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ANDREA ZANNINI. Venezia città aperta. Gli stranieri e la Serenissima XIV-XVIII sec.

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Academic year: 2022

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ANDREA ZANNINI

Venezia città aperta

Gli stranieri e la Serenissima XIV-XVIII sec.

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© 2009, Marcianum Press, Venezia

In copertina: Giovanni Bellini, Martirio di San Marco, particolare.

Gallerie dell’Accademia - Venezia.

Impaginazione e grafica: Linotipia Antoniana, Padova Progetto grafico di copertina: Marina Pistorello

ISBN 978-88-89736-92-0

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Presentazione

Crescono assommando persone, le nostre città. Crescono ac- cogliendo nel proprio seno genti diverse: le popolano non solo i figli dei vecchi abitanti, ma anche cittadini nuovi, provenienti da altre terre, allevati da altre culture, abituati ad altri costu- mi.

Accade in ogni città d’Europa. Ed ogni città d’Europa af- fronta una crescita che è insieme e soprattutto differenziazione.

L’immigrazione sferza le metropoli del terzo millennio, e le obbliga a cercare nuove ragioni e nuovi metodi che consentano ai cittadini di con-vivere davvero. E da ogni città viene forte l’appello: ricerchiamo insieme le regole per costruire una con- vivenza nuova, pena la fine della città stessa.

La Fondazione del Duomo di Mestre ha individuato nei di- ritti fondamentali dell’uomo – sanciti dall’Onu sessant’anni fa e ribaditi dall’Unione europea nel Duemila – una possibile

“carta della convivenza”, e si interroga per comprendere se questi diritti possano costituire il minimo comune multiplo va- loriale a partire dal quale – e garantito il quale – le diversità culturali, delle tradizioni, degli ordinamenti e degli stili di vita si sviluppano finalmente in ricchezza per tutti.

Una ricerca, questa, da declinare in una prospettiva di fu- turo. Ma che si sostanzia di esperienze del passato, come quelle di Venezia storica e di Mestre novecentesca. La prima, intesa come Stato della Serenissima, che seppe riconoscere e regolare le differenze, di cultura, di provenienza e di fede, all’interno di un sistema di leggi e di pratiche di convivenza. Mestre, in- vece, perché il consistente processo di inurbamento e mescola-

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VENEZIA CITTÀ APERTA

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mento del Secondo Dopo guerra è avvenuto in modo rapidissi- mo senza, fortunatamente, trasformarsi in caos e tensione.

Due temi per due differenti testi con cui la Fondazione del Duomo di Mestre avvia assieme a Marcianum Press la nuova collana Metropoli; gli autori sono Andrea Zannini, che firma questo volume, e Michele Casarin e Giuseppe Saccà, del suc- cessivo dedicato a Mestre. Differenti i periodi storici e differenti le esperienze urbane, accomunati dalla esemplarità delle ca - ratteristiche che, crediamo, possano fornire indicazioni pratiche anche alle città di oggi, chiamate a dare segno positivo ad una convivenza sottoposta a tumultuose trasformazioni. Con l’au- spicio che si realizzino nuove opportunità, senza snaturarne l’identità.

PAOLOCOSTA Presidente Fondazione del Duomo di Mestre

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Prefazione

La presenza dello “straniero” è un problema con il quale la nostra società si confronta quotidianamente, quasi sempre ponendolo in termini di conflittualità e di contrapposizione. In particolare ciò avviene nelle nostre città, dove si concentrano i nuclei più consistenti, o al- meno quelli più visibili, di popolazione immigrata da ogni angolo del pianeta. È nella realtà urbana che esplo- dono più di frequente le contraddizioni di una società globalizzata che fa fatica però ad accettare la presenza di comunità così estranee per mentalità, stili di vita, forme di partecipazione politica, credo religioso. Il confronto con queste diversità prende molto spesso le forme di uno scontro, che diventa talvolta brutale e radicale in occa- sione di crimini particolarmente efferati commessi da stranieri.

Tutto questo sembra agli occhi degli italiani dell’inizio del XXI secolo un problema nuovo, con il quale si tro- vano bruscamente a fare i conti. Così come appare nuovo il problema degli equilibri economico-commerciali posti da paesi competitori così lontani come la Cina, e che sembrano in grado di vincere applicando regole del gioco diverse dalle nostre. E contro i quali si invocano misure di chiusura e protezione dei nostri mercati e del nostro sistema produttivo. Ma anche la presenza in Italia di ab- bondante manodopera straniera a basso costo, spesso im- piegata in modo irregolare, che fa concorrenza a quella locale, sembra una inaudita novità e spinge ad adottare

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