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TABELLA RIEPILOGATIVA PER DISTRETTO

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Academic year: 2022

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Parere, ai sensi dell'art. 10 legge n. 195/58 sul testo dello schema di decreto ministeriale recante la determinazione delle piante organiche degli uffici, giudicanti e requirenti, di primo grado, conseguente alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie di cui ai decreti legislativi n.

155 e 156 del 2012, trasmesso con nota del Ministro della giustizia in data 19 luglio 2016.

(Delibera del 23 novembre 2016)

“1. Premessa

In data 19 luglio 2016 perveniva nota del Ministro della giustizia avente ad oggetto lo schema di decreto ministeriale recante la determinazione delle piante organiche degli uffici giudicanti e requirenti di primo grado, conseguente alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, di cui ai decreti legislativi 155 e 156 del 2012.

La competente Commissione del Consiglio superiore della magistratura procedeva all’esame del progetto ministeriale disponendo, preliminarmente, una interlocuzione con i Consigli giudiziari finalizzata ad acquisire ulteriori elementi conoscitivi e valutativi della situazione degli uffici giudiziari.

Le determinazioni dei Consigli giudiziari sono state trasmesse al CSM entro il termine del 30 settembre u.s. e sono state analizzate secondo criteri tecnici convergenti con quelli utilizzati per predisporre il progetto ministeriale.

Prima di procedere all’esame del progetto ministeriale pare peraltro necessario illustrare il percorso che ha condotto all’elaborazione del presente parere.

2. L’attività preparatoria e il contributo del CSM in sede di Comitato paritetico.

Come è noto, al fine di declinare in concreto il principio di leale collaborazione, il Consiglio superiore della magistratura ed il Ministero della giustizia si sono dotati di un luogo di confronto stabile, fin dal 18 maggio 2011, denominato Comitato paritetico per l'individuazione di soluzioni condivise in ordine alle questioni in materia di organizzazione giudiziaria

Fin dalla prima seduta tenutasi nel corso di questa consiliatura, nel giorno 11 novembre 2014, la questione della revisione delle piante organiche fu posta all’ordine del giorno e fu concordemente considerata come una priorità del lavoro del comitato; in particolare, le sedute successive furono dedicate a condividere un metodo di lavoro che prevedesse un preliminare confronto sulle maggiori problematicità e sulla condivisione dei dati e delle informazioni nella disponibilità delle due istituzioni. Per poi passare a condividere una metodologia, ferme le rispettive attribuzioni e competenze, che sarebbero state esercitate a tempo debito dal Ministero e dal Consiglio.

Esaurita una prima fase, anche per lo studio e la valutazione del censimento dell’arretrato civile e del lavoro statistico sottostante, e concluso il lavoro ministeriale di primo censimento dei dati del penale, a partire dalla riunione del 9 settembre 2015 1, si è affrontato nel dettaglio il tema della definizione delle nuove piante organiche degli uffici a seguito della modifica della geografia giudiziaria attuata dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 e dai decreti legislativi 7 settembre 2012, n.

155 e n. 156 e alla luce dei risultati del progetto Strasburgo 2.

Il Consiglio ha in tale sede interloquito con gli uffici ministeriali, richiamando l’attenzione in ordine a ulteriori profili da tenere in considerazione nell’elaborazione della nuova pianta organica ed offrendo informazioni e dati, nella propria esclusiva disponibilità, così da consentire all’interlocutore ministeriale una maggiore conoscenza della realtà dei singoli uffici.

Fin dalla prima riunione, il Capo di Gabinetto, il Capo ed il Vice Capo del DOG hanno a più riprese illustrato i criteri in base ai quali la Direzione generale di statistica aveva elaborato le originarie simulazioni, motivando la scelta di escludere dall'analisi dei dati gli uffici di secondo grado in relazione alle misure già assunte con DL 21 giugno 2013, n. 69, e di non considerare nell'analisi i dati dei provvedimenti relativi ai giudici onorari.

1 Le riunioni del Comitato paritetico dedicate anche al tema della rivisitazione delle piante organiche sono state tenute in data 10 settembre 2015, 10 dicembre 2015, 15.aprile 2016, 16 giugno 2016

(2)

Il primo lavoro preparatorio, effettuato dalla DGSTAT, analizzava i dati degli uffici di primo grado fino al 2013 (anni dal 2010 al 2013). La rappresentanza del Ministero, partendo dall'analisi dei dati, procedeva poi ad illustrare la metodologia di implementazione progressiva dei medesimi e dei criteri di valutazione, prendendo le mosse dal bacino d'utenza e dai carichi di lavoro, nonché del rapporto tra popolazione residente e magistrati e valutando il dato relativo alle sopravvenienze come preliminare e fondante ogni decisione in tema di piante organiche2.

In sede di Comitato paritetico la rappresentanza del CSM prospettava la necessità che si tenesse conto non solo dei flussi di affari, vale a dire delle cd. sopravvenienze, ma anche, per lo meno come fattore correttivo, del dato afferente le pendenze e dei relativi indici di smaltimento, nonché delle cause oggettive determinanti un ingente numero di affari arretrati (es. grado del turn over, adeguatezza della p.o. del personale amministrativo, indice medio di scopertura dell’organico ecc…) .

