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ANTARTIDE. Una terra da esplorare

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Academic year: 2022

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ANTARTIDE

Una terra da

esplorare

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I filosofi greci già nel IV secolo a.C.

supponevano l’esistenza di una terra nell’emisfero

australe

(ANTARKTIKOS ?), opposta a quella situata nell’estremo

nord del pianeta

«ARKTIKOS», l’Artico

Aristotele

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ARKTIKOS

ANTARKTIKOS

Secondo Tolomeo e gli Alessandrini (II secolo d.C.) ci

doveva essere una Terra opposta a quella che si trovava sotto la stella polare, della costellazione dell’Orsa minore (orso in greco

«Arktòs»)

(5)

Dopo «il buio» del medioevo…

L’UMANESIMO recupera la cultura

classica e le sue teorie

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Nasce il desiderio di esplorare il mondo via mare ed anche quella

«Terra Australis

incognita»

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Diaz, Colombo, De Gama, Magellano

i grandi esploratori di fine 1400/inizio 1500

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• Abel Tasbam, Olanda 1642/44  fu il primo a raggiungere Australia e

Nuova Zelanda

• James Cook, Inghilterra 1700 

oltrepassava il circolo polare antartico, circumnavigandolo. Non riuscì a trovare alcuna traccia di terra e disse che la

Terra Australis, se esisteva, doveva essere troppo fredda e inospitale

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Non era facile scovare un

continente isolato, circondato solo da mare e ghiaccio!

ESTATE

INVERNO

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Nel 1820: viene finalmente avvistata l’Antartide

!

• Bellingshausen

• Bransfield

• Palmer

• Davis nel1821sbarcò nella baia di Hughes, primo sbarco che si ricordi sul continente antartico

• Weddell  raggiunge la latitudine 74°34’ S

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Le prime spedizioni nazionali a carattere geografico dal 1840

Jules Dumont

D’Urville 1837-40

con le navi Astrolabe e Zélée

Terra di Adelie Charles Wilkes

1838-42 con la Vincennes

Terra di Wilkes

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James Ross 1839-43 con le navi Erebus e Terror

Terra Vittoria

Carl Larsen 1893-94 con la nave Jason:

ritrovamento di legni fossili

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Henryk Bull, Lars Kristensen, Carsten

Borchgrevink nel 1893-95 raccolsero i

primi licheni

(14)

INGHILTERRA - Carsten Borchgrevink nel1898-1900 svernava sul continente:

prima

installazione di una base

vengono raccolti dati su

meteorologia, geologia e biologia

della zona

viene raggiunta la latitudine di

78°50’ S

(15)

1901-04 SPEDIZIONE DISCOVERY, Robert SCOTT

finalità di ricerca scientifica nel quadrante di Ross

Passano 2 anni in Antartide, con la nave bloccata nella banchisa

Viene raggiunta la latitudine di

82°17’ S

(16)

1902-03 SPEDIZIONE GAUSS, Erich von

DRYGALSKI

prima spedizione antartica tedesca

1903-04 SPEDIZIONE SCOZZESE,

William BRUCE

1902-03 SPEDIZIONE SVEDESE,

Otto von

NORDENSKJOLD e Carl LARSEN

1907-09 SPEDIZIONE NIMROD, Ernest

SHACKLETON

1903-05 SPEDIZIONE FRANCESE,

Jean Baptiste CHARCOT (e il valdostano Pierre Dayné)

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Ernest Henry

Shackleton e le sue

spedizioni

Ernest Henry Shackleton fu un esploratore di origine

Irlandese, nato nel 1847. La grande passione per il mare lo spinse, a 16 anni, a

imbarcarsi come mozzo su una nave della marina

mercantile britannica diretta in Sud America.

(18)

Nonostante non si fosse potuto permettere l’Accademia Navale, le navi e i lavori di bordo erano la sua vita.

Pertanto partecipò alla prima spedizione in

Antartide nel 1901, sotto il comando del capitano

Robert Falcon Scott

(19)

La spedizione Discovery 1901-04

Conosciuta anche come

«spedizione nazionale antartica britannica», è stata la prima missione esplorativa britannica diretta verso le regioni antartiche dal viaggio di

James Clark Ross sessanta anni prima. Deve il suo

nome alla Discovery, la nave utilizzata per

raggiungere l'Antartide.

(20)

Il giovane Ernest si rivelò subito entusiasta,

ottimista e tollerante nei confronti delle difficoltà del clima antartico.

Il 2 novembre 1902, insieme a Scott e altri lasciò il Discovery nella Baia di McMurdo per

dirigersi verso Sud con 5 slitte e 19 cani.

Dopo una marcia

abbastanza agevole, la situazione diventò difficile per uomini e animali (le condizioni climatiche erano cambiate). Lo

stesso Ernest fu colpito dallo scorbuto.

