• Non ci sono risultati.

2 La Terra Cruda come materiale da costruzione

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "2 La Terra Cruda come materiale da costruzione"

Copied!
23
0
0

Testo completo

(1)

102

parte

sec

ond

a

2

La Terra Cruda come materiale da costruzione

2.1 Costruire con la Terra: le motivazioni

“Colmare vuoti legislativi esistenti in Italia in materia di normativa edilizia per la terra cruda è un passaggio fondamentale per legittimare questo lungo impegno di ricerca, conoscenza e cultura”34. La terra è uno dei materiali da costruzione più anticamente utilizzato dall’umanità: la tecnica del costruire in terra è nota da più di 9000

anni35. Nel Turkestan russo sono stati ritrovati, i resti di case di terra databili tra 8000 e 6000 anni a.C.; ma si ha conoscenza anche di edifici religiosi costruiti con l’utilizzo dei mattoni di terra come il tempio di Ramses II a Gourna in Egitto, risalente a 3200 anni fa36.

Materiale povero ed umile che rientra nell’ambito di un’architettura low tech, un’arte del costruire capace di usufruire delle risorse locali, capire le necessità del territorio e in grado di comunicare facilmente con i destinatari delle proprie opere. Non occorre, in questa sede, disquisire sugli scenari mondiali che ci mostrano crisi e povertà legate a diseconomie, sfruttamento delle risorse ambientali e umane, Paesi genuflessi non soltanto appartenenti alla fascia dei Paesi in via di Sviluppo: stiamo vivendo in prima persona una forte sofferenza, difficoltà economiche e sociali nel

342003 BALDERRAMA A.; ALBERTINI C. “L’Architettura di terra nell’ambito dell’attività dell’ICCROM” (Centro Internazionale degli Studi per il Restauro e la Conservazione dei Beni Culturali), ICCROM, Roma

35 2006, MINKE G., “Building with Earth. Design and technology of a Sustainable Architecture”, Birkhauser, Basilea-Svizzera-.

36

(2)

103

parte

sec

ond

a

nostro territorio come in tutto l’Occidente. Mi piace accogliere la provocazione del noto antropologo, Franco La Cecla nel suo libro “Contro l’Architettura”37, come una scelta etica, motivata dalla consapevolezza e dalla conoscenza degli scenari di vita del nostro tempo:

“L’architettura si professa socialmente inutile…, un formalismo con cui schiacciare l’evidenza della necessità di tornare ai basic needs38, a una conoscenza del contesto e del territorio, delle tecniche e delle maniere tradizionali di preservare le risorse”.

La terra cruda non costituisce la panacea della crisi economica mondiale ma è una delle tecniche costruttive, patrimonio di un bagaglio culturale millenario, che adottata oggi in alcune realtà è rappresentativa della scelta e della volontà di un cambiamento: quello di ridurre lo sperpero inutile di risorse, tramite l’utilizzo di materiali locali, la riscoperta e la valorizzazione delle tradizioni di ciascun territorio, la limitazione delle importazioni, il favoreggiamento dell’economia del luogo in cui si opera. In queste tematiche l’architettura può riassumere un ruolo importante, può riappropriarsi del ruolo di mediatore tra le necessità dell’uomo e la società stessa. In tale modo, scegliendo di farci carico di queste necessità si potrebbe rispondere alla richiesta dell’antropologo che domanda con forza dove sia “chi dovrebbe occuparsi normalmente delle città come bene pubblico”39.

372008 LA CECLA F. “Contro l’Architettura”, Bollati Boringhieri, Torino

38Concetto elaborato dall'OIL,(agenzia specializzata delle Nazioni Unite che persegue la promozione della giustizia sociale e il riconoscimento universale dei diritti umani nel lavoro) che riconosceva l'importanza di ricorrere ad elementi di valutazione dello sviluppo diversi dal semplice reddito pro capite

(3)

104

parte

sec

ond

a

Figura 1.2 Diffusione nel mondo delle Architetture di Terra40

Figura 2.2 Carta dei rischi naturali: sisma, vulcani e cicloni41

Circa 7201 siti appartenenti al Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, ovvero il 10%, sono Architetture di Terra. Dal 30 al 50% della popolazione mondiale1, secondo fonti ONU, vive

40 www.craterre.org (Sito del CRAterre, Centro di Ricerca e conservazione delle Architetture di Terra. Grenoble)

41 2001, Carta dei rischi naturali: sisma, vulcani e cicloni.. «Géographie des risques naturels», Documentazione

(4)

