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saper separare l importante dal periferico e concentrarsi sull importante. La difficoltà dei problemi non è conoscerne le soluzioni,

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…saper separare l’importante dal periferico e concentrarsi sull’importante.

La difficoltà dei problemi non è conoscerne le soluzioni, ma affrontarli.

John Kenneth Galbraith

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO di GAUDIANO di LAVELLO Società Cooperativa

Sede legale in Lavello (PZ), Via Roma 81/83 Registro Imprese di Potenza REA 62975 Codice fiscale n. 93000870761 - P.IVA 15240741007

Iscritta all’Albo delle banche e aderente al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari con capogruppo Iccrea Banca S.p.A., che ne esercita la direzione e il coordinamento.

Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti e al Fondo di Garanzia degli obbligazionisti del Credito Cooperativo.

AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA

L’assemblea ordinaria dei Soci della Banca di Credito Cooperativo di Gaudiano di Lavello è indetta in prima convocazione per il giorno 26 giugno 2020, alle ore 7,45, presso la sala riunioni della sede sociale della Banca in Via Roma 81/83 Lavello e – occorrendo - in seconda convocazione per il giorno 28 giugno 2020 alle ore 9,30 stesso luogo, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

1) Discussione ed approvazione del Bilancio e della Nota Integrativa esercizio 2019 con proposta di destinazione dell’utile netto d’esercizio, udite le Relazioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale sull’andamento della gestione e sulla situazione dell’impresa.

2) Determinazione dell’ammontare massimo delle posizioni di rischio, diretto ed indiretto, che la Società può accordare ad uno stesso obbligato nei limiti e con i criteri stabiliti dalle disposizioni di Vigilanza. Informativa in materia di politiche su soggetti collegati.

3) Determinazione, ai sensi dell’art.22 dello statuto, su proposta del Consiglio di Amministrazione, dell’importo (sovrapprezzo) che deve essere versato in aggiunta al valore nominale di ogni azione sottoscritta dai nuovi soci.

4) Politiche di remunerazione. Informative all’Assemblea.

5) Varie ed eventuali.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE ALL’ASSEMBLEA

In ragione dell’emergenza epidemiologica da “COVID-19”, tutt’ora in corso, e dei conseguenti provvedimenti normativi di ogni ordine e grado, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato – ai fini del prioritario rispetto dei fondamentali principi di tutela della salute dei Soci, del Personale, dei Fornitori e degli Esponenti aziendali - di avvalersi della facoltà, stabilita

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dall’art. 106 del D. L. 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni con la L. 24 aprile 2020, n.

27, di prevedere che l’Assemblea si tenga senza la presenza fisica dei Soci, e quindi esclusivamente tramite il conferimento di delega e relative istruzioni di voto al Rappresentante Designato, ai sensi dell’art. 135-undecies del D. Lgs. n. 58/1998 (c.d. T.U. finanza o TUF).

Pertanto, e salva successiva diversa comunicazione, i Signori Soci - in osservanza delle disposizioni di tutela della salute pubblica a fronte dell’emergenza sopra indicata - non devono accedere fisicamente alla sede dell’Assemblea, ma possono esercitare il diritto di partecipazione e voto esclusivamente mediante la modalità sopra indicata.

I soli Componenti degli organi amministrativo e di controllo, il Rappresentante Designato nonché eventuali soggetti, diversi dai Soci, a ciò legittimati ai sensi di legge e di statuto, hanno la possibilità di partecipare e intervenire ai lavori assembleari anche mediante mezzi di telecomunicazione che ne garantiscano la reciproca identificazione, con facoltà di esercitare attraverso gli stessi qualsiasi prerogativa di carattere societario.

LEGITTIMAZIONE DEI SOCI AD ESERCITARE I DIRITTI ASSEMBLEARI

Ai sensi dell’art. 25 dello Statuto sociale, hanno diritto di esercitare il diritto di voto, secondo le modalità sopra indicate e nel prosieguo dettagliate, solo i Soci che risultino iscritti nel relativo libro almeno novanta giorni prima di quello fissato per lo svolgimento dell’Assemblea.

DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONI

I documenti relativi agli argomenti posti all’ordine del giorno, consistenti, oltre che negli specifici atti sottoposti ad approvazione, anche in brevi relazioni riguardanti i singoli argomenti in parola, comprensive delle integrali proposte che il Consiglio di Amministrazione intende sottoporre all’approvazione dei Soci, sono disponibili presso la Sede sociale (Segreteria Generale) e le Filiali della Banca.

In considerazione degli obblighi di “distanziamento interpersonale” derivanti dalla suddetta emergenza, i Soci che accedono alle sedi della Banca per ritirare la suddetta documentazione sono tenuti a rispettare le relative prescrizioni in atto per contenere la contemporanea presenza di persone nelle sedi in parola.

Per ogni eventuale necessità di informazioni i Soci possono rivolgersi alla Segreteria Generale, chiamando al n. telefono 0972 83626.

PARTICOLARI FACOLTA’ DEI SOCI

In considerazione delle straordinarie modalità di intervento all’assemblea e di espressione del voto, i Soci legittimati ad esercitare i diritti assembleari possono porre domande sugli argomenti all’ordine del giorno dell’Assemblea entro il 16 giugno 2020, 10° giorno precedente la data di 1^

convocazione; la risposta sarà fornita entro il 23 giugno 2020, 3°giorno precedente la data di 1^

convocazione.

Per la stessa ragione ed entro gli stessi termini, i Soci possono formulare e la Banca rendere note proposte alternative a quelle del Consiglio di amministrazione sugli argomenti all’ordine del giorno, dei quali, invece, non è possibile alcuna modifica o integrazione da parte dei Soci.

Non sono ammesse proposte alternative per gli argomenti per i quali l’Assemblea può deliberare, a norma di legge o di statuto, solo sulla proposta del Consiglio di Amministrazione o su un progetto o relazione da esso predisposta; non saranno altresì considerate ammissibili proposte alternative prive di esplicita motivazione.

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Le proposte alternative ammissibili saranno sottoposte a votazione dopo aver messo ai voti le rispettive proposte del Consiglio di Amministrazione e ove queste non siano approvate.

Le modalità di trasmissione delle domande e delle proposte, nonché delle correlate incombenze della Banca, sono indicate, unitamente ad ogni altro aspetto rilevante al riguardo, nel documento “Istruzioni operative per l’esercizio del voto tramite il Rappresentante Designato”, trasmesso ai soci e comunque consultabile presso la Sede sociale e le filiali della Banca.

RAPPRESENTANTE DESIGNATO DALLA SOCIETA'

Ciascun Socio legittimato può esercitare i diritti assembleari per il tramite del Rappresentante Designato, mediante delega predisposta dalla Banca ai sensi delle vigenti disposizioni.

Il Rappresentante Designato dalla Banca, ai sensi dell’art. 135-undecies del TUF, è il Notaio Francesco Carretta nato a Lavello il 23.7.60, con Studio in Lavello alla Via Roma n.28, al quale potrà essere conferita delega scritta, senza spese per il delegante (fatta eccezione per le eventuali spese di spedizione), con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte relative agli argomenti all’ordine del giorno.

Il modulo di delega, comprensivo della sezione utilizzabile per fornire le istruzioni di voto e le indicazioni per la eventuale revoca, sono disponibili presso la Sede sociale e le Filiali della Banca unitamente ad altre informazioni al riguardo, ove ciascun Socio li può richiedere e consultare.

In considerazione degli obblighi di “distanziamento interpersonale” derivanti dalla suddetta emergenza, i Soci che preferissero ritirare la suddetta documentazione accedendo alle sedi della Banca sono tenuti a rispettare le relative prescrizioni in atto per contenere la contemporanea presenza di persone nelle sedi in parola.

