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A PPENDICE AL C APITOLO IV

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357

A

PPENDICE AL

C

APITOLO

IV

IV.1

A.S.C.M., Lettere e negozi, 564, 12 agosto 1772, cc. 330r-331v. A sinistra del testo: “Marradi Palazzo Pretorio”.

A dì 12 agosto 1772

Descrizione del Grado in cui è stato trovato da me infrascritto il Palazzo Pretorio della Terra di Marradi in occasione della visita fattavi nel mese di Giugno 1772, e di come il medesimo potrebbesi riattare per uso di Residenza Vicariale, con il comodo per i due Ministri del Civile, e del Criminale, con tre Carceri Segrete, e due Pubbliche, e con quel più che appresso cioè. Questo Palazzo è composto di mura di pessima costruzione, tutte piene di squarci, scollegazioni, e spanciature, con esservi una parte della Loggia fuori di piombo, avendo trovato il terzo Pilastro verso la Cantonata della Fronte pendente in fuori per un sesto di Braccio, con l’ultimo arco sciolto, e crepato nel suo serraglio, dal ché ne viene che detta Loggia si tira dietro il muro maestro che è pure strapiombante e sciolto, onde conviene disfare e rifare gran tratto di detto muro con porvi quattro catene le quali abbracando i rispettivi Pilastri strapiombanti dovranno arrivare da petto a rene di tutta la larghezza della Fabbrica, che però vero oltre all’essere molto umida, e quasi fradicia nel Terreno, la trovai talmente malandata di palchi, mattoni, tetti, che sono // cattivissimi, intonachi, impostami, e vetrate che non vi è stanza che non abbia bisogno di essere risarcita.

Assicurata adunque quella parte di Loggia verso la fonte si lascia stare detta Loggia tale quale come ella è per comodo dei pubblici mercati, e da essa si passa nella stanza dell’Ingresso segnata di N° 1, nella quale vi resta la Cappella 2 per comodo de Carcerati. Da detto ingresso si passa nella pubblica Carcere per gl’Uomini segnata 3, et indi si sale la scaletta 4 a mezzo la quale si trova la carcere pubblica per le Donne segnata 5, con altra carcere segreta sopra la pubblica 3. Ritornati nell’ingresso 1 và ridotta e sanata per mezzo di vespaio e rimpelli isolati la stanza 6 e non facendosi capitale della piccola segrete che in essa vi è affatto fradicia, che và demolita per dare la necessaria Luce a detta Stanza, la quale sanata che sia servirà per uso del Banco Civile. Fatto di poi il divisorio di soprammattone che deve formare il ricetto 7 avanti la nuova scaletta, si passerà da detta nella stanza 8 per uso del Criminale che dovrà essere in volta di modificata altezza, e salendosi la prima branca della nuova scaletta segnata di n° 9 che va fatta in una parte della Casa di Francesco Piani si passerà a capo di essa in una Carcere Segreta che resterà sopra la suddetta Stanza 8 // et indi salendosi l’altra branca di detta scala 10 si passa nell’altra Carcere Segreta segnata 11 che corrisponde / benché affatto separata / a Primo Piano del Palazzo; e finalmente rimontando l’altra branca di scala 12 vi resterà sopra la Carcere 11 la Camera del Soprastante che si estenderà fin a tutta la branca di scala 10.

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358 Primo Piano

Al quale si sale per la Scala principale 13 che anderà risarcita atteso l’esservi gran parte delli Scalini laceri e in cotti e si passa nel ricetto 14 in cui vi cade il peso dell’Oriuolo che per essere scempio occupa tre stanze e raddoppiandosi le leve dovrà ridursi in forma che non abbia tanta caduta. Da detto Ricetto s’entra nell’anticamera 15 e da questa nella stanza di Udienza per il Vicario 16. Ritornati nel Ricetto 14 si passa poi nella Sala 17, e da detta nel Salotto 18 ove vi è il Camminetto da scaldarsi, e passando la detta Sala si trova la Camera 19 dalla quale si entra nella retrocamera 20 che per renderla libera potrà aprirsi una porta corrispondente sul Terrazzo 21. Salendosi di poi la Scala 22 che anderebbe fatta di pietra perché di presente è di Legno tutta lacera si giunge al //

Secondo Piano

Ove si trova il piccolo ricetto 23, e la Camera 24 che essendo soffittata potrebbe servire per il Ministro Criminale, e l’altra segnata di N°25 che è pure soffittata servir potrebbe per il Notaio Civile. Nella Stanza 26 si dovrebbe formare la Cucina annesso alla quale si trovano le due Camere 27, e 28 per uso della Servitù.

Sopra la detta Camera 28 vi restano le due Stanze segnate 29 e 30 che formano la Torretta dell’oriuolo, le quali avendo le mura piene di Squarci e sciolture, vanno abbracate con Catene e ripresi più torsi di esse mura. Nell’ultima poi a Tetto cioè quella di N°30 sarebbe necessario farvi un arco incatenato accosto al muro della facciata, sopra del quale, e sull’istesso muro converrebbe formarvi un piccolo Campanile che sostenesse a cuoprisse la pubblica Campana già stata fatta.

La Spesa di questi Lavori e di tutti gl’altri acconcimi, che occorrono per la iattazione del presente Pretorio, compreso il paramento e riduzione di quella piccola porzione di Casa di Francesco Piani ascendendo, secondo i più possibili esatti calculi da me fatti alla somma di circa scudi settecento ottanta.

Che è quanto; In fede di che

Agostino Fortini Ingegnere

IV.2

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, ante 5 marzo 1773, c. 502. In alto a sinistra: “N°292. Alla Reale Segreteria di Stato”.

Altezza Reale N°444

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Gl'infrascritti Gonfaloniere, e Rappresentanti la Comunità di Marradi Sudditi, e Oratori Umilissimi di V.A.R. dovendo far resarcire il Loro pubblico Palazzo, e ridurlo a comodo del Vicario, e Ministri, che devono risiedervi, a forma de' Sovrani Comandi della R.A.V., e sembrando, che il Disegno sopra di ciò formato patisca in oggi delle rimarchevoli eccezzioni, sì in rapporto all'aggiunta, che si pensava necessaria per acquartierarvi due Notai limitati di presente ad uno solo; sì ancora, e molto più rispetto al notabilissimo deformamento, e restrizzione della Piazza, e loggia unica, e affatto necessaria in questa loro Terra:

Supplicano umilmente la somma Clemenza della R.A.V. a degnarsi di conceder loro la facoltà di riformare in quanto abbisogni il suddetto disegno col'indirizzo, e suggerimento di Persone abili, che a ciò si esibiscono, e senza punto alterare le giuste Sovrane Intenzioni della medesima R.A.V. Che della Grazia Giuseppe Venturini Gonfaloniere supplico riverentemente come sopra mano propria

Io Orlando Antonio Pescetti uno de’ Rappresentanti la Comunità di Marradi affermo, e supplico mano propria

Io Carlantonio Torriani uno de Rappresentanti la Comunità di Marradi affermo e supplico quanto sopra mano propria //

Io Alessandro del fu M. Francesco Maria Bandini uno de Rappresentanti la Comunità suddetta affermo, e supplico quanto sopra mano propria

Io Carlo Francesco Fabbroni uno de' Rappresentanti suddetti supplico come sopra mano propria Io Michele di Carlo Nuti uno de’ rappresentanti suddetti supplico quanto sopra mano propria Io Francesco Antonio Fabbroni uno de’ rappresentanti suddetti supplico come sopra mano propria Io Giovanni Maria Benerecetti uno de’ Rappresentanti la Comunità suddetta supplico, come sopra mano propria

Io Francesco Piani […] uno dei Rappresentanti affermo e supplico mano propria. In Dei Nomine Amen

Fidem indubiam facio, ac verbo veritatis attestor Ego Infrascipto Cancellarius Vicariatus Marradij, qualiter Restrescripti, ac Supradicti respettive nominati, omnes sunt Vexillifer, et Representantes Vicariatum Marradij, ac tales, quales se facerunt, ac faciunt. In quorum Testimonium Subscripsi, et pubblico ejusdem Comminitatis Sigillo munivi acquisitus, mandat hac die primo Mensis Marij 1773

Andreas Avellinus Giovacchini Can.rius

Il Senatore Soprassindaco informi, e dica il suo parere. Lì 5 Marzo 1773 François

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A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 15 marzo 1773, c.503r.

N° 445 Spedito

Altezza Reale

Con Benigno Rescritto de' 3 dicembre 1772, nel Suo Real Consiglio di Stato, si compiacque V.A.R. di ordinare che venissero effettuati i riattamenti, che occorrevano a varj Palazzi Pretorj, fra quali anco a quello di Marradi Secondo la Relazione dell'Ingegnere Agostino Fortini de'12 Agosto 1772.

A me costa, che a Marradi non vi sono né Ingegneri, né Periti, i quali possano proporre alcun miglior Regolamento circa la Restaurazione di quel Pretorio di ciò che sia stato ideato dal referito Ingegnere Fortini, il quale nella visita fatta sul Luogo fu in grado di osservare tutto ciò, che era necessario per formare una giusta idea di quel più, che poteva farsi in questo proposito

Non credo adunque, che sia luogo a variare le commissioni già date in sequela de' sopraespressi comandi di V.A.R. Ed umilmente inchinato al regio Trono le bacio il Real Manto

Di V.A.R. = Dalla Camera delle Comunità 15 marzo 1773

Umilissimo Servo e Suddito

Giovan Battista Nelli Soprassindaco

IV.4

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, non datata, cc. 436r-437v.

