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5. IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 90 -

5. IL MODELLO DI SIMULAZIONE

DEL TRAFFICO

Il modello di simulazione del traffico è un importante strumento per la pianificazione, che consente essenzialmente di valutare gli effetti sul traffico indotti da interventi strutturali di progetto sulle reti di trasporto, permettendo anche il confronto di diverse soluzioni progettuali.

I modelli di simulazione tradizionalmente utilizzati, nati alla fine degli anni ’50, sono basati sull’ipotesi di stazionarietà intraperiodale. In essi la domanda di trasporto, con le sue caratteristiche rilevanti e l’offerta, assumono un valore medio costante per un periodo di tempo sufficientemente ampio da consentire di poter riconoscere condizioni stazionarie, condizioni nelle quali le grandezze considerate assumono valori costanti ed indipendenti. Le variabili caratteristiche del deflusso vengono riferite all’intero periodo di simulazione, attraverso il calcolo dei loro valori medi, e non consentono dunque di considerare tutti quei fenomeni dinamici che caratterizzano le reti congestionate: la propagazione a ritroso del ritardo di una intersezione; la formazione, evoluzione e dissipazione delle code; gli effetti generati dalla verifica di incidenti in un determinato punto della rete ed in un determinato istante; gli effetti della variabilità della domanda nel periodo di riferimento; le prestazioni della rete al verificarsi di eventi eccezionali quali l’evacuazione di un’area in presenza di una calamità naturale.

Tali fenomeni non possono essere studiati e valutati in termini medi, in quanto è proprio la fluttuazione delle variabili caratteristiche che porta al manifestarsi degli stessi fenomeni; elemento che non può essere rappresentato se si analizza il sistema riferendosi all’intero periodo di riferimento.

I modelli dinamici rappresentano la naturale evoluzione di quelli statici, e sono stati sviluppati con l’obiettivo di migliorare le criticità dell’approccio tradizionale. Uno degli aspetti fondamentali che i modelli statici non riescono a simulare è la propagazione e dinamicità dei fenomeni di congestione, che non possono essere studiati in termini medi, ma vanno analizzati nella loro evoluzione all’interno del periodo di simulazione di riferimento. I modelli dinamici consentono di rappresentare la variabilità della domanda all’interno del periodo di simulazione, in maniera tale che il numero di veicoli che attraversano un arco e il corrispondente tempo di viaggio diventino dipendenti dal tempo. Tramite tali modelli è possibile riprodurre il funzionamento interno del sistema di trasporto

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 91 - (per esempio la formazione, propagazione e dissipazione delle code) e la sua evoluzione nel tempo (non stazionarietà della domanda e dell’offerta). Essi consentono di conoscere la posizione dei veicoli, o di aggregazioni di veicoli, nei diversi istanti o nei diversi sotto intervalli elementari in cui il periodo di simulazione può essere suddiviso, e dunque di analizzare il fenomeno secondo un’ottica disaggregata e puntuale.

I primi modelli dinamici ad essere stati sviluppati sono quelli definiti microscopici, in cui vengono rappresentati gli spostamenti dei singoli veicoli, e macroscopici, in cui la corrente veicolare è rappresentata in maniera aggregata, mentre risultano più recenti i modelli dinamici di tipo mesoscopico, in cui i veicoli vengono aggregati in unità chiamate pacchetti. Mentre i modelli microscopici simulano ciascun singolo spostamento della matrice di domanda, il tempo di calcolo di un modello mesoscopico dipende direttamente dal numero di unità aggregate in cui la corrente di traffico viene suddivisa, un parametro che può essere impostato nel modello.

5.1 I MODELLI DI MICRO-SIMULAZIONE

I modelli di micro-simulazione del traffico (come quello usato in questo studio), oltre a fornire tutti gli elementi per una dettagliata analisi quantitativa (quali le variazioni dei tempi di percorrenza, della durata delle code, dei consumi di carburante, delle emissioni inquinanti, ecc.), consentono di visualizzare in maniera realistica il movimento dei singoli veicoli e l’evoluzione del traffico sulla rete stradale.

Rispetto ai classici modelli di assegnazione macroscopici, che sono basati su formulazioni matematiche nelle quali il traffico degli autoveicoli è trattato astrattamente come un fluido che si incanala nei possibili percorsi, i modelli microscopici simulano il comportamento di ogni singolo elemento che compone la corrente veicolare con le sue specifiche caratteristiche di guida. Inoltre vengono descritte con un elavato grado di dettaglio anche quelle caratteristiche del modello di offerta con cui i guidatori dei veicoli interagiscono, quali i cartelli stradali, i semafori con le loro caratteristiche e i piani di fasatura, ma anche il posizionamento e funzionamento dei rilevatori di traffico.

Possono essere considerati dei modelli comportamentali, in quanto tentano di descrivere il comportamento e le scelte individuali degli utenti. In genere sono definiti tramite leggi ed equazioni che determinano quando un veicolo accelera, decelera, cambia corsia, ma anche come e quando i veicoli scelgono e cambiano i percorsi per raggiungere la destinazione del loro spostamento.

