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Prof. Gino Ghigi

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Academic year: 2022

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ODONTOIATRIA FORENSE

Convegno GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI DEGLI ODONTOIATRI Bologna, 12 novembre 2005

TAGETE 2-2007 Anno XIII

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LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE NUOVE TECNICHE RADIOGRAFICHE

Prof. Gino Ghigi*

L’odontoiatra utilizza abitualmente le apparecchiature radiologiche ormai indispensabili per la diagnosi del proprio paziente. E’ quindi necessario considerare il potenziale pericolo delle radiazioni ionizzanti nei confronti dei pazienti e degli operatori. Ormai i danni somatici e genetici a cui andavano incontro i radiologi e gli ortopedici del secolo scorso sono un brutto ricordo, ma è opportuno ancora oggi ricordare la possibilità di contrarre danni stocastici (per esempio maggior incidenza di carcinomi e leucemie) qualora non si seguano opportunamente le norme di radioprotezione.

La normativa è regolata dalla I.C.R.P. (Internation Commission Radiological Protection) ed è recepita dagli organi governativi con l’emanazione di opportuni decreti legge. I principi su cui si basano le raccomandazioni sono essenzialmente quelli della giustificazione e della

* Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche Alma Mater Università degli Studi di Bologna

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ottimizzazione. E’ necessario che tutti gli esami radiologici siano preventivamente giustificati e periodicamente riconsiderati alla luce delle novità tecnologiche; inoltre le esposizioni alle radiazioni ionizzanti devono essere mantenute al livello più basso possibile compatibilmente alle aspettative diagnostiche.

E’ infine indispensabile che la somma delle radiazioni ricevute non superi i limiti prescritti.

Gli accorgimenti per la riduzione dell’irradiamento all’operatore ed al paziente sono elencati di seguito:

• Uso di materiale radiografico sensibile

• Utilizzo di tecnologie digitali

• Uso di barriere protettive (camici, occhiali, pareti piombate)

• Comando per l’erogazione di raggi x protetto e posto a distanza

• Utilizzo di stabilizzatori di tensione di rete e di accorgimenti tecnici per rendere costante ed omogenea la produzione di raggi x

La comparazione fra studi dosimetrici utilizzando apparecchi endorali ed ortopantomografie (OPT) mostra una evidente differenza con erogazioni

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molto basse per gli rx endorali, che tuttavia diventano più significative col ricorso a completi endorali per lo studio parodontale.

Il ricorso alla radiografia digitale endorale consente una riduzione della dose erogata al paziente mediamente di un 25% a livello degli organi critici (tiroide, cristallino) e di circa l’80% a livello cutaneo.

L’OPT digitale consente una più modesta riduzione dosimetrica in quanto tale tecnica in forma analogica già si avvale di strumenti atti a ridurre la dose come gli schermi di rinforzo.

In ogni caso la possibilità di rielaborazione computerizzata dell’immagine riduce o annulla la necessità di dover ripetere radiografie tecnicamente esposte in modo inadeguato.

Il confronto di studi dosimetrici effettuato su TC (tomografi computerizzati) di ultima generazione, mostra che le apparecchiature dedicate come il

“cone beam” consentono di ridurre mediamente di sei volte la dose rispetto alla recentissime apparecchiature spirale multibanco.

Concludendo il processo tecnologico ha ridotto in modo significativo la possibilità di contrarre malattie professionali nei radiologi addetti alla diagnostica per immagini e negli odontoiatri, possibilità che permane in

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altre figure professionali mediche come gli angiografisti, gli interventisti, gli emodinamisti, gli ortopedici.

E’ assolutamente necessario ricorrere agli accorgimenti ricordati considerando con attenzione i principi di giustificazione e di ottimizzazione. Pertanto l’odontoiatra dovrà richiedere o eseguire esami radiologici solo se necessario utilizzando le metodiche atte a consentire la minor erogazione di radiazioni ionizzanti e attuando le norme di protezione del caso.

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