37 - 39

Illustrissimo, e Clarissimo Signore

Il Gonfaloniere, e Rappresentanti al Comunità di Marradi, inerendo ai Sovrani Comandi di S.A.R, e Loro partecipati per Lettera di V.S. Illustrissima, e Clarissima de' 29 del prossimo scaduto Marzo, si danno l'onore di produrre due Disegni pel riattamento del Loro Pretorio, formati ambedue sulla Pianta di questo, stata già fatta dal Sig. Agostino Fortini Ingegnere rispettabilissimo, e resultanti in tutto commodo pe' Ministri, che devono risedervi.

Il Primo di questi Disegni propone tal riattamento colla Sola Spesa di Scudi Settecento, non dipartendosi però dall'odierno Sistema di detto Pretorio, cioè risarcendo, e fabbricando sulle vecchie Mura del medesimo, e dentro il suo solo recinto, senza bisogno dell'acquisto della porzione della Casa contigua dl Sig. Francesco Piani.

Ma perché ragionevolmente si tema, // che dette Mura, già riconosciute per la maggior parte dal Sig. Fortini strapiombanti, e rovinate, e descritte nella di lui relazione per un vero mucchio di fracidume, non siano atte a reggere lungo tempo l'Edificio, ma che possino occorrervi frequentj e dispendiosi restauri; E che di più le Stanze a Terreno rimanghino, come lo sono di presente; poco meno che inservibili per

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motivo dell'oscurità, e strabocchevole umidità Loro; esibiscono i Suddetti Gonfaloniere, e Rappresentanti.

L'altro Disegno di Spesa certamente Superiore, mentre questa si fa ascendere a Scudi Mille cinquecento, ma di comodo, di stabilità, e di apparenza di gran lunga migliore de' fin'qui progettati.

Si propone in questo, di rimettere in piombo i Pilastri della pubblica Loggia, e sopra di questi alzare La Facciata di tutto l'Edificio al pari del Tetto del Secondo Piano; E chiudendo gl'archi dl presente Terrazzo, formarne al piano nobile la Sala, e l'Appartamento intero pel Vicario; E in simil guisa proseguire // negl'altri Piani, per acquartierarci altri Ministri a forma delle Sovrane Intenzioni della R.A.S.

Sulle due estremità della Facciata suddetta si sono disegnate due piccole Torri, che nella loro sommità potranno sostenere le campane dell'Orologio, e del Pretorio medesimo e rendere con spesa poco sensibile un'notabile adorno ad Esso, e a tutta intera la Piazza, e accrescere maggiormente il comodo de' Ministri, e Carceri.

Ma perché le Stanze interne di detto Pretorio rimarrebbero con minor Luce di quella, che presentemente ricevono dagl'Archi del mentovato Terrazzo, si progetta di aprire una Corte nel Corpo del medesimo, con appianare, e Togliere il Terreno, e Masso, che per la parte di dietro ora esiste tra Esso, e una Casa del Sig. Iacopo Filippo Fabbroni all'altezza quasi dl primo Suo Piano; e rendere con tal mezzo non solamente luminose le suddette Stanze, ma liberarle ancora da ogni umidità, e risanarle dl tutto fino in fondo.

Tanto si pregiano esporre a V.S. // Illustrissima, e Clarissima i suddetto Gonfaloniere, e Rappresentanti, soggiungendo solamente, che il più vivo desiderio Loro, e di tutti questi Popoli sarebbe di attenersi a questo ultimo Disegno, colla cui esecuzione sperano di risentire in progresso di tempo que' Vantaggi, che, mediante la surreferita maggiore Spesa, sembrano non apparire. Implorando dunque l'efficace Protezione di V.S. Illustrissima, e Clarissima presso il Real Sovrano per l'adempimento de' Loro Voti, le fanno umilissima reverenza.

Giuseppe Venturini Gonfaloniere tanto in nome proprio che dei Rappresentanti mano propria

IV.5

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 17 aprile 1773, c. 504.

N° 446

Illustrissimo, e Clarissimo Sig. Sig. Padrone Colendissimo

In esecuzione de sempre rispettabilissimi ordini di V.S. Illustrissima, e Clarissima, segnati sotto dì 9 aprile stante, risguardanti questi l'aver reso conto à S.A.R. della supplica del Gonfaloniere, e Rappresentanti questa Comunità, per la quale viene da Loro domandato di poter riformare il disegno stato fatto per il riattamento di questo Pretorio, mediante esservi nella Pianta dalla R.A.S. rescritta, prescritto, et ordinato le stanze per uso di due Ministri. La onde per ubbidire à Comandi della R.A.S., feci subito intendere ai detti Gonfaloniere, e Rappresentanti, e nominatamente ai sottoscritti nella detta supplica,

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che m'esibischino il Disegno, e Relazione del predetto Riattamento nella forma, che hanno proposto con il quantitativo della spesa, e con tutti quei progetti, che crederanno di fare, per render migliore la loro opera di quella già stata ordinata; Per tanto perché possa V.S. Illustrissima, e Clarissima umiliare à S.A.R. i detti Loro progetti ingiunto alla presente ho l'onore di trasmetterLe, i progetti predetti à forma di Relazione, con due Piante, che una in Architettura, e l'altra in Disegno statemi presentate da predetti Rappresentanti, che quella in Architettura ascenderà ad una spesa di S. 1500 in circa, e l'altra in disegno à scudi 700 in circa, e tanto l'una, che l'altra sono state da loro fatte fare à Maestro Stefano Mazza, il quale fu da me deputato, fino sotto dì 8 gennajo prossimo passato per Capo Maestro capace ad eseguire fedelmente i Sovrani Comandi. E per la // dimostrazione di detti Progetti, Relazione, e Piante, detto Capo Maestro, si porta d'avanti di Lei per ragionarci, perché possa tutto passare con chiarezza sotto gl'Occhi dell'Intelligentissima Reale Clemenza, per il che prostrati i predetti Gonfaloniere, e Rappresentanti d'avanti al Trono della R.A.S. le Sovrane sue determinazzioni attendono, ed il vivo pensiero, e desiderio di detti Comunisti, e del Pubblico sarebbe d'apprendersi al Disegno dell'Architettura, per essere più stabile, ed Economico, come potrà V.S. Illustrissima, e Clarissima sentire dal predetto Capo Maestro; Che è quanto devo, e con baciarLe rispettosissimamente le mani, Le fo Umilissima, e Devotissima reverenza

Dalle Signorie Loro Illustrissime Marradi 17 Aprile 1773

Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servitore vero Andrea Avellino Giovacchini Cancelliere

IV.6

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 28 aprile 1773, c. 505. A sinistra del testo: “Palazzo Pretorio di Marradi”.

N° 447

A dì 28 aprile 1773

Illustrissimo, e Clarissimo Signore Senatore Soprassindaco, e Soprintendente all'Economico delle Comunità dello Stato Fiorentino

Dall'annessa lettera dl Sig. Cancelliere di Marradi de 17 stante unita alla Memoria dl Gonfaloniere di quella Terra resulta, che non ostante una spesa di più di settecento scudi si vorrebbe riattare quel Pretorio senza occupar'punto la Casa accanto di Francesco Piani; e' ad oggetto di ornare quella Facciata in maggior' decoro della Piazza, si vorrebbe formare sul perpendicolo della Loggia le due Torrette, che una per l'Oriuolo, e l'altra per la Pubblica Campana.

Fermo stante la spesa all'incirca accennata nella mia Relazione de 12 Agosto 1772 che dovrà a forma degli Ordini posarsi sopra chi in appresso verrà dichiarato, qualora costi di un Partito favorevole dl Consiglio Generale della Comunità, io crederei, che potesse venire accordato alla medesima che spendesse quel di più che Ella vuole, purché nella costruzione della Fabbrica si osservi Relativamente alla relazione de 12 agosto 1772, che oltre alla Carcere Pubblica per gli // Uomini, ed altra simile per le Donne, vi siano almeno tre Carceri Segrete bene assicurate, con una stanza, o due contigue ad esse per il Soprastante, che nelle nuove Piante prodotte in abbozzo non si sa ove possino restare.

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Che è quanto devo Rappresentare; E con il solito mio rispettosissimo ossequio sempre più mi confermo. Di V.S. Illustrissima, e Clarissima

Umilissimo, e Devotissimo Servitore Agostino Fortini Ingegnere

IV.7

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 19 maggio 1773, cc. 442r-443r.

500

Altezza Reale

Ordine 27 Maggio 1773

In Sequela de' veneratissimi Comandi di V.A.R. Partecipatimi con Biglietto della Real Segreteria di Stato de' 26 Marzo 1773, mi sono stati rimessi da' Rappresentanti di Marradi gli annessi Disegni, e Relazione dl riattamento, che proporrebbero di fare a quel Loro Pretorio, dichiarando che il comune desiderio sarebbe, che fra i due annessi Disegni venisse prescelto quello di una maggiore Spesa ascendente alla Somma di circa Scudi 1500.

