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Academic year: 2021

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CAPITOLO 3

L’APPLICAZIONE DEL

MODELLO FIVE CONTEXT

FRAMEWORK AL GRUPPO

KEDRION

3.1 KEDRION E LA RUSSIA: IL PERCHÈ

DELLA

SCELTA

Nei precedenti capitoli è stato brevemente descritto il modello five context

framework e sono state analizzate le principali caratteristiche

economico-aziendali del gruppo Kedrion; ora cerchiamo di applicare il modello ad un’interessante iniziativa che ha recentemente coinvolto il gruppo.

Kedrion è da sempre vocata all’internazionalizzazione. Attualmente è infatti presente in vari paesi europei, in Sud America e in Asia. La sua politica, come spiegato dal Presidente Paolo Marcucci del corso di una intervista rilasciata al settimanale Specchio, non è quella di creare, all’estero, semplici relazioni commerciali, ma, come accaduto in Italia, operare come partner strategico dei sistemi sanitari locali.

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In particolare, come sottolineato dall’Amministratore Delegato1 Andrea Marcucci, uno degli obiettivi dell’azienda è, nell’ambito del settore degli emoderivati, “quello di assistere i diversi territori nel raggiungimento di standard elevati di produzione e nel difficile e lungo cammino verso l’autosufficienza”.

“La Kedrion, - conclude Andrea Marcucci - rappresenta l’anello industriale di una catena che va dal donatore di sangue all’utilizzatore, passando per le strutture trasfusionali. E sulla base del proprio patrimonio consolidato di esperienza e di competenza opera per rafforzare in ambito internazionale il ruolo strategico dei sistemi sanitari dei Paesi che in questo settore registrano un ritardo. Tutto ciò non solo perché siano garantiti gli standard di eccellenza, sicurezza e qualità, ma anche per sostenere il triplice obiettivo di valorizzare la donazione, garantire la disponibilità degli emoderivati in tempi e quantità certi, e, soprattutto, contribuire ad avvicinare i diversi Paesi all’obiettivo dell’autosufficienza”.

In questa sua veste di partner anziché di semplice fornitore, Kedrion sta operando su diversi fronti. Quello più interessante, e sul quale verrà applicato il modello Five Context Framework, è quello russo.

Il governo russo ha recentemente inaugurato una nuova politica indirizzata al raggiungimento dell’autonomia per quello che riguarda la produzione e la distribuzione di farmaci emoderivati. Lo scopo di questa politica è quello dell’innalzamento degli standard ed il loro adeguamento ai parametri europei.

Kedrion in Russia ha, da oltre 10 anni, registrato e distribuito tutte le principali specialità medicinali derivate dal plasma. Dal 2006, in conformità sia con gli obiettivi dell’azienda che con quelli della Federazione Russa, Kedrion realizzerà un trasferimento di tecnologia nel Paese. Partiranno infatti, nel 2006

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Nel maggio 2005 A.D. Andrea Marcucci è uscito dal Consiglio di Amministrazione di Kedrion S.p.A. in quanto ha accettato la nomina a sottosegretario ai beni culturali

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nella regione del Volga, a Kirov, i lavori di realizzazione del primo impianto russo di produzione di plasmaderivati a standard internazionale.

L’impianto, che sarà a regime nel 2010, sarà realizzato come risultato del contratto di trasferimento tecnologico siglato tra Kedrion e la società tedesca Glatt Engineering con le autorità sanitarie locali, in particolare l'Istituto Volga (centro nazionale di expertise nel campo degli emoderivati del servizio federale di supervisione della salute e dello sviluppo sociale).

L'impianto di Kirov, con oltre 250 addetti altamente qualificati e una capacità di lavorazione di 300.000 litri di plasma all’anno (espandibile fino a 600.000 litri), produrrà circa 50 milioni di unità di Fattore VIII (per la cura dell’emofilia di tipo A), circa 90 milioni di unità di Fattore IX (per la cura dell’emofilia di tipo B), circa 9 tonnellate di Albumina (per la cura della ipoproteinemia) e circa 1.200 kg di Immunoglobuline endovena (per la terapia delle immunodeficienze).

