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TPL: La rivoluzione culturale e l’investimento sul capitale umano chiave di volta del cambiamento

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Academic year: 2022

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TPL: La rivoluzione culturale e l’investimento sul capitale umano chiave di volta del cambiamento

(FERPRESS)-Roma,17 GIU- Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Maria Antonietta Del Moro di RSA CGIL FILCAMS SIN (Sistema Informativo Nazionale per lo Sviluppo in Agricoltura) S.p.A.. L’intervento della Del Moro segue gli articoli già pubblicati da Ferpress aventi come oggetto il tema della mobilità nelle grandi città italiane, con gli articoli d Claudio Cipollini, Marco Ponti, Alfonso Esposito ed Enrico Sciarra .

“La rivoluzione culturale, auspicata nel corso dei vari interventi sulla mobilità pubblicati da Ferpress, cui si rivolgono le mie riflessioni, e che mi trova d’accordo, è in realtà essa stessa un investimento, non solo sugli uomini e sulle donne, ma anche sul TPL: porre le persone al centro del cambiamento è la chiave di volta. Il concetto di persona richiama istintivamente alla mente la sola sfera dei diritti umani a cui il sindacato ha dedicato e dedica ancora molte delle sue energie. Questa visione rischia di essere riduttiva e minimalista per gli obiettivi sindacali perché insufficiente a qualificare la persona come lavoratore, cioè come risorsa- umana-che-può-produrre ricchezza. Concepirla quale asset aziendale significa associargli una connotazione economica oggettiva in funzione della capacità di accrescere il welfare individuale e collettivo, con una prospettiva che non dovrebbe sfuggire neanche alle logiche industriali.

Il TPL, come qualunque settore industriale, può e soprattutto deve, non solo a Roma, esprimersi con professionalità: allora bisogna avere il coraggio di investire sul capitale umano1, metafora economica dell’individuo. Anche nel mondo della mobilità va recuperato il ritardo sulla “competenza alfabetico funzionale” denunciata da Visco per la scuola2 e ripreso da Ichino sul Corriere3. Come? Attuando strategie anche nei trasporti, con tre condizioni necessarie e sufficienti per essere competitivi in Europa:

1. investire nel capitale umano di coloro che hanno le doti migliori, ma senza lasciare nessuno indietro;

2. sviluppare maggiormente le abilità tecnico-scientifiche;

3. affidare al privato, non solo allo Stato, il compito di migliorare i servizi, in un sistema certo di regole4. Val la pena di leggere Ichino5, attualissimo nella società dell’informazione e dei servizi quando afferma:

“Ogni tappa dell’innovazione tecnologica6 impone un innalzamento del livello minimo di alfabetizzazione della forza-lavoro…” e “il lavoro non è affatto finito se lo intendiamo nella sua nuova accezione di ricerca, elaborazione e comunicazione di informazioni, per lo più con mezzi informatici e telematici….Per il lavoratore europeo che saprà compiere questa nuova tappa … il lavoro non mancherà, perché la domanda di lavoro qualificato tenderà presumibilmente a crearsi in corrispondenza con la sua offerta”.

Potenti moltiplicatori del valore dello stock7-8 di capitale umano sono l’istruzione (human capital skills) e l’insieme delle conoscenze accumulate per esperienza9,tanto più efficaci quanto più esaltano i talenti

1 L’OCSE identifica il capitale umano nelle conoscenze, le abilità, le competenze e gli altri attributi degli individui che facilitano la creazione di benessere personale, sociale ed economico.

2 https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2013/visco_191013.pdf

3 http://www.corriere.it/opinioni/13_ottobre_21/tre-scelte-strategiche-scuola-perche-l-italia-torni-competere- 97af413c-3a30-11e3-970f-65b4fa45538a.shtml

4 https://www.ferpress.it/roma-si-anima-il-dibattito-sulla-roma-lido-del-moro-di-rsa-cgil-risponde-a-esposito/

5 http://www.pietroichino.it/?p=34922 dal paragrafo 32. Il grande investimento in capitale umano necessario per rendere fungibili tra loro insiders e outsiders. Il nuovo livello minimo di alfabetizzazione necessario nel mercato del lavoro.estratto dal Capitolo IV de Il lavoro e il mercato (1996).

6 L’innovazione tecnologica vede succedersi alla dequalificazione di alcuni tipi di mansioni (cosiddetta taylorizzazione) la creazione di nuove attività altamente qualificate.

