• Non ci sono risultati.

Overview: macroeconomia e misure governative adottate Aggiornamento,12 aprile 2021 ICE Bruxelles, Viaggiare Sicuri, Ambasciata d Italia a Bruxelles

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Overview: macroeconomia e misure governative adottate Aggiornamento,12 aprile 2021 ICE Bruxelles, Viaggiare Sicuri, Ambasciata d Italia a Bruxelles"

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

BELGIO

Qui di seguito i link al sito ICE con gli ultimi aggiornamenti:

- News dalla rete ITA (ufficio di Bruxelles)

- Per un aggiornamento del quadro generale, si invita a consultare la pagina del sito ICE Belgio dove è stata creata una sezione “COVID-19” con alcuni link molto utili per un costante monitoraggio della situazione in Belgio.

- Disponibile la Scheda Paese Belgio (agg.to ottobre 2020) a cura dell’ufficio ICE Bruxelles.

Overview: macroeconomia e misure governative adottate Aggiornamento,12 aprile 2021 ICE Bruxelles, Viaggiare Sicuri, Ambasciata d’Italia a Bruxelles

Il 24 marzo di è tenuto il comitato di concertazione, il comitato che riunisce il livello federale, quello regionale e le comunità linguistiche in Belgio incaricato di prendere decisioni riguardo le misure anti covid. Ecco le misure previste che entreranno in vigore venerdì a mezzanotte, e si applicheranno fino al 25 aprile. I negozi non essenziali possono continuare le operazioni di consegna e operare su appuntamento, con un massimo di 50 persone alla volta, in fasce orarie definite. I negozi essenziali come gli alimentari, i negozi notturni, farmacie, librerie, stazioni di servizio, telecomunicazioni, dispositivi medici, fai da te, centri di giardinaggio, vivai, negozi di fiori e piante, negozi all'ingrosso per professionisti, tessuti, ecc., resteranno aperti. Gli eventi statici sono limitati a un massimo di 50 persone.

Non sono ammessi raduni di più di 4 persone, esclusi i bambini sotto i 12 anni. I membri della stessa famiglia possono viaggiare insieme. Le aziende e i servizi pubblici rimangono aperti al telelavoro. In una dichiarazione, il primo ministro Alexander De Croo ha detto che i controlli saranno rafforzati e che le aziende che non hanno rispettato l'obbligo del telelavoro potrebbero essere chiuse. Le professioni di contatto non mediche come parrucchieri e barbieri, saloni di bellezza, tatuaggi, piercing, pedicure, manicure e massaggi non medici dovranno chiudere.

Lo scorso dicembre, la Banca Nazionale del Belgio (NBB) ha previsto una crescita del PIL belga del 3,5% nel 2021. A febbraio, il Planning Bureau era più ottimista, prevedendo un 4,1%. Le previsioni pubblicate martedì dall'FMI sembrano dargli ragione, con una crescita prevista del PIL belga del 4% nel 2021. L'outlook economico pubblicato questo giovedì dall'Ires, centro studi dell'Università Cattolica di Lovanio, va oltre e prevede una crescita dell'economia belga del 4,9% nel 2021, dopo una contrazione del 6,3% nel 2020. Stiamo assistendo a sviluppi incoraggianti, più positivi del previsto, sia nell'ambiente economico internazionale che a livello belga", dice Vincent Bodart, professore di economia all'UCLouvain. L'enorme piano di recupero negli Stati Uniti avrà un effetto a catena nel resto del mondo.

E in Belgio, sia la fiducia delle famiglie che delle imprese è migliore". E se l'inasprimento delle misure sanitarie deciso il 24 marzo è davvero temporaneo, l'Ires si aspetta una ripresa della crescita nella seconda metà dell'anno. Mentre l'economia belga aveva avuto un rimbalzo spettacolare nel terzo trimestre del 2020, la ripresa si è fermata negli ultimi mesi del 2020, sotto l'impatto delle nuove misure di contenimento. L'Ires prevede un ritorno alla crescita di circa l'1% nel primo trimestre del 2021, prima di un ulteriore rallentamento nel secondo trimestre a causa delle misure sanitarie. Ma l'accelerazione della vaccinazione nei prossimi mesi, aprendo la prospettiva di un significativo allentamento della mo rsa sanitaria in estate, dovrebbe consentire una crescita sostenuta nella seconda parte dell'anno, in gran parte grazie all'aumento dei consumi privati. Questa ripresa economica dovrebbe portare alla creazione di circa 33.000 posti di lavoro nel 2021.