105

parte

sec

ond

a

oggigiorno in case di terra: il 60% in Perù, il 72% in India, il 38% a Kingali (Ruanda) a cui si aggiungono 36 milioni di case autocostruite in Africa nel 2000, il 30% in più ogni anno di abitazioni realizzate in California per un totale di 176.0001 case realizzate negli USA a partire dal 1980. In Europa si hanno esempi in Svezia, Danimarca, Germania, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Francia e naturalmente l’Italia ed in particolare la Sardegna. Come vedremo da alcuni esempi, con varie tecniche costruttive (12 tecnologie del costruire in terra cruda, dotate di più varianti secondo la località, descritte nel Manuale del CRAterre42), sono state realizzate diverse tipologie di edifici, di carattere monumentale come nel caso di architetture sacre, singole e semplici realizzazioni ad uso abitativo ad intere città, con residenze a uno o due piani, talvolta arrivando anche a 9 o 12 piani come nel caso dei “grattacieli” dello Yemen. Oltre questo tipo di architetture storiche e non, legate a luoghi molto lontani dalle nostre realtà, come l’Africa e il Medio Oriente, esiste un pullulare di fresche tipologie costruttive, realizzate con l’utilizzo della terra cruda in Austria, Germania e negli Stati Uniti d’America. Le realizzazioni ex-novo di questi territori sono regolamentate da normative che ne consentono la facile realizzazione. In Italia la Legge non ci consente al momento di realizzare nuove costruzioni di terra e ciò che è concesso è il recupero del patrimonio esistente.

Figura 3.2 Casa Fenu prima del restauro: antica fattoria in adobe recuperata dall’Arch. M.I.Garau oggi utilizzata per attività culturali. Comune di Villamassargia (CI)

42

(5)

106

parte

sec

ond

a

2.2 La terra cruda come materiale da costruzione

Le tecniche costruttive della terra cruda utilizzate nel mondo sono molto variegate ma riconducibili a sei tecniche costruttivei: Adobe, Pisè, Blocchi Compressi (BTC), Terra Paglia, Torchis, Bauges.

I primi tre sono le tecniche costruttive contemplate dalla maggior parte delle normative vigenti nei diversi paesi del mondo.

- Adobe: sono mattoni creati tramite uno stampo con un impasto plastico di terra e paglia, non cotto ma fatto essiccare in uno spazio aperto. La produzione può essere manuale o meccanizzata. La messa in opera equivale alla posa di un muro in laterizio con ricorsi in malta di terra o calce43. Con l’adobe si realizzano non soltanto strutture murarie verticali ma archi, cupole e volte. Le costruzioni in Adobe non necessitano di costosi o numerosi strumenti per la loro realizzazione.

Figura 4.2 Analisi granulometrica44

43

2008, ACHENZA M., ATZENI C., MOCCI S., SANNA U., “Il manuale tematico della terra cruda.”, Regione Autonoma della Sardegna (http://www.sardegnadigitallibrary.it/mmt/fullsize/2009022319494200003.pdf

44

2004, ACHENZA M., SANNA A.: Corso di formazione specialistica in Architetture di Terra, presso la Scuola Edile di Cagliari, luglio-agosto 2004

(6)

10

7

parte sec ond a 45 46 45

2004, ACHENZA M., SANNA A., Corso di formazione specialistica in Architetture di Terra, presso la Scuola Edile di Cagliari, luglio-agosto 2004

Figura 5.2 Lavorazione del mix di terra Figura 6.2 Forgiatura dell'adobe

Figura 7.2 Utilizzo degli stampi in legno e loro lavaggio

(7)

108

parte

sec

ond

a

Figura 9.2 Realizzazione delle murature in Adobe: utilizzo delle casseforme in legno (Amaicha ; Argentina6)

Figura 10.2 Realizzazione delle muratute in Adobe: livellamento del mix all’interno della cassaforma (Amaicha ; Argentina6)

- Pisè: terra compattata con martelli autocompattatori o pestelli artigianali (mazzeranga) all’interno di casseforme artigianali di legno o metallo. E’, insieme all’adobe la tecnica più diffusa in tutto il mondo47 e impiegata per la realizzazione di numerosi ed interessanti esempi di architettura contemporanea.

