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10 AZIONI E STRUMENTI PER LA SOSTENIBILITÀ LOCALE

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Academic year: 2021

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Nei precedenti capitoli del Rapporto viene fornita un’analisi dell’ambiente fisico e socio economico delle nostre città, tramite il monitoraggio degli indicatori più significativi vengono descritti i vari elementi evidenziandone, in molti casi, le criticità.

Molti degli aspetti presi in considerazione sono strettamente connessi alle politiche di gestione del territorio, agli stili di vita della popolazione e possono essere considerati spesso come effetti indesiderati delle attività umane.

Migliorare la conoscenza di questi elementi deve dare la consapevolezza dei problemi e spronare verso politiche finalizzate al miglioramento. Per affrontare le grandi problematiche che oggi abbiamo di fronte, quali ad esempio la lotta al cambiamento climatico o il consumo di suolo, è indispensabile saper agire contemporaneamente a tutti i livelli di governo: dagli accordi internazionali sino alle politiche locali dei singoli Comuni in grado, attraverso azioni concrete, di sostanziarne i risultati.

È importante sottolineare altresì l’importanza dell’informazione finalizzata ad aumentare la consapevolezza del cittadino, favorendo la sua partecipazione alle decisioni politiche rispetto al proprio territorio e l’adozione di comportamenti virtuosi.

Nell’ultimo capitolo del Rapporto è quindi doveroso occuparsi di quanto le amministrazioni comunali si sono impegnate a fare in prima persona anche attraverso l’adozione di strumenti volontari e politiche di mitigazione direttamente connesse alla vita sociale.

Il contributo 10.1 pone l’attenzione sull’importanza della diffusione e dello scambio di buone pratiche e sulla creazione di “reti” che sono considerati dall’Unione Europea strumenti importanti per l’attuazione della nuova Agenda Urbana. Il Patto di Amsterdam prevede infatti che le 12 sfide individuate per le città europee del domani (tra cui transizione energetica, mobilità urbana, qualità dell'aria, adattamento al clima, uso sostenibile del terreno e soluzioni naturali) verranno affrontate attraverso un approccio multilivello che permetterà a città, stati membri, istituzioni UE e stakeholder di lavorare insieme su un piano di parità, individuando città e territori “esperti” capaci di condividere e sostenere altre comunità per permettere la replicabilità delle proprie buone pratiche.

Secondo le modalità di rilevazione del Progetto GELSO (GEstione Locale per la SOstenibilità) di ISPRA sono state rilevate, per le 31 nuove città inserite nel XII RAU, le attività condotte dalle amministrazioni comunali per il miglioramento della sostenibilità urbana mentre per gli 85 capoluoghi di provincia presenti nelle precedenti edizioni è stata effettuata una survey di aggiornamento selezionando esclusivamente le buone pratiche più significative.

L’analisi svolta ha prodotto la base informativa necessaria alla costruzione dei seguenti indicatori corrispondenti ad alcuni settori di intervento della banca dati GELSO: Strategie partecipate e integrate, Energia, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio. A questi è stato aggiunto un indicatore riassuntivo che riporta la distribuzione percentuale delle buone pratiche per tutti i settori di intervento della banca dati GELSO.

La lettura di insieme delle buone pratiche analizzate indica che le città stanno subendo profondi cambiamenti sul piano degli assetti sociali, ambientali ed economici e per questo ci si orienta sempre più verso una programmazione integrata, basata sull’utilizzo delle tecnologie digitali, che mira ad un modello di crescita urbana inclusiva e sostenibile.

Gli Strumenti di Pianificazione locale di Nuova Generazione costituiscono l’argomento del contributo 10.2 sulla pianificazione locale.

I Nuovi Piani Urbanistici rispondono alla rinnovata progettualità legislativa cui fa riscontro un quadro pianificatorio molto articolato e sono il risultato del vasto processo di revisione che ha interessato ed interessa la legislazione urbanistica del nostro paese. Essi hanno tra l’altro il compito di rispondere ai differenti rapporti di forza presenti nel territorio, tra attori diversi, pluralità di funzioni e usi.

I Piani Urbanistici sono anche per questo divenuti più di un master plan, coniugando aspetti puramente tecnici con quelli sociali per un’ipotesi complessiva della programmazione di un territorio.

Alla nuova visione hanno in particolare contribuito temi e iniziative di approccio europeo sulla partecipazione dei cittadini, con forme di consultazione e concertazione presenti sostanzialmente in gran parte del territorio nazionale, in particolare laddove sono stati sperimentati in passato i processi di Agenda21 locale, con percorsi più semplici e rappresentativi nei percorsi decisionali.

Un’attenzione particolare viene rivolta a quegli strumenti di piano volontari promossi dagli enti locali che, pur nel limite di non essere cogenti, dato il loro carattere flessibile hanno mostrato una grande applicabilità in molti campi, unitamente alla capacità di interpretare vocazioni/esigenze di un determinato contesto territoriale ed alla facilità gestionale.

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performance di pianificazione integrata.

Fra gli strumenti volontari adottati dai Comuni il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), oggetto del contributo 10.3, risulta fra i più diffusi.

I Comuni italiani aderenti, a settembre 2016, sono 3.160 interessando una popolazione complessiva di 40.220.797 abitanti, pari al 68% del totale nazionale; nel nostro campione di 116 città ben 84 sono quelle aderenti.

Voluta dalla Commissione e dal Parlamento europeo nel 2008, l’iniziativa mira al coinvolgimento degli enti locali nella lotta al cambiamento climatico, nello specifico nella riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Aderendo al Patto dei Sindaci, l’ente locale si impegna volontariamente a ridurre le emissioni del proprio territorio di almeno il 20% entro il 2020 attraverso l’adozione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile.

Sulla scia di questo successo nel marzo 2014 la direzione generale Climate Action della Commissione Europea ha lanciato l’iniziativa “Mayors Adapt”, con l’obiettivo di coinvolgere le città nella strategia di adattamento ai cambiamenti climatici e, nell’ottobre 2015, le due iniziative si sono fuse nel nuovo Patto dei Sindaci per il clima e l’energia, che ha adottato gli obiettivi EU 2030 e un approccio integrato alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.

Uno strumento ulteriore di cui si sono avvalse le amministrazioni locali è costituito dalla registrazione ambientale EMAS oggetto del contributo 10.4 EMAS e la gestione del territorio.

Nato come strumento volontario con una spiccata applicazione in ambito industriale, il suo campo di applicazione è stato successivamente esteso ad ogni tipologia di organizzazione sia privata che pubblica. L’EMAS (Regolamento CE n.1221/09) si è rivelato nel tempo tra gli strumenti più efficaci adottati dalla Pubblica Amministrazione in quanto consente di mettere a sistema tutti gli aspetti che intervengono nella gestione del territorio. Inoltre il Regolamento richiede che la gestione degli aspetti ambientali significativi, riscontrati a livello territoriale, venga resa pubblica attraverso la dichiarazione ambientale.

Per quanto concerne il numero di registrazioni, confrontando i dati italiani con quelli degli altri Stati europei, si osserva che in questo settore l’Italia continua ad essere il paese leader per numero di Pubbliche Amministrazioni registrate. Tuttavia è da rilevare rispetto all’ultimo triennio un decremento del numero delle registrazioni; in dettaglio la situazione, aggiornata ad agosto 2016, registra 190 autorità locali così suddivise: 169 Comuni, 1 Provincia, 6 Comunità Montane, 14 Enti Parco.

Anche per l’edizione 2016 del Rapporto, cosi come per quella dell’anno precedente, si è voluto porre l’accento oltre che sull’attività della Pubblica Amministrazione, anche sulle altre realtà private proponendo un indicatore che descrive l’andamento delle registrazioni EMAS per area urbana, e viene definito dal numero complessivo di siti registrati EMAS ricadenti entro i confini comunali delle 116 città selezionate; i dati sono ricavati dal Registro nazionale delle organizzazioni registrate EMAS gestito ed aggiornato dall’ISPRA.