La commessa ha un valore complessivo di poco meno di 100 milioni di euro, di cui circa 12 milioni di euro è il valore dell’apporto di competenza di Kedrion, il quale consiste nel trasferire il know how produttivo, monitorare l’avvio della produzione e nel realizzare un intenso programma di training.

La realizzazione dell’impianto di Kirov avrà un duplice effetto. Anzitutto aumenta la disponibilità dei plasmaderivati in un sistema in cui la produzione è particolarmente bassa. Il mercato russo attuale per il Fattore VIII plasmatico è pari a 200 milioni di unità per un valore complessivo di 70 milioni di dollari su un mercato mondiale di più di due miliardi di unità e 915,4 milioni di dollari (17,5% del consumo in Nord America, 52% in Europa, 11,7% in Asia), per il Fattore IX plasmatico il "peso" russo è di 30 milioni di unità per un valore di 11 milioni di dollari su un mercato mondiale di 200 milioni di dollari e 430 milioni di unità (24% Nord America, 42% Europa, 13,6% Asia); 8 milioni di dollari circa

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il valore del mercato attuale russo dell'Immunoglobulina endovena nell'ambito di un mercato mondiale pari a 2.300 milioni di dollari per 68 tonnellate (50% Nord America, 21,5% Europa, 20% Asia); infine, mille chili per un valore di un milione e mezzo di dollari l’incidenza russa nel mercato dell'Albumina che complessivamente vale 881 milioni di dollari per 460 tonnellate di produzione (44% Asia, 27% Europa e 16% Nord America)2.

In secondo luogo, la produzione Kirov avrà impatti in termini di promozione e allargamento del livello terapeutico, innalzamento degli standard per medici e pazienti, creazione di saving di risorse, supporto al processo di autonomia produttiva nel territorio. Obiettivi, questi, coerenti con la nuova politica russa, avviata nel gennaio dell’anno scorso con la legge sull’adeguamento ai parametri europei nel settore della produzione e distribuzione di emoderivati.

«Kedrion è la prima azienda europea – ha sottolineato il Direttore Generale, Abramo Brandi – a fornire il technology transfer per la costruzione di un impianto per la produzione di farmaci emoderivati, oltre a provvedere alla formazione del personale ad alta qualificazione in loco e alla validazione del processo produttivo. Parte della missione di Kedrion è proprio quella di lavorare con i Paesi che vogliono crescere e innalzare i loro livelli di produzione e la qualità dei farmaci in un’ottica di stretta collaborazione con gli stakeholders, mirando più alla creazione di partenrship piuttosto che a semplici relazioni commerciali».

Fatte queste premesse, andiamo ora ad analizzare il contesto ambientale della Russia attraverso il modello Five Context Framework. Nel presente lavoro, per motivi di spazio, riportiamo solo alcune considerazioni generiche.

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3.2 IL SISTEMA SOCIO-POLITICO RUSSO

La Federazione Russa è composta da un gran numero di suddivisioni politiche, per un totale di 88 componenti costituenti. All’interno della Federazione esistono 21 repubbliche, che corrispondono ad alcune delle minoranze etniche russe, le quali godono di un alto livello di autonomia su vari argomenti.

I rimanenti territori sono 49 province, conosciute come oblast' e 7 regioni (krai); tra queste si trovano anche 9 distretti autonomi e 1 oblast autonomo. Infine ci sono 2 città federali, Mosca e San Pietroburgo.

La Russia è, fatta eccezione per alcune arre urbane, scarsamente popolata a causa della sua enorme estensione; la densità della popolazione è maggiore nella parte europea della Russia, nella zona delle Montagne degli Urali, e nella parte sud-orientale della Siberia. La Federazione Russa ospita molti differenti gruppi etnici e popolazioni indigene. Più dell'80% della popolazione è composta da Russi etnici, il resto comprende Bashkiri, Ceceni, Chuvasci, Cosacchi, Evenki, Tedeschi, Ingushezi, Inuit, Ebrei, Calmucchi, Careliani, Coreani, Mordvini, Osseziani, Taimyri, Tartari, Tuvani, Yakutzi e molti altri.