La Banca Nazionale del Belgio, in un comunicato stampa pubblicato ieri, prevede che l'attività economica belga aumenterà dello 0,5% nel primo trimestre 2021. Più nel dettaglio, la BNB ha previsto una ripresa dei consumi privati nel primo trimestre, anche se questo aumento dovrebbe rimanere

(2)

molto parziale. Questo perché, anche se la fiducia dei consumatori si sta avvicinando ai livelli pre - COVID, molte misure restrittive che limitano il consumo sono ancora in vigore. Inoltre, è probabile che la domanda dei consumatori sia ancora depressa dalle preoccupazioni per il rischio di infezione e da un certo risparmio precauzionale dovuto all'incertezza della situazione nel mercato del lavoro. La BNB inoltre prevede che la crescita degli investimenti delle imprese rimarrà positiva nel primo trimestre del 2021, in linea con il recente miglioramento su larga scala dell'indicatore generale del clima economico.

Anche gli investimenti del governo e nel settore abitativo dovrebbero co ntinuare ad espandersi nel primo trimestre del 2021. D'altra parte, però, il contributo delle esportazioni nette alla crescita del PIL dovrebbe essere negativo nel primo trimestre, nonostante la ripresa del commercio internazionale. Questo perché alla fine dello scorso anno, c'è stata una accelerazione delle esportazioni verso il Regno Unito per anticipare la Brexit, che ha generato un accumulo di scorte che influisce negativamente sulle esportazioni del primo trimestre 2021. Questa inversione negativa è an che il risultato dell'aumento – previsto – della crescita delle importazioni legato a un aumento della domanda interna. Tuttavia, è importante sottolineare come i modelli di previsione della BNB diano previsioni ancora incerte. Questo perché i massicci shock avvenuti dall'inizio della crisi sanitaria costituiscono una sfida per la stima dei modelli standard di serie temporali. Pertanto, queste stime basate su modelli devono essere integrate con informazioni raccolte da altre fonti. Nel complesso, la BNB sti ma che l'attività economica belga aumenterà dello 0,5% nel primo trimestre 2021.

Secondo gli ultimi dati provvisori dell’ISTAT, nel 2020 le esportazioni italiane in Belgio sono aumentate del 4.3%. I settori che hanno contribuito maggiormente a questa crescita sono, in particolare, quello delle sostanze e prodotti chimici e il farmaceutico, cresciuti rispettivamente del 8.9% e del 16.7%.

Anche il settore agroalimentare, da sempre uno dei punti di forza dell’export italiano, performa bene con un aumento del 3.8% nelle esportazioni di prodotti di agricoltura, silvicoltura e pesca e un +2.5% per prodotti alimentari, bevande e tabacco. D’altra parte, invece, gli export del settore abbigliamento e tessile sono diminuiti notevolmente (-19%), il record peggiore si registra in particolare per gli articoli di abbigliamento, che calano del 22.7%. Le esportazioni di prodotti dalle altre attività manifatturiere invece, registrano un certo aumento (+8.3%). In contro tendenza con questo dato il settore mobili, c he vede una diminuzione dell’export dell’8.3%. Questi dati sono, nonostante l’eccezionalità dell’anno passato, consistenti con i trend degli anni precedenti. Nel 2019 infatti, l’export italiano era aumentato del 7.2%.

Per quanto riguarda le importazioni italiane dal Belgio, invece, sono diminuite nel complesso dell’8.2%

nel 2020. Questi ultimi dati sono in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Nel 2019 l’import belga in Italia segnava un +2.6% e nel 2018 un +8.7%. È importante sottolineare come il Belgio sia l’unico dei paesi Europei nel quale esportazioni italiane sono aumentate. Le esportazioni verso i paesi UE nel 2020 sono infatti diminuite del 9.7% e del 9.1% verso i paesi dell’area Euro. Il dato peggiore è sicuramente quello dell’export verso la Spagna, che registra un calo del 16.7%.

L'economia belga è cresciuta dello 0,2% nel quarto trimestre del 2020 rispetto al trimestre precedente, secondo una stima preliminare fornita dalla Banca centrale del Belgio(NBB). La crescita del prodotto interno lordo (PIL) tuttavia rimane negativa (-4,8%, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente). "Un ritorno al livello di attività economica che esisteva prima della crisi Covid -19 non è quindi ancora all'ordine del giorno", avverte la NBB. Questo timido progresso nel quarto trimestre segue un solido rimbalzo dell'11,6% nel terzo trimestre, quando l'economia ha potuto beneficiare del rilassamento del lockdown. Il secondo trimestre, segnato dal primo lockdown, invece, aveva visto l'economia contrarsi dell'11,8%. Nell'intero anno 2020, il PIL belga dovrebbe contrarsi del 6,2%, il triplo rispetto a quanto era sceso durante la recessione del 2009 (-2,0%) durante la crisi finanziaria, ma in misura inferiore rispetto a precedenti stime che indicavano una riduz ione superiore al 7%.

