CAPITOLO 8: CONCLUSIONI
142 CAPITOLO 8: CONCLUSIONI
Da tale studio di tesi è stata verificata l’effettiva insufficienza della rete di bonifica esistente nel bacino di Vecchiano, per eventi di pioggia aventi un tempo di ritorno di 25 anni. Data la natura dei terreni e il grave problema, irreversibile, della subsidenza, potenziare l’impianto di sollevamento esistente consentirebbe un regolare utilizzo della rete però tale problema si ripresenterebbe in pochi anni. Per il fenomeno della subsidenza dovranno essere presi provvedimenti diversi atti a prevenire tale fenomeno, come particolari pratiche agricole o limitati misure dei franchi.
È stata studiata quindi una soluzione che preveda di riallagare alcuni terreni più depressi, che ad oggi sono difficilmente coltivabili, dato il franco ridotto.
Con lo scopo di andare a creare una piccola area umida che oltre ad un effetto di laminazione vada anche a produrre effetti benefici sulla qualità delle acque di bonifica sono state previste due aree di allagamento, una permanente ed un’altra temporanea.
Dall’analisi dei risultati della progettazione idraulica si può concludere che la cassa, avente una superficie di 26 ha, riesce a contenere portate prodotte da eventi di pioggia aventi un tempo di ritorno minore o uguale a 5 anni, con un’oscillazione di livello liquido che varia dai 50 cm ai 90 cm. Per tempi di ritorno superiori ai 5 anni viene allagata anche la parte limitrofa, avente una superficie di 62 ha, con un livello liquido massimo di 32 cm per un tempo di ritorno di 25 anni.
Dalla progettazione di tale area però non si riesce ancora a garantire che le portate in arrivo all’impianto siano totalmente sollevabili.
Per un tempo di ritorno di 15 anni, la portata in arrivo all’impianto di sollevamento è di 10.427 m3/s perciò sollevabile dall’impianto, si prevede perciò per tempi superiori ai 15 anni, che la portata in arrivo superi quella massima sollevabile dall’impianto esistente, che è pari a 10.5 m3/s.
Infatti per un tempo di ritorno pari a 20 anni la portata all’impianto risulta di 11.301 m3/s.
Si prevede perciò l’allagamento di un ulteriore area, posta in prossimità dell’impianto, denominata Guscionetto, solo per eventi di pioggia aventi un tempo di ritorno superiore ai 15 anni, regolando tale deflusso attraverso delle valvole a clapet.
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Per quanto riguarda gli effetti dell’area permanente sulla qualità delle acque sono stati presi i dati derivanti da uno studio di tesi (Mattioli, 2009). Si può concludere che le acque di bonifica entranti nell’area di lagunaggio con grandi concentrazioni sia di sedimenti, risultanti dall’azione di dilavamento della pioggia sui terreni, sia di sostanze nutrienti, derivanti dalle pratiche agricole, riescono ad uscire con concentrazioni minori soprattutto nei riguardi dei solidi sospesi, per i quali si ha un abbattimento del 68%. Mentre per azoto e fosforo si hanno abbattimenti del 20% circa ciascuno.