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Le belle donne e il busto: fa male indossarlo? Ecco cosa dice il posturologo Domenico Spinelli

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Academic year: 2022

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Le belle donne e il busto: fa male indossarlo? Ecco cosa dice il posturologo Domenico Spinelli

“Chi bella vuole apparire male pene deve patire”. Non c’è collezione di biancheria intima da donna dove non viene proposto il busto, veniva chiamato in passato anche “gabbia di venere” ed era formato da stecche e cerniere, attualmente in particolar modo i brand lo propongono nelle collezioni di intimo da indossare sotto gli abiti da sposa particolarmente fasciati per avere un punto vita stretto.

Il primo busto venne inventato come concordano gli studiosi da Caterina dè Medici in occasione del suo matrimonio con il

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Duca d’Orleans nel 1533, con molta probabilità venne creato per scopi terapeutici, il primo busto era composto da fasce di ferro e ganci, fu anche lei a fissare la misura ideale del girovita di quarantacinque centimetri.

Il busto dal sedicesimo secolo fino al pressappoco primo decennio del ‘900 è stato simbolo della sottomissione al mondo maschile e soprattutto simbolo di fragilità del mondo femminile, diventando uno degli esempi di “costruzioni” e di

“costrizioni” appartenente alla categoria della body modification più significativi della storia dell’umanità, fra gli esempi appartenenti a questa categoria possiamo citare le scarpe dai “piedi di loto” in Cina, infatti le donne si fasciavano i piedi per averli piccoli, questa usanza adesso è vietata, deformavano perennemente i piedi per seguire il loro canone di bellezza.

Il busto viene chiamato anche “abito meccanico” perchè appartiene alla categoria di accessori o abiti che hanno delle “funzioni”, grazie a questi elementi è possibile arrivare al proprio concetto di bellezza seppur sbagliato, di completare ciò che ritiene “incompleto” come spiega nel suo libro Bernard Rudofsky nel suo saggio “Il corpo incompiuto”.

Nell’immaginario collettivo il corsetto appartiene solo alle donne, ma non è così, infatti Il corsetto è stato anche un accessorio maschile fino agli inizi dell’Ottocento, nel ‘900 prese il nome emblematico di “sans-ventre” che significa

“senza-pancia”, questi accessori erano stretti in vita da robusti ganci di metallo, questa usanza maschile è stata portata fino agli anni Sessanta. Dal punto di vista antropologico il vitino stretto delle ragazze doveva significare di non essere gravide e quindi pronte per il matrimonio, mentre i fianchi larghi evidenziati dai verdugali e crinoline doveva dimostrare di poter portare avanti una gravidanza senza problemi.

Con il tempo il busto divenne l’elemento caratterizzante di

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attrici e soubrette e lo indossavano durante le loro esibizioni, fra gli esempi più eclatanti è l’attrice di inizio ‘900 Emile Marie Bouchau perché divenne famosa per il suo vitino “da vespa” evidenziato da un bustino altrettanto stretto, rigido ed innaturale come testimoniano le foto dell’epoca. Il busto ancor adesso è un elemento identicativo di seduzione delle donne, infatti la soubrette di burlesque Dita Von Tesse specializzata in performance fetish softcore nei suoi spettacoli indossa sempre costumi di scena con busti molto stretti durante le sue performance.

La Pop star Madonna negli anni 80 sulle passerelle e sulle scene indossò questo accessorio disegnato dagli stilisti Dolce

& Gabbana contribuendo ancor di più a diventare un’icona della trasgressione di quegli anni. Fra le attrici più celebri del nostro cinema e che hanno indossato questo accessorio è Claudia Cardinale nel film ”Gattopardo” di Luchino Visconti nel ruolo di “Angelica” tratto dal romanzo dall’omonimo di Tomasi di Lampedusa.

Il celebre film venne ambientato a metà ottocento, l’attrice indossava uno splendido abito di colore bianco, disegnato dal costumista Piero Tosi in collaborazione con la sartoria Tirelli di Roma, Claudia Cardinale durante le riprese aveva continui malori dovuto dal busto troppo stretto, alla fine del film l’attrice dichiarò in un’intervista “ il busto è stato una vera tortura”.

