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MATERIALI E METODI

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Academic year: 2021

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Il presente studio si è sviluppato in diverse fasi: messa a punto degli strumenti di valutazione, individuazione del campione di aziende, raccolta dei dati attraverso sopralluoghi aziendali “ante-impegni” ed “in itinere”, elaborazione dei dati e valutazione del livello di benessere animale attraverso l’attribuzione di punteggi, confronto tra le due valutazioni successive.

Strumenti di valutazione

Il primo degli strumenti elaborati per lo sviluppo del progetto è la checklist (Allegato II), un questionario aziendale che comprende sia le informazioni inerenti la legislazione vigente sugli allevamenti ovini (D.Lgs 146/2001), che quelle relative agli aspetti richiesti dalla Misura 215. Nella checklist sono presenti anche quei parametri tecnici, strettamente correlati alle condizioni di benessere animale, che sono stati evidenziati attraverso un’approfondita ricerca bibliografica in materia e, soprattutto, derivanti dall’esperienza maturata nel progetto di ricerca ARSIA “Valutazione on farm del benessere animale in bovini ed ovini da latte” (2006-2008).

Per uniformare il questionario all’impostazione delle disposizioni comunitarie e rispettare le categorie di valutazione stabilite dalla Misura 215, i parametri sono stati raggruppati secondo cinque macroaree di riferimento:

A) Management aziendale e personale; B) Sistemi di allevamento e stabulazione; C) Controllo ambientale;

D) Alimentazione e acqua di bevanda;

E) Aspetti igienico-sanitari e comportamentali.

Ogni macroarea prevede il rilievo d’informazioni inerenti il benessere animale il più possibile oggettive, misurabili e ripetibili. Le tipologie dei quesiti posti sono sostanzialmente tre:

- domanda con risposta sì/no; - domanda con risposta codificata; - domanda con risposta numerica.

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A corredo della checklist è presente una scheda tecnica (Allegato III) dove per ogni elemento valutato si riportano: l’attinenza con il benessere animale, il parametro tecnico o normativo di riferimento e il punteggio assegnato. Il punteggio attribuito ad ogni parametro dipende dal rispetto delle Buone Pratiche Zootecniche, le quali coincidono con la soglia minima entro la quale si ritiene che le condizioni di benessere siano garantite. Un punteggio fortemente negativo viene attribuito in presenza di non conformità rispetto alle disposizioni dettate dai regolamenti attualmente vigenti in materia di benessere animale. In generale, questo sistema di valutazione prevede l’attribuzione di un punteggio massimo più elevato agli aspetti di maggiore rilevanza e di più facile valutazione (tipo di stabulazione, superfici d’allevamento) e di un punteggio massimo più basso agli aspetti meno rilevanti e ai parametri a valutazione più incerta, come quelli che richiedono una valutazione soggettiva da parte del rilevatore (come la presenza di odori in ovile o il grado di pulizia delle mangiatoie).

Non tutte le domande prevedono tuttavia l’attribuzione di punteggi, in quanto possono avere il solo scopo di caratterizzare in modo più preciso l’allevamento e di consentire eventuali verifiche incrociate su altre tipologie di quesiti.

Infine, è stato preparato un programma di calcolo dei punteggi, il TOS–BOL (Toscana – Benessere Ovini Latte); attraverso il quale, una volta riportati i dati raccolti con la compilazione del questionario aziendale, è possibile ottenere l’indice di benessere animale. Questo strumento è stato determinante per ottenere un giudizio sul benessere aziendale in modo valido e ripetibile. Le molteplici possibilità di calcolo differenziato che il programma offre, hanno consentito di assegnare il giusto peso ai vari parametri ed evitare, ad esempio, che una ristretta categoria aziendale (arieti) avesse un’incidenza sproporzionata sul punteggio finale; infatti, i punteggi sono stati diversificati in base all’importanza del parametro valutato ed anche secondo l’entità numerica dei capi a cui esso si riferiva.