46

vedi prove preliminari in 2.1.3.1 di: 2008, ACHENZA M., ATZENI C., MOCCI S., SANNA U., “Il manuale

tematico della terra cruda.”, Regione Autonoma della Sardegna

(http://www.sardegnadigitallibrary.it/mmt/fullsize/2009022319494200003.pdf

47

2008, ACHENZA M., ATZENI C., MOCCI S., SANNA U., “Il manuale tematico della terra cruda.”, Regione Autonoma della Sardegna (http://www.sardegnadigitallibrary.it/mmt/fullsize/2009022319494200003.pdf

(8)

109

parte

sec

ond

a

- Mattoni compressi: mattoni ottenuti per compattazione della terra leggermente umida in presse meccaniche o manuali, solitamente stabilizzati con calce o cemento.

- Terra-paglia: sono realizzati con questa tecnica elementi di tamponamento privi di qualunque funzione portante. All’interno di casseforme riempite di paglia viene gettato un impasto liquido di terra, il tutto è poi costipato con pestelli e lasciato essiccare.

- Torchis: su struttura portante è posizionato un incannucciato o una griglia in legno o in metallo i quali vengono ricoperti da una miscela allo stato plastico di terra e paglia

- Bauges: è il mattone forgiato manualmente senza l’utilizzo di stampi, comunemente chiamato massone in particolare in Abruzzo. L’impasto duro è costituito da terra e paglia.

Figura 11.2 Realizzazione delle muratute in Pisè: montaggio delle casseforme(Amaicha ; Argentina48)

Ampliamento della casa della “Associacion Tierra Construida” Amaicha del Valle, 2009

(9)

110

parte sec ond a

Figura 12.2 Realizzazione delle muratute in Pisè: costipamento della terra versate nelle casseforme tramite “pestelli” artigianali (mazzeranga), in sostituzione dei martelli auto-compattatori. (Amaicha ; Argentina6)

2.2.1 Le caratteristiche termofisiche dell’adobe

I ladiri (dal latino later che significa argilla), ovvero l’adobe utilizzato in Sardegna è realizzato manualmente con l’utilizzo di stampi delle dimensioni di 40*20*10. I manufatti realizzati con questa tecnica sono dotati di un’elevata inerzia termica per via della sua capacità termica [J/K]. Inoltre la diffusività [m2/s] del materiale fa si che il calore assorbito si distribuisca all’interno con notevole sfasamento orario: in climi con elevati escursioni termiche giorno/notte il calore accumulato di giorno viene disperso di notte, permettendo soprattutto in estate di avere una temperatura confortevole.

Caratteristiche termofisiche ADOBE

Densità r Conducibilità l Calore Specifico cs Calore Specifico cs

[Kg/m3] W/mK KJ/KgK KJ/KgK

(Sabbia, Ghiaia, inerti leggeri) (Paglia)

2200 1.4 1 1

2000 1.2 1 1

1800 0.9 1 1

1600 0.7 1 1

Figura 13.2 Caratteristiche Termofisiche dell’Adobe49

49

(10)

111

parte

sec

ond

a

Densità r Permeabilità al vapore m Resistenza a Compressione f

[Kg/m3] N/mm2

additivi organici e minerali

2200 5<m<10 2<f<4

2000 5<m<10 2<f<4

1800 5<m<10 2<f<4

1600 5<m<10 2<f<4

Figura 14.2 Caratteristiche termofisiche dell'adobe parte II 50. L’ adobe, confezionato secondo una corretta miscela deve avere una resistenza minima a compressione pari a 20 Kg/cm2.

Densità r coefficiente di abbattimento acustico Rw Resistenza al fuoco (SIA) Resistenza al fuoco (DIM)

[Kg/m3] dB min min

2200 50<dB<56 90<R<180 INCOMBUSTIBILE

2000 50<dB<56 90<R<180 INCOMBUSTIBILE

1800 50<dB<56

1600 50<dB<56

(50 per pareti da 20 cm per 12,5<spessori<25

56 per pareti da 40 cm)

Figura 15.2. SIA (normative svizzere); DIM (normative tedesche)

I valori di trasmittanza misurati51 sugli edifici in adobe non forniscono dati conformi al Dlgs192/2005 poichè il valore di

l,

oscilla tra i 0,46 ai 0,81 W/mK (in riferimento al peso specifico usato più di frequente); in fase di progettazione ex-novo occorre diminuire il valore di trasmittanza della muratura, con l’aggiunta di altri materiali isolanti.