La delega al Rappresentante Designato, conferita mediante la sottoscrizione dell’apposito modulo innanzi indicato e con le richiamate istruzioni di voto, deve pervenire, in originale, unitamente alla fotocopia di un valido documento di riconoscimento del Socio delegante (ove la sottoscrizione di quest’ultimo non sia autenticata da un preposto alle Filiali), in busta chiusa, sulla quale va apposta la dicitura “Delega Assemblea 2020 BCC di Gaudiano di Lavello” allo Studio del notaio Francesco Carretta, via Roma n. 28, Lavello (PZ), oppure a una qualsiasi delle Filiali della Banca, entro le ore 16,00 del 24 giugno 2020; il Rappresentante Designato ha facoltà di accettare le deleghe e/o le istruzioni di voto pur dopo il suddetto termine, ma non oltre le ore 00:00 del giorno antecedente lo svolgimento dei lavori assembleari, ovvero entro le ore 00:00 del 25 giugno 2020.

La delega, completa delle istruzioni di voto e della copia del documento di riconoscimento (ove la sottoscrizione di quest’ultimo non sia autenticata da un preposto alle Filiali), può essere inviata all’indirizzo di posta elettronica certificata francesco.carretta@postacertificata.notariato.it; in particolare tale trasmissione sarà esclusiva dalle ore 16:00 alle ore 23:59 dello stesso 24 giugno 2020.

Nella trasmissione via posta elettronica la delega deve essere munita di firma elettronica qualificata o firma digitale oppure sottoscritta nella forma tradizionale su supporto cartaceo, da riprodurre in formato immagine (p. es., PDF) per l’allegazione al messaggio di posta elettronica certificata.

La delega non ha effetto con riguardo alle proposte di deliberazione per le quali non siano state conferite istruzioni di voto.

Le deleghe conferite al Rappresentante Designato e le relative istruzioni di voto sono revocabili con le medesime modalità ed entro gli stessi termini innanzi indicati per il conferimento delle deleghe in parola e per fornire le istruzioni di voto.

Per eventuali richieste di chiarimento in ordine al conferimento della delega al Rappresentante Designato (e, in particolare, per la compilazione del modulo di delega, comprese le istruzioni di voto, e il relativo recapito) è possibile contattare, oltre che il Rappresentante Designato al n. 0972 83380, o via posta elettronica all’indirizzo: francesco.carretta@postacertificata.notariato.it, anche la Banca al n. telefono 0972 83626 (nei giorni di apertura degli sportelli, dalle 9:00 alle 16:00), alla quale potrà

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pure essere richiesto che il predetto modulo di delega sia trasmesso al proprio indirizzo di posta elettronica.

INFORMATIVA POST-ASSEMBLEARE

Considerate le straordinarie modalità di intervento/espressione del voto in assemblea innanzi indicate, entro la fine del 30 giugno 2020 sarà pubblicato sul sito internet della Banca www.bcclavello.it, sezione “Assemblea Soci” un breve resoconto delle risultanze delle decisioni assunte.

Lavello, lì 30 maggio 2020

per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente

Michele Abbattista

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L’ASSETTO ISTITUZIONALE

Assemblea dei Soci

compagine sociale n. 651 soci al 31/12/2019

Consiglio di Amministrazione 1 Qualifica Nome

Presidente Abbattista Dr. Michele Vice Presidente Bruno Dr. Sante

Vice Presidente Tummolo Avv. Giuseppina Assunta Consigliere Caprioli Dr. Mauro Antonio

Consigliere Di Chirico D.ssa Donatella Consigliere Di Ciommo Dr. Raffaele Consigliere Grimolizzi Biagio

Consigliere Masciale Prof. Michele Consigliere Vitale Prof. Maria Grazia

Collegio Sindacale 2 Qualifica Nome

Presidente Petrarulo Dr. Savino Sindaco Effettivo Muscio Dr. Francesco Sindaco Effettivo Panico Dr. Alessandro Sindaco Supplente Catapano Dr. Francesco

Sindaco Supplente Di Lucchio Dr. Gianpaolo Cristian

Collegio dei Probiviri 3 Qualifica Nome

Presidente Iacoviello Dr. Mauro Probiviro Effettivo Carretta Avv. Antonio Probiviro Effettivo Di Chicco Avv. Mauro Probiviro Supplente Caruso Arch. Rocco Probiviro Supplente Sasso Avv. Luigi

Direzione

Costa D.ssa Maria Rosaria

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ZONA DI COMPETENZA DELLA BCC GAUDIANO DI LAVELLO

Comuni con nostre Filiali: Lavello (sede centrale), Melfi (filiale), Rapolla (filiale) Comuni limitrofi in Basilicata (provincia di Potenza)

Comuni limitrofi in Campania (provincia di Avellino) Comuni limitrofi in Puglia (provincia di Foggia e BAT)

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INDICE

RELAZIONE E BILANCIO DELL’IMPRESA AL 31 DICEMBRE 2019

Relazione sulla Gestione 1

Schemi del bilancio dell’impresa 95

Stato Patrimoniale ... 96

Conto Economico ... 98

Prospetto della redditività complessiva... 99

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 2019 ... 100

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 2018 ... 101

Rendiconto finanziario 2019 ... 102

Rendiconto finanziario 2018 ... 104

Nota integrativa 107 PARTE A – Politiche Contabili ... 108

PARTE B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale ... 160

PARTE C - Informazioni sul Conto Economico ... 194

PARTE D - Redditività complessiva ... 212

PARTE E - Informazioni sui Rischi e sulle relative Politiche di Copertura ... 214

PARTE F - Informazioni sul Patrimonio ... 281

PARTE G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda ... 287

PARTE H - Operazioni con parti correlate ... 286

PARTE I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali ... 291

PARTE L - Informativa di settore ... 292

PARTE M - Informativa sul leasing ... 293

Relazione del Collegio Sindacale 298

Relazione della Società di revisione 304

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RELAZIONE SULLA GESTIONE

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Care Socie, cari Soci,

sono passati 137 anni dalla nascita della prima Cassa Rurale italiana a Loreggia nel 1883. Da allora, l’intuizione di quella prima esperienza si è radicata nei territori, si è moltiplicata e strutturata nel tempo in forme organizzative diverse per essere sempre più capace di accompagnare e sostenere la crescita e la coesione all’interno delle economie locali.

Le Banche di Credito Cooperativo sono banche di comunità, non solo caratterizzate dalla prossimità ai territori, ma dall’appartenenza a quei territori e a quelle comunità. Banche mutualistiche per le quali la creazione e l’indivisibilità delle riserve e l’assenza dello scopo lucrativo individuale costruiscono un naturale orientamento verso visioni e strategie di lungo termine. Banche cooperative, basate su un principio di democraticità e di parità tra soci. Banche che investono in attività produttive e nei progetti delle famiglie le risorse là dove le raccolgono, in presa diretta con i loro territori.

Queste caratteristiche distintive e questo Dna sono stati confermati anche dalla Riforma del 2016-18 che ha cambiato gli assetti organizzativi del Credito Cooperativo con la costituzione dei Gruppi bancari cooperativi, la cui piena operatività si è avviata nel corso del 2019. Si tratta di una nuova forma di coesione organizzativa molto particolare e senza esperienze analoghe se si osservano congiuntamente i profili giuridici specifici del Gruppo Bancario Cooperativo, i contesti regolamentare e istituzionale europei, gli assetti del mercato bancario, la sfida tecnologica.

