aziende, di milioni di euro per la risoluzione del “problema Taranto” in cambio del patrimonio immobiliare del Comune, in tutto o in parte, come garanzia o per acquisto), la domanda più importante è: perchè non si prendono in considera- zione queste proposte che possono rientrare in un piano di risanamento e si sta perdendo tempo?
Sarebbe bello per la cittadinanza tutta poter avere delle risposte a questi interrogativi invece di continuare ad assistere alle “schifezze” di questi giorni.
Per concludere, siamo rammaricati che una parte politica, probabilmente per soli fini elettorali, stia chiedendo, spingendo e, speriamo, non forzando, per la dichiarazione di dissesto.
Sarebbe bello vedere, almeno in questi momenti, le forze politiche unite per trovare la risoluzione del problema con il minor danno possibile e, al limite, spingere per far esaminare le proposte ricevute.
Per la campagna elettorale c’è sempre tempo, ma, evi- dentemente per qualcuno non è così! (-)
4 - ATTUALITA’
- Randagismo a Taranto - ACI e servizi
10 - LA VOCE DELLA GENTE
Palagiano
12 - SPETTACOLI
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15 - CULTURA
FotoArte 2006
16 - MUSICA E MUSICANTI
Nottetempo
18 - CURIOSANDO 19 - IL PUNTO
Comune di Taranto: no al dissesto
20 - FLASH Notizie in breve 23 - L’OROSCOPO DI PICIUS
- I SANTI
Associato
Unione Stampa Periodica Italiana
Foto Uff. Sta. Miss Motors
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RANDAGISMO, piaga del nostro territorio
ra le tante problematiche che in questi anni, e soprattutto in questo ultimo periodo, stanno investendo il territorio tarantino, non passa certo inos- servato il grave problema del randagismo.
Le parole cane, canili, randagismo sono ormai associate, nell’immaginario collet- tivo e nella realtà amministrativa, alla parola urgenza.
Urgenza di applicare le normative in ma- teria per ridimensionare il fenomeno, ur- genza di effettuare controlli più serrati nella ricezione di tali normative; urgenza di predisporre strutture adeguate all’acco- glimento dei tantissimi cani randagi (se- condo una stima nazionale sarebbero circa 600 mila quelli che girovagano indisturba- ti); urgenza di inculcare nella gente un maggior senso civico affinché i casi di abbandono non aumentino. Già nel 1991 la tutela degli animali di affezione, la protezione degli animali randagi e la pre- venzione del randagismo erano argomenti di grande interessere per il Legislatore che, con una Legge quadro (la n. 281 del 14 Agosto 1991), ha cercato di fare in modo che ci fosse chiarezza su cause, competenze e possibili soluzioni. Questa legge pur essendo già vecchia di anni, stenta ancora oggi ad essere davvero applicata, perché si tratta di una legge che delega alle Regioni la possibilità di attuazione tramite una legge regionale.
Ad oggi, ancora un buon numero di Re- gioni non hanno legiferato sull’argomento e quindi i Comuni giustificano la loro inoperosità in materia di randagismo con la mancanza di una legislazione in merito, e le ASL motivano la loro inattività lamen- tando la mancanza di strutture (canili e rifugi).
Nella nostra Regione per fortuna quest’ul- teriore passo avanti è stato fatto, con la Legge Regionale n. 12 del 1995 che delega ai Comuni il compito di costruire le strut- ture atte a ospitare i cani randagi e alle ASL di competenza per ogni territorio provinciale quello di accoglierli nei canili sanitari, anagrafarli, curarli, sterilizzarli e mandarli, se idonei, nei canili rifugio dove dovrebbero vivere dignitosamente. La più recente integrazione alle legge 281 risale al 9 Agosto 2006 (Legge Regionale n. 26);
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con essa si stabilisce che è possibile la reimmissione sul territorio di provenienza degli animali sottoposti a preventivo inter- vento di sterilizzazione. L’anagrafe canina effettuata mediante riconoscimento elettro- nico inserito sotto cute fa sì che si possa risalire ai cani e ai loro detentori in caso di abbandono.
Anche la strerilizzazione contribuisce a tener sotto controllo l’aumento smisurato del numero dei randagi poiché evita future cucciolate destinate a riversarsi sul territo- rio già pieno di amici a quattro zampe senza ‘padrone’.
Quali sono dunque le competenze in questo mix di indicazioni e normative? Il Mini- stero della Sanità ha compiti di coordina- mento e indirizzo; alle Regioni spetta la costituzione dell’anagrafe canina, la defi- nizione dei criteri per il risanamento dei canili e la costruzione dei canili rifugio e l’istituzione di un programma di preven- zione nelle scuole e di corsi di aggiorna- mento del personale.
I Comuni hanno il compito di costruire nuovi canili, di risanare quelli già esistenti e di assumersi gli oneri per la custodia e il mantenimento dei cani prelevati sul territorio di competenza; ai Servizi Veteri- nari delle ASL viene affidata la gestione dell’anagrafe canina, tutti gli interventi sanitari previsti e il controllo dei canili
rifugio.
Il Dott. Laera, Responsabile ASL dell’Uni- tà operativa lotta al randagismo di Taran- to, ci dice come stanno le cose nel Capo- luogo jonico: La situazione del randagismo è immutata rispetto agli altri anni nel senso che abbiamo il canile comunale sovraffol- lato e anche il canile con cui è convenzio- nato il Comune, il San Raphael è pieno.