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Il programma in formato Excel è di facile ed intuitivo utilizzo e si compone di quattro fogli di lavoro:

 “Checklist” è il foglio di input per l’inserimento dei dati del questionario, attribuisce i singoli punteggi (per domanda e per macroarea) ed esegue verifiche e calcoli. I dati vengono riportati nelle apposite celle con modalità descrittiva, numerica, con risposta sì/no, oppure sono codificati tramite scelta dell’opzione da un elenco a tendina;

 “Finale” è il foglio che riassume i punteggi per macroarea e il punteggio totale, attribuendo la classe di benessere;

 “Codifiche” è il foglio che riporta tutte le codifiche previste e le utilizza come riferimento per il calcolo automatico del punteggio per ogni domanda;

 “Lista” è il foglio contenente le opzioni riportate in ogni elenco a tendina. Per la progettazione informatica del sistema TOS-BOL il gruppo di lavoro si è avvalso della collaborazione del CRPA di Reggio Emilia, ideatore del sistema IBA (Indice di Benessere Animale). Il loro sistema di valutazione aziendale è stato fonte d’ispirazione per la preparazione degli strumenti di lavoro; infatti, l’applicazione del TOS-BOL su allevamenti emiliani, valutati con il metodo IBA, ha evidenziato una buona sovrapponibilità dei due sistemi di valutazione, andando ad avvalorare l’attendibilità del presente prodotto.

Individuazione del campione di aziende

Nel 2010, gli allevatori toscani di ovini da latte beneficiari dei contributi previsti per la Misura 215, sono stati in totale 166 (DD 1769 del 19/4/2010).

La scelta del campione è stata fatta prevedendo un numero di allevamenti proporzionale alla consistenza zootecnica della provincia corrispondente e includendo ognuna delle cinque combinazioni di aiuti richiesti, quando presenti, in tal modo gli allevamenti ovini selezionati sono risultati 42, il 25% del totale (Tab. 1).

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Tabella 1 - Distribuzione dei beneficiari della Misura 215 per provincia e per combinazione scelta

ALLEVAMENTI DI OVINI DA LATTE Provincia Combinazione I II III IV V N. aziende AREZZO - - - 0 FIRENZE - - - 3 - 3 GROSSETO - - - 16 2 18 LIVORNO - - - - 1 1 LUCCA - - - - 1 1 PISA 2 1 - 5 1 9 SIENA - - - 8 2 10 CAMPIONE 2 1 0 32 7 42

Le ragioni per questo tipo di selezione sono da ricercare nello scopo preminente del progetto. Si doveva, infatti, testare l’efficacia e l’adattabilità del sistema di valutazione rispetto alle diverse situazioni aziendali del territorio toscano, tenendo conto dei diversi tipi d’impegni che gli allevatori si erano assunti per migliorare il benessere dei loro animali. Perciò il campione finale ha compreso al suo interno situazioni aziendali molto diverse tra loro: dagli allevamenti a conduzione familiare (il più piccolo, di circa 130 capi) a quelli di grande consistenza (intorno ai 1.550 capi); a regime biologico, convenzionale o integrato con certificazione di Agriqualità; di tipo estensivo e semi-estensivo. Infine, sebbene in Toscana la razza maggiormente allevata sia la Sarda, non sono stati esclusi gli allevamenti di altre razze da latte presenti sul territorio (come la Comisana e la Massese).

Raccolta dei dati attraverso sopralluoghi aziendali

Il progetto di ricerca ha previsto due periodi di osservazione e raccolta di dati sullo stesso campione di allevamenti: la prima valutazione (“ante-impegni”) è servita a valutare il livello di benessere animale prima dell’esecuzione degli impegni; la seconda valutazione (“in itinere”) è stata finalizzata a rilevare gli effetti delle migliorie strutturali/ambientali, operate dagli allevatori grazie ai contributi della Misura 215.