Una scelta di coesione fu anche, cento anni fa, la scelta di dar vita “dal basso” a Federcasse. Nel 2019 si è celebrato infatti il 110° anniversario della costituzione dell’Associazione italiana delle cooperative bancarie di natura mutualistica. La Federazione Nazionale delle Casse Rurali venne costituita - a conclusione del primo Convegno delle Casse Rurali cattoliche di tutta Italia, che si tenne nel settembre del 1909 a Brescia- per una precisa ragione: tutelare le Casse Rurali.

Principale interesse comune era quello di contrastare – con una voce unica ed autorevole – le possibili minacce insite nella ventilata riforma del sistema bancario da parte del terzo Governo Giolitti dopo la grande crisi finanziaria del 1907, iniziata anche allora dagli Stati Uniti e che oltre Atlantico determinò una reazione politica strutturalmente innovativa, tale da portare alla costituzione della Federal Reserve Bank nel 1909.

Fortunatamente la riforma non vide mai la luce, poiché avrebbe con tutta probabilità decretato la fine della mutualità bancaria.

Quei cooperatori del credito avvertirono con chiarezza la necessità sia di “autotutelarsi” rispetto ai rischi letali di una riforma legislativa penalizzante sia di porsi come interlocutori coesi nei confronti delle Autorità dell’epoca. Da qui nacque l’idea federativa.

La coesione sussidiaria puntava a dimostrare che era possibile la coesistenza di grandi banche e di piccoli istituti di credito nati con obiettivi di inclusione e partecipazione attiva e non di speculazione privata.

Analogie evidenti collegano il quadro in cui nacque la Federazione nazionale delle Casse Rurali e il contesto attuale. Oggi, come allora, veniamo da una crisi profonda originata negli Stati Uniti e non certo da istituzioni cooperative o di piccole dimensioni.

Oggi, come allora, la reazione delle Autorità è stata quella di scrivere una nuova regolamentazione, invasiva e minuziosa, pensata per prevenire gli effetti più gravi di future crisi, ma oltremodo penalizzante per le piccole banche e per quelle mutualistiche che hanno finalità, funzioni e organizzazione del tutto originali e hanno diritto a regole adeguate.

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Oggi, come allora, è oggetto di confronto il tema del migliore modello organizzativo per le Casse Rurali, per quanto riguarda sia l’esperienza associativa sia il modello d’impresa.

Il processo che ha riformato il Credito Cooperativo nel 2016-2018 è stato altrettanto dialettico, internamente e nelle relazioni con le autorità. Un percorso che, comunque, ha consentito – grazie ad un’univoca azione di rappresentanza, ad una visione comune ed alla concretezza di realizzazioni di sistema originali e spesso innovativi – di far sì che il rinnovato Testo unico bancario riconoscesse tuttora come valide, e le tutelasse, le caratteristiche distintive e l’esperienza originale della cooperazione mutualistica di credito.

Il confronto ha consentito di conservare la licenza bancaria individuale delle BCC e l’elezione degli amministratori e sindaci da parte dei soci su basi democratiche; di innalzare dal 33 al 51 e poi al 60%

la quota minima delle BCC nel capitale della Capogruppo; di inserire un vitale principio di proporzionalità nel contratto di coesione, che deve trovare adeguata declinazione; di trasferire la possibilità di abbassare la quota minima di capitale nelle mani delle BCC dall’Autorità di vigilanza (che non sarebbe stata quella Nazionale) al Ministro dell’Economia e in ultimo al Presidente del Consiglio, a conferma che il Credito Cooperativo è un asset di “interesse nazionale”.

Per il Credito Cooperativo la sfida in campo, ora, è quella di tradurre nel linguaggio e nella prassi della contemporaneità la mutualità bancaria, con il supporto del Gruppo bancario cooperativo per rafforzare il servizio ai nostri soci, ai clienti, alle comunità locali.

IL CONTESTO GLOBALE E IL CREDITO COOPERATIVO

1.1 Lo scenario macroeconomico internazionale e italiano e il contesto bancario e dei mercati finanziari prima del propagarsi dell’infezione del COVID-19

Lo scenario macroeconomico

Secondo i dati diffusi dall’OCSE, nel 2019 la crescita del PIL a livello di economia globale si è attestata al 2,9%, dato in linea con le previsioni formulate per il 2020, valore più basso dalla crisi finanziaria del 2008-09. Secondo le informazioni diffuse dalla Banca d’Italia, l’attività economica continuerebbe ad essere negativamente condizionata dalla debolezza del commercio mondiale e della produzione manifatturiera. La ridotta crescita dell’economia globale è stata altresì influenzata dalle tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina, che hanno portato a una riduzione degli scambi fra i due paesi in conseguenza del significativo aumento dei dazi.

Solo verso la fine del 2019 hanno iniziato a manifestarsi segnali di stabilizzazione, grazie anche all’accordo commerciale stipulato tra i due paesi con il quale sono stati evitati gli ulteriori incrementi tariffari previsti da parte degli Stati Uniti e dimezzati quelli introdotti nel mese di settembre 2019; al miglioramento del quadro complessivo hanno contribuito anche prospettive di una più ordinata procedura di uscita del Regno Unito dalla UE (Brexit) a seguito della vittoria elettorale di Boris Johnson.

L'economia americana ha registrato nel 2019 un netto rallentamento; la crescita del PIL si è attestata al 2,3%, dal 2,9% dell’anno precedente; le proiezioni portano ad un ulteriore indebolimento per il 2020

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(2%). I consumi privati sono cresciuti, compensando parte dell'incertezza globale causata dalle crescenti tendenze protezionistiche, grazie all'aumento dei redditi e della ricchezza delle famiglie; i prezzi al consumo sono cresciuti intorno al 2% e le aspettative di inflazione sono rimaste stabili attorno all’1,8%. Gli investimenti delle imprese hanno mostrato segni di debolezza in conseguenza del rallentamento dell’economia globale e, soprattutto, delle tensioni commerciali con la Cina; ne hanno risentito anche le esportazioni, in decisa frenata. Data la crescente incertezza dell’economia globale, la banca centrale americana (Fed) nel corso del 2019 ha cambiato rotta rispetto al passato adottando decisioni di politica monetaria più accomodanti, riducendo i tassi di 25 punti base per tre volte nel corso del 2019, portando il tasso di riferimento di politica monetaria all’1,75%.

Nella zona euro l'attività economica è stata frenata principalmente dalla persistente debolezza del settore manifatturiero, ulteriormente condizionata dalle tensioni commerciali globali e dalle difficoltà dell’industria automobilistica. Secondo le recenti stime dell’Eurosistema elaborate a dicembre 2019, la crescita del PIL del 2019 è stimata nell’1,2%, il più basso dalla recessione indotta dalla crisi del debito sovrano avviatasi nel 2010, con una previsione di riduzione all’1,1% per il 2020, senza tener conto degli effetti che deriveranno dalla crisi innescata dal diffondersi dell’epidemia da coronavirus (Covid-19) di cui si darà informativa di seguito.

La Germania, principale economia dell’eurozona, ha mostrato nell’anno una particolare vulnerabilità, registrando soprattutto nei mesi estivi un brusco calo della produzione industriale. L’andamento negativo del comparto manifatturiero, foriero di innescare una spirale recessiva, è stato arginato dalla resilienza del settore terziario, la cui espansione ulteriore ha compensato gli effetti derivanti dalla crisi del comparto industriale. Per l'intera area, l'attività economica è stata sostenuta principalmente dalla domanda interna e in particolare dai consumi privati, cresciuti anche in relazione a miglioramenti sul fronte dell'occupazione (il tasso di disoccupazione si è attestato al 7,5%) e al miglioramento dei salari.

L’inflazione dell'area è rimasta contenuta, in media 1,2%, valore ancora lontano dall’obiettivo di medio termine del 2% fissato dalla BCE.