La lingua russa è l'unica lingua ufficiale di stato, ma le singole repubbliche hanno spesso reso il loro linguaggio nativo co-ufficiale. La Chiesa Russa Ortodossa è la religione dominante, assorbendo il 30% della popolazione. Vi sono minoranze di musulmani (10%), cattolici (4%) e altri cristiani (1%). Tuttavia, influenzata dal regime comunista dell'URSS, la grande maggioranza della popolazione (55%) si dichiara non credente.

Sul piano dell’organizzazione politica, la Federazione Russa è una repubblica presidenziale. Il Presidente viene eletto direttamente dal popolo, resta in carica quattro anni, risiede al Cremlino e detiene un notevole potere esecutivo.

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Infatti il Presidente, nomina le più alte cariche ufficiali dello Stato, compreso il primo ministro; quest’ultimo comunque deve essere approvato dalla Duma, la camera bassa del parlamento. Se la Duma respinge per tre volte la candidatura proposta, il Presidente può decretarne lo scioglimento. La Duma può approvare, a maggioranza assoluta, una mozione di sfiducia al governo ma il Presidente può manifestare il suo dissenso; se la Duma approva entro tre mesi un'altra mozione di sfiducia, il Presidente può optare tra l'accettazione delle dimissioni del governo e lo scioglimento dell'assemblea.

Il Presidente può approvare decreti governativi senza il consenso del parlamento, è il capo delle forze armate e del consiglio nazionale di sicurezza. I forti poteri di cui è titolare hanno determinato una definizione della forma di governo russa come "presidenzialistica".

La Russia ha anche un parlamento bicamerale. L'Assemblea Federativa o

Federalnoe Sobranie è una “camera alta”, conosciuta anche con il nome di

Consiglio Federativo (Sovet Federacii). È composta da 178 delegati nominati dalle 89 suddivisioni amministrative (ogni suddivisioni amministrative nomina due delegati), che prestano un servizio quadriennale.

È presente anche una “camera bassa” conosciuta con il nome di Duma di Stato (Gosudarstvennaja Duma). Questa comprende 450 deputati che restano in carica per quattro anni. 225 deputati sono eletti, dal voto popolare, con un sistema maggioritario, mentre gli altri 225 vengono eletti attraverso un sistema proporzionale a su scala nazionale basato sulle liste di partito.

Sul piano dell’ordinamento giuridico, questo è di tipo “civil law”, quindi le decisioni non vengono prese sulla base dei precedenti ma solo in conformità con la costituzione e con le leggi scritte in codici, statuti o regolamenti. I codici

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sono la principale fonte legislativa russa ed in particolare il codice civile ha “creato” la libera economia di mercato.

Si può osservare in conclusione che il sistema socio-politico russo risulta molto articolato e complesso a causa dell’immensa estensione territoriale della Federazione Russa; questo può essere fonte di inefficienze del sistema stesso a causa della sua eccessiva burocratizzazione. Altro elemento su cui porre l’attenzione è l’eccessivo potere attributo al Presidente della federazione. Questo è si eletto dal popolo ma detiene un potere quasi assoluto sulla politica federale. Una azienda che come kedrion stia sviluppando una strategia di internazionalizzazione deve ovviamente monitorare con grande attenzione gli effetti che da tali fattori possono derivare.

3.3 IL GRADO DI APERTURA DELLA RUSSIA

Come ci si può ben immaginare la Federazione Russa risente ancora pesantemente dell’eredità dell’URSS. Conseguenza di ciò lo Stato risulta ancora relativamente chiuso e con un forte controllo delle autorità centrali sull’economia, ciò non toglie che se gli interessi locali vengono tutelati e sono convergenti con le aspettative locali è stimolato l’ingresso di capitali stranieri.

