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Si può prendere un carrello del supermercato e allontanarsi?

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Si può prendere un carrello del supermercato e allontanarsi?

Autore: Mariano Acquaviva | 14/09/2020

Carrello della spesa non restituito: quando si integra il reato?

Allontanarsi con il carrello è furto o appropriazione indebita?

Può sembrare strano, ma ogni anno sono decine i gestori e proprietari di supermercati che denunciano alle autorità il furto dei propri carrelli della spesa.

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Inseriscono la monetina, fanno le compere e poi si allontanano facendo finta di avvicinarsi alla propria auto nel parcheggio per poi sparire con i carrelli. Cosa dice la legge a riguardo? Si può prendere un carrello del supermercato e allontanarsi? Se sì, fino a che distanza dal negozio si può trasportare e per quanto tempo lo si può utilizzare?

Facciamo l’esempio di chi, abitando vicino al supermercato, prende il carrello, lo riempie di spesa, paga regolarmente e poi si dirige verso casa con il carrello perché, altrimenti, non saprebbe come trasportare la spesa. In un caso del genere, si configurerebbe il reato di furto o di appropriazione indebita se il cliente si allontanasse troppo dal negozio oppure non restituisse immediatamente il carrello?

Per quanto tempo dopo l’acquisto si può utilizzare il carrello della spesa? Quando scatta il reato? È ciò che scopriremo se avrai la pazienza di proseguire nella lettura.

Carrello della spesa: per quanto tempo si può usare?

Per capire quando allontanarsi col carrello del supermercato può diventare reato occorre comprendere fino a quando si può usare il carrello dopo aver fatto la spesa.

È chiaro che la funzione del carrello sia quella di consentire al cliente di poter trasportare con sé la merce all’interno del negozio e, successivamente, per un breve tratto all’esterno, sino almeno alla propria auto o ad altro luogo ove si potrà scaricare la spesa acquistata. Compiuta questa operazione, il carrello va restituito.

In linea di massima, possiamo affermare che il carrello della spesa può essere utilizzato per tutto il tempo necessario ad effettuare le proprie compere. Non c’è un limite temporale: una volta legittimamente entrati in possesso del carrello, lo si può utilizzare (all’interno del supermercato o nelle pertinenze esterne, beninteso) per tutto il tempo che occorre.

In pratica, fintantoché si resterà nell’area (interna o esterna) del supermercato, non ci saranno problemi di sorta: anche se si utilizza il carrello per ore, non sarà reato.

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Carrello della spesa: sino a dove si può portare?

I problemi sorgono allorquando, effettuati gli acquisti, ci si accinge ad uscire dal supermercato con il carrello pieno dei prodotti acquistati.

Giunti all’esterno del negozio, è ancora possibile fare uso del carrello per spostare ciò che v’è contenuto sino al proprio mezzo di trasporto. A questo punto, si effettuerà lo spostamento della merce, dal carrello all’autovettura.

Nonostante sia di proprietà del supermercato, si deve ritenere che il carrello possa essere portato anche oltre l’area adibita a parcheggio del supermercato, qualora il proprio veicolo, per una ragione o per un’altra, sia sistemato un po’ oltre.

Dunque, se l’auto è parcheggiata al di fuori di un’area pertinenziale del supermercato (parcheggio, zona immediatamente antistante o retrostante, ecc.), sarà comunque possibile raggiungerla col carrello; in questo caso, però, occorrerà fare immediatamente rientro per restituire lo stesso.

Lo stesso dicasi se il carrello viene portato fino alla propria abitazione, qualora questa si trovi nelle immediate vicinanze del supermercato.

In pratica, così come non esiste una durata prestabilita oltre la quale l’utilizzo del carrello è illecito, alla stessa maniera non esiste una distanza dal supermercato da rispettare, superata la quale il carrello si intende rubato.

Come vedremo nel prossimo paragrafo, ciò che conta per integrare un reato non è tanto la distanza o la durata del possesso, quanto l’intenzione soggettiva (il dolo, in pratica).

Carrello del supermercato: quando scatta il reato?

Il reato scatta nel momento in cui il carrello del supermercato viene portato via dal negozio con l’intento di farlo proprio.

Ciò che conta non è tanto la distanza dal negozio o il tempo che lo si usa, quanto la volontà del cliente del supermercato: se l’intento è quello di appropriarsi

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del carrello, allora si tratterà di un furto o meglio ancora, come si dirà nel prossimo paragrafo, di un’appropriazione indebita.

Per la precisione, fintantoché il carrello resta nella “sfera di controllo” del gestore o della sorveglianza del supermercato, nessun reato potrà dirsi integrato. In altre parole, anche se un signore entra nel negozio con il carrello con l’intento premeditato che, al termine della spesa, non lo restituirà, non potrà dirsi già integrato il reato.

Il delitto scatta nel momento in cui il cliente lascia il negozio portando con sé il carrello, uscendo anche dall’area esterna di pertinenza del supermercato, con l’intento di non restituirlo. Solo in questo caso si configura quel possesso illecito che fa scattare il reato.

Carrello della spesa: furto o appropriazione indebita?

Chi si allontana con il carrello della spesa senza più restituirlo al supermercato commette un reato. Ma quale? A parere dello scrivente, chi si impossessa del carrello di un supermercato commette il delitto di appropriazione indebita.

L’appropriazione indebita è il reato commesso da chi, avendo già il possesso di un bene mobile altrui, decide volontariamente di non restituirlo per trarne un profitto ingiusto [1].

Nel caso del carrello non restituito, il cliente che lo porta via se ne appropria avendone però già acquisito il possesso legittimo. In particolare, nel momento in cui si inserisce la moneta che consente di sganciare la catena che lega il carrello agli altri si ottiene il permesso legale di adoperare il carrello stesso, acquisendone il legittimo possesso.

Lo stesso dicasi per i carrelli per i quali non occorre nemmeno dare in pegno la moneta (in genere sono di piccole dimensioni e si trovano già all’interno del negozio).

Chi si allontana con il carrello commette un’appropriazione indebita più che un furto, per le seguenti ragioni:

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il furto presuppone uno spossessamento, cioè la sottrazione di un bene a chi ne ha il possesso legittimo (lo scippo della borsa, ecc.);

l’appropriazione indebita, invece, presuppone che l’autore del delitto sia già in possesso del bene che, successivamente, intende fare suo.

Quest’ultima situazione è proprio quella che si verifica allorquando il cliente del supermercato, dopo aver preso il carrello per fare la spesa, paga regolarmente alla cassa ma poi, anziché restituire il carrello, si prende pure quello.

Diverso sarebbe invece se il malintenzionato, senza nemmeno usare il carrello per fare la spesa, inserisse la moneta e se la fili con lo stesso, oppure manomettesse il sistema di sicurezza per portarsi via il carrello. In questo caso, si tratta di furto perché del carrello non è stato fatto inizialmente nessun utilizzo legittimo.

La consumazione del reato (cioè, l’attimo esatto in cui scatta) corrisponde al momento in cui il possessore manifesti la volontà di appropriarsi della cosa mobile altrui. Questa volontà può essere esternata in maniera espressa, tacita oppure per fatti concludenti: è proprio ciò che avviene quando il cliente scappa via col carrello della spesa senza avere alcuna intenzione di restituirlo.

Note

[1] Art. 646 cod. pen. Autore immagine: Depositphotos.com

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