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CARENZA, ASSOLUTA O RELATIVA DI INSULINA

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Academic year: 2022

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DISTURBO DELLA REGOLAZIONE DEL METABOLISMO DEL GLUCOSIO SECONDARIO AD UNA CARENZA, ASSOLUTA O RELATIVA DI INSULINA (RISPETTO AL SOGGETTO NORMALE DI UGUALE PESO E COSTITUZIONE).

Il diabete mellito è una malattia cronico-degenerativa a carattere

dismetabolico, caratterizzata da iperglicemia cronica e da altre

disfunzioni del metabolismo glucidico, lipidico e proteico che

determinano frequenti complicanze, essenzialmente dovute allo

sviluppo di alterazioni dei picoli vasi soprattutto a livello renale e

retinico (microangiopatie) e dei grandi vasi del circolo periferico e

coronarico (macroangiopatie).

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Il diabete fu descritto per la prima volta dal medico Areteo di Cappadocia, vissuto ad Alessandria nel 1° secolo d.C.

Nel suo libro “Intorno alle cause e ai segni delle malattie acute e croniche”, Areteo descrisse per la prima volta i principali sintomi che caratterizzano questa malattia:

- debolezza

- sete inestinguibile

- il paziente non può fare a meno di bere e di urinare di continuo

Poco dopo Rufo d’Efeso nel suo trattato “Dietetica” affermò che in questi pazienti eravamo di fronte ad una vera e propria “diarrea delle urine”.

Per questi motivi il diabete fu considerato per molti secoli una malattia renale.

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“ Il diabete è una terribile malattia, non molto frequente nell’uomo, nella quale si osserva un vero e proprio dissolversi della carne nelle urine. I pazienti non smettono mai di urinare e il flusso (di urina) è incessante, come l’apertura di un acquedotto. La vita di questi pazienti è breve, spiacevole e dolorosa; la sete è implacabile ed essi assumono quantità eccessive di liquidi che aumentano ancor più la quantità di urine che viene emessa. E’ impossibile farli smettere di bere o di urinare. Se smettono di bere per un po’, la loro bocca diventa arida e il corpo si dissecca;

i loro visceri sembrano bruciacchiati e questi pazienti sono colpiti da nausea, agitazione e sete implacabile e nel giro di poco tempo muoiono.”

Areteo di Cappadocia (1° sec. d. C.)

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Nel XVI secolo, il medico e chimico svizzero von Hohenheim (piu’ noto come Paracelso) scopri’ che le urine dei pazienti diabetici contenevano una sostanza anomala che si presentava come una polvere bianca dopo l’evaporazione dell’urina.

Secondo Paracelso si trattava di un sale che precipitando nei reni causava il diabete e l’associata poliuria.

Nel 1674 il medico inglese Thomas Willis fu il primo a notare che il sapore delle urine dei diabetici era particolarmente dolce, come se fossero imbevute di miele o zucchero.

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L’osservazione fu confermata un secolo più tardi dal medico inglese Matthew Dobson (1735-84), il quale osservò anche per la prima volta che anche il siero dei pazienti diabetici conteneva una sostanza dal sapore dolce.

Nel 1812 Wollaston mise a punto il primo metodo per il dosaggio della glicemia.

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Verso la metà dell’ 800 fu notato che nei reperti autoptici dei diabetici erano evidenti alterazioni del pancreas.

Nel 1869 J.F. von Mering e O. Minkowski riprodussero sperimentalmente la malattia in un cane mediante l’asportazione chirurgica del pancreas.

Nel 1900 l’americano Eugene P. Opie, studiando il pancreas di un bambino deceduto per diabete, notò che le isole di Langerhans erano così degenerate da poter essere identificate solo con difficoltà.