La Russia comunque siede in diversi organismi sopranazionali. Dal 27 dicembre 1991 la Federazione Russa ha preso il posto dell’URSS nel consiglio di sicurezza dell’ONU. La Russia è membra anche della Comunità degli Stati Indipendenti, dell’OCSE, della NATO.

Riguardo alla stipula di trattati economici con gli altri stati, però le cose sono molto diverse. Nel luglio 2001, dopo un negoziato durato 40 anni, è stato

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ratificato tra la Russia e la Cina il Trattato di buon vicinato e cooperazione amichevole, cosa rara perché lo stato russo ha siglato diversi trattati economici con Stati vicini ma nessuno di questi è stato ratificato.

Kedrion, come già sopra affermato, è da sempre vocata all’internazionalizzazione. In quest’ottica, ultimamente, si è concentrata più sul creare partnership con Paesi esteri che sulla commercializzazione, in quei Paesi, dei propri prodotti.

L’impegno russo di Kedrion è attualmente rivolto alla creazione di una partnership internazionale. La Federazione Russa, come si può notare, è ancora relativamente chiusa ma Kedrion, grazie alle proprie conoscenze nell'ambito della costruzione di impianti per la produzione di plasmaderivati e della gestione di processi tecnologici produttivi, è riuscita ad aprirsi un varco nel Paese.

3.4 IL MERCATO DEI PRODOTTI IN RUSSIA

Il mercato russo rappresenta uno dei mercati emergenti più promettenti dei prossimi anni. Allo stesso tempo si tratta di un mercato molto ampio ed articolato, dove spesso le “regole del gioco” non sono sempre trasparenti. La cosiddetta “mafia russa”, infatti, ha molta forza nel Paese, l’evasione delle tasse, la corruzione ed il “sommerso” sono molto estesi.

L’economia russa ha subito un tremendo stress a seguito del passaggio dalla pianificazione centralizzata al sistema di libero mercato. L’URSS era uno dei Paesi più industrializzato ma anni di scarsi investimenti hanno reso l’industria russa antiquata e altamente inefficiente e di conseguenza i prodotti offerti spesso hanno standard qualitativi insoddisfacenti.

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Kedrion distribuisce, da più di 10 anni e con un discreto successo, i propri prodotti sul territorio russo. Il trasferimento di know-how tecnologico che l’azienda sta attuando nel Paese può essere utile per farne crescere la visibilità nel Paese e, quindi, trainare positivamente le vendite dei prodotti a marchio Kedrion, in Russia.

3.5 IL MERCATO DEL LAVORO IN RUSSIA

Anche la forza lavoro russa, a seguito della caduta dell’URSS, è stata sottoposta a drastici cambiamenti. Il mercato del lavoro è sempre più ingolfato. Milioni di lavoratori russi sono disoccupati, prevalentemente donne e giovani. Molti lavoratori russi sono part-time. La domanda è nettamente superiore all’offerta e questo genera uno spinto turn-over dei livelli intermedi (meno di un anno nella stessa azienda). Va considerato anche che se un’azienda straniera abbia intenzione di aprire una sede nel Paese debba assumere manager locali.

Il collasso dell’Unione Sovietica ha fatto precipitare drammaticamente anche il tenore di vita dei lavoratori. Nonostante che questo stia, dal 1999, risalendo, almeno un terzo della popolazione vive con un reddito minore rispetto a quello di sopravvivenza. Stime del ministero dell’economia, del commercio e dello sviluppo affermano che, nel corso del 2005, la percentuale della popolazione che vive al di sotto della soglia di sopravvivenza sia passata dal 25 al 23% .

Segnali positivi arrivano, però, dal sistema scolastico. Infatti questo ha cancellato quasi totalmente l’analfabetismo; inoltre, circa tre milioni di studenti frequentano i 519 istituti superiori e le 48 università. La grande enfasi posta sull’educazione nelle scienze e nella tecnologia ha come risultato che la ricerca

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in campo medico, matematico, scientifico, spaziale e aerospaziale sia generalmente di prim’ordine.