La terra cruda è un materiale da costruzione ecologico per eccellenza: è materia prima disponibile sul posto; il trasporto è trascurabile e i rifiuti assenti. E’ composto da argilla, limo e inerti; dei tre l’argilla è il legante che assembla le varie componenti corrispondenti ai prodotti finali

50

2008, ACHENZA M., ATZENI C., MOCCI S., SANNA U., “Il manuale tematico della terra cruda.”, Regione Autonoma della Sardegna (http://www.sardegnadigitallibrary.it/mmt/fullsize/2009022319494200003.pdf

51 2010, DESOGUS G., “Prestazioni energetiche delle case di terra della Sardegna”, Relazione al convegno nazionale “Terra cruda. Il Paesaggio Sostenibile” Roccamontepiano (CH). Organizzazione: “Associazione Nazionale Città della Terra Cruda” (www.terracruda.org)

(11)

112

parte

sec

ond

a

La terra presenta un processo di invecchiamento naturale per la notevole resistenza alla luce dei pigmenti terrosi; il suo stato di essiccazione e il comportamento dinamico nei confronti dell’umidità impediscono la formazione di microrganismi come funghi o muffe.

La terra cruda assembla numerose caratteristiche legate alla sostenibilità ambientale:

- E’ disponibile in situ, spesso nello stesso cantiere di costruzione, provvedendo alle opportune analisi e correzioni.

- Permette di risparmiare risorse in termini di trasporto del materiale e di energia non utilizzata per forgiarlo.

- E’ sempre riutilizzabile: al termine del suo ciclo di vita, non essendo assemblata con altri materiali innaturali, permette il suo reinserimento nell’ambiente senza produrre rifiuti, consentendo di realizzare cicli di produzione chiusi.

- Non è radioattiva e non contiene rifiuti tossici se il materiale proviene da una zona controllata.

- Migliora il clima indoor, regola l’umidità dell’aria mantenendola costante al 45-60% e offre temperature superficiali gradevoli52.

In Italia la Sardegna è la regione italiana a possedere il maggior numero di centri storici realizzati in terra cruda, (in particolare in adobe); seguono Abruzzo, Piemonte, Marche, Calabria.

Anche la Toscana disponeva del suo patrimonio in terra quasi del tutto abbattuto: restano poche tracce a Montelupo Fiorentino (FI), San Giovanni Valdarno (AR) e nel cortonese53.

La tecnica delle costruzioni in terra cruda è andata nel tempo in disuso e principalmente da metà Novecento la produzione ha subito una precipitosa interruzione, per l’elevata necessità di

522001, KAPFINGER O., “Martin Rauch: Rammed Earth”, Birkhauser, Basilea

53

(12)

113

parte

sec

ond

a

manodopera e scomparsa del lavoro collettivo ovvero dell’autocostruzione, a favore dell’industrializzazione.

La scomparsa della sapienza costruttiva tramandata oralmente e l’immediata e totale concentrazione sulle tecniche costruttive del cemento armato e di tutti i moderni materiali, sia per fattori economici, pratici, speculativi ma soprattutto per una scorretta valutazione del materiale terra, rilegato a materiale sinonimo di povertà, di non stabilità costruttiva e di non resistenza alle intemperie (sempre che gli edifici siano dotati di uno spiccato che permetta alla muratura di terra di non entrare in contatto diretto col terreno e di una buona copertura per evitare fenomeni di dilavamento), hanno giocato da fattori schiaccianti e conclusivi della sua apprezzabilità.

2.2.2 Regolazione dell’umidità dell’aria interna Per assicurare una buona condizione di benessere, il contenuto di umidità dell’aria di un locale non deve essere inferiore al 40% né superare la soglia del 70%; la permanenza in ambienti con valori oltre questa fascia, causa effetti negativi sulla salute. L’umidità relativa che si registra all’interno di un edifico è influenzata anche dal suo involucro edilizio. Come si vedrà dai dati di monitoraggio del periodo estivo, in Casa Mancosu, per valori di temperatura tra i 26 e i 27°C e un

(13)

114

parte

sec

ond

a

definire il vero grado di benessere termico dettato dalla normative di riferimento.

I materiali porosi hanno la capacità di assorbire e rilasciare l’umidità presente negli ambienti interni, bilanciando l’indoor air quality. Ogni materiale di questo tipo ha un suo valore di umidità chiamato “umidità di equilibrio”55, [W(%)], che dipende dalla temperatura e dall’umidità dell’aria: ossia tale valore corrisponde alla massima quantità che il materiale a secco può assorbire.