7 http://www.pietroichino.it/?p=30181

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individuali. Si smetta allora, in generale, di svalutare con un italico malcostume l’importanza dei titoli di studio accrescendo la consapevolezza che un livello di istruzione superiore è un bene individuale e collettivo, una ricchezza del Paese e dei suoi cittadini, a beneficio anche e soprattutto di quelli non istruiti.

Indubbio che non valorizzare ciò che una persona ha imparato a fare anche attraverso l’apprendimento non formale è un errore altrettanto grave. Si eviti poi nelle aziende di mortificare i lavoratori con impieghi inidonei a competenze e professionalità accertate, assegnando ruoli e funzioni fittizi senza rispondenza con gli scopi aziendali e la realtà fattuale, e si smetta di sottovalutare l’importanza della formazione, programmando invece percorsi qualificanti e finalizzati al raggiungimento di obiettivi chiari e concreti.

L’azione sindacale può sì tutelare con efficacia se si concentra su mantenimento, sviluppo ed accrescimento di competenze e professionalità (che influenzano i processi di trasformazione e di innovazione, frenandoli oppure accelerandoli), intese non solo come abilità e preparazione professionale, ma anche come serietà, impegno e responsabilità individuale e collettiva10. Il ruolo coadiuvante e stimolante del sindacato è fondamentale e la sua azione può essere pienamente efficace e completamente credibile se, oltre ad assicurare e proteggere i diritti dei lavoratori, non ne elude i doveri. Non è giusto difendere rendite di posizione, assicurare immunità, assecondare comportamenti lassisti di taluni irriguardosi di talaltri e noncuranti delle mission aziendali. Si deve, non solo per onestà intellettuale, ma per assicurare la piena operatività di qualunque servizio, soprattutto se pubblico come il TPL, regolare i comportamenti sottoponendoli a un regime preciso, come per prevenire i dissesti si devono regimentare e convogliare le acque. Per esempio pianificando e programmando nelle aziende private e parimenti in quelle pubbliche?! E’

emblematica la sospensione di ATAC dei permessi sindacali durante le elezioni amministrative romane di giugno, tesa ad evitare pesanti disagi sul fronte del TPL denunciati dal Codacons11.

Il sindacato, a cui si rimprovera di non essere più capace di leggere le dinamiche sociali, economiche e occupazionali del nuovo millennio e di aver cercato consenso con derive consociativistiche12, con gli effetti di una perdita diffusa di credibilità e di iscritti, può essere protagonista di questo cambio di passo culturale.

Se nell’immaginario collettivo si visualizza la “fabbrica”, il luogo fisico di espletamento del lavoro, il quotidiano della maggior parte di noi suggerisce “network, smartphone, ecc.”: smart working e nuove tecnologie digitali13, che hanno cambiato modelli industriali e sociali, sono un’ottima chance per sperimentare con un approccio scientifico oggettivo e trasparente un consociativismo positivo utile a Pubblica Amministrazione, cittadini, lavoratori ed imprese: una nuova politica industriale? “

Maria Antonietta Del Moro RSA CGIL FILCAMS SIN (Sistema Informativo Nazionale per lo Sviluppo in Agricoltura) S.p.A

8 http://www.istat.it/it/files/2014/02/Il-valore-monetario-dello-stock-di-capitale-umano.pdf

L’algoritmo di calcolo stima la capacità umana di generare reddito e si basa sia su valori di mercato (tipo di lavoro, prospettive di carriera, ecc.) e su altri dati (utilizzo del tempo libero, lavoro delle donne in ambito familiare, ecc.): un italiano medio varrebbe in media 342.000 €: 453.000 € gli uomini, 231.000 € le donne (!)

9http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-09-30/quanto-vali-veramente-che-cos-e-capitale-umano-e-come-si- puo-aumentare-193138.shtml?uuid=AC97Tn7

10 Le etiche delle professioni, d’altra parte, che disciplinano tradizionalmente i rapporti fra gli stessi professionisti e tra professionisti e clienti, si identificano dalla società dei servizi in poi nelle etiche di servizio, che investono il rapporto tra mondo professionale e società.

11 Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori ha presentato esposto a Procura e Corte dei Conti per interruzione di pubblico servizio.

12 https://ilsaltodirodi.com/2014/04/11/dal-sindacalismo-al-consociativismo/

13 http://www.agid.gov.it/agenda-digitale/competenze-digitali

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