Proponeva altresì, la rappresentanza consiliare, di tener conto, in aggiunta ai dati del quadriennio 2010-2013, anche dell'esame dei dati statistici dell’anno 2014, unico anno in grado di fornire indicazioni riguardo agli effetti della revisione delle circoscrizioni intervenuta medio tempore.

Sollecitava, in più riunioni del Comitato, per la notoria difficoltà in cui versano gli uffici di secondo grado e sul presupposto della limitatezza delle risorse da redistribuire, l'opportunità di estendere l'analisi statistica e le simulazioni anche alla situazione degli organici del secondo grado, rappresentando la propria perplessità in ordine ad una valutazione disgiunta della revisione delle piante organiche di primo grado da quelle di secondo grado, anche alla luce della intervenuta assegnazione dei giudici ausiliari in appello.

In data 10 dicembre 2015 il Consiglio forniva poi al Ministero, per consentire una corretta imputazione delle sopravvenienze/pendenze nei singoli uffici, oltre che per effettuare una valutazione per macroaree territoriali, la ripartizione negli uffici giudicanti dei magistrati fra settore civile e penale, non potendo ritenersi affidabile statisticamente la presunzione di eguale ripartizione fra i due ambiti, che pure aveva ispirato l’approccio iniziale da parte degli uffici ministeriali, anche in relazione al progetto Strasburgo.

Emergeva, alla luce del monitoraggio effettuato3, come su base nazionale il 55% del personale togato di magistratura fosse assegnato al settore civile, il 45% al settore penale, prevalenza nel primo settore compensata però dal maggior numero di vacanze esistenti. La ripartizione territoriale consentiva altresì di verificare come il divario fra i due ambiti fosse decisamente più significativo in alcuni uffici giudiziari, proprio per rispondere alla diversità delle sopravvenienze, per qualità e quantità. A titolo esemplificativo basti qui evidenziare che il Tribunale di Bolzano reca la più alta percentuale di magistrati assegnati al settore civile, pari al 76,9%, seguito da quelli di Treviso (70,6%) e di Vicenza (69,4%); il Tribunale di Reggio Calabria reca la più alta percentuale di magistrati assegnati al settore penale nella misura del 60%, seguito da quello di Palermo e Caltanissetta (58%).

A fronte di una media nazionale di magistrati presenti assegnati al settore civile pari al 54,6%, gli uffici del Meridione si collocano appena sotto (52,1%), mentre nel resto del Paese tale percentuale sale a 56,4%.

2 In data 15 aprile 2016 il Capo di Gabinetto avrebbe poi evidenziato come il dato afferente la popolazione risentisse, quanto ad attendibilità, della circostanza che l’ultimo relativo censimento fosse risalente al 2011. Ad esse venivano affiancate ulteriori esigenze da considerare e condividere, quali fattori da considerare nell’esercizio della discrezionalità politica spettante al Ministro: a) l’efficacia dell’azione repressiva dei gravi fenomeni criminali; b) il necessario sostegno allo sviluppo del tessuto produttivo del Paese ed alla competitività; c) la tenuta della coesione sociale in territori nei quali era necessario il rafforzamento dei presidi giurisdizionali.

3 La Settima commissione, con delibera istruttoria del 6 ottobre 2015, effettuava un dettagliato censimento .

(3)

In dettaglio nella tabella seguente sono riportate le percentuali di distribuzione dei magistrati togati per ciascun distretto di Corte di appello. La maggiore percentuale di magistrati destinati al civile si riscontra nella sezione distaccata di Bolzano (76,9%) e di Venezia (61,2%), mentre è il distretto di Reggio Calabria ad avere la più alta proporzione di unità destinate al penale (55,1%), seguito dai distretti di Caltanissetta (54,5%) e Palermo (54,2%).

Distretto Magistrati in organico destinati al civile

Magistrati in organico destinati al penale

ANCONA 59,0% 41,0%

BARI 57,4% 42,6%

BOLOGNA 56,7% 43,3%

BRESCIA 56,7% 43,3%

CAGLIARI 57,3% 42,7%

Sez.distaccata SASSARI 56,5% 43,5%

CALTANISSETTA 45,5% 54,5%

CAMPOBASSO 53,6% 46,4%

CATANIA 50,8% 49,2%

CATANZARO 56,5% 43,5%

FIRENZE 52,6% 47,4%

GENOVA 56,2% 43,8%

L'AQUILA 58,9% 41,1%

Distretto Magistrati in organico destinati al civile

Magistrati in organico destinati al penale

LECCE 54,5% 45,5%

Sez. distaccata TARANTO 55,9% 44,1%

(4)