Più aumentano temperatura e umidità più aumenta la quantità d’acqua assorbita dal materiale. Vicendevolmente se temperatura e umidità si riducono il materiale tenderà a cedere il suo contenuto d’acqua. L’umidità di equilibrio è influenzata anche dalla velocità con la quale il materiale assorbe o cede il quantitativo d’acqua che può immagazzinare. La velocità di essiccamento può essere calcolata con la relazione:

𝑚 =−𝑀𝑠

𝐴 ∗

𝑑𝑥𝑠 𝑑𝜏

In cui la velocità per unità di superficie, espressa in [Kg H2O / m2s], si ottiene svolgendo la derivata rispetto al tempo della quantità d’acqua presente all’interno del materiale.

𝑑𝑡𝜏 0 = 𝑀𝑠 𝑚 ∗ 𝐴 𝑥𝑓𝑖𝑛 𝑥𝑖𝑛𝑖𝑧 𝑑𝑥𝑠 𝜏𝑒𝑠𝑠𝑖𝑐 =𝑀𝑠 𝐴 ∗ 𝑥𝑓𝑖𝑛 − 𝑥𝑖𝑛𝑖𝑧 𝑚

La terra cruda è in grado di assorbire e cedere umidità più velocemente e in misura maggiore di qualsiasi altro materiale da costruzione e questo consente di bilanciare il clima negli ambienti interni56. Esperimenti condotti presso il “Laboratorio di Ricerca sulle Costruzione Sperimentale BRL”, (costruzioni in terra cruda, costruzioni in bambù, costruzioni a basso consumo energetico),

54

2003, ROGORA A., “Architettura e bioclimatica: la rappresentazione dell’energia nel progetto”, Esselibri, Napoli 55

2006, MINKE G.,“Building with EARTH”, Birkhauser, Basilea 56

2006, MINKE G.,“Building with EARTH”, Birkhauser, Basilea

Eq. n°11

Eq. n°12

(14)

115

parte

sec

ond

a

presso l’università di Kassel, Germania, condotti dall’ Ing. Gernot Minke, hanno dimostrato che aumentando l’RHi in un locale dal 50% all’80% i mattoni in terra cruda sono stati in grado di assorbire 30 volte più umidità del laterizio. Altri esperimenti hanno dimostrato che mantenendo costantemente per sei mesi un locale realizzato in adobe al 95% di umidità, il materiale non perde stabilità, non appare imbibito d’acqua, non supera il suo contenuto di umidità di equilibrio che oscilla tra il 5% e il 7% del suo peso. Tale misurazione è stata riscontrata in un’abitazione di recente costruzione, in Germania, le cui pareti sia all’interno che all’esterno sono in terra: l’osservazione, avvenuta per un periodo di otto anni, ha dimostrato che il tasso di umidità relativa si è mantenuta costante in quasi tutto l’anno, attestandosi sul 50%, con un’oscillazione dal 5% al 10% : questo ha creato la condizione per un ambiente salubre dotato di ridotta umidità d’estate e alta umidità d’inverno.

Altri esperimenti condotti al BRL hanno dimostrato che, aumentando in un locale l’Ur dal 50% all’80%57, il mattone in terra nel suo primo centimetro e mezzo di spessore assorbe circa 300gr/m2 di acqua nell’arco di 48 ore

Su un campione di pareti non intonacate dello spessore di 11,5 cm, con una temperatura dell’aria interna di 21°C e con un oscillazione dell’RHi dal 50% all’80%, si sono registrati dopo un osservazione di 16 giorni:

- per la terra cruda (1-2), un assorbimento di oltre 800 g/m2

- per la terra-paglia (3-5), un assorbimento compreso tra 400 e i 600 g/m2 in dipendenza della densità del materiale

- per il legno di pino (6), un valore inferiore ai 400g/m2

- per il cls alleggerito (7), circa 350 g/m2 - per l’argilla espansa (8-9) circa 200 g/m2

- per i mattoni pieni (10), un valore inferiore ai 100 g/m2 - per il cemento (12-13) un valore inferiore ai 50 g/m2 58

57

Figura 19.2 58

(15)

116

parte

sec

ond

a

possono far parte della miscela adoperata per l’adobe. Limo (1), Silti (2), Argilla(3), Argilla in granuli (4), Adobe(5), Caolinite(6), Bentonite(7).

Si può osservare il contenuto di umidità di equilibrio dell’adobe che oscilla tra il 5% e il 7% del suo peso.