Noi siamo costretti a non operare se non c’è posto. La competenza della custodia è comunale, la competenza della cattura e l’assistenza sanitaria è dell’ASL, se uno dei due enti non collabora l’altro diventa inoperoso. Ci troviamo in una situazione di stallo, abbiamo superato il limite mas- simo di ricettività. Nel canile comunale il numero massimo di cani che si devono ospitare è 95 ma ce ne sono già 170. Quin- di se ci sono delle richieste di cattura non sono soddisfatte? Purtroppo siamo costret- ti a verificare di volta in volta dove si possono stringere, dove si possono mette- re... non abbiamo la totale libertà di cat- turare i cani perché non abbiamo posto.
C’è qualcosa che si sta facendo per risol- vere questa situazione? Io ho visionato di persona il progetto di un nuovo canile con la precedente Amministrazione, ora non so se il Commissario, o la futura Ammini- strazione, porterà avanti questo progetto.
Al 31 Dicembre 2005 abbiamo sterilizzato
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anziché alla costruzione di nuovi. La pro- vincia jonica dispone però di una grande struttura che contribuisce in maniera de- terminante a ridimensionare la portata del fenomeno randagismo: è il Rifugio e pen- sione per cani San Raphael, un canile a quattro stelle ubicato nella contrada Cicoria a Taranto.
Una struttura, totalmente realizzata da privati nel 2003, che si estende su un ter- ritorio di 3,5 ettari, costituita da un’area destinata al rifugio dei cani randagi (che arrivano prevalentemente dal Comune di Taranto e in minima parte dal Comune di Pulsano, Mottola, Palagiano e Statte), da un’area riservata alla pensione dei cani (che privati possono lasciare, se impossi- bilitati a tenerli per un determinato periodo, circa 1300 cani randagi. La Legge Regio-
nale n. 25 dà l’opportunità ai Comuni di immettere sul territorio i cani sterilizzati, così facendo si limita la proliferazione ma non l’aggressività, i casi di aggressioni denunciati sono tantissimi: è un’emergenza nell’emergenza. La sterilizzazione è una soluzione i cui benefici si vedranno nel tempo, con la morte naturale delle cagne sterilizzate si ha la certezza di non avere altre cucciolate di cani randagi. Se aumen- tasse il senso civico dei cittadini il proble- ma potrebbe limitarsi, i randagi non ven- gono dallo spazio ma sono abbandonati da persone, per questo bisogna anagrafare il cane come prevede la legge così se c’è l’abbandono si può risalire al proprietario.
Stiamo facendo anche educazione sanitaria nelle scuole, abbiamo un opuscolo illustra- to che diamo ai ragazzi in cui c’è scritto come tenere i cani, perché loro saranno gli adulti del domani. Occorre un cambia- mento radicale della cultura, gli animali non sono dei giocattolini.
Se l’applicazione della legge, risulta essere una soluzione al problema dilagante del randagismo, anche la costruzione di altri rifugi sul territorio sarebbe utile ma assi- stiamo oggi a chiusure di canili comunali
pagando il loro soggiorno), e da un’area ancora in cantiere che inizialmente preve- deva la costruzione di una clinica veteri- naria.
Un fiore tra le erbacce, così potrebbe esser definito il San Raphael, a conferma del fatto che paradossalmente le strutture pri- vate funzionano meglio di quelle pubbliche.
I canili pubblici sono ormai saturi da tempo e sovraffollati e storie di maltrattamenti, cattive condizioni igieniche, morti inspie- gabili, speculazione economica, rendono ancor più credibile la definizione di ‘canili lager’ che molte associazioni di animalisti denunciano.
Non è il caso del San Raphael in cui a cominciare dalla disposizione dei box, a mezzo cerchio per permettere la giusta fruizione dello spazio, dal sistema di ab- beveraggio e di alimentazione, dalla pulizia e recupero delle deiezioni, dall’assistenza costante dei veterinari, a finire alla gestione del verde e alla manutenzione dei box, tutto è eseguito rispettando rigorosamente le normative vigenti in materia. E così ogni box è costituito da 6 mq di spazio per ogni animale ospitato, di cui uno spazio total- mente aperto, uno semicoperto ed uno totalmente coperto.
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veterinario privato. Una novità assoluta del Sud Italia è il cimitero con fossa (con tutte le autorizzazioni sanitarie del caso), scatoletta e lapide, su cui sono incise le dediche dei detentori. Chi ama gli animali soffre nel momento della separazione quin- di vengono a visitarli, portano anche dei fiori. La fine consueta dei cani è l’incene- ritore che noi non abbiamo. Il tasso di mortalità qui è bassissimo, dal 2003 ad oggi sono deceduti 136 cani. Oggi occorre fare una scelta tra la strada e un rifugio, questa è una struttura totalmente privata, abbiamo una convenzione con il Comune di Taranto che con una retta giornaliera mantiene i cani che invia quando ne ha necessità. Il cane subisce uno screening e poi viene messo in un box. Abbiamo vinto una gara internazionale offrendo la solu- zione migliore che tiene conto non solo dell’aspetto economico ma anche del com- plesso dei servizi forniti. Ci sono delle strutture in cemento incomplete perché nel progetto iniziale c’era l’idea abbastanza ambiziosa di realizzare una clinica veteri- naria che sarebbe stata il fiore all’occhiello del territorio, ci sarebbero stati degli ac- cordi con l’università anche per attivare pet terapy, purtroppo la condizione finan- ziaria del Comune ci ha posto nella con- dizione di non poter portare avanti questo progetto (è da un anno che non sono pagate le rette!).
