IV
Introduzione
Questo lavoro, cominciando da una breve descrizione di ciò che si intende per previdenza
sociale e degli ambiti che l’intervento dello Stato abbraccia, porrà principalmente l’attenzione
sul sistema previdenziale, quale consistente programma di assicurazione sociale nell’ambito dei diversi sistemi di welfare e, per questo motivo, tematica sempre più frequentemente affrontata dalle istituzioni internazionali (Unione Europea ed OCSE).
Questa tesi si articolerà in quattro capitoli:
- nel primo capitolo, dopo una descrizione delle varie tipologie di Welfare State, ci occuperemo di descrivere le dinamiche della situazione demografica, del mercato del lavoro e della produttività dei vari paesi, fattori determinanti per comprendere lo scenario in cui i vari sistemi previdenziali sono attuati;
- nel secondo capitolo ci dedicheremo allo studio delle teorie dalle quali la disciplina trae fondamento per l’istituzione di un sistema previdenziale obbligatorio, delle variabili che determinano l’ammontare della spesa sociale dedicata alle pensioni e delle varie tipologie di previdenza;
- nel terzo capitolo procederemo con l’analisi della disciplina italiana del sistema previdenziale e le riforme che dalla sua nascita, alla fine dell’800, ne hanno comportato l’evoluzione fino ad arrivare ai giorni nostri: porremo principalmente l’attenzione sulle riforme che si sono susseguite dal 1992 ad oggi, che si pongono l’obiettivo di ridimensionare la spesa pensionistica alla luce delle dinamiche sociali attuali e future; - nel quarto capitolo ci occuperemo infine di descrivere le peculiarità dei sistemi
previdenziali di altri paesi per poter effettuare una comparazione tra i vari modelli ed individuarne i pro ed i contro, tenendo conto della situazione economica e sociale di ogni singolo paese preso in esame.
L’interesse per questa tematica, per quanto mi riguarda, nasce dal fatto di aver già avuto modo di confrontarmi con il mondo del lavoro ed in quel contesto essermi interrogata sulla destinazione dei miei contributi per la mia “pensione”; l’aver successivamente trattato l’argomento durante un corso universitario, mi ha portato a prestare maggiore attenzione alle notizie che circolano sui media, ai dibattiti che si accendono nei talk-show politici e, facendo parte della generazione dei trentenni, non ha potuto non destare il mio interesse la notizia che proprio i nati negli anni ‘80 saranno i pensionati più poveri. In base alle previsioni prospettate dallo stesso attuale Presidente dell’INPS Tito Boeri, meglio correre ai ripari!