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 92 - L’approccio è definito “micro” poiché durante tutto l’intervallo di analisi viene simulato il comportamento di ogni singolo veicolo, le sue interazioni con gli altri veicoli e con le infrastrutture stradali, sulla base di algoritmi decisionali di tipo comportamentale, che stabiliscono di volta in volta il cambio di corsia, regolano la distanza dal veicolo che li precede, l’immissione nelle corsie di accelerazione e decelerazione, l’effettuazione della manovra di sorpasso o di parcheggio. Anche la scelta del percorso viene periodicamente calcolata in funzione delle mutate condizioni della rete (presenza di congestione e/o di un eventuale impedimento alla circolazione).

Ad ogni veicolo sono associate caratteristiche dimensionali e comportamentali; le prime riguardano lunghezza, larghezza, velocità massima, accelerazione dei veicoli, mentre le seconde sono relative alla guida dei conducenti, quali il vincolo costituito dal rispetto dei limiti di velocità, oppure l’aggressività del conducente, e così via.

5.2 IL SOFTWARE AIMSUN

Il presente lavoro di micro-simulazione e analisi degli scenari di traffico si avvale del supporto informatico di uno dei più avanzati software di simulazione della circolazione veicolare in ambito urbano: il programma Aimsun®, marchio registrato da Transport Simulation System® S.L. (TSS). La versione usata è la 8.0.3 (R 28004) e la licenza è la Professional.

Figura 5.1 – Il logo di Aimsun®.

Aimsun® è usato da agenzie governative, enti pubblici, università e consulenti in tutto il mondo per la simulazione del traffico, pianificazione del trasporto e studi di evacuazione d’emergenza. È utilizzato per migliorare le infrastrutture, ridurre le emissioni, la congestione e la progettazione di ambienti urbani per veicoli e pedoni.

Esso riproduce le dinamiche dei fenomeni di traffico, utilizzando un sofisticato modello microscopico, stocastico e basato sugli eventi e il comportamento dei guidatori; il software

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 93 - esegue analisi dettagliate di complessi sistemi viari e simula realisticamente i flussi di veicoli, pedoni, biciclette, mezzi pesanti, autobus, e sistemi di trasporto su ferro.

Aimsun® esegue le simulazioni in funzione delle caratteristiche infrastrutturali della rete, dei flussi di traffico, delle regolazioni delle intersezioni e dell’eventuale presenza di veicoli adibiti al servizio di trasporto pubblico.

Aimsun® è un ambiente software espandibile che offre, in un’unica applicazione, tutti gli strumenti necessari per una pianificazione trasportistica professionale. Al momento, l’ambiente software è composto da:

 l’editor della rete con visualizzazioni 2D e 3D;

 strumenti di importazione file da terzi come CAD o GIS;

 strumenti di importazione per software di controllo del traffico da terze parti come Contram®, Paramics® e Vissim®;

 simulatori microscopici, mesoscopici e macroscopici per il traffico veicolare;

 un simulatore integrato da Legione per il traffico pedonale che può essere usato nelle simulazioni microscopiche;

 scripting completo che usa il linguaggio di programmazione Python®;

 piena estensibilità e personalizzazione dell’ambiente di lavoro utilizzando linguaggi di programmazione come C++® e l’Aimsun SDK® (Software Development Kit);  un software di sviluppo in C++® per modificare i modelli comportamentali delle

tipologie di veicolo desiderate;

 interfacce software di pianificazione con Emme® e Saturn®;

 interfacce di ottimizzazione delle segnalazioni semaforiche con Transyt-7F®, Transyt/12® e Synchro®;

 interfacce di controllo adattivo con Scats®, Scoot®, VS-plus® e Utopia®.

L’applicazione è disponibile in due versioni, una con l’interfaccia grafica e l’altra senza, chiamata Aimsun Console®. Le seguenti analisi sono state fatte utilizzando la prima versione dotata di interfaccia grafica al fine di una più corretta corrispondenza fra la realtà e il modello simulato.

I file creati contestualmente al modello Aimsun® con estensione .ANG sono:

 file ANG.OLD: copia di backup del modello senza le ultime modifiche;

 file SANG: contiene le informazioni del modello all’inizio della sessione di lavoro, viene creato in automatico quando la rete viene salvata per la prima volta e non viene mai modificato con le successive modifiche apportate alla rete.

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 94 - Per realizzare lo scenario di simulazione occorre fissare un set di parametri che definisce l’esperimento e una serie di dati di input. Lo scenario si compone di tre tipi di dati:

 scenario di rete;  scenario dei flussi;

 piani di controllo del traffico.

I parametri da impostare servono per caratterizzare la simulazione (tempo di simulazione, periodo di riscaldamento, intervalli delle statistiche, ecc…) e per calibrare i modelli (tempi di reazione, zone di cambio corsia, ecc…).