Fino a quando tantissimi cani sono liberi per la strada e rappresentano un pericolo per gli uomini, non si è fatto ancora abba- stanza per risolvere quella che, per il ter- ritorio nazionale e soprattutto per la nostra città e provincia, rappresenta una piaga da rimarginare il prima possibile. (Anna Ro- chira - Foto gentile concessione TF Reportage) L’alimentazione non è costituita da residui
di quella umana ma da cibo secco; tutte le volte che il cane si avvicina al distributore dell’acqua ne può bere la quantità che desidera sempre fresca e pulita grazie ad un particolare sistema.
Il sistema di pulizia e recupero delle deie- zioni è fatto costantemente e più volte durante la giornata e prevede l’afflusso dei residui fisiologici in un sistema di raccolta che confluisce in un depuratore secondo le norme previste.
Tutti gli ospiti a quattro zampe vengono costantemente visitati da due veterinari e tenuti nei box a seconda della loro gran- dezza e affinità.
Questo è quanto il Sig. Ruggieri, Direttore del Rifugio San Raphael ci dice a proposito di questa struttura che rappresenta sicura- mente un’alternativa positiva alle altre soluzioni possibili (costruzioni di nuovi canili pubblici, ampliamento di quelli già esistenti): Il rifugio ha l’autorizzazione per 800 animali ma attualmente ne ospi- tiamo circa 700 perché è necessario avere un congruo numero di box liberi per le rotazioni e gli abbinamenti dei cani, in
quanto esistono delle incompatibilità che possono insorgere successivamente, quindi gli animali vanno separati. Le cucciolate sono delle rarità perché i cani arrivano dall’ASL e sono sterilizzati. Il canile è sempre aperto al pubblico, chiunque può venire a visitarlo a qualsiasi orario. La parola canile evoca pensieri negativi...
questo è un rifugio perché cerchiamo di mettere il più possibile a proprio agio gli ospiti. Ci sono cani docili e cani aggressi- vi... chi volesse prendere un cane non deve far altro che portarselo via, qui non ci sono cani di razza, la maggior parte delle persone ci richiede cuccioli e non è inte- ressata ai cani presenti. C’è un’area riser- vata ai privati che è quella della pensione, naturalmente il box è singolo per evitare che ci siano aggressioni, ma il cane viene trattato come tutti gli altri. C’è una zona chiamata paddock adibita alla sgambatura, al passeggio del cane in determinati orari della giornata, a rotazione. C’è una cura maniacale del verde circostante. Non si possono fare interventi chirurgici il pronto soccorso si, le terapie pure, gli interventi di una certa portata no e non c’è servizio Rifugio San Raphael: cimitero con fossa, scatoletta e lapide
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freddo viene e qui può trovare soddisfazio- ne. Siamo partiti con 6 sportelli, 2 a Ta- ranto (la sede principale in via Fortunato, l’altra in via Pio XII), 4 in provincia (Grot- taglie, Martina Franca, Crispiano, Castel- laneta, Laterza). Visto il riscontro positivo ottenuto, già altri uffici Aci ci hanno fatto richiesta del servizio ed andremo ad aprire a Statte, Manduria, San Giorgio, Massafra, Sava, Mottola, Talsano, Tamburi, dunque presso tutti i nostri uffici di Taranto e provincia, laddove già si effettuano servizi di assicurazione, pratiche automobilistiche e tante altre convenzioni a livello nazionale molto convenienti, offerte vantaggiose per i soci Aci. Stiamo anche per aprire un’as- sociazione dove effettuare attività ludiche, sociali e di intrattenimento. A parte i servizi classici quali soccorso stradale, assistenza sanitaria, presso gli sportelli Aci è possibile effettuare il rinnovo della patente ed auto- noleggio. Aci si propone come eventuale possibilità futura, in attesa della totale liberalizzazione fissata per Luglio 2007, di fornire anche il servizio Enelgas”. Una novità interessante è che presso gli sportelli Aci l’autentica della firma per il passaggio di proprietà, si può effettuare gratuitamente, a differenza degli Uffici comunali, dove l’onere è di 1.50 Euro come diritti di se- greteria. Nell’ambito esterno poi Aci è impegnato in finalità funzionali, la più importante è quella della sicurezza stradale
“Noi facciamo educazione stradale da oltre 40 anni, punteremo ancora di più sui bambini, perché sono loro quelli che assi-
Presso gli uffici Aci
tante le convenzioni e i servizi per l’utente
Taranto e provincia presso gli uffici ACI proseguono con ottimi risultati i servizi offerti all’utente.
Automobile Club d’Italia mette a disposi- zione i suoi sportelli per Enel con l’obiet- tivo comune di servire al meglio il cliente.
Enel ha bisogno di sportelli che diano la possibilità di dialogare direttamente con l’utenza, Aci ha l’esigenza e la voglia di poterla accontentare al massimo. Queste le parole del Direttore Prov.le Aci Taranto Giuseppe Lessa (foto in basso): “Abbiamo fatto una convenzione grazie alla quale gli sportelli Aci di Taranto e provincia possono porre in essere tutte le pratiche amministrative che Enel fa alla propria utenza: dal nuovo contratto, alla modifica, disdetta, richiesta di nuova tariffa, lettura del contatore, conoscenza della situazione dei consumi e dei pagamenti, cambio di residenza, intervento tecnico, contratti per uso cantiere, insomma tutte quelle opera- zioni che il cliente può effettuare tramite il numero verde. Tale scelta è stata dettata da una motivazione sociale; dal punto di vista demografico, infatti, la popolazione ha delle fasce d’età molto alte, per cui l’adulto non riesce a stare dietro all’albero fonico o al portale web e anche gli stessi giovani preferiscono il contatto diretto.