Sebbene a me sembri, che una tale Spesa abbia principalmente per oggetto un ornato di quella Piazza fatto con regole barbare, e niente conformi alla buona architettura, ciò non ostante, se quel Pubblico si trova d'accordo in questo Progetto, essendo quello, sopra di cui deve posarsi la Spesa medesima, non difficulterei che gli venisse accordato di eseguire il Lavoro ideato.

Crederei pertanto, che dovesse la detta relazione, e disegno proporsi a quel pubblico, e General Consiglio, con porli in veduta la quantità della // Spesa da farsi, l'aumento che essa produrrà nell'Imposizione dl Dazio, e quant'altro è necessario per far formare agli Adunati una giusta idea dell'Affare, di cui si tratta, e che qualora dopo tali considerazioni venisse vinto con legittimo partito il Progetto di resarcirsi il Pretorio nella maniera prescritta nell'ultimo Disegno, e Relazione rimessa, dovesse mandarsi la medesima ad esecuzione per mezzo di quel Maestro, o Maestri muratori, che saranno eletti dall'istesso Consiglio, sempreché vi si ricavino almeno tre Carceri Segrete con una, o due stanze contigue alla medesime per il Soprastante, come propone l'Ingegnere Agostino Fortini nella compiegata Sua Relazione de' 28 aprile 1773.

E umilmente inchinato al Regio Trono le bacio il Real Manto Di V.A.R.

Dalla Camera delle Comunità 19 maggio 1773

Umilissimo Servo e Suddito

Giovan Battista Nelli Soprassindaco //

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364

10. Si proceda al Partito nella forma proposta, e secondo l'esito si riproponga l'affare, ed il Senatore Soprassindaco, e Soprintendente alla Camera delle Comunità dia gli ordini per l'esecuzione. Dato li vent'uno Maggio Mille Sette Cento Settanta Tre.

Pietro Leopoldo Mano Propria V. Siminetti

C. Bonsi

IV.8

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 5 giugno 1773, c. 410.

N° 451

Illustrissimo, e Clarissimo Sig. Sig. Padrone Colendissimo

Accuso con la presente a V.S. Illustrissima, e Clarissima la ricevuta della lettera segnata sotto di 27 maggio 1773 prossimo passato, resami li 4 giugno stante, giorno del mio ritorno, concernente questa, che S.A.R. al quale sono stati umiliati i Nuovi Disegni, e Relazione fatta fare da questi Rappresentanti, per il Riattamento di questo Pretorio, con esserLe stato rappresentato, che verrebbe comunemente desiderato, che fra detti Disegni venisse prescelto quello d'una maggiore spesa ascendente à circa S. 1500; E che in seguito di Benigno Rescritto de 21 maggio prossimo passato la R.A.S., si sia degnata d'ordinare, che venga detta Relazione, e Disegno proposto a questo Pubblico, e Generale Consiglio, con porli in veduta la quantità della spesa da farsi, e l'aumento consecutivamente, che essa produrrà nell'Imposizione del Dazzio, e quant'altro è necessario per far formare agl'Adunati una giusta idea dell'affare di cui si tratta, e che di poi il detto Consiglio proceda à fare intorno à ciò quel Partito, che stimerà espediente, per doversele in appresso riproporre l'affare.

Questo Pubblico per tanto, mal'inteso, che il Pubblico, e Generale Consiglio, fino dal 1538 l'ha sempre composto, il Gonfaloniere, sei Rappresentanti, e sei Consiglieri, come ai Libbri di Deliberazzioni si legge, sentito l'aumento, che produrrà nell'Imposizione del Dazzio, intendono, che per pubblico, e Generale Consiglio la Reale Clemenza Sua abbia inteso, che siino citati ad intervenire alla detta Deliberazzione tutti quegli, che restano imborsati // nell'ultima seguita Riforma dell'Anno 1768, la onde per dar quiete a detto Pubblico, ciò ho l'onore di segnificare a V.S. Illustrissima, e Clarissima, per attenderne quegl'Ordini necessari per ogni mio consecutivo regolamento, mentre in attenzione de medesimi con baciarLe Le Mani, mi glorio di farLe Umilissima, e Devotissima reverenza

Di V.S. Illustrissima, e Clarissima Marradi 5 giugno 1773

Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servitor vero Andrea Avellino Giovacchini Cancelliere

(9)

365 IV.9

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 19 giugno 1773, c. 409.

N° 450

Altezza Reale

Scritto 9 Luglio 1773

Il Pubblico di Marradi sentito l'aumento che produrrà nell'Imposizione dl Dazio l'esecuzione dl nuovo disegno proposto per quel Pretorio, bramerebbe, che il partito da farsi per l'accettazione, o rejezione di detto Disegno in ordine al Benigno Rescritto di VAR de' 21 Maggio p.p. Non dependesse unicamente dal pubblico, e General Consiglio composto dl Gonfaloniere, sei Rappresentanti, e sei Consiglieri, ma dovessero intervenire ad una tale deliberazione tutti quelli, che restarono imborsati nell'ultima riforma del 1768, conforme appare dall'annessa Lettera di quel Cancelliere Comunitativo.

Veramente per Consiglio Generale non pare, che debba intendersi se non l'unione di quelle Persone che attualmente riseggono di Consiglio, e non già tutti quelli che sono abili a risedervi perché imborsati nella Riforma; Ciò non ostante attese le circostanze dl caso, di cui si tratta, starò attendendo i Sovrani Comandi di VAR per potere a norma // di essi dare le Istruzioni occorrenti al citato Cancelliere.

Ed umilmente inchinato al Regio Trono le bacio il Real Manto Di VAR

Dalla Camera delle Comunità 19 Giugno 1773

23. Resta permesso a tutti gl'Imborsati nell'ultima Riforma del 1768 d'intervenire alla Deliberazione di cui si tratta, per dar il loro voto; Ed il Senatore Soprassindaco e Soprintendente delle Comunità partecipi in conseguenza gli Ordini opportuni. Dato in Firenze Lì 29 Giugno 1773

Pietro Leopoldo M V. Angelo Tavanti Di Schmidveiller

Umilissimo Servo e Suddito

Giovan Battista Nelli Sopprassindaco

IV.10

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 25 luglio 1773, c. 435. A sinistra del testo: “Deliberazzione d'apprendersi, ed eseguirsi il Disegno delli S. 1500”.

Vicariato di Marradi 36

A di 25 luglio 1773 Coadunati Serv Serv

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366

Gl'Infrascritti Gonfaloniere, Anziani, e Consiglieri, rappresentanti il Pubblico, e Generale Consiglio della Giurisdizione Civile, e Criminale, compresa nel Vicariato di Marradi, e Tutti Segnati, e ritrovati descritti nella Riforma del di 24 Gennaio 1768, in numero di 41, ed abbenché Citati […] comparsi in numero di 38 come appresso, per trattare

Sig. Francesco Domenico Fabbroni Sig. Diacinto Bandini

Sig. Giovanni Nannini Sig. Domenico Ragazzini Sig. Orland'Antonio Pescetti Sig. Alessandro Venturini Sig. Francesco Maria Bandini

Sig. Alessandro di Francesco Bandini Sig. Giuseppe Bandini

Sig. Iacopo Dario Fabbroni Sig. Michele Nuti

Sig. Tommaso Bandini Sig. Giuliano Matulli Sig. F. Clemente Sangiorgi Sig. Cesare Visani

Sig. Francesco Piani

Sig. Carlo Francesco Fabbroni Sig. Carlo Torriani

Sig. Domenico Bandini Sig. Pier Francesco Agnolozzi Sig. Francesco Cavini Pratesi Sig. Filippo Bandini

Sig. Iacopo Filippo Fabbroni Sig. Filippo Scalini

Sig. Alessandro Gondi

Sig. Gio. Giuseppe di Piero Benerecatti Sig. Luca Fabbri

Sig. F. Alessandro Bandini

Sig. F. Giuseppe Pasquale Venturini Sig. Lorenzo di Piero Bandini Sig. Felice Fabbroni

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367 Sig. Ottaviano Ubaldini

Sig.e Giuseppe Torriani Sig. Antonio Sangiorgi

Sig. Francesc'Antonio Fabbroni Sig. Piero Carloni

Sig. F. Alessandro Pazzi //

Assenti, soltanto i Signori Giovanni Maria Benerecetti, Domenico Stanghellini, e Leone Bandini

E Letto a Chiara Loro intelligenza il Benigno Rescritto di V.A.R. de 29 giugno prossimo passato, per il quale la Reale Clemenza, s'è degnata di dichiarare, che resta permesso a tutti i Signori Sopradescritti, che imborsati furono nella detta ultima Riforma, d'intervenire alla presente deliberazione, per l'accettazzione, o reiezzione del nuovo disegno proposto per questo Palazzo Pretorio, in ordine al Motuproprio emanato dalla A.R.S., fino sotto di 21 maggio prossimo passato, per dare il Loro voto. E prima posto a medesimi in veduta la quantità della spesa da farsi, e l'aumento, che essa produrrà nell'Imposizione del Dazzio, e quant'è stato necessario, per far formare a detti Coadunati una giusta idea dell'affare di cui si tratta; E ben intesi pertanto della detta Loro deliberazione con Loro Legittimo Partito di voti favorevoli trentasette ed uno contrario, stabilirono, e determinarono, previa la facoltà concessale, eseguirsi il Disegno delli S. 1500

E non ostante Tutti i predetti Coadunati, umiliati al Real Trono in ogni, Si riportano, e rimettano Andrea Avellino Giovacchini Cancelliere

IV.11

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 25 luglio 1773, c. 434r.