Ma, i busti molto stretti e con stecche possono far male? A questa domanda L’Osservatore d’Italia l’ha voluta formulare ad uno specialista del settore Domenico Spinelli posturologo e podologo di Monte di Procida (NA).

Dal punto di vista posturale è importante garantire la respirazione diaframmatica, ma non solo, ad esempio se indossiamo abiti troppo stretti ci sarà una pressione nei polmoni e nella trachea che non permetterà di respirare in modo adeguato. Il movimento si produce solo fino al torace e

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lo scambio dei gas non viene portato a termine in modo efficace: pertanto si accumula l’ossidazione delle cellule causando l’invecchiamento precoce. Inoltre i corsetti o i busti troppo stretti che non permettono i movimenti in modo fisiologico obbligano a sovraccaricare alcuni muscoli portando le vertebre a fare uno sforzo maggiore. A loro volta i fianchi, compressi a causa dei vestiti troppo stretti, si sforzano di più per sostenere il peso del corpo. A fine giornata chi indossa questo tipo di indumento sentirà nelle braccia e nelle gambe una sensazione di pesantezza, formicolio e bruciore causati dalla loro limitata libertà di movimento.

Giuseppina Ercole

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Tivoli, contro la violenza sulle donne: Claudio Amendola da voce alle vittime

TIVOLI (RM) – La sala del complesso “Santuario di Ercole vincitore”, a Tivoli, era gremita per il convegno “Belle e dannati”, organizzato dall’associazione “Il laboratorio del possibile”.

La presenza delle autorità cittadine, dal sindaco Giuseppe Proietti, con gli assessori Maria Luisa Cappelli e Urbano Barberini, al comandante della locale stazione dei Carabinieri, e soprattutto la partecipazione di Claudio Amendola che ha letto alcuni brani, tratti da storie vissute di violenza familiare, hanno coinvolto molte persone, che

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hanno seguito partecipi l’incontro.

Magistralmente condotti dalla presidente dell’associazione, Daniela Di Camillo, hanno portato i loro contributi alcuni professionisti che collaborano con il laboratorio, che lo scorso 28 novembre ha inaugurato uno sportello d’ascolto, per offrire un servizio diretto sul territorio, un luogo che sia un riferimento per le donne che hanno bisogno di una consulenza psicologia, legale, o semplicemente per una parola amica.

Come è stato evidenziato nel corso del convegno, non bisogna attendere le violenze conclamate per lanciare un allarme, di come oltre la violenza fisica, siano gravi le violenze psicologiche. Si è parlato della violenza assistita, come un bambino che vive una situazione di violenza in casa, una volta adulto è più soggetto a vivere la violenza domestica come una situazione normale. Per questo motivo si deve intervenire nelle scuole, per crescere una generazione migliore.

Per rendere visibile il concetto della violenza, alcune ragazze hanno sfilato con abiti da sposa e un trucco che simula le ecchimosi e le escoriazioni che spesso compaiono sul volto delle vittime. Perché l’inizio è per tutti uguale, un sogno, che parte con l’abito da sposa, e che presto si trasforma in un incubo.

A Claudio Amendola abbiamo chiesto le sue impressioni riguardo l’argomento, in una video intervista esclusiva.

Silvio Rossi

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Firenze, bandiera neonazista in caserma: indagine

FIRENZE – “E’ occupata da un giovane militare del 6°

Battaglione Carabiniere ‘Toscana’”, la camera dove è stato esposto un vessillo rappresentante la bandiera “in uso alle forze armate Prussiane” oltre ad “altre immagini”, all’interno di un locale della caserma Baldissera di Firenze. Lo ha precisato il Comando del Battaglione ‘Toscana’ in relazione al video postato su un sito fiorentino. La vicenda, precisa una nota firmata dal tenente colonnello Alessandro Parisi, “è stata immediatamente oggetto di accertamenti da parte della scala gerarchica – che ha già informato l’autorità giudiziaria militare – avviando l’esame della posizione disciplinare dell’interessato, per il grave comportamento posto in essere”.

“Probabilmente non è stato commesso nessun reato militare – ha precisato il procuratore militare Marco De Paolis – ma c’è un problema disciplinare e un grande problema culturale”. “La norma secondo la quale è reato esporre un vessillo che evochi il nazismo vale per i civili e non specificamente per i militari”.