La perdita di fatturato subita dalle aziende a seguito della crisi del coronavirus si è ridotta a gennaio al 12,4%. Si tratta di una piccola "buona" notizia, in quanto si tratta di un aumento dell'1%

rispetto a dicembre e del 5% rispetto a novembre, come dimostra la nuova indagine dell'Economic risk management group (ERMG), coordinata dalla Banca centrale, su 5.348 azi ende e lavoratori autonomi. Le imprese e i lavoratori autonomi intervistati dall'ERMG prevedono una perdita di fatturato del 4% nel 2022 rispetto al normale, previsione migliore rispetto a dicembre. Questo piccolo miglioramento è dovuto principalmente alla continua ripresa delle attività non alimentari al dettaglio, all'ingrosso e immobiliari, i settori di attività più colpiti durante il secondo lockdown. Tuttavia, l'impatto della crisi sanitaria rimane più marcato nella regione di Bruxelles-Capitale (-18% del fatturato). Si segnala inoltre che il settore del commercio al dettaglio ha potuto approfittare del periodo dei saldi, un effetto strettamente temporaneo.

La situazione deve quindi essere monitorata nelle prossime settimane. Per l'intero anno 2021, il miglioramento atteso rispetto al fatturato corrente rimane limitato, con perdite attese intorno al 9%. Il

(3)

numero di aziende che hanno segnalato problemi di liquidità è di nuovo leggermente diminuito, ma ciò è anche dovuto al fatto che siano state adottate alcune misure indispensabili: da marzo, un terzo delle aziende ha ricevuto un'iniezione di risorse finanziarie aggiuntive da parte di imprenditori, familiari o amici.

Le perdite complessive di posti di lavoro previste sono diminuite in modo significativo, soprattutto nel settore privato (-0,1% a gennaio). Nonostante questo sostegno, quasi un terzo delle imprese ha ancora problemi di liquidità, mentre il 20% di esse dichiara di essere in grado di far fronte ai propri obblighi finanziari per un massimo di tre mesi senza dover fare affidamento su un'ulteriore iniezione di capitale.

La percezione del rischio di insolvenza rimane stabile, con il 9% delle società che valuta il rischio di insolvenza come elevato. Le perdite totali di posti di lavoro previste sono diminuite in modo significativo, soprattutto nel settore privato (-0,1% a gennaio), ma i risultati settoriali indicano che la politica occupazionale dovrà facilitare il più possibile la transizione tra i settori.

I capi del governo federale e delle entità federate hanno concordato una chiave di distribuzione per i 5,9 miliardi di euro stanziati dall'Europa per il piano di ripresa del Belgio. Le trattative hanno tenuto molto occupati il Primo Ministro e i Ministri-Presidenti negli ultimi giorni. Ne è risultata la seguente ripartizione: 2,255 miliardi di euro per le Fiandre (38% del pacchetto complessivo), 1,48 miliardi di euro per la Vallonia (25%), 1,25 miliardi di euro per lo Stato federale (21%), 495 milioni di euro per la Federazione Vallonia-Bruxelles (circa 8,4%), 395 milioni di euro per la regione di Bruxelles (circa 6,7%) e infine 50 milioni di euro per la Comunità di lingua tedesca (poco meno dell'1%). Tutti questi importi devono ancora essere approvati formalmente in seno al Comitato consultivo. Il primo ministro Alexander De Croo lo vede come un segno che "la cooperazione può essere una realtà nel nostro Paese su cui dobbiamo costruire il futuro". L'obiettivo è quello di avere un piano ambizioso che permetta al Belgio di affrontare le grandi sfide, tra cui la transizione digitale e ambientale e l'inclusione sociale". "Su questa base, saremo in grado di presentare un primo documento alla Commissione Europea", ha detto Thomas Dermine (PS), Segretario di Stato per il Rilancio, responsabile del coordina mento dell'intero processo a livello belga. L'obiettivo è che questa prima bozza belga raggiunga l'Europa entro la fine di gennaio.

Ricordiamo che sono state individuate cinque aree principali: l'ambiente (efficienza energetica negli edifici, produzione e stoccaggio di energia rinnovabile, economia circolare, ecc.), la trasformazione digitale, la mobilità (infrastrutture ferroviarie e stradali, ecc.), la produttività (mercato del lavoro, R&S) e, infine, la convivenza (istruzione, salute, sociale). La Commissione prevede un minimo del 37%

dell'importo totale destinato alla transizione ecologica e un minimo del 20% alla transizione digitale.

