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È quanto si evince dai dati di una recente indagine del Centro Studi Fimmg e dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano

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Academic year: 2022

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i n d a g i n i

24 n M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVII numero 5 - 2020

L

emergenza Covid ha impat- tato fortemente sulle attivi- tà e operatività dei medici di famiglia. Se è vero che il flusso nelle sale di attesa degli studi, al- meno in corso di lockdown, si è marcatamente ridotto, si sono de- terminate modalità di comunica- zioni alternative con i pazienti su tutti i canali disponibili. La giornata del medico è scandita da centinaia di telefonate, sms, sollecitazioni su WhatsApp, email, dove vengo- no raccontate storie cliniche e ri- chiesti consigli e prestazioni. Il 97% dei medici riferisce che l’atti- vità su cui si è verificato l’impatto maggiore è stata appunto il con- sulto telefonico; l’84% indica che un impatto molto elevato c’è stato nell’uso di “multicanali” per la co- municazione con i propri assistiti.

È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Osservatorio Innova- zione Digitale in Sanità della Scho- ol of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Centro Studi della Fimmg.

Pur confermandosi consolidato, an- che prima dell’emergenza, l’utilizzo di nuove modalità di contatto con i pazienti (email, sms, WhatsApp), il sondaggio, realizzato su un cam- pione rappresentativo di 740 Mmg, rileva la necessità di piatta- forme di collaboratione come Zo-

om, Teams, Skype, ecc. (utilizza- te prima dell’emergenza dal 4% e con interesse ad utilizzarle in fu- turo per il 38%) e di piattaforme di comunicazioni dedicate (inte- ressato ad utilizzarle in futuro il 65% del campione). Il 95% dei Mmg vede nelle risorse della te- lemedicina la risposta per gestire, negli scenari post-Covid, la salute e le cronicità. Le soluzioni di tele- medicina, il cui utilizzo appariva già in aumento prima dell’emer- genza Covid, sono giudicate di grande interesse per la professio- ne: l’88% dei medici è interessa- to ad utilizzare il teleconsulto con gli specialisti, il 60% la tele-coo- perazione (Mmg-Specialista-pa- ziente), il 74% le risorse destinate alla tele-salute, il 72% quelle per la tele-assistenza.

þIl lavoro da remoto

Il 51% dei Mmg del campione ha dichiarato, inoltre, di aver svolto la- voro da remoto durante l’emer- genza, accedendo al sistema in- formatico di gestione dei dati clini- co-assistenziali dei pazienti lonta- no dal proprio studio. Relativa- mente a questa modalità di lavoro, i medici ritengono che l’esperien- za sia stata molto positiva rispetto alla condivisione delle informazio- ni (il 63% dei medici fornisce una

valutazione buona o ottima) e alla capacità di rispondere a richieste urgenti (63%), mentre hanno ri- scontrato qualche criticità nella conciliazione tra vita privata e lavo- rativa (il 38% ha fornito una valuta- zione pessima o scarsa di questo aspetto).

Gli strumenti digitali di cui i Mmg hanno sentito particolare bisogno durante questa fase di emergen- za sono stati lo smartphone per comunicare con i pazienti e con altri medici (il 72% dei medici ha dato una valutazione dal 7 al 10), il PC portatile (61%), ma anche i servizi per accedere alle applica- zioni e ai documenti da remoto con VPN, rete virtuale privata (60%). È proprio questo uno degli ambiti su cui i medici vorrebbero investire (74%).

In futuro, anche a seguito delle esigenze emerse durante l’emer- genza, vorrebbero anche intrdurre strumenti per la condivisione e ar- chiviazione dei documenti (78%) e strumenti per call-conference (62%). La grande maggioranza de- gli stessi medici ritiene che l’espe- rienza di gestione delle proprie at- tività lavorative durante l’emer- genza potrà risultare preziosa una volta tornati alla normalità: il 78%

attribuisce un punteggio da 7 a 10 a questo aspetto.

Il 95% dei Mmg vede nelle risorse della telemedicina la risposta per gestire, negli scenari post-Covid, la salute e le cronicità.

È quanto si evince dai dati di una recente indagine del Centro Studi Fimmg e dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano

La telemedicina piace

ai medici di famiglia

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