Tra le esperienze EMAS più interessanti si segnala quella del Comune di Mantova riportata nel box Leggero è bello: il progetto “siamo dove stiamo” che illustra un diverso modo di concepire la dichiarazione ambientale ed il box EMAS in Regione Campania:linee guida di ARPA Campania nel quale si descrivono le modalità operative di dettaglio per lo svolgimento dell’istruttoria EMAS a livello locale.

I comportamenti virtuosi adottati dalle singole realtà private sono l’oggetto del contributo 10.5 L’Ecolabel UE nelle aree urbane sulle certificazioni Ecolabel UE che mostra anche quest’anno un trend positivo.

Nato nel 1992, revisionato nel 2000 e nel 2010, il Regolamento Ecolabel UE (66/2010) premia i prodotti e i servizi caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante il loro intero ciclo di vita.

Per richiedere la certificazione Ecolabel UE è necessario che per il proprio prodotto/servizio di interesse siano stati definiti e pubblicati in GUE i relativi criteri Ecolabel UE nella forma di una decisione della Commissione Europea. Attualmente esistono criteri Ecolabel UE per 31 gruppi di prodotti/servizi.

A livello nazionale, al 30 giugno 2016 sono 364 le licenze totali, di cui il 62% circa riguarda i servizi di ricettività turistica ed il primato spetta alla provincia di Trento. La restante percentuale è attribuita a diversi gruppi di prodotti, soprattutto detergenti, tessuto carta, vernici e coperture dure.

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inerenti l’attuazione dei piani di trasporto urbano sostenibile, la gestione del verde pubblico, la tutela della biodiversità, lo scambio di buone pratiche.

Nel contributo 10.6 Strumenti di informazione e comunicazione ambientale web sono riportati i risultati del monitoraggio che ISPRA, da nove anni, compie sull’offerta di strumenti di informazione e comunicazione ambientale web dei siti dei Comuni italiani.

La sostenibilità ambientale delle aree urbane rappresenta una delle sfide più complesse ed urgenti dei nostri tempi, e la comunicazione istituzionale locale si rivela uno strumento necessario alla riuscita delle politiche di sostenibilità, in quanto presuppongono la partecipazione dei cittadini.

La città oggi non deve solo farsi trovare dal cittadino, ma anche seguirlo nei “luoghi virtuali” in tal senso i social network e le app costituiscono una nuova frontiera.

È in quest’ottica che prosegue il lavoro di monitoraggio attraverso il set di indicatori costituito da:

SICAW36Q, INN7, NAV5, CONT4 e tre indicatori dedicati rispettivamente a Open data, Social Media e App (applicazioni).

I dati relativi all’anno 2016 e ai 116 Comuni monitorati evidenziano la forte vocazione sia informativa sia comunicativa dei siti: la normativa ambientale, presente nel 98% dei siti, e l’e-mail indirizzata ad uffici pubblici che nell’ambito dell’amministrazione comunale si occupano a vario titolo di ambiente (97%), sono i due strumenti più utilizzati.

La mobile revolution ha comportato la progressiva diffusione delle App, attraverso le quali il cittadino può interagire e persino contribuire alla costruzione del dato ambientale, partecipando ad iniziative di citizen science o crowd-sourced science; il 59% del campione (69 città) mette a disposizione del cittadino almeno un’applicazione per smartphone e tablet.

Ancora figlia della mobile revolution è la diffusione dell’uso dei social media da parte delle amministrazioni comunali: l’indicatore dedicato al monitoraggio di questo rilevante fenomeno ha evidenziato che 101 dei 116 Comuni monitorati nel 2016 utilizzano almeno un social media.

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Riassunto

GELSO1 - GEstione Locale per la SOstenibilità, è un progetto di ISPRA che si propone di favorire la diffusione delle buone pratiche2 di sostenibilità attuate a livello locale in Italia. Il suo database censisce più di 1.000 buone pratiche promosse da soggetti pubblici e privati. Più della metà di esse riguarda interventi condotti in ambito urbano. Come nei precedenti Rapporti sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, anche per questa edizione è stato svolto un lavoro di documentazione delle esperienze di sostenibilità locale realizzate nelle principali città italiane, al fine di rilevare le attività prioritarie delle amministrazioni e dare informazioni sui loro progetti considerabili “buone pratiche”. Le informazioni rilevate hanno permesso di costruire i seguenti indicatori corrispondenti ad alcuni settori di intervento della banca dati GELSO: Strategie partecipate e integrate, Energia, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio. A questi è stato aggiunto un indicatore riassuntivo che riporta la distribuzione percentuale delle buone pratiche per tutti i settori di intervento della banca dati GELSO. Per le 31 che in questa edizione per la prima volta vengono inserite nel Rapporto (Vercelli, Biella, Verbania, Lecco, Sondrio, Lodi, Cremona, Mantova, Belluno, Gorizia, Massa, Siena, Grosseto, Macerata, Fermo, Frosinone, Chieti, Isernia, Vibo Valentia, Agrigento, Caltanisetta, Enna, Nuoro, Oristano, Tempio Pausania, Lanusei, Tortolì, Sanluri, Villacidro, Carbonia e Iglesias) l’analisi dettagliata dei siti web e le risposte dei Comuni alla richiesta di informazioni mostrano che le tematiche ambientali predominanti sono relative a: Strategie Partecipate e Integrate, Energia, Mobilità e Rifiuti. Nelle altre 85 città la survey ha rilevato le buone pratiche più significative, che afferiscono soprattutto ai settori, Mobilità, Energia, Rifiuti e Territorio e Paesaggio. I dati raccolti sono aggiornati a luglio 2016.

Parole chiave

Buona pratica, energia, mobilità, rifiuti, territorio e paesaggio, partecipazione sociale, integrazione delle politiche.

Abstract

GELSO - Local management for sustainability is an ISPRA project that aims at the dissemination of good practices for sustainability implemented at local level in Italy. Its database collects more than 1.000 good practices promoted by public and private entities. More than 50% of good practices concerns implemented actions in urban areas. As in previous years, also this edition of the Report on Urban Environmental Quality concerns local sustainability experiences achieved in major italian cities; their analysis detects priority activities of each Administration and gives information on their projects identified as "good practices". allowing us to create the following indicators corresponding to some of the areas of intervention of GELSO database: Integrated strategies and public participation initiatives, Energy, Mobility, Waste, Land and Landscape. Finally there is a summary indicator that shows the percentage distribution of good practices found in all areas of intervention of GELSO database. As to the 31 new cities included in this Report (Vercelli, Biella, Verbania, Lecco, Sondrio, Lodi, Cremona, Mantova, Belluno, Gorizia, Massa, Siena, Grosseto, Macerata, Fermo, Frosinone, Chieti, Isernia, Vibo Valentia, Agrigento, Caltanisetta, Enna, Nuoro, Oristano, Tempio Pausania, Lanusei, Tortolì, Sanluri, Villacidro, Carbonia e Iglesias) a detailed analysis of their websites as well as the answers of municipal administrations to our information requests showed that prevalent environmental issues are related to Integrated strategies and public participation initiatives, Energy, Mobility and Waste. As to the other 85 cities the updated survey has been enhanced by detecting the most significant good practices in Mobility, Energy, Waste, Land and Landscape areas. The survey is updated on July 2016.

Keywords

Good practice, energy, mobility, waste, land and landscape, social participation, policy integration.

1 http://www.sinanet.isprambiente.it/it/gelso

2 Per buona pratica si intende “un’azione, esportabile in altre realtà, che permette ad un Comune, ad una comunità o ad una qualsiasi amministrazione locale, di muoversi verso forme di gestione sostenibile a livello locale”

http://www.sinanet.isprambiente.it/it/gelso/buone_pratiche/definizione

ISPRA - Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientale

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Il settore Strategie partecipate e integrate comprende progetti caratterizzati da un approccio integrato e transdisciplinare, progetti che adottano metodi partecipativi, iniziative di formazione ambientale ed attività volte al miglioramento della sostenibilità degli stili di vita e dei modelli di produzione e di consumo.

La Mappa tematica 10.1.1 riporta le esperienze delle città del RAU 2016 che si possono ricondurre a tale settore.