MESSINA 53,0% 47,0%

MILANO 56,0% 44,0%

NAPOLI 54,5% 45,5%

PALERMO 45,8% 54,2%

PERUGIA 57,8% 42,2%

POTENZA 51,5% 48,5%

REGGIO CALABRIA 44,9% 55,1%

ROMA 58,5% 41,5%

SALERNO 53,1% 46,9%

TORINO 51,8% 48,2%

TRENTO 59,0% 41,0%

Sez. distaccata BOLZANO 76,9% 23,1%

TRIESTE 54,4% 45,6%

VENEZIA 61,2% 38,8%

Totale complessivo 55,1% 44,9%

Il lavoro di raccolta dei dati effettuato dal Consiglio attraverso una verifica delle ripartizioni in sede tabellare ed un monitoraggio presso i tribunali, avrebbe anche messo in condizione il Ministero di valutare adeguatamente il rapporto fra organico del Tribunale e organico della corrispondente Procura, da valutarsi tenendo conto della percentuale di giudici in concreto destinati al penale per far fronte alla relativa domanda di giustizia.

Nel prosieguo delle riunioni del Comitato paritetico, in particolare il 15 aprile 2016, la rappresentanza ministeriale illustrava come la disponibilità dei dati statistici anche per l’anno 2015 avesse consentito di estendere l’ambito di valutazione dei flussi al biennio conseguente alla revisione della geografia giudiziaria, in aggiunta ai dati del triennio precedente.

La rilevanza di tale disponibilità statistica risultava oltremodo utile, ancor di più in forza dell’opzione degli uffici ministeriali di dare rilievo preminente ai flussi di affari che, a seguito delle scelte di geografia giudiziaria, potevano avere trovato maggiore stabilizzazione nell’anno 2015. In sostanza, il Ministero disponeva di una base dati più ampia ed aggiornata rispetto all’attuale situazione degli uffici giudiziari.

Per altro la rappresentanza consiliare ribadiva la necessità di tenere in conto il fattore correttivo delle pendenze come anche l’individuazione, fra le cause dell’arretrato, della insufficienza dell’attuale pianta organica del singolo ufficio giudiziario o del persistente turn over dei magistrati.

Aggiungeva che gli uffici di minima dimensione, sopravvissuti alla revisione della geografia giudiziaria, se avessero patito una riduzione di organico ulteriore, sarebbero risultati certamente gravati da una maggiore difficoltà organizzativa, con il rischio, sotto una determinata soglia, di incorrere in una paralisi delle attività giudiziarie.

Il CSM, proprio per consentire una rilevazione oggettiva dei singoli uffici, nonché a sostegno dei fattori correttivi rispetto al fondante dato dei flussi di affari, forniva una molteplicità di dati al Ministero: a) la ripartizione dimensionale degli uffici nelle categorie di ufficio piccolo, medio piccolo, medio grande, grande e metropolitano; b) l’indicazione degli uffici giudiziari qualificati sedi disagiate ai sensi della legge 133/98 nel corso degli ultimi sei anni; c) gli uffici per i quali era stato disposto interpello e che avevano ottenuto una applicazioni extradistrettuale negli ultimi due anni; d) il tasso di turn over negli ultimi due anni.

Il confronto faceva emergere l’opportunità che, ferme le necessità di rafforzamento di alcuni Distretti e di alcuni uffici, sarebbe stato utile anche una verifica interna ad aree territoriali omogenee e, sicuramente, all’interno di ciascun Distretto, al fine di verificare opportuni riequilibri interni in aree territoriali molto vicine ed in uffici caratterizzati da medesime situazioni complessive di partenze.

(5)

Si prospettava l’opportunità di un approfondimento, da svolgersi successivamente, sulla effettiva adeguatezza (in eccesso) della pianta organica dei magistrati distrettuali in considerazione della verifica dello scarso grado di appetibilità del ruolo e della ridotta media percentuale di copertura.

Il percorso di confronto sui presupposti e sul metodo di lavoro si concludeva con il Comitato paritetico del 16 giugno 2016, nel corso del quale la rappresentanza ministeriale, dando atto del prezioso contributo del CSM, evidenziava come il lavoro svolto avesse condotto al rafforzamento significativo degli uffici di Brescia, Venezia, Bologna, Firenze, Catanzaro e Reggio Calabria, e ad una valutazione di riequilibrio interno nell’ambito dei Distretti e delle aree limitrofe.

I rappresentanti del Consiglio, nel riservare al parere del CSM ogni ulteriore valutazione e contributo, comunicavano che la Settima commissione, dopo la formale trasmissione della bozza di decreto, avrebbe interpellato i consigli giudiziari per acquisire utili elementi informativi dagli uffici.

3. Il progetto di variazione del Ministro della giustizia

Emerge dunque come il progetto Ministeriale di variazione integrativa delle piante organiche degli uffici giudiziari di primo grado sia il frutto di una sinergia metodologica tra Ministero e CSM, pur nella rispettiva autonomia operativa e valutativa.

Il progetto del Ministro pone quale criterio fondamentale di selezione delle priorità il dato delle sopravvenienze annuali di procedimenti civili e penali (la cd. domanda di giustizia), ricostruito sulla base delle rilevazioni statistiche relative al quinquennio 2011-2015.

Tale criterio viene poi integrato da correttivi di due differenti categorie. I primi riconducibili a elementi statistico-ponderali, i secondi a elementi cd. “qualificativi” della domanda di giustizia.