Secondo quanto riportato dal quotidiano economico L'Echo, la dotazione fornita dalla Commissione europea per il piano di ripresa belga è aumentata e ora si attesta a 5,9 miliardi di euro, circa il 15% in più rispetto ai 5,15 miliardi previsti in precedenza . Sarebbe l'applicazione di parametri macroeconomici aggiornati, inclusa l'inflazione, a spiegare questa buona notiz ia. L'obiettivo del Governo è presentare una prima bozza di piano di rilancio alla Commissione verso la fine di gennaio, in modo da poterla perfezionare integrando le osservazioni europee e ottenere gli importi più rapidamente. La versione finale del piano è prevista tre mesi dopo, alla fine di aprile. È quindi giunto il momento che i diversi livelli del potere belga concordino non solo sulla natura dei progetti, ma anche su una chiave di distribuzione tra le entità federate. Una parte della torta, nell'ordine del 20-30% dovrebbe andare al governo federale, il resto sarà distribuito tra le entità federate. Operazione non semplice, posto che le richieste delle Regioni, in termini finanziari, eccedono largamente il budget europeo. Sono in ogni caso state indi viduate cinque aree principali: l'ambiente (efficienza energetica degli edifici, produzione e stoccaggio di energie rinnovabili, economia circolare, ecc.), la trasformazione digitale, la mobilità (infrastrutture ferroviarie e stradali, ecc.), la produttività (mercato del lavoro, R&S) e infine il sociale (istruzione, sanità). La Commissione prevede che un minimo del 37% dell'importo totale stanziato andrà alla transizione ecologica e un minimo del 20% alla transizione digitale.

La perdita di fatturato subita dalle aziende belghe a causa della seconda ondata del coronavirus è aumentata, raggiungendo il 17% a novembre. Ciò rappresenta un peggioramento di 3 punti percentuali rispetto al periodo che va da agosto a ottobre e, tuttavia, circa la metà della grande perdita di fatturato registrata durante il primo lockdown di marzo e aprile. È quanto emerge dalla nuova indagine dell'Economic Risk Management Group (ERMG) - il gruppo di esperti coordinato dalla Banca centrale che consiglia il Governo in materia economica - sulle imprese belghe. Il secondo confinamento pesa principalmente sul fatturato nei settori alberghiero e della ristorazione, della vendita al dettaglio e all'ingrosso non alimentare, dell'immobiliare, delle attività culturali, ma l'impatto rimane inf eriore rispetto al primo confinamento. Inoltre, a novembre non è stato segnalato alcun deterioramento in altri settori di attività (industria, costruzioni, trasporti e logistica, servizi finanziari) mentre molti di loro erano stati duramente colpiti durante la prima reclusione. Detto questo, le prospettive restano molto incerte per le

(4)

entrate del 2021, per i piani di investimento, per l'occupazione e il rischio di bancarotta. La crisi del coronavirus sta anche provocando un aumento strutturale dell'e-commerce.

E' giunto il momento per il Belgio di accelerare il passo sul tema della ripresa. Il governo De Croo ha appena adottato un metodo di lavoro volto a sollecitare gli strumenti finanziari messi a disposizione a livello europeo per consentire agli Stati di risanare le proprie economie minate dalla crisi Covid. Per il momento la riflessione belga sulla ripresa riguarda principalmente l' utilizzo dei sussidi stanziati dall'Unione Europea (UE). Totale: circa 338 miliardi di euro di cui il Belgio può vantare circa 5,15 miliardi.

Una prima rata corrispondente al 70% di tale importo dovrà essere erogata per il 2020 e il 2021 a condizione che il Belgio presenti alla Commissione Europea, entro il 30 aprile 2021, il proprio Piano Nazionale per il Recupero e la Resilienza (PRR). Tuttavia, il Belgio è in ritardo rispetto a i suoi principali vicini nel processo di preparazione del PRR. Per iniziare, il governo ha deciso di lavorare su 5 assi tematici. L'asse "Sostenibilità" comprende, ad esempio, la produzione e lo stoccaggio di energie rinnovabili, gli investimenti nelle reti di trasporto, il rinnovamento energetico degli edifici e l'economia circolare. L'asse "Digitale" include l'introduzione del 5G e la digitalizzazione della salute e della giustizia. L'asse "Mobilità" prevede massicci investimenti su rotaia o addirittura l'integrazione dell'offerta in un unico sistema di biglietteria. L'asse "Solidarietà" sottolinea la salute, l'integrazione di gruppi socialmente svantaggiati e la formazione professionale. Un ultimo asse “Produttività” intende promuovere l'imprenditorialità, in particolare attraverso la tassazione e lo status sociale degli imprenditori, ma anche la ricerca e lo sviluppo nei settori della salute e delle biotecnologie. Un primo progetto di PRR dovrebbe essere messo a punto prima delle vacanze di fine anno. Una seconda versione dovrà essere redatta entro la metà di febbraio, prima della convalida da parte dei vari livelli di governo e dell a presentazione alla Commissione.