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Firenze, evento di Graziano Cioni all’ObiHall: nomi eccellenti per l’impegno comune di tutelare la dignità del malato

All’Obihall tavoli apparecchiati fin sul palcoscenico e tantissime personalità tra cui Sara Funaro assessore al Welfare, alla Casa e all’Accoglienza del Comune di Firenze, il direttore de La Nazione Francesco Carrassi, il prefetto Francesco Tagliente ex Questore di Firenze molto legato alla città e ai fiorentini e tantissimi medici come Pasquale Mennonna presidente della Fondazione Careggi, il primario del Pronto soccorso Stefano Grifoni, il dermatologo Torello Lotti.

Presenti anche gli ex direttori de “La Nazione” Marcello Mancini, Gabriele Canè

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Polizia di Stato, calendario 2018 a sostegno dei più deboli

Alla presenza del Ministro dell’Interno, senatore Marco Minniti e del Capo della Polizia, Direttore Generale della

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Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli, è stato svelato il 27 novembre presso la sede della Business School dell’Università LUISS di Roma, Villa Blanc, l’edizione 2018 del calendario della Polizia di Stato. A fare gli onori di casa il direttore generale della Luiss Giovanni Lo Storto. Per Unicef era presente il portavoce dell’organizzazione Andrea Iacomini, per l’agenzia Contrasto il presidente della Fondazione Forma per la fotografia, Roberto Koch.

L’evento si è aperto con la proiezione di un video che descrive la realizzazione degli scatti da parte dei fotografi.

Tutto il lavoro che è stato fatto per realizzare gli scatti e raccontare “La straordinaria umanità delle donne e degli uomini della Polizia di Stato” come ha scritto il prefetto Gabrielli nel suo messaggio di presentazione del Calendario.

Nel corso della cerimonia la giornalista Emma d’Aquino, conduttrice del Tg1 delle 20, ha moderato gli interventi degli ospiti e di tre dei dodici fotografi che hanno realizzato le tavole del Calendario. Testimonial in sala l’attore Claudio Gioè che, nella fiction televisiva “Sotto Copertura”, ha interpretato la figura del commissario Michele Romano, ispirato alla figura di Vittorio Pisani, l’autore dell’arresto del boss della camorra Michele Zagaria.

Sul palco l’attore ha letto un testo del magistrato nonché scrittore e sceneggiatore Giancarlo De Cataldo, che ha svolto un breve intervento per l’occasione. Gli scatti sono stati affidati ad undici giovani fotografi professionisti dell’Agenzia Fotografica “Contrasto”i quali hanno messo a disposizione la propria sensibilità artistica per rappresentare il delicato ruolo degli uomini e delle donne della Polizia di Stato in veri scenari operativi. Fotografi tra i trentadue e i quarantasette anni che hanno voluto puntare i propri obiettivi verso coloro i quali, tutti i giorni, in maniera anche silenziosa offrono la propria

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dedizione e professionalità per garantire il pacifico vivere quotidiano.

Offrire una possibilità per i giovani e per i più deboli, questo è anche il messaggio intrinseco di questo calendario

Anche quest’anno, infatti, la realizzazione del calendario della Polizia di Stato ha trovato la partnership di Unicef ed il ricavato della vendita sarà destinato al Comitato italiano per l’Unicef Onlus per sostenere il progetto “Italia – Emergenza bambini migranti” per i cd. minori non accompagnati.

Degli oltre 25.846 bambini e adolescenti sbarcati sulle coste italiane nel 2016, infatti, oltre 6.500 sono arrivati soli, non accompagnati.

Da un anno, per la prima volta, l’Unicef sta lavorando in Italia per assicurare a tutti i bambini migranti e rifugiati l’accesso a servizi equi, tempestivi e di qualità che garantisca loro protezione, cure ed inclusione sociale. Grazie alla consolidata collaborazione con Unicef dal 2001 ad oggi sono stati complessivamente raccolti più di 2 milioni di euro e completati diversi progetti, di cui alcuni a sostegno dell’infanzia e contro lo sfruttamento dei minori in Cambogia, Benin, Congo, Guinea, Repubblica Centro Africana. Solo nel 2017 sono stati raccolti più di 151.000 euro che sono stati devoluti per sostenere in Libano – il progetto “Youth and I n n o v a t i o n ” f i n a l i z z a t o a p r o m u o v e r e , n e l p a e s e , l’integrazione sociale ed economica dei giovani a rischio. E non solo. Il Comitato italiano per l’Unicef, per la prima volta, donerà anche 8.000 euro del ricavato al Fondo Assistenza Polizia di Stato per offrire assistenza agli orfani del personale della Polizia di Stato e al personale colpito da gravi malattie.