35

Illustrissimo, e Clarissimo Sig. Sig. Padrone Colendissimo

Ingiunto alla presente rimetto à V.S. Illustrissima, e Clarissima, il Partito stato fatto da Tutti gl'Imborsati, previo il Reale Permesso, nell'ultima Riforma del 1768, rappresentanti questi La Giurisdizione Civile, e Criminale compresa nel Vicariato di Marradi, ed in oltre ancora i Disegni, e relazione trasmessami, fino sotto di 27 Maggio 1773 prossimo passato; Che è quanto devo, e pieno di vera Venerazione, passo à baciarLe reverente

Di V.S. Illustrissima, e Clarissima Marradi 25 luglio 1773

Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servitore vero Andrea Avellino Giovacchini Cancelliere

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368 IV.12

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 14 agosto 1773, c. 430r-431r.

32

Altezza Reale

Scritto 2 settembre 1773

In Sequela del veneratissimo Rescritto di V A R de' 21 del passato Maggio, col quale veniva comandato che fussero proposti al pubblico, e General Consiglio di Marradi i nuovi Disegni, e Relazione fatta fare da quei Rappresentanti per il Riattamento del Palazzo Pretorio, e dell'altro Successivo Rescritto de' 29 dl caduto Giugno, che permetteva a tutti gl'imborsati nell'ultima riforma dl 1768 d’intervenire alla Deliberazione da farsi su tal particolare per dare il Loro Voto, avanzai gli ordini opportuni al Cancelliere Comunitativo per l'esecuzione de' Sovrani Comandi, ed il medesimo mi ritorna il compiegato Partito fatto di tutti i Segnati, e Descritti nella precitata riforma del 1768, con cui si determina di effettuare per la fabbrica suddetta il disegno, che porta alla Spesa di Scudi 1500.

In queste circostanze vedendo che quelli che debbano soffrirne la Spesa desiderano l'effettuazione di tal progetto, crederei, che potesse venirli accordato, come mi son dato l'onore di esporre nelle precedenti mie Rappresentanze, in ordine alle quali sarei di parere che l'istesso General Consiglio, // che ha fatto il partito per l'esecuzione de' Lavori de' quali si tratta, dovesse procedere all'elezione del maestro, ò maestri che dovrebbero effettuare i medesimi, con deputare ancora chi debba soprintendere a tali Lavori, nell'esecuzione de' quali converrà osservare che siano costruite almeno tre Carceri Segrete con una, ò due Stanze per il Soprastante a forma della Relazione dell'Ingegnere Fortini de' 28 Aprile 1773.

Attenderò le Supreme Sue Determinazioni, ed umilmente inclinato al Regio Trono le bacio il Real Manto Di V A R

Dalla Camera delle Comunità 14 agosto 1773

Umilssimo Devotissimo Servo e Suddito Giovan Battista Nelli Sopprassindaco

// 33

15. Approvasi, e facciasi come si propone dal Senator Soprassindaco e Soprintendente delle Comunità, il quale parteciperà agli ordini opportuni per l'esecuzione. Dato In Firenze Lì 23 Agosto 1773.

Pietro Leopoldo M. V. Angelo Tavanti Di Schmidveiller

(13)

369 IV.13

A.S.C.M., Lettere e negozi, 564, 15 marzo 1774, c. 415r.

Molto Illustre, ed Eccellente Sig. mio Os.mo

Il Notaro di codesto Tribunale ha rappresentato che in occasione di doversi far la Fabbrica del Pretorio si pretenda di obbligarlo a portarsi a Palazzuolo in vece di trovarli la conveniente abitazione provisionale in codesta Terra, lo che essendo contrario agli Ordini veglianti, dai quali vien’prescritto che l’accennato Notaro risieda in Marradi, V.S. vedrà che nel tempo in cui non sarà servibile il Pretorio a motivo dei Lavori che vi si devono fare sia trovato al medesimo un Quartiere competente ove possa tenere la sua abitazione senza alcuno suo aggravio, o spesa; E resto

Di V.S. Firenze 15 marzo 1774

Sig. Cancelliere di Affezionatissimo Servitore

Marradi Pel Senatore Soprassindaco e Soprintendente

Filippo Cioni Cancelliere

A di 1 aprile 1774 Present

A di 8 maggio 1774 andò ad abitare il detto Sig. Notaro, la Casa trovatagli dal Benefizzio da detterminarsi dal Pubblico per l’annua pigione dovuta ai Signori Stanghellini […]

A di 17 giugno 1775 comparve in Cancelleria L’Illustrissimo Sig. Avvocato Sig. Gaetano Fabbroni, […] rendattore dell’Illustrissimo Sig. Don Zaccheria Tamburini, nuovo et immediato Rettore del Benefizzio, nel quale il Sig. Notaio Civile, e Criminale abita, disdicendolo da dett’abitazione, per volersene per suo uso […]

IV.14

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 7 giugno 1774, c. 471r.

622

Memoria per la Comunità di Marradi A di 7 giugno 1774

In esecuzione delle commissioni date dai Sig.ri Deputati alla Fabbrica del Palazzo Pretorio della Comunità di Marradi al Sig. Carlo Torriani in occasione di portarsi in Firenze si rappresenta:

Come avendo il Sud. Sig. Torriani avuta una Sessione su tal'proposito col Clarissimo Sig. Senatore Soprassindaco, e col Sig. Agostino Fortini Ingegnere, presenti i Sig. Giuseppe, Luca, e Francesco Domenico Fabbroni, hanno in essa convenuto quanto in appresso:

Che convenga abbandonare affatto l'idea delle due Torri per la ragione, che non potendosi queste fare stabilmente, se non dai fondamenti importerebbero per la meno la riguardevole Somma di S 600 per

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370

ciascheduna e volendone fare una sola, importerebbe sopra la spesa di S 300 senza ricavarne dalla medesima profitto, e commodo alcuno nell'interno del Palazzo

Che più in Luogo delle suddette Torri, è stato proposto di fare con assai minore Spesa un frontone al Palazzo, sul quale posi l'orologio con la Campana per il medesimo, e la campana ancora per commodo del Tribunale.

E con il di più della Spesa, che sarebbe occorsa per le Torri, e stato proposto, che si compri più tosto la casa annessa de Sig. Piani, da cui si ricaverà facilmente l'Abitazione // per il Cancelliere, e per il Caporale, ed altri commodi ancora ad uso del Pubblico, calcuolando, che la spesa sarà minore delle Torri, e più vantaggiosa.

Che frattanto il Sig. Mazza sospenda più, che sia possibile il Lavoro, e potendo lo sospendere del tutto almeno per il corrente mese di giugno. Che a forma delle cose premesse il Sig. Sen. Soprassindaco, vinto che sia il tutto nel Consiglio Generale, da convocarsi subitamente, faciliterà ogni mezzo per ottenere il permesso da S.A.R. E manderà sul luogo il suddetto Sig. Fortini, che con un nuovo disegno ordini, ed assista alla costruzione del Palazzo, di cui sarà esecutore il Sig. Mazza.

Che frattanto a Consiglio del suddetto Sig. Senatore Soprassindaco si sospenda presentemente l'imposizione per le spese, che occorreranno per detta Fabbrica fino che si pubblichi la nuova imminente Legge risguardante le Communità, che per la Romagna si crede, che emanerà al futuro settembre, e detta sospensione si faccia, per la ragione di un più giusto riparto, stante, che dopo tal leggi si potrò imporre ancora sopra i beni Presentemente Esenti.

Che a detta imposizione da farsi in appresso sarà tenuto tutto il Vicariato di Marradi 472r e in conseguenza il Comune ancora di Crespino non ostante, che non abbia beni ad Estimo, e dovrà ad essa concorrere parimente la Communità di Palazzuolo quantunque questa abbia il Palazzo Pretorio Civile in proprio ed abbia fatto delle spese nel medesimo, e intanto si paghi il frutto ricompensativo a chi starà in disborso del Denaro per le spese occorrenti per la suddetta Fabbrica.

Che vinto che sia il partito delle suddetti Cose da proporsi nel Consiglio Generale, se ne faccia la supplica a S.A.R. Per l'approvazione in Nome della Comunità, e suoi Rappresentanti, qual sia accompagnata con lettera d'informazione del Sig. Cancelliere indirizzata al Sig. Senatore Soprassindaco acciò se ne ottenga più speditamente il desiderato rescritto.

Questo è il resultato della suddetta Sessione, e questo è il Consiglio pure del Sig. Senatore Soprassindaco a cui uniformandosi il Consiglio Generale, il Sig. Fortini per obbedire al detto Sig. Senatore e per aderire al desiderio dei Sig. Deputati, non ha difficoltà di Portarsi a Marradi per correggere il disegno della suddetta Fabbrica e ordinare l'occorrente, ed il detto Sig. Senatore presenterà ogni favore per ottenerne il Sovrano Beneplacito, ricusando in caso diverso di volersene nessuno di due in veruna maniera Ingerire per non essere responsabili di qualunque inconveniente, che possa accadere.

