DLgs 502/92 e successive integrazioni
Articolo 7 Ter - Funzioni del dipartimento di prevenzione
1. In base alla definizione dei livelli essenziali di assistenza, il dipartimento di prevenzione garantisce le seguenti funzioni di prevenzione collettiva e sanità pubblica anche a supporto dell'autorità sanitaria locale:
a) profilassi delle malattie infettive e parassitarie;
b) tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali;
c) tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro;
d) sanità pubblica veterinaria, che comprende sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie; farmacovigilanza veterinaria; igiene delle produzioni zootecniche; tutela igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale;
e) tutela igienico-sanitaria degli alimenti;
f) sorveglianza e prevenzione nutrizionale;
f bis) tutela della salute nelle attività sportive. (2)
2. Il dipartimento di prevenzione contribuisce inoltre alle attività di promozione della salute e di prevenzione delle malattie cronico degenerative in collaborazione con gli altri servizi e dipartimenti aziendali. (1)
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Articolo 7 Quater - Organizzazione del dipartimento di prevenzione
Il dipartimento di prevenzione opera nell'ambito del Piano attuativo
locale, ha autonomia organizzativa e contabile ed è organizzato in centri di costo e di responsabilità.
Il direttore del dipartimento è scelto dal direttore generale tra i direttori
di struttura complessa con almeno cinque anni di anzianità di funzione e
risponde alla direzione aziendale del perseguimento degli obiettivi
aziendali, dell'assetto organizzativo e della gestione, in relazione alle
risorse assegnate.
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Articolo 7 Quater - Organizzazione del dipartimento di prevenzione
2. Le regioni disciplinano l'articolazione delle aree dipartimentali di sanità pubblica, della tutela della salute negli ambienti di lavoro e della sanità pubblica veterinaria, prevedendo strutture organizzative specificamente dedicate a:
a) igiene e sanità pubblica;
b) igiene degli alimenti e della nutrizione;
c) prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro;
d) sanità animale;
e) igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati;
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Articolo 7 Quater - Organizzazione del dipartimento di prevenzione
Le strutture organizzative dell'area di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare:
Operano quali centri di responsabilità, dotati di autonomia tecnico- funzionale e organizzativa nell'ambito della struttura dipartimentale,
rispondono del perseguimento degli obiettivi dipartimentali e aziendali,
dell'attuazione delle disposizioni normative e regolamentari regionali, nazionali e internazionali,
nonché della gestione delle risorse economiche attribuite.
La fragilità mediatica della prevenzione
La prevenzione non ha domanda individuale e non ha domanda collettiva se non al manifestarsi di problemi;
Ha costi immediati e risultati a medio/lungo termine;
E’ invisibile perché genera NON eventi;
Quando la prevenzione non funziona si attiva la ricerca di
capri espiatori e, attraverso la magistratura, si sancisce le
responsabilità di chi è a valle nel terminale della catena di
comando, come se a monte non esistessero cause determinanti .
I grandi temi: la sicurezza alimentare
La sicurezza alimentare è uno degli obiettivi principali da perseguire al fine di garantire la tutela della salute del cittadino (Ministero salute – PNI 2015)
Relazione annuale Piano Nazionale Integrato - PNI 2015 Attività dei Servizi Veterinari delle Asl
639.904 interventi anno tra ispezioni e audit
107.247 analisi derivanti a prelievo di campioni
59.480 provvedimenti amministrativi per non conformità
1.028 notizie di reato
I grandi temi: il rapporto animali da compagnia/cittadini
+ 72%
+ 120%
+ 180%
Il crescente numero di Canili e Rifugi in Italia
Totale:
1.051
Strutture soggette a
vigilanza veterinaria
Nuovi ingressi di cani randagi nei canili e sterilizzazione gatti randagi
100.194 nuovi randagi
l’anno
53.635 Interventi chirurgici di sterilizzazione
Numero di cani randagi nei canili in Italia
Circa 120.000 cani randagi
stabilmente abbandonati
nei canili
A fronte di nuovi ingressi che si aggirano
su 100.000 nuovi cani randagi ogni
anno
I grandi temi: il Benessere Animale
Canili lager
Canili modello
I grandi temi: il Benessere Animale
Macelli lager
Macelli modello ?
BENESSERE ANIMALE
Assicurare il Benessere Animale e la Sicurezza Alimentare
Dove e quando ?