Aci, in questo senso, sta dando una mano, cercando di soddisfare quella clientela che non vuole telefonare. È un servizio comin- ciato qualche mese fa e ad oggi i riscontri sono molteplici: la gente invece di usare il numero verde che può risultare un po’
milano e soprattutto la nostra speranza è che crescano con quello che hanno appre- so, cioè il rispetto delle regole previste dal Codice Stradale, tali da permettere sicu- ramente un minor numero di morti sulle strade. Inoltre nel campo sportivo siamo al fianco di tutti gli sport, soprattutto cerchiamo di agevolare quelli minori come la scherma, il tennis da tavolo ed altri. Il nostro obiettivo è dare una mano alle piccole federazioni perché siamo convinti che aiutandoli possano uscir fuori dei futuri campioni. Noi speriamo che questo promuovere l’attività sportiva minore possa permettere a tanti giovani di avvicinarsi allo sport come funzione educatrice”. Aci inoltre è vicina a manifestazioni ormai storiche, contribuendo a far si che queste continuino “Non dimentichiamo che grazie ad Aci la Milano-Taranto è ritornata a Taranto, così come la manifestazione delle auto storiche, la cui gara è iscritta al calendario nazionale”. Aci non è solo moto ed auto, ma è presente anche in ciò che è podistico; il Dott. Lessa ha sottoli- neato: “Siamo naturalmente al fianco del mare, Taranto è una città di mare, non possiamo non sostenere la pesca parteci- pando a campionati regionali e nazionali come quello d’altura”.
Varie le possibilità di tesseramento, da Aci Gold a Aci Sistema, Aci Club e Aci Azien- da con assistenza completa 365 giorni l’anno su qualsiasi auto o moto, prevedendo assistenza sanitaria, agevolazioni e sconti.
La tessera Aci accompagna il socio in tutti i suoi viaggi e prevede il rientro gratuito in caso di danno rilevante da qualsiasi parte d’Italia e anche d’Europa. La novità 2006 soprattutto per una città come Taranto è la tessera Aci Nautica, con assistenza al natante in caso di avaria con recupero e trasferimento dello stesso mediante traspor- to via terra ed assistenza medica per il socio ed i suoi familiari in viaggio. Una realtà quella dell’Ufficio provinciale Aci di Taranto che ha ottenuto più volte il riconoscimento di migliore d’Italia per velocità nel servizio. (Lucia Basile)
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N. 15/2002 Anno II - L
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TARANTO TARANTO TARANTO CALCIO CALCIO CALCIO
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DAL COMUNE DI DAL COMUNE DI DAL COMUNE DI
SAN SAN SAN GIORGIO GIORGIO GIORGIO JONICO JONICO JONICO IL SINDACO IL SINDACO IL SINDACO DANILO LEO DANILO LEO DANILO LEO N. 6/2005
Anno V - L
’OCCHIO P ARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità -
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LUCIA LUCIA LUCIA
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...ATTUALITA’ In giro per comitati elettorali a Taranto LA VOCE DELLA
GENTE Manifesti elettorali SOCIETA’ Allevamento canarini IN VIAGGIO Umbria CULTURA Corso di fotografia ...
N. 6/2001 - L
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ARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità -
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ELEZIONI 2001 ELEZIONI 2001 ELEZIONI 2001 CHE FUTURO CHE FUTURO CHE FUTURO CI ASPETTA?
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Anno V - L’OCCHIO P
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CALENDARI CALENDARI CALENDARI
per tutti per tutti per tutti
...ATTUALITA’ Camera di Commercio: 80 anni IN POLITICA Stefano Fabbiano LA VOCE DELLA
GENTE Taranto: 100° posto SPETTACOLI Dino SPORTISSIMAMENTE Automodellismo: le gare...
N. 1/2003 Anno III - L
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N. 5/2002 Anno II - L
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LA LA SETTIMANA SANTALA SETTIMANA SANTA SETTIMANA SANTA A TARANTO A TARANTO A TARANTO
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oto Franco Le Clic
alagiano, cittadina della provincia di Taranto, conta circa 15000 abi- tanti e dista dal capoluogo jonico 25 km; strategica la sua posizione: da una parte il mare dall’altra le colline premur- gesi. Abbiamo avvicinato i suoi abitanti e chiesto loro un parere sulla realtà sia am- ministrativa che sociale. Si è acceso così un dibattito e a dire il vero a tratti ci è apparso un comizio, al quale hanno aderito i cittadini più curiosi che passavano di lì.
L’atmosfera è stata molto familiare: mentre qualcuno ci rilasciava dichiarazioni, altri lanciavano saluti: “Palagiano, da essere il primo paese della provincia di Taranto, economicamente parlando, è arrivato sotto zero”. Abbiamo chiesto quali sono stati i fattori che hanno portato a questa situazio- ne. “Palagiano aveva un conservificio con 500 operai, aveva cooperative, tutti falliti a causa della cattiva amministrazione e oggi non abbiamo qualcuno che sappia governare, un esempio lampante è l’allu- vione che ha portato enormi disagi, i mi- lioni sono arrivati a Palagiano e pensava- mo che i problemi si risolvessero, invece i soldi che sono arrivati sono spariti”.