5.2.1 LO SCENARIO DI RETE

Questo scenario definisce la rete stradale, specificando le caratteristiche di tutti gli elementi di cui essa è costituita, quali traiettorie dei veicoli, semafori, attraversamenti pedonali ecc…

Una rete è composta da una serie di sezioni (tutte a senso unico, definite link) collegate tra loro attraverso nodi (incroci, definiti node) che possono contenere caratteristiche di traffico diverse. Per costruire il modello di rete è necessario prima di tutto importare la mappa della zona, preferibilmente digitalizzata in formato DXF o DWG, ma anche in “file immagine” tipo JPEG.

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 95 - Quando si definiscono le traiettorie della rete stradale per ognuna di esse, oltre all’andamento planimetrico della stessa, si specificano importanti parametri relativi al numero di corsie e loro larghezza, alla velocità di libero deflusso e all’algoritmo che esprime il comportamento del veicolo in funzione di quello che lo precede sulla medesima corsia (secondo la teoria del “Car-following”). All’utente rimane solo il compito di modificare eventuali condizioni particolari (restringimenti/allargamenti, punti singolari, parcheggi in linea, corsie riservate, ecc…); il software consente di trasformare direttamente un nodo in rotatoria. Ulteriori rappresentazioni geometriche (raggi di curvatura, raccordi, ecc…) sono possibili manualmente, al fine di migliorare la qualità della simulazione, di norma già comunque ottima anche in condizioni “standard”.

In uno scenario di rete, per gestire i punti di conflitto tra le traiettorie (per esempio in un’intersezione), devono essere specificate le regole di precedenza. Infatti, come impostazione base, le vetture sono consapevoli della presenza di altri veicoli solo se questi stanno percorrendo la stessa traiettoria. Finché non sono definite regole di precedenza, i veicoli ignorano quelli presenti su traiettorie adiacenti o trasversali. Aimsun® offre molte tipologie di gestione delle traiettorie conflittuali, tra cui “Stop”, “Dare precedenza” e “Linea di Arresto” associata ad un semaforo. Nell’immagine seguente è riportata la finestra di dialogo del software utilizzata per definire le proprietà di un nodo.

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 96 -

5.2.2 LO SCENARIO DEI FLUSSI

Vengono considerati due diversi tipi di simulazione in Aimsun® a seconda dei dati disponibili sulla domanda di traffico:

 Flusso di traffico in ingresso e percentuali di svolta;  Matrici origine/destinazione (O/D) e percorsi o sentieri.

Il primo può essere ottenuto come risultato di un modello di assegnazione precedente, dai dati raccolti dai rilevatori o definiti dall’utente come un’ipotesi sperimentale. I veicoli sono generati nella rete attraverso le sezioni di ingresso, secondo un modello casuale in base alla media dei flussi in ingresso per quelle sezioni. Essi vengono poi distribuiti in modo casuale su tutta la rete in conformità con i valori (percentuali) di svolta definiti in ogni sezione della rete.

Questo significa che i veicoli non conoscono il loro percorso completo lungo la rete, ma solo il loro prossimo movimento di svolta. Aimsun® distingue tra i diversi ingressi ad una sezione definendo le proporzioni di svolta. Ogni percentuale di svolta interesserà solo i veicoli che entrano nella sezione da un ingresso diverso.

Il secondo, come detto, viene realizzato definendo una serie di matrici O/D, ottenute assegnando il numero di viaggi da ogni centroide-origine ad ogni centroide-destinazione, per un intervallo di tempo e per un tipo di veicolo.

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 97 - Quando un veicolo viene generato, l’assegnazione del veicolo per gli oggetti collegati al centroide (sezioni e quindi anche nodi) può essere fatta sulla base di probabilità o fatta dipendere dal percorso di destinazione. Utilizzando l’approccio su base probabilistica, l’utente specifica una quota di vetture che prendono ciascuno dei possibili percorsi collegati al baricentro.

In entrambi i casi il software adotta la metodologia della maggior parte dei micro-simulatori, i quali basano il loro funzionamento su modelli in grado di rappresentare singolarmente il movimento di ciascun veicolo sulla base del comportamento del conducente; quest’ultimo segue le regole dettate dalla teoria dell’inseguitore (Car-Following), da quella del cambio di corsia (Lane-Changing) e da quelle dell’intervallo minimo di accesso (Gap-Acceptance).

In sostanza, i conducenti tendono a viaggiare con la velocità desiderata, ma l’ambiente circostante (i veicoli precedenti, i veicoli adiacenti, la geometria della strada, i segnali stradali ed i semafori, gli ostacoli, ecc…) condiziona il loro comportamento. Il tempo di simulazione è diviso in piccoli intervalli di tempo chiamati cicli di simulazione oppure intervalli di simulazione.