Tra le azioni rilevate numerose sono le iniziative di informazione e sensibilizzazione sulla corretta gestione dei rifiuti, in particolare sulla raccolta differenziata e sul riciclo e riuso, come Iomidifferenzio, l’iniziativa promossa dal gruppo scout Agesci di Siena che ha visto la collaborazione di SEI (Servizi Ecologici Integrati) Toscana e del Comune di Siena, con l’obiettivo di promuovere le buone pratiche ambientali e sensibilizzare commercianti e cittadini sull’importanza di una corretta gestione dei propri rifiuti; la partecipazione del Comune di Enna all’e vento Let’s clean up Europe 2016, che rientra nelle attività della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR). Il Comune ha aderito con l’iniziativa Cambiamo il futuro della nostra Città: Riduciamo, Riusiamo e Ricicliamo, che ha rappresentato un’opportunità per sensibilizzare il maggior numero possibile di cittadini sul problema dell’abbandono dei rifiuti; il progetto di sensibilizzazione scolastica XMas Tree Lab del Comune di Massa sulle problematiche del riuso e del riciclo dei materiali di uso quotidiano, attraverso una “gara” tra scuole cittadine invitate a realizzare un albero di Natale con materiali di riciclo; e citiamo infine Puliamo il Mondo - l’iniziativa di sensibilizzazione ambientale del Comune di Siena con il coinvolgimento delle scuole e della società civile per ripulire e riqualificare il bosco di Lecceto, un patrimonio pubblico, naturalistico e scientifico da restituire alla collettività senese.

Diversi i progetti di formazione ed educazione ambientale volti a stimolare e divulgare un mutamento negli stili di vita e nella cultura della sostenibilità ambientale, come l’iniziativa Idee di sostenibilità, che nasce dalla proficua collaborazione instaurata fra Comune di Belluno e ARPAV all'interno del progetto Belluno città dei bambini. Idee di sostenibilità è un progetto rivolto a cittadini, famiglie e giovani per ampliare la conoscenza delle attività svolte da ARPAV ai fini della tutela e della salvaguardia dell’ambiente, e per coinvolgerli in laboratori pratici di informazione ed educazione alla sostenibilità sui temi ambientali più attuali. Risponde all’esigenza di affiancare le politiche di controllo ambientale ad azioni di prevenzione, attraverso l’adozione di comportamenti e stili di vita a basso impatto ambientale, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza nell'utilizzo delle risorse naturali.

Il progetto di educazione ambientale Uso e riuso: per un ambiente pulito è realizzato dal Comune di Enna con l’obiettivo di orientare i ragazzi verso abitudini e comportamenti corretti finalizzati alla salvaguardia ambientale, attraverso la promozione della raccolta differenziata dei rifiuti in ambito domestico e del loro riutilizzo, riciclo e recupero, con la finalità ultima non solo di prendere coscienza dei pericoli causati dalla crescita indiscriminata dei rifiuti, ma anche di proporre soluzioni e azioni individuali e collettive.

Il progetto di educazione ambientale Acqua Potabile del Comune di Tortolì - che prevede azioni materiali e una campagna di sensibilizzazione finalizzate alla promozione di un uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali - vuole promuovere il diffondersi di un comportamento ecocompatibile modificando le abitudini di approvvigionamento dell’acqua da parte della cittadinanza, incoraggiando il consumo dell’acqua pubblica e riducendo così l’impatto ambientale derivante dal consumo di questa risorsa.

L'educazione ambientale può essere insegnata nelle scuole anche attraverso performance e spettacoli teatrali. Questo, in sintesi, è quanto si è prefisso il progetto Siamo dove Stiamo, realizzato dal Comune di Mantova, (per il quale si rinvia al Box: Leggero è bello: il progetto Siamo Dove Stiamo in questo capitolo) nell’ambito delle attività del Sistema di Gestione Qualità e Ambiente, in collaborazione con Teatro Magro. I giovanissimi performer della compagnia teatrale mantovana hanno messo in scena una sintesi dei dieci temi portanti della Dichiarazione Ambientale: dalle emissioni in atmosfera ai rifiuti, passando per energia, bonifiche e altri ancora. Gli studenti mantovani coinvolti hanno inoltre accettato di sottoscrivere simbolicamente un “decalogo” di buoni comportamenti

BUONE PRATICHE PER IL SETTORE DI INTERVENTO STRATEGIE

PARTECIPATE E INTEGRATE

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ambientali, attraverso il quale esprimere il proprio impegno per una Mantova sempre più “verde” ed ecologicamente responsabile.

La strutturazione di un orto scolastico rappresenta un altro strumento di educazione ambientale potente e multiforme, capace di riconnettere gli alunni con le origini del cibo e della vita. Un esempio in tal senso è il progetto L’orto a scuola che l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Fermo propone a tutte le scuole dell’infanzia e primarie assegnando ai valori, ai saperi e alla multifunzionalità dell’agricoltura contadina un ruolo importante nella formazione scolastica.

Anche il Comune di Tortolì - che ha ospitato una tappa della manifestazione regionale Energie in circolo: un viaggio nell’energia sostenibile in Sardegna - ha offerto un’ulteriore opportunità di informazione e riflessione sui temi dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), quali sostenibilità ambientale, efficienza energetica ed energie rinnovabili, con l’obiettivo finale di promuovere occasioni di integrazione fra differenti progetti e azioni pubbliche e private.

Si riporta inoltre il progetto Una Città per la Pace - realizzato dal Comune di Macerata e finanziato dalla Regione Marche - che racchiude una serie di iniziative di educazione alla pace, di sensibilizzazione sullo sviluppo sostenibile e sull’educazione al consumo responsabile e di potenziamento della conoscenza delle problematiche legate agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Campagna NOEXCUSE 2015).

In un’ottica green si inquadra il progetto di comunicazione ambientale Il bollino che ti premia del Comune di Tortolì che mira ad individuare gli imballaggi a matrice cellulosica sin dall’acquisto del prodotto, attraverso la creazione di un bollino da applicare ai prodotti esposti sugli scaffali dei supermercati, per sensibilizzare i consumatori a riciclare correttamente. Il presupposto dell’intero progetto è colmare quel gap informativo per il quale una certa percentuale di imballaggi cellulosici ancora oggi finisce nella frazione residuale, poiché gli utenti trovano difficoltà ad individuare le modalità per il loro corretto conferimento; il progetto partecipato Io Partecipo...per una città green!!! cofinanziato dalla Regione Toscana e realizzato dal Comune di Massa, è diretto a coinvolgere i cittadini, le associazioni, le attività commerciali nella definizione delle priorità di spesa e nella definizione e attivazione di forme di gestione dal basso delle aree di verde pubblico.

Tra i progetti caratterizzati da un approccio integrato e transdisciplinare menzioniamo Sviluppo sostenibile della mobilità ciclo-pedonale, selezionato nel 2010 nell’ambito del terzo bando di concorso per la presentazione di progetti per lo sviluppo e l’innovazione locale, e proposto dal Comune di Sondrio con l’obiettivo preliminare della necessaria ed opportuna valorizzazione e riqualificazione della rete ciclabile esistente, ed in particolare della predisposizione e sviluppo sostenibile d i un Piano organico di mobilità ciclo-pedonale comunale. Il progetto si caratterizza per la trasversalità e l’innovazione: comporta azioni di progettazione partecipata e sinergie tra politiche della mobilità e dei trasporti, scelte per la moderazione del traffico, predisposizione di linee di indirizzo in relazione a lavori pubblici e politiche ambientali socio-educative, turistico-culturali e sanitarie, il tutto con ricadute positive sul tessuto produttivo ed economico locale. Il progetto è stato inoltre opportunamente raccordato, oltre che agli elaborati di PGT, con il progetto Pro-Muovere - accessibilità per tutti realizzato dal Centro di Servizio per il Volontariato L.A.VO.P.S. di Sondrio con l’obiettivo di attivare e sviluppare una rete di attori sociali per realizzare uno studio sull’accessibilità urbana nel Comune di Sondrio, al fine di ripensare e riprogettare l’ambiente urbano per renderlo più accogliente e fruibile da tutte le fasce di popolazione. Sempre da ricondurre all’amministrazione comunale di Sondrio la realizzazione del progetto Adagio – armonie della città - finanziato dalla Regione con l’intento di conciliare politiche sociali e politiche temporali (con particolare riguardo alle tematiche d’inclusione e integrazione o alle strategie di mobilitazione della comunità) e diffondere buone prassi di politica dei tempi tra enti/soggetti preposti anche nei Comuni limitrofi. Tra le azioni specifiche del progetto quella sugli itinerari accessibili, che ha l’obiettivo di promuovere la qualità del tempo e degli spostamenti quotidiani attraverso la creazione di un sistema integrato di percorsi protetti che facilitino l’accesso spaziale ai principali servizi di pubblica utilità, con particolare attenzione alle categorie fragili (anziani, mamme con bambini, alunni della scuola primaria, ecc.).