(21)

Ritornati alla nave per organizzare una nuova spedizione, Scott decise di escludere Shackleton e rimandarlo in patria

Nasce

una

rivalità

storica

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Per tutto l’inverno successivo Scott proseguì la

sua spedizione e, pur non riuscendo a raggiungere il grande obiettivo, esplorò 500 km di coste.

Informazioni sulla natura della banchisa

preziose per la conquista del Polo.

(23)

La spedizione Nimrod

Tornato in patria Shackleton promosse e cercò finanziamenti per una nuova spedizione, che annunciò ufficialmente nel febbraio 1902.

La Nimrod era un piccolo battello per caccia alla foca, l’equipaggio era

composto da 16 uomini, 3 dei quali geologi.

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Sbarco nella Baia delle Balene ma, a causa della coltre di ghiaccio che la ricopriva, ci si dovette dirigere a McMurdo, piccolo «feudo» di Scott.

Ernest partì con 4 uomini e cavallini di Manciuria.

Questi morirono sotto le raffiche del Blizzard che li ricopriva di ghiaccio.

Dopo 70 giorni di marcia arrivarono a 97 miglia marine dal Polo superando il limite raggiunto da Scott.

Fine Febbraio 1908

14 Giugno 1909

Faticoso ritorno in patria a causa delle precarie condizioni fisiche

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I membri della spedizione Nimrod

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«Ho pensato che avresti preferito un asino vivo ad un leone morto»

Queste le parole con le quali Shackleton scriveva alla moglie sulla via del ritorno.

All’arrivo la spedizione fu tuttavia festeggiata come un trionfo,

l’esploratore nominato Sir dal Re Edoardo VII e decorato da molti Paesi.

Oltre ad un ciclo di conferenze

l’esperienza fu raccontata anche in un libro,

The heart of

Antarctic.

(27)

Nel suo

The heart of the Antarctic

Shackleton indicava come scopi dell'avventura:

- l'ampliamento delle conoscenze del continente

- l'esplorazione dei confini della barriera di Ross

- l'analisi di aspetti meteorologici, della zoologia e mineralogia dell'Antartide.

Non va dimenticato però quello che per alcuni fu il suo vero motivo:

Raggiungere il cuore del Polo Sud e

conoscere i suoi «segreti»!

(28)

Durante «spedizione Fram» approdò e stabilì il campo base nella Baia delle Balene nell’ottobre 1911.

Avendo letto il resoconto di Shackleton del 1907 notò che, da allora, le condizioni fisiche del luogo erano leggermente mutate,

permettendo l’approdo. Dichiarò più tardi che lo stesso Shackleton, in quel momento,

avrebbe scelto lo stesso luogo per accamparsi.

Roald Amundsen

(29)

14 Dicembre 1911

Amundsen con 4 compagni e 16 cani arrivò al Polo Sud (90°00' sud), 35 giorni prima della spedizione di Scott.

Una piccola tenda ed una lettera avrebbero testimoniato l'impresa, anche in caso di morte nel viaggio di ritorno.

Amundsen, al suo ritorno in patria, raccontò l’impresa in un libro…

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Con la spedizione «Terranova» Scott partì, anch’egli nell’ottobre 1911, per raggiungere il centro del

continente ghiacciato.

Cominciava la gara con Amundsen per la «conquista»

del Polo!

Scott e i suoi raggiunsero i 90° di latitudine tra il 17 e il 18 gennaio: la delusione fu grande nel trovare la tenda e la lettera lasciata dal rivale norvegese.

Robert Falcon Scott

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Amundsen

aveva fatto tesoro dei resoconti di

Shackleton per organizzare la sua spedizione, in modo da non incorrere negli errori già commessi (uso di cani da slitta al

posto dei pony, degli sci al posto di difettose motoslitte…).

Inoltre il percorso scelto risultò più diretto, lineare e agevole.

Scott

forse anche a causa della rivalità nei

confronti di Shackleton aveva ignorato le sue precedenti sconfitte ed esperienze. La sua spedizione risultò perciò poco organizzata, ma anche penalizzata da condizioni metereologiche peggiori: il viaggio di ritorno costò la vita a lui e ai suoi compagni.

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La conquista del Polo Sud da parte dei due grandi esploratori non lasciava a Shackleton altra scelta che provare ad

attraversare per primo l’Antartide

Impresa ancora mai tentata e che avrebbe dato lustro alla nazione britannica.

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Il progetto era: dal Mare di Weddell al

Mare di Ross toccando il Polo, 3300 Km

percorsi con slitte trainate da cani eschimesi

L’impresa era difficilmente realizzabile e necessitava di grandi quantità di fondi.