Vengono pertanto in considerazione da un lato il dato del rapporto popolazione-magistrati, quello della consistenza complessiva delle pendenze e della percentuale di arretrato nonché dell’appartenenza di ciascun ufficio alle già menzionate classi dimensionali; dall’altro il numero di imprese presenti sul territorio e la loro concentrazione per circondario, l’incidenza della criminalità organizzata e la presenza di persone che a qualunque titolo possano avere necessità di fruire del servizio giustizia (concetto di “City User”).

L’applicazione di questi criteri ha condotto il Ministro alla formulazione del progetto in esame per il cui vaglio critico occorre la verifica della attendibilità del dato statistico relativo alla c.d.

domanda di giustizia e della corretta applicazione degli indicatori qualificativi.

4. I pareri dei Consigli giudiziari e le proposte del Consiglio superiore della magistratura

Il Consiglio superiore della magistratura, al fine di esprimere il previsto parere ai sensi dell’art. 10, Legge n. 195 del 1958 sulla proposta di modifica delle piante organiche, sulla scorta dei criteri dianzi enunciati, ha avviato un’interlocuzione con i Consigli giudiziari, richiedendo, agli organi dell’autogoverno locali, di esprimersi sui seguenti profili:

a. se sussistono eventuali discrasie tra i dati utilizzati dal Ministero per l’elaborazione della proposta di modifica e quelli risultanti in sede locale;

b. se la proposta distribuzione degli organici dei magistrati, a numeri complessivi del distretto invariati, possa ritenersi più adeguata a rispondere alla domanda di giustizia rispetto all’attuale pianta organica;

c. in caso di riduzione dell’organico dell’intero distretto o di un singolo ufficio, l’eventuale impatto sulla funzionalità del distretto o dell’ufficio interessato, in particolare se di piccole dimensioni;

d. se sussistono situazioni di particolare complessità, in ordine a specifici uffici, che non emergano dalla mera lettura dei dati forniti dal Ministero e che giustificherebbero una diversa distribuzione dell’organico;

e. ogni ulteriore elemento rilevante.

(6)

f. parere sintetico conclusivo.

I Consigli giudiziari hanno, pertanto, espresso il richiesto parere, previa acquisizione e valutazione delle osservazioni dei Dirigenti degli uffici e del parere della Commissione flussi.

La Settima Commissione ha analizzato le criticità rappresentate dai Consigli giudiziari attraverso l’analisi dei flussi dei singoli uffici giudiziari, verificando anche le eventuali discrasie dei dati statistici segnalate dagli uffici.

L’analisi è stata condotta sia rapportando i flussi dei singoli uffici ai carichi medi nazionali per magistrato distinti per funzioni e per settore, sia comparando i flussi tra uffici di uguali dimensioni, secondo il progetto ministeriale.

Si è quindi tenuto conto, sulla base dei rilievi espressi dai Consigli giudiziari, degli indicatori qualificativi della domanda di giustizia già utilizzati nel progetto ministeriale.

Preliminarmente deve osservarsi che, in merito ai dati utilizzati dal Ministero della giustizia, l’ufficio statistico del Consiglio ha accertato l’assenza di sostanziali discordanze rispetto alle, invero, limitate criticità segnalate dai Consigli giudiziari.

Venendo al merito del progetto ministeriale, va, anzitutto, precisato che le richieste di modifica si fondano o sull’elevato carico di lavoro riscontrato negli uffici rispetto alla media nazionale, o sull’incidenza, rispetto ad alcuni uffici, degli indicatori qualificativi già utilizzati dal Ministero.

Al riguardo, si ritiene, anzitutto, di dover formulare, come di seguito prospettato, specifiche richieste di modifica del progetto ministeriale per i distretti di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Firenze, Genova, L’Aquila, Lecce, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Roma, Salerno, Torino e Venezia, come di seguito rappresentato.

Distretto di ANCONA

Il progetto ministeriale prevede, per il settore giudicante, l’aumento di 2 unità al Tribunale di Ancona, di 1 unità al Tribunale di Pesaro e la riduzione di 1 unità al Tribunale di Macerata; per il settore requirente, prevede, invece, l’aumento di 1 unità alla Procura di Ancona e la riduzione di 1 unità ciascuna alle Procure di Fermo, Macerata e Pesaro.

Il Consiglio giudiziario ha espresso parere favorevole, seppure a maggioranza, sulla proposta ministeriale.

Il carico di lavoro dei magistrati del distretto è evidenziato dalle seguenti tabelle rappresentative dei flussi.

Uffici giudicanti

Distretto Ufficio Variazione

della pianta organica civile.

(nuova - attuale) Stima

Variazione della pianta organica penale (nuova - attuale) Stima

Magistrati addetti al civile. Pianta Organica Nuova.

Stima

Magistrati addetti al penale.

Pianta Organica Nuova.

Stima

Iscritti civili (2014 - 2015) per magistrato addetto al settore civile (Nuova pianta organica).