Qualcuno ha aggiunto che parte di questi soldi sono serviti per sanare il debito deri- vante dalla causa con il Pino di Lemme.
Abbiamo chiesto spiegazioni alle quali ci hanno risposto in maniera un po’ confusa.
Qualche altro ha visto invece il Sindaco Rocco Ressa abbastanza partecipe al pro- blema a differenza delle amministrazioni che lo hanno preceduto “ma poco poco, non vorrei che si pensasse che questo è buono e gli altri sono cattivi”. Nota dolente quella del depuratore “se voi venite verso le 19 a Palagiano non si può vivere”. A che punto sono i lavori? “Non ho capito molto bene, i soldi sono arrivati e ora stanno cercando di risolvere il problema”.
“Secondo me doveva essere un’iniziativa primaria perché è una questione di igiene, dovevano tralasciare tutto ciò che c’era da fare, preoccupandosi del depuratore e delle fogne bianche”. “Per non parlare della tassa che hanno messo per entrare nel cimitero: se uno muore deve pagare
PALAGIANO
i cittadini alla ricerca della giusta guida per un’Amministrazione vincente
rivoluzione”. “La vera rivoluzione si può fare se gli amministratori decidono di mettere a disposizione un po’ del loro tempo e scendere direttamente in campo.
Indipendentemente dai colori politici non possiamo punire un’amministrazione vo- tando l’altra con un voto di protesta, biso- gna invece imparare a usare il voto in maniera costruttiva. Dobbiamo scegliere un gruppo capace di stare al potere e di realizzare qualcosa di buono per questo paese”. Abbiamo incontrato alcuni ex residenti in Palagiano “zero, ero residente e nato a Palagiano, sto fuori da tanti anni e quando torno trovo sempre le cose peg- giorate, manca l’ordine pubblico, la civiltà stradale, buche, strade dissestate, creano delle aiuole e poi non le curano”. “Del resto la situazione potrebbe andare molto meglio, manca il lavoro, le attività cultu- rali, quello che fa l’Amministrazione è poco, ci sono le solite promesse”. “Non ci sono iniziative per i giovani, c’è un bel centro polivalente ma non organizzano niente, è solo un punto di ritrovo”. Alcune mamme ritengono che il futuro dei loro figli sia fuori da Palagiano. Cosa possono suggerire i giovani all’Amministrazione?
“Utilizzare i finanziamenti anche per noi ragazzi per poter trovare qualcosa che ci faccia realizzare nella nostra terra”. Ab- biamo chiesto se si ritengono soddisfatti o meno della situazione e qualcuno ci ha detto “poco poco”, “dire soddisfatti è una parola troppo grossa”, “un po’ e un po’ ”,
“ci sono stati un po’ di miglioramenti ma dovrebbero eliminare le barriere perché ci sono molti ragazzi che non possono uscire”
mostrandoci un’auto parcheggiata in un posto riservato ai disabili.
Chi poi dice di ritenersi soddisfatto si è mostrato stranamente distaccato e non ci ha spiegato le motivazioni.
Da quanto è emerso sulla realtà palagianese possiamo concludere che certamente il parere della gente non è favorevole ad un’eventuale riconferma dell’attuale Am- ministrazione locale.
Vedremo dunque lo strumento del voto quali risultati porterà. (Lucia Basile) 428 Euro per essere seppellito, oltre alle
spese di tumulazione”. Qualcuno ci ha segnalato l’elevato numero dei tossicodi- pendenti “la cosa più brutta è vedere che chi gestisce il potere non fa nulla, c’era una squadra di calcio e ha chiuso i battenti, dal punto di vista sportivo non nascono società, non ci sono strutture e c’è la cattiva abitudine di chi amministra a non pensare a quelle che sono le cose più importanti per i ragazzi tanto per quelli già plagiati quanto per quelli che si stanno plagiando, c’è una carenza di tipo culturale e sociale”. C’è stato anche chi attribuisce parte delle colpe alla mentalità del luogo che è abituato a lamentarsi e nel momento in cui c’è da rimboccarsi le maniche e far valere i propri diritti ha difficoltà a mostrare quelle che sono le reali intenzioni “il pro- blema è trovare delle persone capaci di amministrare questa realtà. Questa Ammi- nistrazione ha avuto tanti voti perché i Palagianesi avevano voglia di cambiare e questo è sintomo di maturità, il voto è lo strumento che il cittadino ha per dimo- strare la sua volontà”. Qualcuno a questo ha ribattuto “Palagiano ha tanti problemi che non possono essere risolti ogni 5 anni decidendo se un’Amministrazione ha fatto bene o male, i cittadini sono talmente disillusi che non vogliono partecipare ai problemi perché hanno timore persino di segnalare la presenza di ratti. Ai partiti arrivano fotografie ma nel momento in cui chiedono ai cittadini di segnalare la pre- senza di questi animali alle autorità com- petenti, molti si tirano indietro perché non vogliono esporsi in prima persona”. “A questo servono gli amministratori che quando sentono qualcosa devono intervenire”. “Ma se l’amministratore è sordo, alle votazioni il cittadino lo manda via, è questo lo strumento che ha, il pro- blema è che chi gestisce non è in grado e noi non siamo stati in grado di individuare la persona giusta da candidare”. Ed ecco farci un esempio, quello di Cito a Taranto, ritenuto il punto di partenza ed un esempio per Palagiano “ci vorrebbe uno come Cito, un tantino più colto, che possa fare una
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ALTA STAGIONE 8/4 - 30/4 22/7 - 4/9 16/12 - 6/1/07
MEDIA STAGIONE 1/5 - 21/7 5/9 - 1/10
BASSA STAGIONE 7/1 - 7/4 2/10 - 15/12
COSTO CHILOMETRI
ECCEDENTI
DOVE ISOLARE: Alcuni esempi
1 - Tetto rovescio (giardino pensile) 2 - Tetto piano praticabile
3 - Tetto isolato-ventilato col sistema Politeg-S coppo
4 - Tetto isolato-ventilato col sistema Politeg-S tegole 5 - Copertura ventilata su struttura in latero-cemento
6 - Riscaldamento con pannelli Pavirad 7 - Tetto piano non praticabile 8 - Pilotis
9 - Coibentazione delle fondazioni 10 - Intercapedine di muro perimetrale
11 - Cappotto interno con perlinatura 12 - Muro perimetrale esterno, sistema a “cappotto”
13 - Solaio praticabile: massetto alleggerito con l’EPS in perle
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MISS MOTORS 2006
Finale nazionale a Taranto
Vince Flavia Zaccaria di Carosino
al 14 al 17 Settembre, Taranto è stata scenario per il concorso di bellezza Miss Motors 2006.