IV.15

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 13 giugno 1774, c. 470.

(15)

371

621

Illustrissimo, e Clarissimo Sig. Sig. Padrone Colendissimo

In rapporto alla Sessione Pretoriale fatta d'avanti V.S. Illustrissima, e Clarissima da Fratelli Giuseppe, e Luca Fabbroni, Francesco Domenico Fabbroni, e Carlo Torriani, che inclusa alla presente ho l'onore di rimetterLe originalmente, risguardante questa la Fabbrica Pretoriale suddetta, e sua continouazzione, e ricrescimento, è stato quest'Infrascritto giorno fatto intimare il Pubblico, e Generale Consiglio in sufficiente numero di 37 dal quale sentito leggere dal Sig. Carlo Francesco Fabbroni la dett'inclusa fatta sessione, dopo un lungo contrasto, e conclusione di ciarle inutili, e lontane dal vero moderato necessario parlare economico, proprio, e concludente, per dar termine alle medesime, fu da me infrascritto Cancelliere imposto con tutta la strada prudente il silenzio, ed in seguito avendole proposto di mandare a Partito la venuta d'un Ingenniere speditamente, il quale visiti lo stato presente della Fabbrica, e referisca se convenga far l'acquisto della Casa di Francesco Piani, e se con tal'acquisto da aggregarsi al Pretorio, si possa fare il Quartiere per l'attuale Cancelliere, e per i Famigli, giratone per tanto il detto Partito fù ritrovato di voti favorevoli 15 contrarij 22, e conseguentemente // non vinto, e tutti senza dir parola se n'andarono, a riserva, che d'Iacopo Filippo Fabbroni, altro Fratello di detto Luca, e Giuseppe, uno degl'Eletti, et autorizzati Deputati alla Fabbrica, a sentita di detto Pubblico Generale Consiglio, renunziò tal suo Impiego avanti di me infrascritto suddetto, e di questo Sig. Vicario.

I medesimi Deputati in numero di quattro, e vari Rappresentanti, e Consiglieri in numero di undici, presento, che abbino fatta supplica al Reale Clementissimo Sovrano, per la quale addimandano detto propostole Ingenniere, riconoscendo necessarissima non tanto la venuta del medesimo, come ancora l'autorità sovrana d'ordinare tutto quello, e quanto sia d'uopo, ed opportuni per la pronta esecuzzione della ricostruzzione Pretoriale prodotta, La quale non ostante ciò, dagl'altri tre Deputati si seguita. Che è quanto devo, e pieno del dovuto mio inalterabile rispetto baciandoLe le mani, passo a farLe umilissima, e devotissima reverenza.

Di V.S. Illustrissima,e Clarissima Marradi 13 giugno 1774

Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servitore vero Andrea Avellino Giovacchini Cancelliere

IV.16

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 13 giugno 1774, cc. 468r-469r.

619-620

Altezza Reale

Iacopo Filippo Fabbroni, Francesco Antonio Fabbroni, Filippo Scalini, e Carlo Torriani tutti della Terra di Marradi umilissimi servi, e sudditi dell'A.V.R. col più dovuto ossequio, e rispetto brevemente le narrano ed espongano, come nelle disposizioni dell'A.V.R. la Fabbrica del Pretorio di detta Terra, furono dal Generale Consiglio eletti per deputati alla medesima sotto la direzione di Stefano Mazza Capo Mastro; ed essendo insorte alcune difficoltà per le quali il detto Mazza trova incaglio al proseguimento della medesima; fatta Istanza a questo Generale Consiglio per la ricerca d’altro Ingegnere, e mandato il Partito

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372

per supplicare di ciò la R.A.V., non è questo stato vinto, e ciò per l'incapacità di molti dei Consiglieri; che però

Prostrati d'avanti l'A.V.R. supplicano, uniti agl'Infrascritti Rappresentanti di ordinare, che ciò nonostante si porti a questa volta personalmente un qualche Ingegnere da consultare, il quale appianando gli ostacoli che ora in detta Fabbrica s'incontrano possa questa proseguirsi a forma delle Reali intenzioni della medesima R.A.V. che della Grazia Qua Dev

Io Iacopo Filippo Fabbroni uno dei suddetti Deputati supplico come sopra mano propria // Io Francesco Antonio Fabbroni uno de di là detti Deputati supplico di quanto si dice mano propria Io Filippo Scalini uno dei di là detti Deputati supplico di quanto si dice mano propria

Io Carlantonio Torriani uno dei di là detti Deputati supplico di quanto in questa si dice in fede mano propria

Io Carlo Francesco Fabbroni uno de’ Rappresentanti il General Consiglio di Marradi supplico di quanto sopra mano propria

Io Giuseppe Venturini uno de’ componenti il General Consigno di Marradi supplico di quanto sopra mano propria

Io Clemente Sangiorgi uno dei Rappresentanti il General Consiglio supplico come sopra mano propria Io Alessandro Bandini uno dei componenti il General Consiglio di Marradi supplico come sopra mano propria

Io Iacopo Dario Fabbroni uno dei componenti il General Consiglio di Marradi supplico come sopra mano propria

Io Giovanni Maria Benerecetti uno dei componenti il Consiglio Generale et al presente di seggio, la comunità di Marradi supplico come sopra

Io Francesco Domenico Fabbroni uno de componenti il General Consiglio di Marradi supplico come sopra mano propria

Io Felice Antonio Fabbroni uno dei componenti il General Consiglio di Marradi supplico come sopra mano propria

Io Nicola Valgimigli uno de’ componenti il General Consiglio di Marradi supplico come sopra mano propria

Io Sebastiano Maria del fu Michele M. Venturini uno dei componenti la Comunità di Marradi supplico quanto sopra mano propria

Io Domenico Stanghellini uno de Rappresentanti il General Consiglio di Marradi supplico quanto sopra in fede mano propria //

In Dei Nomine Amen

Fidem indubiam facio, ac verbo veritatis attestor Ego Infrascriptus Cancellarius Vicariatus Marradij, qualiter Restrescripti, ac Supradicti respettivè nominati, omnes sunt Vexillifer, et Rapresentantes Comunitatem Marradij, ac tales, quales se facerunt, ac faciunt. 13 Mensis Iunij 1774

(17)

373

Il Senatore Soprassindaco informi, e dica il suo parere Lì 16 giugno 1774 François

IV.17

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 7 luglio 1774, cc. 454r-467v.

615-617

Altezza Reale

Scritto 21 luglio 1774

Fu da V.A.R. con Rescritto de' 3 dicembre 1772 ordinato il Riattamento di diversi Palazzi Pretori, tra i quali vi era quello di Marradi da resarcirsi a forma della Relazione, e Disegno dell'Ingegnere Agostino Fortini con Spesa di circa scudi 780.

Susseguentemente ad un tal ordine fu presentata una Supplica da Gonfaloniere, e Rappresentanti di Marradi, nella quale esponendosi che il Disegno suddetto fatto dal Perito Fortini pativa molte eccezioni, come se essi fossero stati più esperti di quell'Ingegnere nell'Arte, veniva domandato di poterlo riformare, ed in Seguito dell'informazione fatta a tal Supplica, nella quale si diceva Starsi al Progetto dl Fortini, con Biglietto di Segreteria di Stato de' 26 marzo 1773 mi fu partecipato che V.A.R. voleva che fosse fatto intendere a' Rappresentanti la detta Comunità, che esibissero il Disegno, e Relazione dl Riattamento dl Pretorio, col quantitativo // della Spesa, e con tutti i Progetti creduti a proposito per rendere l'opera migliore di quella che era stata ordinata.

In sequela di ciò essendo stati dati i convincenti ordini al Cancelliere Comunitativo, con mia Rappresentanza de' 19 marzo 1773 resi conto a V.A.R. che da' Rappresentanti suddetti erano stati rimessi due Disegni, uno de' quali portava la Spesa di circa Scudi 1500, e l'altro di circa Scudi 700, sebbene il desiderio comune era, che restasse eseguito quello della Spesa Maggiore, ed avendo proposto che un tal disegno fusse comunicato al General Consiglio con porli in veduta l'aggravio, a cui si sottoponevano perché ne facessero quel partito, che avessero reputato più conveniente, sotto dì 21 Maggio 1773 tornò il Rescritto = Si proceda al partito nella forma proposta, secondo // l'esito si riproponga l'affare, ed il Senator Soprassindaco dia gli ordini per l'esecuzione =

Il Cancelliere di Marradi, a cui fu partecipato un tal Rescritto diede parte che quel Pubblico avendo sentito l'aumento, che avrebbe prodotto nell'Imposizione dl Dazio l'esecuzione dl nuovo proposto Disegno, desiderava che il partito da farsi per l'accettazione, ò rejezione del medesimo non dependesse dal solo General Consiglio, ma da tutti quelli, che restarono imborsati nell'ultima Riforma dl 1768, ed essendo stato di ciò reso conto a V.A.R., ne 29 Giugno 1773 emanò il Seguente Rescritto = Resta permesso a tutti gl'imborsati nell'ultima Riforma dl 1768 d'intervenire alla Deliberazione di cui si tratta per dare il Loro Voto =

In ordine a questo Rescritto essendosi devenuto al conveniente Partito fu deliberato eseguirsi il disegno, che porta la spesa di Scudi 1500, non ostante che questo fusse fatto da un // idiota muratore, e fu

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374

rigettato quello dell'Ingegnere Fortini, benché portasse la metà della Spesa, del che dopo di esserne stata data parte a VAR con aver proposto che sembrava che lo stesso general Consiglio che aveva fatto il partito per l'esecuzione de' lavori, dovesse eleggere non tanto i Maestri, che i Soprintendenti a' medesimi, ne 23 Agosto 1773 fu rescritto = Approvasi, e facciasi come si propone dal Senator Soprassindaco, il quale parteciperà gli ordini opportuni per l'esecuzione=, E con partito de' 20 settembre 1773 il detto General Consiglio deputò il Maestro per l'esecuzione de' Lavori, che fu l'istesso muratore, che aveva fatto il Disegno, e quattro Soprintendenti.