Notizie settoriali Aggiornamento ICE Bruxelles, 12 aprile 2021

Il primo permesso rilasciato per la costruzione della centrale a gas di Manage (Hainaut) è stato confermato, ha annunciato martedì sera in un comunicato stampa la società energetica Eneco. Questa conferma segue l'assenza di una decisione dei ministri valloni Willy Borsus e Céline Tellier sui vari ricorsi presentati contro il permesso unico concesso in prima istanza. "Anche se questa conferma condizionata del primo permesso non soddisfa alcune delle obiezioni di Eneco, apre la strada alla costruzione e al funzionamento di una centrale a turbina a gas a ciclo combinato da 870 MW nella zona industriale di Seneffe - Manage", ha detto la società. Questa centrale sarà alimentata da gas naturale nei primi anni. Il progetto sarà costruito in modo tale che sarà possibile passare all'idrogeno verde a medio termine, non appena la produzione sostenibile di questo combustibile e le possibilità di stoccaggio e trasporto saranno sufficienti. Secondo Eneco, questo progetto è una risposta perfetta alla richiesta del governo federale per la costruzione di nuove centrali nell'ambito di un meccanismo di remunerazione della capacità (CRM) concluso in vista del phase-out nucleare.

In Belgio, i progetti che riguardano il primo elemento della tabella di Mendeleyev sono stati oggetto di un'attenzione speciale al momento della stesura del piano di recupero. Il paese ha presentato circa 89 progetti alla Commissione europea, tra i quali deve ancora essere fatta una selezione, poiché il budget è limitato a 5,9 miliardi. Tuttavia, aspettando che i progetti - e le loro applicazioni industriali - proliferino, la ricerca occupa un buon numero di attori. È il caso del gestore delle infrastrutture del gas del paese, Fluxys, del gestore del sistema di distribuzione di Bruxelles, Sibelga, e del gruppo di ingegneria John Cockerill. Insieme, le aziende hanno lanciato il progetto H2GridLab per studiare gli obiettivi di questa nuova e benefica fonte di energia. Iniziata a settembre 2020, la collaborazione durerà due anni e sarà supervisionata da Sibelga. Reso possibile dall'intervento del Fondo federale per la transizione energetica, che fornisce la metà dei 1,392 milioni di euro necessari per la sua creaz ione, H2GridLab si presenta quindi come un laboratorio a cielo aperto in cui ciascuno degli attori coinvolti contribuisce con la sua esperienza. Ma al di là di questa piattaforma di collaborazione, il progetto vuole anche essere vicino a una realtà futura. È anche previsto che un piccolo elettrolizzatore sarà portato da John Cockerill per produrre idrogeno in loco dai pannelli fotovoltaici. Le molecole prodotte saranno poi integrate in una micro-rete, controllata da Fluxys. Essendo il gas naturale destinato a scomparire dalla rete entro il 2050, Sibelga sta studiando come condividerlo con l'idrogeno nei tubi, e per Fluxys, il progetto è un modo per affinare la sua esperienza nella modellazione dei flussi nella sua infrastruttura ottenendo dati pratici. In attesa che l'infrastruttura di Fluxys sia compatibile con l'idrogeno e che il Belgio abbia una capacità di produzione sufficiente per sostituire gradualmente il gas naturale, gli attori energetici intendono rafforzare le loro competenze attraverso centri di competenza come H2GridLab

(5)