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Nell’estate 2010 sono iniziate le visite in allevamento nell’ambito della valutazione “ante-impegni”. I sopralluoghi venivano concordati previo contatto telefonico con l’allevatore.

Nel corso del sopralluogo veniva compilato il questionario e si valutavano la struttura di stabulazione, la sala mungitura, i pascoli, le aree di esercizio e gli animali presenti.

Alcuni quesiti della checklist erano rivolti all’allevatore, mentre altri sono stati rilevati direttamente:

 la presenza di pericoli (fondi ciechi, spigoli o sporgenze),  le condizioni delle attrezzature,

 un collegamento agevole tra zona di stabulazione e sala di mungitura,  la superficie finestrata e la superficie a disposizione degli animali (per

misurare le dimensioni dei ricoveri si è utilizzato un puntatore laser),  la presenza di illuminazione artificiale,

 la presenza di odori in ovile,

 il grado di pulizia delle mangiatoie e degli abbeveratoi,  la lunghezza del fronte mangiatoia e di abbeverata,  il numero di abbeveratoi per recinto e al pascolo,

 l’aspetto esteriore degli animali (eventuali aree prive di pelo o lesioni cutanee),

 il grado di pulizia del vello,

 il comportamento degli animali (se spaventati, nervosi o facilmente avvicinabili).

Ogni sopralluogo è stato documentato con fotografie, utili per consultazioni successive. Mediamente il tempo necessario per effettuare il sopralluogo si è aggirato intorno ai 60 minuti, ma aumentava in caso di aziende grandi con fabbricati multipli o di pascoli distanti dall’ovile.

La successiva valutazione “in itinere” è avvenuta nel 2012, con la stessa metodologia operativa. Le aziende visitate sono state 41, perché un allevamento della provincia di Siena si è ritirato dalla Misura 215.

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Elaborazione dei dati e valutazione del livello di benessere animale

Per ogni azienda si è provveduto a riportare i dati raccolti sul TOS-BOL corrispondente. Al termine della procedura di compilazione, il programma ha fornito automaticamente i punteggi parziali e totali consultabili nel foglio di lavoro “Finale”. A seconda del punteggio ottenuto, a ciascuna azienda è stato attribuito un giudizio corrispondente al livello di benessere, in base allo schema di seguito riportato (Tab. 2).

Tabella 2 – Assegnazione del giudizio di benessere a seconda del punteggio riportato

Classe Livello di benessere Punteggio

1 scarso - 42,5 ÷ 5

2 sufficiente 5,1 ÷ 14

3 discreto 14,1 ÷ 22

4 buono 22,1 ÷ 31

5 ottimo 31,1 ÷ 67

Per quanto riguarda i valori indicati come massimi e minimi ottenibili nel punteggio totale e nei punteggi per macroarea, si tratta di valori assolutamente teorici in quanto derivano semplicemente dalla sommatoria dei punteggi relativamente più alti e più bassi per tutti i quesiti posti.

A seguito di tale specifica si può comprendere come l’insufficienza ottenuta in alcune macroaree o nel punteggio generale non possa essere automaticamente correlata con il mancato rispetto di norme dettate dalla condizionalità. Un sistema di valutazione a punti come il nostro è infatti soggetto a fenomeni di compensazione dei punteggi derivanti dall’esistenza di molteplici combinazioni di punti per singola domanda.

Detto ciò si assume comunque che le aziende che si collocano in classe 2 (livello sufficiente) del nostro sistema di valutazione, garantiscono quanto meno il rispetto delle BPZ.

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Confronto tra le due valutazioni

In seguito, i punteggi ottenuti attraverso il monitoraggio “in itinere” sono stati confrontati con quelli antecedenti alla realizzazione degli adempimenti della Misura quantificando il beneficio ottenuto in termini di benessere animale.

Figura

Tabella 1 - Distribuzione dei beneficiari della Misura 215 per provincia   e per combinazione scelta
Tabella 2 – Assegnazione del giudizio di benessere   a  seconda del punteggio riportato

Riferimenti

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