Alcune imprese edili si stanno spingendo verso la certificazione dell’adobe, rilasciata da laboratori tecnici. Ad esempio il valore dell’umidità di equilibrio W(%) riportata nella scheda tecnica rilasciata da LTM, (“Laboratorio

60

59 2006, MINKE G.,“Building with EARTH”, Birkhauser, Basilea

60

Tessitura dell’Adobe. Fonte: foto Di Benedetto S. pubblicata su “Energethica news. Sustainable Energy” Anno 2011 n°2. Emtrad (http://www.energethica.it/index_EE_news_it.htm)

Figura 17.2 Esperimento condotto alla BRL:

materiali sottoposti al passaggio di Ur dal 50% all’80%

Figura 19.2 Tessitura dell'Adobe

(16)

117

parte

sec

ond

a

tecnico di Mantova”)61, dell’adobe prodotto dalla “Fornace Brioni”62, risulta essere del 7,8% per 45%<RHi<55% e del 32,5% per RHi>90%.

2.2.3 Costruire con la Terra: le normative

Dato il recente interesse riscoperto per questo materiale molti Paesi a livello internazionale stanno lavorando alla stesura di una normativa, laddove risulta inadeguata, che regolamenti le costruzioni di terra. Spagna e Colombia hanno pubblicato recenti normative rispettivamente nel 2008 e nel 2005; altri Paesi stanno lavorando ad una prossima stesura come il Chile, l’Ecuador, il Mexico, il Nicaragua, il Perù.63 Nel lavoro svolto da Ignacio Cañas Guerrero del Polytechnic University di Madrid, sulle normative delle costruzioni in terra nel mondo, è stata svolta una selezione delle norme internazionali che forniscono un quadro della situazione normativa del costruire con la terra.

Figura 20.2 Numero delle normative per anno di approvazione64

61

Sito web : http://www.labtecman.com/ 62

Sito web : http://www.interra.it/costruire.php

63 2011 CID J., MAZZARON F.R., CANAS I. “Las normativas de construccion con tierra en el mundo /The earth

building normative documents in the world ”, Informes de la Construccion Vol. 63, 523, 159-169

64

2011 CID J., MAZZARON F.R., CANAS I. “Las normativas de construccion con tierra en el mundo /The earth

(17)

118

parte

sec

ond

a

Figura 21.2 Tipica abitazione in Uganda: città di Gulu65

Figura 22.2 Abitazione in mattoni e cemento in Uganda: città di Gulu66

65 Fonte: foto del Dott. Valerio Rizzo (Project Manager "Gulu Archdiocese Farm Project" -Pace Adesso-Peace Now,

Good Samaritan Onlus- e-mail:[email protected] )

66

(18)

119

parte

sec

ond

a

La maggior parte delle normative analizzate, ovvero il 79%, si indirizzano su un’unica tecnica costruttiva (adobe, blocchi di terra compressa o pisè); i restanti documenti esaminano varie tecniche. Le normative più complete risultano quelle del trio neozelandese: requisiti del materiale e i caratteri costruttivi degli edifici sia per l’adobe che per i blocchi compressi o il pisè.67 In tutte le norme contemplate l’impiego delle murature di terra è considerato con funzione strutturale, anche se potrebbe essere utilizzato come muratura di tamponamento. Soltanto le norme brasiliane pongono dei limiti sulla funzione strutturale delle pareti monolitiche; altre, in particolare per le zone ad alto rischio di sisma impongono limiti nell’altezza delle costruzioni di terra, fino ad un massimo di 6,5m ovvero non oltre i due piani abitativi.

In Italia le uniche leggi che fanno riferimento alla tutela delle case di terra sono:

- Legge 378/2003 “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale”. Pubblicata sulla gazzetta ufficiale

n°13 (2004)

- Legge Regionale 2/2006 “Norme per la valorizzazione delle costruzioni in terra cruda”. Pubblicata sul B.U.R. Piemonte 2006

- Legge Regionale 17/1997

“Disposizioni per il recupero e la valorizzazione delle

capanne a Tholos e delle case in terra cruda”. Pubblicata sul B.U.R. Abruzzo 1997

67 1998, SNZ: “Engineering design of earth building”. NZS 4297:1998. Wellington: Standards New Zealand 1998, SNZ: “Materials and workmanship for earth buildings”. NZS 4298 :1998. Wellington: Standards New Zealand

1999, SNZ : “Earth building not requiring specific design”. NZS 4299:1999. Wellington: Standards New Zealand

Mappa di diffusione della Terra Cruda in Italia 1958 (Biasutti R.). Spesso si tratta del rilevamento di numerosi edifici ad uso agricolo che nel tempo sono stati abbattuti o talvolta hanno persistito

trasformandosi in edifici con l’unica funzione di abitazione, come nel caso del centro storico del Comune di Quartu Sant’Elena (Ca).