Per questo fu presentata come un’azione scientifica , per la

quale fu creato un gruppo di esperti quali un geologo, un fisico, un meteorologo e un biologo. Ma per Shackleton, ancora una volta, era un grande sogno da realizzare!

Fondamentale fu la presenza di un abilissimo fotografo che ha lasciato immagini uniche e una testimonianza viva

dell’esperienza.

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1 Agosto 1914

L’Endurance salpò da Londra.

Arrivati alla Terra di Coats risultò però impossibile sbarcare.

«Dopo il Blizzard, ci ritroviamo circondati di colpo dal pack,

senza un indizio di acqua libera lungo tutto l’arco dell’orizzonte»

scriveva Shackleton.

Lo scafo dell’imbarcazione si rivelò inadeguato, rimase bloccato e in balia dei movimenti del pack: per 10 mesi la nave fu portata

alla deriva per centinaia di chilometri.

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Dopo un lungo inverno la pressione del pack cominciò a frantumare la nave che fu abbandonata il 27 ottobre 1915

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Persa la nave e dopo vani tentativi di spostarsi a piedi, approntarono un campo sopra una lastra di ghiaccio,

attendendo che i movimenti del mare aprissero un varco per navigare con le 3 scialuppe rimaste.

Quando ciò fu possibile, guidati dall’esperto capitano

Worsley si diressero verso l’isola Elephant, a un centinaio di chilometri.

Finalmente la terraferma!

Il posto però risultava inospitale e poco adatto per attendere i soccorsi.

Il clima ormai invernale non prometteva bene.

Il 14 Aprile 1916

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Occorreva ripartire velocemente a cercare aiuto:

con 5 uomini e una scialuppa, la «James Caird», Ernest partì per raggiungere la Georgia del Sud, lasciando il resto dell’equipaggio, ormai stremato, ad attendere il loro ritorno.

Dal 24 aprile al 10 maggio i sei

affrontarono uno dei più pericolosi e

temerari viaggi di cui si abbia notizia ancora oggi.

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« A mezzanotte ero al timone ed improvvisamente ho notato una linea nel cielo tra il sud ed il sud-ovest. Ho chiamato gli altri uomini ed ho detto loro che il cielo si stava schiarendo ma un momento dopo ho capito che avevo visto non un varco tra le nubi, ma la cresta di un'enorme onda. In tutti i miei 26 anni di esperienza negli oceani non avevo mai incontrato un'onda così gigantesca. Era un poderoso sollevamento dell'oceano,

superiore al solito mare schiumoso, nostro nemico instancabile da giorni. Ho gridato, “In nome di Dio, tenetevi! È sopra di noi!”

Poi venne il momento dell'attesa, che è sembrato durare ore.

La bianca schiuma del mare era tutta intorno a noi. Abbiamo sentito la nostra barca sollevarsi e vacillare come un sughero sulla cresta dell'onda. Eravamo in balia del mare, ma in qualche modo la barca è riuscita a resistere mezza piena d'acqua

incurvandosi sotto il peso e fremendo al colpo. Abbiamo

utilizzato l'energia degli uomini che combattono per la vita, lanciando l'acqua fuoribordo con ogni mezzo e dopo dieci minuti di incertezza abbiamo sentito la barca ritornare alla vita. »

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Arrivati in un’isola della Georgia Australe, attraversarono a piedi una catena montuosa per giungere fino alla baleniera di

Stromness.

Da qui, organizzati i soccorsi in pochi giorni, ripartirono per

salvare i compagni rimasti sull’isola Elephant. Ci riuscirono solo tre mesi dopo, ma li trovarono tutti vivi.

Come aveva promesso, Shackleton riuscì a

riportare in patria tutto il suo

equipaggio sano e salvo.

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La spedizione Quest

Alla fine del 1920 Shackleton tentò nuovamente di

organizzare una spedizione. Il suo obiettivo era quello di

dirigersi a Nord e raggiungere il Polo Artico, precedendo

Amundsen. Riuscì ad ottenere i finanziamenti necessari, ma una serie di ritardi impedirono una partenza tempestiva per evitare l'inverno artico.

Convinse allora il suo

finanziatore a effettuare una nuova spedizione in Antartide.

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La Quest salpò il 17 settembre 1921 da Londra, salutata da una folla esultante. A bordo vi erano molti dei partecipanti alla

precedente spedizione Endurance.

Dopo varie soste dovute a problemi dell’imbarcazione, gli esploratori

attraccarono al porto di Grytviken, nella Georgia del Sud.

Nella notte del 5 gennaio

Shackleton ebbe un forte attacco cardiaco e morì poche ore dopo; il corpo era già in viaggio verso

l'Inghilterra quando la moglie Emily dette disposizioni affinché venisse sepolto nella Georgia del Sud nel cimitero dei pescatori di Grytviken.

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