In conseguenza del rallentamento dell’economia, la BCE ha perseguito strategie di politica monetaria sempre più espansive, annunciando nella seconda metà del 2019 un nuovo ciclo di operazioni di rifinanziamento a lungo termine vincolate a obiettivi creditizi (TLTRO III). Inoltre, la BCE ha ridotto il tasso sui depositi presso la Banca Centrale al -0,50%, dichiarando un impegno a mantenere stabili i tassi ufficiali fino a quando saranno maturati segnali robusti di convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo.

Nel contesto internazionale su delineato, l’economia italiana ha attraversato una fase di sostanziale stagnazione per tutto il 2019. Secondo le stime formulate a inizio 2020 dalla Banca d’Italia, la crescita del PIL nel complesso del 2019 sarebbe stata dello 0,2%, dato sostanzialmente confermato dalle più recenti stime formulate da Prometeia (0,3%); in particolare, il PIL - dopo essere lievemente cresciuto nei primi tre trimestri – è rimasto pressoché stabile rispetto a settembre nell’ultima parte dell’anno.

A tale risultato ha contribuito soprattutto la persistente debolezza dell’industria manifatturiera - con un livello di produzione industriale che si è contratto, diminuendo a novembre 2019 dello 0,6% rispetto a un anno prima - solo parzialmente compensata da un andamento leggermente più favorevole delle costruzioni e soprattutto del terziario. Nonostante l’assenza di crescita economica, l’occupazione è risultata in tendenziale crescita (0,7% anno su anno nel terzo trimestre 2019) e il tasso di disoccupazione a novembre è sceso al 9,7% (era pari a circa il 10,5% in media nel 2018). Il tasso di inflazione a dicembre è cresciuto dello 0,5% rispetto ai dodici mesi precedenti.

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L’economia lucana

Nei primi nove mesi del 2019 la dinamica dell’attività economica in Basilicata è divenuta lievemente negativa.

Il fatturato delle imprese manifatturiere è nel complesso diminuito per effetto dell’andamento negativo dell’automotive, che ha risentito del forte calo della domanda e della flessione delle esportazioni.

Nell’estrattivo, comparto che incide in termini di valore aggiunto per circa un terzo del totale dell’industria manifatturiera, la produzione di petrolio (-10,7%) e gas naturale (-6%) è tornata a ridursi.

Il settore delle costruzioni mostra una fase ciclica debole: il recupero delle compravendite di abitazioni è ancora insufficiente; i segnali di crescita del comparto sono concentrati nel Materano e sono attribuibili in gran parte alla dinamica dell’edilizia residenziale, cresciuta del 10,6% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, dato comunque superiore rispetto a quello del Mezzogiorno e dell’Italia. Ciononostante, il recupero delle compravendite di abitazioni non ha fornito un impulso significativo all’attività produttiva.

Le esportazioni lucane nel primo semestre del 2019 sono diminuite del 19,1%, conseguenza della dinamica relativa al comparto auto, che rappresenta quasi l’80% del totale degli scambi con l’estero.

Il turismo si è confermato in ulteriore crescita, con un incremento di presenze nelle strutture ricettive del 2% (dati APT della Basilicata). In particolare, la dinamica ha inciso in misura significativa nella Città di Matera, con aumento delle presenze del 45,8% degli italiani e del 25,2% degli stranieri.

Nel primo semestre del 2019 l’occupazione in Basilicata è tornata a crescere in misura contenuta, beneficiando dell’andamento positivo di agricoltura e servizi. Nelle costruzioni e nell’industria in senso stretto il numero di occupati si è invece ridotto; al calo si è associato un forte aumento delle ore di cassa integrazione attribuibile in larga misura al comparto autoveicoli.

Nel periodo, il credito in regione è aumentato in misura inferiore rispetto alla fine dell’anno precedente:

i prestiti alle imprese di minore dimensione hanno registrato un andamento lievemente negativo; i finanziamenti alle famiglie hanno continuato a crescere, beneficiando della dinamica positiva dei mutui e soprattutto del credito al consumo.

Il tasso di deterioramento del credito è rimasto sui livelli di fine 2018, più elevati rispetto alla media nazionale, ma inferiori al periodo precedente alla crisi.

Tutto questo è quanto emerge nel “Quadro di insieme” riportato nella Nota n.39 dell’Economia della Basilicata, presentata dalla Filiale di Potenza della Banca d’Italia a novembre 2019.

Passando ad analizzare gli aspetti che attengono all’Area del Vulture Melfese, zona di riferimento della nostra BCC, dobbiamo continuare ad evidenziale come essa rappresenti un territorio tra i più interessanti dell’intero panorama del Mezzogiorno d’Italia, per la particolare vitalità storico-culturale, economica e per la diffusa presenza industriale.

Lo sviluppo dell’Area è da sempre stato agevolato dalla peculiare posizione geografica e dalla esistenza di un vasto sistema infrastrutturale al servizio della movimentazione delle merci e delle persone: autostrade, reti ferroviarie, porti ed aeroporti che facilitano lo scambio delle produzioni.

Tutto ciò ha certamente favorito e sostenuto anche la riconosciuta vocazione imprenditoriale delle sue

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comunità. Lavello, Melfi, Venosa, Rapolla e tutte le cittadine vulturine hanno sempre tratto vantaggio dalla vicinanza e dall’interscambio con le città della vicina Puglia.

E’ appena il caso di ricordare che nel basso melfese e nella piana di Gaudiano lo sviluppo di una agricoltura di buon livello si è realizzato attraverso l’apporto e l’esperienza dei tanti imprenditori pugliesi che hanno scelto di operare nei nostri territori.

Siamo certi che la favorevole combinazione di posizione territoriale, laboriosità e sostanziale pacifica convivenza sociale abbia influito sulla scelta da parte di grandi gruppi industriali nazionali ed esteri di insediare nell’area nord di Basilicata i propri stabilimenti.

Per tutto questo il territorio del Vulture Melfese continua a rappresentare il fulcro dell’economia di Basilicata, con le importanti presenze industriali nel settore dell’automobile e nel comparto dell’agroalimentare.

Quest’ultimo rappresenta una parte fondamentale della intera produzione regionale di settore e si caratterizza per la presenza di importanti aziende impegnate nella trasformazione di prodotti alimentari poi commercializzati sui mercati nazionale/internazionale.

La Barilla, la Doria, Preziosi Food ed altre aziende dell’agroindustria operano da decenni con importanti risultati: assicurano occupazione diretta e favoriscono lo sviluppo di aziende locali del settore agricolo, alimentando una crescente domanda delle loro produzioni.

Quanto allo stabilimento FCA di Melfi, è importante evidenziare che è stato scelto come casa dell’elettrificazione del marchio Jeep e quale unico impianto dove si produrranno le versioni ibride dei due fuoristrada Jeep più venduti.

Concepito come fabbrica integrata, con una organizzazione focalizzata sulle responsabilità decentrate verso chi è più a contatto con la produzione, il polo di Melfi ha prodotto dal 1994 circa 7,5 milioni di auto ed occupa oggi 7.250 lavoratori, con una produzione giornaliera media di 1200 autovetture.

Lo stabilimento continuerà ad essere punto di forza anche nel progetto di fusione tra FCA e PSA.

Va quindi ribadito che il bacino di occupazione della vicina area industriale rappresenta ormai da decenni la più importante fonte di reddito dell’Area Nord di Basilicata.

Alimenta la crescita ordinata e continua dei consumi delle famiglie e supporta la domanda di acquisto di immobili e di beni di consumo durevole delle giovani coppie del Vulture Melfese.