Un mix di bellezza e motori a 2 e a 4 ruote, un’idea nata e realizzata dalla Royal Communication di Bruno Dalto, un’agenzia di spettacolo che da oltre 20 anni opera nel capoluogo jonico, organizzando eventi che vanno dall’animazione al servizio hostess, all’organizza- zione di party. Dopo 150 selezioni svolte per diversi mesi lungo lo Stivale solo 52 ragazze finaliste, dai 14 ai 28 anni, sono giunte a Taranto a contendersi lo scettro di vincitrici e, a suon di tacchi e a colpi di abiti scintillanti e colorati costumi, solo due di loro hanno potuto realizzare il sogno di volare alle finali mondiali di Miss Hawaiian Troopic International a Las Vegas e Miss Earth a Santiago del Cile. Seguire un tale evento e guardarlo dall’esterno trasmette senz’altro emozioni diverse da quelle che si possono sentire stando tra gli spalti ad assistere alla proclamazione delle vincitrici. Entusiasmante è seguire i corsi di preparazione e di portamento del maestro coreo- grafo Matteo Giua e notare il miglioramento che le ragazze fanno dal primo passaggio di giuria sino all’ultimo, vedere a fine giornata la tensione sugli splendidi volti delle fanciulle trasformarsi in stanchezza, guardarle correre a rifarsi il trucco e parrucco, scegliere il costume o l’abito da indossare, condividere con loro i momenti di felicità per aver ottenuto il gradimento della giuria, vederle impe- gnate nel farsi notare, chi mostrando la propria bellezza, chi la simpatia, chi la stravaganza, sfoderando ognuna le proprie armi vincenti. E non è mancato qualche momento di sconforto, quando qualche lacrimuccia è scappata, ma va bene anche questo, un modo come un altro per scaricare la tensione. Le lezioni di portamento anche per chi come noi era dietro le quinte sono apparse interessanti e fuori dal comune; nella volontà del maestro abbiamo percepito un voler andare oltre l’insegnamento pratico del cosiddetto punta-tacco, un portamento per e nella vita. I suoi nomignoli nel chiamare le ragazze variavano dal “bambine” ed in questo si racchiudeva simpatia nei loro confronti ed un particolare affiatamento, ma quel “bambine” si tramutava, nei momenti di rimprovero, in “signore”.
La serata del 14 presso l’Hotel Eden Park a Marina di Pulsano, condotta da Giuseppe Borrillo portavoce della Royal e dalla show-girl del Bagaglino Zaira Montico ha visto giungere in finale 36 ragazze tra le quali ben 8 pugliesi (5 tarantine, 2 brindisine e una barese): Flavia Zaccaria di Carosino, Giulia Vacca di Francavilla Fontana, Stefanì Nobile di Monteparano, Valentina Bottone di Taranto, Francesca Chirivì di Taranto, Paola Piacentini di Torre Santa Susanna, Brikena Kanani di Noicattaro e Noemi Diana di Taranto.
Il programma di queste 4 giornate è stato molto faticoso ed intenso, tanti i servizi fotografici e video che le ragazze hanno realizzato, non sono mancati però momenti in cui hanno potuto rilassarsi e ammirare la città di Taranto che le ha ospitate, infatti nella giornata del 15 hanno partecipato alla mini crociera sulla nave Cala Junco accompagnate dal vulcanico maestro Giua che ha seguito le sue allieve in tutta quest’avventura e nell’escursione in nave è stato il loro cicerone, un’elegante e precisa guida turistica.