Stima

Iscritti penali (2014 - 2015) per magistrato addetto al settore penale (Nuova pianta organica).

Stima

ANCONA ANCONA 1,2 0,8 19 12 1.005 706

ANCONA ASCOLI PICENO 0 0 9 5 824 835

ANCONA FERMO 0 0 8 5 866 845

ANCONA MACERATA -0,5 -0,5 11 10 1.076 724

ANCONA PESARO 0,5 0,5 9 7 1.303 576

ANCONA URBINO 0 0 3 3 951 659

ITALIA ITALIA 65 53 2881 2350 846 540

(7)

Uffici requirenti

UFFICIO

Nuova pianta organica - Procurator e della Rep.

Nuova pianta organica - Procurator e Aggiunto

Nuova pianta organica - Sostituto Procurator e

Totale Nuova pianta organica

Variazione rispetto alla attuale

(Iscritti Mod 21 2014/15) / Nuova pianta organica

% Mod.21 / (Mod.21 + Reg.45) Iscritti 2014

% Mod.21 / (Mod.21 + Reg.45) Iscritti 2015

Rapporto reati/pop.

(2014-15 senza dda)

Nuovo Rapporto Giudici PM

Rapporto nuovo tra sostituti e aggiunti

ANCONA 1 1 10 12 1 789 82% 78% 2,50% 2,58 10

ASCOLI PICENO 1 0 4 5 0 853 79% 75% 3,00% 2,8

FERMO 1 0 4 5 -1 931 91% 93% 3,00% 2,6

MACERATA 1 0 8 9 -1 828 90% 89% 2,80% 2,33

PESARO 1 0 5 6 -1 755 90% 86% 2,20% 2,67

URBINO 1 0 2 3 0 578 87% 87% 2,00% 2

ITALIA 136 118 1729 1983 28 663 81% 80% 2,60% 2,18

Il Consiglio ritiene di dover richiedere, rispetto al progetto ministeriale, l’eliminazione della prevista riduzione di 1 unità per il Tribunale di Macerata e, pertanto, il ripristino della precedente pianta organica, in quanto, i carichi di lavoro dell’ufficio, per effetto della prospettata riduzione, diverrebbero significativamente superiori rispetto alla media nazionale degli uffici medio-piccoli.

Per quanto riguarda i restanti uffici, il progetto ministeriale appare sostenuto dall’adeguata considerazione delle sopravvenienze, temperata dalla concreta applicazione degli indicatori qualificativi.

Le tabelle che seguono rappresentano l’assetto definitivo che dovrebbero avere le piante organiche degli uffici del distretto.

Uffici giudicanti

UFFICIO Pres.

Attuale Pres. di

sez.

Attuale Pres.

Sez.

G.I.P.

Attuale Pres.

Agg.

Sez.

G.I.P.

Attuale Giudice Attuale

Totale Attuale

Pres.

Nuova Pres. di

sez.

Nuova Pres.

Sez.

G.I.P.

Nuova Pres.

Agg.

Sez.

G.I.P.

Nuova Giudice

Nuova Totale Nuova

Var.

Nuova - Attuale Proposta

CSM

ANCONA 1 2 26 29 1 2 28 31 2

ASCOLI PICENO 1 1 12 14 1 1 12 14 0

FERMO 1 1 11 13 1 1 11 13 0

MACERATA 1 1 20 22 1 1 19 21 -1 + 1

PESARO 1 1 13 15 1 1 14 16 1

URBINO 1 5 6 1 5 6 0

TOTALE DISTRETTO 6 6 0 0 87 99 6 6 0 0 89 101 2 1

Uffici requirenti

Distretto di ANCONA

UFFICIO Proc.

Rep.

Attuale

Proc.

Agg.

Attuale Sost.

Proc.

Att uale

Totale Attuale

Proc.

Rep.

Nuova

Proc.

Agg.

Nuova

Sost.

Proc.

Nuova

Totale Nuova

Var.

Nuova - Attuale

Proposta CSM

ANCONA 1 10 11 1 1 10 12 1

ASCOLI PICENO 1 4 5 1 4 5 0

FERMO 1 5 6 1 4 5 -1

MACERATA 1 9 10 1 8 9 -1

PESARO 1 6 7 1 5 6 -1

URBINO 1 2 3 1 2 3 0

TOTALE DISTRETTO 6 0 36 42 6 1 33 40 -2 0

Distretto di BARI

Il progetto ministeriale prevede, per il settore giudicante, l’aumento di 5 unità al Tribunale di Bari, di 1 unità per ciascuno dei Tribunali di Foggia e Trani; per il settore requirente, prevede, invece, l’aumento di 3 unità alla Procura di Bari e la riduzione di 1 unità alla Procura di Foggia.

Il Consiglio giudiziario ha espresso parere contrario sul progetto ministeriale, ritenendo non sufficienti gli aumenti proposti nel settore giudicante e non condivisibile la prevista riduzione di organico alla Procura di Foggia.

Il carico di lavoro dei magistrati del distretto è evidenziato dalle seguenti tabelle rappresentative dei flussi delle sopravvenienze.