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ZONA DI COMPETENZA DELLA BCC GAUDIANO DI LAVELLO

Comuni con nostre Filiali: Lavello (sede centrale), Melfi (filiale), Rapolla (filiale) Comuni limitrofi in Basilicata (provincia di Potenza)

Comuni limitrofi in Campania (provincia di Avellino) Comuni limitrofi in Puglia (provincia di Foggia e BAT)

Analizzando infine l’andamento della produzione nel settore primario nel territorio, rileviamo:

- il comparto cerealicolo (grano duro) ha fatto registrare buone rese. L’annata è da ritenersi positiva:

Nella Piana di Gaudiano la produzione media si è attestata intorno ai 40 q.li/ha; nelle altre zone si è registrata una media appena superiore a 30 q.li/ha. Il prezzo di partenza di 24€ è poi cresciuto fino a 28€ a q.le, con un aumento medio rispetto all’anno precedente pari al +25%.

- la produzione di pomodoro da trasformazione ha fatto rilevare soddisfacenti livelli di crescita, pari al 15% circa, con medie per ettaro di oltre 1.100 q.li; prezzi medi pari a 11/12 centesimi di euro, più interessanti nella prima parte della raccolta, meno nella parte finale. Ancora importanti le superfici zonali destinate a tale produzione; alto permane l’impegno/rischio in termini di costo di produzione per ettaro.

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- il comparto olivicolo, ha fatto registrare una annata con alta produzione. A causa di un prezzo iniziale molto basso 35€/q.le la raccolta ha registrato ritardi. I sopraggiunti improvvisi negativi fenomeni atmosferici (gelo e vento forte) ne hanno pregiudicato la resa finale. Il prezzo è comunque poi risalito a circa 55€/qle.

- la produzione vitivinicola, caratterizzata da una consolidata fase di assestamento degli etteraggi dedicati al comparto per effetto di una rigidità basata sulle “quote”, ha fatto registrare una annata molto buona. In particolare, significativa quella dell’uva destinata alla produzione di vino, con prezzi interessanti.

- le colture orticole continuano a risentire dell’offerta sul mercato nazionale del livello di produzione riveniente dal centro-nord e dai concorrenti dell’area mediterranea. Negativo il comparto del sedano e del prezzemolo: significativi i livelli di produzioni invendute. Buoni i risultati nella produzione e nei prezzi del cavolfiore e del broccoletto, in particolare in questa ultima fase, quale conseguenza delle difficoltà di importazione dalla Spagna.

Marginale e non redditizia la produzione di insalate. Promettente quella della patata destinata alla trasformazione nell’agroindustria.

- negativa la produzione di frutta. Molto bassa la domanda di pesche, percoche e albicocche, con riflessi negativi sui prezzi. La produzione di ciliegie ha subito gli effetti negativi del maltempo al momento della raccolta. Confermato l’interesse per la produzione di mandorle e, in generale, per la frutta a guscio.

- stabile l’andamento delle aziende del comparto lattiero caseario. Interessanti le prospettive per quelle vocate alla trasformazione in azienda del latte, finalizzata alla commercializzazione dei relativi prodotti caseari.

- interessante anche l’esperienza in zona nel settore floricolo per la produzione del peperoncino ornamentale e del ranuncolo. Proficua è risultata la relazione con la Royal Flora Holland, azienda parastatale olandese leader mondiale del mercato floricolo.

1.2 L’andamento dell’industria bancaria europea.

1.2.1 Andamento strutturale dell’industria bancaria europea

Nel 2019 è proseguito il processo di razionalizzazione del settore bancario dell’area euro, in linea con il trend evidenziato negli ultimi anni, che ha portato ad una progressiva contrazione nel numero di banche e di sportelli.

Il numero di istituti di credito a dicembre 2019 si è attestato a 4.472 unità, in calo del 2,8 per cento rispetto all’anno precedente. Questa contrazione ha riguardato quasi tutti i maggiori paesi dell’Eurozona con l’esclusione della Francia e dell’Olanda.

Tale tendenza appare ancora più marcata se si considera l’evoluzione del numero di sportelli. Durante il 2018 (ultimo dato disponibile per questa variabile), il numero di sportelli delle istituzioni creditizie è diminuito in media del 5,6 per cento nell’area euro passando da 143.165 a circa 135.139 unità. La riduzione ha interessato principalmente la Germania (-7,3 per cento), l’Olanda (-8 per cento) e la Spagna (-4,8 per cento), mentre la Francia ha registrato un calo più contenuto (-1,5 per cento).

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Parallelamente, anche il numero di dipendenti ha continuato ad evidenziare un trend decrescente (- 2,7 punti percentuali tra il 2017 ed il 2018). Il totale dei dipendenti nell’Eurozona infatti è sceso a circa 1.853 mila unità (da oltre 1.905 mila).

I principali indicatori strutturali riferiti al sistema bancario italiano sono risultati in linea con quelli dei paesi con simile struttura bancaria.

1.2.2 Andamento dell’attività bancaria e dei mercati finanziari

L’andamento dell’attività bancaria europea nel 2019 è stato caratterizzato da una prosecuzione della fase espansiva, in linea con il trend osservato nell’anno precedente. Tale tendenza sembra aver beneficiato della sostanziale stabilità del quadro congiunturale macroeconomico dell’Eurozona. In linea generale, si è assistito ad un mantenimento della crescita dei prestiti al settore privato.

Dal lato degli impieghi, si è confermato il trend positivo che aveva caratterizzato il triennio 2016-2018.

Il tasso di crescita dei prestiti delle istituzioni creditizie al settore privato (corretto per l’effetto di cessioni, cartolarizzazioni), ad ottobre 2019 è risultato pari al 3,2 per cento su base annua.

Per gli impieghi destinati alle famiglie, nell’esercizio si è assistito ad un consolidamento ed irrobustimento del trend di crescita che aveva caratterizzato il periodo precedente. La crescita è stata alimentata dal sostanziale incremento delle componenti legate al credito al consumo ed ai mutui per l’acquisto di abitazioni.

Anche per quanto concerne i depositi delle famiglie, nel corso dell’anno appena concluso si è assistito ad una crescita dell’ammontare complessivo. Il dato è cresciuto del 5,7 per cento nel I trimestre, del 5,8 per cento nel secondo trimestre e del 6,3 per cento nel terzo trimestre, fino ad arrivare, nell’ultima rilevazione disponibile, ad uno stock di circa 6.994 miliardi di euro. L’aumento è stato alimentato dalla crescita dei depositi a vista, con applicazione di tassi prossimi allo zero.

Per quanto riguarda i principali tassi d’interesse, nel corso dell’anno si è assistito ad una parziale inversione di tendenza rispetto alla temporanea fase rialzista che aveva caratterizzato i mesi finali del 2018 sul comparto degli impieghi. Ad ottobre 2019 (ultima rilevazione disponibile), l’indicatore composito del costo del finanziamento alle società non finanziarie è sceso all’1,44 per cento (a dicembre 2018 l’indice era pari all’1,63 per cento), mentre lo stesso indicatore, riferito al costo del finanziamento alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, si è marginalmente ridotto fino a registrare l’1,56 per cento.

Relativamente all’andamento dei mercati finanziari, il 2019 si è caratterizzato per un generale incremento dell’appetito al rischio da parte degli investitori sui mercati azionari. Vi hanno contribuito soprattutto le politiche monetarie espansive delle banche centrali. In Italia si è registrato un ritorno a un maggior appetito al rischio da parte degli investitori: la borsa italiana ha registrato nel complesso un sensibile miglioramento, chiudendo l’anno in aumento di circa il 30% rispetto a fine dicembre 2018.

