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I-3.2. I CICLI DI VITA NELL’INDUSTRIA Prima di avviare un’attività chiediamoci: o

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Academic year: 2021

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I-3.2. I CICLI DI VITA NELL’INDUSTRIA

Prima di avviare un’attività chiediamoci: o Se produrrà valore aggiunto

o Come modificherà l’ambiente

o Se il bilancio energetico risulterà positivo

Si può condurre un’analisi preventiva secondo il seguente schema iterativo.

1) Si individua l’unità funzionale, ossia quale oggetto dovrà produrre quale lavoro. Nel caso PV sarà il kWp di potenza installata che produce 1 kWh.. Si stima la vita dell’unità funzionale, ossia quanti cicli sarà in grado di eseguire.

2) L’U.F. compie il suo ciclo di vita: viene prodotta, funziona durante la sua fase di vita utile, e infine viene smaltita.

3) Per produrre l’U.F. sono necessarie M macchine, una massa complessiva m e un’energia E. 4) La fase di produzione parte dal reperimento-estrazione delle materie prime per arrivare

all’assemblaggio del prodotto finito. L’assemblaggio interessa N componenti. Per ognuno di essi si individua una “linea di lavorazione”; se un componente viene reputato ancora troppo complesso se ne divide a sua volta la produzione in più linee di lavorazione, e così via fino a quando in ogni linea di lavorazione elementare è possibile individuare un elemento tecnologico (un metallo, per esempio) rispetto al quale tutti gli altri elementi messi in gioco risultino trascurabili.

5) Ogni linea di lavorazione è composta da ni macchine. Ogni macchina svolge una singola

operazione.

6) Ogni macchina vien prodotta, utilizzata (soggetta quindi a manutenzione ed usura) e dismessa: compie quindi anch’essa il suo ciclo di vita, che si può pensare come l’intersezione tra il ciclo di vita dell’U.F. primaria e il ciclo di vita della macchina stessa.

7) Caratterizziamo ogni macchina, oltre che dal suo ciclo di vita, da 3 bilanci: materiale, energetico, ambientale. Ogni operazione dunque è interessata da 3 linee principali:

a) linea dell’input di materia, a sua volta divisa in più linee, tante quanti sono i singoli materiali che riguardano l’oerazione; se la materia immessa è già lavorata o di tipo tecnologico, si prende in considerazione la sua linea di lavorazione;

b) linea dell’input energetico; si considera il sistema di produzione dell’energia;

c) linea delle emissioni di materia che la macchina produce al suolo, in acqua, in aria, e il calore rilasciato nell’ambiente.

8) Anche durante la fase di esercizio dell’U.F. si stilano i tre bilanci.

9) Terminata la sua vita, l’U.F. segue un processo idealmente opposto a quello di produzione. In realtà il ciclo di vita è irreversibile; vengono analizzati i 3 bilanci fondamentali per le operazioni di disassemblaggio e separazione nelle parti elementari, le quali verrano riciclate.

Chiaramente, ogni analisi sarà specifica in sé, e presenterà delle problematiche che andranno affrontate caso per caso.

Data la natura iterativa del procedimento, è importante delineare i confini del sistema.

Quanto appena detto ci porta inoltre a pensare, abbandonandoci per un attimo ad una visione più ampia, come non solo tutte le attività dell’uomo siano interconnesse e inter-dipendenti, ma se si possa veramente parlare di ecosostenibilità: un processo “pulito” ha comunque bisogno di tutti gli altri annessi per esistere.

(2)

17 a)

b)

c)

a) ciclo di vita; b) processo di produzione; c) bilanci inerenti alle macchine di processo

b)

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