L’intervallo di simulazione può influire sia sulla performance dell’elaboratore di calcolo, sia su molti dati di output della simulazione, come la capacità delle sezioni; per esempio più è piccolo l’intervallo di simulazione, più alti sono i valori di capacità che si ottengono. La causa di tutto questo è il fatto che i guidatori sono più abili per i loro tempi di reazione più bassi. Essi possono guidare molto vicino ai veicoli precedenti, possono trovare intervalli di accesso più rapidamente e facilmente, possono accelerare e frenare repentinamente ed hanno quindi maggiori opportunità per entrare all’interno della rete.

Il modello di “Car-Following” implementato in Aimsun® è basato sul modello di Gipps. Questo può essere considerato un modello all’avanguardia nel campo dei modelli empirici, nei quali i parametri non sono globali ma determinati dall’influenza di parametri locali che dipendono dal tipo di guidatore (accettazione del limite di velocità da parte del veicolo), dalla geometria della sezione (limite di velocità nella sezione e limiti di velocità nelle svolte, ecc…), dall’influenza dei veicoli su corsie adiacenti, ecc…

Questo modello possiede due componenti: accelerazione e decelerazione. La prima rappresenta l’intenzione di un veicolo di raggiungere una certa velocità desiderata, mentre la seconda riproduce le limitazioni imposte dal veicolo che lo precede quando il primo cerca di guidare alla velocità desiderata.

Anche il modello di cambio di corsia “Lane-Changing” può essere considerato come uno sviluppo del modello di cambio di corsia di Gipps. Tale manovra è modellata come un processo decisionale, analizzando la necessità di cambiare corsia (per esempio per svoltare in una strada secondaria), la desiderabilità di cambiare corsia (per raggiungere

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 98 - una velocità desiderata quando il veicolo leader è più lento) e le condizioni di fattibilità per il cambio di corsia che sono anch’esse locali, dipendono cioè dalla posizione del veicolo nella rete.

Il modello di “Gap-Acceptance” consente di controllare, attraverso un algoritmo, se l’intervallo in cui si effettua il cambio di corsia è accettabile o meno ed è anche usato per modellare il comportamento del dare precedenza: si determina se un veicolo in approccio ad una intersezione da una strada secondaria può o non può attraversarla, in funzione di parametri (posizione e velocità) dei veicoli sulla strada principale. Molti parametri del veicolo in approccio all’intersezione possono influenzare il risultato di tale modello: l’accelerazione, velocità desiderata, il massimo tempo di dare precedenza, le distanze di visibilità all’intersezione e la velocità di svolta.

5.2.3 I PIANI DI CONTROLLO DEL TRAFFICO

Aimsun® utilizza gli scenari dei semafori per definire i piani semaforici delle intersezioni semaforizzate, specificando la durata delle singole fasi all’interno del ciclo. Inoltre è possibile implementare piani semaforici a ciclo variabile in funzione delle condizioni di traffico rilevate da detectors opportunamente collocati nella rete di simulazione.

Per il controllo di un’intersezione, il ciclo è diviso in fasi, in cui ogni fase è un particolare insieme di gruppi di segnali con diritto di precedenza contemporanea. Viene definita quindi una sequenza di fasi per l’intero incrocio.

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 99 - Durante la simulazione di uno scenario, Aimsun® esegue un piano di controllo tenendo conto della fase di modellazione per ogni nodo. Tuttavia questa definizione di controllo può essere variabile nel corso del periodo di simulazione. L’utente può avvalersi di diversi piani che possono essere attivati nel corso della simulazione al tempo specificato.

Inoltre il software offre la possibilità di utilizzare diversi tipi di semafori: a ciclo fisso, completamente attuati, semi-attuati, e di personalizzarne il controllo attraverso alcuni parametri come il verde massimo e minimo, la funzione che regola il gap, recall (richiamo), delay (ritardo), reserve (riserva) e la funzione di preemption (priorità).

5.2.4 LE CLASSI VEICOLARI

Aimsun® dispone delle seguenti classi veicolari predefinite:  Auto;

 Mezzi pesanti (Autocarri);

 Mezzi pesanti lunghi (Autoarticolati);  Autobus;  Autobus autosnodato;  Tram a 5 casse;  Tram a 7 casse;  Velocipedi;  Pedoni.

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 100 - Tutti i tipi di veicoli sopra elencati possono essere definiti in termini di:

 Caratteristiche geometriche;

 Visualizzazione 2D e 3D per le animazioni dei risultati;  Parametri cinematici e dinamici:

 Accelerazione: i parametri dell’accelerazione definiscono una distribuzione dell’accelerazione in funzione della velocità;

 Decelerazione;

 Decelerazione di emergenza;

 Tempo di reazione.

Le classi veicolari possono essere visualizzate e modificate accedendo dalla finestra laterale nell’apposita sezione denominata “Vehicles”.