Allevamento
Trasporto
Macellazione
Trasformazione
Trasporto
Commercializzazione
Consumo
Pericoli - Rischi - Danni
I pericoli sono (spesso) ineluttabili
I rischi si possono gestire e contenere
I danni si possono evitare o ridurre
Ogni attività orientata alla sicurezza si compone di una
serie di barriere protettive che si frappongono tra la
manifestazione di un pericolo e il danno, sanitario e/o
economico, individuale o collettivo, umano, animale,
ambientale, sociale, culturale.
Afta Epizootica
Paesi “confinanti” con Ue - situazione attuale
La malattia è presente in:
Algeria Giordania Israele
Territori Palestinesi
Nel 2016 sono state interessate:
Russia
Arabia saudita Turchia
L’Algeria il 31 marzo 2017, dopo un silenzio di due anni, ha dichiarato un nuovo focolaio. Il virus isolato questa volta appartiene al sierotipo A, la prima volta che questo sierotipo viene rilevato nel paese.
Blue tongue
UE e Paesi confinanti - situazione attuale
La malattia è presente in:
Austria Croazia Francia Italia
Portogallo Serbia Slovenia
Conclusi a febbraio i focolai in Bosnia Erzegovina e Tunisia
Influenza aviaria (HPAI)
Ue e paesi confinanti – Situazione attuale
I numerosi focolai riguardano sia i volatili selvatici che animali d'allevamento.
Diversi i sierotipi isolati
All’interno di uno stesso Paese sussistono focolai da sierotipi diversi.
Peste suina africana
Ue e Paesi confinanti - situazione attuale
La malattia è presente in:
Lituania Moldavia Polonia Russia Ucraina
One Health
OMS and OIE (World Organization For Animal Health)
estimate that:
One Health
OMS and OIE (World Organization For Animal Health) estimate that:
One Health
OMS and OIE (World Organization For Animal Health) estimate that:
L’accorpamento di ASL - AO
N. ASL nel 1992 Tot. 659
N. ASL nel 2009 Tot. 188
N. ASL nel 2017 Tot. 104
Personale in servizio
Anno 2009 Anno 2015
Dirigenti Veterinari 5793 5376
In 6 anni sono andati in pensione non reintegrati
417 Veterinari ( - 7,5% )
Nei prossimi 10 anni andranno in pensione circa 3.500 Veterinari
Se non si sblocca il turnover resteranno in servizio poco più di 1800 Veterinari
Dirigenti Medici 112.817 105.324
Circa 52.000 in quiescenza prossimi 10 anni
Il valore economico protetto dalla medicina veterinar ia
Il settore agroalimentare italiano contribuisce a circa il 10-15% del prodotto interno lordo nazionale annuo, con un valore complessivo pari a circa 180 miliardi di euro
Le tre filiere principali - bovina, avicola e suina - generano un fatturato di circa 20 miliardi di euro l'anno, derivanti prevalentemente dall'industria della trasformazione
Il solo settore carne:
vale 180mila posti di lavoro ed è un settore chiave del Made in Italy
vale da solo 32 miliardi di euro, un quinto dell'intero agroalimentare tricolore, includendo sia la parte agricola sia quella industriale.
Le sfide della medicina veterinaria
Conservazione della biodiversità e promozione del Benessere Animale in allevamento e nella realtà urbana;
Protezione delle popolazioni dalle patologie tradizionali, dalle patologie emergenti e riemergenti, e da quelle provenienti dal mondo animale selvatico, anche condizionate dai mutamenti climatici e dai
comportamenti sociali;
Protezione dell’ambiente dall’impatto generato dai reflui zootecnici
Protezione degli allevamenti e delle produzioni animali dall’impatto degli inquinanti ambientali;
Prevenzione delle patologie zoonotiche;
Aumento delle misure di biosicurezza e riduzione dell’uso dei farmaci;
Prevenzione dell’Antibiotico Resistenza.
Conclusioni
Un Paese che intenda ridimensionare i suoi Servizi Veterinari, anziché potenziarli:
Può risparmiare nell’immediato poche risorse, in considerazione dell’irrisorio costo complessivo sul FSN della Prevenzione (non raggiunge in totale il 3,5%
mancando da anni l’obiettivo del 5%)
Ma è destinato a subire danni molto ingenti in:
Credibilità (benessere animale – qualità percepita dell’italian food)
Riduzione scambi commerciali (bandi alle nostre merci in esportazione)
Filiere economiche collegate (agricoltura, zootecnia, chimica, farmaceutica,