Il Cancelliere con lettera de' 14 novembre 1773, mi referì che i detti Soprintendenti facevano proposizioni fuori della loro autorità, pretendendo di date in cottimo, ò a misura il lavoro, di scegliere //essi lo Scarpellino, e ne' 24 di detto mese fu replicato che a forma degli ordini V.A.R. aveva data facoltà al Consiglio generale di determinare quanto stimava più opportuno.

L'istesso Cancelliere con altra Lettera de' 13 giugno decorso dice essere state partecipate al General Consiglio diverse proposizioni come sarebbe, di non far più le due Torri al Pretorio, che porterebbero troppa Spesa, ma in quella vece un frontone con l'Orologio, e Campana, di comprare una Casa annessa per ricavarvi l'abitazione del Cancelliere, e famigli, di sospendere per ora il Lavoro, e di fare andar là un Ingegnere, che proponga le necessarie moderazioni, e riforme, quali proposizioni furono nello Stesso General Consiglio prese, e rigettate con partito de' 13 giugno suddetto.

In seguito di ciò Iacopo Fabbroni con cinque altri di quella Consorteria, ed alcuni altri, che si denominano Rappresentanti il General // Consiglio domandano colla presente Supplica a V.A.R., che per superare gli ostacoli che s'incontrano nell'effettuazione de' Lavori di quel Pretorio sia colà spedito un Ingegnere, non ostante il suddetto contrario partito.

Dopo avere esposto a V.A.R. questa lunga serie di fatti riguardanti unicamente la restaurazione da farsi a quel Palazzo Pretorio, refletto, che avendo fatto l'Ingegnere Fortini il sui Disegno, e Relazione per il Restauro di quel Palazzo colla sola Spesa di Scudi 780, questa Relazione, e Disegno, fu rigettato da quei Comunisti, ed in vece del medesimo fu prescelto da questi altro Disegno pieno di Sproporzioni, fatto da un imperito muratore, abbenché portasse una doppia Spesa, il quale, se è vero ciò che mi vien riferito stragiudicialmente, sento che non voglia da alcuni porsi in esecuzione, perché non vi è luogo ove innalzare due Torri ideate dal prefato muratore, e per le quali vi abbisogna un'eccessiva Spesa per gettare i fondamenti, che sostengano le medesime, benché sieno state fatte diverse proposizioni di non fare altrimenti le Torri, ma in quella vece di comprare una Casa per farvi l'abitazione del Cancelliere, e famigli, e di far venire un Ingegnere perché visiti quella fabbrica, non ostante col sopracitato partito de 13 giugno 1774 sono state rigettate tutte le sopradette proposizioni, per il che non vedo luogo ad esaudire le preci de' supplicanti che sono una porzione di quel General Consiglio, e di quattro Deputati ad assistere a quella Fabbrica.

Ed osservando che da tali dispute, e contrasti di quei Comunisti ne nasce il ritardo dell'esecuzione de' resarcimenti necessarj a quel Pretorio per renderlo abitabile, e credendo che sia // dl buon servizio che questo sia prontamente ultimato, giacche la stagione è opportuna per fabbricare, e correndo altresì il tempo in cui si fa l'annuale Imposizione, mediante la quale potranno collettarsi quelle Comunità per il denaro occorrente per la fabbrica suddetta, perciò credo che V.A.R. possa rescrivere la presente supplica = Il Pubblico General Consiglio di Marradi composto degl'Imborsati dall'ultima Riforma dl 1768 provveda nell'affare di cui si tratta come stimerà conveniente, procurando che sia risarcito in tutte le sue parti il Palazzo Pretorio nel tempo, e termine di mesi quattro = Ed umilmente inchinato al Regio trono le bacio il Real Manto.

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375

Di V.A.R. Dalla Camera delle Comunità 7 luglio 1774

8. Il Pubblico, e Generale Consiglio di Marradi composto degl'Imborsati dall'ultima riforma dl 1768 provveda nell'Affare di cui si tratta come stimerà conveniente, procurando che sia risarcito nel termine di quattro mesi quel Pretorio. E il Senatore Soprassindaco, e Soprintendente delle Comunità partecipi in conformità gli ordini opportuni, e mandi a ogni richiesta del predetto Consiglio Generale quell'Ingegnere, che sarà di soddisfazione dl Consiglio medesimo. Dato in Firenze questo di 11 Luglio 1774.

Pietro Leopoldo M V. Angelo Tavanti François

Umilissimo Servo e Suddito

Giovan Battista Nelli Soprassindaco

IV.18

A.S.C.M., Lettere e negozi, 564, 29 ottobre 1774, c. 427r.

Molto Illustre, ed Eccellente Signore mio Os.mo

Essendosi S.A.R. degnata di ordinare con Motuproprio del primo settembre prossimo passato che in alcuni Tribunali dello stato l’Impiego di Soprastante resti unito a quello di Messo, e che l’elezione dei soggetti, che dovranno cuoprire tali posti appartenga al Sig. Auditore Fiscale, ed a me, Le fo sapere, che unitamente a detto Sig. Auditore, e di concerto col medesimo ho eletto per Messo, e Soprastante di codesto Tribunale Pietro Carli ora Messo di Scarperia con tutti gli obblighi, pesi, provvisione, ed Emolumenti annessi a detti Posti, e per dovere entrare in Carica il primo di Novembre prossimo avvenire V.S. per tanto parteciperà una tal destinazione a detto Pietro Carli, ed a chi altri occorra per regola, e perché il nominato Carli assuma nel tempo stabilito l’esercizio del nuovo suo Impiego, e possa percipere gli appuntamenti del medesimo, e resto

Di V.S. Firenze 29 ottobre 1774

Sig. Cancelliere di Affezionatissimo Servitore

Marradi Pel senatore Soprassindaco, e Soprintendente

Filippo Cioni Cancelliere

A dì 5 novembre 1774

A dì 5 detto fu scritto a Scarperia a detto messo Carli, che subito si rapta

(20)

376 A.S.C.M., Lettere e negozi, 564, 7 gennaio 1775, c. 452r.

Molto Illustre, ed Eccellente Signore mio Os.mo

Rimesso a V.S. la ingiunta Comparsa di Domenico Stanghellini circa alla Pigione da pagarseli per l’abitazione concessa nella sua casa ai Ministri del Tribunale ragione dei Resarcimenti che si facevano al Pretorio, perché sentito chi occorre, e riscontrato quanto faccia di bisogno, m’informi, e resto

Di V.S. Firenze 7 gennaio 1775

Sig. Cancelliere di Affezionatissimo Servitore

Marradi Pel senatore Soprassindaco, e Soprintendente

Filippo Cioni Cancelliere

A dì 17 detto Res

A dì primo febbraio si rispose, e si rimesse detta comparsa

IV.20

A.S.C.M., Lettere e negozi, 564, 1 aprile 1775, c. 459r.

Molto Illustre, ed Eccellente Signore mio Os.mo

Se il Capo Maestro Muratore che ha avuto l’incarico della fabbrica di codesto Pretorio trascura di por mano come si conviene a un tal Lavoro potrà l’Iusdicente procedere a quelle dichiarazioni che sono convenienti per astringervelo per la via di ragione, e resto

Di V.S. Firenze primo aprile 1775

Marradi Affezionatissimo Servitore

Sig. Cancelliere Pel senatore Soprassindaco, e Soprintendente

Filippo Cioni Cancelliere

A dì 8 detto Ra

IV.21

(21)

377

Molto Illustre, ed Eccellente Signore mio Os.mo

Converrà trovare altra adatta abitazione per il Ministro di codesto Tribunale finché sia servibile il Pretorio. E frattanto bisognerà che il Rettore del Benefizio Barbieri dia un necessario tempo, perché possa trovarsi la detta nuova abitazione, e resto

Di V.S. Firenze 26 giugno 1775

Marradi Affezionatissimo Servitore

Sig. Cancelliere Pel senatore Soprassindaco, e Soprintendente

Filippo Cioni Cancelliere

A dì 29 detto Res

IV.22

A.S.C.M., Lettere e negozi, 564, non datata (ante 16 gennaio 1776), c. 489r.

Resarcimenti

Che vengono richiesti al Pretorio di Marradi Una carcere riceve la Luce da un Buhio corrispondente nel Ricetto del Pretorio.

Altre due Carceri restano situate in una parte laterale, e ricevono la Luce da due finestrelle che sono a Livello di altre Finestre di Particolari, dalle quali si può facilmente introdurre Viglietti, e parlare comodamente con i Segretanti.