Il tempo dei maestri delle fucine in Vallonia sembrava finito con la chiusura del forno di ArcelorMittal a Liegi. Gli unici altiforni rimasti in Vallonia hanno infatti più valore sentimentale che industriale, eppure, dietro queste vecchie carcasse di metallo e una moltitudine di altri oggetti provenienti dai nostri veicoli e altri rifiuti, si nasconde una straordinaria materia prima che alcune persone vogliono sfruttare per creare un’industria mineraria 2.0. Questi metalli estratti da materiali di scarto e rifiuti hanno infatti il potenziale di dar vita a nuove fabbriche e creare centinaia di posti di lavoro. Per immergersi in questa avventura industriale bisogna tornare al 2014 e al lancio di Reverse Metallurgy: "con la chiusura di ArcelorMittal e la fine dell'industria siderurgica in Vallonia sei anni fa, non volevamo che le competenze sparissero", spiega Jacques Pèlerin, direttore di Reverse Metallurgy ed ex capo di ArcelorMittal a Liegi. "Volevamo costruire una nuova metallurgia basata sui minerali che an davamo a cercare nei rifiuti secondo il principio dell'economia circolare" continua Pèlerin. La scommessa è stata lanciata con alcuni attori del mondo dei “rottami” e dell'industria siderurgica come Comet, Hydrometal o Marichal Ketin, in collaborazione con il centro di ricerca sulla metallurgia dell’università di Liegi. Con il sostegno finanziario del governo vallone, la ricerca si concentra su diverse aree come la selezione dei rifiuti tramite robotizzazione, l'idrometallurgia, la tecnologia dei forni al p lasma e la fonderia. Questa riconquista industriale è accompagnata da un profondo cambiamento da parte dei produttori dei loro prodotti finali.

Giganti come Bosch Siemens, per esempio, stanno usano infatti gli standard dei materiali forniti dai riciclatori per costruire i loro prodotti. L'avventura non finisce qui. In una seconda fase di sviluppo, si prevede che Reverse Metallurgy faccia un passo avanti con nuovi attori come Aperam e Cockerill. I piani prevedono un investimento totale di 328 milioni in una moltitudine di progetti nei prossimi 10 anni. Questo dovrebbe creare un fatturato cumulativo di 272 milioni all'anno e 1.200 posti di lavoro diretti e indiretti.

Tra i progetti sul tavolo, si parla molto dell'arrivo della tecnologia digitale, ma anche di u n impianto di riciclaggio di batterie con un progetto che mira a riutilizzare le batterie per lo stoccaggio di energia elettrica nelle fabbriche.

Dopo la corsa alla micro-mobilità nelle città, è il momento della corsa alla supremazia dei cieli. Il gruppo chimico Solvay ha annunciato la firma di una partnership con la società britannica Vertical Aerospace per assisterla nel suo programma "air-taxi". In concreto, Solvay - e più in particolare il suo cluster di materiali compositi - contribuirà con la sua esperienza nei materiali utilizzati in aeronautica e apre l'accesso al suo portafoglio di prodotti dedicati alla società britannica. "Stiamo parlando di una partnership tecnologica globale. Il nostro obiettivo è quello di trasformare il sogno di Vertical Ae rospace in realtà, contribuendo con tutta la nostra esperienza e il nostro know -how", ha riassunto Gérald Perrin, il capo progetto di Solvay. Il velivolo in questione, chiamato VA-1X, sarà interamente elettrico e avrà la capacità di decollare e atterrare verticalmente. Questo taxi volante sarà in grado di ospitare fino a quattro passeggeri e raggiungere una velocità di 240 km/h, con una autonomia stimata di 160 km. "Il primo prototipo è previsto per settembre 2021", dice Gérald Perrin. Dietro questo nuovo p rogetto di mobilità, un obiettivo: decongestionare le grandi città. Ma Vertical Aerospace è lungi dall'essere l'unico giocatore ad aver intrapreso questa corsa frenetica. "I produttori di automobili e di aeronautica, le joint venture e anche le start-up stanno lavorando sui loro prototipi", dice Perrin. Speriamo per Solvay che la sua scommessa di unire le forze con Vertical Aerospace sia vincente. Tuttavia, Gérald Perrin afferma, senza entrare nei dettagli, che "altri partenariati sono allo studio". In un m ondo che sarà presto popolato da droni per la consegna della pizza e scooter elettrici self-service, i taxi volanti avranno il loro posto e Solvay non intende perdere l’occasione. "Stiamo cercando di spingere oltre ai limiti di ciò che può volare", conclude l'uomo con un sorriso sul volto.