In un approccio di simulazione dinamica, le manovre dei veicoli sono modellate, come visto, in dettaglio utilizzando il “car-following”, “lane-changing” e “gap-acceptance”. Questi modelli di comportamento del veicolo sono in funzione dei vari parametri che consentono la modellazione dei vari tipi di veicoli: autovetture, autobus, camion, ecc…

L’utente può impostare questi parametri a seconda delle caratteristiche del traffico da riprodurre. Per esempio, il comportamento dei conducenti in una rete urbana può essere diverso dal loro comportamento in autostrada. Il modello base è lo stesso ma le variabili come le zone di cambio di corsia o tempi di reazione potrebbero essere diverse. Questi parametri possono anche variare da un paese all’altro, o da un ambiente rurale ad un ambiente urbano. L’impostazione di valori appropriati per questi parametri è parte del processo di calibrazione del modello. Questi parametri possono essere raggruppati in tre categorie a seconda del livello in cui sono definiti: gli attributi del veicolo, i parametri della sezione locale e della rete globale.

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 101 -

5.2.5 I RISULTATI

Aimsun® produce due tipologie di risultati: dati numerici e animazioni. I dati numerici possono essere rappresentati su grafici o con tabelle, mentre le animazioni possono essere visualizzate su una mappa di sfondo in formato 2D oppure 3D.

Figura 5.7 – Esempio di simulazione 2D e 3D.

Data la natura microscopica e stocastica di Aimsun®, ogni simulazione assegna in modo casuale i valori dei vari parametri. Questa aleatorietà produce risultati differenti ad ogni simulazione, sebbene i dati di input siano gli stessi. Queste differenze simulano le variazioni di traffico che possono avvenire da un giorno all’altro su una rete reale. In Aimsun® è possibile eseguire più simulazioni (replication) e ottenere dei risultati numerici mediando i valori ottenuti ad ogni iterazione (avarage).

Nel caso in esame sono state eseguite 12 simulazioni, e i risultati ottenuti sono stati mediati.

In particolare i risultati che possono essere raccolti da Aimsun® sono:

 Flusso istantaneo;

 Massimo numero di veicoli;  Numero medio di veicoli;  Tempo medio di percorrenza;  Ritardo;

 Lunghezza della coda (massima, media, virtuale);  Massima velocità;

 Velocità media;

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 102 - Inoltre per ogni dato raccolto è possibile ottenere le relative statistiche, quali:

 Media;

 Deviazione standard;  Intervallo di confidenza;

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 103 -

5.3 LA RETE DELLA ZONA MONTE LABRO -

GROSSETO

Il modello della zona “Monte Labro” a Grosseto è stato messo a punto per simulare la risposta del traffico veicolare nella suddetta area a seguito della realizzazione delle nuove geometrie, previste nello scenario di progetto, per le intersezioni presenti, in modo da stabilire la fattibilità e verificare la bontà degli interventi proposti.

La rete stradale esaminata è costituita dalle tre rotatorie analizzate nei capitoli precedenti (la rotatoria dell’Intersezione Nord e Ovest e la Double Drop dell’Intersezione Sud), più le strade di collegamento tra esse e con la viabilità esterna.

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 104 - Nella figura precedente sono messe in evidenza le arterie stradali che formano il modello di simulazione e i 6 centroidi che lo delimitano, i quali rappresentano gli attrattori o i generatori di flusso di traffico.

Dallo studio del modello creato è stato possibile ricavare dei dati relativi ai tempi di percorrenza tra i vari centroidi della rete, da confrontare con i valori relativi allo stato attuale, misurati con la metodologia del “veicolo flottante”.

5.3.1 LA COSTRUZIONE DELLA MATRICE O/D DELLA RETE

Tra i vari dati input richiesti dal micro-simulatore dinamico Aimsun® è importante definire correttamente la matrice origine-destinazione MO/D della rete nello stato attuale. Come

visto nel Capitolo 2, dai flussi del traffico rilevati direttamente in loco è stata ricavata la MO/D di ogni singola intersezione. Utilizzando questi dati è stato possibile ricavare i flussi in

entrata e in uscita da ogni centroidi origine-destinazione della rete, individuati come nodi estremi degli archi esterni della rete.

Confrontando la somma di tutti i flussi in entrata con la somma dei flussi in uscita, è stato possibile verificare l’ equilibrio tra il volume entrante e quello uscente; è emerso che il volume entrante è pari a 4396 veicoli, mentre quello uscente di 4708, con una differenza quindi di 312 veicoli. Questo scostamento è dovuto al fatto che i rilievi nelle tre intersezioni sono stati fatti, per forza di cosa, in periodi differenti.