(8)

Uffici giudicanti

Uffici requirenti

UFFICIO

Nuova pianta organica - Procurator e della Rep.

Nuova pianta organica - Procurator e Aggiunto

Nuova pianta organica - Sostituto Procurator e

Totale Nuova pianta organica

Variazione rispetto alla attuale

(Iscritti Mod 21 2014/15) / Nuova pianta organica

% Mod.21 / (Mod.21 + Reg.45) Iscritti 2014

% Mod.21 / (Mod.21 + Reg.45) Iscritti 2015

Rapporto reati/pop.

(2014-15 senza dda)

Nuovo Rapporto Giudici PM

Rapporto nuovo tra sostituti e aggiunti

BARI 1 4 32 37 3 610 78% 80% 2,30% 2,51 8

FOGGIA 1 2 21 24 -1 728 78% 78% 3,00% 2,75 10,5

TRANI 1 1 10 12 0 828 84% 83% 2,40% 3,17 10

ITALIA 136 118 1729 1983 28 663 81% 80% 2,60% 2,18

Il Consiglio condivide il progetto ministeriale di aumento della pianta organica nel settore giudicante in quanto consente a tutti gli uffici di avere carichi di lavoro per lo più in linea con la media nazionale.

Nel settore requirente, invece, il Consiglio ritiene di dover richiedere, rispetto al progetto ministeriale, l’aumento di 2 unità per la Procura di Foggia in quanto, con la prospettata riduzione, il carico di lavoro dell’ufficio diverrebbe superiore alla media nazionale in un contesto, peraltro, caratterizzato da un elevato rapporto tra reati e popolazione (pari al 3,01%, a fronte di un dato nazionale che si assesta sul 2,60%), dal significativo incremento delle pendenze in seguito all’accorpamento del Tribunale di Lucera, dalla presenza diffusa della criminalità organizzata sul territorio e dal significativo incremento della popolazione durante i periodi estivi, come documentato dalle allegazioni del Consiglio giudiziario.

Anche in questo caso, per i restanti uffici, il progetto ministeriale appare sostenuto dall’adeguata considerazione dei carichi di lavoro e dalla concreta applicazione degli indicatori qualificativi.

Le tabelle che seguono rappresentano l’assetto definitivo che dovrebbero avere le piante organiche degli uffici del distretto.

Uffici giudicanti

Distretto di BARI

UFFICIO Pres.

Attu ale Pres. di

sez.

Attuale Pres.

Sez.

G.I.P.

Attuale Pres.

Agg.

Sez.

G.I.P.

Attuale Giudice Attuale

Totale Attuale

Pres.

Nuova Pres. di

sez.

Nuova Pres.

Sez.

G.I.P.

Nuova Pres.

Agg.

Sez.

G.I.P.

Nuova Giudice

Nuova Totale Nu ova

Var.

Nuova - Attuale Proposta

CSM

BARI 1 9 1 1 76 88 1 9 1 1 81 93 5

FOGGIA 1 6 58 65 1 6 59 66 1

TRANI 1 3 33 37 1 3 34 38 1

TOTALE DISTRETTO 3 18 1 1 167 190 3 18 1 1 174 197 7 0

Uffici requirenti

Distretto di BARI

UFFICIO Proc.

Rep.

Attuale

Proc.

Agg.

Attuale Sost.

Proc.

Attuale

Totale Attuale

Proc.

Rep.

Nuova

Proc.

Agg.

Nuova

Sost.

Proc.

Nuova

Totale Nuova

Var.

Nuova - Attuale

Proposta CSM

BARI 1 3 30 34 1 4 32 37 3

FOGGIA 1 2 22 25 1 2 21 24 -1 + 2

TRANI 1 1 10 12 1 1 10 12 0

TOTALE DISTRETTO 3 6 62 71 3 7 63 73 2 2

(9)

Distretto di BOLOGNA

Il progetto ministeriale prevede, per il settore giudicante, l’aumento di 6 unità al Tribunale di Bologna, di 4 unità per ciascuno dei Tribunali di Modena e Reggio Emilia, 3 unità al Tribunale di Parma e 1 unità negli altri Tribunali; per il settore requirente, prevede, invece, l’aumento di 3 unità alla Procura di Bologna e 1 unità per ciascuna delle Procure di Modena, Parma e Reggio Emilia.

Il Consiglio giudiziario ha valutato come non adeguato l’aumento previsto.

Il carico di lavoro dei magistrati del distretto è evidenziato dalle seguenti tabelle rappresentative dei flussi delle sopravvenienze.

Uffici giudicanti

Ufficio Variazione

della pianta organica civile.

(nuova - attuale) Stima

Variazione della pianta organica penale (nuova - attuale) Stima

Magistrati addetti al civile. Pianta Organica Nuova.

Stima

Magistrati addetti al penale.

Pianta Organica Nuova.

Stima

Iscritti civili (2014 - 2015) per magistrato addetto al settore civile (Nuova pianta organica).

Stima

Iscritti penali (2014 - 2015) per magistrato addetto al settore penale (Nuova pianta organica).