Gli obiettivi del progetto Macerata digitale: una rete in comune!, realizzato da Comune, Provincia, Università, Accademia, Ersu, Confcommercio e Confesercenti, Strade d’Europa e Laboratorio giovanile sociale sostenuto dal Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci sono: migliorare il benessere delle persone e della famiglia con particolare riferimento ai soggetti preposti ai compiti di cura, e quindi, in particolare, alla popolazione femminile; favorire l’adattamento dei servizi di pubblica utilità alle persone con specifiche esigenze di accesso, promuovendone le pari opportunità e favorendone l’inclusione sociale, anche tramite la diffusione dei

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cosiddetti trasporti solidali; fornire strumenti e pratiche utili per migliorare l’integrazione dei giovani studenti nel tessuto sociale cittadino attraverso la creazione di unico canale web di comunicazione da cui lo studente possa attingere un’informazione esaustiva, integrata e utile per raccordare i servizi messi a sua disposizione dai diversi enti del territorio, dalla rete produttiva e culturale della città.

Il Progetto Integrato Strategico Urbano Cultura e ambiente - Un ponte verso lo sviluppo sostenibile del Comune di Isernia ha l’obiettivo di una crescita demografica basata sulla promozione di una politica di governo del territorio orientata a potenziare l’attrattività verso l’esterno, a migliorare la qualità della vita e a favorire il riequilibrio urbano; infine si cita il progetto Integrazione di Agenda 21 ed EMAS in un'area vasta di rilevante valore ecologico del Comune di Belluno, premiato tra i Best LIFE projects.

Un esempio di percorso partecipato per la valorizzazione di un territorio è rappresentato dal progetto Chieti Lab - Progetto Urbano Sostenibile che parte dalle idee, dai progetti, dagli obiettivi, dalla valorizzazione dell’esistente, ma soprattutto dalla voglia di confrontare le idee, per arrivare ad una nuova pianificazione territoriale e alla realizzazione della Chieti del futuro.

Ridisegnare l’immagine delle città attraverso gli orti urbani è un fenomeno seguito con sempre maggiore interesse da cittadini e amministrazioni; gli orti urbani possono rappresentare un modo per costruire risultati multipli ed integrati di tipo ambientale, economico e sociale. Sono proprio la componente ambientale e l’inclusione sociale ad “incontrarsi” nel progetto Orto Insieme - realizzato dal Comune di Macerata con le associazioni Alter Eco, GruCA Onlus e I Nuovi Amici, grazie al finanziamento del bando "Gli orti di ortincontro". L’Orto è stato realizzato su terreno comunale adiacente al Parco del Gran Sasso d’Italia con l’intento di promuovere l’adozione di stili di vita sostenibili, basati sulla produzione su piccola scala di ortaggi di stagione, sul consumo di prodotti locali e sulla valorizzazione dell’utilità sociale dell’attività agricola, fornendo la possibilità a soggetti svantaggiati di effettuare un’esperienza di lavoro e condivisione che ne favorisca la socializzazione e l’integrazione; sempre finalizzata ad incentivare forme di inclusione sociale e di aggregazione, che contribuiscono al benessere del singolo e della collettività, è l’iniziativa Orti Urbani, promossa dagli Assessorati ai servizi sociali, all’agricoltura e alla programmazione del Comune di Oristano.

L’amministrazione si candida alla sperimentazione di una pratica non comune in città, come quella della coltivazione, che rappresenta un progetto pilota di livello regionale e quindi capace di sperimentare un nuovo modello di sviluppo orientato alla sostenibilità da diffondere in altri contesti urbani sardi. L’orto urbano è raggiunto da piste ciclabili ed è dotato di spazio apposito per la sosta delle biciclette, al fine di incentivare l’utilizzo di forme di mobilità sostenibile.

Si cita infine l’impegno del Comune di Nuoro che - con la Delibera di Giunta n. 98 del 14 aprile 2016 - ha formalmente adottato la politica degli Acquisti Pubblici Ecologici, in applicazione della L.221/2015 e istituito un Gruppo di Lavoro sul Green Public Procurement; quello del Comune di Grosseto, che è stato il primo in Italia ad adottare il Rating di Sostenibilità delle Pubbliche Amministrazioni, sulla base di un Protocollo d'intesa con “Fondazione Etica”; si segnala infine l’impegno del Comune di Vibo Valentia nella sperimentazione di un sistema di Contabilità Ambientale.

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Mappa te matica 10.1.1 - Buone pratiche per il settore di intervento Strategie Partecipate e Integrate nelle città del XII RAU

Fonte: ISPRA3

3Il range numerico che definisce le classi riportate nelle legende delle mappe è: classe 0, nessuna buona pratica rilevata; classe 1 fino a 3 buone pratiche rilevate; classe 2 fino a 9 buone pratiche rilevate; classe 3 più di 10 buone pratiche rilevate.

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Nel settore Energia (Mappa tematica 10.1.2) sono state attuate molteplici iniziative, in molti casi legate ai Piani di Azione per l’Energia Sostenibile adottati in attuazione del Patto dei Sindaci (per il quale si rinvia al contributo 10.3 Il Patto dei Sindaci in questo capitolo). La rinnovata attenzione per questo strumento è legata anche all’inclusione del tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici, con nuovi impegni in tal senso adottati anche da numerose città del nostro campione (Lanusei e Oristano tra i nuovi Comuni e Bologna, Firenze, La Spezia, Lecce, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Salerno, Torino, Treviso, Udine e Vicenza tra quelli analizzati nelle edizioni precedenti).

In molti casi i progetti sono stati attuati grazie a finanziamenti europei e riflettono la programmazione comunitaria in tema di sostenibilità energetica, adottando l’approccio delle Comunità per l’energia sostenibile (Sustainable Energy Communities – SEC), comunità in cui tutti lavorano insieme per sviluppare un sistema energetico sostenibile, migliorando l'efficienza energetica, utilizzando energia da fonti rinnovabili e sviluppando fonti di energia decentralizzate.

Un esempio in tal senso è il progetto CITY_SEC, promosso dalla Società di sviluppo della Regione Marche (Svim), a cui hanno partecipato il Comune di Macerata ed i tredici più grandi Comuni della Regione Marche insieme a numerosi partner europei. A Macerata il progetto ha consentito di supportare l’Amministrazione comunale nella definizione del Piano Energetico Ambientale Comunale (PEAC) e nell’introduzione di un nuovo Regolamento Edilizio Comunale (REC), orientato ad ottenere un’edilizia più moderna e rispondente alle esigenze della tutela ambientale. Grazie a questi risultati, il progetto LIFE SEC ADAPT sta permettendo alle comunità per l’energia sostenibile createsi con CITY SEC di attuare processi di governance volti a supportare gli enti locali nello sviluppo di strategie ed azioni concrete per l’adattamento ai cambiamenti climatici, con un percorso che durerà fino al 2018.