1.2.3 I principali indicatori di rischio

In merito alla situazione patrimoniale delle banche europee, le più recenti statistiche pubblicate dall’EBA indicano una robusta dotazione patrimoniale delle banche europee con un CET1 medio del 14,6 per cento nel terzo trimestre del 2019, rimasto stabile rispetto all’anno precedente. Le banche piccole e medie (all’interno del campione di banche considerato dall’EBA) registrano i valori più elevati (circa il 17 per cento) rispetto alle banche grandi (intorno al 14 per cento).

Anche la qualità del portafoglio creditizio è in progressivo miglioramento: l’incidenza delle esposizioni deteriorate sulle esposizioni creditizie lorde si è attestata al 2,9 per cento, il valore più basso da quando è stata introdotta la definizione armonizzata di crediti deteriorati. Questa tendenza si rileva in tutte le classi dimensionali di banche e la riduzione è stata particolarmente significativa per le banche che registravano i valori più elevati. Il coverage ratio medio si attesta intorno al 44,6 per cento, in calo

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rispetto all’anno precedente (45,7 per cento). L’incidenza dei crediti con concessioni è in riduzione (1,8 per cento da 2,2 per cento dell’anno precedente), in particolare per le banche piccole che partivano da valori più elevati. Il cost income medio nel corso dell’anno è diminuito arrivando nell’ultima rilevazione disponibile al 63,2 per cento. Le banche tedesche e francesi mostrano i valori più elevati (con rispettivamente l’83,6 per cento il 71,3 per cento) mentre le banche italiane si attestano su valori leggermente superiori alla media europea. Dal punto di vista dimensionale sono le banche piccole a registrare il valore più contenuto (intorno al 60 per cento).

Per quanto riguarda l’andamento reddituale, il Roe medio, dopo aver toccato i 7 punti percentuali nel secondo trimestre, è calato al 6,6 per cento nei tre mesi successivi. La scomposizione dell’indicatore per classi dimensionali suggerisce una maggiore redditività delle banche piccole (10 per cento) rispetto a quelle di dimensione maggiore (Roe del 4,1 per cento nel terzo trimestre 2019).

1.3 L’andamento delle BCC-CR nel contesto dell’industria bancaria

Cenni sull’andamento recente dell’industria bancaria italiana

Sul fronte degli impieghi, il 2019 ha confermato il buon andamento dei finanziamenti alle famiglie consumatrici, ma ha fatto registrare una sensibile contrazione del credito erogato al settore produttivo.

Ad ottobre gli impieghi lordi a clientela dell’industria bancaria presentano una contrazione dell’1,8% su base d’anno.

Il credito netto alle famiglie è in espansione su base annua da 53 mesi.

Con riguardo al settore produttivo, si rileva una riduzione su base annua del credito erogato alle imprese, sia al lordo delle sofferenze (-7,4%) che con riguardo agli impieghi vivi (-4,1%).

La dinamica negativa è comune a tutti i comparti produttivi di destinazione del credito.

Con riguardo alla qualità del credito, il rapporto tra crediti deteriorati lordi e impieghi dell’industria bancaria è pari a settembre 2019 – ultima data disponibile – al 9,1% (dall’11,9% di dodici mesi prima);

ad ottobre il rapporto sofferenze/impieghi è pari al 4,9% (dal 6,9% di ottobre 2018). Lo stock di crediti in sofferenza dell’industria bancaria ammonta ad ottobre a 85,2 miliardi, in calo di 35,5 miliardi rispetto ad ottobre 2018.

La provvista del sistema bancario italiano presenta a ottobre una sensibile crescita annua, (+3,3%

contro il +2,6% di ottobre 2018).

Nel corso dell’anno è stata particolarmente significativa la crescita della raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni (+5,3% annuo contro il +0,8% di dodici mesi prima).

Le evidenze riscontrate nel corso dei primi 10 mesi del 2019 confermano il trend in atto negli ultimi anni: si nota una preferenza per la raccolta a breve termine, mentre le forme più stabili e relativamente più costose di raccolta continuano a perdere peso.

Il patrimonio (capitale e riserve) risulta in diminuzione (-1,8%) rispetto ad ottobre 2018.

Con riguardo agli aspetti reddituali, nei primi nove mesi del 2019 il rendimento del capitale (return on equity, ROE) dei gruppi bancari significativi è salito al 7,9%.

L’aumento della redditività è da ascrivere alla riduzione dei costi operativi (-3,4%); il margine di interesse è diminuito (-5,1%), come anche le commissioni nette (-4,3%); le rettifiche di valore su crediti si sono mantenute stabili.

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Le BCC-CR nel contesto dell’industria bancaria1

Nel primo trimestre del 2019 si è concluso il processo di riforma del settore del credito cooperativo.

ICCREA e Cassa Centrale Banca sono divenute capogruppo di due gruppi bancari cooperativi, mentre le Casse Raiffeisen dell’Alto Adige hanno optato per la costituzione di un sistema di protezione istituzionale (Institutional protection scheme, IPS)2.

Con il completamento della riforma del settore del Credito Cooperativo, al Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA, già classificato come significativo prima della riforma, sono affiliate al dicembre 2019 141 BCC. Il CET1 ratio del Gruppo è più elevato della media delle altre banche significative italiane3.

Nel corso del 2019 è proseguito il processo di concentrazione all’interno della Categoria del Credito Cooperativo posto in essere salvaguardando la prossimità territoriale, elemento fondante del modello di banca locale mutualistica.

Con riguardo all’attività di intermediazione, la dinamica dei prestiti vivi è stata significativamente superiore a quella registrata per l’industria bancaria, più rilevante in relazione ai finanziamenti alle famiglie consumatrici e alla forma tecnica dei mutui.

La qualità del credito è ulteriormente migliorata.

La raccolta da clientela ha fatto registrare una crescita cospicua, trainata dalla componente maggiormente liquida.

1 Le informazioni sulle BCC sono di fonte B.I. (flusso di ritorno BASTRA B.I. e Albo sportelli) o frutto di elaborazioni effettuate dal Servizio Studi, Ricerche e Statistiche di Federcasse sulla base delle segnalazioni di vigilanza disponibili. Le informazioni sull’andamento del totale delle banche sono di fonte B.I. (flusso di ritorno BASTRA B.I.

e Albo sportelli).

2 Nel 2018 è stato introdotto un emendamento al progetto originario di riforma che ha permesso alle banche Raiffeisen di costituire un IPS, in luogo dell’adesione a un gruppo bancario cooperativo. L’istituzione di un IPS non determina la costituzione di un gruppo, ma prevede il sostegno patrimoniale e di liquidità tra le banche aderenti, nonché il riconoscimento di taluni benefici regolamentari.

3 Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, novembre 2019.