L'azienda chimica BASF aveva unito le forze con il gruppo energetico Engie per costruire una centrale a gas da 850 megawatt nel sito chimico di Anversa. Il progetto ha rappresentato un investimento di circa 400 milioni di euro. Attraverso questo impianto, BASF ed Engie intendevano beneficiare di sovvenzioni pubbliche volte a garantire al Belgio una capacità energetica sufficiente quando le centrali nucleari chiuderanno nel 2025. Tuttavia, BASF si sta ritirando dal progetto, hanno appreso i redattori del giornale belga L’Echo. "In consultazione con la sede centrale di Ludwigshafen, abbiamo deciso che questo progetto non è più una priorità", dice la portavoce dell'azienda Fanny Heyndrickx. Questo perché il ‘business case’ alla fine risulta negativo e perché Il meccanismo di sostegno statale non chiarisce quale compensazione ci si possa aspettare dal governo. Inoltre, l’azienda vuole investire nelle energie rinnovabili e garantire che una crescita della produzione non porti a ulteriori emissioni di CO2. Con un consumo annuale di 1,5 milioni di megawatt/ora di elettricità e 5,7 tonnellate di vapore, BASF è uno dei maggiori consumatori di energia del paese. Insieme a Engie, la società gestisce già la centrale a gas Zandvliet Power con una capacità di 400 MW nel sito di Anversa. La centrale produce elettricità, ma anche vapore, che BASF usa per i suoi processi chimici. La sua licenza

(6)

d'esercizio scade nel 2023. "L'obiettivo del nuovo impianto era di completare quello esistente per rifornire il mercato", dice Fanny Heyndrickx

Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) ha annunciato mercoledì che destinerà 300 milioni di euro alla crescita e all'innovazione delle PMI nel settore spaziale, con due nuovi investimenti in società di capitale di rischio. Il FEI, una filiale della Banca europea per gli investimenti (BEI), ha infatti dichiarato di aver investito in due nuovi fondi per la tecnologia spaziale, Orb ital Ventures e Primo Space, in una dichiarazione congiunta con la Commissione europea. "Migliorare la competitività dell'industria spaziale è essenziale per la ripresa del settore” ha commentato Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno. In totale, secondo il comunicato stampa, il FEI, la cui missione è di sostenere il finanziamento delle PMI europee, ha investito 300 milioni di euro in tecnologie spaziali. L'annuncio è stato fatto durante la Conferenza spaziale europea, che si è svolta martedì e mercoledì. Thierry Breton, che è anche responsabile delle questioni spaziali, ha presentato inoltre martedì scorso un fondo con la BEI per sostenere le imprese innovative e le start-up del settore spaziale. Si chiama Cassini e sarà dotato di 1 miliardo di euro. Il bilancio spaziale pluriennale dell'UE per il periodo 2021 -2027 ammonta a 14,9 miliardi di euro attuali (13,2 miliardi di euro costanti), di cui 9 miliardi di euro per il programma Galileo (posizionamento satellitare), 5,4 miliardi di euro per Copernico (osservazione della Terra) e 400 milioni di euro per il programma GovSatCom per le comunicazioni satellitari governative.

Il Belgio che aveva scelto di abbandonare il nucleare entro il 2025 deve ora trovare alternative per la sua produzione di energia elettrica. Il settore si sta riorganizzando soprattutto attraverso la costruzione di centrali a gas. Il fabbisogno ammonterebbe a 3.900 megawatt, o l’equivalente di più o meno 5 centrali a gas. Engie Electrabel, leader del mercato grazie alla sua predominanza nucleare, con circa 70% di tutta la capacità di produzione di elettricità in Belgio ha presentato il programma di uscita dal nucleare al governo federale e si lancia ora nella corsa alle centrali a gas. Un nuovo mercato al quale Electrabel intende partecipare in qualità di leader. L’azienda ha in cantiere quattro grandi progetti per nuove centrali elettriche. Queste quattro centrali a gas a vapore rappresenterebbero insieme una capacità di 2.950 megawatt, l'equivalente delle quattro centrali nucleari di Doel. Il numero due, Luminus della francese EDF, che raggiunge il 16% della produzione di elettricità nel Belgio ma è anche il leader di mercato nel settore delle centrali a gas, ha già un progetto di centrale in corso. La società svizzera Advanced Power è anch’essa presente sul mercato con la centrale a gas di maggiore capacità produttiva del paes e. Anche l'imprenditore Luc Tack si è invitato al dibattito con la sua azienda chimica Tessenderlo che possiede già una redditizia centrale a gas con l'opportunità di costruire un secondo impianto nello stesso sito, due volte più grande. Gara in corso.

La compagnia aerea belga Brussels Airlines, partner del gruppo Lufthansa, è stata costretta ad intensificare e accelerare la ristrutturazione già prevista con il piano Reboot Plus, lanciato nel terzo trimestre del 2019. Il piano, che sarà attuato per il 90% entro la fine del 2020, ridurrà la flotta del 30% e la forza lavoro del 25%, creando le basi per un futuro sostenibile per la compagnia. Il coronavirus, ha annunciato la compagnia nei giorni scorsi, ha finora causato una perdita del 70% del fatturato, pass ato da1.37 miliardi a 339 milioni di euro. Se la prima ondata di coronavirus aveva completamente paralizzato il traffico aereo, la situazione era parsa in miglioramento a giugno, con la ripresa dei voli durante le vacanze ed era ancora migliorata durante i mesi di luglio e agosto, durante i quali la domanda era stata superiore alle aspettative. Tuttavia, finita la stagione estiva, la situazione è tornata a peggiorare.

