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NO ALLA MORTE DELLA SANITA’ PUBBLICA. MOBILITAZIONE UNITARIA PER IL RILANCIO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.

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Ufficio Stampa Anaao Assomed Via XX Settembre 68 – 00187 Roma Telefono 064245741 – fax 0648903523 e-mail ufficio.stampa@anaao.it

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comunicato sta m pa NO ALLA MORTE DELLA SANITA’ PUBBLICA.

MOBILITAZIONE UNITARIA PER IL RILANCIO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.

28 luglio 2015

Le parole del Commissario Yoram Gutgeld nell’intervista a Repubblica di sabato scor- so – commenta il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise - annun- ciano che, ancora una volta, la sanità pubblica verrà assunta a bancomat del Gover- no. Anche se dal 2010 al 2014 ha già dato 31 miliardi di euro e nel ddl enti locali si prevedono tagli per ulteriori 7 miliardi fino al 2017. In attesa dei fantastiliardi di minore spesa che dovrebbero derivare dall’”efficientamento” del sistema, per pagare me- no Imu rischiamo di pagare più farmaci e visite mediche.

Le dichiarazioni di Gutgeld stanno anche alimentando un dibattito surreale tra chi giu- dica fuorviante ed allarmistico il titolo dato all’intervista e chi sostiene che i famosi, e fumosi, dieci miliardi siano la quota prevista a carico della sanità sull’altare della ridu- zione delle tasse. Né il Ministro alla Salute aiuta a sciogliere il dilemma, parlando di ri- sparmi pari a 10 miliardi, rieccoli, in 5 anni da investire su voci che elenca nel dettaglio.

Di fatto però si inserisce nel frullatore mediatico l’idea della esistenza di sprechi enor- mi, per lo più legati al comportamento irresponsabile se non fraudolento dei medici, che alimentano l’iperconsumismo delle prestazioni sanitarie con la medicina difensiva.

In riferimento alla quale nessuno assume l’impegno a fare uscire dai cassetti delle Commissioni parlamentari il ddl sulla responsabilità professionale portandolo ad una rapida approvazione.

Spetta al Ministro dire, ai cittadini, agli operatori, al Parlamento, una parola chiara sulle reali intenzioni del governo di cui fa parte, coerente con il riconoscimento che “non c’è più niente da tagliare” in un sistema che spende per la sanità meno della Grecia con ri- sultati migliori della Germania. E a chiunque abbia a cuore le sorti di un servizio sanita- rio pubblico e nazionale di farsi sentire. La mobilitazione unitaria di chi utilizza la sanità, come i cittadini ed i pazienti, e di chi produce salute, come i medici e gli altri professio- nisti sanitari, programmata per il prossimo autunno trova ulteriori e più forti motivazioni.

Pagare di meno l’IMU e di più le visite mediche e i farmaci, distruggere diritti incompri- mibili delle persone che costituiscono un prezioso patrimonio sociale, non ci sembrano obiettivi degni di un Paese civile.

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