PRINCIPALI POSTE DELL'ATTIVO E DEL PASSIVO - BCC-CR vs. SISTEMA BANCARIO (importi in migliaia di euro)

CASSA 204.962 401.661 237.359 173.326 1.017.308 10.216.969 3,1% 8,0% 8,8% 1,3% 6,0% 2,7%

IMPIEGHI LORDI CLIENTELA 31.967.535 53.873.894 29.864.598 12.601.870 128.307.897 1.743.660.491 -2,2% 0,9% -2,3% -0,5% -0,8% -1,8%

di cui: SOFFERENZE 2.188.394 2.639.683 2.651.437 1.055.128 8.534.642 85.172.661 -22,8% -35,2% -24,5% -26,6% -28,0% -29,7%

IMPIEGHI CLIENTELA AL NETTO SOFFERENZE 29.779.141 51.234.211 27.213.161 11.546.742 119.773.255 1.658.487.830 -0,3% 3,9% 0,5% 2,8% 2,0% 0,2%

IMPIEGHI LORDI INTERBANCARIO 3.463.852 4.905.740 3.566.217 2.488.399 14.424.209 700.533.867 32,0% 18,9% 53,6% 45,6% 33,8% 3,5%

TITOLI 20.798.647 29.376.374 16.063.900 10.941.118 77.180.039 819.291.196 4,6% 6,9% 2,7% 7,9% 5,5% 5,8%

AZIONI E STRUMENTI PARTECIPATIVI 22.037 27.220 16.959 5.854 72.069 1.084.877 -1,6% 16,9% 37,9% -6,0% 12,3% 14,5%

ATTIVITA' MATERIALI E IMMATERIALI 1.700.812 2.505.855 1.510.389 790.118 6.507.174 75.857.541 6,5% 7,9% 9,9% 9,1% 8,1% 33,7%

ALTRE VOCI ATTIVO 1.265.223 1.257.605 1.235.773 605.679 4.364.280 181.296.280 -42,4% -31,7% -35,5% -54,2% -40,0% -1,2%

PROVVISTA 50.429.508 77.434.547 44.590.797 22.962.684 195.417.535 3.054.770.066 0,2% 2,9% 1,3% 4,1% 1,9% 3,3%

- RACCOLTA DA BANCHE 8.583.464 11.312.071 7.446.285 4.497.040 31.838.860 927.485.859 -9,7% -3,6% -3,4% 0,0% -4,8% -1,1%

- RACCOLTA DA CLIENTELA + OBBLIGAZIONI 41.846.044 66.122.475 37.144.512 18.465.643 163.578.674 2.127.284.207 2,5% 4,1% 2,2% 5,1% 3,4% 5,3%

di cui: DEPOSITI A VISTA E OVERNIGHT 17.441 61.059 97.630 102.579 278.709 10.129.848 -4,1% -44,5% -24,1% -9,4% -24,7% -10,2%

di cui: DEPOSITI CON DURATA PRESTABILITA 1.797.110 4.406.142 3.254.797 2.490.428 11.948.477 111.686.331 3,2% 2,3% -6,6% 6,3% 0,6% 6,0%

di cui: DEPOSITI RIMBORSABILI CON PREAVVISO 775.806 3.956.500 2.271.039 3.929.377 10.932.722 308.955.619 -4,4% -2,5% 4,9% -0,1% -0,3% 1,3%

di cui: CERTIFICATI DI DEPOSITO 2.840.940 3.493.837 1.664.416 987.648 8.986.841 12.519.882 31,0% 15,5% -7,5% -9,3% 11,2% -4,0%

di cui: CONTI CORRENTI PASSIVI 31.792.186 49.789.965 26.408.433 10.443.706 118.434.289 1.199.978.383 6,1% 9,1% 7,7% 10,2% 8,1% 7,7%

di cui: ASSEGNI CIRCOLARI - 3.564 - - 3.564 4.766.600 - 23,4% - - 23,4% 0,5%

di cui: PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI 258.998 147.951 214.890 111.744 733.583 150.672.187 -9,3% -18,8% -20,1% -12,4% -15,1% 5,3%

di cui: ALTRO 142.954 440.654 482.112 107.656 1.173.376 25.845.172 168,6% 36,7% 30,2% 75,0% 45,3% 36,4%

di cui: OBBLIGAZIONI 4.220.608 3.822.803 2.751.196 292.507 11.087.114 302.730.184 -27,2% -34,7% -23,5% -29,9% -29,2% -0,4%

CAPITALE E RISERVE 4.735.561 8.688.390 3.896.694 2.767.056 20.087.701 261.902.186 1,5% 5,7% 0,3% 1,3% 3,0% -1,8%

ALTRE VOCI DEL PASSIVO 4.595.940 7.041.151 4.397.698 2.022.406 18.057.195 399.554.885 -0,6% 2,1% -3,3% -2,4% -0,4% 8,3%

2019/10 BCC-CR

NORD OVEST

BCC-CR NORD EST

BCC-CR CENTRO

BCC-CR SUD

TOTALE BCC-CR

TOTALE INDUSTRIA BANCARIA

BCC-CR NORD OVEST

BCC-CR NORD

EST

BCC-CR CENTRO

BCC-CR SUD

TOTALE BCC-CR

TOTALE INDUSTRIA BANCARIA

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Gli assetti strutturali

Nel corso del 2019 è proseguito il processo di concentrazione all’interno della Categoria.

Il numero delle BCC-CR è passato dalle 270 unità di ottobre 2018 alle 259 di ottobre 2019.

Nello stesso periodo il numero degli sportelli BCC è rimasto sostanzialmente invariato: si è rilevata infatti una diminuzione di 6 unità, pari al -0,1% a fronte del -5% registrato nell’industria bancaria compressiva.

Il numero degli sportelli è pari ad ottobre 2019 a 4.226 unità.

A ottobre 2019 le BCC-CR rappresentano l’unica presenza bancaria in 634 comuni e il dato è in progressiva crescita, a dimostrazione dell’impegno delle banche della categoria nel preservare la copertura territoriale. I 634 comuni in cui le BCC-CR operano “in monopolio” sono per il 92%

caratterizzati da popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e per il 16% da popolazione inferiore ai 1.000 abitanti.

Il numero dei soci delle BCC-CR è pari a settembre - ultimi dati disponibili - a 1.320.713, in crescita del 2,3% su base d’anno. Nel dettaglio, i soci affidati sono pari alla fine del terzo trimestre 2019 a 494.242 unità (+1,3% annuo), mentre i soci non affidati sono pari a 826.471 unità (+3% annuo).

L’organico delle BCC-CR ammonta alla fine del terzo trimestre dell’anno in corso a 29.087 dipendenti (-1,3% annuo); i dipendenti complessivi del Credito Cooperativo, compresi quelli delle società del sistema, sono meno di 34.000 unità.

Lo sviluppo dell’intermediazione

In un quadro congiunturale incerto, nel corso del 2019 si è assistito per le BCC ad una consistente crescita su base d’anno degli impieghi vivi e ad un contestuale progressivo miglioramento della qualità del credito erogato.

Sul fronte della raccolta, si è rilevata una sensibile crescita, trainata dalla componente “a breve scadenza”.

La quota di mercato delle BCC nel mercato complessivo degli impieghi a clientela è lievemente aumentata nel corso dell’anno: dal 7,3% di ottobre 2018 al 7,4% di ottobre 2019. Includendo i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello della categoria, la quota di mercato del Credito Cooperativo negli impieghi è pari all’8,3%.

Nei settori/comparti di elezione la quota è notevolmente superiore, testimoniando il contributo delle BCC all’economia reale italiana e alla concretizzazione dello spirito imprenditoriale soprattutto nei settori ad alta intensità di lavoro.

(28)

Gli impieghi delle BCC rappresentano infatti a ottobre 2019:

il 23,9% del totale dei crediti alle imprese artigiane;

• il 22,2% del totale erogato per le attività legate al turismo;

• il 21,4% del totale dei crediti erogati all’agricoltura;

il 12,7% di quanto erogato al settore delle costruzioni e attività immobiliari;

il 10,7% dei crediti destinati al commercio.

Inoltre, sotto il profilo della dimensione delle imprese, rappresentano:

il 24,6% dei finanziamenti alle imprese con 6-20 dipendenti (imprese minori);

il 19,5% del totale erogato alle famiglie produttrici (micro-imprese).

Gli impieghi delle BCC costituiscono infine:

il 15,3% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore);

l’8,8% del totale erogato dall’industria bancaria alle famiglie consumatrici.

Attività di impiego

Gli impieghi lordi a clientela delle BCC sono pari ad ottobre 2019 a 128,8 miliardi di euro (-0,8% su base d’anno, a fronte del -1,8% rilevato nell’industria bancaria). Gli impieghi al netto delle sofferenze sono pari a 119,7 miliardi di euro e presentano un tasso di crescita del 2% annuo a fronte della stazionarietà registrata nell’industria bancaria complessiva (+0,2%).

