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Derivazione embriologica dei tumori del testicolo

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Academic year: 2021

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3. ANATOMIA PATOLOGICA

3.1. Classificazione

La complessità classificativa dei tumori germinali deriva dalla loro origine da cellule multipotenti in grado di differenziarsi in svariati oncotipi i quali possono, inoltre, variamente associarsi tra di loro per dar luogo, nel 60% dei casi, a tumori misti. La classificazione anatomo-patologica è quella della World Health Organization (WHO) [Tab. 1]. Secondo le ipotesi più accreditate i vari tumori germinali deriverebbero da una cellula neoplastica germinale che potrebbe differenziarsi in seminoma, o dare origine ad una cellula totipotente da cui, a sua volta ed in ordine di progressiva differenziazione, potrebbero originarsi le altre neoplasie non-seminomatose e cioè carcinoma embrionario, tumore del sacco vitellino ed il coriocarcinoma. I teratomi deriverebbero dalla differenziazione di elementi di carcinoma embrionario verso linee più maturative. [5]

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CeCelllluullaa StStaamiminnaallee ToTottiippootteennttee SSppeerrmmaattoocciittaa nnoorrmmalalee

SeSemmiinnoommaa

Carcinoma embrionario

(tumore a cellule totipotenti)

Differenziazione intraembrionaria Differenziazione

extraembrionaria

T

Teerraattoomama Corioncarcinoma Tumore del sacco

vitellino

Derivazione embriologica dei tumori del testicolo

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Tabella 1. Classificazione WHO 2004 [6]

A) Tumori della linea germinale

1) Neoplasia intratubulare a cellule germinali

2) Neoplasie seminomatose: seminoma tipico, anaplastico, spermatocitico, misto con cellule sinciziotrofoblastiche

3) Neoplasie non seminomatose:

* carcinoma embrionario dell’adulto

* tumore del sacco vitellino:

• a composizione reticolare, solida e polivescicolare;

• con differenziazione parietale, mesenchimale, intestinale ed epatoide.

* coriocarcinoma

* teratoma (maturo, immaturo, con componente maligna)

4) Neoplasie miste seminomatose e non seminomatose

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B) Tumore dello stroma gonadico e dei cordoni sessuali

Dello stroma specializzato

a) Tumore a cellule di Leydig

b) Tumore a cellule del Sertoli (tipico, sclerosante, a larghe cellule calcificante)

c) Tumore a cellule della granulosa (adulto e infantile) d) Tumore misto

e) Tumore non classificato

Dello stroma non specializzato

a) fibroma, lipoma

b) sarcoma rabdo e leiomiosarcomi c) mesoteliomi della vaginale

C) Tumori misti cellule germinali/stromali a) gonadoblastoma

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A) Tumori germinali

* Seminoma

E’ il più frequente dei tumori germinali (50%); nell’8% dei casi può manifestarsi in testicoli ritenuti. In genere insorge in età più avanzata rispetto al classico picco di incidenza. Distinguiamo tre varianti istologiche: seminoma tipico (85% dei casi), anaplastico e spermatocitico.

Macroscopicamente il testicolo è in genere aumentato di volume e consistenza. Al taglio, l’area neoplastica (che può anche sostituire completamente il testicolo) appare generalmente omogenea, di colorito bianco-grigiastro e ben delimitata, anche se non capsulata.

Dal punto di vista istologico il tumore è caratterizzato, nella forma tipica, da una grande uniformità cellulare. Le cellule “ cosiddette del seminoma”, disposte in cordoni o nidi, sono larghe e poligonali, con limiti netti, grande nucleo centrale ed uno o due nucleoli ben visibili. Le mitosi sono rare. Lo stroma, più o meno abbondante, presenta spesso un infiltrato linfocitario che è ritenuta espressione di maggior reattività del sistema immunitario e avrebbe significato prognostico favorevole.

La variante anaplastica si contraddistingue per lo spiccato polimorfismo nucleare;

rispetto al seminoma tipico questa variante tenderebbe a metastatizzare in una fase precoce.

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La variante spermatocitica (7% circa di tutti i seminomi) è, in effetti una neoplasia completamente distinta dalle altre due. Si manifesta infatti in una fascia di età più avanzata (intorno ai 65), non metastatizza quasi mai e quindi ha una prognosi favorevolissima. Da un punto di vista istologico la neoplasia è caratterizzata dalla presenza di cellule di svariate dimensioni con nuclei spesso disposti a “ spirema”.

* Non seminoma

Carcinoma embrionario. Rappresenta il 20% dei tumori della linea germinale. Dal punto di vista macroscopico sono di dimensioni normali e consistenza dura. Al taglio, la neoplasia appare irregolare, priva di capsula e scarsamente delimitato. È frequente il riscontro di zone di necrosi emorragica.