Si domanda che dette Carceri siano rese sicure.

IV.23

A.S.C.M., Lettere e negozi, 564, 16 gennaio 1776, c. 488r.

Molto Illustre, ed Eccellente Signore mio Os.mo

Vedrà che codesto Iusdicente prenda esso pure in considerazione quanto si adduce circa la poca sicurezza delle Carceri nella Memoria che a tal effetto Le ritorno, non meno che le altre osservazioni da V.S. fatte su questo punto, di che nell’ultima sua del 4 del corrente per rilevare dal medesimo quali provvedimenti stimasse occorressero per ottenere l’intento della sicurezza di dette Carceri nella forma che si conviene. E resto

(22)

378 Di V.S. Firenze 16 gennaio 1776

Affezionatissimo Servitore

Sig. Cancelliere di Pel Senatore Soprassindaco, e Soprintendente

Marradi Filippo Cioni Cancelliere

A dì 19 detto Re

A dì 20 detto partecipata al detto Sig. Iusdicente disse serrarsi le note Finestre

IV.24

A.S.C.M., Libro di spese per il restauro del Palazzo Pretorio di Marradi, 551, 22 marzo 1776, carta non numerata.

A di 22 marzo 1776

A richiesta delli Illustrissimi Signori Deputati alla Fabbrica della riattazione del Palazzo Pretorio del vicariato di Marradi e nominatamente delli Illustrissimi Signori Iacopo Filippo Fabbroni, Francesco Antonio Fabbroni, e Carl’Antonio Torriani mi son portato io Infrascritto perito Architetto il di 17 del corrente mese nella Terra di Marradi per riscontrare la misura dei muri, volte, pavimenti, intonachi, e Tettoie di detta Fabbrica del Palazzo Pretorio che dovendo auto fare detto riscontro in conformità della scritta da essi Signori Deputati stipulata con maestro Stefano Mazza, Capo muratore della detta Fabbrica, fino dal di 25 maggio 1774 ho ritrovato ascendere per quanto arriva la mia Perizia, per la misura fatta assieme con Maestro Andrea Munghini Capo Maestro Muratore della Comunità, e Illustrissimi Signori Deputati, e Capo per Capo, e fatte le necessarie, e opportune Calculazioni ascende la detta Fabbrica non compreso il Loggiato rozzo che rimane avanti a detta Fabbrica alla somma di lire………..………..£ 7039

E più per fattura delle Catene misurate dal primo imbasamento del ordine toscano, fino alla sua estremità misurata dalle parti esterne la quale ritrovo essere braccia 400 considerati tutti gli ornamenti esterni e interni, e anche, e tutto ciò, che vi e stato occorso farvi di Punti si valuta……….…..£ 1400

E più per il cottimo fatto della nuova riedificazione della loggia di detto Palazzo fino al Colmo delli Archi, e volta, con il Capo Maestro muratore suddetto Stefano Mazza fatto dalli suddetti Illustrissimi Signori Deputati in somma di lire 1890 come costa dalla suddetta scritta stipulata, sotto il di suddetto de 25 maggio 1774 dico……….£ 1890

Che in tutto fa la somma di lire diecimila trecento ventinove dico……….£ 10329 Bernardo Fallani Architetto Fiorentino mano propria

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379 IV.25

A.S.C.M., Libro di spese per il restauro del Palazzo Pretorio di Marradi, 551, 23 marzo 1776, carte non numerate.

Di ordine de Signori Illustrissimi di la detti Deputati, che visitassi ancora li appoggi, che la Fabbrica detta il Palazzo Pretorio appoggiata con una Casa di Proprietà delli Illustrissimi Signori Iacopo Filippo, e Fratelli Fabbroni dalla parte di ponente ed avendone fatte le opportune misure, e stime di dette muraglie assieme con maestro muratore Munghini, come ancora visitate le due finestre nella Casa de suddetti Signori Fabbroni, che corrispondono nel Cortile del Palazzo Pretorio, ove sono le Carceri Segreti, le quali finestre vi erano ancora avanti che fosse fatta la fabbrica suddetta onde per scarsare qualunque caso o sospetto che potesse succedere, sicché il Sig. Iacopo Filippo Fabbroni, avendogli io messo in vista tali difetti, alla presenza mia ha rimurato le due finestre, senza che la Comunità pensi a murarle onde i muri di appoggio, che fanno SS.a 318, e abbonato ancora la spesa per rimurare dette Finestre per il mio sentimento è che la Comunità di Marradi a spese di Fabbrica paghi la metà de suddetti Muri e di tutto altro all’illustrissimo Sig. Iacopo Filippo e Fratelli Fabbroni la somma di lire dugento dieci dico……….£ 210

Di più ancora visitato la Fogna del Sig. Torriani che passa per la Piazza di Marradi nella quale vi sgorga la fogna che è stata fatta nel Palazzo Pretorio, che avendo dovuto farla necessariamente per lo sfogo dei luoghi comuni e acquaj, e l’acqua delle Tettoie del Cortile la quale sbocca in quella del suddetto Sig. Torriani nella Piazza suddetta, e per la lunghezza di braccia 22 circa di Fogna resta a comune con quella del Sig. Torriani. Onde la Comunità pagherà al Sig. Torriani per la detta Fogna lire ventotto per la suddetta Porzione di Braccia 22 dico……….£ 28

Somma £ 238 //

Che è quanto posso riferire alle Signorie Loro Illustrissime secondo le loro Commissioni datemi, e con Profondo Ossequio ho l’onore di soscrivermi

Delle loro Signorie Illustrissime

Marradi 23 marzo 1776

Devotissimo et Obbligatissimo Servitore

Bernardo Fallani Architetto Fiorentino mano propria

IV.26

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 19 maggio 1779, c. 484.

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380

Io Infranscritto Capo Mastro Muratore in varie Fabriche erette nel Vicariato di Marradi ed altrove avendo attentamente osservatta, e consideratta la Volta Volterranea della Sala, del Palazzo di Giustizia di Marradi Lo ritrovatta Crepata in una parte Laterale ed alquanto ceduta per il che attesto secondo la mia Perizia, e Coscienza che la medesima stante due Tramezi fabricatti su di essa nel apartamento superiore che la gravitano sia nel pericolo di rovina in pregiudizio gravissimo di chi L'abita, mentre la detta Volta ha poco giro ed è quasi piana in modo che non può regere al peso de due Tramezi che li sovrastano onde la giudico di un pronto e sicuro riparo a tal suo difetto in fede di che Io Pietro Pedretti suddetto mano propria

IV.27

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 28 giugno 1779, c. 484r.

Illustrissimo, e Clarissimo Sig. Sig. Padrone Colendissimo

Trasmetto a V.S. Illustrissima, e Clarissima una relazione del Capo Maesto Muratore Pietro Pedretti, dalla quale rileverà lo stato pericoloso, in cui trovasi la Volta della Sala di questo Pretorio, che forma il Piano del Banco di questo mio Notaro. E siccome non è stato fin qui sicuramente provvisto a tal pericolo prego V.S. Illustrissima, e Clarissima a ordinare a chi occorre il resarcimento di detta Volta per togliere una rovina.

Ed in attenzione delle di Lei Savie Resoluzioni passo all'onore di protestarmi invariabilmente Di V.S. Illustrissima, e Clarissima

Marradi 28 giugno 1779

Umilissimo Obbligatissimo Servitore Paolo Rindi Vicario

IV.28

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 28 giugno 1779, c. 482r.

Illustrissimo, e Clarissimo Sig. Sig. Padrone Colendissimo

Marradi Sul proposito del resarcimento della Volta della Sala del Pretorio

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381

Questo Sig. Vicario di Giustizia ha fatto partecipare a questo Magistrato Comunitativo che la Volta della Sala del Palazzo Pretorio ha fatto a sinistra della medesima più screpoli, e però vedino di provvedervi. E fatta fare la Relazione all'istesso Maestro Stefano Mazza Svizzero, che la costruì, ha dato in sua Relazione d'esserne stata la causa il Tramezzo stato fatto nella Sala Superiore, e che per il suo totale ristabilimento, c'occorrerà una spesa di £ 70 in circa, e sembrando la medesima da detto Magistrato compresa in Tassa di Redenzione corrispondente a cotesta Regia Cassa, mi commettono parteciparsi a V.S. lllustrissima, e Clarissima, per attenderne i di Lei veneratissimi Ordini sopra detto ristabilimento; Che è quanto devo, e con la più riverente osservanza, me le dichiaro umilissimamente

Di V.S. Illustrissima, e Clarissima Marradi 28 giugno 1779

Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servitor vero Andrea Avellino Giovacchini Cancelliere

IV.29

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, biglietto del 1 luglio 1779, c. 482v.

Marradi primo luglio 1779

Al Cancelliere = Nel tempo che dalla sua e da altra simile di cotesto Sig. Vicario de 28 del caduto giugno rilevo il bisogno che vi è di resarcir La volta della Sala del Pretorio, osservando che il male si fa derivare dai Tramezzi stati costruiti nella Sala superiore, conviene prima accertarsi se colla spesa di circa scudi dieci che si propone, venga a rimediarsi stabilmente alla rovina che minaccia la detta Volta per non gettare inutilmente la Spesa, e trovarsi in breve tempo a dover farla maggiore; Ella dunque per mezzo di Perito imparziale, ed onesto, e coll'assistenza del Provveditore di Strade farà fare un'esatta perizia col dettaglio dei lavori necessari, e colla veduta principalmente di non fare una spesa inutile qualora la volta non fosse realmente capace di sostenere i Tramezzi suddetti, che mi dirà in qual tempo, e in vista di quali ordini vi siano stati fatti nell'atto di rimettermi la divisata perizia e invigilando frattanto che sia ovviato a qualunque pericolo che sovrastasse, e che non ammettesse dilazione al riparo.

