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Lunedì 8 marzo 2010 alle ore 17.30 a Trieste nella Sala Comunale d’Arte - Piazza dell’Unità d’Italia, 4

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mo

tecniche

comune di trieste assessorato alla cultura

FONTI

di O dilia E glE C iaCChi

Lunedì 8 marzo 2010 alle ore 17.30 a Trieste nella Sala Comunale d’Arte - Piazza dell’Unità d’Italia, 4

avrà luogo l’inaugurazione della mostra.

Intervento critico di Marianna Accerboni.

La Sua presenza sarà particolarmente gradita.

Massimo Greco

Assessore alla Cultura Roberto Dipiazza

Sindaco di Trieste

100187 - COMUNETS.inv.Ciacchi_04.indd 1 23-02-2010 13:42:11

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stampa mosetti Trieste

La mostra rimarrà aperta dal 9 al 31 marzo 2010

con il seguente orario feriale e festivo: 10-13 e 17-20

O dilia E gle C iacchi persegue con intensità e passione una ricerca artistica volta a interpretare e svelare quel reticolo di emozioni e sensazioni che sottendono e animano la realtà vi- sibile. Nell’ambito di tale sperimentazione la pittrice - che nel corso degli anni ha frequentato la Scuola dell’Acquaforte “C.

Sbisà” con Furio De Denaro e Franco Vecchiet, con il quale sta approfondendo attualmente i temi dell’incisione, e gli atelier di Paolo Cervi Kervischer e Franco Chersicola - ha istintivamente tratto dalla cultura artistica del proprio tempo i parametri se- condo i quali esplicitare il proprio pensiero pittorico: la traccia è stata la poetica espressionista che, nelle sue molteplici forme, ha caratterizzato gran parte del novecento europeo e inter- nazionale.

Muovendo istintivamente da tale movimento, la cui matrice na- sce dall’esperienza emozionale e spirituale della realtà, esplicita- ta attraverso un’intensa valenza cromatica e segnica, la Ciacchi - che, figlia d’arte, si dedica alla pittura fin da bambina e che nel corso della sua attività espositiva nazionale e internazionale, ha ricevuto numerosi riconoscimenti (primo fra tutti il Premio internazionale Agazzi a Bergamo) - è riuscita a comporre con grande sensibilità e autentica energia un universo magico e onirico, il quale testimonia tuttavia il reale, sovrapponendo e intrecciando a una lettura soggettiva considerazioni di ordine universale.

In tale narrazione, che supera i canoni dell’espressionismo fi- gurativo, da cui l’artista era partita, la pittrice ha gradualmente abbandonato l’aspetto naturalistico della rappresentazione, sin- tetizzandola fino ai limiti dell’astrazione in un rapporto armo- nico delle forze e dei sentimenti, modulati attraverso un ritmo libero e personale e un’intensità cromatica più intensa, raggiun- ta nelle opere più recenti: sensazioni, momenti di meditazione, intuizioni, ricordi espressi, con effetto catartico, a tecnica mista, carboncino, pastello e acrilico, che vanno recepiti quali “Fonti”

di energia e di vita, nell’ottica di un’assimilazione del reale, posi- tiva e profetica di speranza e di positività..

Marianna Accerboni

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