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Per l’edizione del 2018, il calendario della Polizia di Stato ha introdotto una assoluta novità artistica. Uno degli scatti che corredano l’iniziativa è stato individuato attraverso un concorso fotografico a cui hanno partecipato molti poliziotti i quali hanno voluto rappresentare la propria dimensione professionale attraverso lo strumento della fotografia. Non solo la mano e l’occhio di esperti fotografi ma anche l’intuito fotografico di un poliziotto ha permesso di realizzare uno straordinario lavoro artistico che anche per il prossimo anno permetterà di rappresentare nella sua interezza e nella sua diversità la Polizia di Stato.

A partire dal 27 novembre, quindi, tutti i cittadini possono acquistare online sul sito www.unicef.it nella sezione “Regali e prodotti” il calendario da parete al costo 8 euro e il calendario da tavolo al costo di 6 euro.

Gianfranco Nitti

Ghiaccia io della Marmolad

a (Dolomit

i) / Centro addestra

mento alpino di Moena

/

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Polizia di Stato. 5

luglio 2017

Palermo, Festa

dell’Immacolata tra solennità e tradizione

Dal 28 novembre al 17 dicembre, presso la Basilica di San Francesco D’Assisi

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Torino, il grattacielo Intesa San Paolo si illumina per il Natale

TORINO – La sera del 20 novembre, all’imbrunire, sul g r a t t a c i e l o I n t e s a S a n p a o l o s i s o n o a c c e s e l e d u e installazioni artistiche luminose volute dal gruppo bancario, per la prima volta tra i protagonisti della corale rappresentazione cittadina “Luci d’artista”. L’adesione a una delle iniziative simbolo della città, di cui quest’anno Intesa Sanpaolo è partner, è stata sottolineata dalla presenza all’evento dell’accensione dell’assessore Francesca Leon e del presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro.

Per Vittorio Meloni, direttore Relazioni Esterne di Intesa

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Sanpaolo: “Con il sostegno a Luci d’Artista Intesa Sanpaolo ribadisce la centralità del rapporto della Banca con la Città di Torino. Siamo partner delle più importanti iniziative culturali cittadine, fra cui MITO SettembreMusica, TorinoDanza, Biennale Democrazia, il Salone Internazionale del Libro, il Teatro Regio e il Torino Film Festival. Il grattacielo è diventato un punto di riferimento nel panorama architettonico,culturale e imprenditoriale di Torino. Abbiamo ritenuto importante e simbolico accendere una luce anche in questa occasione”.

L’installazione, realizzata per Intesa Sanpaolo dallo studio Migliore+Servetto Architects, si intitola “α-cromactive” e trae ispirazione dal segno alfa, simbolo carico di elementi positivi, con un rimando all’origine del tutto. L’opera si compone di due elementi. Il primo poggia su una delle terrazze nord del grattacielo, all’altezza del 35° piano. Il secondo è sospeso nella serra bioclimatica, cuore verde in cima all’edificio, che ospita ristorante e lounge bar Piano35. I 166 metri di altezza del grattacielo Intesa Sanpaolo sull’asse viario portante della Spina 2 offrono una collocazione ideale all’installazione luminosa, che è visibile da ogni direzione, dal centro, dalle periferie e dalla collina. Nella struttura posizionata sulla terrazza esterna la ripetizione del carattere alfa genera un movimento a spirale che, come un’onda di colore, si plasma alla luce naturale e si trasforma con il buio. L’installazione sospesa nella serra bioclimatica è composta da sottili lastre in metacrilato: elementi trasparenti e dinamici che si muovono in sintonia con le correnti d’aria. Una scelta che riprende l’idea del

“grattacielo che respira”, grazie alla sua “doppia pelle”

capace di sfruttare i flussi d’aria a seconda delle stagioni e alla ventilazione dei solai.