IV.30

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 16 luglio 1779, c. 481.

Illustrissimo, e Clarissimo Sig. Sig. Padrone Colendissimo

In replica de sempre rispettabili caratteri di V.S. Illustrissima, e Clarissima, segnati sotto di primo Luglio stante, risguardanti questi il necessario riattamento da farsi alla volta della Sala di questo Palazzo

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382

Pretorio, per il quale dirò, che pur troppo è vero, che il male deriva dai tramezzi stati costruiti nella sala superiore, perché prima, che fussero i medesimi costrutti la detta volta non dava verun segno di mossa. Pertanto, per evitare qualunque pericolo subito ci feci cautamente provvedere. Quanto poi alla commissione datami di far fare da Perito imparziale, ed onesto, col dettaglio de Lavori necessari da farsi a detta volta, e colla veduta principalmente di non fare una spesa inutile, qualora la volta non fosse realmente capace di sostenere i Tramezzi suddetti, e sopra detta commissione ingenuamente le significherò non esserci in questo Vicariato da trovare tal Perito capace, e imparziale, da farsene da me una Proposizione da farne conto, e però ne attenderò i di Lei veneratissimi Ordini; E quanto poi alla costruzione de predetti Tramezzi, le dirò, che furono costrutti nel mese di Febbraio 1778 d'espressa volontà di S.A.R. avanzata la medesima con Lettera dell'Illustrissimo Sig. Auditore Fiscale di suo vero giorno, diretta al Sig. Vicario Ant., con ordine // di parteciparla a me Cancelliere, acciocché senza intervallo di tempo, restassero fatti detti Tramezzi, ed inoltre allargate le Finestre alla tre Carceri Segreti, e della Spesa occorrente, ne seguì sotto di 3 Febbraio detto il Magistrale Decreto; Che è quanto devo significare a V.S. Illustrissima, e Clarissima, e con ambizione, e venerazione vivissima, passo a farle Umilissima, e Devotissima Reverenza

Di V.S. Illustrissima, e Clarissima

Marradi 16 luglio 1779

Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servitor vero Andrea Avellino Giovacchini Cancelliere

IV.31

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 19 luglio 1779, c. 476r. A sinistra del primo praragrafo: “Partecipazione di lettera dell'Illustrissimo e Clarsissmo Sig. Senatore Soprassindaco Soprintendente risguardante la permuta delle Messe, di che si tratta”; a sinistra del secondo paragrafo: “Replica, ed ordine Magistrale”.

Comunità di Marradi

A dì 19 luglio 1779 Coad Serv in sufficiente numero di sei

Gli Signori Gonfaloniere, e Priori Rappresentanti il Magistrato della Comunità di Marradi, per trattare Item partecipata altra Lettera dell'Illustrissimo, e Clarissimo Sig. Senatore Soprassindaco Soprintendente, toccante i domandati passi da prendersi per la traslazione dell'Uffiziatura enunciata nella Lettera da me Cancelliere avanzatagli, Lì 30 giugno scaduto, dalla Venerabile Chiesa dei MM. RR, PP della Santissima Annunziata, alla Cappella del Pretorio, per la quale, replica, che conviene avere la Fondazione, e indole di dett'Uffiziatura istituita, in ordine al Partito citato del 1613, che in qualunque Caso converrà, che il Magistrato LL, se ne incammini per il Canale Competente. Ciò sentito

Replicò il Magistrato LL appuntarsi, non costare, per quanto sia di loro sapere di detta Fondazione, ma sol tanto, d'un onere in favorabilibus a detti RR. PP. In Uffiziatura intrapreso, e proprio le permissioni

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383

accollatosi, per il che ordinarono farsi noto a detti MM RR PP Della Santissima Vergine Annunziata, che il dì primo d'agosto prossimo avvenire, desistino la Celebrazione delle Messe in Ordine al Partito del 1613, e sua as.pre del 1614, non intendendo il Magistrato predetto di volere più continuare a pagarle, per non costare della detta Fondazione, ma di semplice approvato Partito, a indole di mutabile Uffizziatura, e cosi

IV.32

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 17 agosto 1779, c. 476r. A sinistra del testo: “Riparticipazione sopra la Cappella Pretoriale”.

A di 17 Agosto 1779 Coad Serv Serv, in sufficiente numero di sette

Gli Signori Gonfaloniere, e Priori, Rappresentanti il Magistrato della Comunità di Marradi, per trattare Stante partecipato al Magistrato LL, l'affare della Cappella Pretoriale, dissero aspettarsi che il P. Priore Don Angiolo Puccini ricorra a S.A.R., al obbedienza del quale intendono onninamente dependere.

Andrea Avellino Giovacchini Cancelliere

IV.33

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 20 ottobre 1779, c. 480.

Illustrissimo, e Clarissimo Sig. Senatore, e Cavaliere Giovan Battista Nelli Soprassindaco, e Soprintendente della Camera delle Comunità

Non par possibile che in tutto il Vicariato di Marradi, o altri luoghi più prossimi non vi debba essere un Muratore capace per fare una Relazione dei Lavori che occorrono per ristabilire la volta della Sala di quel Palazzo Pretorio che si asserisce essere in pericolo di rovina a motivo del carico dei due divisori fabbricati sopra di essa nell'anno scorso.

Dall'attestato del Muratore Pietro Pedretti stato rimesso da quel Sig. Vicario Regio se bene non accenni altro che il detto pericolo senza parlare dei Ripari si rileva però che detta volta è costruita alla volterrana, e per ciò di debole struttura per sostenere un gran peso quale è quello dei mentovati divisori i quali non si sa ne pure se sono situati nei luoghi più resistenti, e di quali materiali siano formati.

Quando le volte minacciano di rovinare, e che vi siano // buone muraglie laterali vi si suol provvedere con fabbricarvi sotto di esse delle ghiere, o degl'archi di mattoni alti un quarto, o mezzo braccio, e con sufficiente rigoglio secondo le circostanze, onde anderebbe esaminato se può aver luogo la costruzione di tali archi al di sotto appunto dei divisori, ad in altri posti con spartire i medesimi regolarmene per non

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384

deturpare la Sala, e quando ciò non fosse fattibile secondo il parere di uno, o due dei migliori Muratori da consultarsi, si senta dai medesimi qual sarebbe il loro progetto facendogliene fare una dettagliata Relazione colle misure, e colla valuta del Lavoro, e se fosse sperabile sarebbe bene che vi unissero una Pianta della Sala misurata nella quale con linee punteggiate vi si trovassero segnati i predetti divisori nei loro respettivi posti.

E con tutto l'ossequio ho l'onore di confermarmi Di V.S. Illustrissima, e Clarissima

Questo dì 20 ottobre 1779

Umilissimo Obbligatissimo Servitore Giuseppe Salvetti

IV.34

A.S.F., Camera di soprintendenza comunitativa del compartimento fiorentino, Affari diversi a parte, 398, Ins. Marradi, 23 ottobre 1779, c. 479.

A dì 23 ottobre 1779 in Marradi

Nell'occasione, che io infrascritto Architetto mi ritrovo in questa Terra di Marradi, l'Eccellentissimo Sig. Cancelliere della Comunità mi ha ordinato di visitare la volta della sala del Palazzo Pretorio per riconoscere se vi sia pericolo di rovina, e poi farne un'esatta Relazione, in adempimento adunque della referita incumbenza ho visitato la volta suddetta, la quale è costruita alla volterrana, e sopra la medesima ho ritrovato due divisori che ci si posano; questi però sono di legname, e furono ordinati per levarci dei comodi per i vari usci. Avendo in sostanza diligentemente osservato, e riconosciuto lo stato attuale della predetta volta, ritrovo che la medesima è un poco avvallata su una parte, e questo dico esser proceduto nel posare delle Legna, o per qualche pietra di tutto colpo lasciata cadere. Per procurarne il riparo in veduta di qualunque sinistro effetto, sono di sentimento che vada disfatta quella porzione di volta che ha avvallato, e rifarla similmente alla volterrana, riprendendola nel suo sesto, e riammattonato il pavimento che gli resta sopra, che sarà // da 10 braccia quadre. L'importare di tutto questo lavoro, compreso i materiali, e l'opere sarà la somma in circa di lire trentacinque, dico………....……….……… £ 35 Che è quanto ho creduto conveniente di dover riferire in adempimento della suddetta commissione, soscrivendomi per fede di proprio pugno

Bernardo Fallani Architetto mano propria

Sono di sentimento che vada eseguito prontamente il detto resarcimento, senza impegnarsi per ora in altri dettagli, poiché trattandosi di un oggetto di piccola importanza, per quanto rappresenta il prefato Sig. Architetto Fallani, vi sarà sempre tempo a rilevare se vi occorrono altri provvedimenti da ciò che si manifesterà nel tratto successivo.

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