Stima

BOLOGNA 3,2 2,8 41 37 921 584

FERRARA 0,6 0,4 13 9 898 771

FORLI' 0,6 0,4 13 9 985 898

MODENA 2,4 1,6 23 16 977 729

PARMA 1,9 1,1 17 10 891 994

PIACENZA 0,5 0,5 9 7 1.051 656

RAVENNA 0,5 0,5 13 10 953 790

REGGIO EMILIA 2,4 1,6 16 11 989 949

RIMINI 0,6 0,5 12 9 1.093 906

ITALIA 65 53 2881 2350 846 540

Uffici requirenti

UFFICIO

Nuova pianta organica - Procurator e della Rep.

Nuova pianta organica - Procurator e Aggiunto

Nuova pianta organica - Sostituto Procurator e

Totale Nuova pianta organica

Variazione rispetto alla attuale

(Iscritti Mod 21 2014/15) / Nuova pianta organica

% Mod.21 / (Mod.21 + Reg.45) Iscritti 2014

% Mod.21 / (Mod.21 + Reg.45) Iscritti 2015

Rapporto reati/pop.

(2014-15 senza dda)

Nuovo Rapporto Giudici PM

Rapporto nuovo tra sostituti e aggiunti

BOLOGNA 1 3 25 29 3 678 83% 82% 2,50% 2,69 8,3

FERRARA 1 0 8 9 0 786 86% 85% 2,50% 2,44

FORLI' 1 0 7 8 0 967 89% 87% 2,30% 2,75

MODENA 1 1 12 14 1 796 89% 88% 2,00% 2,79 12

PARMA 1 0 9 10 1 820 83% 84% 2,20% 2,7

PIACENZA 1 0 5 6 0 1070 85% 82% 2,50% 2,67

RAVENNA 1 0 9 10 0 867 87% 86% 2,50% 2,3

REGGIO EMILIA 1 0 9 10 1 805 85% 79% 2,00% 2,7

RIMINI 1 0 8 9 0 994 90% 89% 3,20% 2,33

ITALIA 136 118 1729 1983 28 663 81% 80% 2,60% 2,18

Il Consiglio ritiene, pertanto, per il settore giudicante, di dover richiedere, rispetto al progetto ministeriale e conformemente alla valutazione del Consiglio giudiziario, un ulteriore aumento di organico per il Tribunale di Rimini, che può essere quantificato in 2 unità in quanto, anche dopo l’aumento proposto dal Ministero, i carichi di lavoro dell’ufficio sarebbero significativamente

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superiori alla media nazionale; inoltre, come segnalato dal Consiglio giudiziario, vanno anche valutati l’elevato aumento della popolazione durante il periodo estivo che determina una vera e propria trasformazione della cittadina e delle altre zone limitrofe ed il consistente numero di reati collegiali che confermano la presenza di infiltrazioni mafiose nel territorio e che richiedono, pertanto, un rafforzamento dell’ufficio giudiziario. Per le stesse ragioni il Consiglio ritiene di richiedere, per il settore requirente, l’aumento di 1 unità per la Procura di Rimini.

Il Consiglio ritiene, inoltre, necessario l’aumento di 1 unità per gli uffici di Procura di Piacenza e Ravenna, i quali dovrebbero essere rafforzati in quanto, anche in questo caso, senza l’aumento proposto, i carichi di lavoro sarebbero significativamente superiori alla media nazionale; per l’ufficio di Ravenna, inoltre, vanno considerati anche il numero delle imprese presenti sul territorio e in generale l’incidenza dei city users.

Peraltro, si rappresenta che il Consiglio giudiziario ha anche prospettato la possibilità che l’ulteriore aumento di 1 unità della pianta organica del Tribunale di Rimini possa avvenire a discapito dell’ufficio di Ferrara.

Per gli altri uffici si condivide il progetto ministeriale in quanto i carichi di lavoro appaiono per lo più in linea con la media nazionale, tenuto conto anche degli indicatori qualificativi.

Le tabelle che seguono rappresentano l’assetto definitivo che dovrebbero avere le piante organiche degli uffici del distretto.

Uffici giudicanti

UFFICIO Pres.

Attu ale Pres. di

sez.

Attuale Pres.

Sez.

G.I.P.

Attuale Pres.

Agg.

Sez.

G.I.P.

Attuale Giudice Attuale

Totale Attuale

Pres.

Nuova Pres. di

sez.

Nuova Pres.

Sez.

G.I.P.

Nuova Pres.

Agg.

Sez.

G.I.P.

Nuova Giudice

Nuova Totale Nu ova

Var.

Nuova - Attuale Proposta

CSM

BOLOGNA 1 8 1 1 61 72 1 8 1 1 67 78 6

FERRARA 1 1 19 21 1 1 20 22 1

FORLI' 1 1 19 21 1 1 20 22 1

MODENA 1 3 31 35 1 3 35 39 4

PARMA 1 1 22 24 1 1 25 27 3

PIACENZA 1 1 13 15 1 1 14 16 1

RAVENNA 1 1 20 22 1 1 21 23 1

REGGIO EMILIA 1 1 21 23 1 1 25 27 4

RIMINI 1 1 18 20 1 1 19 21 1 + 2

TOTALE DISTRETTO 9 18 1 1 224 253 9 18 1 1 246 275 22 2

Uffici requirenti

Distretto di BOLOGNA

UFFICIO Proc.