L’Unione Europea guarda alla creazione di reti, di partenariati per l’apprendimento (peer learning) e allo scambio di esperienze e buone pratiche come a strumenti indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e per la transizione energetica4, con un ruolo chiave per le amministrazioni pubbliche5. In questo contesto si segnala il progetto EN VISION 2020, a cui ha partecipato il Comune di Fermo, nell’ambito del programma SEE (Sud East Europe) che si pone come obiettivo lo sviluppo di una strategia mirata allo scambio di buone prassi nel settore del risparmio energetico, delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile, al fine di raggiungere l’obiettivo “20.20.20”. Lo stesso Comune ha partecipato anche al progetto SELPA - Sustainable Energy Local Plan in Action, finanziato dal Programma Horizon 2020 con l’obiettivo di creare una rete di città europee sostenibili per l’applicazione congiunta dei piani d’azione previsti dal SEAP - Piano d’Azione per l'Energia Sostenibile, mediante azioni sulla mobilità sostenibile, sul risparmio energetico degli edifici e sulla produzione di energia da parte di fonti rinnovabili.

La Provincia ed il Comune di Chieti hanno costituito un modello per l’uso di un altro tipo di fondi comunitari, quelli del Programma ELENA (European Local ENergy Assistance - Assistenza Energetica Europea a Livello Locale), strumento sviluppato dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) in partnership con la Commissione Europea, nell’ambito del Programma IEE Intelligent Energy Europe (Energia Intelligente per l'Europa), per offrire assistenza tecnica alle autorità locali e regionali nell'implementazione di progetti di investimento nei settori dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Il Programma mira alla mobilitazione di investimenti privati nel settore pubblico, secondo i criteri del Third Party Financing e dello Shared Saving Contract, così da superare le attuali difficoltà di indebitamento da parte degli enti locali. ELENA ha finanziato Chieti towards 2020 con 80 milioni di euro, costituiti per il 75% da prestiti agevolati erogati dalla BEI e per il resto da risorse messe a disposizione in equity dalle E.S.Co. incaricate di realizzare le opere. In virtù del meccanismo ELENA, la Provincia di Chieti e i Comuni aderenti al progetto non sono incorsi in alcuna forma di indebitamento e nel corso degli anni ripagheranno l’investimento con una quota del risparmio energetico ottenuto grazie ai lavori di efficientamento.

4 European Commission, 2016. Verso la nuova agenda urbana UE (Patto di Amsterdam).

BUONE PRATICHE PER IL SETTORE DI INTERVENTO ENERGIA

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La sostenibilità energetica è al centro anche del paradigma smart city, che racchiude in sé i temi dell’efficientamento energetico, della mobilità sostenibile, dell’agenda digitale, dell’innovazione sociale, della governance urbana. Un esempio tra le esperienze delle nuove città del RAU 2016 viene dal Comune di Enna, che ha partecipato al progetto SINERGREEN (Smart Intelligent & Green Energy), finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal MIUR nell’ambito del PON “Ricerca e Competitività 2007-2013”. SINERGREEN si configura come la convergenza di due progetti di ricerca e sviluppo: SINERGRID (Smart Intelligent Energy Community Grid) e SMARGREEN (Smart&Green Energy). Quest’ultimo riguarda un innovativo sistema di produzione di energia da solare termodinamico che consente di trasformare energia solare in energia elettrica in maniera potenzialmente pulita grazie all’abbinamento a due diversi sistemi a combustione esterna: un dimostratore di motore Stirling e un motore di tipo ORC (Organic Ranking Cycle). La sperimentazione sul sistema solare - termodinamico diffuso installato presso il campo prove della Facoltà di Ingegneria ed Architettura dell’Università di Enna “Kore”, vede il coinvolgimento del Comune di Enna attraverso l’implementazione di un impianto di illuminazione stradale non energivoro (a LED) dotato di un sistema di telecontrollo in real-time dei consumi.

Il Comune di Lanusei è stato invece partner del progetto Smart City – Comuni in classe A, finanziato dal PO FESR 2007-2013 e dal programma JESSICA della BEI , che ha selezionato un numero limitato di Comuni della Sardegna, denominati “Comunità pioniere”, da affiancare e supportare nello sviluppo dei P iani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) contenenti azioni tese alla riduzione delle emissioni di gas clima alteranti e allo sviluppo sostenibile. Il progetto ha permesso al Comune di installare impianti fotovoltaici sui tetti di scuole e uffici pubblici e di realizzare l’adeguamento di parte degli impianti di illuminazione pubblica, oltre a definire un quadro strategico per le politiche ambientali ed energetiche mediante l’approvazione del PAES. Il progetto Smart City – Comuni in classe A si è classificato tra i primi cinque candidati al premio Managenergy Award 2014, promosso dalla Commissione Europea, nella categoria local action.

Un punto importante della transizione energetica è legato al consumo energetico degli edifici, sia pubblici che privati, in particolare con azioni di retrofit sul patrimonio edilizio esistente. Il Comune di Nuoro ha promosso un protocollo di intesa con la Camera di Commercio, Industria e Artigianato e Agricoltura di Nuoro, il Banco di Sardegna e la Banca di Sassari, per l’attivazione di interventi necessari e urgenti finalizzati al rilancio del comparto edile nuorese attraverso il programma R.E.S - Rigenerazione Economica Sostenibile, per promuovere il recupero, la ristrutturazione e l’efficientamento delle unità immobiliari presenti nel Comune con politiche di rigenerazione urbana che favoriscano il consumo zero di territorio, un minore consumo energetico, una maggiore qualità e decoro urbano, favorire l’emersione dal nero con azioni di contrasto al lavoro irregolare utili a garantire il rispetto della legalità. Per quanto riguarda il patrimonio edilizio pubblico, il Comune di Mantova ha in corso di attuazione azioni rivolte all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio di proprietà comunale.

Sono infine numerosi i Comuni che hanno condotto attività di comunicazione per diffondere conoscenze sulle opportunità legate al risparmio e alle energie alternative e in generale per sensibilizzare i cittadini sui temi della sostenibilità energetica. In molti casi sono stati attivati sportelli informativi fisici o aree tematiche all’interno dei siti web comunali. Il Comune di Villacidro, ad esempio, al fine di incentivare il risparmio energetico e lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, ha introdotto la sezione “Focus Energia” all’interno del sito web comunale. Moltissimi partecipano alle iniziative di sensibilizzazione come “M’illumino di meno” o “Earth hour”, come fa annualmente il Comune di Sondrio. Quest’ultimo ha messo in atto in questo settore importanti azioni volte a coniugare energia, ambiente e vivibilità, ottenendo importanti risultati in tema di emissioni, di costi di gestione e valorizzando i suoi edifici (scuole, palestre). Ha quindi sviluppato il solare termico e fotovoltaico, e la conversione di centrali termiche verso soluzioni a maggiore efficienza e minori emissioni, insistendo sulla diffusione della metanizzazione su tutto il territorio comunale. Di grande rilievo l’intervento al Teatro Sociale, restaurato di recente, con un intervento geotermico di riscaldamento/raffrescamento, mediante pompa di calore acqua/acqua di 600 kW termici ad elevata efficienza. Ha infine attivato un servizio, promosso da diversi anni sul territorio comunale, di raccolta gratuita dei residui di potatura dei vigneti e dei frutteti da utilizzare come biomassa combustibile ai fini dell’auspicabile calo delle consolidate pratiche agricole di bruciatura presso i vigneti/frutteti, con conseguenti notevoli benefici per lo stato di qualità dell’aria e tutela della salute e dell’ambiente circostante.

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Molte infine le iniziative del Comune di Lodi che spaziano dalla realizzazione di impianti fotovoltaici (con una produzione annua che si attesta a 610.913 kWh) alla valorizzazione in titoli di efficienza energetica dei lavori di riqualificazione energetica in alcune scuole; al teleriscaldamento presente nella città dal 2004 e che negli ultimi anni è stato oggetto di interventi di efficientamento che ne hanno incrementato il livello di sostenibilità ambientale; all’uso di energia verde certificata per illuminazione pubblica ed edifici comunali; alla riqualificazione della rete di illuminazione pubblica.

Mappa te matica 10.1.2 - Buone pratiche per il settore di intervento Energia nelle città del XII RAU

Fonte: ISPRA

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La Mappa tematica 10.1.3 riporta le buone pratiche attuate dalle nuove città del XII RAU per il settore di intervento Mobilità.