Figura 23.2 Diffusione della Terra Cruda in Italia (situazione al 1958)

(19)

120

parte

sec

ond

a

iniziato a diffondersi68. L’Italia non ha ad oggi una normativa appropriata che incentivi la costruzione ex-novo delle architetture di terra. L’ostacolo più rigido è imposto dalla legislazione antisismica essenzialmente basata sull’apparato normativo della Legge 64/197469, , nonché sulla Legge 1086/197170. In particolare all’art. 5, “Sistemi Costruttivi” della L.64/’74 è previsto che gli edifici possano essere costruiti con:

- Gli edifici possono essere costruiti con:

a. struttura intelaiata in cemento armato normale o precompresso, acciaio o sistemi combinati dei predetti materiali;

b. struttura a pannelli portanti; c. struttura in muratura; d. struttura in legname71.

La terra cruda non rientra ad oggi, tra i materiali edili, con nessuna tipologia costruttiva, nonostante siano state eseguite numerose prove di laboratorio72 che attestano la validità, in zona sismica, della costruzione senza il superamento dei due piani fuori terra, così come contemplato dalle normative sulla tecnica costruttiva delle terra cruda nel resto dei paesi del mondo. Dal confronto tra la mappa di diffusione delle architetture di terra e la mappa delle zone a rischio sismico si può notare la corrispondenza di aree estese in cui i due elementi si sovrappongono.

68

2005, LION M., BOLLINI G., “La costruzione in Terra cruda in Italia: verso una normativa nazionale”, Editoriale Eco, Roma

69 1974, Legge n°64: “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche 701971, Legge n°1086: “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e

precompresso e a struttura metallica”

71http://www.geologi.it/leggi/l-64-74.htm

72

(20)

121

parte

sec

ond

a

Le proposte di Legge Cossu73 del 2004, (XIV Legislatura), il Disegno di Legge n°134974 del 2007, (XV Legislatura) e la proposta di Legge Schirru75 del 2009 , (XVI Legislatura), non hanno portato ad una concreta legislazione nazionale sulle tecniche costruttive in terra cruda presenti sul nostro territorio. Di queste, la seconda (2007) non ha avuto seguito, la terza non è mai stata calendarizzata e soltanto la prima proposta, degli Onorevoli Cossu e Lion, è stata discussa in Parlamento ottenendo complessivamente un parere contrario. E’ interessante riflettere sulle opinioni dei pareri contrari relativi alla votazione dei parlamentari76 in merito alla proposta di Legge del 2004.

CAMERA. Commissione XI Lavoro. Relatore GALLI D.: parere contrario.

Evidenzia come non sussistano elementi tecnici a sostegno di un trattamento di favore per le costruzioni in terra cruda rispetto a quelle effettuate con altri materiali.

CAMERA. Commissione X per le attività produttive. Relatore LAZZARI L.: posizione non ostativa: nulla osta

Tralasciando ogni valutazione in ordine all’effettiva rilevanza della materia oggetto del provvedimento, rileva come le competenze proprie della X Commissione siano coinvolte in misura assai marginale dalla materia in esame. Formula pertanto una proposta di parere nella forma del nulla osta.

CAMERA. Commissione VII Cultura. Relatore SPINA D.D.: parere favorevole con osservazione.

Valutato favorevolmente il testo che, attraverso la tutela e la valorizzazione di tale tecnica costruttiva, persegue con finalità particolarmente apprezzabili quali l’incentivazione dello sviluppo sostenibile, il miglioramento della salute pubblica e la salubrità degli ambienti abitativi,

73

2004, Proposta di Legge “Provvedimenti per le costruzioni in terra cruda”, ON. LION (n°2347), ON. COSSA (n°4019)(http://www.casediterra.it/legislazione1.htm#unico)

74 2007, Disegno di Legge“Disposizioni a sostegno delle costruzioni in terra cruda”, proposta dei senatori FANTOLA, LIBE’, MAFFIOLI, MANINETTI, RUGGERI, POLI, MONACELLI e NARO

75

2009, Proposta di Legge “Disposizioni per la promozione delle costruzioni in terra cruda”n°2358, Dep. SCHIRRU 76http://www.casediterra.it/legislazione1.htm#X

(21)

122

parte

sec

ond

a

delle aree geografiche nazionali in cui sottoporre a tutela il patrimonio edilizio esistente.