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Nel 1921 Frederick Banting e il suo allievo Charles Best legarono i dotti pancreatici di un cane producendo atrofia della componente esocrina del pancreas, mentre le isole erano conservate. L’estratto acquoso di questo pancreas fu iniettato in un cane diabetico ottenendo un rapido calo della glicemia. Alla sostanza responsabile di questo effetto fu dato il nome di insulina.

Il primo paziente diabetico fu trattato con successo con l’insulina nel gennaio del 1922.

Nel 1923 Banting ricevette per la sua scoperta il premio Nobel per la medicina.

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LA DIFFUSIONE DEL DIABETE HA RAGGIUNTO LE DIMENSIONI DI UNA VERA E PROPRIA “EPIDEMIA”

CHE COLPISCE CIRCA 170 MILIONI DI PERSONE IN TUTTO IL MONDO.

STIME DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ PREVEDONO PER IL 2010 UN’ULTERIORE CRESCITA DEL NUMERO DEI CASI DI CIRCA IL 50%, CON UN AUMENTO MAGGIORE NEI COSIDDETTI PAESI IN VIA DI SVILUPPO COME AFRICA, ASIA E AMERICA DEL SUD.

MS Stumvoll, B Goldstein, TW van Haeften (2005) Type 2 diabetes:

principles of pathogenesis and therapy. Lancet, 365: 1333-46.

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CRITERI DIAGNOSTICI

VALORE DELLA GLICEMIA in mmol/L (o mg/dL)

DIABETE: a digiuno ≥ 7.0 (130)

2 h dopo carico orale ≥ 11.1 (210)

INTOLLERANZA AL GLUCOSIO:

a digiuno < 7.0

2 h dopo carico orale ≥ 7.8 (150) e ≤ 11.1

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CLASSIFICAZIONE

1) DIABETE MELLITO PRIMARIO

- insulino-dipendente (IDDM) o Tipo 1

- non insulino-dipendente (NIDDM) o Tipo 2 2) DIABETE SECONDARIO

- a malattie pancreatiche (pancreatiti, carcinoma, ecc.)

- ad altre endocrinopatie (acromegalia, s. di Cushing, feocromocitoma) - a farmaci (corticosteroidi)

- a sindromi genetiche (rare)

- ad anormalità dell’insulina o dei suoi recettori (es. insulino- resistenza associata ad acanthosis nigricans)

3) RIDOTTA TOLLERANZA AL GLUCOSIO 4) DIABETE GESTAZIONALE

5) PRECEDENTE ANORMALITA’ DELLA TOLLERANZA AL GLUCOSIO (diabete subclinico o latente)

6) POTENZIALI ANORMALITA’ DELLA TOLLERANZA AL GLUCOSIO (diabete potenziale o pre-diabete)

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CARATTERISTICHE DISTINTIVE DEL DIABETE DI TIPO I E DI TIPO II

TIPO I IDDM

TIPO II NIDDM CLINICA

Età insorgenza < 20 aa Peso corporeo normale Diminuiti livelli di insulina Anticorpi anti-insule Chetoacidosi comune

Età insorgenza > 30 anni Obesità

Livelli di insulina normali o aumentati

Non anticorpi anti-insule Chetoacidosi rara

GENETICA

50 % di concordanza nei gemelli Correlazione HLA-D

90-100% di concordanza nei gemelli

Non associazione HLA

PATOGENESI

Autoimmunità

Meccanismi immunopatologici Severo deficit insulinico

Resistenza insulinica Deficit insulinico relativo

CELLULE INSULARI

Insulite precoce

Marcata atrofia e fibrosi Deplezione cellule beta

No insulite

Atrofia focale e amiloide Lieve deplezione cellule beta

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Pancreatic Islets within Pancreas

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IL GLUCOSIO RAPPRESENTA LO STIMOLO FISIOLOGICO PER LA SINTESI E LA SECREZIONE DELL’INSULINA

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AZIONE

DELL’INSULINA E CONTROLLO

DELLA GLICEMIA

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EFFETTI METABOLICI DELLA CARENZA DI INSULINA

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