Sabato 16 invece, dopo l’altro passaggio di giuria presso l’Hotel Ara Solis di Lido Azzurro e le prove generali nel
Nella foto: il Patron del Concorso Miss Motors, Bruno Dalto e la vincitrice 2006, Flavia Zaccaria
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SPETTACOLI
di Massimo Giletti e Beatrice Bocci, dopo momenti di intrattenimento e spettacolo con l’intervento della cantante rumena Haiducii che qualche hanno fa ha scalato le classifiche di vendita con Dragostea din tei ed il cantante Angelo dei Teppisti dei Sogni con la canzone Piccolo fiore, le ragazze hanno dunque sfilato davanti ad una giuria di tutto rispetto il cui Presidente, l’affascinante attore Sebastiano Somma, ha decretato le vincitrici in una coreografia arricchita oltre che dello scenario naturale della villa, dalle strepitose Harley Davidson. La reginetta del concorso è stata proprio la tarantina Flavia Zaccaria eletta Miss Motors Tema Sistem; a seguire tante altre fasce per chi realizzerà il calendario, chi un cortometraggio per Arcas Cinema, chi un catalogo per una nota casa di intimo, chi la testimonial di una campagna pubblicitaria. I loro nomi sono Stefanì Nobile (Miss Edizione Albatros), Susanna Stefanizzi (Miss Film Commission 2006), Maria Lucia Leo (Miss Radio Corriere Tv), Laura Angilello (Miss Motors Elegance Elleauto), Kseniya Ohorodnik (Miss Motors Model), Erika Soldera (Miss Fitness DCD).
Nel corso della serata una chicca per il prossimo anno, una sfilata di modelli di tutto rispetto ha preannunciato la prima edizione di Mister Motors Italia.
In passerella, Valerio ed Antonio “i più belli d’Italia” delle passate edizioni del concorso, sono stati anche tra i membri della giuria. L’augurio che personaggi quali Somma, Bocci e Giletti hanno rivolto alle vincitrici è stato quello di crescere ulteriormente e considerare questa manifestazione un punto di partenza su cui lavorare, mantenendo sempre i sogni senza trasformarli in illusioni. (Lucia Basile) teatro della Villa Peripato di Taranto, l’organizzazzione
ha realizzato un party presso il Max Cafè al quale è intervenuta Francesca Cipriani D’Altorio, la bionda del Grande Fratello 6 che ha ballato insieme alle ragazze aiutandole a sentirsi più serene in vista della gran serata finale. Il giorno successivo, Domenica 17, quando la stanchezza iniziava a mostrarsi evidente sul volto delle fanciulle, eccole rianimate accanto agli eleganti e sportivi bolidi Ferrari che dopo la sfilata in Piazza Castello a Taranto si sono spostati presso la Tenuta Montefusco sulla via per San Giorgio Jonico concretizzando il binomio vincente donne e motori. Qui i proprietari dei rombanti bolidi di Maranello hanno potuto godere dell’eleganza del luogo oltre che della delicata cucina e della raffinatezza delle sale inebriate dall’odore dei tovagliati. I giardini sono stati la location dell’ultimo passaggio di giuria, al quale le ragazze sono giunte senz’altro più rilassate rispetto ai precedenti passaggi; il loro pensiero era già rivolto alla sera, quando sul palco della Villa Peripato sarebbe stata eletta Miss Motors.
Tante di loro credevano e credono in questi concorsi, ambendo, la maggior parte di esse, ad entrare nel mondo dello spettacolo, del cinema, della televisione. Qualcuna di loro ha espresso la volontà di distinguersi scegliendo di realizzarsi chi come medico chi come giornalista, altre ancora hanno espresso il proprio sogno nel cassetto quale quello di girare il mondo o di fare la cantante, la ballerina, chi di guidare una moto e non è mancata neanche chi non si è posta nessuno di questi obiettivi.
Giunti alla serata conclusiva condotta dai noti volti televisivi
iunta ormai alla terza edizione FotoArte rappresenta l’unica certezza nel panorama fotografico del territorio;
uno degli aspetti fondamentali, infatti, è quello di esporre mostre fotografiche di vario genere fino alle proposte di nuovi fotografi.
FotoArte vuole diventare il punto di riferimento che tratta la fotografia nel suo insieme.
Con il patrocinio della Regione Puglia, dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Taranto, questa edizione di FotoArte presenterà la fotografia nel suo aspetto più genuino, quello del reportage.
Descrivere una città attraveso immagini della sua pescheria non è né un’impresa azzardata né arbitraria.
In pittura Guttuso diede una felicissima attestazione di questa possibilità con la sua “Vucciria”.
Lo scenario resta in Sicilia: siamo però a Catania e la fotografia si sostituisce alla pittura: Facce di pesce è il titolo del reportage di Bruno Taddei, un viaggio in bianco e nero all’interno del mercato del pesce, luogo insolito, ma pur sempre cuore pulsante della città, crocevia tra passato e presente.
Gesti, sguardi colti e isolati dall’autore, trasmettono intense emozioni mentre sentimenti contrastanti come la crudeltà e la dolcezza si alternano convivendo sul percorso espositivo.
Originale anche l’allestimento che prevede la proiezioni delle immagini direttamente sulle pareti, accompagnate da una musica in sottofondo. La mostra a cura di Sandro Iovine fa parte della rassegna FotoArte 2006-la fotografia in città, nelle sale della Galleria Comunale in Piazza Castello e sarà visitabile dal 1° al 15 di Ottobre 2006. Visibile anche una collettiva del Circolo fotografico
“Il Castello” presso il Centro Urban “La Puglia la incontri qui”.
FotoArte vuole, anche in virtù delle precedenti esperienze, rafforzare un aspetto di grandissimo successo, cioè quello delle manifestazioni coordinate e parallele.