Per ottenere una diffusione ottimale della luce è stata usata una tecnologia avanzata di serigrafia secondo algoritmo. La sorgente luminosa è composta da luci LED a basso consumo,

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controllate attraverso un sistema DMX, che permette di creare scenografie suggestive variando la scala cromatica e l’intensità della luce in base anche all’illuminazione naturale dell’ambiente. È una scelta coerente con l’impronta

“green” del grattacielo, tra i pochi al mondo ad aver ottenuto la certificazione Leed Platinum, massimo livello attribuito dal Green Council, l’organo internazionale più autorevole nella eco-valutazione degli edifici di grande altezza.

Toscana, “Lo Sport contro la

violenza sulle Donne per

vincere insieme”: tappa

conclusiva dopo 30 incontri

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Violenza sulle donne. Dopo 30 incontri nelle varie province il progetto “Lo Sport contro la violenza sulle Donne per vincere insieme” approda e conclude le sue tappe in Toscana. Si è concluso il Convegno “Giù le mani” organizzato Panathlon Club Lucca e dal GS Flames Gold al Palazzo Ducale e moderato dall’Avvocato Ludovica Giorgi.

Dopo i saluti degli organizzatori Arturo Guidi presidente del Panathlon Club Lucca e Carmelo Mandalari Segretario Generale del GS Flames Gold hanno portato i saluti istituzionali il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, il presidente della Provincia di Lucca Luca Menesini, il vicario del Prefetto di Lucca Francesco Fabio Marzano.

A seguire ha preso la parola l’atleta paralimpica lucchese campionessa del mondo di paradressage Sara Morganti.

Moderati dall’avvocato Ludovica Giorgi sono intervenuti poi la consigliera delegata della Provincia Grazia Sinagra, il

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prefetto Francesco Tagliente (ex Questore di Roma e Firenze), la dirigente della squadra mobile di Lucca Silvia Cascino, la criminologa Luana Campa, Daniela Caselli del Centro antiviolenza “La Luna Onlus”,Piera Banti responsabile del Codice Rosa dell’ospedale di Lucca, Donatella Buonriposi dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara, nonché Donatella Turri direttrice della Caritas di Lucca.

Nel corso del convegno è intervenuta anche l’autrice e sceneggiatrice Debora Scalzo presentando il suo romanzo tematico “Io resto così”. L’evento, ricco di preziosissimi contributi, è stato concluso dalla presidente dei Veterani dello Sport Carla Landucci.

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita 18 anni fa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione che ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.

Per celebrare l’evento istituzioni ed associazioni propongono vari incontri, convegni, dibattiti, conferenze, tavole rotonde, spettacoli, incontri nelle scuole, videoinstallazioni e flashmob per far riflettere sul tema della violenza di genere e combattere maltrattamenti e abusi sulle donne. In molte realtà territoriali negli ultimi anni le celebrazioni abbracciano tutto il mese di novembre.

Quest’anno, il GS Flame Gold ha voluto celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con un Progetto ” Lo Sport contro la violenza sulle Donne per vincere insieme”, presentato in occasione di 30 incontri-dibattiti – su quanto ancora si può fare per evitare il femminicidio, lo stupro, la violenza fisica e morale contro tutte le donne – organizzati in varie provincie italiane e che

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si è concluso proprio il 25 novembre a Lucca.

Una giornata durante la quale si sono tenuti incontri di approfondimento, dibattiti, spettacoli teatrali, proiezione per gli studenti e per la cittadinanza, inaugurazione di istallazioni e di panchine rosse, mostre e iniziative nei negozi del territorio. Nella mattinata, nella sala Rappresentanza del palazzo della Provincia, c’è stato un incontro con gli studenti di alcune scuole superiori promosso da: Panathlon Club Lucca, GS Flame Gold, Provincia e Comune di Lucca, Codice Rosa ASL, Soroptimist Club Lucca, Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca e Massa Carrara, e Associazione Luna.

All’incontro con le scolaresche, coordinato da Claudio Oliva, sono intervenuti l’atleta paralimpica Sara Morganti, l’ex cestista della Nazionale e ora allenatrice di Basket Imma Gentile, la giornalista Emanuela Lo Guzzo, nonché Daniela Caselli, presidente dell’Associazione Luna.