A questo punto è stato deciso di diminuire i flussi uscenti sottendo la differenza di veicoli suddetta, ovvero i 312 veicoli sono stati sottratti alle portate uscenti in ogni centroide in modo proporzionale all’attrattività di ognuno di esso, attraverso la formula riportata di seguito:

dove:

 Qj è il valore da sottrarre al centroide destinazione j;

 Q è la differenza tra portata uscente ed entrante;  Qj,u è il volume di traffico in uscita nel centroide j;

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 105 - I valori ottenuti sono stati i seguenti:

Centroide Portata Entrante (upv) Portata Uscente (upv) Valore di Correzione (upv) Portata Uscente Corretta (upv) 1 872 788 52 736 2 632 776 51 725 3 836 1184 78 1106 4 272 592 39 553 5 668 536 36 500 6 1116 832 55 777 Tot 4396 4708 312 4396 Qu – Qe = 312 upv

Tabella 5.1 – Valori delle portate entranti e uscenti corrette.

Una volta individuati i corretti valori di partenza, per determinare la matrice origine-destinazione della rete sono state fatte delle ipotesi di assegnazione delle portate, per cui ogni valore del flusso in entrata è stato ripartito tra i nodi destinazione attraverso la seguente formula, della stessa forma della precedente, che tiene conto come prima del peso del centroide in funzione dell’attrattività di esso, ovvero del flusso in uscita:

dove:

 Qi-j è il volume di traffico che dal centroide origine i va al centroide destinazione j;

 Qi,e è il volume di traffico in entrata nel centroide i;

 Qj,u è il volume di traffico in uscita nel centroide j;

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 106 - Tramite questo procedimento è stato possibile ricavare la MO/D della rete:

MO/D 1 2 3 4 5 6 Entranti Effettivi e

1 15 209 425 213 4 6 872 872 0 2 321 0 203 101 3 4 632 632 0 3 213 210 0 44 145 224 836 836 0 4 73 72 0 0 50 77 272 272 0 5 108 107 163 81 0 209 668 668 0 6 174 172 262 131 366 11 1116 1116 0 Uscenti 904 770 1053 570 568 531 Effettivi 736 725 1106 553 500 777 u 168 46 -53 17 68 -246 Tabella 5.2 – Matrice iniziale non compensata.

Possiamo notare che il flusso totale uscente, ottenuto come somma delle caselle di una stessa colonna, è diverso dal suo valore effettivo, perché; è quindi necessario correggere opportunamente questa matrice in modo tale che, sia i totali di riga, che quelli di colonna rispecchino i valori per ogni centroide dei flussi entranti e uscenti nella condizione di traffico di riferimento.

Questa operazione di correzione, che prende il nome di “Metodo Euristico”, viene compiuta con procedimento iterativo di ripartizione degli scostamenti tra valori reali e totali di riga e, alternativamente, di colonna in ragione del rispettivo peso percentuale del singolo elemento di matrice (Xij) sul totale di riga e di colonna.

La matrice che infine risulta presenta solo degli scostamenti minimi, che rientrano nei normali limiti di approssimazione con i valori dei flussi per centroide nella condizione di traffico di riferimento.

Si riporta di seguito, a titolo di esempio, il primo passo di compensazione.

1° PASSO DI COMPENSAZIONE

Si genera una matrice di correzione da applicare alla matrice iniziale. Ciascuna correzione

’ij viene calcolata come segue:

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 107 - Si ottiene così la matrice di correzione:

MO/D 1 2 3 4 5 6 1 0 0 -21 7 0 0 2 0 0 -10 3 0 0 3 63 17 0 0 50 -183 4 22 6 0 0 17 -63 5 32 9 -8 3 0 0 6 52 14 -13 4 0 0

Tabella 5.3 – Matrice di correzione del passo 1.

Si nota che alcuni valori sono pari a zero; questo perché, ad eccezione degli elementi Q1,5

Q1,6 Q2,5 Q2,6 i cui valori sono nulli perché le portate per queste manovre sono basse e di

conseguenza i valori di correzione sono pari a zero, per gli altri elementi non è stata applicata la correzione, dato che i valori riportati sono già quelli corretti perché corrispondenti alle portate realmente rilevate.

Applicando le correzioni alla matrice iniziale secondo la seguente formula

si ottiene una nuova matrice O/D:

MO/D 1 2 3 4 5 6 Entranti Effettivi e

1 15 209 446 206 4 6 886 872 14 2 321 0 213 98 3 4 639 632 7 3 150 193 0 44 95 407 888 836 52 4 51 66 0 0 33 140 290 272 18 5 76 98 171 78 0 209 633 668 -35 6 122 158 275 127 366 11 1059 1116 -57 Uscenti 736 725 1106 553 500 777 Effettivi 736 725 1106 553 500 777 u 0 0 0 0 0 0

Tabella 5.4 – Matrice compensata del passo 1.

Si può notare che il valore u sono nulli, mentre i e sono diventati diversi da zero. A questo punto occorre eseguire il test di convergenza dell’i-esimo passo:

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CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 108 -

Centroide 1 Centroide 2 Centroide 3 Centroide 4 Centroide 5 Centroide 6

0,07 0,07 0,55 0,55 0,46 0,46

Tabella 5.5 – Test di convergenza del passo 1.

Il test non è soddisfatto quindi si procede con l’iterazione successiva.

