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Decreto Milleproroghe 2015 convertito in legge 27 febbraio 2015, n. 11. Norme in materia di lavoro

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Decreto Milleproroghe 2015 convertito in legge 27 febbraio 2015, n. 11.

Norme in materia di lavoro

Contratti di solidarietà

L’art.2-bis riporta, per il 2015, dal 60 al 70% l’integrazione salariale per i contratti di solidarietà. La norma è finanziata fino a un tetto massimo di 50 milioni di euro a carico del fondo sociale per l’occupazione e la formazione, che verranno destinati prioritariamente ai trattamenti dovuti nell'anno 2015 in forza di contratti di solidarietà stipulati nell'anno 2014.

La Cisl ha insistito per ottenere tale proroga per i contratti di solidarietà di tipo a).

Non è stata invece inserita, come del resto era stato annunciato, una norma per prorogare al 2015 i contratti di solidarietà di tipo b), quelli destinati alle piccole imprese. Viene però confermato dal Ministero del lavoro che verranno utilizzate risorse residue per finanziare i contratti di solidarietà di tipo b) stipulati nel biennio 2013-2014 rimasti senza finanziamento.

Inoltre l’istituto dovrebbe essere messo definitivamente a regime da uno dei prossimi decreti attuativi del Jobs Act.

Aliquota contributiva lavoratori con Partita Iva

Per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA, iscritti alla Gestione Separata INPS e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria, l’art. 10 bis stabilisce che per quest’anno non scatterà l’aumento delle aliquote di versamento alla gestione stessa, mentre gli incrementi che scatteranno nei prossimi due anni, fino al 2017, saranno meno consistenti del previsto. Quindi, per il 2014 e 2015, la aliquota resta invariata al 27,72%. Per il 2016, sale al 28,72% e per il 2017 al 29,72%. Resta, al momento, invariata l’aliquota al 33,72% prevista per il 2018. La situazione è quindi più favorevole rispetto a quella delineata dalla precedente normativa, in base alla quale già dal 2015 l’aliquota avrebbe dovuto raggiungere il 30,72%, per poi portarsi al 31,72% nel 2016, al 32,72% nel 2017, al 33,72% nel 2018.

Si tratta di un positivo intervento di alleggerimento dei costi per questa categoria di lavoratori, per la quale sarebbe anche opportuna una modifica delle modalità di versamento dei contributi alla Gestione Separata Inps, oggi interamente a loro carico, utilizzando la stessa ripartizione vigente per i collaboratori, vale a dire 2/3 a carico del committente e 1/3 a carico del lavoratore.

Mancata proroga norma sul lavoro con voucher

Non è stata prorogata, come era stato inizialmente annunciato, la possibilità di svolgere prestazioni di lavoro accessorio (lavoro con voucher), con pieno cumulo dei redditi, nel limite massimo di 3.000 euro di corrispettivo per anno solare, da parte di percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito. Questa possibilità è stata invece inserita come norma a regime nello schema di decreto delegato, in attuazione del Jobs Act, relativo al riordino delle tipologie contrattuali, che però entrerà in vigore non prima di aprile, lasciando dunque scoperta la prima parte del 2015.

6 marzo 2015

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