I crediti in sofferenza ammontano ad ottobre a 8,6 miliardi di euro, in sensibile contrazione su base d’anno (-28%). La dinamica dei crediti in sofferenza delle BCC è stata influenzata dalle operazioni di cartolarizzazione di crediti non performing poste in essere dalle BCC. Il controvalore delle operazioni di cessione di deteriorati complessivamente concluse nel corso del 2018 e dei primi 10 mesi del 2019 dalle banche di credito cooperativo supera i 5 miliardi di euro.

Con riguardo ai settori di destinazione del credito, si rileva ad ottobre uno sviluppo significativamente maggiore rispetto all’industria bancaria dei finanziamenti netti alle famiglie consumatrici: +4,5% su base d’anno, a fronte del +3,1% del sistema bancario complessivo.

I finanziamenti lordi erogati dalle BCC alle imprese ammontano alla fine di ottobre 2019 a 74,5 miliardi di euro, in calo del 3,4% su base d’anno a fronte del -7,4% registrato nell’industria bancaria.

La quota di mercato delle BCC è pari ad ottobre 2019 al 10,5%.

I finanziamenti vivi erogati dalle BCC al settore produttivo ammontano a ottobre a 67,5 miliardi di euro, in leggera crescita su base d’anno: +0,3% contro il -4,1% registrato dall’industria bancaria.

La crescita annua degli impieghi vivi BCC alle imprese è comune a gran parte dei comparti produttivi ed è particolarmente significativa in relazione ai finanziamenti destinati alle attività legate al turismo (+3,3%), all’agricoltura (+3,1%) e alle attività manifatturiere (+2,7%).

(29)

Con riguardo alla dimensione delle imprese finanziate, si rileva nel corso dell’anno una progressiva intensificazione nella dinamica degli impieghi vivi erogati dalle BCC alle imprese con più di 20 addetti: +2,2% su base d’anno a fronte del -4% rilevato per l’industria bancaria complessiva.

La leggera crescita dei finanziamenti netti delle BCC al settore produttivo, cui si è fatto cenno precedentemente, risulta trainata negli ultimi dodici mesi da questa componente dimensionale.

Qualità del credito

La qualità del credito delle BCC è sensibilmente migliorata anche nel corso dell’ultimo anno.

Il rapporto tra crediti deteriorati lordi e impieghi delle BCC ha proseguito il trend di progressiva riduzione rilevato nell’ultimo triennio passando dal 16% di settembre 2018 al 12,5% di settembre 2019, ultima data disponibile; ciononostante il rapporto permane significativamente più elevato della media dell’industria bancaria (9,1%). Tale differenza è spiegata dal maggior ricorso delle banche di grande dimensione alle operazioni di cartolarizzazione che hanno consentito di abbattere più rapidamente il volume dei crediti deteriorati.

L’NPL ratio netto si attesta a giugno 2019 – ultima data disponibile – al 6,9%, dall’8,4% di dodici mesi prima.

Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è pari a ottobre 2019 al 6,7% (4,9% nell’industria bancaria);

era pari al 9,2% a ottobre 2018 (6,8% nell’industria bancaria).

L’indicatore permane inferiore alla media del sistema nei settori target del credito cooperativo:

famiglie produttrici (6,6% contro il 9,2% del sistema), imprese con 6-20 addetti (8,9% contro 12,1%).

Il rapporto sofferenze/impieghi alle imprese, è pari a ottobre al 9,3% contro l’8,9% della media dell’industria bancaria (rispettivamente 12,5% e 12% ad ottobre 2018).

L’indicatore è significativamente più basso per le banche della categoria nel settore agricolo (4,5%

contro 7,3% del sistema bancario complessivo), nei servizi di alloggio e ristorazione (4,9% contro 9%) e nel commercio (7,9% contro 8,7%).

OTTOBRE 2019

TASSO DI VARIAZIONE ANNUA IMPIEGHI NETTI NEI SETTORI D'ELEZIONE DEL CREDITO COOPERATIVO

-2,2%

4,5%

-0,6%

-3,3%

3,1%

-4,6%

MICRO-IMPRESE (famiglie produttrici)

FAMIGLIE CONSUMATRICI

ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO

BCC-CR SISTEMA BANCARIO

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A giugno 2019, ultima data disponibile, le BCC presentano un tasso di copertura delle sofferenze pari al 65,1% (dal 64,3% di dicembre 2018), pressoché in linea con quello rilevato per le banche significative (65,7%) e superiore a quanto segnalato per il complesso di quelle meno significative (59,9%).

Il tasso di copertura per le altre categorie di NPL delle BCC è pari a giugno 2019 al 37,5% per le inadempienze probabili e all’11,6% per lo scaduto deteriorato.

Attività di raccolta

Sul fronte del funding, nel corso del 2019 si è registrato uno sviluppo trainato dalla componente “a vista” della raccolta da clientela.

La provvista totale delle banche della categoria è pari a ottobre 2019 a 195,4 miliardi di euro, in crescita modesta su base d’anno (+1,9%, a fronte del +3,3% registrato dall’industria bancaria complessiva).

Alla stessa data la raccolta da clientela delle BCC ammonta a 163,6 miliardi di euro (+3,4% a fronte del +5,3% della media di sistema).

I conti correnti passivi fanno registrare sui dodici mesi un trend particolarmente positivo (+8,1%, pressoché allineato con il +7,7% del sistema bancario nel suo complesso), mentre la raccolta a scadenza mostra una decisa contrazione: le obbligazioni emesse dalle BCC diminuiscono del 29,2% annuo, i PCT diminuiscono del 15,1% annuo.

Posizione patrimoniale

La dotazione patrimoniale delle banche della categoria permane ampiamente soddisfacente:

l’aggregato “capitale e riserve” delle BCC-CR è pari a ottobre a 20,1 miliardi di euro (+3%).

Il Cet1 Ratio, il Tier1 ratio ed il Total Capital Ratio delle BCC sono pari in media a giugno 2019, ultima data disponibile, rispettivamente a 17,3%, 17,4% e 17,7%, in sensibile incremento rispetto a dicembre 2018.

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Il valore mediano del Cet1 Ratio delle BCC è pari a giugno 2019 al 18,7%, in crescita significativa rispetto alla fine del 2018 (17,5%).

Il confronto con l’industria bancaria evidenzia il permanere di un ampio divario a favore delle banche della Categoria.

Aspetti reddituali

Per quanto concerne gli aspetti reddituali, le informazioni di andamento di conto economico relative a settembre 2019 segnalano per le BCC e per il sistema bancario il protrarsi della flessione su base d’anno del margine di interesse già segnalata alla fine del I semestre dell’anno e coerente con la diminuzione dei tassi attivi (rispettivamente -3,5% per le BCC e -5,1% per l’industria bancaria).

Gli interessi attivi presentano una flessione media del 5,9% per le BCC (-1,5% per il resto dell’industria bancaria); gli interessi passivi risultano per le banche della categoria in calo del 16,5%

a fronte di una crescita del 6,7% rilevata mediamente nell’industria bancaria.

Le commissioni nette delle BCC-CR presentano una forte crescita (+12%), a fronte della contrazione rilevata nella media del sistema bancario.

Tra le commissioni attive risulta particolarmente significativa la crescita delle commissioni sulla distribuzione di prodotti di terzi (+14,8%).

Le spese amministrative risultano ancora in crescita, meno rilevante rispetto ai primi due trimestri dell’anno, scontando gli effetti delle operazioni di natura straordinaria connesse con il processo di riforma.

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