3.6 IL MERCATO DEI CAPITALI RUSSO: Cenni

Il settore bancario rappresenta un grande problema del mercato russo dei capitali. Questo, infatti, non riesce ad attrarre i risparmi della popolazione e ad indirizzarli verso investimenti produttivi. Basti pensare che i depositi in denaro nelle banche russe rappresentano solo il 7% del PIL.

In Russia, infatti, a seguito della grave crisi inflattiva, non esiste cultura del risparmio.

Riguardo agli investimenti bisogna considerare che, nel 1999, sono cresciuti di circa il 4,5%, la prima crescita consistente dalla caduta dell’impero sovietico. Da allora gli investimenti sono continuati a crescere velocemente, soprattutto quelli esteri. Questi ultimi, nel 2001, sono cresciuti quasi del 30% rispetto all’anno precedente. Questo dato non deve trarre in inganno in quanto durante il regime comunista questi erano pari a zero. Considerandoli in valore assoluto gli investimenti stranieri in Russia sono molto bassi. Infatti, ad esempio, gli investimenti fatti nel Paese da aziende americane sono pari a quelli fatti dalle stesse in Costa Rica.

La crescita degli investimenti stranieri è stata resa possibile dalla crescita delle transazioni in denaro, dalle positive prospettive di vendita, dalla stabilità politica e dagli alti utili accantonati.

In quest’ottica possiamo leggere l’investimento, fatto congiuntamente nel Paese, da Kedrion e Glatt Engineering. L’importanza dell’investimento in termini qualitativi è senza discussioni, verrà creato un impianto di frazionamento del

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plasma all’avanguardia sul piano tecnologico ma dalla bassa capacità di frazionamento. A pieno regime, infatti, l’impianto di Kirov avrà una capacità produttiva di meno di un terzo rispetto a quella dell’impianto di Kedrion a Bolognana.

3.7 LA STRATEGIA SUGGERITA DAL MODELLO

Leggendo in un ottica sistemica le 5 dimensioni sopra brevemente descritte si può notare come il contesto ambientale russo, paragonato a quello di un Paese sviluppato, presenti ancora notevoli lacune, che possiamo ben evidenziare facendo una rappresentazione grafica del modello (vedi figura 2).

Il pentagono nero rappresenta il contesto istituzionale ottimale mentre quello rosso il contesto attualmente presente in Russia. Come sintetizza il grafico, il contesto russo presenta lacune generalizzate rispetto al contesto ottimale, le quali sono più marcate per quello che attiene il mercato dei capitali ed il grado di apertura del Paese.

Date le informazioni a disposizione e analizzando le stesse attraverso il modello Five Context Framework, non si può far altro che testimoniare il fatto che Kedrion abbia intrapreso, in Russia, un percorso vincente. In particolare l’azienda dovrebbe muoversi si, come sta già facendo, modificando il contesto russo attraverso il miglioramento degli standard produttivi di emoderivati, ma dovrebbe operare anche su altri fronti.

Infatti, sempre nell’ottica di condizionare il contesto istituzionale del Paese – Obiettivo, l’azienda potrebbe inoltre favorire lo sviluppo anche delle altre dimensioni del modello, possibilmente concentrando i propri sforzi per migliorare il grado di apertura del Paese e il mercato dei capitali dello stesso.

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Infine, nella fase dell’adattamento della propria strategia al contesto, l’azienda ha già fatto notevoli adattamenti alla propria strategia, ad esempio presentandosi non come semplice produttore ma come fornitore di know-how; comunque deve tenere anche in considerazione che, nel periodo in cui dovrà operare in Russia, non potrà fare a meno di dotarsi di una struttura composta anche da manager russi

MERCATO DEI PRODOTTI MERCATO DEL LAVORO MERCATO DEI CAPITALI SISTEMA SOCIO/POLITICO GRADO DI APERTURA DEL PAESE Figura 2

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