Una mobilità sostenibile è uno dei pilastri per una migliore qualità della vita e dell’ambiente delle aree urbane. L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ha inserito questo tema tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile del Millennio (Sustainable Development Goals - SDG), chiedendo agli stati membri di

“fornire l'accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici, con particolare attenzione alle esigenze di chi è in situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani”6. In questo contesto, appaiono rilevanti le buone pratiche sui temi dei tempi della città, della mobilità lenta e della tutela delle utenze deboli.

Il Comune di Sondrio con il progetto Adagio, armonie della città ha cercato di conciliare politiche sociali e politiche temporali, attuando interventi per promuovere la mobilità sostenibile e migliorare la fruibilità spaziale e temporale dei servizi di pubblica utilità. Tra le azioni di progetto troviamo quella sugli itinerari accessibili, che ha avuto come obiettivi la promozione della qualità del tempo e degli spostamenti quotidiani attraverso la creazione di un sistema integrato di percorsi protetti per facilitare l’accesso ai principali servizi di pubblica utilità, con particolare attenzione alle categorie fragili (anziani, mamme con bambini, alunni della scuola primaria, ecc.); il miglioramento del benessere delle persone e della famiglia con particolare riferimento ai soggetti preposti ai compiti di cura;

l’adattamento dei servizi di pubblica utilità alle persone con specifiche esigenze di accesso, promuovendone le pari opportunità e favorendone l’inclusione sociale, anche tramite la diffusione dei cosiddetti trasporti solidali. Il progetto è stato legato all’approvazione del Piano dei tempi e degli orari e ha permesso la diffusione di buone prassi di politica dei tempi tra enti/soggetti preposti anche nei Comuni limitrofi.

Sul tema della mobilità lenta il Comune di Oristano ha attuato il progetto La mobilità lenta a Oristano e nell'area vasta, con l’obiettivo di definire un sistema di mobilità alternativa per gli spostamenti quotidiani tra il capoluogo, le frazioni e i Comuni dell’area vasta, e nuovi itinerari per la fruizione ricreativa, turistica e sportiva. I percorsi attraversano il paesaggio oristanese lungo due assi principali, uno in direzione Nord-Sud e uno lungo il fiume Tirso. Il progetto ha ricevuto una menzione speciale nella V edizione del Premio Go Slow-Co.Mo.Do, la Confederazione della mobilità dolce.

La ciclo mobilità è sempre al centro di qualunque piano per la mobilità sostenibile. Gli spostamenti in bici (e quelli a piedi) sono gli unici ad emissioni zero e sono complementari alle modalità di trasporto collettivo. In una città a misura di bicicletta, i cittadini dovrebbero essere in grado di spostarsi facilmente in bici non solo all’interno dei singoli quartieri, ma anche su distanze tra i 5 e i 10 km7. Questo può essere ottenuto solo con una pianificazione attenta, che migliori le infrastrutture e la sicurezza degli spostamenti in bici.

Tra i Comuni inseriti quest’anno per la prima volta nel RAU, numerosi hanno adottato una pianificazione dedicata alla ciclo mobilità. Il Comune di Mantova con delibera di Consiglio Comunale n. 42 del 29.07.2014 si è dotato per la prima volta di uno strumento di pianificazione in materia di mobilità ciclabile: il Piano strategico per la mobilità ciclistica (PMC). Il piano ha valenza strategica e ha il compito di programmare lo sviluppo di una rete ciclabile efficiente e sicura che connetta i luoghi dell’abitare, i grandi attrattori di traffico di livello locale e, in generale, gli elementi di interesse sociale, storico, culturale e turistico di fruizione pubblica.

Il Comune di Lodi ha portato avanti negli ultimi 10 anni una strategia di mobilità sostenibile che ha al suo centro un Biciplan, un piano della mobilità ciclabile e pedonale con orizzonte temporale di 5-10 anni che, partendo da una precisa analisi del territorio urbano e della rete ciclabile esistente (che ha raggiunto un’estensione di circa 40 km, pari a un terzo dell’intera rete viabilistica della città) prevede il potenziamento della rete delle piste ciclabili, pensate anche come elementi di collegamento tra i principali elementi attrattori dei quartieri della città. All’interno del piano vengono inoltre presentate le azioni di sensibilizzazione ed informazione alla cittadinanza per un approccio migliore alla mobilità

6 United Nations, 2015. Transform ing our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development, SDG Goal 11. Traduzione italiana curata da ASVI S.

7EEA, 2016. Signals – Towards green and smart mobility.

BUONE PRATICHE PER IL SETTORE DI INTERVENTO MOBILITÀ

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privata. Altre iniziative del Comune sono il progetto di noleggio gratuito delle biciclette del Comune (C’entro in bici), il progetto PedaLO: la Bicistazione di Lodi e il progetto We Love Bike, un punto di noleggio biciclette inserito in una rete che comprende altre 8 località in Provincia di Lodi, con possibilità di interscambio tra le varie postazioni, collegate dalla linea ferroviaria8.

Il Comune di Biella ha adottato un piano ciclabile fin dal 2000, ed è impegnato nella sua revisione, nella manutenzione delle piste ciclabili esistenti e nella progettazione di nuove piste, coerenti con gli interventi sulle periferie degradate.

Sempre in tema di piste ciclabili, il Comune di Massa ha in atto due importanti progetti: la ciclopista tirrenica e quella francigena, che rappresentano un ottimo esempio di sostegno alla mobilità alternativa e di sostegno ai servizi per la valorizzazione del patrimonio storico culturale del territorio.

Tra le iniziative volte alla mobilità sostenibile del Comune di Sondrio rientrano l’estensione della pedonalizzazione del centro città, l’implementazione della rete delle piste ciclabili, già notevolmente estesa (circa 21 km), il servizio di bike sharing Sondrio Bici in città e il car sharing elettrico del progetto E-VAI, attivo dal 2013. Queste iniziative si inseriscono in un Piano organico di mobilità ciclo-pedonale comunale che si caratterizza per la trasversalità e l’innovazione, comportando azioni di progettazione partecipata e sinergie tra politiche della mobilità e dei trasporti, scelte per la moderazione del traffico, indirizzi per lavori pubblici e politiche ambientali socio-educative, turistico - culturali e sanitarie, il tutto con benefiche ricadute sul tessuto produttivo ed economico locale.

Il bike sharing è ormai una realtà consolidata e con un buon successo di pubblico in molti Comuni, sia nella forma tradizionale che in quella elettrica. Oltre a quelli già citati, si segnalano i servizi dei Comuni di Lecco, Cremona, Mantova, Gorizia, Siena e Carbonia. Il Comune di Lecco con il progetto Blubike - Pedalare oltre confini ha aderito ad un servizio di bike sharing sovracomunale coordinato dalla Comunità Montana del Lario Orientale valle San Martino, che coinvolge i Comuni di: Lecco, Malgrate, Garlate, Olginate, Calolziocorte, Vercurago. In questo caso il bike sharing vuole essere un vero servizio di trasporto pubblico locale, attivo non solo all’interno del singolo Comune ma anche per spostamenti tra Comuni limitrofi. Lo stesso Comune organizza anche, da tre anni, un evento europeo dedicato esclusivamente alla bicicletta a pedalata assistita, Bike UP, che è diventato un riferimento per i professionisti del settore ed un’occasione per appassionati, sportivi e famiglie, per sperimentare le biciclette elettriche e scoprirne così la versatilità e le potenzialità, provando un nuovo modo di spostarsi, più green e sostenibile. Il Comune di Gorizia gestisce un servizio di bike sharing, Gorizia in bici, costituito da 5 parking: 3 postazioni di cicloposteggio da 10 biciclette ognuna e 2 postazioni da 12, per un totale di 54 posti bici posizionati nelle immediate vicinanze dei principali luoghi di afflusso delle persone nella città, prestando particolare attenzione al trasporto intermodale (treno - bici, bus - bici, auto - bici). Il Comune di Siena ha creato un servizio di bike sharing con biciclette a pedalata assistita, realizzando tredici stazioni, dislocate nel territorio comunale, per il ritiro e la riconsegna delle biciclette. Il Comune di Carbonia ha un servizio di bike sharing nato nell’ambito del progetto Carbonia città sostenibile, che comprende una serie di interventi mirati alla creazione di uno schema organizzativo del sistema di trasporto urbano alternativo al trasporto privato che prevede l'interazione tra le diverse modalità di trasporto. Il Comune di Sanluri con il progetto denominato Mobilità a zero emissioni ha promosso la mobilità sostenibile attraverso l'acquisto di 15 biciclette elettriche a pedalata assistita e di un pannello fotovoltaico per la loro ricarica da localizzarsi all'interno del centro urbano, attuando anche attraverso azioni di sensibilizzazione della popolazione verso l’uso di mezzi alternativi per gli spostamenti urbani.