Nell’occasione c’è stato spazio anche per una performance musicale con la partecipazione del rapper Monés. A seguire, i partecipanti alle manifestazioni si sono ritrovati in piazza S. Michele per partecipare a letture itineranti in corteo per le strade principali del centro storico. Le celebrazioni si sono concluse con il Convegno tenuto nella sala Tobiolo al Palazzo Ducale al quale hanno partecipato centinaia di persone.

Nel corso del suo intervento il prefetto Tagliente ha chiarito che “La legge del 2009 e quella del 2013 hanno introdotto numerosi e importanti strumenti giuridici che permettono significativi segnali di miglioramento. Fatti e numeri importanti, ma non sufficienti, se si considera che a distanza di 8 anni dalla prima legge e dalle disposizioni ancora più incisive del 2013, a fronte dell’aumento delle denunce, degli ammonimenti, degli arresti in flagranza di reato, si registrano ancora così tanti gravi fatti, ritengo necessario,

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accanto ai punti di forza, valutare le criticità”.

“Accorrerebbe agire su più piani” ha detto Tagliente.

“Servirebbe una ulteriore azione formativa mirata, che coniughi competenza ed esperienza e che si traduca in linguaggio comune, regole condivise, procedure operative. Una formazione che consenta l’interazione tra le conoscenze degli studiosi delle scienze comportamentali e l’esperienza professionale degli operatori di settore. Sarebbe necessario rendere concrete le previsioni di legge sui programmi che hanno come obiettivo l’intervento nei confronti di maltrattanti e stalker.

Oggi apprendiamo che anche Torino avvia un percorso per salvare la vittima educando il carnefice. Una gran bella notizia. Ben vengano altri progetti come questo. Finalmente, dopo la positiva esperienza avviata 8 anni fa a Firenze, inizia a farsi strada l’idea che il maltrattante sia da prendere in carico.

Il primo Centro di Ascolto Uomini, il CAM fiorentino – ha chiarito Tagliente – è stato attivato 8 anni fa a Firenze, e già nel 2009 aveva come obiettivo quello di agire sui comportamenti maltrattanti, contribuendo alla loro individuazione ed elaborazione attraverso nuovi approcci esperienziali che vanno dall’osservazione e riconoscimento dei comportamenti maltrattanti, all’individuazione e lettura dei fattori che influenzano negativamente il comportamento maschile.

Attraverso le metodologie adottate, brainstorming, didattica attiva, lavoro di gruppo, materiale psico educativo, role playing, laboratori esperienziali si cercava, già all’epoca, di trovare un nuovo approccio preventivo sulla violenza alle donne, avviando processi di evoluzione della figura del maschio da stereotipi oppressivi, disagianti e fonti di conflitto sociale e relazionale”. “Fino a pochi anni fa – ha aggiunto il Prefetto – si registrava molta freddezza sui

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‘Centri di ascolto specializzati per la gestione dei maltrattanti’.

E sono ancora molti a rifiutare l’idea che il maltrattante sia da prendere in carico. Per fortuna negli ultimi anni, sul modello del CAM di Firenze si stanno costituendo centri specializzati per i maltrattanti anche se con differente denominazione come “Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti”,

“Centro Trattamento Maltrattanti”, “Un aiuto per uomini che vogliono cambiare”, “Relazioni libere dalla violenza”, “Lato oscuro degli Uomini”, “Il Cerchio Degli Uomini”, “Cambiamenti Training Antiviolenza per Uomini” ecc. Faccio riferimento ai centri di Ferrara, Forlì, Modena, Genova, Cremona, Milano, Magenta, Lodi, Varese, Olbia, Bolzano, Bassano del Grappa (VI) ma anche Napoli e Roma, Napoli”.

Nel 2013 è nata la rete nazionale RELIVE che raccoglie 21 Centri che in Italia si occupano attivamente del lavoro con gli autori. La vicepresidenza di Relive è tenuta da una importante esperienza piemontese precedente a quella del gruppo Abele e una delle prima in Italia, si tratta del Cerchio degli Uomini, che non solo è attivo a Torino, ma sta aprendo anche altri progetti in altre parti del Piemonte. Ad esempio a Cuneo è attiva una rete antiviolenza che da due anni sta riflettendo sul lavoro da impostare con gli autori”.

