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CONCLUSIONI
Alla luce dei risultati ottenuti è possibile concludere che:
1. i prodotti di lisciviazione dei rivestimenti oggetto dello studio non hanno mostrato tossicità acuta verso V. fischeri nelle condizioni sperimentali applicate
2. il metodo della valutazione della biomassa totale del biofilm basato sulla quantificazione delle proteine totali ha evidenziato che sul vetro (superficie non ricoperta) la biomassa adesa è significativamente superiore rispetto a tutti gli altri rivestimenti testati; rispetto alla matrice di riferimento siliconica, il solo polimero STE4 ha mostrato una quantità di proteina adesa significativamente inferiore, indicando potenziali prestazioni anti-fouling superiori agli altri polimeri.
3. il test di rimozione delle diatomee sotto flusso turbolento ha evidenziato che sul rivestimento STE1 le cellule algali hanno aderito con maggiore forza di adesione e, di conseguenza, sono state rimosse in percentuale significativamente inferiore rispetto alla superficie siliconica di riferimento. Le prestazioni foul-release di questo polimero possono quindi essere considerate inferiori rispetto alla matrice di riferimento ed agli altri polimeri.
4. il test di insediamento di larve competenti di F. enigmaticus sulle superfici oggetto dello studio non ha evidenziato differenze significative dei rivestimenti a blocchi rispetto alla superficie di riferimento siliconica; tuttavia il tasso di mortalità delle larve in corso di insediamento dopo 48 h del polimero STE2 è risultata significativamente più bassa rispetto alla superficie siliconica di riferimento, indicando peggiori prestazioni anti-fouling rispetto agli altri rivestimenti.
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Il quadro generale dei risultati non indica particolari miglioramenti dei rivestimenti testati rispetto alla matrice di riferimento in termini di prestazioni foul-release sulle diatomee utilizzate come modello. Tuttavia, il polimero STE4, contenente maggiori catene fluorurate, sembrerebbe più efficace degli altri polimeri nel contrastare l'adesione del biofilm in condizioni naturali.
Si auspicano ulteriori approfondimenti sull’argomento, che potrebbero interessare altre specie del micro e soprattutto del macrofouling da utilizzare come organismo test, per saggiare l’efficacia di questi nuovi polimeri foul-release, o ancora, altri substrati, oltre al vetro, per rendere ancora più verosimili le condizioni sperimentali.