Dopo una serie di steps, dei quali non si riportano i calcoli, è stata ricavata la matrice O/D che soddisfa il test di convergenza, che sarà utilizzata come dato input per la simulazione di traffico.

MO/D 1 2 3 4 5 6 Entranti Effettivi e

1 15 209 436 202 4 6 872 872 0 2 321 0 208 95 3 4 632 632 0 3 129 165 0 44 94 404 836 836 0 4 44 57 0 0 32 139 272 272 0 5 87 112 178 82 0 209 668 668 0 6 140 180 287 132 366 11 1116 1116 0 Uscenti 735 724 1110 555 500 773 Effettivi 736 725 1106 553 500 777 u -1 -1 4 2 -1 -4

(20)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 109 -

5.3.2 IL MODELLO DI SIMULAZIONE E SUA CALIBRAZIONE

In questa fase è stato creato il modello relativo allo Stato di Progetto per poter effettuare le micro-simulazioni. Si è fatto riferimento alla planimetria in cui sono presenti le nuove geometrie delle intersezioni in esame, il modello è quello rappresentato in Figura 5.9.

Figura 5.9 – Modello di simulazione dello stato di progetto.

Oltre alle rotatorie e alla viabilità di collegamento, nel modello sono stati creati anche degli attraversamenti pedonali, proprio per rendere lo schema di simulazione più prossimo alla realtà. È stata quindi associata ad ognuno degli attraversamenti una matrice pedonale, con valori variabili tra i 50 e i 100 pedoni all’ora in attraversamento; questi valori sono stati diversificati considerando la presenza di attività commerciali o servizi nelle vicinanze delle strisce pedonali.

(21)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 110 - Nell’ambito di questo studio, come già detto precedentemente, sono state eseguite dodici diverse simulazioni (replication) e per le verifiche si è utilizzata la media numerica dei risultati ottenuti (average).

Costruito il modello, il passo successivo è stato quello di calibrare lo stesso, operando un confronto tra i parametri, rappresentativi delle condizioni di traffico, calcolati facendo riferimento allo stato di traffico attuale e quelli ricavati invece dalla simulazione di traffico. Il parametro a cui è stato fatto riferimento è il tempo medio di attesa per veicolo (d), relativamente ad ogni ramo delle tre rotatorie previste nello stato di progetto. Ovvero il ritardo calcolato tramite la Normativa HCM 2010 con riferimento ai flussi di traffico dello stato attuale, è stato confrontato con i valori ricavati dalla simulazione di traffico. Naturalmente per una avere una buona calibrazione tali valori devono essere prossimi tra loro.

Per garantire ciò è stata perfezionata la geometria del modello, si sono precisate le velocità di percorrenza di certe manovre e si sono variati importanti parametri di simulazione dinamica, come, ad esempio il tempo di reazione dei veicoli allo stop (reaction time), oppure l’entità dell’accelerazione o decelerazione dei veicoli.

Un indicatore che stabilisce la qualità della calibrazione effettuata è l’indicatore di prestazione RMSE% (Root Mean Square Error), che quantifica lo scarto tra i valori reali (calcolati tramite Normativa HCM 2010 con riferimento ai reali dati di traffico) e quelli forniti dal modello. La Direttiva Europea riconosce attendibili quei valori che portano l’indice RMSE% sotto il 20%; nel nostro caso siamo riusciti a raggiungere un valore del 8%.

Tale indicatore di prestazione viene calcolato con la seguente procedura; per prima cosa è stato calcolato RMSE definito come la radice quadrata della media dell’errore quadratico:

dove:

 n è il numero di misure effettuate;

 dmodello è il ritardo ricavato dal modello di simulazione per la i-esima misura;

(22)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 111 - Dopo è stato ricavato l’indice RMSE% facendo il rapporto tra RMSE e il ritardo medio dei valori calcolati con la Normativa HCM 2010:

le variabili sono quelle definite precedentemente. Nella tabella seguente si riporta i dati ottenuti da questa procedura di calcolo.

dmedio

(sec)

∑(dmod- dcalc) 2

(sec) RMSE RMSE%

18,39 32,01 1,46 7,94

Tabella 5.7 – Valori relativi al calcolo dell’indice RMSE%.

5.3.3 I RISULTATI OTTENUTI

Una volta effettuata la calibrazione del modello si può ricavare i risultati della simulazione, ottenuti in termini di lunghezza della coda e di ritardo medio in corrispondenza dei nodi dei nodi della rete nello scenario di progetto.

Si può osservare come il ritardo medio risulti ovunque inferiore a 35 secondi, cui corrisponde il passaggio tra il livello di servizio D (minimo accettabile in ambito urbano) e il livello di servizio E (non accettabile), come evidenziato nella tabella seguente.

LOS di A <10 B >10-15 C >15-25 D >25-35 E >35-50 F >50

(23)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 112 - Di seguito si riassumono, per ogni nodo della rete, i valori medi ottenuti dalle 12 simulazioni eseguite, in riferimento al ritardo medio e alla lunghezza della coda.