Un altro tema che sta diventando sempre più importante per la mobilità urbana è quello del trasporto merci.

Il Comune di Vercelli è stato parte del progetto europeo Transport and Innovation Logistics by Local Authorities with a Zest for Efficiency and Realization (TRAILBLAZER). Scopo del progetto è stato quello di attuare un Piano di Servizio e Consegna per gestire in modo efficace ed efficiente il traffico merci nelle città partner, con l'obiettivo di ridurre il consumo di carburante del 10

%, le emissioni di CO2, la congestione del traffico, l’inquinamento atmosferico e altri impatti negativi sul territorio e sui cittadini.

Nello stesso ambito il Comune di Siena sta mettendo in pratica gli strumenti smart per rendere il trasporto merci più ecologico. L’obiettivo del Comune è quello di razionalizzare il più possibile gli spostamenti legati alle consegne con conseguente riduzione dei mezzi circolanti, migliorando così la sicurezza dei pedoni e la qualità dell’ambiente urbano. Con questa finalità, il Comune ha aderito al

8 Per i progetti di promozione della mobilità ciclabile ed in particolare per le due iniziative: PedaLo e BiciPlan al Comune di Lodi è stato assegnato il Klimaenergy Award, come vincitore nella categoria mobilità sostenibile per centri urbani con popolazione superiore a 20.000

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network “Città logica”, nato a Lucca per promuovere lo scambio di buone pratiche, di soluzioni e di servizi di logistica urbana sostenibile, soprattutto all’interno di città di medie e piccole dimensioni.

Un settore attuale, anche se ancora numericamente ristretto (cfr. contributo 8.1 Analisi del parco veicolare nelle aree urbane) è quello della mobilità elettrica. Il Comune di Mantova, con il progetto E’ – Charging point ha cercato di affrontare uno dei principali ostacoli alla diffusione dei veicoli elettrici, realizzando una stazione di ricarica alimentata da impianti a fonti rinnovabili (biogas, fotovoltaico) con annessa stazione di stoccaggio di energia elettrica (batteria) per consentire la ricarica dei veicoli in modo disgiunto dalla fase di produzione. Il Comune di Oristano ha sperimentato l’uso di mezzi elettrici senza conducente nell’ambito del progetto City Mobil 2, finanziato dal VII programma quadro per la Ricerca e l’Innovazione della Commissione Europea, con un consorzio di oltre 50 partner in tutta Europa coordinato dal CTL (Centro Trasporti e Logistica) dell’Università “La Sapienza” di Roma. Nel Comune di Oristano è stato sperimentato l’uso di due minibus a guida automatica, senza conducente, a trazione elettrica, su un percorso predefinito ma non separati dagli altri utenti della strada.

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Mappa te matica 10.1.3 - Buone pratiche per il settore di intervento Mobilità nelle città del XII RAU

Fonte: ISPRA

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Nel settore dei Rifiuti, (Mappa tematica10.1.4), molte delle iniziative intraprese dalle amministrazioni a livello locale sono finalizzate ad una riduzione della quantità di rifiuti indifferenziati prodotta, attraverso il potenziamento dei sistemi di raccolta differenziata.

Con l’avvio del porta a porta molti Comuni hanno visto incrementare notevolmente la raccolta differenziata, come il Comune di Lodi che ha avviato - nell’aprile 2015 - il passaggio dalla modalità di raccolta rifiuti nei cassonetti stradali a quella porta a porta, ottenendo un aumento della percentuale di raccolta differenziata dal 52%, nel maggio 2015, al 71% di giugno 2016. Ha poi provveduto ad installare su tutto il territorio comunale 7 piccole isole ecologiche videosorvegliate accessibili con tessera sanitaria, che consentono all’utenza di conferire i propri rifiuti h24 (secco, umido, carta e plastica) in caso di impossibilità di usufruire del servizio porta a porta. Infine a luglio 2016 è stata inaugurata la nuova piattaforma ecologica.

Anche su tutto il territorio comunale di Mantova dall'ottobre 2013 è attivo il nuovo servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti che ha portato ad un aumento di oltre il 35% della raccolta differenziata, facendo registrare nel 2015 una percentuale complessiva pari al 77%. Nell’ambito di questo sistema è stato attivato un servizio specifico e dedicato a quelle persone che, per motivi di salute e/o di età, non sono in grado di provvedere autonomamente al conferimento dei rifiuti a livello stradale. Attualmente il numero delle utenze servite è pari a 151.

Il sistema di raccolta differenziata porta a porta, attivato nel Comune di Sondrio a partire da fine 2009, ha permesso il conferimento in discarica di solo il 32% dei rifiuti (dati del 2013).

Tra i progetti rilevati evidenziamo Nulla è perduto… Io composto - Iniziative concrete di contenimento della produzione dei rifiuti tramite pratiche di compostaggio domestico, un’iniziativa per la riduzione del conferimento dei rifiuti organici promossa dal Comune di Massa e da ASMIU, con il contributo assegnato ad ASMIU dalla Provincia di Massa-Carrara su finanziamento della Regione Toscana. Con questo progetto il Comune di Massa intende promuovere, attraverso l’uso di compostiere, il compostaggio domestico (autocompostaggio) come forma di riduzione del rifiuto alla fonte e come pratica di autosmaltimento della frazione organica; il progetto Raccolta oli usati…

Ferma non versare, realizzato sempre dalla stessa amministrazione, che prevede la dislocazione sul territorio comunale di circa 200 contenitori per la raccolta degli oli vegetali usati, al fine di evitarne la dispersione nell’ambiente.

Il Comune di Massa ha messo inoltre a punto un sistema basato sull'installazione di eco compattatori per incentivare sia la raccolta degli imballaggi di plastica e alluminio, con rilascio di coupon che danno diritto a sconti negli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa, sia la raccolta e il conferimento presso la “Ricicleria” dei Rifiuti Ingombranti e dei Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), con il riconoscimento di uno sconto sulla quota variabile del tributo (TARI) pari ad euro 0,10 per kg (fino ad un max di euro 25/utente), applicando il principio più pesi meno paghi.

Molteplici sono stati anche i progetti per incentivare pratiche di riciclo e di riuso come NoBuRi - Non butto! Riciclo al quale partecipa il Comune di Enna, finanziato da Fondazione con il Sud, che fa riferimento alla strategia Rifiuti Zero e ne persegue i fondamenti in particolare rispetto a:

separazione alla fonte, riduzione dei rifiuti, riuso e riparazione. Il progetto ha nella sua partnership uno dei punti di forza, in quanto coinvolge le istituzioni, le associazioni di categoria e i soggetti del terzo settore (cooperative sociali e organizzazioni di volontariato) insieme in rete, per interessare il più possibile il territorio e le sue componenti produttive, sociali ed economiche; il progetto Ricicliamo - realizzato dal Comune di Biella - che ha coinvolto 22 classi di alunni con l’intento di trasferire le buone prassi sullo smaltimento rifiuti ai più giovani, affinché siano prezioso veicolo di questi importanti messaggi all’interno delle loro famiglie e protagonisti del futuro nel creare un ambiente più pulito e più sano.

Sul territorio comunale di Sondrio, in un’area di prossimità, è attivo da marzo 2014 il CeRMaR - Centro Raccolta Materiali Riutilizzabili in cui si svolge attività di conferimento e ritiro di beni usati ancora utilizzabili. E’ stato istituito con lo scopo di contrastare e superare la cultura dell’«usa e getta», sostenere la diffusione del riuso dei beni, basato su principi di tutela ambientale e di solidarietà sociale, prolungandone il ciclo di vita oltre le necessità del primo utilizzatore, in modo da ridurre la quantità di rifiuti da avviare a trattamento/smaltimento e realizzare una struttura di sostegno alle fasce

BUONE PRATICHE PER IL SETTORE DI INTERVENTO RIFIUTI

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deboli della popolazione, dando loro la possibilità di acquisire gratuitamente beni di consumo usati ma ancora funzionanti ed in condizioni tali da essere efficacemente utilizzati per gli usi e le finalità originarie.