Il governo vallone, su proposta del ministro dell'Economia e della Ricerca Willy Borsus, ha annunciato la concessione di una sovvenzione di 41,42 milioni di euro per aiutare le PMI e le grandi imprese aeronautiche colpite dalla crisi a sviluppare progetti più rispettosi dell'ambiente e ad evitare una potenziale fuga dei cervelli. L’industria aeronautica, secondo il Ministro già colpita nel 2019 con l’interdizione di volo del Boeing 737 Max, è certamente tra i settori più colpiti dalla crisi accanto ai settori del turismo e della cultura. Il settore aeronautico, prima della crisi in crescita costante, dovrebbe conoscere una riduzione del 25 al 50%

della propria attività nei prossimi dieci anni. E nello stesso tempo soddisfare gli obbiettivi ambientali europei di neutralità carbone per il 2050. Da qui scaturisce il bisogno di misure importanti per facilitare la transizione del settore e assicurarne la sopravvivenza secondo Borsus. Con la crisi, alcune grandi aziende hanno dovuto licenziare dal 30% al 50% o più del loro personale, compresi ingegneri e tecnici di alto livello. Gli investimenti e la spesa per la ricerca e lo sviluppo sono stati notevolmente ridotti. Vi è quindi un grande rischio di esodo di questo personale altamente qualificato verso altri settori o all'estero. Il governo ha quindi deciso di avviare un progetto di ricerca che combina tecnologia e sviluppo sostenibile attorno a tre grandi aziende valloni SAFRAN, SONACA e THALES che saranno circondate da PMI come GDTech, Any-Shape, V2i, MSC Software Belgium, Rovitech e centri di ricerca riconosciuti (Cenaero, Sirris, CRM, Multitel). I progetti di ricerca sostenuti si concentreranno sui sistemi di propulsione, l'architettura degli aerei

(7)

(aerostruttura ultraleggera), l'ibridazione elettrica potenzialmente accoppiata alla propulsione, e l'uso di nuovi carburanti decarbonizzati. Oltre alla riduzione delle emissioni indotta da queste innovazioni tecnologiche sarà necessario ottimizzare l’impronta ecologica dell’intero ciclo di vita dei prodotti, dalla progettazione, la fabbricazione e l’utilizzo, e persino al loro ritiro. Idealmente mantenendo sempre alta la competitività economica di prodotti e servizi. L'obiettivo del progetto è quindi quello di stabilire le basi tecnologiche necessarie per sostenere il settore aeronautico vallone in questa transizione ecologica nei prossimi tre anni.

Una valutazione del progetto verrà effettuata dopo un periodo di 18 mesi

.

Per ulteriori informazioni: Direzione Marketing, Raffaella Peres, marketing.europe@ucimu.it, +39 0226255258

Riferimenti

Documenti correlati

Secondo gli ultimi dati PMI (Purchasing Managers Index®) IHS Markit, a luglio il settore manifatturiero italiano continua a riportare una forte crescita, anche se con una

Diritti dell’interessato: Gli interessati (persone fisiche cui si riferiscono i dati personali trattati), dove esercitabili, hanno i diritti di cui agli artt. 15), ovvero il diritto

L'America Latina ha registrato un fatturato comparabile 2 di 302 milioni di Euro, in crescita del 21,2% a cambi costanti 1 rispetto al primo trimestre del 2021 (+27,8% a tassi

Oggetto: DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 29.12.2020 relativa alla conclusione, da parte della Commissione europea, e all'applicazione provvisoria dell'accordo tra il governo

Da molti anni vi sostengo con le mie donazioni, perché sono assolutamente convinto della vostra opera benefica e che il denaro da voi ricevuto sia realmente impiegato per

Al secondo trimestre 2021 il numero delle imprese femminili attive nella provincia di Padova ammonta a 17.784 unità e risulta in lieve aumento (+0,7%, pari a +119 sedi) rispetto allo

7.12 In capo al conto RE/RET insistono anche gli oneri di incentivazione alle rinnovabili termiche e agli interventi di incremento dell’efficienza energetica di cui all’articolo 28

Nel primo trimestre 2021 la crescita del numero di imprese attive su base annua è trainata dall’ampio comparto degli altri servizi alle imprese (+404 sedi d’impresa pari a +2% e +118