Tumore sacco vitellino. è frequente come forma pura solo in età infantile, in età avanzate è più facile rinvenirlo associato al coriocarcinoma embrionario. L’origine della neoplasia da un tessuto extraembrionario, quale è il sacco vitellino, è confermato dalla positività delle cellule per l’AFP. Metastatizza molto tardivamente.

Coriocarcinoma. è estremamente rara come neoplasia pura (0,5% dei carcinomi germinali) e relativamente frequente in forma combinata (8%); deriva dalla differenziazione delle cellule del carcinoma embrionario verso strutture di tipo placentare. Colpisce di solito i giovani adulti ed ha un’elevatissima tendenza a metastatizzare sia per via linfatica che per via ematica.

Teratoma. Ha la caratteristica peculiare di avere all’interno elementi che derivano dai tre foglietti embrionali e perciò nella massa neoplastica possiamo ritrovare cellule

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muscolari, cellule cartilaginee, pezzi di osso, denti e si può manifestare in forma matura o immatura o con trasformazione maligna); i tumori misti, in cui ci sono diversi di questi elementi elencati, sono rappresentati contemporaneamente e dei quali la forma più frequente è rappresentata dal teratocarcinoma.[9]

B) Tumori dello stroma gonadico e dei cordoni sessuali

Stroma specializzato

* Tumori a cellule di Leydig

Rappresentano il 3% circa delle neoplasie testicolari. L’aspetto macroscopico è quello di noduli circoscritti; le cellule conservano generalmente la loro morfologia.

Possono produrre androgeni e/o estrogeni e dar luogo a pubertà precoci e a ginecomastia. Nel 90% dei casi si tratta di forme benigne.

* Tumori a cellule del Sertoli

Anche questi tumori si presentano, in genere, sotto forma di piccoli noduli.

Microscopicamente sono costituiti da cellule dalla morfologia ben conservata, disposte a formare strutture trabecolari o tubuli seminiferi immaturi. Come i tumori di Leydig sono, nel 90% dei casi, forme benigne.

Stroma non specializzato

I tumori degli annessi (funicolo, epididimo e tuniche vaginali) sono forme rare (tumore adenomatoite, pseudofibroma, mesotelioma). Il rabdomiosarcoma è la forma

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più frequente nel bambino e nel giovane adulto. Sviluppa metastasi ossee e la diagnosi solitamente è intraoperatoria.

C) Tumori misti

Si tratta di forme abbastanza rare che a differenza dei tumori germinali combinati, contengono sia elementi germinali che elementi derivanti dallo stroma gonadico. Il gonadoblastoma, appartenente a questo gruppo, si manifesta solo in gonadi disgenetiche ritenute di soggetti con fenotipo femminile.

3.2. Modalità di diffusione

La tonaca albuginea rappresenta una barriera naturale alla crescita locale del tumore; viene progressivamente invasa dalla massa tumorale fino a che essa non raggiunge la rete testis, l’epididimo, il funicolo spermatico e la parete dello scroto.

La diffusione metastatica dei tumori del testicolo avviene prevalentemente per via linfatica, raggiungendo le strutture regionali paracavali, paraaortiche e interaortocavali. I linfonodi primariamente interessati, sono solitamente quelli situati tra l’aorta e l’ilo renale per i tumori del testicolo sinistro, e quelli situati anteriormente tra cava e aorta per i tumori del testicolo destro. Esistono però connessioni tra queste stazioni ed i linfonodi iliaci interni (più raramente gli iliaci esterni) e soprattutto tra catene linfonodali dei due lati. È importante ricordare che nei soggetti sottoposti in precedenza ad interventi nella regione inguinale (ernie), le prime stazioni colpite possono essere proprio quelle inguinali (senza interessamento

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dei linfonodi retroperitoneali). Dai linfonodi lateroaortici, la diffusione metastatica può estendersi ai linfonodi mediastinici e sopraclaveari, o anche ad altre sedi distanti mediante la circolazione generale. Se esiste un ritardo nella diagnosi, le adenopatie diventano rapidamente voluminose e producono manifestazioni compressive a livello delle vie urinarie, della vena cava inferiore e dei nervi paravertebrali. Nei casi avanzati non è infrequente la compressione epidurale, con un quadro simile a quello descritto nella malattia di Hodgkin, e l’invasione per contiguità dello stomaco.

La via ematogena è caratteristica soprattutto dei non-seminomi con sedi metastatiche ai polmoni e fegato ma anche ad encefalo ed ossa. Il tessuto metastatico non sempre riproduce la stessa istologia del tumore primario. Ci può essere insufficienza respiratoria acuta e cronica secondaria a cospicua invasione del parenchima polmonare e a presenza di versamento pleurico. Le metastasi cerebrali, presenti nel 15% dei casi, sono uniche o multiple. [7]

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