Inoltre si riporta un’immagine del modello del nodo nello scenario di progetto in ambiente Aimsun®, in cui è indicata la numerazione dei rami di ogni nodo.

 NODO A

Figura 5.10 – Il Nodo A nel modello Aimsun®.

RAMO CORSIA d (sec/veh) Q95 (veh) LOS 1 destra 17,3 1,6 C sinistra 16,6 1,5 C 2 destra 34,3 3,8 D sinistra 33,2 3,7 D 3 destra 14,6 1,3 B sinistra 13,8 1,1 B Tabella 5.9 – Risultati ricavati dalla simulazione.

(24)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 113 -

 NODO B

Figura 5.11 – Il Nodo B nel modello Aimsun®.

RAMO CORSIA d (sec/veh) Q95 (veh) LOS 1 destra 14,6 2,7 B sinistra 15,2 2,7 C 2 singola 33,1 4,5 D 3 singola 8,3 0,6 A

(25)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 114 -

 NODO C

Figura 5.12 – Il Nodo C nel modello Aimsun®.

RAMO CORSIA d (sec/veh) Q95 (veh) LOS 1 singola 18,6 1,5 C 2 destra 15,3 1,7 C sinistra 15,3 1,7 C 3 destra 10,9 1,0 B sinistra 10,4 0,9 B

(26)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 115 -

5.3.4 LA VALUTAZIONE DELLO SCENARIO DI PROGETTO

Dopo aver effettuato la simulazione di traffico, un passo importante è stato quello di verificare la validità dello scenario di progetto. Per far ciò sono stati presi in considerazione i tempi di percorrenza di alcuni itinerari, confrontando i valori registrati allo stato attuale con quelli ricavati dalla simulazione del modello della nuova geometria.

Per valutare i tempi allo stato attuale è stata adottata la tecnica del “Veicolo Flottante”, molto comune per stimare il tempo di viaggio su delle arterie stradali. Tutto si basa sull’ipotesi che, guidando una vettura normalmente sulla strada d’interesse, essa mantiene la sua posizione media nel flusso di traffico, e si presume pertanto che la misura del tempo di viaggio sia rappresentativa delle condizioni medie. Sono state eseguite quindi sei misure sul campo per ognuno dei vari itinerari considerati, dalle quali poi è stato ricavato il valor medio a cui è stato fatto riferimento.

Per quanto riguarda la scelta degli itinerari sono stati presi in considerazione quelli che potrebbero avere, sempre dal punto di vista del tempo di percorrenza, delle variazioni dovute alla realizzazione della nuova geometria, tenedo presente anche i mutamenti dei diritti di precedenza che interessano le strade della rete.

Di seguito si riporta gli itinerari analizzati, con i tempi di viaggio relativamente allo stato attuale e a quello di progetto.

ITINERARIO 1→4

(27)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 116 -

STATO ATTUALE: 294 sec

STATO DI PROGETTO: 109 sec

 ITINERARIO 5

→3

Figura 5.14 – Itinerario 5→3 nello stato attuale (a sinistra)e nello stato di progetto (a destra).

STATO ATTUALE: 243 sec

STATO DI PROGETTO: 114 sec

(28)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 117 -

 ITINERARIO 3

→2

Figura 5.15 – Itinerario 3→2 nello stato attuale (a sinistra)e nello stato di progetto (a destra).

STATO ATTUALE: 342 sec

STATO DI PROGETTO: 488 sec

(29)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 118 -

 ITINERARIO 6

→4

Figura 5.16 – Itinerario 6→4 nello stato attuale (a sinistra)e nello stato di progetto (a destra).

STATO ATTUALE: 287 sec

STATO DI PROGETTO: 564 sec

(30)

CAPITOLO 5 – IL MODELLO DI SIMULAZIONE DEL TRAFFICO - 119 - Si può notare che nei primi due casi analizzati i tempi di percorrenza vanno migliorando con la nuova geometria, mentre negli altri due si ha un peggioramento delle condizioni attuali. Questo è dovuto principalmente al fatto che nello stato di progetto per alcuni percorsi sono stati introdotti degli obblighi di dare precedenza, che determinano un ritardo del veicolo dovuto all’attesa per l’immissione all’interno della rotatoria. In alcuni casi tale ritardo risulta essere cospicuo proprio per la presenza di elevato flusso circolatorio all’interno della rotatoria. Tuttavia ciò poteva essere previsto anche dai calcoli effettuati con la normativa HCM 2010 relativamente al ritardo medio per i rami d’ingresso delle rotatorie.

Analizzando il quadro generale della situazione si può concludere che è stato comunque ottenuto comunque un bilanciamento complessivo su tutti gli itinerari, ottenendo anche un miglioramento dal punto di vista della sicurezza, essendo stati eliminati i molteplici tratti di cambio corsia, e quindi numerosi punti di conflitto.

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