Rep.

Attuale

Proc.

Agg.

Attuale Sost.

Proc.

Attuale

Totale Attuale

Proc.

Rep.

Nuova

Proc.

Agg.

Nuova

Sost.

Proc.

Nuova

Totale Nuova

Var.

Nuova - Attuale

Proposta CSM

BOLOGNA 1 2 23 26 1 3 25 29 3

FERRARA 1 8 9 1 8 9 0

FORLI' 1 7 8 1 7 8 0

MODENA 1 1 11 13 1 1 12 14 1

PARMA 1 8 9 1 9 10 1

PIACENZA 1 5 6 1 5 6 0 + 1

RAVENNA 1 9 10 1 9 10 0 + 1

REGGIO EMILIA 1 8 9 1 9 10 1

RIMINI 1 8 9 1 8 9 0 + 1

TOTALE DISTRETTO 9 3 87 99 9 4 92 105 6 3

Distretto di CAGLIARI

Il progetto ministeriale prevede l’aumento di 1 unità sia al Tribunale che alla Procura di Cagliari.

Il Consiglio giudiziario ha criticato il progetto ministeriale di lasciare invariata la pianta organica degli uffici giudicanti e requirenti di Tempio Pausania.

Il carico di lavoro dei magistrati del distretto è evidenziato dalle seguenti tabelle rappresentative dei flussi delle sopravvenienze.

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Uffici giudicanti

Ufficio Variazione

della pianta organica civile.

(nuova - attuale) Stima

Variazione della pianta organica penale (nuova - attuale) Stima

Magistrati addetti al civile. Pianta Organica Nuova.

Stima

Magistrati addetti al penale.

Pianta Organica Nuova.

Stima

Iscritti civili (2014 - 2015) per magistrato addetto al settore civile (Nuova pianta organica).

Stima

Iscritti penali (2014 - 2015) per magistrato addetto al settore penale (Nuova pianta organica).

Stima

CAGLIARI 0,6 0,4 35 25 920 654

LANUSEI 0 0 3 3 511 388

NUORO 0 0 8 8 521 562

ORISTANO 0 0 10 8 563 402

SASSARI 0 0 16 12 770 731

TEMPIO PAUSANIA 0 0 7 4 794 917

ITALIA 65 53 2881 2350 846 540

Uffici requirenti

UFFICIO

Nuova pianta organica - Procurator e della Rep.

Nuova pianta organica - Procurator e Aggiunto

Nuova pianta organica - Sostituto Procurator e

Totale Nuova pianta organica

Variazione rispetto alla attuale

(Iscritti Mod 21 2014/15) / Nuova pianta organica

% Mod.21 / (Mod.21 + Reg.45) Iscritti 2014

% Mod.21 / (Mod.21 + Reg.45) Iscritti 2015

Rapporto reati/pop.

(2014-15 senza dda)

Nuovo Rapporto Giudici PM

Rapporto nuovo tra sostituti e aggiunti

CAGLIARI 1 2 19 22 1 666 85% 77% 2,30% 2,73 9,5

LANUSEI 1 0 2 3 0 324 79% 80% 2,00% 2

NUORO 1 0 6 7 0 650 77% 71% 3,70% 2,29

ORISTANO 1 0 6 7 0 488 72% 70% 2,00% 2,43

SASSARI 1 0 9 10 0 765 83% 84% 2,70% 2,7

TEMPIO PAUSANIA 1 0 4 5 0 694 85% 80% 3,00% 2,2

ITALIA 136 118 1729 1983 28 663 81% 80% 2,60% 2,18

Il Consiglio ritiene, pertanto, di dover richiedere, rispetto al progetto ministeriale, l’aumento di 1 unità per il Tribunale di Tempio Pausania in quanto i carichi di lavoro, senza l’aumento prospettato, sarebbero per il settore penale, significativamente superiori alla media nazionale, mentre non appare prospettabile una redistribuzione tra settore civile e settore penale in quanto i carichi di lavoro al settore civile risultano già in linea con la media nazionale.

Inoltre si ritiene necessario l’aumento di 1 unità per la Procura di Nuoro in considerazione, sia dell’elevato rapporto (3,7%) tra reati e popolazione, a fronte di un dato nazionale che si assesta sul 2,60%, sia dell’elevato tasso di criminosità presente nel territorio nuorese, sia, infine, dell’elevatissimo numero di procedimenti penali contro ignoti, implicanti, comunque, una rilevante e documentata attività investigativa.

Per quanto riguarda i restanti uffici, il progetto ministeriale appare sostenuto dall’adeguata considerazione delle sopravvenienze, temperata dalla concreta applicazione degli indicatori qualificativi.

Le tabelle che seguono rappresentano l’assetto definitivo che dovrebbero avere le piante organiche degli uffici del distretto.

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