Il 14 e 15 Ottobre si realizzeranno tre pedane, per la lettura dei Portfoli, abbinate al 3° Concorso fotografico nazionale a lettura di portfolio. I tre Portfolio premiati avranno diritto a partecipare alla fase conclusiva di “Orizzonte Portfolio”, selezione riservata ai Portfolio che avranno ottenuto i riconoscimenti posti in palio durante il 2006. Ospiti della manifestazione Cinzia Busi Thompson, critico fotografico del DAC (Dipartimento Attività Culturali) della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), Carlo Garzia, operatore culturale dell’immagine, Sandro Jovine, critico fotografico e Direttore della rivista “Il Fotografo“. Inoltre, la realizzazione di un workshop di nudo (presso la Masseria La Penna, dal titolo “Lo conosci il beauty?” tenuto da Giorgio Ciardo, fotografo professionista, insegnante di fotografia e, cosa più importante, nostro concittadino), l’organizzazione di una sessione di lavoro sempre con Sandro Jovine, destinata a giovani fotografi, la proiezione di audiovisivi con supporti multimediali, l’attuazione di tavole rotonde a tema rendono FotoArte il miglior veicolo di promozione culturale e turistica.
Compito della manifestazione sarà quello di rendere la fotografia culturalmente disponibile a tutti proprio per la sinergia tra qualità delle foto e luoghi di esposizione, e creare quel turismo fotografico a cui offrire una visione più profonda di segni e simboli quali solo la fotografia oggi può dare. Per informazioni: www.cfilcastello.it - [email protected] - 0997353158 - 3339126866 (-)
L’Occhio parlante15
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el 2003 un gruppo di cinque uomini appassionati della musica leggera italiana decide di metter su un gruppo musicale e così, un po’ per hobby, un po’ per passione, nascono i Nottetempo.
Con il tempo i componenti sono cambiati ma invariato è rimasto il loro numero che solo durante la stagione con- certistica aumenta perché il gruppo si avvale della colla- borazione di altri musicisti come percussionisti, mandoli- nisti, tastieristi. Attualmente i componenti del gruppo sono:
Giancarlo Rossi alla batteria, Marco Amati al pianoforte, Greg De Michele e Angelo Scarci alle chitarre e Nico Illiano che è la voce.
L’inserimento di quest’ultimo componente, un napoletano doc, oltre a portare una ventata di novità ha decretato il cambiamento del genere musicale dei Nottetempo che, da circa due anni, spinti anche da una comune e grande passione per la musica napoletana, hanno preferito abban- donare la musica leggera italiana per dedicarsi ai classici napoletani, decisione questa che li ha portati ad un maggiore e sempre più crescente successo. Una bella scommessa fatta e vinta da musicisti locali che in questi anni hanno cercato con tanta difficoltà di ritagliarsi degli spazi occupati oramai dai grandi cantanti italiani e stranieri. Uno dei componenti, Giancarlo Rossi, ci parla di questo ambizioso gruppo musicale che solo in questa stagione estiva appena conclusasi ha visto I Nottetempo calcare i palchi per ben 28 volte. Il nostro è un vero e proprio spettacolo, alcuni componenti si travestono, interagiscono con il pubblico, dopo ogni spettacolo tanti fans vengono a salutarci, ci chiedono autografi comprano il nostro cd e per noi questa è una grande soddisfazione. Vendere 375 copie del primo cd inciso, con dieci pezzi del repertorio di circa due anni di attività musicale, in un mercato difficile, come risulta essere quello della musica, oggi è una gran bella soddi- sfazione che fa cadere i pregiudizi sugli artisti locali, considerati di meno spessore musicale solo perché appunto conosciuti poco dal grande pubblico.
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Come mai questo nome?Ci piace suonare la sera, fare le ore piccole, così abbiamo pensato a questo nome che spesso si sente alla tv, nelle radio e nel parlare quotidiano.
Le location dei vostri concerti sono quasi sempre all’aperto perché il pubblico contribuisce attivamente allo spettacolo;
cosa avete pensato per il futuro?
Si, mentre suoniamo e cantiamo ci divertiamo, abbiamo bisogno di molto spazio perché la gente balla le tammur- riate, le tarantelle e spesso ci siamo esibiti in piazze ma siamo stati ospiti anche di alcuni club. Quest’inverno intendiamo portare la nostra musica ed il nostro spettacolo nei teatri.
Credete ci sia spazio per gli artisti locali nel nostro territorio?
Stiamo avendo un buon riscontro di pubblico, faremo anche delle apparizioni su emittenti regionali ma inten- diamo promuovere maggiormente la nostra musica anche oltre i confini della nostra provincia e regione.
Così facendo non sarà più un semplice hobby, ma occor- rerà essere ben organizzati.
A parte il nostro pianista che vive di e per la musica, noi altri abbiamo le nostre attività lavorative e più si va avanti più diventa complicato conciliare tutto. E’ molto impegna- tivo, ma la soddisfazione è grande.
Cartina di tornasole del grande apprezzamento per la musica allegra e per gli spettacoli esuberanti che I Notte- tempo mettono in scena è sicuramente il coinvolgimento del pubblico che durante i concerti si unisce come un coro improvvisato. Molti appassionati avanzano richieste di informazioni su eventuali concerti attraverso il nostro sito web (www.nottetempo.biz) e hanno l’opportunità di comu- nicare con noi attraverso la posta elettronica (nottetem- [email protected]), tutto questo ci dice che riusciamo a coin- volgere il nostro pubblico e che il nostro modo di far musica piace. Vogliamo continuare su questa strada perché per noi è la realizzazione di un sogno! (Anna Rochira)