“Le vittime – ha aggiunto Tagliente- vanno protette con interventi sugli stalker. Per ridurre i casi di femminicidio servono “Centri di ascolto per maltrattanti” Infine Tagliente ha parlato della evoluzione della personalità umana concludendo che “Servirebbero regole severe su video

‘violenti’. Dobbiamo interrogarci su quali conseguenze possano determinare il linguaggio e le immagini di determinati cartoni e videogiochi il cui obiettivo è uccidere e ancora uccidere.

Il concetto di violenza assistita ci dimostra come l’esposizione alla violenza su figure di riferimento crei traumi profondi e duraturi. Un bambino che ha subito un trauma o assistito a fatti di violenza, può dunque elaborare

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un’immagine che, da adulto, può condurlo a un comportamento e a stili di vita negativi.”

Roma, Mercato Mediterraneo:

inaugurazione Doc con Leoluca Orlando e Pecoraro Scanio

ROMA – Ha aperto giovedì 23 novembre la prima edizione del Mercato Mediterraneo, una manifestazione dedicata interamente al settore alimentare, alla Fiera di Roma.

La kermesse, dedicata alle culture sviluppate sulle sponde del Mare Nostrum, è incentrata sui temi che accomunano l’Italia con le nazioni vicine, sui prodotti che appartengono alla storia dell’agricoltura e dell’allevamento nostrano. Grano, olio e sale sono i temi su cui esperti del settore si trovano a confrontarsi. Nei padiglioni sono presenti numerose aziende,

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prevalentemente italiane, con alcune chicche degli altri paesi mediterranei. Ci saranno, durante tutto il week end, una serie d i i n c o n t r i t e m a t i c i , l a b o r a t o r i , d e g u s t a z i o n i . All’inaugurazione abbiamo incontrato l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, presidente del Comitato Scientifici di Mercato Mediterraneo, e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, città che ha basato la sua storia nella contaminazione delle culture mediterranee.

Silvio Rossi

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: centinaia le iniziative in tutta Italia

Sabato prossimo ricorrerà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La ricorrenza del 25 novembre venne istituita dall’Assemblea generale delle

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Nazioni Unite con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. La data del 25 novembre fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’incontro femminista latino-americano e dei Caraibi, tenutosi nella capitale Colombiana nel 1981. E la data in ricordo del brutale assassinio, che avvenne nel 1960, delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Con l’istituzione di questa giornata, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha quindi invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.

Tanti gli eventi organizzati sia in campo internazionale che nazionale

In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. Nella Capitale, secondo i dati della Questura, nel 2007 manifestarono 40mila donne contro la violenza sulle donne. E questa data segnò una prima grande attenzione mediatica sull’argomento. Nel 2016, il 26 novembre, il movimento delle donne, con la sigla Nonunadimeno

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manifesta a Roma contro la violenza sulle donne vedendo una imponente partecipazione che è stata stimata in circa 200mila rappresentanti del gentil sesso. Dal 2006 la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna promuove annualmente il Festival La Violenza Illustrata, unico festival nel panorama italiano interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Ormai centinaia di iniziative in tutta Italia vengono organizzate in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme

A Milano il 25 novembre alle 16 Musica con il coro gospel di detenute della Casa Circondariale di San Vittore (Oltre le mura) dirette da Sara Bordoni, in collaborazione con Auser Regionale Lombardia e Rebirth Italy, con Jo Squillo, Giusy Versace, Marta Marangoni – DUxDU, Reading di poesia con Mariella Cuoccio, Antonella Iannili, Katia Catalano, Marianna Culosi, Adele Affini, Rosalia Meggiolaro. Alle 18 on piazza del Duomo Flash mob Nazionale con Jo Squillo e Giusy Versace, Lorena Cacciatore, Ginger Bender, le poetesse e le Associazioni contro la violenza sulle donne.

A Roma, sempre per il 25 novembre, attesa la manifestazione organizzata dalla sigla Nonunadimeno che promette di bissare il successo dello scorso anno: “Inonderemo di nuovo le strade di Roma, per lanciare un messaggio chiaro: non ci fermeremo finché non saremo libere dalla violenza maschile e di genere in tutte le sue forme.” In provincia di Roma, presso la biblioteca comunale di Anguillara, alle ore 10.00 la ricorrenza sarà celebrata con un convegno. Anguillara assistette al tragico evento di Federica Mangiapelo rimasta vittima di femminicidio.

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Irene Tagliente

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