Infine, l’associazione “Insieme per il Perù” promuove già da alcuni anni sul territorio del Comune un progetto nel settore del recupero, con particolare riferimento alla raccolta di indumenti e scarpe usati, destinando il ricavato alla Caritas diocesana a favore delle popolazioni povere dell’America latina. Tale progetto, oltre a finalità ambientali di riduzione dei rifiuti, ha esplicite finalità sociali, in quanto il lavoro viene svolto da volontari con scopi di solidarietà e di educazione contro il consumismo e con particolare attenzione al riciclaggio come forma di trasformazione dallo spreco in risorsa. La raccolta degli abiti e delle scarpe avviene attraverso il posizionamento di cassonetti gialli in prossimità del CeRMaR, o nelle frazioni.

Il Comune di Vercelli ha adottato la Strategia Rifiuti Zero in materia di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, e recepito le linee guida della Carta di Napoli che sono efficacemente sintetizzate nei

“Dieci passi verso Rifiuti Zero” di Zero Waste Italy, in cui si delineano i principi per il conseguimento dell’obiettivo di minimizzazione dei rifiuti. Nell’ambito della strategia adottata, il Comune ha aderito a Riusalo.it per ottenere innumerevoli vantaggi in termini di efficienza ed efficacia, di costi ed organizzazione, di gestione e controllo dell’intero ciclo dei rifiuti, oltre che un monitoraggio continuo utile a verificare la qualità del servizio reso al cittadino, la quantità dei rifiuti prodotti e gli obiettivi raggiunti. Riusalo.it è un progetto che nasce per sviluppare azioni collettive di sostenibilità ambientale, per costituire una piattaforma unica per la gestione dei beni/

rifiuti ingombranti e AEE- RAEE, quale primo Sistema Integrato per la Gestione E la Prevenzione dei Rifiuti Ingombranti (SIGEPRI), che grazie alla capillarità della rete consente di massimizzare il riutilizzo dei rifiuti e ridurne la produzione.

Tra i progetti per incentivare il riutilizzo di beni di consumo che propongono un’alternativa al conferimento in discarica e sono quindi volti alla prevenzione della produzione di rifiuti, citiamo anche il progetto Urban_Wins, che coinvolge 25 partner di sei paesi: Italia, Austria, Romania, Spagna, Portogallo e Svezia, con cui il Comune di Cremona (capofila) ha vinto il bando europeo Horizon 2020. Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare e testare metodi per la ricerca e la sperimentazione di approcci innovativi, interdisciplinari e partecipativi per migliorare il contesto ambientale urbano e garantire un progresso verso una produzione e schemi di consumo più sostenibili, migliorando il recupero dei rifiuti e l’uso dei materiali recuperati; infine il progetto LeggeOr (Oristano Leggera) realizzato dal Comune di Oristano, con il quale il tema della prevenzione dei rifiuti è stato affrontatopiù prospettive, grazie a più linee d’azione rivolte a loro diversi contesti di produzione: la pubblica amministrazione, le mense scolastiche e gli esercizi commerciali; il Comune ha ricevuto per questo progetto il Premio nazionale di Federambiente e Legambiente per la prevenzione della produzione dei rifiuti. Il Comune di Oristano organizza inoltre Mercatini dello Scambio e del Riuso nei quali ci si può disfare degli oggetti che non servono più, ma che sono ancora in buono stato e ben conservati.

Evidenziamo ancora tra le iniziative sul riuso il progetto Atlantide promosso dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Nuoro in collaborazione con Lariso Onlus e cofinanziato dalla Fondazione con il Sud, finalizzato a ridurre la produzione di rifiuti intervenendo in maniera diretta ed efficace sulla “vita” dei prodotti, aumentandone il tempo di utilizzo e allargandone l’impiego, anche attraverso il riutilizzo in chiave artistica e creativa, per favorire la nascita di nuove attività economiche rivolte in modo particolare a giovani e disoccupati; il progetto Cool to reuse, del Comune di Macerata (capofila) finanziato dal programma Youth in Action e volto a promuove la cultura del riuso, la sostenibilità ambientale e la cittadinanza attiva attraverso azioni che coinvolgono direttamente i giovani come protagonisti del cambiamento.

Molti anche i progetti volti a sensibilizzare la cittadinanza alla riduzione della produzione di rifiuti, indirizzandola verso l’acquisto sia di prodotti con imballaggio o nullo che di prodotti riutilizzabili; segnaliamo la campagna di sensibilizzazione Le 4R di Oristano: riduco, riuso, riciclo, rispetto per la riduzione dei rifiuti e il miglioramento della raccolta differenziata del Comune; ri-insegnare ai cittadini il corretto smaltimento della plastica è lo scopo della campagna Come differenziare la plastica promossa dal consorzio pubblico che si occupa dei rifiuti della Provincia Verbano-Cusio-Ossola (Coub) in collaborazione con le amministrazioni comunali consorziate, tra le quali il Comune di Verbania. Troppi sono infatti gli errori di conferimento che vengono commessi nel settore della raccolta differenziata, con notevole aggravio dei costi di smaltimento.

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La lotta agli sprechi e alle perdite alimentari, diventata recentemente oggetto di una legge9 entrata in vigore il 14 settembre 2016, rappresenta un aspetto importante delle politiche per la riduzione dei rifiuti. Tra le iniziative rilevate, anche nel campo della ristorazione scolastica, citiamo la Lotta allo spreco alimentare nelle scuole del Comune di Cremona legata sia all’organizzazione e alla gestione interna del servizio mensa, sia a percorsi educativi; il Comune di Cremona ha anche sottoscritto la Carta per una rete di Enti territoriali a spreco zero. Sempre nell’ambito del contenimento degli sprechi e delle politiche per l’ambiente, da qualche anno è stato introdotto, con il progetto Acqua Mia, il consumo di acqua del rubinetto durante il pasto scolastico, accompagnando il percorso di cambiamento con incontri sul tema dedicati ai genitori e agli insegnanti con l’obiettivo specifico di ridurre i rifiuti derivanti da materiale plastico; riportiamo anche il progetto Aggiungi un posto a tavola realizzato dal Comune di Lodi, relativo al recupero di beni alimentari con l’obiettivo di convertire in risorsa ciò che altrimenti verrebbe scartato in cui sono coinvolte le mense delle scuole dell’infanzia;in questo modo si riescono a recuperare tutto il pane e la frutta non consumati per destinarli a singole persone e famiglie oppure a realtà associative.

Il Comune Siena è tra i firmatari dell’accordo di collaborazione per il recupero del cibo in 6 mense universitarie toscane: il cibo che avanza non sarà smaltito ma verrà raccolto dal Banco Alimentare ed affidato alla Caritas che lo metterà a disposizione delle persone più bisognose attraverso le proprie strutture. L’accordo è stato inoltre firmato dalla Regione Toscana, dall’Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario e dai Comuni di Firenze e Pisa.

Infine si menzionano per le loro performance di raccolta differenziata, con particolare riferimento alla frazione cellulosica, i Comuni di Carbonia, Iglesias e Lanusei. Questi Comuni, selezionati da Comieco e Regione Sardegna, fanno parte del Club dei Comuni ecocampioni della Sardegna, costituito nell’ambito del protocollo d’Intesa sottoscritto il 30 luglio 2014 tra Regione Sardegna e Comieco – il Consorzio nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica - per promuovere le migliori pratiche dell’isola nella gestione della raccolta di carta e cartone.

9Legge 19 agosto 2016 n.166 " Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alim entari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la lim itazione degli sprechi"

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Mappa te matica 10.1.4 - Buone pratiche per il settore di intervento Rifiuti nelle città del XII RAU

Fonte: ISPRA

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