Osservando i voti dei parlamentari della prima proposta di legge (2004) e la proposta di Legge n° 2358/2009 del Deputato Schirru "Disposizioni per la promozione delle costruzioni in terra cruda", in base all’esperienza dello studio delle normative presenti in tutto il mondo, citato precedentemente, si può dire quanto segue:

- Non è presente il riferimento ad una tecnica costruttiva specifica.

- Non è supportata dai risultati della ricerca scientifica eseguita sul territorio italiano.

In occasione di una prossima proposta sarebbe dunque opportuno proporre una normativa che focalizzi l’attenzione sulla tecnica costruttiva in terra cruda più diffusa sul nostro territorio nazionale, ovvero l’adobe, quanto meno per l’incentivazione delle costruzioni ex-novo. Tale tecnica costruttiva è contemplata da tutte le normative presenti nei vari paesi del mondo; possiede un consistente bagaglio di studi e sperimentazioni svolte sia in Italia che all’estero e può continuare facilmente ad essere oggetto di studio sia per le sue sufficienti caratteristiche meccaniche, (per un’edificio su due livelli in zona sismica77), sia per le proprietà dinamiche di un edificio di terra nell’ambito del risparmio energetico estivo: elemento di estrema rilevanza nel contesto mediterraneo. Si dovrebbe inoltre proporre la realizzazione di una documentazione tecnico-scientifica relativa alla sperimentazione, effettuata o da effettuare sul territorio nazionale, che raccolga il comportamento del materiale su più aree disciplinari:

- struttura chimico-fisica - funzionamento strutturale - prestazioni energetiche - impatto ambientale

- economia delle costruzioni

- risvolti sociali nei processi di autocostruzione

77

(22)

123

parte

sec

ond

a

I risultati raccolti porterebbero un valido sostegno alla prossima proposta di Legge.

Queste sono le motivazioni principali che hanno portato ad ideare il progetto “Domus Naturalis”, proposto e finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), descritto successivamente.

Relativamente al parere espresso dalla Camera per le Attività Produttive sarà necessario porre in evidenza, così come proposto nel progetto vinto al MATTM, come un’architettura in terra cruda richiami l’utilizzo di materiali sia isolanti (sughero, lana e altri) che strutturali (capriate, pilastri per strutture a telaio in legno) naturali.

L’incentivazione di questi materiali, prodotti nello stesso territorio di produzione del mattone crudo, mette in movimento un’economia locale in grado di apportare numerosi benefici sul territorio di diffusione di queste tecniche costruttive. Per quanto concerne l’ultima osservazione relativa al coinvolgimento del Ministero dei beni culturali e all’individuazione delle aree geografiche in cui sottoporre a tutela il patrimonio di terra non si dovrebbero incontrare difficoltà: numerosi infatti sono i movimenti degli ultimi anni partiti soprattutto dalla Sardegna, come l’avvio per esempio della “1a Conferenza Mediterranea sulle Architetture in Terra Cruda” che ha coinvolto numerosi tecnici a livello internazionale per il riconoscimento della presenza di un patrimonio esistente nell’area mediterranea

/

Figura 24.2 Fonte: “Associazione Nazionale Città della Terra Cruda”, Samassi (VS) “La vetrina”, Serrenti (VS)

Edificio di nuova costruzione realizzato in adobe: la struttura mostra un esempio di ciò che può essere realizzato con le normative vigenti in Italia. La funzione portante del carico di copertura è assolta dai pilastri in lamellare che sostengono le capriate lignee.

(23)

124

parte

sec

ond

a

2.2.4 Architetture di Terra: edifici storici

Di seguito sono presentati alcuni esempi di Architetture di Terra diffuse nel mondo, opere sia monumentali appartenti al Patrimonio UNESCO sia moderne, diffuse in quei territori dotati di normativa in materia

Figura 25.2 Moschea D’Agadez, Niger. Costruita all’inizio del XVI sec il minareto domina la città con i suoi 27m di altezza45

45

Dalla pubblicazione di cui sopra : 2010, “EcologiK. Architecture, ville, société, énergie”, articolo Construire en Terre, Architecture à vivre editore. Paris

Figura 26.2 Shibam, Yémen. Battezzata come la Manhattan del deserto, questa città risale al XVIsec, interamente costruita in adobe. (briques de terre moulées)1.

Figura

Figura 2.2 Carta dei rischi naturali: sisma, vulcani e cicloni 41
Figura 3.2 Casa Fenu prima del restauro: antica fattoria in adobe recuperata dall’Arch
Figura 4.2 Analisi granulometrica 44
Figura 8.2 Preparazione sul campo delle prime prove di qualità del materiale
+7

Riferimenti

Documenti correlati